DOW JONES: Rilevata onda ribassista di WolfeDOW JONES: Rilevata onda ribassista di Wolfe +MACD che incrocia verso il basso + Ritracciamenti di FibonacciShortdi Le-Loup-de-ZurichAggiornato 1
Inflazione USA stabile ma sopra le atteseLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dalla debolezza. I verbali della BCE hanno confermato che i tassi resteranno alti ancora a lungo per non correre il rischio che l’inflazione rimanga eccessivamente alta per troppo tempo. La decisione di aumentare i tassi dello 0,25% nel meeting di settembre è stata vista come un segnale di forte determinazione a riportare tempestivamente l’inflazione all’obiettivo del 2% e una pausa avrebbe potuto far ipotizzare che il ciclo di aumenti fosse giunto al termine. È stato inoltre osservato che l’assenza di un rialzo avrebbe potuto creare l’impressione che la BCE fosse più preoccupata per l’economia e la potenziale recessione che per l’inflazione troppo elevata. La politica monetaria resterà restrittiva per il tempo necessario e le future decisioni saranno basate sui dati economici, inflazione di fondo e trasmissione della politica monetaria. Su questo fronte oggi sarà atteso il discorso di Lagarde, in agenda alle 15:00. Ieri il membro Mario Centeno ha affermato che la BCE è arrivata al picco dei tassi, ribadendo che rimane data- dependent in attesa della prossima riunione. Per Centeno, alle condizioni attuali e senza ulteriori shock, l’attuale livello dei tassi sta dando un contributo molto significativo al ritorno dell’inflazione al 2% nel medio termine. Per quanto riguarda l’inflazione USA, a settembre il dato CPI si è attestato allo 0,4% m/m sopra le stime dello 0,3%. Su base annuale la lettura è stata leggermente superiore alle attese, attestandosi al 3,7% rispetto alle stime al 3,6%.di Investimenti_BNPParibas0
Wall Street: attesa per i verbali della Federal ReserveLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Oggi l’attenzione degli investitori sarà rivolta ai verbali dell’ultima riunione della Fed. Intanto, la probabilità che la Fed alzi i tassi nel prossimo meeting continua a scendere. Dal CME FedWatch Tool emerge che i mercati stanno prezzando tassi invariati nella prossima riunione, con una probabilità di circa l’86%. Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha affermato che l’inflazione è “migliorata notevolmente” e che, sebbene rimanga “ancora molto da fare”, non è necessario aumentare i tassi di interesse. Lato BCE, il membro Francois Villeroy de Galhau ha affermato che l’istituto di Francoforte rimane vigile sui prezzi del petrolio alla luce della guerra in Israele, pur riconoscendo un chiara tendenza al ribasso dell’inflazione. “Nella nostra previsione, l’inflazione dovrebbe assestarsi intorno al 2% entro il 2025 e al momento non vediamo alcun motivo per modificare questa stima”, ha detto Villeroy, ribadendo inoltre che al momento non c’è motivo di riprendere il ciclo restrittivo e che la BCE dovrebbe mantenere i tassi a un livello stabile per tutto il tempo necessario. Più falco Robert Holzmann, il quale ha dichiarato che la BCE potrebbe effettuare uno o due ulteriori aumenti dei tassi in presenza di “ulteriori shock” per l’economia. Infine, il FMI ha ridotto le stime sul PIL dell’Eurozona allo 0,7% nel 2023 e all’1,2% nel 2024. Per la Germania è prevista una recessione quest’anno (-0,5%) e un modesto rimbalzo dello 0,9% nel 2024. Per l’Italia il PIL dovrebbe crescere solo dello 0,7% nel 2023 e 2024.di Investimenti_BNPParibas0
