Idee operative DJI
Stati Uniti: mercato del lavoro accelera Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno chiuso l’ultima seduta della scorsa settimana con segno positivo. Ad attirare le attenzioni degli investitori sono stati i dati sul mercato del lavoro statunitense di aprile, che hanno mostrato una nuova e inaspettata accelerazione. Nel dettaglio, i Non-Farm Payrolls si sono attestati a 253mila unità, ben oltre le attese degli analisti censiti da Bloomberg a 185mila unità. Il tasso di disoccupazione è stato del 3,4%, minimi dal 1969, mentre il salario orario medio al 4,4% a/a. Queste misurazioni si sono confrontate rispettivamente con attese al 3,6% e al 4,2%. Sono da segnalare anche le parole di Francois Villeroy de Galhau, Presidente della Banca centrale francese, il quale si è detto favorevole ad incrementi dei tassi più contenuti da parte della BCE. Per Villeroy sono comunque necessari altri rialzi del costo del denaro, ribadendo il fatto che l’Eurotower vuole riportare l’indice dei prezzi al consumo verso il target entro il 2025 o fine 2024. A parlare della necessità di continuare con il rialzo del costo del denaro da parte della BCE sono stati anche Gediminas Simkus e Madis Muller, Governatori della Banca centrale di Lituania ed Estonia. Per il primo, è necessario continuare ad aumentare i tassi perché la lotta all’inflazione non è stata ancora vinta. Il secondo ha evidenziato che quello della settimana scorsa non è stato l’ultimo ritocco verso l’alto perché l’inflazione è ben superiore al 2%. Per il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, il picco dei tassi della BCE non sarebbe troppo lontano da quello attuale.
BCE alza i tassi dello 0,25%,al test il mercato del lavoroI principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una seduta caratterizzata dalle vendite. Ad aver catalizzato le attenzioni degli investitori è stata la riunione della BCE, con l’istituto che ha alzato i tassi di 25 punti base, portando quello sui depositi al 3,25%. A partire da luglio inoltre, la Banca Centrale Europea fermerà i reinvestimenti nell’ambito del programma APP. A differenza della Fed tuttavia, l’Eurotower non sembra intenzionata a mettere in pausa il ciclo di incrementi, ribadendo la dipendenza dai dati del board. Per l’istituto, le pressioni sui prezzi si mantengono forti e l’outlook sull’inflazione “rimane troppo alto per troppo tempo”. Nella consueta conferenza stampa dopo la decisione sul costo del denaro, Christine Lagarde ha ribadito l’impegno della BCE nella lotta all’inflazione e che i rischi per l’aumento di tale dato rimangono orientati al rialzo. Inoltre, la politica monetaria non è ancora sufficientemente restrittiva e non si vede la sua trasmissione all’attività reale. Intanto, le richieste di disoccupazione nell’ultima settimana in USA si sono attestate a 242mila unità, sopra le stime a 240mila unità. Oggi invece, il focus sarà rivolto prevalentemente ai dati macroeconomici, specie quelli sul mercato del lavoro statunitense di aprile. Nel dettaglio, i Non-Farm Payrolls sono attesi a 182mila unità. Il tasso di disoccupazione è previsto in leggera crescita dal 3,5% al 3,6%, mentre il salario orario medio stabile al 4,2%.
