Ambizione dell’UE nel settore nucleare: un investimento di 278 miliardi di dollari mira a incrementare la capacità entro il 2050

La Commissione europea ha annunciato venerdì che i paesi dell’Unione europea avranno bisogno di 241 miliardi di euro (278 miliardi di dollari) di investimenti per espandere l’energia nucleare.
La Commissione ha anche affermato che sarebbero necessari nuovi strumenti di finanziamento per mitigare i sostanziali rischi finanziari per gli investitori privati, secondo un rapporto di Reuters.
Espansione della capacità e della durata
La bozza di analisi della Commissione sulle esigenze di investimento per il settore dell’energia nucleare, la cui pubblicazione è prevista per venerdì, indica che i paesi dell’UE mirano ad aumentare la loro capacità di energia nucleare a 109 gigawatt entro il 2050.
Ciò rappresenta un aumento rispetto agli attuali 98 GW.
Queste iniziative mirano specificamente all’espansione e alla manutenzione delle infrastrutture per l’energia nucleare, riconoscendone il potenziale come fonte di energia affidabile e a basse emissioni di carbonio.
Si stima che gli investimenti proposti siano l’incredibile cifra di 205 miliardi di euro dedicati alla costruzione di nuove centrali nucleari.
Questa somma considerevole riflette l’elevata spesa in conto capitale associata allo sviluppo di tecnologie avanzate per i reattori e alla creazione di nuove strutture, tra cui la preparazione del sito, l’ingegneria complessa e i lunghi tempi di costruzione.
Questi nuovi impianti sono destinati ad aumentare in modo significativo le capacità di generazione di energia esistenti, contribuendo alla sicurezza energetica nazionale e agli obiettivi di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Oltre alla costruzione di nuova capacità, è previsto un consistente stanziamento di 36 miliardi di euro per prolungare la durata operativa dei reattori nucleari esistenti.
Questo investimento è fondamentale per massimizzare il ritorno sugli asset precedentemente utilizzati e garantire una fornitura stabile e ininterrotta di energia elettrica durante lo sviluppo di nuovi impianti.
Finanziamento
I programmi di estensione della vita in genere comportano una manutenzione completa, aggiornamenti dei componenti e miglioramenti della sicurezza per garantire che queste strutture continuino a funzionare in modo sicuro ed efficiente oltre la loro vita di progetto iniziale.
La bozza delinea che questi investimenti monumentali proverranno da una combinazione di fondi pubblici e privati.
Questa collaborazione mira a sfruttare sia le risorse pubbliche che le competenze e il capitale del settore privato per facilitare l’esecuzione tempestiva ed efficiente di questi progetti di infrastrutture energetiche critiche.
L’anno scorso circa il 24% dell’elettricità dell’UE è stata generata dall’energia nucleare.
La Commissione ha dichiarato che sono necessari strumenti finanziari supplementari per attirare gli investitori privati, scoraggiati dai rischi e dai notevoli costi iniziali associati ai recenti progetti nucleari europei, che hanno subito sforamenti di bilancio e ritardi significativi.
Ha osservato che un ritardo di cinque anni nei nuovi progetti pianificati aumenterebbe il loro costo stimato di ulteriori 45 miliardi di euro entro il 2050.
Nel rapporto la Commissione ha dichiarato:
La risposta potrebbe essere una combinazione di diverse fonti di finanziamento, integrate da strumenti di riduzione del rischio.
Il divario nucleare dell’UE
Da tempo persiste il disaccordo tra i paesi dell’UE in merito alla promozione dell’energia nucleare per raggiungere gli obiettivi di emissioni di CO2.
Il dibattito è alimentato principalmente dalla Francia, dove l’energia nucleare è la principale fonte di elettricità, e dalla Germania, che in precedenza si era opposta sotto le precedenti amministrazioni.
Di conseguenza, le politiche energetiche dell’UE hanno generalmente evitato di isolare l’energia nucleare con incentivi o obiettivi specifici. Inoltre, il bilancio dell’UE non stanzia fondi per la costruzione di nuove centrali nucleari.
Secondo la bozza del documento, la Banca europea per gli investimenti e la Commissione avvieranno un programma pilota da 500 milioni di euro per accordi di acquisto di energia, aperto a progetti nucleari.
Dei 27 paesi membri dell’UE, dodici gestiscono attualmente reattori nucleari, con la Francia che possiede la flotta più grande. La Slovacchia e l’Ungheria stanno costruendo nuovi reattori.
Nel frattempo, nazioni come la Polonia stanno cercando di sviluppare le loro prime centrali nucleari.