Wall Street al test dei dati del mercato del lavoro degli USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dalla debolezza. Oggi sarà una giornata importante per quanto riguarda i dati macroeconomici. Trader e investitori avranno gli occhi puntati sui dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti di settembre, in agenda alle 14:30 ora italiana. Focus quindi sulle buste paga del settore non agricolo, tasso di disoccupazione e salario medio orario. Il mercato si aspetta una crescita delle buste paga di 163mila unità, mentre il tasso di disoccupazione è atteso in calo dal 3,8% al 3,7% anno su anno. Il salario medio orario è visto stabile al 4,3% a/a. Dal report sull’occupazione elaborato da ADP è emersa una brusca frenata del mercato del lavoro: a settembre i nuovi impieghi sono stati soltanto 89mila, il valore più contenuto dall’inizio del 2021. Le attese degli analisti erano pari a 160mila unità, mentre il dato di agosto è stato rivisto da 177 a 180mila unità. L’eventuale conferma del rallentamento del mercato del lavoro USA con i dati che usciranno oggi potrebbe contribuire a frenare la spesa dei consumatori, la crescita dei salari e di conseguenza le spinte inflazionistiche. In questo scenario potrebbero diminuire le probabilità di un altro aumento dei tassi da parte della Fed entro la fine dell’anno, nonostante le recenti affermazioni da falco di alcuni componenti della Banca centrale USA. Lato BCE, il membro del Consiglio direttivo Peter Kazimir ha detto che il rialzo dei tassi effettuato il mese scorso è stato probabilmente l’ultimo, ma la BCE non potrà esserne certa fino a quando non vedrà i dati disponibili alle riunioni di dicembre e marzo.di Investimenti_BNPParibas0
BCE, Lagarde: economia europea debole anche nel terzo trimestreLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Torna a preoccupare il settore immobiliare cinese con la vicenda Evergrande. Il colosso ha infatti annunciato che non potrà emettere nuove obbligazioni a causa di un’indagine in corso su una delle sue controllate, Hengda Real Estate Group. Il focus degli operatori è stato rivolto anche alle parole di Christine Lagarde alla Commissione Affari economici e monetari del Parlamento UE. Lagarde ha affermato che “l’economia dell’area euro ha prevalentemente ristagnato nella prima metà del 2023 e gli ultimi indicatori mostrano ulteriori indebolimenti nel terzo trimestre”. Per quanto riguarda l’inflazione, Lagarde ha evidenziato come il calo sia proseguito, rispetto al picco segnato a ottobre. Lagarde ha ribadito che i tassi hanno raggiunto livelli che, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, contribuiranno in modo sostanziale al tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo. La BCE continuerà “a seguire un approccio dipendente dai dati, basando le decisioni sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria”. Lato dati macro, a settembre l’indice IFO della Germania sulla fiducia delle aziende è risultato migliore delle attese, a 85,7 punti, ma in calo rispetto agli 85,8 punti di agosto. La misurazione sulle aspettative di business invece è risultata pari a 82,9 punti, in linea con le attese e in leggero aumento rispetto ad agosto.di Investimenti_BNPParibas0
us30 prima analisi pubblicataPartiamo dal presupposto che il primo trade che pubblico, vi chiedo di avere clemenza e qualunche errore di farmelo notare nei commenti Longdi gabrinez50Aggiornato 110
Tassi invariati anche per BoE e BoJLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dalle vendite. Ieri la Bank of England, guidata dal governatore Andrew Bailey, ha confermato i tassi principali di riferimento al 5,25%. È la prima volta dal 2021 che la BoE lascia il costo del denaro invariato, dopo 14 rialzi consecutivi. Dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione nel Paese, i mercati avevano iniziato ad aspettarsi un nulla di fatto da parte della Banca centrale inglese. Sulla base delle proiezioni di politica monetaria, ora l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI) dovrebbe raggiungere il target del 2% entro il secondo trimestre del 2025. Anche la Bank of Japan ha mantenuto la politica monetaria ultra espansiva invariata, rispettando le previsioni, a fronte dell’incertezza ancora esistente sull’andamento dell’inflazione. Lato BCE sono arrivate nuove indicazioni dai membri del Consiglio direttivo. Ieri Joachim Nagel ha espresso dubbi sulla previsione del picco dei tassi di interesse nell’Eurozona. Il membro dell’Eurotower ha affermato che l’inflazione rimane ancora troppo alta e le previsioni mostrano solo una lenta diminuzione verso l’obiettivo del 2%. Il costo del denaro dovrà rimanere sufficientemente alto per un tempo sufficientemente lungo, ha detto, ma tutto dipenderà dai dati. Fronte dati macro, le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono state pari a 201mila unità, rispetto alle 225mila stimate e al dato precedente rivisto da 220mila a 221mila. di Investimenti_BNPParibas0
