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Il titolo MP sale del 40% dopo lo storico accordo con il Pentagono: ecco cosa dicono gli analisti

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MP stock surges on Pentagon-backed $900M magnet facility deal.

Giovedì le azioni MP sono aumentate di quasi il 40% nel trading pre-mercato dopo che la società ha annunciato un importante accordo con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

Il rally della quota di MP Materials è arrivato mentre l’accordo con il Pentagono mira a ricostruire la catena di approvvigionamento dei magneti in terre rare dell’America, segnando un grande passo verso la riduzione della dipendenza da fonti estere.

Sostenuti da un investimento di 750 milioni di dollari e da un prestito di 150 milioni di dollari da parte del Pentagono, gli accordi contribuiranno a finanziare un impianto di produzione di magneti all’avanguardia negli Stati Uniti, noto come “10X Facility”.

L’impianto, che dovrebbe entrare in funzione nel 2028, dovrebbe aumentare in modo significativo la capacità produttiva nazionale di MP Materials, raggiungendo circa 10.000 tonnellate di magneti in terre rare all’anno.

Oltre al sostegno del Pentagono, MP Materials ha assicurato un impegno di finanziamento di 1 miliardo di dollari da parte di JPMorgan Chase e Goldman Sachs per aiutare a finanziare la costruzione e lo sviluppo della nuova struttura.

L’azienda prevede inoltre di aumentare le sue capacità di separazione delle terre rare pesanti presso il suo sito di Mountain Pass in California, una mossa che rafforza ulteriormente la sua posizione di attore chiave nella strategia americana per i minerali critici.

Importanza strategica per la sicurezza degli Stati Uniti

I magneti in terre rare svolgono un ruolo fondamentale in un’ampia gamma di tecnologie avanzate, dai sistemi militari come la guida missilistica, i jet da combattimento e le navi militari ai prodotti commerciali di uso quotidiano come veicoli elettrici, turbine eoliche e robotica.

Eppure, nonostante la loro importanza, gli Stati Uniti sono rimasti fortemente dipendenti da fonti estere, in particolare dalla Cina, per soddisfare le loro esigenze.

Uno degli elementi chiave dell’accordo è un prezzo minimo di 10 anni fissato dal Dipartimento della Difesa, che garantisce a MP Materials di ricevere almeno 110 dollari al chilogrammo per i suoi prodotti al neodimio-praseodimio (NdPr).

L’accordo ha lo scopo di proteggere l’azienda dalle distorsioni del mercato, fornire un flusso di cassa stabile e contribuire a stimolare continui investimenti nella costruzione di una catena di approvvigionamento nazionale affidabile.

Azioni MP: cosa dicono gli analisti

Gli analisti vedono gli ultimi accordi di MP Materials con il Dipartimento della Difesa come una significativa vittoria strategica, che consolida ulteriormente il ruolo dell’azienda nel rivitalizzare la catena di approvvigionamento delle terre rare degli Stati Uniti.

Con una domanda di magneti in terre rare che si prevede crescerà a un ritmo annuo del 12% fino al 2030 grazie soprattutto all’ascesa dei veicoli elettrici e delle energie rinnovabili, MP Materials è in una posizione di forza per capitalizzare.

Il suo modello integrato verticalmente, che copre tutto, dall’estrazione mineraria alla produzione di magneti, gli conferisce un chiaro vantaggio.

Morgan Stanley ha recentemente alzato il suo obiettivo di prezzo sul titolo MP a 34 dollari, da circa 28 dollari, citando il potenziale di MP di soddisfare fino al 40% della domanda di terre rare negli Stati Uniti entro il 2027.

Secondo Marketbeat, il titolo MP detiene attualmente un rating di consenso di “Moderate Buy” o “Buy”, a seconda della fonte, con la maggior parte degli analisti che si aspettano che il titolo si comporti bene, anche se alcuni esortano alla cautela dopo il suo recente balzo di prezzo.

Su 9-13 analisti monitorati, 5 valutano il titolo con un “Buy” e 4 raccomandano “Hold”. Nessun analista ha emesso un rating “Sell”.

Gli obiettivi di prezzo variano, con stime a 12 mesi che vanno in media da 26,38 a 29,90 dollari. La previsione più ottimistica pone il titolo a 38 dollari, mentre la più conservativa si attesta a 12,50 dollari.

L’obiettivo mediano si aggira intorno ai 30$, suggerendo un modesto rialzo rispetto ai livelli attuali.