Avevamo previsto che durante maggio il prezzo del petrolio Brent e WTI sarebbe aumentato, una previsione che si è rivelata corretta. Il WTI si trova ora oltre quota 66$, mentre il Brent sfiora i 70$. Il recupero è stato davvero importante se pensiamo alla situazione che stavamo vivendo appena un anno fa, con i futures arrivati addirittura in negativo. La politica OPEC+ dei tagli alla produzione ha funzionato, mentre i vaccini continuano a trainare l’abbassamento dei contagi e l’aumento della domanda.
Nei mesi scorsi è stato per noi abbastanza facile prevedere che la riduzione dell’offerta da una parte e l’aumento della domanda dall’altro avrebbero fatto aumentare il prezzo del petrolio. Adesso, però, iniziamo a trovarci a una soglia importante: siamo pressoché ritornati ai livelli pre-crisi, malgrado l’economia reale non sia già arrivata lì.
Oggi il nostro team ti porta le previsioni per il prezzo del petrolio a giugno 2021. Queste sono, come sempre, le nostre linee guida generali.
Preoccupa la pandemia in India
Già il mese scorso avevamo segnalato questo fattore molto importante. In seguito all’aggravarsi della pandemia di Covid-19 in India, il paese sta vivendo importanti restrizioni e i trasporti, sia via terra che via aria, sono ai minimi termini. Dal momento in cui l’India è il terzo paese al mondo per importazioni di barili di petrolio, questa situazione pesa molto nel mercato del greggio.
Non solo l’India è già una nazione estremamente importante per il mercato petrolifero; essendo una delle economie che cresce di più al mondo, nelle analisi sull’andamento futuro del greggio si tiene sempre conto del fatto che la domanda da parte dell’India tende ad aumentare di anno in anno. Il fatto che ora il mercato sia congelato dalla situazione epidemiologica potrebbe limitare i rialzi del prezzo del WTI e del Brent nel corso dei prossimi mesi.
Bisogna comunque notare che, malgrado maggio sia stato il mese peggiore per l’andamento dei contagi in India, nel corso delle ultime settimane la situazione è andata migliorando. Il picco è arrivato intorno al 6 maggio, con oltre 360mila contagi in un giorno, per poi scendere verso quota 200mila alla fine del mese. Se questo trend dovesse proseguire nel corso di giugno, i mercati inizierebbero probabilmente già a scontare un possibile ritorno della domanda di import di petrolio in India.
OPEC+ e Iran: focus sull’estrazione di petrolio
Nell’ultimo vertice internazionale OPEC+, che si è tenuto all’inizio di aprile, il cartello dei paesi esportatori di petrolio ha deciso di perseguire una forte politica di limiti alla produzione. Nelle ultime settimane non ci sono stati grandi avvenimenti né annunci importanti da questo fronte: per il momento pare che tutte le nazioni che partecipano a questa collaborazione siano d’accordo nel mantenere gli accordi attuali.
L’elemento difficile da prevedere in tutto questo, però, è l’Iran. Dopo aver ripreso le trattative per un possibile ritorno dell’Iran deal, l’accordo fatto dall’amministrazione Obama e poi cancellato dall’amministrazione Trump, i dialoghi hanno avuto alti e bassi. Tuttavia l’Iran si muove già unilateralmente sul mercato del petrolio: stando a Reuters l’estrazione e l’export del greggio sono entrambi in aumento rispetto all’anno scorso. Anche se si tratta di stime, l’ipotesi prevede che attualmente l’export iraniano di petrolio sia vicino a 500.000 barili al giorno.
Nei prossimi mesi questo sarà un interessante punto di analisi, ma la nostra previsione attuale è che a giugno non arriveranno grandi svolte. Probabilmente ci vorranno ancora diversi mesi di trattative prima che eventualmente si raggiunga un accordo, che sia il ripristino di quello precedente o qualcosa di completamente nuovo.
Ci sono i presupposti per superare 70$ al barile?
Al momento sembra difficile che il petrolio possa trovare più slancio di quello che ha già. Ci sono stati rialzi forti negli ultimi mesi, giustificati in parte dall’andamento della ripresa nella maggior parte delle nazioni sviluppate. Dall’altra parte, però, i prezzi sono già quelli che avevamo prima della crisi e molti settori -tra cui il trasporto aereo e le crociere- operano ancora a capacità molto ridotta. Da una parte il taglio della produzione giustifica ciò che abbiamo visto fino a qui, ma sembra difficile che si possano estendere i prezzi oltre i 70$.
Quasi sicuramente vedremo il prezzo aumentare oltre i 70$ in modo sporadico durante l’anno, specie con l’andamento delle notizie sulle scorte e sui dialoghi con l’Iran. Ma difficilmente il prezzo medio dei mesi che rimangono in questo 2021 sarà oltre i 70$. Un po’come lo abbiamo visto nel campo delle azioni tech, sembra che il greggio stia scontando molto in fretta la ripresa della domanda per poi stabilizzarsi una volta che l’economia reale sarà realmente tornata alla situazione pre-crisi.
Le nostre Previsioni per il Petrolio a giugno 2021
La nostra previsione per giugno è che il prezzo del petrolio continuerà ad oscillare tra 65$ e 72$, con picchi da una parte e dall’altra ma un prezzo medio che rimarrà plausibilmente intorno ai 69$. Fino a che non ci saranno grandi svolte, da parte dell’OPEC o da parte dell’accordo tra Stati Uniti e Iran, questo sembra essere già un prezzo ottimista rispetto alla fase di mercato che stiamo vivendo.
Questa è una situazione ideale sia per chi vuole puntare sulle azioni come Eni, che staccheranno plausibilmente buoni dividendi, ma hanno un prezzo rimasto indietro rispetto alla ripresa del petrolio. Se consideriamo Eni nello specifico, probabilmente il prossimo anno avremo un dividendo di 0.78€ a fronte di un prezzo del titolo di 10.02€ in questo momento. Probabilmente nei prossimi giorni apriremo una posizione su queste azioni.
Sicuramente da parte nostra faremo operazioni di trading per sfruttare i rally che seguiranno alle notizie di giornata.
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