Federal Reserve: tassi invariati, ma la stretta non è terminataLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. L’attenzione degli operatori è stata rivolta alla riunione della Federal Reserve e sulla successiva conferenza stampa del presidente Jerome Powell. La Banca centrale USA ha deciso di mantenere i tassi d’interesse al range compreso tra il 5,25% e il 5,5%. La decisione, unanime, è stata in linea con le attese del mercato. La stretta però non è terminata: per fine anno, diversi governatori si aspettano che il costo del denaro salga al range 5,5-5,75%, mentre solo alcuni credono che resteranno fermi al livello attuale. Powell ha affermato che mentre le pressioni sui prezzi hanno mostrato alcuni incoraggianti segni di allentamento, il processo per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% è tutt’altro che finito. L’aspettativa del mercato è che il livello dei tassi resti elevato ancora per buona parte del 2024. Rimanendo in tema di Banche centrali, oggi è attesa la riunione di politica monetaria della Bank of England. Ieri il dato dell’inflazione nel Regno Unito ha evidenziato un leggero rallentamento ad agosto, fatto che potrebbe aver alleviato le pressioni sulla BoE in vista del meeting odierno. Molti analisti si aspettano tassi invariati anche da parte della BoE. L’indice dei prezzi al consumo ha registrato un incremento mensile dello 0,3%, rispetto al +0,7% atteso e al -0,4% di luglio. Su base annua, la misurazione è risultata pari al 6,7%, rispetto alle attese al 7% e al 6,8% di luglio. Il dato core ha invece mostrato un incremento tendenziale del 6,2%, contro il 6,9% di luglio e il 6,8% stimato.di Investimenti_BNPParibas0
Borse europee al test dell’inflazione, dato core atteso al 5,3%Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Mentre gli operatori dei mercati finanziari attendono la decisione del FOMC, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, sui tassi di interesse, oggi l’attenzione sarà rivolta ai dati dell’inflazione dell’Eurozona di agosto (finali). Il mercato si aspetta che l’indice dei prezzi al consumo nel blocco europeo evidenzi un raffreddamento: il dato CPI è atteso al 5,3% anno su anno, in linea con il dato precedente, mentre la misurazione core - quella al netto di energia e alimentari - è invece attesa in calo dal 5,5% al 5,3% anno su anno. Secondo la vice governatrice della Banca centrale portoghese, Clara Raposo, l’inflazione potrebbe tornare verso l’obiettivo del 2% prima di quanto attualmente previsto, considerando lo stato fragile dell’economia. Martins Kazaks, membro del Consiglio direttivo della BCE, ha invece affermato che la crescita salariale nell’area euro non ha ancora raggiunto il suo apice e non è chiaro quanto velocemente l’inflazione core si raffredderà. Kazaks ha inoltre detto che non è prudente scommettere su un taglio dei tassi nel primo semestre del 2024 ed è troppo presto per escludere un altro rialzo dei tassi. Per quanto riguarda la Fed, gli operatori si aspettano un nulla di fatto nella riunione che prenderà il via oggi. Gli operatori monitoreranno con attenzione le parole del governatore Jerome Powell alla ricerca di qualsiasi segnale che indichi se la Fed propenda per un altro rialzo dei tassi entro la fine dell’anno o se sia necessaria un’ulteriore eventuale pausa.di Investimenti_BNPParibas0
