Stati Uniti: voto alla Camera per l’accordo sul tetto al debitoLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Guardando ai dati macroeconomici, è da segnalare che l’inflazione della Spagna si è attestata al 2,9% a maggio (preliminare), sotto le attese degli analisti censiti da Bloomberg al 3,3%. La misurazione core si è invece attestata al 6,1%, meno del 6,4% atteso dagli esperti. Oggi il focus rimarrà sulle misurazioni dell’indice dei prezzi per la Francia, la Germania e l’Italia. Inoltre, è atteso il voto alla Camera degli Stati Uniti sull’accordo del tetto al debito trovato tra il Presidente Joe Biden e il leader repubblicano Kevin McCarthy. Intanto, Pablo Hernandez de Cos, Presidente della Banca centrale spagnola, ha detto che la BCE si sta avvicinando al punto in cui può fermare i rialzi dei tassi, anche se vi è ancora un po’ di strada da fare per riportare l’inflazione sotto controllo. Gediminas Simkus, Governatore dell’istituto centrale della Lituania, ha affermato di vedere altri due rialzi di 25 punti base, nei meeting di giugno e luglio, mentre è prematuro ipotizzare cosa accadrà a settembre. Per quanto riguarda il lato geopolitico, è da segnalare il rifiuto di Pechino per un incontro tra il suo Ministro della Difesa Li Shangfu e quello statunitense Lloyd Austin al forum per la sicurezza a Singapore. Infine, segnaliamo la continua debolezza della lira turca, che ha aggiornato nuovamente i suoi minimi storici nei confronti del dollaro USA dopo la vittoria di Erdogan alle elezioni.
Idee operative US30
Oggi riapre Wall Street, focus sulla fiducia dei consumatori USALe quotazioni dei principali indici di Borsa europei hanno messo a segno una seduta caratterizzata dalle vendite, in un contesto in cui sia Wall Street che la Borsa di Londra sono rimaste chiuse per il Memorial Day e il Spring Bank Holiday. La tematica che continua ad essere in primo piano è quella relativa al tetto del debito statunitense. Sia il Presidente Joe Biden che lo speaker della Camera Kevin McCarthy si son detti fiduciosi che l’accordo riuscirà a passare al Congresso. Il vero test del voto verrà fatto domani, mercoledì 31 maggio, mentre oggi Biden e McCarthy si riuniranno di nuovo. Guardando ai singoli listini azionari, una menzione è da fare sul nipponico Nikkei 225, il quale ha aggiornato i top degli ultimi 33 anni. Rimanendo in territorio giapponese sono da segnalare le tensioni con la Cina, con il Ministro del Commercio cinese Wang Wentao che ha esortato Tokyo a fermare i controlli sull’export di microchip, in quanto violerebbero le regole del commercio internazionale. Sul tema dei semiconduttori è tornata anche Gina Raimondo, Segretaria al Commercio USA, la quale ha detto che gli Stati Uniti non tollereranno la decisione di Pechino di vietare l’uso dei chip Micron in alcuni settori critici, definendola una “coercizione economica”. Per quanto invece concerne il mercato valutario, sono da citare i nuovi minimi storici della lira turca nei confronti del dollaro USA dopo la vittoria alle elezioni di Recep Tayyip Erdogan con il 52,2% dei voti contro il 47,8% dello sfidante Kemal Kilicdaroglu.
Borse europee e Wall Street al test degli indici PMILe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Sul fronte delle Banche centrali sono da segnalare le parole di Neel Kashkari, Presidente della Fed di Minneapolis, il quale si è detto favorevole ad una pausa nel percorso di incremento del costo del denaro nel meeting di giugno, in modo tale da avere più tempo per vedere gli effetti sull’economia delle mosse precedenti. Tuttavia, per Kashkari il lavoro non è ancora finito e il costo del denaro potrebbe anche superare il 6% se l’inflazione non dovesse scendere. James Bullard, Governatore della Fed di St. Louis, ha ribadito la necessità di alzare ulteriormente i tassi di interesse. Nello specifico, le stime dell’esponente della Federal Reserve sono per altri due incrementi per il 2023 in quanto l’inflazione core non ha subito variazioni di rilievo. Inoltre, anche se il mercato del lavoro sta rallentando non implica necessariamente che ci sarà una recessione. Per quanto riguarda la geopolitica, è da menzionare che il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto che il G7 ha concordato un approccio unitario alla Cina per ridurre la dipendenza delle catene di approvvigionamento da un solo Paese. Biden ha inoltre affermato di aspettarsi che le tensioni con Pechino migliorino a breve. Nel frattempo, Pechino ha dichiarato che Micron Technology non ha superato l’esame di sicurezza della rete e ha dunque bloccato gli operatori delle infrastrutture chiave dagli acquisti dall’azienda. Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha detto di opporsi alle decisioni, evidenziando che tali azioni sono prive di fondamento.
