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WhatsApp, Telegram affrontano restrizioni in Russia: rapporto

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WhatsApp and Telegram face call restrictions in Russia as state-backed MAX app gains ground

La Russia ha iniziato a limitare le chiamate WhatsApp e Telegram, intensificando il suo controllo sui canali di comunicazione online del paese e spingendo gli utenti verso la sua app di messaggistica sostenuta dallo stato, MAX, secondo un rapporto di Reuters.

La mossa riguarda le chiamate vocali effettuate attraverso le due popolari piattaforme di proprietà straniera, mentre i messaggi di testo e le note vocali rimangono inalterati.

Le autorità sostengono che le restrizioni sono dovute alla presunta mancata condivisione di informazioni da parte delle piattaforme nelle indagini penali, compresi i casi di frode e terrorismo.

Questo sviluppo fa parte di una strategia più ampia volta a rafforzare la regolamentazione della comunicazione digitale in Russia, in particolare dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022.

Il governo blocca le app straniere mentre avanza il lancio di MAX

Mercoledì, le autorità russe hanno confermato che WhatsApp, di proprietà di Meta Platforms, e Telegram stanno ora affrontando restrizioni alle chiamate.

I dati ufficiali di Mediascope nel luglio 2025 mostrano che WhatsApp aveva 97,3 milioni di utenti mensili in Russia, davanti ai 90,8 milioni di Telegram e molto al di sopra dei 17,9 milioni di VK Messenger, controllata dallo Stato.

Il governo sta promuovendo MAX, un’app di messaggistica controllata dallo stato appena lanciata e integrata con i servizi ufficiali, che i critici avvertono potrebbe essere utilizzata per tracciare le attività degli utenti.

I politici di alto livello si stanno già spostando verso MAX, incoraggiando i follower a unirsi e impegnarsi attivamente sulla nuova piattaforma.

Controlli più ampi su Internet e misure di censura

Le restrizioni segnano una continuazione degli sforzi di Mosca per limitare l’influenza delle aziende tecnologiche straniere.

Dall’inizio del 2022, la Russia ha bloccato l’accesso a Facebook e Instagram, rallentato la velocità di YouTube e multato diverse aziende per non aver rispettato le regole locali sull’archiviazione dei dati e sui contenuti.

Quest’ultima mossa contro WhatsApp e Telegram si affianca alle nuove leggi sulla censura che aumentano le pene per l’accesso a contenuti “estremisti” online, anche tramite VPN, che milioni di russi utilizzano per aggirare i blocchi statali.

In base alla legislazione, gli utenti potrebbero incorrere in multe semplicemente per la ricerca di contenuti vietati senza previa approvazione del governo.

Il graduale degrado del servizio rispecchia le tattiche di YouTube

Gli osservatori notano che l’approccio della Russia a WhatsApp e Telegram rispecchia la sua precedente strategia con YouTube, dove velocità di caricamento più lente rendevano più difficile per gli utenti l’accesso ai video.

Sebbene le funzioni di messaggistica principali di WhatsApp siano ancora disponibili, limitare le chiamate potrebbe essere un primo passo verso un blocco più ampio.

Human Rights Watch ha riferito il mese scorso che la Russia ha “meticolosamente ampliato i [suoi] strumenti legali e tecnologici” per creare un ambiente Internet strettamente controllato, ritagliando efficacemente una rete nazionale isolata dalla rete globale e rimuovendo la concorrenza esterna.

Sforzi di moderazione e rimozione dei contenuti da parte dell’intelligenza artificiale

Telegram ha dichiarato di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale per monitorare i canali pubblici e rimuovere milioni di messaggi dannosi ogni giorno, prendendo di mira le chiamate per violenza, sabotaggio e frode.

WhatsApp sostiene di fornire comunicazioni crittografate end-to-end e mira a mantenerle sicure per gli utenti di tutto il mondo, compresa la Russia.

Nonostante queste misure, Mosca continua ad affermare che entrambe le piattaforme non rispettano i propri obblighi legali nel fornire l’accesso ai dati degli utenti per scopi di applicazione della legge, che rimane un punto chiave di contesa.