Wall Street al test dell’inflazione degli Stati UnitiLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta con segni misti. Oggi sarà una giornata molto importante sul fronte dei dati macro dal momento che verranno pubblicati i dati sull’inflazione degli Stati Uniti di agosto. Il mercato si aspetta che l’indice dei prezzi al consumo (CPI) si attesti al 3,6% anno su anno dal 3,2% precedente. Il dato core è invece atteso in calo al 4,3% dal 4,7%. Un’inflazione persistente darà alla Fed più spazio per alzare ulteriormente i tassi o mantenerli alti più a lungo. Tuttavia, secondo le recenti indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, la Federal Reserve sarebbe propensa a fare una pausa nel rialzo dei tassi di interesse nella prossima riunione in agenda il 19-20 settembre, ma rimane la possibilità che un ulteriore rialzo possa essere effettuato entro la fine dell’anno. Secondo il quotidiano finanziario l’urgenza di alzare di nuovo i tassi per combattere l’inflazione si sarebbe attenuata significativamente. Secondo il CME FedWatch Tool, a settembre i tassi dovrebbero rimanere invariati al range 5,25%-5,5% con una probabilità del 93%, mentre la probabilità che la Banca centrale USA aumenti il costo del denaro dello 0,25% a novembre è di circa il 37%. A luglio la Fed ha alzato i tassi di 25 punti base, al nuovo range compreso tra il 5,25% e il 5,5%, record degli ultimi 22 anni, e si prevede che li mantenga a questi livelli almeno fino a metà del 2025. Guardando al Vecchio Continente, ieri l’indice ZEW sul sentiment dell’economia tedesca ha superato le attese passando a -11,4 dal -12,3 di agosto, oltre le stime a -15.di Investimenti_BNPParibas0
Borse: inizia la settimana della BCE e dell’inflazione USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì, in una giornata scarna di dati macro. Oggi prende il via una delle due settimane più importanti del mese, mentre gli investitori attendono la riunione della BCE giovedì e i dati sull’inflazione USA mercoledì. Il mercato rimane incerto mentre dai componenti del Consiglio direttivo della BCE sono arrivate indicazioni discordanti. Il board è diviso tra falchi, più focalizzati a combattere l’inflazione, e colombe, preoccupati dagli ultimi dati macro. Gli operatori scontano una probabilità di circa il 36% di un rialzo dei tassi dello 0,25% e di circa l’80% che il tasso terminale raggiunga il 3,9% a gennaio 2024. Per quanto riguarda la Fed, stando al CME FedWatch Tool, gli operatori scommettono su tassi invariati con una probabilità del 93% nel meeting del 19-20 settembre. Tuttavia, la probabilità che la Banca centrale USA torni ad alzare il costo del denaro a novembre è salita oltre il 40%. Di vitale importanza saranno quindi i dati sull’inflazione in arrivo mercoledì. La scorsa settimana Lorie Logan, presidente della Fed di Dallas, ha dichiarato che una pausa negli aumenti del costo del denaro potrebbe essere appropriata, tuttavia ha anche precisato che se dovesse succedere questo non significherebbe che il percorso di rialzo sia giunto al suo termine. Austan Goolsbee, presidente della Fed di Chicago, ha affermato che “ci stiamo avvicinando al momento in cui il dibattito non sarà più su quanto i tassi debbano salire, ma piuttosto su quanto a lungo debbano rimanere elevati”.di Investimenti_BNPParibas3
Wall Street: attesa per PMI e ISM dei servizi,occhi Beige BookLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Gli operatori guardano avanti, alle prossime due settimane, quando si terranno la riunione della BCE (14/09) e della Fed (19-20/09). Secondo i dati di Refinitiv, i mercati monetari scontano una probabilità di circa il 72% che la BCE tenga i tassi invariati e del 28% per un aumento dello 0,25%. Intanto, i nuovi dati macro del blocco europeo continuano a evidenziare debolezza. Il PMI dei servizi dell’Eurozona si è attestato a 47,9 punti rispetto alle attese a 48,3 punti. Il dato composito è invece passato da 48,6 a 46,7 punti (attese a 47). Guardando alla Germania, il PMI dei servizi è calato a 47,3 punti, in linea con le attese, dai 52,3 punti di luglio. In calo anche la misurazione dell’Italia, con il dato sui servizi a 49,8 punti rispetto ai 50,5 attesi e alla lettura precedente a 51,5 punti. Il dato composito è invece passato da 48,9 a 48,2 punti, registrando il terzo mese consecutivo di contrazione e il ritmo più veloce da ottobre 2022. Fronte inflazione, a luglio l’indice dei prezzi alla produzione dell’Eurozona si è attestato al -0,5% rispetto al -0,6% atteso, mentre anno su anno al -7,6% dal -3,4%. Dal sondaggio della BCE sulle aspettative dei consumatori è emerso che il tasso di inflazione percepito mediano nei 12 mesi precedenti è rimasto invariato all’8% per il terzo mese consecutivo. Anche le aspettative mediane per l’inflazione nei 12 mesi successivi sono rimaste invariate - per il secondo mese consecutivo - al 3,4%, mentre quelle per l’inflazione a tre anni sono passate al 2,4% dal 2,3% di giugno.di Investimenti_BNPParibas0
