Wall Street al test dell’inflazione degli Stati UnitiLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta con segni misti. Oggi sarà una giornata molto importante sul fronte dei dati macro dal momento che verranno pubblicati i dati sull’inflazione degli Stati Uniti di agosto. Il mercato si aspetta che l’indice dei prezzi al consumo (CPI) si attesti al 3,6% anno su anno dal 3,2% precedente. Il dato core è invece atteso in calo al 4,3% dal 4,7%. Un’inflazione persistente darà alla Fed più spazio per alzare ulteriormente i tassi o mantenerli alti più a lungo. Tuttavia, secondo le recenti indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, la Federal Reserve sarebbe propensa a fare una pausa nel rialzo dei tassi di interesse nella prossima riunione in agenda il 19-20 settembre, ma rimane la possibilità che un ulteriore rialzo possa essere effettuato entro la fine dell’anno. Secondo il quotidiano finanziario l’urgenza di alzare di nuovo i tassi per combattere l’inflazione si sarebbe attenuata significativamente. Secondo il CME FedWatch Tool, a settembre i tassi dovrebbero rimanere invariati al range 5,25%-5,5% con una probabilità del 93%, mentre la probabilità che la Banca centrale USA aumenti il costo del denaro dello 0,25% a novembre è di circa il 37%. A luglio la Fed ha alzato i tassi di 25 punti base, al nuovo range compreso tra il 5,25% e il 5,5%, record degli ultimi 22 anni, e si prevede che li mantenga a questi livelli almeno fino a metà del 2025. Guardando al Vecchio Continente, ieri l’indice ZEW sul sentiment dell’economia tedesca ha superato le attese passando a -11,4 dal -12,3 di agosto, oltre le stime a -15.
Idee operative US30
Borse: inizia la settimana della BCE e dell’inflazione USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì, in una giornata scarna di dati macro. Oggi prende il via una delle due settimane più importanti del mese, mentre gli investitori attendono la riunione della BCE giovedì e i dati sull’inflazione USA mercoledì. Il mercato rimane incerto mentre dai componenti del Consiglio direttivo della BCE sono arrivate indicazioni discordanti. Il board è diviso tra falchi, più focalizzati a combattere l’inflazione, e colombe, preoccupati dagli ultimi dati macro. Gli operatori scontano una probabilità di circa il 36% di un rialzo dei tassi dello 0,25% e di circa l’80% che il tasso terminale raggiunga il 3,9% a gennaio 2024. Per quanto riguarda la Fed, stando al CME FedWatch Tool, gli operatori scommettono su tassi invariati con una probabilità del 93% nel meeting del 19-20 settembre. Tuttavia, la probabilità che la Banca centrale USA torni ad alzare il costo del denaro a novembre è salita oltre il 40%. Di vitale importanza saranno quindi i dati sull’inflazione in arrivo mercoledì. La scorsa settimana Lorie Logan, presidente della Fed di Dallas, ha dichiarato che una pausa negli aumenti del costo del denaro potrebbe essere appropriata, tuttavia ha anche precisato che se dovesse succedere questo non significherebbe che il percorso di rialzo sia giunto al suo termine. Austan Goolsbee, presidente della Fed di Chicago, ha affermato che “ci stiamo avvicinando al momento in cui il dibattito non sarà più su quanto i tassi debbano salire, ma piuttosto su quanto a lungo debbano rimanere elevati”.
Wall Street: attesa per PMI e ISM dei servizi,occhi Beige BookLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Gli operatori guardano avanti, alle prossime due settimane, quando si terranno la riunione della BCE (14/09) e della Fed (19-20/09). Secondo i dati di Refinitiv, i mercati monetari scontano una probabilità di circa il 72% che la BCE tenga i tassi invariati e del 28% per un aumento dello 0,25%. Intanto, i nuovi dati macro del blocco europeo continuano a evidenziare debolezza. Il PMI dei servizi dell’Eurozona si è attestato a 47,9 punti rispetto alle attese a 48,3 punti. Il dato composito è invece passato da 48,6 a 46,7 punti (attese a 47). Guardando alla Germania, il PMI dei servizi è calato a 47,3 punti, in linea con le attese, dai 52,3 punti di luglio. In calo anche la misurazione dell’Italia, con il dato sui servizi a 49,8 punti rispetto ai 50,5 attesi e alla lettura precedente a 51,5 punti. Il dato composito è invece passato da 48,9 a 48,2 punti, registrando il terzo mese consecutivo di contrazione e il ritmo più veloce da ottobre 2022. Fronte inflazione, a luglio l’indice dei prezzi alla produzione dell’Eurozona si è attestato al -0,5% rispetto al -0,6% atteso, mentre anno su anno al -7,6% dal -3,4%. Dal sondaggio della BCE sulle aspettative dei consumatori è emerso che il tasso di inflazione percepito mediano nei 12 mesi precedenti è rimasto invariato all’8% per il terzo mese consecutivo. Anche le aspettative mediane per l’inflazione nei 12 mesi successivi sono rimaste invariate - per il secondo mese consecutivo - al 3,4%, mentre quelle per l’inflazione a tre anni sono passate al 2,4% dal 2,3% di giugno.