Fed: crisi bancaria USA potrebbe limitare il rialzo dei tassi Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale venerdì hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, ha ripetuto che la BCE è disposta a prendere “decisioni coraggiose” per riportare l’inflazione al 2%. Per Lagarde si sta iniziando a vedere l’efficacia delle misure, ma vi è ancora bisogno di tassi elevati. Per quanto riguarda la politica monetaria statunitense, sono da menzionare anche le dichiarazioni del Presidente della Fed di St. Louis al Financial Times. L’esponente della Banca centrale statunitense ha detto di essere favorevole ad un altro aumento dei tassi per contrastare l’inflazione. Per Bostic, i tassi sono nella parte bassa dell’intervallo considerato restrittivo e vede la parte superiore intorno al 6%. Sembra che il mercato ritenga meno probabile una pausa nel percorso di incrementi: stando al CME FedWatch Tool le probabilità di tassi fermi a 500-525 punti base sono del 63,3% a giugno, mentre un taglio dei tassi è ritenuto meno probabile tra novembre e dicembre 2023. Nel frattempo, Jerome Powell, Presidente della Fed, ha ribadito l’importanza di riportare l’inflazione al 2%, in quanto il fallimento di questa operazione causerebbe un danno più grande. Powell ha inoltre evidenziato che i tassi potrebbero non dover salire così tanto come invece avrebbero fatto nell’eventualità di assenza di stress sul settore bancario. Sul fronte della geopolitica, i leader del G7 hanno comunicato che le misure contro la Russia verranno ampliate.
Borse: occhi puntati sui discorsi dei banchieri centraliLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato vita ad una seduta caratterizzata dai rialzi. Per quanto riguarda la BCE, sono da segnalare le parole di Luis de Guindos, Vicepresidente dell’istituto, il quale ha detto di essere preoccupato per via dell’aumento dell’inflazione del settore dei servizi. Per quanto invece riguarda i successivi incrementi del costo del denaro, de Guindos ha ribadito che le decisioni verranno prese riunione per riunione. Su questo tema è intervenuto nei giorni scorsi Robert Holzmann, Governatore della Banca centrale austriaca, secondo cui il plateau dei tassi sarà oltre il 4%. Ad allontanare le ipotesi di una fine della politica monetaria restrittiva dell’Eurotower è stato anche il Presidente della Banca centrale estone, Madis Muller, il quale ha affermato che è ancora prematuro aspettarsi che la BCE tagli i tassi nel 2024. Guardando alla BoE, il Governatore Andrew Bailey ha affermato che la Bank of England non riporterà il bilancio ai livelli precedenti al 2008, quando le dimensioni erano inferiori ai 100 miliardi di sterline. Per Bailey, il Quantitative Tightening non è “lo strumento monetario attivo” per affrontare l’inflazione. Da evidenziare anche che l’Institute of International Finance ha dichiarato che il debito globale è aumentato di 8.300 miliardi di dollari nel 1° trimestre del 2023, arrivando a 305.000 miliardi di dollari, vicino ai massimi storici. Intanto, in USA le richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana si sono attestate a 242mila unità, sotto le stime a 251mila unità. Oggi sono attesi diversi discorsi degli esponenti di BCE e Fed.
US30 Entrata short in allineamento alla struttura di mercato fino a recupero della liquidità lasciata ai minimi della sessione asiatica
Banche centrali, il focus rimane sul debito USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta con segni misti. Dopo le dichiarazioni di giovedì 11 maggio, il Presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha ribadito che la BCE potrebbe trovarsi costretta ad alzare i tassi anche dopo l’estate, con l’inflazione core che non è attesa scendere rapidamente e i dati che non permettono al board di cambiare l’opinione su successivi incrementi. Nagel ritiene che sia necessario aspettare che l’ondata inflattiva sia conclusa. Per quanto riguarda la Fed invece, l’esponente del board Michelle Bowman ha dichiarato che l’istituto centrale a stelle e strisce potrebbe doversi trovare ad alzare il costo del denaro mantenendolo più alto del previsto se i prezzi e il mercato del lavoro negli Stati Uniti non dovessero moderarsi. Inoltre, Bowman ha detto di essere alla ricerca di prove di discesa consistente dell’indice dei prezzi al consumo, con gli ultimi dati che non sono stati convincenti. Intanto, il Segretario al Tesoro statunitense, Janet Yellen, è tornata sul tema del tetto al debito in un’intervista a Bloomberg, sottolineando che l’unico risultato positivo è quello di una decisione del Congresso per innalzare il limite. Se ciò non avvenisse, Yellen ha detto che il rating creditizio del Paese ne risentirebbe. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il fatto che siano stati rinviati i nuovi colloqui tra il Presidente USA Joe Biden e il leader della Camera Kevin McCarthy, sia un segno che i colloqui dei rispettivi staff stanno facendo progressi.