Borse europee al test degli indici PMI dei serviziLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti in una giornata orfana di Wall Street, chiusa per festività. In attesa della riunione della BCE in agenda giovedì prossimo, ieri in un discorso a Londra, Christine Lagarde non ha dato indicazioni sulla possibilità di un aumento o mantenimento dei tassi di interesse nel prossimo meeting. Lagarde ha preferito concentrarsi sulle sfide della comunicazione in un periodo di incertezza. Fronte dati macro, la misurazione sulla fiducia degli investitori dell’Eurozona (Sentix) è calata più delle attese a settembre, attestandosi a -21,5 punti, contro le stime a -19,6 e al dato precedente -18,9 punti, evidenziando l’attuale clima di incertezza nel blocco europeo. Intanto, il terzo trimestre dell’economia tedesca è iniziato all’insegna della debolezza. La bilancia commerciale della Germania ha registrato un surplus di 15,9 miliardi di euro a luglio in termini destagionalizzati. Le esportazioni sono calate dello 0,9% a 130,4 miliardi di euro su base mensile, mentre le importazioni sono aumentate dell’1,4% a 114,5 miliardi di euro a livello congiunturale. Oggi di particolare importanza saranno i dati dei PMI dei servizi e composito delle principali economie dell’area euro, che offriranno un ulteriore aggiornamento sul quadro economico dei Paesi dell’Eurozona. Infine, segnaliamo che Moody’s ha rivisto al ribasso le stime sul PIL 2024 della Cina, dal +4,5% al +4%. Tra le motivazioni, Moody’s ha citato il calo della fiducia dei consumatori. L’agenzia di rating ha lasciato invariate le stime sul PIL 2023 al 5%. di Investimenti_BNPParibas0
USA: disoccupazione fa sperare in stop rialzo tassi FedLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti venerdì. L’attenzione degli investitori è stata rivolta al mercato del lavoro degli Stati Uniti. Le buste paga del settore non agricolo sono aumentate di 187.000 unità, al di sopra delle attese a 170.000. I dati di giugno e luglio sono stati rivisti al ribasso, nel complesso di 110.000 unità. Inoltre, il tasso di disoccupazione è salito al 3,8%, ai livelli di febbraio 2022, rispetto alle attese al 3,5%. Questi ultimi dati hanno alimentato le speranze di una Fed meno aggressiva sui tassi nella riunione del 19-20 settembre, anche se l’inflazione rimane resistente. Il PCE core, il dato preferito dalla Fed, si è attestato al 4,2% a/a a luglio, in linea con le attese, rispetto al dato precedente al 4,1%. Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha evidenziato i potenziali pericoli che l’economia USA potrebbe dover affrontare a causa del rinnovo dei debiti a tassi molto più alti. Bostic, che quest’anno è un membro non votante, ha esortato la Fed a procedere con prudenza, poiché ulteriori strette sui tassi potrebbero causare dolori inutili all’economia. Loretta Mester, presidente della Fed di Cleveland, ha affermato che le future decisioni riguarderanno la gestione dei rischi di una politica monetaria troppo restrittiva o troppo poco restrittiva. Fronte BCE, il vicepresidente Luis de Guindos ha affermato che “sui tassi siamo al rettilineo finale”, evidenziando che la decisione è ancora aperta e che dipenderà dai prossimi dati sull’inflazione ed economia.di Investimenti_BNPParibas0