Borse europee al test degli indici PMI dei serviziLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti in una giornata orfana di Wall Street, chiusa per festività. In attesa della riunione della BCE in agenda giovedì prossimo, ieri in un discorso a Londra, Christine Lagarde non ha dato indicazioni sulla possibilità di un aumento o mantenimento dei tassi di interesse nel prossimo meeting. Lagarde ha preferito concentrarsi sulle sfide della comunicazione in un periodo di incertezza. Fronte dati macro, la misurazione sulla fiducia degli investitori dell’Eurozona (Sentix) è calata più delle attese a settembre, attestandosi a -21,5 punti, contro le stime a -19,6 e al dato precedente -18,9 punti, evidenziando l’attuale clima di incertezza nel blocco europeo. Intanto, il terzo trimestre dell’economia tedesca è iniziato all’insegna della debolezza. La bilancia commerciale della Germania ha registrato un surplus di 15,9 miliardi di euro a luglio in termini destagionalizzati. Le esportazioni sono calate dello 0,9% a 130,4 miliardi di euro su base mensile, mentre le importazioni sono aumentate dell’1,4% a 114,5 miliardi di euro a livello congiunturale. Oggi di particolare importanza saranno i dati dei PMI dei servizi e composito delle principali economie dell’area euro, che offriranno un ulteriore aggiornamento sul quadro economico dei Paesi dell’Eurozona. Infine, segnaliamo che Moody’s ha rivisto al ribasso le stime sul PIL 2024 della Cina, dal +4,5% al +4%. Tra le motivazioni, Moody’s ha citato il calo della fiducia dei consumatori. L’agenzia di rating ha lasciato invariate le stime sul PIL 2023 al 5%.
USA: disoccupazione fa sperare in stop rialzo tassi FedLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti venerdì. L’attenzione degli investitori è stata rivolta al mercato del lavoro degli Stati Uniti. Le buste paga del settore non agricolo sono aumentate di 187.000 unità, al di sopra delle attese a 170.000. I dati di giugno e luglio sono stati rivisti al ribasso, nel complesso di 110.000 unità. Inoltre, il tasso di disoccupazione è salito al 3,8%, ai livelli di febbraio 2022, rispetto alle attese al 3,5%. Questi ultimi dati hanno alimentato le speranze di una Fed meno aggressiva sui tassi nella riunione del 19-20 settembre, anche se l’inflazione rimane resistente. Il PCE core, il dato preferito dalla Fed, si è attestato al 4,2% a/a a luglio, in linea con le attese, rispetto al dato precedente al 4,1%. Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha evidenziato i potenziali pericoli che l’economia USA potrebbe dover affrontare a causa del rinnovo dei debiti a tassi molto più alti. Bostic, che quest’anno è un membro non votante, ha esortato la Fed a procedere con prudenza, poiché ulteriori strette sui tassi potrebbero causare dolori inutili all’economia. Loretta Mester, presidente della Fed di Cleveland, ha affermato che le future decisioni riguarderanno la gestione dei rischi di una politica monetaria troppo restrittiva o troppo poco restrittiva. Fronte BCE, il vicepresidente Luis de Guindos ha affermato che “sui tassi siamo al rettilineo finale”, evidenziando che la decisione è ancora aperta e che dipenderà dai prossimi dati sull’inflazione ed economia.
Focus sui dati del mercato del lavoro degli Stati UnitiLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta agli Stati Uniti, per i dati del mercato del lavoro. Trader e investitori si aspettano un rallentamento dopo che il report ADP ha evidenziato 177.000 nuovi impieghi, meno dei 195.000 previsti. Ai dati di ADP si aggiunge inoltre il calo delle offerte di lavoro emerso dal rapporto JOLTS, che hanno mancato le attese attestandosi a 8,82 milioni rispetto alle stime a 9,46 milioni e al dato precedente rivisto a 9,16 da 9,58 milioni. I recenti dati macro hanno alimentato le speranze di una Fed meno aggressiva sui tassi nella prossima riunione del 19-20 settembre. Tuttavia, l’inflazione rimane resistente: il PCE core, il dato preferito dalla Fed, si è attestato al 4,2% a/a, in linea con le attese, rispetto al dato precedente al 4,1%. Guardando all’Eurozona, l’inflazione è rimasta stabile al 5,3% ad agosto, mentre il dato core è sceso al 5,3% dal 5,5% di luglio. Per Lagarde è una buona notizia la flessione della lettura core. Intanto, il componente del Comitato esecutivo della BCE Isabel Schnabel ha ribadito l’importanza di mantenere una politica monetaria dipendente dai dati e non ha escluso una pausa nel rialzo dei tassi. Più falco Robert Holzmann, membro del Consiglio Direttivo, che ha affermato che l’istituto potrebbe estendere il suo ciclo di inasprimento monetario con “uno o due rialzi dei tassi di interesse”. “Il livello più alto dei tassi non è ancora stato raggiunto”, ha detto Holzmann, alla luce dei dati pubblicati ieri.
