Wall Street apre piatta mentre il nervosismo dei dazi pesa sul sentiment; Il Dow scivola in rosso

Giovedì gli investitori di Wall Street hanno proceduto con cautela, aspettandosi che il presidente Donald Trump faccia nuovi annunci sull’imposizione di tariffe elevate su paesi e settori.
Il Dow Jones Industrial Average è scivolato di 43 punti, o dello 0,1%, mentre l’S&P 500 è rimasto per lo più invariato. Il Nasdaq Composite è salito dello 0,2%.
I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso l’ultima seduta in territorio positivo, riflettendo il continuo ottimismo degli investitori. Con l’evolversi delle tendenze economiche più ampie, molti stanno osservando attentamente per vedere se questo slancio rialzista è ancora in grado di durare.
I colloqui commerciali con gli Stati Uniti rimangono al centro dell’attenzione, soprattutto dopo le recenti lettere tariffarie a 21 nazioni.
Mentre un numero sempre maggiore di paesi si aspetta tariffe più elevate, gli investitori stanno valutando cosa potrebbe significare per le dinamiche commerciali globali e i profitti delle aziende.
Nel frattempo, l’incertezza sulla posizione della Casa Bianca sui prossimi piani tariffari sta tenendo i mercati dei futures in tensione.
Stagione di guadagno in vista
Con l’imminente pubblicazione degli utili societari, gli analisti sono ancora una volta divisi sul fatto che le aziende riescano a registrare risultati migliori del previsto.
Sebbene i trimestri precedenti non siano stati molto clementi a causa dell’inflazione e degli oneri tariffari, sta emergendo un senso di speranza moderata.
La maggior parte degli esperti ritiene che le imprese abbiano avuto un discreto lasso di tempo per adattarsi, sia attraverso operazioni di ristrutturazione, diversificazione delle catene di approvvigionamento o trasferimento dei costi ai consumatori.
Nel caso in cui queste strategie abbiano funzionato, potremmo assistere a una serie di risultati insolitamente positivi.
Di conseguenza, ciò potrebbe fornire un nuovo impulso al mercato e rafforzare ulteriormente i mercati azionari in rialzo.
La prossima mossa della Fed?
L’ultima pubblicazione dei verbali della riunione della Federal Reserve ha iniettato nuova incertezza tra gli investitori.
Sebbene i responsabili politici siano generalmente d’accordo sul fatto che un taglio dei tassi nel corso dell’anno potrebbe essere giustificato, i dettagli più precisi, quando e di quanto, rimangono oggetto di accesi dibattiti.
Alcuni funzionari sembrano pronti a prendere in considerazione un taglio già nella riunione del 29-30 luglio, indicando segnali di raffreddamento in alcune parti dell’economia.
Altri, tuttavia, rimangono cauti, citando le persistenti pressioni inflazionistiche, in parte alimentate dai dazi appena imposti dal presidente Trump, come motivo per mantenere i tassi stabili per ora.
La mancanza di un percorso chiaro sta tenendo gli investitori con il fiato sospeso mentre cercano di valutare quale potrebbe essere la prossima mossa della Fed.
Cosa è successo nel trading pre-mercato?
Le azioni Delta sono balzate dell’11% nelle contrattazioni pre-mercato dopo che la compagnia aerea ha riaffermato le sue previsioni di profitto per il 2025, aumentando la fiducia degli investitori in tutto il settore dei viaggi.
La società ha superato le stime per il secondo trimestre, ma ha tagliato le sue previsioni di profitto per l’intero anno.
Delta prevede ora un utile rettificato compreso tra 5,25 e 6,25 dollari per azione per il 2025, in calo rispetto alla precedente proiezione di gennaio di oltre 7,35 dollari per azione.
Le azioni di MP Materials sono salite di quasi il 40% dopo la notizia di una partnership significativa con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
L’impennata è arrivata dopo che l’azienda ha rivelato un accordo volto a rivitalizzare la catena di approvvigionamento nazionale dei magneti in terre rare, una mossa chiave per ridurre la dipendenza dalle importazioni estere.
L’iniziativa è supportata da 750 milioni di dollari di investimenti privati e da un prestito di 150 milioni di dollari da parte del Pentagono, con i fondi destinati allo sviluppo di un impianto di produzione di magneti all’avanguardia negli Stati Uniti, soprannominato “10X Facility”.