Focus sui dati del mercato del lavoro degli Stati UnitiLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta agli Stati Uniti, per i dati del mercato del lavoro. Trader e investitori si aspettano un rallentamento dopo che il report ADP ha evidenziato 177.000 nuovi impieghi, meno dei 195.000 previsti. Ai dati di ADP si aggiunge inoltre il calo delle offerte di lavoro emerso dal rapporto JOLTS, che hanno mancato le attese attestandosi a 8,82 milioni rispetto alle stime a 9,46 milioni e al dato precedente rivisto a 9,16 da 9,58 milioni. I recenti dati macro hanno alimentato le speranze di una Fed meno aggressiva sui tassi nella prossima riunione del 19-20 settembre. Tuttavia, l’inflazione rimane resistente: il PCE core, il dato preferito dalla Fed, si è attestato al 4,2% a/a, in linea con le attese, rispetto al dato precedente al 4,1%. Guardando all’Eurozona, l’inflazione è rimasta stabile al 5,3% ad agosto, mentre il dato core è sceso al 5,3% dal 5,5% di luglio. Per Lagarde è una buona notizia la flessione della lettura core. Intanto, il componente del Comitato esecutivo della BCE Isabel Schnabel ha ribadito l’importanza di mantenere una politica monetaria dipendente dai dati e non ha escluso una pausa nel rialzo dei tassi. Più falco Robert Holzmann, membro del Consiglio Direttivo, che ha affermato che l’istituto potrebbe estendere il suo ciclo di inasprimento monetario con “uno o due rialzi dei tassi di interesse”. “Il livello più alto dei tassi non è ancora stato raggiunto”, ha detto Holzmann, alla luce dei dati pubblicati ieri. di Investimenti_BNPParibas0
Borse europee al test dell’inflazione e verbali BCE...Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi. In attesa dei dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti che verranno pubblicati domani, i dati forniti da ADP hanno evidenziato un rallentamento. Ad agosto il report ADP sull’occupazione nel settore privato degli USA ha evidenziato 177.000 nuovi impieghi, meno dei 195.000 previsti. La rilevazione di luglio è stata rivista da 324.000 a 371.000. Quello di agosto è stato il minor incremento degli ultimi cinque mesi. I dati ADP insieme al calo delle offerte di lavoro emerso dal rapporto JOLTS evidenziano come il mercato del lavoro USA si stia ridimensionando. Per quanto riguarda la crescita, la seconda lettura del PIL annualizzato degli Stati Uniti relativa al secondo trimestre 2023 si è attestata al 2,1% su base trimestrale, valore inferiore alle stime al 2,4% (precedente al 2%). Oggi l’attenzione degli investitori sarà tutta rivolta ai dati dell’inflazione di agosto dell’Eurozona, dopo quelli pubblicati ieri della Germania che hanno evidenziato un rallentamento minore di quanto previsto. La misurazione CPI è attesa al 5,1% in calo dal 5,3%, mentre il dato core al 5,3% in flessione dal 5,5%. Robert Holzmann ha di recente iniziato a sostenere un altro aumento dei tassi in occasione della riunione di settembre piuttosto che una pausa, sebbene tutti i componenti del Consiglio direttivo della BCE concordino sul fatto che i dati sull’inflazione saranno fondamentali.di Investimenti_BNPParibas9
Powell e Lagarde: l’inflazione non è vinta, rimangono tassi altiLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì. L’attenzione degli operatori è stata rivolta agli interventi del governatore della Fed, Jerome Powell, e del presidente della BCE, Christine Lagarde. Il numero uno della Banca centrale USA ha affermato che nonostante siano stati compiuti progressi, l’inflazione è ancora troppo elevata, avvertendo che potrebbero essere necessari ulteriori aumenti dei tassi di interesse. “Intendiamo mantenere la politica a un livello restrittivo fino a quando non saremo fiduciosi che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il nostro obiettivo”, ha affermato Powell. Il numero uno della Fed ha inoltre riconosciuto che i rischi sono bilaterali: vi è il rischio di fare troppo o troppo poco. Powell ha affermato che nelle prossime riunioni verranno valutati i progressi e in base ai dati, alle prospettive e ai rischi in evoluzione il FOMC procederà con cautela quando verrà deciso se proseguire con la stretta o, invece, mantenere i tassi costanti in attesa di ulteriori dati. Le osservazioni di Powell seguono una serie di 11 aumenti del costo del denaro che hanno spinto il tasso di interesse chiave al range 5,25% -5,5%, il livello più alto in oltre 22 anni. In serata è stato il turno di Lagarde. La presidente della BCE ha affermato che, anche se si stanno facendo progressi, la lotta contro l’inflazione non è ancora vinta. L’Eurotower deve mantenere i tassi a un “livello sufficientemente restrittivo per il tempo necessario” per centrare un “tempestivo ritorno dell’inflazione al target del 2%”.di Investimenti_BNPParibas0