Wall Street: attesa riunione Fed e la conferenza di PowellLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta all’insegna delle vendite. Sul fronte dei dati economici, è da segnalare che l’HCOB manifatturiero di aprile dell’Eurozona (finale) si è attestato a 45,8 punti, oltre le stime a 45,5 punti. Nel frattempo, l’inflazione del blocco si è attestata al 7%, oltre le attese Bloomberg al 6,9%. Per quello che riguarda la rilevazione core, questa è scesa al 5,6%, sotto le stime di un dato stabile rispetto a marzo al 5,7%. Nel frattempo, la BCE ha pubblicato l’indagine sui prestiti del 1° trimestre 2023 evidenziando che gli standard di credito delle banche si sono inaspriti, mentre la domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie è scesa per via dei costi di finanziamento elevati. Inoltre, gli istituti bancari europei si attendono che nel 2° trimestre gli standard di credito si inaspriscano ulteriormente, anche se in maniera più moderata. Questi ultimi due elementi rendono più difficile per l’Eurotower optare per una mossa da 50 punti base nel meeting di domani. Intanto, questa sera è attesa la riunione della Fed. Secondo il CME FedWatch Tool, vi è un 96,8% di probabilità che la Federal Reserve alzi il costo del denaro di 25 punti base, portandolo all’intervallo 5%-5,25%. Le stime mostrano anche come questo potrebbe essere l’ultimo ritocco al rialzo del costo del denaro da parte dell’istituto centrale a stelle e strisce. Sarà dunque da capire per quanto la Fed intenderà mantenere il costo del denaro elevato.
JPMorgan acquisisce First Republic Bank, focus PMI e inflazioneLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale venerdì hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi. Ieri JPMorgan ha annunciato di aver acquisito tutti i depositi di First Republic Bank, compresi quelli non assicurati, e una “maggioranza sostanziale delle attività”. JPMorgan assumerà tutti i 103,9 miliardi di dollari di depositi di First Republic e acquisterà la maggior parte dei suoi 229,1 miliardi di attività. Si tratta del secondo più grande fallimento bancario nella storia degli Stati Uniti. Sul fronte delle rilevazioni macroeconomiche, è da segnalare il rallentamento del PIL dell’Eurozona, che nel 1° trimestre è cresciuto dello 0,1% contro lo 0,2% atteso dagli analisti. Su base annuale, la misurazione si è attestata all’1,3% contro le stime all’1,4%. In attesa dell’inflazione dell’Eurozona di aprile (preliminare), attesa in crescita al 7% dal 6,9% precedente, il dato tedesco armonizzato ha segnato un 7,6%, al di sotto delle attese a 7,8%. Guardando agli USA, il PCE core di marzo è cresciuto dello 0,3% su base mensile e del 4,6% a/a, in linea con le stime. In attesa della riunione della BCE del 4 maggio, da un sondaggio di Bloomberg è emerso come l’Eurotower dovrebbe incrementare il costo del denaro dello 0,25% a maggio per poi eseguire altre due mosse uguali a giugno e luglio, arrivando al 3,75% sui tassi di deposito. A ottobre è invece previsto il primo taglio. Rimanendo in tema Banche centrali, la BoJ ha lasciato invariati i tassi, rimuovendo tuttavia i riferimenti al fatto che questi rimarranno “a livelli attuali o inferiori”. Per gli analisti, questo apre le porte a una futura modifica della politica monetaria
Wall Street al test del PIL degli Stati Uniti Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato origine ad una seduta caratterizzata dalle vendite. In attesa della riunione della BCE del prossimo 4 maggio, continuano le dichiarazioni degli esponenti del board dell’istituto favorevoli alla prosecuzione del percorso di rialzo dei tassi. Boris Vujcic, Governatore dell’istituto centrale della Croazia, ha detto che l’inflazione è ancora eccessivamente alta e dunque l’Eurotower deve continuare ad alzare i tassi. Vujcic sostiene inoltre che la strada dell’aumento del costo del denaro andrà percorsa fintanto che non ci saranno segnali chiari di cambiamento nelle dinamiche rialziste dell’inflazione. Il componente del board della BCE ha anche evidenziato l’importanza dell’agire tempestivamente, in quanto un’azione tardiva comporterebbe la necessita di mantenere il costo del denaro più elevato per più tempo. Sul fronte dei dati macroeconomici, oggi si conosceranno le misurazioni sul PIL statunitense del 1° trimestre 2023. Gli analisti censiti da Bloomberg vedono un aumento della misurazione al 2%, meno del precedente 2,6%. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il focus sarà sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana, stimate in aumento a 248mila unità rispetto alle precedenti 245mila. Per quanto riguarda le trimestrali, tra le più rilevanti di oggi troviamo Amazon, che pubblicherà i conti del 1° trimestre dopo la chiusura di Wall Street. In Europa saranno da monitorare i risultati di Deutsche Bank e STMicroelectronics.