DOW JONES --- CHIUSURA CICLO A 80 GIORNIIl 13 Marzo con la chiusura del ciclo a 6 mesi seguita da ripartenza, ad oggi abbiamo la chiusura del ciclo a 80 giorni perfettamente il linea come si può vedere dal grafico e quindi le possibilità di un'altra settimana ribassista sono alte, anche perche essendo arrivati a 56G su 84 di tempo ce n'è abbastanza. Quindi questo è quello che mi aspetto la prossima settimana
La BoE alza i tassi dello 0,25%I principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una seduta complessivamente caratterizzata dalle vendite. Sul fronte delle Banche centrali, è da segnalare che la Bank of England ha alzato come da attese i tassi di 25 punti base, portandoli al 4,5% e lasciando aperte le porte per ulteriori incrementi se necessario. L’istituto si attende un rallentamento meno marcato dell’inflazione, ma le stime indicano che il Paese eviterà una recessione nel 2023. Guardando all’Europa il Presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha detto che il percorso del rialzo del costo del denaro della BCE potrebbe proseguire anche dopo l’estate, con un eventuale ritocco a settembre che dipenderà dagli effetti delle mosse precedenti. L’esponente del board dell’istituto centrale europeo ritiene che i tassi si stiano avvicinando al picco, anche se non sono ancora arrivati su tale livello. In ogni caso, Nagel ha ribadito che una volta raggiunto il plateau, i tassi dovranno rimanere elevati per diverso tempo, mentre l’inflazione core potrà essere vista avvicinarsi al 2% tra 12 o 18 mesi. In una nuova intervista, Christine Lagarde ha detto che l’inflazione è ancora troppo alta e la lotta per abbassarla non è finita. Intanto, l’ultimo sondaggio dell’Eurotower mostra come le aspettative a un anno sull’indice dei prezzi al consumo siano passate dal 4,6% di febbraio al 5% di marzo. Intanto, il Segretario al Tesoro USA, Janet Yellen, è tornata sulla questione del tetto al debito, sottolineando che se il Congresso non alzasse il limite ci sarebbero dei rischi per una recessione globale e di “terribili conseguenze” per il Paese.
USA: inflazione rallenta, probabile pausa nel rialzo tassi FedLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Il focus degli investitori è stato rivolto ai dati sull’inflazione statunitense di aprile, che si è attestata al 4,9%, rispetto al 5% atteso dagli analisti. Per quanto riguarda la misurazione core invece, questa è risultata pari al 5,5%, in linea con le previsioni degli analisti censiti da Bloomberg. Secondo diversi esperti, il rallentamento dell’indice dei prezzi al consumo fa crescere le probabilità di una pausa nel ciclo di rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed a giugno: al momento della scrittura, il CME FedWatch Tool indica una probabilità dell’85,8% di tassi al 5%-5,25%. Sul fronte delle Banche centrali, sono da menzionare le parole della Presidente della BCE, Christine Lagarde, la quale in un’intervista a Nikkei ha detto che sono necessarie ulteriori azioni da parte dell’istituto, in quanto la lotta all’inflazione non è ancora vinta. Secondo la Governatrice dell’Eurotower per il dato ci sono dei significativi rischi di rialzo e si dovrà prestare attenzione alle dinamiche salariali. Inoltre, la recessione non è lo scenario di base. Yannis Stournaras, Governatore della Banca centrale greca, ha evidenziato che sebbene ci siano altri aumenti del costo del denaro in vista, nel 2023 il ciclo di incrementi potrebbe concludersi. Oggi le attenzioni saranno rivolte alla riunione della Bank of England che dovrebbe alzare nuovamente i tassi di 25 punti base, portandoli al 4,5%. La BoE dovrebbe anche pubblicare le proiezioni aggiornate su inflazione e crescita economica.