visione ribassista us30Dopo un mese di ribasso per l'azionario americano, ci apprestiamo a un'altra settimana di previsioni a ribasso per il comparto americano. Dopo le parole venerdì di Powell e un trend decisamente ribassista nel breve termine il dow chiude la giornata di venerdì su un livello tecnico molto interessante per un eventuale short. Martedì con i prossimi dati che usciranno vedremo come posizionarci a mercato ed estrarre il massimo dai mercati.di gabrieletreffiletti83480
Le Borse tentano un recupero dopo una settimana da bollino rossoLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Sullo sfondo rimangono i timori per la Cina. Ieri la Banca Popolare Cinese (PBoC) ha tagliato il tasso di riferimento per i prestiti a un anno (Loan Prime Rate - LPR) di 10 punti base al 3,45% dal precedente 3,55%, mentre il LPR a cinque anni, il tasso utilizzato per determinare il costo dei mutui, è rimasto invariato al 4,2%. Gli analisti si aspettavano un taglio a entrambi i tassi per contrastare il rallentamento della crescita della seconda economia mondiale. La mossa della PBoC arriva a distanza di qualche giorno dal caos sul settore immobiliare del Paese, scatenato dal caso Country Garden ed Evergrande. Intanto, dalla Germania sono arrivate indicazioni positive sul tema dell’inflazione: a luglio i prezzi alla produzione sono scesi più delle attese sia a livello sequenziale sia su base annuale (-1,1% su base mensile e -6% a/a). Meno confortanti invece le prospettive della Bundesbank emerse dal bollettino economico mensile. Nel terzo trimestre l’economia tedesca dovrebbe ristagnare. Il PIL “rimarrà probabilmente sostanzialmente invariato” da luglio a settembre, rispetto al trimestre precedente. Ciò dovrebbe prolungare la stagnazione della crescita (0%) osservata da aprile a giugno. Il dato finale del PIL del 2° trimestre sarà pubblicato il 25 agosto. La Buba ha inoltre avvertito che l’inflazione sottostante potrebbe aver raggiunto il picco, ma le pressioni sui prezzi stanno rientrando troppo lentamente con il rischio crescente che l’aumento dei prezzi al consumo rimanga sopra il 2%.di Investimenti_BNPParibas0
Inflazione USA sotto le attese. Stop nel rialzo dei tassi?Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. L’attenzione dei trader e degli investitori è stata rivolta principalmente ai dati dell’inflazione degli Stati Uniti relativi a luglio. L’inflazione USA è risultata inferiore alle attese del mercato. Il dato CPI si è attestato al 3,2% a/a, mentre la misurazione core – il dato preferito della Fed per misurare il trend dell’inflazione, al 4,7% a/a. Le attese erano rispettivamente pari al 3,3% e 4,8%. Fronte mercato del lavoro, le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono state 248.000 contro le attese a 230.000 e al dato precedente a 227.000 unità. Questi dati, insieme alle ultime misurazioni sul mercato del lavoro emerse venerdì scorso, verranno attentamente monitorati dalla Banca centrale USA in vista della prossima riunione del 19- 20 settembre, che sarà preceduta dal simposio di Jackson Hole il 24-26 agosto. Il fatto che l’inflazione sia risultata inferiore alle stime rafforza la possibilità di un una nuova pausa nel rialzo dei tassi da parte della Fed nel prossimo meeting. Per quanto riguarda la BCE, dal bollettino economico è emerso che l’inflazione dell’Eurozona scenderà ancora quest’anno, ma resterà troppo elevata. I tassi di interesse rimarranno alti a lungo, almeno finché l’inflazione non tornerà al target del 2% nel medio termine. “Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati dell’orientamento restrittivo”.di Investimenti_BNPParibas0