BCE: si allontana la pausa nel rialzo dei tassi di interesseLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una sessione di contrattazioni caratterizzata dalle vendite. Continuano le pressioni sul comparto bancario: First Repubblic ha infatti comunicato che nei primi tre mesi del 2023 i depositi sono scesi del 35,5% su base annuale, a 104,5 miliardi di dollari. In attesa della prossima riunione della BCE, continuano a succedersi diverse dichiarazioni dei suoi esponenti favorevoli ad un rialzo dei tassi anche a maggio. Per il Capoeconomista dell’istituto, Philip Lane, non sarebbe appropriato mantenere il costo del denaro al 3%, in quanto i dati suggeriscono che questo vada alzato. Intanto, il Governatore della Bank of France, Francois Villeroy de Galhau, ha ribadito l’obiettivo della BCE di riportare l’inflazione al 2% entro la fine del 2024 e che i prezzi del cibo dovrebbero rallentare nella seconda parte del 2023. Le dichiarazioni più “da falco” sono arrivate da Isabel Schnabel, secondo cui un incremento da 50 punti base non può essere escluso, in quanto i dati finora raccolti indicano che l’indice dei prezzi al consumo è più alto e l’economia più resistente delle attese. Schnabel ha anche detto che le turbolenze del comparto bancario andranno prese in considerazione nelle prossime decisioni. Guardando all’Italia, è da segnalare che il nostro Paese è l’unico che rischia la perdita del rating “investment-grade” per Moody’s. Questo per via del rallentamento della crescita e dell’aumento dei tassi che influenzerebbe negativamente la posizione fiscale.
BCE: si allontana la pausa nel rialzo dei tassi di interesseLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una sessione di contrattazioni caratterizzata dalle vendite. Continuano le pressioni sul comparto bancario: First Repubblic ha infatti comunicato che nei primi tre mesi del 2023 i depositi sono scesi del 35,5% su base annuale, a 104,5 miliardi di dollari. In attesa della prossima riunione della BCE, continuano a succedersi diverse dichiarazioni dei suoi esponenti favorevoli ad un rialzo dei tassi anche a maggio. Per il Capoeconomista dell’istituto, Philip Lane, non sarebbe appropriato mantenere il costo del denaro al 3%, in quanto i dati suggeriscono che questo vada alzato. Intanto, il Governatore della Bank of France, Francois Villeroy de Galhau, ha ribadito l’obiettivo della BCE di riportare l’inflazione al 2% entro la fine del 2024 e che i prezzi del cibo dovrebbero rallentare nella seconda parte del 2023. Le dichiarazioni più “da falco” sono arrivate da Isabel Schnabel, secondo cui un incremento da 50 punti base non può essere escluso, in quanto i dati finora raccolti indicano che l’indice dei prezzi al consumo è più alto e l’economia più resistente delle attese. Schnabel ha anche detto che le turbolenze del comparto bancario andranno prese in considerazione nelle prossime decisioni. Guardando all’Italia, è da segnalare che il nostro Paese è l’unico che rischia la perdita del rating “investment-grade” per Moody’s. Questo per via del rallentamento della crescita e dell’aumento dei tassi che influenzerebbe negativamente la posizione fiscale.
