Le insolvenze sulle carte di credito negli Stati Uniti stanno raggiungendo livelli paragonabili alla crisi finanziaria del 2008, segnalando una crescente pressione sul credito privato. Parallelamente, il debito pubblico americano ha raggiunto cifre astronomiche: nel 2024 il governo ha speso 6,75 trilioni di dollari, finanziati dall'emissione di titoli di Stato, su cui sta pagando interessi esorbitanti a causa degli attuali tassi elevati. Il peso del debito pubblico Il governo americano si trova schiacciato da interessi sul debito che drenano risorse enormi. Anche il piano correttivo di Elon Musk, che mirava a ridurre di 2 trilioni di dollari le emissioni di debito, è stato recentemente ridimensionato: il massimo raggiungibile sarebbe 1 trilione, un risultato marginale rispetto al totale. La crescita del debito e degli interessi pagati rappresenta un circolo vizioso che rischia di aggravare l’instabilità economica. Nonostante il contesto critico, alcune voci iniziano a ipotizzare che la Federal Reserve non solo non ridurrà i tassi, ma potrebbe addirittura tornare ad aumentarli. Questa possibilità appare come un atto estremo, quasi suicida, in uno scenario in cui: Il governo già fatica a sostenere il debito pubblico. I cittadini affrontano una crisi di credito privato. Un ulteriore rialzo dei tassi avrebbe un impatto devastante, innescando potenzialmente un effetto domino tra insolvenze private e instabilità fiscale.
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