Borse europee al test dell’inflazione e verbali BCE...Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi. In attesa dei dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti che verranno pubblicati domani, i dati forniti da ADP hanno evidenziato un rallentamento. Ad agosto il report ADP sull’occupazione nel settore privato degli USA ha evidenziato 177.000 nuovi impieghi, meno dei 195.000 previsti. La rilevazione di luglio è stata rivista da 324.000 a 371.000. Quello di agosto è stato il minor incremento degli ultimi cinque mesi. I dati ADP insieme al calo delle offerte di lavoro emerso dal rapporto JOLTS evidenziano come il mercato del lavoro USA si stia ridimensionando. Per quanto riguarda la crescita, la seconda lettura del PIL annualizzato degli Stati Uniti relativa al secondo trimestre 2023 si è attestata al 2,1% su base trimestrale, valore inferiore alle stime al 2,4% (precedente al 2%). Oggi l’attenzione degli investitori sarà tutta rivolta ai dati dell’inflazione di agosto dell’Eurozona, dopo quelli pubblicati ieri della Germania che hanno evidenziato un rallentamento minore di quanto previsto. La misurazione CPI è attesa al 5,1% in calo dal 5,3%, mentre il dato core al 5,3% in flessione dal 5,5%. Robert Holzmann ha di recente iniziato a sostenere un altro aumento dei tassi in occasione della riunione di settembre piuttosto che una pausa, sebbene tutti i componenti del Consiglio direttivo della BCE concordino sul fatto che i dati sull’inflazione saranno fondamentali.
Powell e Lagarde: l’inflazione non è vinta, rimangono tassi altiLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì. L’attenzione degli operatori è stata rivolta agli interventi del governatore della Fed, Jerome Powell, e del presidente della BCE, Christine Lagarde. Il numero uno della Banca centrale USA ha affermato che nonostante siano stati compiuti progressi, l’inflazione è ancora troppo elevata, avvertendo che potrebbero essere necessari ulteriori aumenti dei tassi di interesse. “Intendiamo mantenere la politica a un livello restrittivo fino a quando non saremo fiduciosi che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il nostro obiettivo”, ha affermato Powell. Il numero uno della Fed ha inoltre riconosciuto che i rischi sono bilaterali: vi è il rischio di fare troppo o troppo poco. Powell ha affermato che nelle prossime riunioni verranno valutati i progressi e in base ai dati, alle prospettive e ai rischi in evoluzione il FOMC procederà con cautela quando verrà deciso se proseguire con la stretta o, invece, mantenere i tassi costanti in attesa di ulteriori dati. Le osservazioni di Powell seguono una serie di 11 aumenti del costo del denaro che hanno spinto il tasso di interesse chiave al range 5,25% -5,5%, il livello più alto in oltre 22 anni. In serata è stato il turno di Lagarde. La presidente della BCE ha affermato che, anche se si stanno facendo progressi, la lotta contro l’inflazione non è ancora vinta. L’Eurotower deve mantenere i tassi a un “livello sufficientemente restrittivo per il tempo necessario” per centrare un “tempestivo ritorno dell’inflazione al target del 2%”.
visione ribassista us30Dopo un mese di ribasso per l'azionario americano, ci apprestiamo a un'altra settimana di previsioni a ribasso per il comparto americano. Dopo le parole venerdì di Powell e un trend decisamente ribassista nel breve termine il dow chiude la giornata di venerdì su un livello tecnico molto interessante per un eventuale short. Martedì con i prossimi dati che usciranno vedremo come posizionarci a mercato ed estrarre il massimo dai mercati.