US30Entrata long post sbilanciamento della sessione asiatica fino a chiusura dell’efficienza come potenzialità direzionale con un analisi della liquidità e l’utilizzo della VSA e SMC
Wall Street: sale l’attesa per le trimestrali delle big tech USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una seduta caratterizzata dai rialzi. Sul fronte dei dati macroeconomici, sono da segnalare gli S&P Global PMI dell’Eurozona di aprile (preliminari). La misurazione sul manifatturiero si è attestata a 45,50 punti, quella sui servizi a 56,60 punti e quella composita a 56,60 punti. Queste rilevazioni si sono confrontate con il consensus Bloomberg rispettivamente pari a 48, 53,70 e 54,50 punti. Per gli USA invece, la misurazione sul manifatturiero si è attestata a 50,4 punti (stime a 49 punti), quella sui servizi a 53,7 punti (previsioni a 51,5 punti) e quella composita a 53,5 punti (consensus a 51,2 punti). Lato Banche centrali, sono da segnalare le parole di Ignazio Visco, Presidente di Bankitalia, secondo cui la BCE dovrebbe procedere in modo cauto circa i prossimi aumenti dei tassi di interesse. Questo perché i rischi in merito alla stabilità finanziaria persistono e la crescita del credito sta rallentando. Secondo Visco, la BCE dovrebbe continuare ad adottare un approccio “meeting per meeting”, mentre si verifica l’impatto delle precedenti decisioni di politica monetaria. L’esponente dell’Eurotower ha anche evidenziato che si dovrebbe continuare ad essere prudenti, anche se non alzare il costo del denaro potrebbe portare a dei rischi. Per quanto invece riguarda la stagione delle trimestrali USA, i dati Bloomberg mostrano che delle 86 società dell’S&P 500 che hanno pubblicato i risultati, il 53,5% ha superato le stime sui ricavi e il 75,6% lo ha fatto sugli utili. Questa settimana, il focus resterà su questo tema, con un’attenzione particolare alle big tech.
Borse europee e Wall Street al test degli indici S&P Global PMILe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato vita ad una sessione caratterizzata dai ribassi. Sul fronte delle Banche centrali, sono da segnalare i verbali dell’ultima riunione della BCE, dai quali è emerso come gran parte dei funzionari del board abbia sostenuto l’incremento da 50 punti base. Questa mossa è stata ritenuta importante per evitare di creare incertezze sui mercati. Tuttavia, alcuni esponenti hanno espresso delle perplessità sulle proiezioni economiche rilasciate dall’istituto, giudicate troppo ottimistiche, con i rischi sulle prospettive di inflazione inclinati verso l’alto. Nel frattempo, il Presidente della Banca centrale olandese, Klaas Knot, ha detto che è ancora troppo presto per pensare ad una pausa nel percorso del rialzo dei tassi, in quanto sarebbe necessario assistere ad un’inversione nella tendenza dell’inflazione sottostante. Oltre a questo, l’esponente del board della BCE ha detto di “non essere a disagio” nelle previsioni del mercato che vedono altri 75 punti base di rialzi prima del raggiungimento del picco. Nel frattempo il Governatore della Fed di New York, John Williams, ha dichiarato che anche se si sono stabilizzate le tensioni sul comparto bancario, queste potrebbero rendere più difficile alle imprese e le famiglie ottenere il credito. Per Williams il mercato del lavoro sta mostrando segnali di raffreddamento e l’inflazione sta continuando a rallentare. Sul fronte economico, il Vicepresidente del FOMC si aspetta una crescita modesta del PIL statunitense nel 2023 e che l’inflazione a fine anno raggiunga il 3,25%.
