L'S&P 500 è salito del 2,6% in una giornata, registrando la migliore seduta dalla fine di luglio. Stesso viatico anche per il Nasdaq e il Dow Jones Industrial, che hanno registrato guadagni superiori al 2%. Come di solito accade, i guadagni sono stati accompagnati da forti cali dei rendimenti obbligazionari. Il rendimento del Tesoro a 10 anni è sceso di 15 punti base al 3,65%, mentre quello a 2 anni è sceso di 10 punti base al 4,10%. Va considerato, però, che Il calo dei rendimenti è legato in parte ai dati più deboli (vedi ISM) sul settore manifatturiero, che ha segnalato un rallentamento della crescita del settore a settembre. Questo potrebbe rappresentare un problema per l'economia, ma potrebbe anche contribuire ad alleviare alcune delle pressioni inflazionistiche che continuano a preoccupare la Federal Reserve. Il commento del presidente della FED, a margine della riunione straordinaria di ieri, suggerisce che la Banca Centrare USA rimarrà “data depending”, e che la politica sui tassi non è affatto vicina a una svolta...e questa volta gli investitori potrebbero decidere di prenderlo in parola....anche perché sullo sfondo aleggia lo spettro Credit Suisse con il rischio di un "margin call" di una banca sistemica.
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