Wall Street positiva venerdi’ contagia le Borse Europee, oggi positive. La FED non tagliera’ fin quando l’inflazione Usa non confermerà la discesa. L'oro all’ennesimo rialzo e record storico, si avvicina a 2.400 US/oncia. Mercoledi 10 focus su inflazione Usa e riunione della BCE.
Venerdi 5 aprile i dati sul mercato del lavoro Usa, ancora una volta forti, sembrano suggerire alla Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) prudenza sul taglio dei tassi.
Il rapporto di marzo della think-tank governativa del Conference Board indica 303 mila nuovi posti di lavoro in 1 mese fuori dal settore agricolo, oltre le previsioni degli analisti di 200 mila e dato piu’ forte da 10 mesi, ed un tasso di disoccupazione sceso da 3,9% a 3,8%. I salari orari medi sono cresciuti nel mese +0,35%, pari a +4,14% annuale.
Sono dati forti che alimentano un quadro già incerto: l’attitudine prudente sul versante dei tagli e’ già stata espressa da numerosi membri della FED, e tra tutte spiccano le parole del Presidente della FED di Minneapolis, Neel Kashkari, che sostiene che i tagli potrebbero anche essere nulli quest’anno.
Arricchiscono un quadro perturabato anche le crescenti violenze in medio Oriente, a cui non e’ estraneo il boom del prezzo dell’oro, e la salita del 17% da inizio anno di quello del petrolio, col WTI (West Texas Intermediate) oltre 87 Dollari/barile, ai massimi da ottobre.
Come esito naturale, chiusure leggermente negative della Borse europee venerdi’ 5 aprile: Milano -1,3%, Parigi -1,1%, Francoforte -1,2%, Londra -0,9%, Madrid -1,6%, Amsterdam -0,4%. L’indice pan-Europeo Euro-Stoxx600 ha chiuso la settimana scorta con un calo di -1,2%, Milano -2,1%, Parigi e Francoforte -1,8%, Madrid -1,4% e Londra -0,5%.
Wall Street, a sorpesa, venerdi’ ha chiuso positiva: Dow Jones +0,8%, Nasdaq +1,2%, S&P500 +1,1%.
Ancora in risalto la continua domanda di oro, con l’ovvia conseguenza di prezzi in rialzo a 2.345 Dollari/oncia, al nuovo massimo storico in chiusura settimanale venerdi’ 5.
In ascesa ulteriore, pur senza strappi particolari, il prezzo del petrolio, che risente del conflitto in Medio-Oriente: quello del Wti (greggio di riferimento Usa) e’ sopra 87 Dollari/barile, e quello del Brent (greggio di riferimento europeo) a 91.
In leggera espansione lo spread di rendimento tra BTP decennali italiani e Bund tedeschi pari scadenza: 139 punti base, dai 135 del closing di giovedì, con rendimento stabile a 3,72% per il BTP 10 anni benchmark.
Oggi, 8 aprile, rialzo mattutino per le Borse europee, in media +0,5%, e chiusure positive delle Borse asiatiche: Tokio +0,8%, Hong Kong +0,1%, Sidney +0,2%, Mumbai +0,7%, Seoul +0,4%, grazie anche alle inaspettate chiusure brillanti di venerdì sera a Wall Street.
Mentre le Banca centrali Cinese e Giapponese si adoperano, senza grandi effetti, a stabilizzare le rispettive valute, gli investitori faticano a esprimere convinzioni “direzionali” sul mercato azionario, a causa dell’incertezza sull’attesa prospettiva di ammorbidimento della politica monetaria nel corso del 2024 in Usa ed EU.
Certamente sul tema c’e’ ora più ottimismo in Europa: giovedì 11 si riunisce l’ECB (Banca centrale Europea), che non si prevede decida sui tassi, ma magari fornirà un po’ di “colore” sulle future mosse. Il consenso attende il 1’ taglio a Giugno, sperando in altri 2 ravvicinati entro fine anno.
Più incerta, come divevamo, la prospettiva di tagli della FED: la forza dell’economia ha spinto ai massimi da novembre i rendimenti dei Treasury e l’attenzione a possibili colpi di coda dell’inflazione (prossimo dato mercoledi’ 10) e’ altissima: nel frattempo, in attesa di un raffreddamento, la FED preferira’ attendere.
Si e’ conclusa la missione in Cina del Segretario al Tesoro Usa Janet Yellen: nella conferenza stampa conclusiva ha specificato che “Il problema della sovraccapacità produttiva della Cina non è legato a un sentimento anti-Cina o alla volontà di disaccoppiamento, ma riflette la necessità di risolvere nodi strutturali che preoccupano gli Usa ed i suoi alleati e partner...”.
Nuove dichiarazioni “hawkish” da parte di 2 membri del board della FED: Bowman e Logan (CEO) sostengono sia troppo presto per tagliare i tassi d'interesse e Bowman addirittura non esclude l’eventualita’ di ulteriori rialzi. Posizione più morbida per Barkin (FED di Richmond) che ritiene appropriato tagliare i tassi quest’anno...
Banca d’Italia aggiorna le sue protezioni macroeconomiche, confermando +0,6% del PIL (GDP) 2024, tagliando a +1,0% dal +1,2% quella 2025 e rialzando da +1,1% a +1,2% quella 2026. Incoraggiante la revisione al ribasso delle attese sull’inflazione 2024, ora +1,3%, dal +1,9% della previsione di dicembre.
Germania in crisi, con qualche segnale positivo: a febbraio la produzione industriale tedesca è cresciuta +2,1% mensile, battendo le previsioni. Sempre a febbraio il surplus commerciale tedesco ha toccato 21,4 miliardi Euro, molto sotto ai 27,6 miliardi di gennaio, mancando le stime.
Nella sua lettera annuale agli investitori, l'Amministratore delegato di JPMorgan Chase Jamie Dimon scrive che continua a prevedere un’economia Usa resistente, ma teme gli eventi geopolitici, come la guerra in Ucraina, quella tra Israele e Hamas, nonché la “polarizzazione politica” degli Stati Uniti, in vista delle elezioni Presidenziali.
Prosegue anche stamane la corsa dell'oro, col prezzo al nuovo massimo 2.372 Dollari/oncia (ore 11.00 CET).
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