Eurozona: investitori in attesa dei verbali della BCELe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato vita ad una seduta caratterizzata dall’indecisione. Sul fronte macroeconomico sono diversi i temi da monitorare, in particolare per quanto riguarda l’inflazione. A marzo, nel Regno Unito la rilevazione si è attestata al 10,1% su base annuale, oltre le previsioni degli analisti censiti da Bloomberg al 9,8%. Anche la misurazione core è rimasta elevata al 6,2%, mentre le previsioni erano per una flessione al 6%. Dopo la pubblicazione della rilevazione i mercati sono tornati a prezzare un altro aumento del costo del denaro da 25 punti base da parte della Bank of England nel meeting di maggio, con un picco previsto al 5% entro il 2023. In Eurozona invece, l’indice dei prezzi al consumo di marzo (finale) si è confermato in linea con le previsioni e con le rilevazioni preliminari. Nel dettaglio, la rilevazione è stata pari al 6,9% e al 5,7% per la versione depurata dalle componenti più volatili. Oggi saranno da monitorare i verbali dell’ultima riunione della Banca Centrale Europea, che potrebbero fornire più informazioni in merito a quanto avvenuto all’interno del board. Restando in tema, il Capoeconomista dell’istituto centrale europeo, Philip Lane, ha ribadito che i tassi dovrebbero salire anche a maggio se il contesto economico non cambiasse in modo rilevante. Inoltre, Lane ha ribadito che un aiuto alle decisioni arriverà dall’indagine sui prestiti bancari dell’Eurotower, che fornirà indizi in merito alle condizioni del credito nel blocco.
Fed: oggi focus su inflazione UELe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una seduta caratterizzata dai rialzi. Sul fronte dei dati macroeconomici, è da segnalare la crescita dell’economia cinese del 1° trimestre con il PIL che si è attestato al 4,5%. La misurazione è riuscita ad oltrepassare il consensus Bloomberg al 4% e mette il Paese nelle condizioni di raggiungere l’obiettivo di fine 2023 al 5%. La rilevazione, spinta soprattutto dalla rimozione delle stringenti misure anti-Covid, ha portato diversi analisti ad alzare le stime sul Prodotto Interno Lordo anche oltre il 6%. Nel frattempo, l’indice ZEW sulle condizioni correnti si è attestato a -32,5 punti ad aprile, oltre le previsioni a -40 punti. Oggi il focus sarà invece rivolto all’inflazione dell’Eurozona (marzo, finale), che dovrebbe essere in linea con la rilevazione preliminare al 6,9% e al 5,7% per quella core. Sul fronte delle Banche centrali il Presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha ribadito la necessità di alzare ancora i tassi vista la forza dell’economia. Intanto, da un report pubblicato da Bank of America emerge come l’allocazione degli investitori sulle azioni nei confronti dei bond sia scesa ai minimi dalla crisi finanziaria globale. Questo potrebbe indicare le preoccupazioni in merito ad una recessione. Dal sondaggio emerge come le paure di una contrazione del credito hanno fatto sovrappesare la componente obbligazionaria del 10%, mentre il 63% degli intervistati si attende un’economia più debole. Per i gestori, i principali rischi per i mercati sono il credit crunch, una recessione globale e una politica monetaria restrittiva per via di un’inflazione ancora elevata.
Eurozona: focus stime economiche Commissione UE Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale venerdì hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Fronte trimestrali, le principali banche statunitensi hanno battuto il consensus sui risultati del 1° trimestre 2023. Per quanto riguarda le Banche centrali, sono da segnalare le parole di Pierre Wunsch e Christine Lagarde per la BCE e di Christopher Waller per la Fed. Per il Governatore dell’istituto centrale belga, l’Eurotower dovrebbe accelerare la riduzione del bilancio, concludendo i reinvestimenti di liquidità del debito in scadenza. Secondo Wunsch, l’istituto deve continuare anche ad alzare il costo del denaro, definendo “ragionevoli” altri 75 punti base in più rispetto ai livelli attuali. La Presidente della BCE invece, ha affermato che la Banca centrale è pronta ad agire contro l’elevata inflazione, con le pressioni sul dato che rimangono alte a causa della tenuta del mercato del lavoro e della crescita salariale. Per il componente del board della Fed invece, la Federal Reserve deve continuare ad alzare il costo del denaro, anche se si è detto pronto a cambiare idea nel caso in cui le condizioni del credito si restringessero più del previsto e non vi fossero segnali di moderazione della domanda. Per quello che riguarda le materie prime, l’IEA ha evidenziato che gli ultimi tagli alla produzione decisi dall’OPEC+ faranno salire i prezzi del greggio, mettendo ancora più pressione ai consumatori. L’IEA prevede che dalla seconda metà dell’anno saranno necessari prelievi delle scorte per 2 milioni di barili al giorno.