Le Borse tentano un recupero dopo una settimana da bollino rossoLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Sullo sfondo rimangono i timori per la Cina. Ieri la Banca Popolare Cinese (PBoC) ha tagliato il tasso di riferimento per i prestiti a un anno (Loan Prime Rate - LPR) di 10 punti base al 3,45% dal precedente 3,55%, mentre il LPR a cinque anni, il tasso utilizzato per determinare il costo dei mutui, è rimasto invariato al 4,2%. Gli analisti si aspettavano un taglio a entrambi i tassi per contrastare il rallentamento della crescita della seconda economia mondiale. La mossa della PBoC arriva a distanza di qualche giorno dal caos sul settore immobiliare del Paese, scatenato dal caso Country Garden ed Evergrande. Intanto, dalla Germania sono arrivate indicazioni positive sul tema dell’inflazione: a luglio i prezzi alla produzione sono scesi più delle attese sia a livello sequenziale sia su base annuale (-1,1% su base mensile e -6% a/a). Meno confortanti invece le prospettive della Bundesbank emerse dal bollettino economico mensile. Nel terzo trimestre l’economia tedesca dovrebbe ristagnare. Il PIL “rimarrà probabilmente sostanzialmente invariato” da luglio a settembre, rispetto al trimestre precedente. Ciò dovrebbe prolungare la stagnazione della crescita (0%) osservata da aprile a giugno. Il dato finale del PIL del 2° trimestre sarà pubblicato il 25 agosto. La Buba ha inoltre avvertito che l’inflazione sottostante potrebbe aver raggiunto il picco, ma le pressioni sui prezzi stanno rientrando troppo lentamente con il rischio crescente che l’aumento dei prezzi al consumo rimanga sopra il 2%.
Inflazione USA sotto le attese. Stop nel rialzo dei tassi?Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. L’attenzione dei trader e degli investitori è stata rivolta principalmente ai dati dell’inflazione degli Stati Uniti relativi a luglio. L’inflazione USA è risultata inferiore alle attese del mercato. Il dato CPI si è attestato al 3,2% a/a, mentre la misurazione core – il dato preferito della Fed per misurare il trend dell’inflazione, al 4,7% a/a. Le attese erano rispettivamente pari al 3,3% e 4,8%. Fronte mercato del lavoro, le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono state 248.000 contro le attese a 230.000 e al dato precedente a 227.000 unità. Questi dati, insieme alle ultime misurazioni sul mercato del lavoro emerse venerdì scorso, verranno attentamente monitorati dalla Banca centrale USA in vista della prossima riunione del 19- 20 settembre, che sarà preceduta dal simposio di Jackson Hole il 24-26 agosto. Il fatto che l’inflazione sia risultata inferiore alle stime rafforza la possibilità di un una nuova pausa nel rialzo dei tassi da parte della Fed nel prossimo meeting. Per quanto riguarda la BCE, dal bollettino economico è emerso che l’inflazione dell’Eurozona scenderà ancora quest’anno, ma resterà troppo elevata. I tassi di interesse rimarranno alti a lungo, almeno finché l’inflazione non tornerà al target del 2% nel medio termine. “Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati dell’orientamento restrittivo”.
USA il mercato del lavoro rallenta,(BCE) tassi vicini ai massimi
Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale venerdì hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai ribassi. A catalizzare l’attenzione degli investitori sono stati i dati del mercato del lavoro USA. A luglio le buste paga del settore non agricolo si sono attestate a 187mila unità, al di sotto delle attese a 200mila. La rilevazione di giugno è stata rivista da 209 a 185mila unità. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5% dal 3,6%, mentre i salari medi orari hanno registrato un aumento dello 0,4% (stime +0,3%, precedente +0,4%). Su base annuale la crescita è stata pari al 4,4%, in linea con il mese precedente e oltre le attese al 4,2%. Questi dati verranno attentamente monitorati dalla Fed in vista della prossima riunione del 19-20 settembre, che sarà preceduta dal simposio di Jackson Hole (24-26 agosto). Le attenzioni degli investitori sono state rivolte anche alle ultime dichiarazioni della BCE. L’Eurotower ha affermato che l’inflazione core ha probabilmente raggiunto il picco nella prima metà dell’anno. Philip Lane, capo economista della BCE, si è detto fiducioso che l’inflazione calerà significativamente nei prossimi mesi, ma il ritorno all’obiettivo del 2% è visto indicativamente per il 2025. I tassi di interesse sono vicini al loro picco. Questa settimana l’appuntamento più atteso sarà quello con l’inflazione USA di luglio, in agenda giovedì. Gli analisti si aspettano che l’indice dei prezzi al consumo si attesterà al 3,3% a/a. Il dato core, la misurazione preferita della Fed, è atteso in linea con la precedente rilevazione, al 4,8% a/a.