Stati Uniti: mercato del lavoro accelera Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno chiuso l’ultima seduta della scorsa settimana con segno positivo. Ad attirare le attenzioni degli investitori sono stati i dati sul mercato del lavoro statunitense di aprile, che hanno mostrato una nuova e inaspettata accelerazione. Nel dettaglio, i Non-Farm Payrolls si sono attestati a 253mila unità, ben oltre le attese degli analisti censiti da Bloomberg a 185mila unità. Il tasso di disoccupazione è stato del 3,4%, minimi dal 1969, mentre il salario orario medio al 4,4% a/a. Queste misurazioni si sono confrontate rispettivamente con attese al 3,6% e al 4,2%. Sono da segnalare anche le parole di Francois Villeroy de Galhau, Presidente della Banca centrale francese, il quale si è detto favorevole ad incrementi dei tassi più contenuti da parte della BCE. Per Villeroy sono comunque necessari altri rialzi del costo del denaro, ribadendo il fatto che l’Eurotower vuole riportare l’indice dei prezzi al consumo verso il target entro il 2025 o fine 2024. A parlare della necessità di continuare con il rialzo del costo del denaro da parte della BCE sono stati anche Gediminas Simkus e Madis Muller, Governatori della Banca centrale di Lituania ed Estonia. Per il primo, è necessario continuare ad aumentare i tassi perché la lotta all’inflazione non è stata ancora vinta. Il secondo ha evidenziato che quello della settimana scorsa non è stato l’ultimo ritocco verso l’alto perché l’inflazione è ben superiore al 2%. Per il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, il picco dei tassi della BCE non sarebbe troppo lontano da quello attuale.
BCE alza i tassi dello 0,25%,al test il mercato del lavoroI principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una seduta caratterizzata dalle vendite. Ad aver catalizzato le attenzioni degli investitori è stata la riunione della BCE, con l’istituto che ha alzato i tassi di 25 punti base, portando quello sui depositi al 3,25%. A partire da luglio inoltre, la Banca Centrale Europea fermerà i reinvestimenti nell’ambito del programma APP. A differenza della Fed tuttavia, l’Eurotower non sembra intenzionata a mettere in pausa il ciclo di incrementi, ribadendo la dipendenza dai dati del board. Per l’istituto, le pressioni sui prezzi si mantengono forti e l’outlook sull’inflazione “rimane troppo alto per troppo tempo”. Nella consueta conferenza stampa dopo la decisione sul costo del denaro, Christine Lagarde ha ribadito l’impegno della BCE nella lotta all’inflazione e che i rischi per l’aumento di tale dato rimangono orientati al rialzo. Inoltre, la politica monetaria non è ancora sufficientemente restrittiva e non si vede la sua trasmissione all’attività reale. Intanto, le richieste di disoccupazione nell’ultima settimana in USA si sono attestate a 242mila unità, sopra le stime a 240mila unità. Oggi invece, il focus sarà rivolto prevalentemente ai dati macroeconomici, specie quelli sul mercato del lavoro statunitense di aprile. Nel dettaglio, i Non-Farm Payrolls sono attesi a 182mila unità. Il tasso di disoccupazione è previsto in leggera crescita dal 3,5% al 3,6%, mentre il salario orario medio stabile al 4,2%.
Wall Street: attesa riunione Fed e la conferenza di PowellLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta all’insegna delle vendite. Sul fronte dei dati economici, è da segnalare che l’HCOB manifatturiero di aprile dell’Eurozona (finale) si è attestato a 45,8 punti, oltre le stime a 45,5 punti. Nel frattempo, l’inflazione del blocco si è attestata al 7%, oltre le attese Bloomberg al 6,9%. Per quello che riguarda la rilevazione core, questa è scesa al 5,6%, sotto le stime di un dato stabile rispetto a marzo al 5,7%. Nel frattempo, la BCE ha pubblicato l’indagine sui prestiti del 1° trimestre 2023 evidenziando che gli standard di credito delle banche si sono inaspriti, mentre la domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie è scesa per via dei costi di finanziamento elevati. Inoltre, gli istituti bancari europei si attendono che nel 2° trimestre gli standard di credito si inaspriscano ulteriormente, anche se in maniera più moderata. Questi ultimi due elementi rendono più difficile per l’Eurotower optare per una mossa da 50 punti base nel meeting di domani. Intanto, questa sera è attesa la riunione della Fed. Secondo il CME FedWatch Tool, vi è un 96,8% di probabilità che la Federal Reserve alzi il costo del denaro di 25 punti base, portandolo all’intervallo 5%-5,25%. Le stime mostrano anche come questo potrebbe essere l’ultimo ritocco al rialzo del costo del denaro da parte dell’istituto centrale a stelle e strisce. Sarà dunque da capire per quanto la Fed intenderà mantenere il costo del denaro elevato.
