Mercati azionari fermi, dopo i recuperi da scenario di easing monetario.
Dati macro europei ancora deboli: quelli tedeschi confermano crisi dell’industria.
Oro a nuovi massimi, spinto da incertezze e tensioni internazionali.
Le aziende cinesi accelerano profitti, ma temono nuovi dazi sulle proprie merci.
L’effetto benefico della “confermata” svolta monetaria espansiva della Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED) non ha riguardato la seduta di ieri, 26 agosto, dove sono prevalse frazionali variazioni negative: Francoforte -0,12%, Madrid -0,07%, Milano -0,13%. Parigi è salita +0,48%, Londra era chiusa per Bank Holiday.
Trend simile quello osservato a Wall Street: Dow Jones +0,16% con nuovo record storico “intraday”, Nasdaq -0,85%, S&P500 -0,32%.
Il costo del denaro dovrebbe scendere, e velocemente, negli Stati Uniti: secondo il FedWatch Tool di Cme Group, c'è il 100% di possibilità di un taglio di 25 punti base al prossimo FOMC (Federal Open Market Committee) del 18 settembre, ma anche il 34% di possibilità di uno da -50 punti base nello stesso meeting.
Nonostante questa prospettiva “dovish” (da colomba), sui mercato azionari prevale la prudenza, sebbene sia giusto ricordare che molti indici azionari sono vicini ai massimi: certamente non giova alla “risk attitude” l’escalation delle violenze in Medio Oriente ed in Ucraina, che spiegano il rally recente del prezzo del petrolio e dell’oro.
Sostenuto dalla notizie di scambi di missili tra Israele e Hezbollah e dal possibile stop di parte dell’export petrolifero libico, il prezzo del Wti (greggio di riferimento Usa) ha superato 77 Dollari/barile, +1,1% sul closing di venerdì 23.
L'oro ieri ha aggiornato nuovi massimi a 2.554,6 Dollari/oncia, spinto al rialzo dalla prospettiva di imminenti tagli dei tassi da parte della FED e dell’ECB (Banca centrale Europea), e dall’incessante violenza nel Medio Oriente.
I dati micro e macro dei prossimi giorni potrebbero aiutare gli investitori a prendere nuovo coraggio: tra giovedì e venerdì saranno resi noti i dati sull’inflazione europea ed americana di agosto, indicazioni utili alle banche centrali per calibrare le loro mosse (tagli) dei tassi di interesse.
Mercoledì 29 avremo la semestrale di Nvidia, ritenuta di alto valore indicativo sulla “salute” dell’intelligenza artificiale ed, in generale, del comparto tecnologico.
Intanto la prospettiva di calo del costo del denaro in Usa continua ad alimentare la debolezza del Dollaro: il cross Euro/Usd si conferma attorno ai massimi da oltre un anno, vicino 1,117: il rendimento dei Treasury 10 anni è sceso sotto 3,80%.
Macro Usa: a luglio, gli ordini di beni durevoli hanno segnato un rialzo del +9,9% rispetto al mese precedente, mentre le attese erano per +4,0%. Escludendo quelli del settore trasporti, gli ordini sono diminuiti -0,2%, mentre escludendo la “difesa”, il dato risulta in rialzo del +10,4%. L’interpretazione è difficile....
Macro Germania: il GDP tedesco del 2’ trimestre 2024, nella lettura finale, si conferma in calo di -0,1% rispetto al precedente +0,2% e fermo, 0,0%, rispetto al 2’ trimestre 2023. La fiducia dei consumatori tedeschi peggiora ancora: l’indice “prospettico” Gfk relativo a settembre scende a -22,0 punti dai -18,6 punti di agosto.
Il Canada imporrà una tariffa del 100% sull'importazione di veicoli elettrici cinesi: il Premier Justin Trudeau ha annunciato anche che Ottawa imporrà un dazio del 25% sull'acciaio e sull'alluminio importati dalla Cina, come contromisura alla concorrenza asimmetrica delle aziende cinesi.
Intanto l’ufficio nazionale di statistica Cinese segnala che gli utili dell’industria sono cresciuti per il 4’ mese di fila: +4,1% annuo a luglio, in accelerazione dal +3,6% di giugno. La dinamica migliore riguarda performance il comparto high-tech, con un progresso di +12,8% nel periodo gennaio-luglio.
Borse asiatiche in ordine sparso alle chiusura di stamane: quella di Tokyo ha recuperato il calo del -0,7% di ieri, confermando il trend di normalizzazione nella parte centrale/finale del mese, dopo le oscillazioni “monstre” di lunedì 5 e martedì 6. Lo Yen è tornato debole, col cross US/Yen risalito a 144,8.
Shanghai ha perso -0,24%, e Shenzhen -1,11%. Hong Kong ha guadagnato +0,43%, ma il suo sub-indice Hang Seng tech è arrivato a perdere anche -1,8% sulle indicazioni deludenti fornite da PDD, holding dei marchi Temu e Pinduoduo.
L’utile netto è salito del +144% su base annua nel 2’ trimestre, ma il management è stato molto cauto sul fuuro. Il CEO di PDD Chen Lei ha ripetutamente detto che ricavi e profitti devono "inevitabilmente" scendere a causa del rallentamento della crescita economica cinese e internazionale: un “warning macro” da non sottovalutare.
I maggiori listini azionari europei, dopo un avvio leggermente positivo, sono migliorati, per chiudere la mattinata con progressi medi attorno +0,4%. I futures sui maggiori indici di Wall Street anticipano riaperture “flat” rispetto alle chiusure di ieri.
Dopo la corsa dei giorni scorsi, ed in assenza di notizie specifiche. le maggiori cryptovalute prendono una pausa: Bitcoin 62.30 Dollari, -2,2% ed Ethereum 2.626 Dollari, -4,1%. (ore 13.30 CET)
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