Fed: crisi bancaria USA potrebbe limitare il rialzo dei tassi Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale venerdì hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, ha ripetuto che la BCE è disposta a prendere “decisioni coraggiose” per riportare l’inflazione al 2%. Per Lagarde si sta iniziando a vedere l’efficacia delle misure, ma vi è ancora bisogno di tassi elevati. Per quanto riguarda la politica monetaria statunitense, sono da menzionare anche le dichiarazioni del Presidente della Fed di St. Louis al Financial Times. L’esponente della Banca centrale statunitense ha detto di essere favorevole ad un altro aumento dei tassi per contrastare l’inflazione. Per Bostic, i tassi sono nella parte bassa dell’intervallo considerato restrittivo e vede la parte superiore intorno al 6%. Sembra che il mercato ritenga meno probabile una pausa nel percorso di incrementi: stando al CME FedWatch Tool le probabilità di tassi fermi a 500-525 punti base sono del 63,3% a giugno, mentre un taglio dei tassi è ritenuto meno probabile tra novembre e dicembre 2023. Nel frattempo, Jerome Powell, Presidente della Fed, ha ribadito l’importanza di riportare l’inflazione al 2%, in quanto il fallimento di questa operazione causerebbe un danno più grande. Powell ha inoltre evidenziato che i tassi potrebbero non dover salire così tanto come invece avrebbero fatto nell’eventualità di assenza di stress sul settore bancario. Sul fronte della geopolitica, i leader del G7 hanno comunicato che le misure contro la Russia verranno ampliate.