JPMorgan acquisisce First Republic Bank, focus PMI e inflazioneLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale venerdì hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi. Ieri JPMorgan ha annunciato di aver acquisito tutti i depositi di First Republic Bank, compresi quelli non assicurati, e una “maggioranza sostanziale delle attività”. JPMorgan assumerà tutti i 103,9 miliardi di dollari di depositi di First Republic e acquisterà la maggior parte dei suoi 229,1 miliardi di attività. Si tratta del secondo più grande fallimento bancario nella storia degli Stati Uniti. Sul fronte delle rilevazioni macroeconomiche, è da segnalare il rallentamento del PIL dell’Eurozona, che nel 1° trimestre è cresciuto dello 0,1% contro lo 0,2% atteso dagli analisti. Su base annuale, la misurazione si è attestata all’1,3% contro le stime all’1,4%. In attesa dell’inflazione dell’Eurozona di aprile (preliminare), attesa in crescita al 7% dal 6,9% precedente, il dato tedesco armonizzato ha segnato un 7,6%, al di sotto delle attese a 7,8%. Guardando agli USA, il PCE core di marzo è cresciuto dello 0,3% su base mensile e del 4,6% a/a, in linea con le stime. In attesa della riunione della BCE del 4 maggio, da un sondaggio di Bloomberg è emerso come l’Eurotower dovrebbe incrementare il costo del denaro dello 0,25% a maggio per poi eseguire altre due mosse uguali a giugno e luglio, arrivando al 3,75% sui tassi di deposito. A ottobre è invece previsto il primo taglio. Rimanendo in tema Banche centrali, la BoJ ha lasciato invariati i tassi, rimuovendo tuttavia i riferimenti al fatto che questi rimarranno “a livelli attuali o inferiori”. Per gli analisti, questo apre le porte a una futura modifica della politica monetaria
Wall Street al test del PIL degli Stati Uniti Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato origine ad una seduta caratterizzata dalle vendite. In attesa della riunione della BCE del prossimo 4 maggio, continuano le dichiarazioni degli esponenti del board dell’istituto favorevoli alla prosecuzione del percorso di rialzo dei tassi. Boris Vujcic, Governatore dell’istituto centrale della Croazia, ha detto che l’inflazione è ancora eccessivamente alta e dunque l’Eurotower deve continuare ad alzare i tassi. Vujcic sostiene inoltre che la strada dell’aumento del costo del denaro andrà percorsa fintanto che non ci saranno segnali chiari di cambiamento nelle dinamiche rialziste dell’inflazione. Il componente del board della BCE ha anche evidenziato l’importanza dell’agire tempestivamente, in quanto un’azione tardiva comporterebbe la necessita di mantenere il costo del denaro più elevato per più tempo. Sul fronte dei dati macroeconomici, oggi si conosceranno le misurazioni sul PIL statunitense del 1° trimestre 2023. Gli analisti censiti da Bloomberg vedono un aumento della misurazione al 2%, meno del precedente 2,6%. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il focus sarà sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana, stimate in aumento a 248mila unità rispetto alle precedenti 245mila. Per quanto riguarda le trimestrali, tra le più rilevanti di oggi troviamo Amazon, che pubblicherà i conti del 1° trimestre dopo la chiusura di Wall Street. In Europa saranno da monitorare i risultati di Deutsche Bank e STMicroelectronics.