DOW JONES --- POSSIBILI NUOVI MASSIMIIn questo momento il prezzo si trova sulla resistenza che ha fatto da supporto per un lungo periodo, ma soprattutto c'è il massimo di un ciclo a 40W che potrebbe portare a romperla e a una continuazione a rialzo. Dal minimo di Ottobre con la chiusura del lungo ciclo a 18M ci sono stati 2 cicli mensili e adesso ne avremo un'altro con possibile chiusura e poi ripartenza per il massimo del ciclo a 40W e solo con la rottura della resistenza e poi della FLD del ciclo stesso avremo la conferma di nuovi massimi
us30 EOFIn seguito alla scorsa settimana di poca volatilità per le feste, abbiamo visto come us30 rangeava solamente in TF bassi, abbiamo visto come ciò è cambiato questa settimana creando dei nuovi range 4h, per adesso monitoriamo la situazione anche se la settimana è finita, ci vediamo direttamente lunedì per aggiornamenti
Wall Street: focus sulle trimestrali dei colossi bancari USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato origine ad una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi. Sono da segnalare le parole di Joachim Nagel, Presidente della Bundesbank, secondo cui l’inflazione core si sta dimostrando “appiccicosa”, evidenziando come la BCE dovrà essere ostinata nella lotta all’aumento dei prezzi. Per Nagel, l’indice dei prezzi al consumo complessivo sta andando nella giusta direzione, mentre la misurazione depurata dagli elementi più volatili potrebbe flettere prima dell’estate. Il Governatore della Bank of France, Francois Villeroy de Galhau, ha invece dichiarato che l’Eurotower ha già completato buona parte del percorso di aumento dei tassi, con l’impatto dei precedenti incrementi che deve ancora arrivare. Secondo Villeroy, una volta raggiunto il picco la Banca Centrale Europea lo dovrà mantenere per tutto il tempo necessario. Per quanto riguarda i dati macroeconomici, le richieste di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 239mila unità, oltre le stime a 239mila unità e alle precedenti 228mila. Da mettere in luce anche la discesa dei prezzi alla produzione USA di marzo del -0,5% su base mensile, mentre la rilevazione core ha segnato un -0,1%. Queste misurazioni potrebbero essere considerate come un altro indizio di rallentamento dell’inflazione. Nel frattempo, dal report mensile dell’OPEC è emerso come il gruppo continui a prevedere un aumento della domanda di petrolio di 2,3 milioni di barili al giorno. Oggi il focus sarà rivolto all’inizio della stagione delle trimestrali, con alcune delle principali banche USA che rilasceranno i risultati del 1° trimestre 2023.
USA: inflazione rallenta a marzo, ma il dato core resta elevatoLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta con segni misti. Due le tematiche che hanno catalizzato le attenzioni degli investitori: l’inflazione USA e i verbali della Fed. Per quanto riguarda l’importante il primo tema, il dato a marzo si è attestato al 5%, contro il precedente 6% e il 5,1% del consensus. La misurazione core invece è risultata in linea con le previsioni al 5,6%, in lieve aumento rispetto al 5,5% di febbraio. La rilevazione risulta ancora elevata e non sembra consentire alla Federal Reserve di fermare il percorso di aumento del costo del denaro. Secondo il CME FedWatch Tool infatti, le probabilità di un rialzo da 25 punti base a maggio sono del 64,5%. Intanto, dai verbali dell’ultimo meeting della Federal Reserve è emerso come i componenti del board della Banca centrale abbiano valutato una pausa nel rialzo dei tassi in modo tale da valutare l’impatto sull’economia delle tensioni sul sistema bancario, anche se alla fine la priorità è stata data alla lotta all’inflazione. Rimanendo in tema Banche centrali, sono da segnalare le parole di Francois Villeroy de Galhau, Presidente dell’istituto centrale francese, secondo cui l’Eurozona presenta dei rischi per un radicamento dell’inflazione che la BCE è determinata a combattere mantenendo i tassi di interesse alti per un periodo sostenuto. L’esponente dell’Eurotower ha anche evidenziato che l’effetto dei precedenti incrementi del costo del denaro sarà maggiore nei prossimi mesi e i successivi incrementi potrebbero non avere lo stesso ritmo.