La mossa di Fitch sul rating USA pesa sulle Borse focus BOELe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai ribassi. A pesare sulle Borse è stato il downgrade del rating degli Stati Uniti da parte di Fitch. L’agenzia di rating ha punito gli USA per le continue crisi politiche esplose per innalzare il tetto al debito. Fitch ha tagliato il rating sul debito USA dalla tripla A ad AA+ con outlook stabile, motivando la sua mossa con le aspettative di “un deterioramento fiscale nel corso dei prossimi tre anni”, la crescita in generale del peso del debito federale e l’erosione degli standard di governance. L’agenzia ha fatto riferimento anche all‘aumento del deficit del Paese che, a suo avviso, salirà al 6,3% del PIL quest’anno, rispetto al rapporto deficit-PIL al 3,7% del 2022. Oggi il focus torna sulle Banche centrali, con la riunione della Bank of England. Il mercato prezza il 62% di possibilità che la BoE aumenti i tassi di 25 punti base, secondo i dati di Refinitiv. L’altro 38% degli operatori prevede un secondo aumento consecutivo di 50 punti base. L’inflazione nel Paese sembra diminuire, ma continua a rimanere ben al di sopra dell’obiettivo del 2%. L’indice dei prezzi al consumo è sceso al 7,9% a giugno dall’8,7% di maggio, mentre l’inflazione core è rimasta forte, al 6,9% a/a, anche se in calo rispetto al massimo da 31 anni del 7,1% di maggio. Fronte dati macro USA, la misurazione dell’occupazione ADP ha nettamente superato le attese, attestandosi a +324mila unità (stima a 188mila). Fronte trimestrali, focus su AXA, BMW, Infineon e Societe Generale.
HTF Dow JonesAnalisi basata su Liquidità, tecnica e logica.
Siamo in un trand chiaramente rialzista e con una buona fondamentale a supporto quindi come ogni reversal niente fretta, aspettiamo conferme altrimenti continuation.
In questi casi, quando ci troviamo in zone ad alto potenziale di reazione, solitamente faccio long intraday o Intraweek, mentre costruisco posizioni short che in caso di continuation vengono protette dalle long.
Questa settimana a mio parere non è ancora pronto a scendere causa la liquidità che è stata lasciata nella supply H1 ovvia, Per ovvia intendo una supply formatasi da un movimento impulsivo e con un ritracciamento lento, che nella mia strategia vengono considerate zone da prendere, vorrei vedere prima uno sbilanciamento di questa, prima di cercare short.
BCE alza i tassi dello 0,25%, occhi sul PCE core degli USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. A catalizzare l’attenzione è stata la riunione della BCE. L’Eurotower ha alzato i tassi dello 0,25%, mossa che ha portato quelli sulle operazioni di rifinanziamento principale dal 4% al 4,25%, mentre quelli sui depositi dal 3,50% al 3,75%. Per la BCE l’inflazione è troppo elevata e lo rimarrà per un periodo di tempo troppo prolungato. L’istituto vuole assicurarsi che i tassi siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario per conseguire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Con la stretta monetaria annunciata ieri, la nona consecutiva dal luglio 2022, il costo del denaro è aumentato complessivamente di 425 punti base. Lagarde ha affermato che le decisioni continueranno a basarsi sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria. La BCE è pronta ad adeguare tutti gli strumenti nell’ambito del suo mandato per assicurare che l’inflazione ritorni all’obiettivo e per preservare il buon funzionamento della trasmissione della politica monetaria. Sono esclusi tagli dei tassi a settembre. Fronte dati macro il PIL USA del secondo trimestre si è attestato al 2,4%, valore nettamente superiore alle attese all’1,8%. Le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 221mila unità rispetto alle attese a 235mila e al dato precedente a 228mila.
Oggi la riunione della Fed, focus sulla conferenza di PowellLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Oggi il focus degli operatori sarà rivolto alla riunione di politica monetaria della Federal Reserve e alla conseguente conferenza stampa del governatore Jerome Powell. Trader e investitori si aspettano che la Fed aumenterà i tassi di 25 punti base, dal range 5%-5,25% al nuovo 5,25%-5,50%. Nelle proiezioni di giugno, la Fed aveva già segnalato l’aspettativa di un rialzo nel meeting di luglio, seguito da un probabile nuovo aumento e una svolta solo dal 2024. L’attenzione degli operatori si concentrerà soprattutto sull’eventualità che la Fed segnali la fine del suo ciclo di rialzi del costo del denaro, durato quasi 16 mesi, alla luce dei recenti segnali di rallentamento dell’inflazione. I dati dell’indice dei prezzi al consumo di giugno hanno infatti evidenziato segnali incoraggianti: la misurazione core, il dato preferito dalla Fed, ha interrotto il proprio trend al rialzo crescendo dello 0,2% su base mensile e del 4,8% a/a. Secondo diversi analisti, si dovrebbe quindi concretizzare un rallentamento della traiettoria rialzista dei tassi di interesse, in attesa di dati macro che mostrino un rallentamento del mercato del lavoro, prima di porre fine al ciclo di rialzi del costo del denaro. Lato trimestrali, segnaliamo che oggi al test dei conti ci saranno, tra le altre, Meta Platforms, Coca-Cola, Boeing e AT&T. Giornata intensa su questo fronte anche per Piazza Affari, dove gli investitori monitoreranno con attenzione i titoli che pubblicheranno i conti: UniCredit, ENEL, Stellantis e Moncler.