USA il mercato del lavoro rallenta,(BCE) tassi vicini ai massimi Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale venerdì hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai ribassi. A catalizzare l’attenzione degli investitori sono stati i dati del mercato del lavoro USA. A luglio le buste paga del settore non agricolo si sono attestate a 187mila unità, al di sotto delle attese a 200mila. La rilevazione di giugno è stata rivista da 209 a 185mila unità. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5% dal 3,6%, mentre i salari medi orari hanno registrato un aumento dello 0,4% (stime +0,3%, precedente +0,4%). Su base annuale la crescita è stata pari al 4,4%, in linea con il mese precedente e oltre le attese al 4,2%. Questi dati verranno attentamente monitorati dalla Fed in vista della prossima riunione del 19-20 settembre, che sarà preceduta dal simposio di Jackson Hole (24-26 agosto). Le attenzioni degli investitori sono state rivolte anche alle ultime dichiarazioni della BCE. L’Eurotower ha affermato che l’inflazione core ha probabilmente raggiunto il picco nella prima metà dell’anno. Philip Lane, capo economista della BCE, si è detto fiducioso che l’inflazione calerà significativamente nei prossimi mesi, ma il ritorno all’obiettivo del 2% è visto indicativamente per il 2025. I tassi di interesse sono vicini al loro picco. Questa settimana l’appuntamento più atteso sarà quello con l’inflazione USA di luglio, in agenda giovedì. Gli analisti si aspettano che l’indice dei prezzi al consumo si attesterà al 3,3% a/a. Il dato core, la misurazione preferita della Fed, è atteso in linea con la precedente rilevazione, al 4,8% a/a.di Investimenti_BNPParibas0
La mossa di Fitch sul rating USA pesa sulle Borse focus BOELe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai ribassi. A pesare sulle Borse è stato il downgrade del rating degli Stati Uniti da parte di Fitch. L’agenzia di rating ha punito gli USA per le continue crisi politiche esplose per innalzare il tetto al debito. Fitch ha tagliato il rating sul debito USA dalla tripla A ad AA+ con outlook stabile, motivando la sua mossa con le aspettative di “un deterioramento fiscale nel corso dei prossimi tre anni”, la crescita in generale del peso del debito federale e l’erosione degli standard di governance. L’agenzia ha fatto riferimento anche all‘aumento del deficit del Paese che, a suo avviso, salirà al 6,3% del PIL quest’anno, rispetto al rapporto deficit-PIL al 3,7% del 2022. Oggi il focus torna sulle Banche centrali, con la riunione della Bank of England. Il mercato prezza il 62% di possibilità che la BoE aumenti i tassi di 25 punti base, secondo i dati di Refinitiv. L’altro 38% degli operatori prevede un secondo aumento consecutivo di 50 punti base. L’inflazione nel Paese sembra diminuire, ma continua a rimanere ben al di sopra dell’obiettivo del 2%. L’indice dei prezzi al consumo è sceso al 7,9% a giugno dall’8,7% di maggio, mentre l’inflazione core è rimasta forte, al 6,9% a/a, anche se in calo rispetto al massimo da 31 anni del 7,1% di maggio. Fronte dati macro USA, la misurazione dell’occupazione ADP ha nettamente superato le attese, attestandosi a +324mila unità (stima a 188mila). Fronte trimestrali, focus su AXA, BMW, Infineon e Societe Generale.di Investimenti_BNPParibas0
HTF Dow JonesAnalisi basata su Liquidità, tecnica e logica. Siamo in un trand chiaramente rialzista e con una buona fondamentale a supporto quindi come ogni reversal niente fretta, aspettiamo conferme altrimenti continuation. In questi casi, quando ci troviamo in zone ad alto potenziale di reazione, solitamente faccio long intraday o Intraweek, mentre costruisco posizioni short che in caso di continuation vengono protette dalle long. Questa settimana a mio parere non è ancora pronto a scendere causa la liquidità che è stata lasciata nella supply H1 ovvia, Per ovvia intendo una supply formatasi da un movimento impulsivo e con un ritracciamento lento, che nella mia strategia vengono considerate zone da prendere, vorrei vedere prima uno sbilanciamento di questa, prima di cercare short. Shortdi jangis14080