BCE: si allontana la pausa nel rialzo dei tassi di interesseLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una sessione di contrattazioni caratterizzata dalle vendite. Continuano le pressioni sul comparto bancario: First Repubblic ha infatti comunicato che nei primi tre mesi del 2023 i depositi sono scesi del 35,5% su base annuale, a 104,5 miliardi di dollari. In attesa della prossima riunione della BCE, continuano a succedersi diverse dichiarazioni dei suoi esponenti favorevoli ad un rialzo dei tassi anche a maggio. Per il Capoeconomista dell’istituto, Philip Lane, non sarebbe appropriato mantenere il costo del denaro al 3%, in quanto i dati suggeriscono che questo vada alzato. Intanto, il Governatore della Bank of France, Francois Villeroy de Galhau, ha ribadito l’obiettivo della BCE di riportare l’inflazione al 2% entro la fine del 2024 e che i prezzi del cibo dovrebbero rallentare nella seconda parte del 2023. Le dichiarazioni più “da falco” sono arrivate da Isabel Schnabel, secondo cui un incremento da 50 punti base non può essere escluso, in quanto i dati finora raccolti indicano che l’indice dei prezzi al consumo è più alto e l’economia più resistente delle attese. Schnabel ha anche detto che le turbolenze del comparto bancario andranno prese in considerazione nelle prossime decisioni. Guardando all’Italia, è da segnalare che il nostro Paese è l’unico che rischia la perdita del rating “investment-grade” per Moody’s. Questo per via del rallentamento della crescita e dell’aumento dei tassi che influenzerebbe negativamente la posizione fiscale.
BCE: si allontana la pausa nel rialzo dei tassi di interesseLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una sessione di contrattazioni caratterizzata dalle vendite. Continuano le pressioni sul comparto bancario: First Repubblic ha infatti comunicato che nei primi tre mesi del 2023 i depositi sono scesi del 35,5% su base annuale, a 104,5 miliardi di dollari. In attesa della prossima riunione della BCE, continuano a succedersi diverse dichiarazioni dei suoi esponenti favorevoli ad un rialzo dei tassi anche a maggio. Per il Capoeconomista dell’istituto, Philip Lane, non sarebbe appropriato mantenere il costo del denaro al 3%, in quanto i dati suggeriscono che questo vada alzato. Intanto, il Governatore della Bank of France, Francois Villeroy de Galhau, ha ribadito l’obiettivo della BCE di riportare l’inflazione al 2% entro la fine del 2024 e che i prezzi del cibo dovrebbero rallentare nella seconda parte del 2023. Le dichiarazioni più “da falco” sono arrivate da Isabel Schnabel, secondo cui un incremento da 50 punti base non può essere escluso, in quanto i dati finora raccolti indicano che l’indice dei prezzi al consumo è più alto e l’economia più resistente delle attese. Schnabel ha anche detto che le turbolenze del comparto bancario andranno prese in considerazione nelle prossime decisioni. Guardando all’Italia, è da segnalare che il nostro Paese è l’unico che rischia la perdita del rating “investment-grade” per Moody’s. Questo per via del rallentamento della crescita e dell’aumento dei tassi che influenzerebbe negativamente la posizione fiscale.
US30Entrata long post sbilanciamento della sessione asiatica fino a chiusura dell’efficienza come potenzialità direzionale con un analisi della liquidità e l’utilizzo della VSA e SMC
Wall Street: sale l’attesa per le trimestrali delle big tech USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una seduta caratterizzata dai rialzi. Sul fronte dei dati macroeconomici, sono da segnalare gli S&P Global PMI dell’Eurozona di aprile (preliminari). La misurazione sul manifatturiero si è attestata a 45,50 punti, quella sui servizi a 56,60 punti e quella composita a 56,60 punti. Queste rilevazioni si sono confrontate con il consensus Bloomberg rispettivamente pari a 48, 53,70 e 54,50 punti. Per gli USA invece, la misurazione sul manifatturiero si è attestata a 50,4 punti (stime a 49 punti), quella sui servizi a 53,7 punti (previsioni a 51,5 punti) e quella composita a 53,5 punti (consensus a 51,2 punti). Lato Banche centrali, sono da segnalare le parole di Ignazio Visco, Presidente di Bankitalia, secondo cui la BCE dovrebbe procedere in modo cauto circa i prossimi aumenti dei tassi di interesse. Questo perché i rischi in merito alla stabilità finanziaria persistono e la crescita del credito sta rallentando. Secondo Visco, la BCE dovrebbe continuare ad adottare un approccio “meeting per meeting”, mentre si verifica l’impatto delle precedenti decisioni di politica monetaria. L’esponente dell’Eurotower ha anche evidenziato che si dovrebbe continuare ad essere prudenti, anche se non alzare il costo del denaro potrebbe portare a dei rischi. Per quanto invece riguarda la stagione delle trimestrali USA, i dati Bloomberg mostrano che delle 86 società dell’S&P 500 che hanno pubblicato i risultati, il 53,5% ha superato le stime sui ricavi e il 75,6% lo ha fatto sugli utili. Questa settimana, il focus resterà su questo tema, con un’attenzione particolare alle big tech.