Borse: prende il via la settimana delle Banche centraliLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato vita ad una seduta caratterizzata da segni misti. Quella appena iniziata sarà una settimana particolarmente intensa sia sul fronte delle trimestrali che delle Banche centrali, con le riunioni della Fed e BCE previste rispettivamente il 26 e il 27 luglio. Per entrambi gli istituti centrali le attese sono per un nuovo incremento del costo del denaro da 25 punti base. Stando ai dati reperiti da Bloomberg, delle 80 società dell’S&P 500 che hanno pubblicato i risultati del 2° trimestre 2023, il 56,25% ha superato le attese degli analisti sui ricavi, mentre il 77,50% lo ha fatto sugli utili. Sul fronte dei dati macroeconomici, le vendite al dettaglio inglesi sono riuscite a fare meglio delle attese a giugno. La misurazione su base mensile si è attestata allo 0,7%, sopra lo 0,2% stimato dal consensus Bloomberg e allo 0,1% di maggio. Su base annuale la rilevazione è stata pari al -1%: sopra le attese al -1,6% e al -2,3% precedente. Nel frattempo, alcuni analisti evidenziano che ci potrebbero essere nuove pressioni sull’inflazione globale per via dello stop all’export di riso bianco non basmati da parte dell’India. Da segnalare anche il sondaggio di luglio svolto da Bloomberg tra 73 economisti, da cui è emerso un miglioramento delle stime sul Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti dall’1,2% all’1,5% per il 2° trimestre e dallo 0% allo 0,5% nel 3° trimestre. Per il 4° trimestre le previsioni sono rimaste stabili al -0,4%. In questo quadro, gli intervistati ritengono che vi sia un 60% di probabilità per il Paese di finire in recessione entro 12 mesi.
Eurozona: evitata recessione tecnica, il focus ora va alla BCELe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno chiuso una seduta con segni misti. Sul fronte delle Banche centrali sono da segnalare le parole del Governatore dell’istituto greco Yannis Stournaras, che ha confermato il rialzo da 25 punti base previsto per luglio, evidenziando tuttavia che ulteriori incrementi del costo del denaro potrebbero danneggiare l’economia. Questo perché i tassi si troverebbero in un punto ottimale. Su questo tema, è interessante l’ultimo sondaggio effettuato da Reuters su 75 economisti, la cui maggioranza ritiene che l’Eurotower alzerà il costo del denaro di 25 punti base il prossimo 27 luglio e anche nella riunione di settembre. Sul fronte dei dati macroeconomici, l’Eurostat ha comunicato che nel 1° trimestre del 2023 l’economia dell’Eurozona ha stagnato, facendo meglio della precedente lettura al -0,1%. Con questa misurazione aggiornata, il blocco è riuscito ad evitare la recessione tecnica, identificata da due trimestri di fila a crescita negativa. Segnali positivi giungono anche dall’indice dei prezzi alla produzione tedesco, cresciuto dello 0,1% su base annua. L’aumento, leggermente oltre lo 0% stimato dagli analisti censiti da Bloomberg, è il più basso da dicembre 2020 e diversi esperti ritengono che possa spingere in basso l’inflazione nei prossimi mesi. Guardando agli Stati Uniti, le richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana si sono attestate a 228mila unità, sotto al consensus Bloomberg a 240mila unità e alle precedenti 237mila.
Inflazione inglese scende, quella dell'Eurozona deludeLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato vita ad una sessione caratterizzata dall’incertezza. Le attenzioni degli investitori sono state principalmente rivolte ai dati macroeconomici. In particolare, l’inflazione dell’Eurozona di giugno (finale) si è attestata al 5,5%, in linea con le attese degli analisti censiti da Bloomberg e con la rilevazione preliminare. Ad aver sorpreso in negativo è stata la misurazione depurata dagli elementi più volatili, che è risultata pari al 5,5%. Gli esperti si attendevano un 5,4% su base annuale. Segnali di miglioramento della situazione dei prezzi sono invece arrivati dal Regno Unito, dove l’indice dei prezzi al consumo di giugno ha registrato una variazione del 7,9%, sotto il consensus all’8,2% e al precedente 8,7%: il valore più basso da oltre un anno. Il dato core è sceso al 6,9%, mentre le stime indicavano una variazione in linea con il precedente 7,1%. Dopo la pubblicazione, le probabilità di un aumento dei tassi da 50 punti base ad agosto da parte della Bank of England sono scese in maniera considerevole: ora la mossa prevista è relativa ad un ritocco di 25 punti base. Il picco è visto invece al di sotto del 6%, ben al di sotto rispetto al 6,5% atteso solo ad inizio mese. Intanto, l’International Energy Agency ha avvertito che nel 2024 la crescita della domanda di elettricità potrebbe salire al 3,3% per via delle migliori prospettive economiche. Per il 2023 le stime sono poco inferiori al 2%, sotto il 2,3% del 2022 e alla media a 5 anni pre-Covid al 2,4%.
