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Gli economisti brasiliani tagliano le previsioni di inflazione per il 2026 per la prima volta in oltre due mesi

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Brazil central bank has announced a pause on rate hike

Gli economisti privati, intervistati ogni settimana dalla banca centrale brasiliana, hanno tagliato le loro proiezioni sull’inflazione per il 2026 per la prima volta in oltre due mesi, in quello che potrebbe essere un segnale positivo per le autorità monetarie.

Le aspettative di inflazione per i prezzi al consumo nel 2026 sono di un aumento del 4,45%, in calo rispetto al 4,50% delle nove settimane precedenti, secondo il sondaggio Focus panel della banca centrale pubblicato lunedì.

Anche se lieve, la revisione al ribasso segnala un allontanamento dal modello di previsioni persistenti oltre l’obiettivo di inflazione del 3% della banca centrale, che ha una zona di tolleranza di 1,5 punti percentuali in entrambe le direzioni.

La previsione aggiornata avvicina le prospettive di inflazione per il 2026 all’estremità superiore dell’intervallo obiettivo della banca centrale, indicando potenzialmente che le aspettative si sono stabilizzate dopo mesi di incertezza.

Le previsioni per il 2027 e il 2028 mostrano stabilità

Mentre l’attenzione è stata rivolta al 2026, le previsioni per gli anni successivi indicano una continuazione di un’inflazione lieve.

Secondo lo studio, gli analisti hanno mantenuto stabile la loro previsione di inflazione per il 2027 al 4%, ma la previsione per il 2028 è scesa leggermente al 3,80% dal 3,81%.

Sebbene ancora al di sopra dell’obiettivo del 3%, queste statistiche indicano una graduale convergenza verso il corso pianificato dalla banca centrale nel lungo periodo.

La stabilità delle stime a medio-lungo termine potrebbe servire ad attenuare le preoccupazioni dei responsabili delle politiche monetarie, che hanno recentemente avvertito che le aspettative di inflazione potrebbero allontanarsi dall’obiettivo.

Questi timori persistono nonostante l’attuale tasso di interesse di riferimento del Brasile del 15%, che è considerato restrittivo.

L’inflazione a breve termine continua a diminuire

Le proiezioni sull’inflazione per il 2025 hanno proseguito la loro recente traiettoria discendente, con l’indice dei prezzi al consumo IPCA che dovrebbe aumentare del 5,10%, in calo rispetto al 5,17% della scorsa settimana.

Questo calo costante è stato attribuito in parte a un reinserimento del real brasiliano, che ha contribuito a ridurre le pressioni sui prezzi legate alle importazioni.

In una lettera all’inizio di questo mese, il presidente della banca centrale Gabriel Galipolo ha dichiarato che l’inflazione dovrebbe rientrare nella fascia di tolleranza target entro la fine del primo trimestre del 2026.

I risultati dell’ultimo sondaggio offrono un certo supporto a questa prospettiva, anche se le previsioni attuali rimangono al di sopra del punto medio ideale della banca centrale.

Nessuna variazione delle proiezioni sui tassi di interesse o sul PIL

Nell’indagine di questa settimana, le stime dei tassi di interesse degli economisti sono rimaste invariate.

Si prevede che il tasso di riferimento Selic sarà ancora del 15% nel 2025, scendendo al 12,5% entro la fine del 2026.

Anche la crescita del PIL dovrebbe rimanere stabile, con una crescita del 2,23% nel 2025 e dell’1,88% nel 2026, sostanzialmente invariata rispetto alla settimana precedente.

Il real brasiliano dovrebbe essere scambiato a 5,65 per dollaro USA entro la fine del 2025 e a 5,70 entro la fine del 2026, invariato rispetto alle proiezioni della scorsa settimana.

Implicazioni politiche

La lieve variazione delle stime sull’inflazione per il 2026 può essere interpretata come un primo segnale del mantenimento della fiducia nella politica monetaria, nonostante le preoccupazioni più ampie sulla gestione fiscale e sul rischio politico.

Ciononostante, con le stime di inflazione per tutti gli anni previsti che superano l’obiettivo del 3%, la banca centrale dovrebbe mantenere la sua posizione prudente.

Qualsiasi allentamento monetario futuro sarà molto probabilmente determinato non solo dall’inflazione realizzata, ma anche dal perdurare di aspettative ridotte.

I responsabili politici monitoreranno le prove di un ancoraggio nelle prossime settimane, soprattutto perché il Brasile affronta sia l’instabilità estera che i problemi di politica locale.