Quella di ieri, 13 maggio, per le Borse Europee, e’ stata una seduta a 2 velocita’: decisamente negative nella mattinata, si sono riprese con decisione nel pomeriggio, parallelamente all’apertura positiva di Wall Street ed in particolare ai dati in calo sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa.
La “risk adversion”, emersa chiaramente dalle chiusure Asiatiche, aveva generato perdite vicine al -2,0%, a meta’ mattinata, per i maggiori indici europei.
Nel pomeriggio, diversi fattori positivi in Usa, sono stato in grado di invertire il trend di inizio giornata e di consentire chiusure per lo piu’ positive. Gli indici italiano e francese hanno messo a segno un identico +0,14%, il Dax tedesco ha segnato +0,33% e solo il Ftse100 inglese ha chiuso negativo, a -0,59%
Decisamente positivi, sin dall’avvio, i listini americani Usa, che hanno in tal modo recuperato le le perdite di mercoledì 12 maggio: sia l’S&P500 che il Dow Jones hanno sfiorato il +1,3%, mentre il Nasdaq, maggiormente impattato dai timori di inflazione e tassi in risalita, si e’ limitato a +0,7%.
Diversi i fattori che hanno giovato all’umore degli investitori: due Chairman delle FED (Rederal Reserve) Regionali, Bostic e Clarida, hanno confermato che non e’ ancora ora di preoccuparsi e contrastare l’inflazione e che la politica monetaria super espansiva proseguira’ per un tempo ancora esteso.
Secondo Bostic e Clarida, il recente rialzo dei prezzi avrebbe natura contingente e transitoria, pensiero che tuttavia non sembra essere condiviso dalla maggior parte degli esperti e, non a caso, la “breakeven inflation”, ha segnato comunque il nuovo record, +2 bps a 2.56%.
Anche la rilevazione settimanale delle richieste di sussidi di disoccupazione (Jobless claims), scesi a 473 mila contro 500 mila previsti, e gli ultimi dati di una reporting season mediamente molto brillante e sopra le attese, hanno aiutato gli investitori Usa a ritrovare ottimismo a appetito per il rischio.
Infine, e’ stato utile anche la dichiarazione del presidente Biden, secondo il quale, entro la prossima settimana, oltre il 60% della popolazione avrà ricevuto almemno il primo “shot” di vaccino.
Sempre negli Usa, nella giornata di ieri, 13 maggio, si e’ registrato un dato sui prezzi alla produzione in aprile (PPI, production price index), superiore alle aspettative e che fa il paio col forte balzo dei prezzi al consumo (CPI, consumer price index) pubblicato la scorsa settimana.
L’indice PPI risente chiaramente dell’impennata dei prezzi delle materie prime, ma anche del rialzo del costo del lavoro (cd “wage inflation”). Tuttavia i mercati non hanno reagito negativamente, chissa’ perche’...
Nubi all’orizzonte per il Piano infrastrutturale proposto dall’Amministrazione Biden, dato che i repubblicani si esprimono (ovviamente...) contro un aumento delle tasse per finanziare il Piano. Insomma, la collaborazione “bipartizan” sarà complicata e la gestazione del progetto da 2.300 mld di Dollari si prospetta imprevedibilmente lunga.
Non sara’ sfuggito a nessuno il crash di bitcoin e delle atre cryptocurrencies, provocato dalle dichiarazione di Elon Musk secondo le quali Tesla non accetterà più Bitcoin in pagamento, dato che il “mining e trading delle crypto” consuma troppa energia ed e’ eticamente riprovevole. Due mesi fa la pensava ben diversamente.
Dopo un’impennata iniziale, toccando un massimo intraday a 1,705% seguita alla pubblicazione dei dati sui prezzi alla produzione (Ppi), il rendimento del Treasury 10 anni ha ritracciato riportandosi in area 1,65%. (vedi grafico a pie’ di pagine).
In Europa prosegue la fase ascendente dei rendimenti dei Governativi. In Italia quello del Btp tocca oggi, 14 maggio, l’1,08%, con spread verso l’omologo Bund tedesco risalito a 119 bps.
Il prezzo del petrolio ha vissuto una giornata negativa ieri, 13 maggio, perdendo oltre il 3% col WTI consegna giugno sceso in area 64 Dollari/barile. Pesano i timori di una recrudescenza della pandemia in India e la normalizzazione delle forniture in Usa dopo il ripristino dell’oleodotto “hackerato” negli USA.
In forte rialzo le chiusure asiatiche di stamattina, 14 maggio. Shanghai cinese +1,77%, e ancor meglio il Nikkei giapponese a 2,32%, dopo diverse sedute molto pesanti: Hang Seng +1,15% e Sensex indiano unico indice asiatico negativo a -0,19%.
Le Borse europee evidenziano, a meta’ seduta (ore 13.30 CET), un’ottima intonazione, con un progresso medio del +0,8%.
Nelle sedute di ieri e di oggi si osserva qualche presa di profitto sulle materie prime.
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