Eurozona: riflettori sul dato finale dell'inflazione di giugnoLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato vita ad una seduta caratterizzata dai rialzi. Per oggi i riflettori degli investitori saranno rivolti principalmente ai dati sull’inflazione dell’Eurozona di giugno (finali). Gli analisti censiti da Bloomberg si attendono una rilevazione al 5,5%, in calo rispetto al precedente 6,1%. La misurazione core tuttavia è vista stabile al 5,4%. Restando nell’area euro, sono da segnalare le parole di Ignazio Visco e di Klaas Knot. Per il Presidente di Banca d’Italia, il calo dei prezzi dell’energia potrebbe far scendere l’indice dei prezzi al consumo più velocemente del previsto, portandolo al target anche prima del 2025. Il Governatore della Banca centrale olandese ha affermato che a luglio il rialzo dei tassi è una necessità, ma tutto quello che viene dopo il meeting di questo mese non è certo, in quanto sono previsti molti dati di rilievo prima della decisione. Intanto, il 68% degli investitori intervistati nel sondaggio di Bank of America vede nei prossimi 12 mesi un rallentamento economico globale senza però una recessione. Le stime sugli utili sono invece le meno pessimistiche da febbraio 2022. Per i 222 intervistati, con 588 miliardi di dollari in asset gestiti, il rischio principale è relativo alle politiche monetarie mantenute aggressive per abbassare l’inflazione. Successivamente i maggiori rischi sono la contrazione del credito bancario, la recessione, il peggioramento della situazione geopolitica e la bolla relativa all’intelligenza artificiale. Sul fronte dei dati macroeconomici, le vendite al dettaglio USA di giugno si sono attestate allo 0,2%, sotto le stime allo 0,5%.
Economia cinese rallenta, focus USA con le vendite al dettaglioLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno iniziato la settimana all’insegna della debolezza. Sul fronte dei dati macroeconomici il focus è stato rivolto alla Cina. In particolare, il PIL del 2° trimestre 2023 si è attestato al 6,3%, sopra il 4,5% precedente ma sotto le attese degli esperti censiti da Bloomberg al 7,1%. A deludere in merito a giugno sono state anche le vendite al dettaglio al 3,1% su base annuale contro previsioni al 3,3%, mentre la produzione industriale ha stupito segnando il +4,4% a/a su stime al 2,5%. Oltre a questo, la disoccupazione delle persone tra i 16 e i 24 anni ha raggiunto un nuovo record attestandosi al 21,3%. Gli analisti ritengono che ora il Governo potrebbe stimolare nuovamente l’economia, anche se è più probabile che il supporto sarà mirato e non ampio. In un’intervista a Bloomberg, il Segretario al Tesoro USA, Janet Yellen, ha detto che il rallentamento della Cina potrebbe provocare effetti sull’economia globale, ma non si aspetta che gli Stati Uniti entrino in recessione. Intanto nel suo report mensile la Bundesbank ha evidenziato che la ripresa economica tedesca potrebbe esitare più di quanto previsto a giugno per via della debolezza della domanda estera e del sentiment delle imprese, oltre all’aumento dei costi di finanziamento. Per la Banca centrale l’inflazione core rimarrà “molto alta” durante l’estate. Infine, è da segnalare la decisione della Russia di ritirarsi dall’accordo per l’export di grano attraverso il Mar Nero, promosso dalle Nazioni Unite e che era in piedi da luglio 2022. Per oggi le attenzioni saranno invece rivolte alle vendite al dettaglio e alla produzione industriale USA di giugno.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 10.07.2023Economia Usa, occupazione ancora forte: rialzi dei tassi in vista.
L’Inflazione “scomparsa” in Cina: negativi i prezzi alla produzione.
Mrs. Yellen a Pechino cerca maggior equilibrio nelle relazioni commerciali.
Vigliia della stagione delle trimestrali Usa: possible qualche delusione.
I mercati azionari sono erratici e nervosi, data l’alta probabilita’ di nuovi aumenti del costo del denaro, sia da parte della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) che dell’ECB (Banca centrale europea) a fine mese.
Venerdì Milano ha ccelerato sino a +1,0% dopo il dato sul mercato del lavoro Usa, per poi “accontentarsi” di +0,43%. Parigi +0,42%, Francoforte +0,32%, Madrid +0,01%. Debole Wall Street: Dow Jones -0,5%, S&P500 -0,3%, Nasdaq -0,1%. La settimana scorsa si e’ chiusa comunque con una correzione marcata, cali medi tra -1 ed -3% di tutte le Borse “sviluppate”.
Giovedi 6 il dato Adp sull’occupazione nel settore privato in Usa si e’ rivelato piu’ forte delle attese, avallando uno scenario di nuove strette monetarie della FED, cosa peraltro gia’ emersa dai verbali dell’ultima riunione, nel corso della quale diversi Governatori hanno caldeggiato altri rialzi nel 2023 per combattere l’inflazione.