US30Entrata long in allineamento strutturale post presa di liquidità della sessione asiatica e allineamento ai dati dell’IPC
Wall Street al test dell’inflazione USA e dei verbali della FedLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta con segni misti. Guardando ai dati macroeconomici, è da segnalare che in Cina l’inflazione si è attestata allo 0,7% a marzo, sotto le attese degli analisti censiti da Bloomberg all’1%. L’indice dei prezzi alla produzione è invece risultato in linea con le previsioni al -2,5%. Secondo gli esperti, i dati evidenziano come sia necessario un ulteriore stimolo da parte del Governo o della Banca centrale per sostenere l’economia. Inoltre, è da mettere in luce il miglioramento della fiducia degli investitori dell’Eurozona (Sentix) di aprile. La misurazione si è attestata a -8,7 punti, meglio delle stime a -9,9 punti e al precedente -11,1 punti. Le attenzioni degli investitori oggi verteranno principalmente su due elementi. Il primo è relativo all’inflazione statunitense di marzo, attesa in calo al 5,2% su base annuale dal precedente 6%. La rilevazione core, quella depurata dagli elementi più volatili, è invece vista in crescita dal 5,5% al 5,6%. Il secondo focus degli operatori per la giornata odierna sarà invece rivolto ai verbali dell’ultima riunione del FOMC, che dovrebbero fornire un quadro più chiaro rispetto alle ultime decisioni dell’istituto centrale a stelle e strisce. Nel frattempo, il Presidente della Banca centrale spagnola, Pablo Hernandez de Cos, ha ribadito che la BCE dovrà continuare ad alzare i tassi se le ultime proiezioni si dovessero concretizzare. Per l’esponente dell’Eurotower, i dati evidenziano che “il processo di ampliamento delle pressioni inflazionistiche è ancora incompleto”.
USA: incertezza su future mosse della Fed Dopo la pausa pasquale, tornano a pieno regime le contrattazioni sui principali indici di Borsa a livello globale. Sul fronte dei dati macroeconomici, è da segnalare che a marzo i Non-Farm Payrolls si sono attestati a 236mila unità, leggermente oltre le 235mila unità attese e al di sotto delle precedenti 326mila unità (dato rivisto da 311mila). Il tasso di disoccupazione è risultato pari al 3,5%, mentre il salario orario medio al 4,2%. Vi è quindi un rallentamento del mercato del lavoro negli Stati Uniti, anche se non sembra sufficiente a far cambiare direzione alla Fed sui tassi. Il CME FedWatch Tool vede infatti un incremento di 25 punti base probabile per oltre il 70%. Intanto, le richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana si sono attestate a 228mila unità, oltre le previsioni di Bloomberg a 200mila unità. Lato Banche centrali sono da citare le parole di Philip Lane, Capoeconomista della BCE, secondo cui è probabile che l’Eurotower aumenti i tassi a maggio se l’economia e l’inflazione seguiranno lo scenario di base descritto dall’istituto centrale a marzo. Restando sul fronte economico, il Fondo Monetario Internazionale ha detto che le tensioni tra USA e Cina potrebbero interrompere gli investimenti all’estero, portando ad una perdita del 2% del PIL mondiale nel lungo termine. Il FMI ha anche avvertito che le prospettive di crescita globale per i prossimi 5 anni sono le più deboli degli ultimi 30 anni, con le Nazioni che dovrebbero evitare la frammentazione economica per le tensioni geopolitiche adottando provvedimenti atti a sostenere la produttività. Per il FMI, nel 2023 l’economia globale crescerà di circa il 3%.