Venerdi 7, insieme alla notizia che il costo medio del debito pubblico americano ha superato i massimi di 16 anni fa, e’ stato pubblicato anche il rapporto ufficiale sul mercato del lavoro, che sembra finalmente rallentare: a giugno, la “job creation” si e’ fermata a 209 mila nuovi posti, contro attese di 240: inoltre il dato di maggio è stato rivisto da 339 a 306 mila e quello di aprile da 294 a 217 mila.
I salari orari medi sono aumentati su base mensile di 12 cents/ora, +0,36% a 33,58 Dollari/ora, riducendo la crescita su base annua a +4,35%. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,6% dal 3,7% di maggio.
In Europa si registrano umori molto simili: Il Presidente dell’ECB Christine Lagarde dichiara al quotidiano regionale francese La Provence che: “Non staremo a guardare se riscontreremo un simultaneo rialzo di margini e salari ...c’e’ ancora lavoro da fare per tenere sotto controllo l'inflazione".
Mario Centeno, veterano del Board dell’ECB è peraltro convinto che l'inflazione abbia raggiunto il picco e stia velocemente ritirandosi. Francois Villeroy (Governatore della Banca centrale Francese) pensa che l’ECB abbia quasi finito di aumentare i tassi, ma dovra’ mantenerli alti per garantire che abbiano un effetto duraturo.
Nel Regno Unito il Governatore della Bank of England Andrew Bailey ha escluso l’opportunita’ di alzare l’obiettivo di inflazione al di sopra del 2%+, sostenendo che tale modifica potrebbe compromettere credibilità e aspettative".
Il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen, nel corso della visita di 3 giorni a Pechino, si e’ detta preoccupata per il controllo sull’esportazione di 2 metalli, gallio e germanio, essenziali per produrre semiconduttori, e di cui la Cina è il principale produttore.
La Signora Yellen ha definito "virtualmente impossibile" il de-coupling, cioe’ il disaccoppiamento dell’economie di Cina e Stati Uniti, e che nessuno la desidera e la cerca. Yellen ha dichiarato che, nei prossimi incontri coi funzionari cinesi, esprimerà le preoccupazioni degli USA per i sussidi che Pechino elargisce alle imprese statali.
In Italia, a maggio, le vendite al dettaglio dovrebbero essere aumentate, su base mensile +0,7% in valore e +0,2% in volume. Un piccolo segnale di recupero rispetto ai dati su base annua, dove le vendite aumenterebbero +3,0% in valore, ma un calo in volume di -4,7%, con le vendite di cibo che in valore crescono +7,7%, ma scendono -3,8% in volume.
Oggi, 10 luglio, chiusure incerte per le Borse cinesi, dopo il dato sorprendentemente “soft” sull’inflazione, che mette in forse la forza della ripresa dell’economia: il calo dei prezzi alla produzione, -5,4% annuale a giugno, 9’ ribasso consecutivo, si accompagna allo “zero” di quella al consumo: insomma, adesso sono i rischi di deflazione, in Cina, a fare paura!
Secondo alcuni analisti il Paese soffre di eccesso di scorte”, che stentano a decumularsi a causa delle domanda che, soprattutto per le esportazioni, resta ebole, e, alla fine, bisognosa di sussidi e supporto fiscale da parte del Governo.
Tokyo (Nikkei) ha perso -0,61%, al 5’ calo consecutivo: lo Yen resta debole ed aiuta l’export nipponico: cross verso Dollaro a 142,40, e verso l'Euro sopra 156,1.
In chiusura osserviamo Hong Kong a +0,62%, Shanghai +0,22%, Shenzhen +0,50%, Mumbai +0,12%, Taiwan -0,07%, Seoul -0,24%.
L’orizzonte economico e finanziario estivo e’ ricco di dati e di incongnite: cruciali i dati sui prezzi al consumo Usa di giugno in arrivo nei prossimi giorni, mentre incombe, a partire dagli Usa, l’avvio della stagione delle trimestrali, importante banco di prova per la tenuta di giro d’affari e margini.
In Eurozona l'indice Sentix fotografera’ oggi la fiducia degli investitori, mentre dagli Usa avremo l’andamento delle scorte all'ingrosso di maggio.
Tra oggi e mercoledi’ occhi puntati al vertice Nato di Vilnius (Lituania) che si concentrera’ sul conflitto in Ucraina: attenzione anche all'Eurogruppo di giovedì 13 e dell’Ecofin di venerdi’ 14: trattasi delle piu’ importanti riunioni periodiche dei Ministri di economia e finanze dell’Unione Europea: certamente si discutera’ di re-introduzioene di parametri omogenei di finanza pubblica.
In tale contesto, dopo i cali della settimana negativa, le Borse europee accennano ad un rimbalzo, in media +0,4% a fine mattinata. Futures su Wall Street “piatti”, (ore 13.30 CET).
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