Settimana congestionata e totalmente priva di spunti operativi importanti quella vista sui grafici dell'Euro/Dollaro che sostituisce il renge medio settimanale a quello giornaliero, descrivendo una ridicola doji line da periodo prefestivo.
Ad appesantire il quadro tecnico attuale ci pensa un lunedì nero con un tracollo che questa volta coinvolge più di 80 pips in un solo giorno, da tempo "merce rara" per il cambio.
Il cambio è bene ricordarlo è vittima da mesi di un differenziale dei tassi d'interesse che rende costoso deternere posizioni lunghe in euro.
Infatti per attrarre l'attenzione degli operatori istituzionali, gli unici in grado di consolidare una duratura spinta rialzista con obiettivi primari le resistenze di 1.1530 e 1.1670 usd, occorrerà attendere una riduzione sostanziale del differenziale tra i tassi Usa (alti) e quelli europei (sotto zero), ormai in termini reali negativi.
Posizioni lunghe in portafoglio sull'Euro sono da considerarsi estremamente costose, al contrario di quelle in dollari che conferiscono un'interessante rendita.
Come conseguenza di questi elementi di ordine fondamentale la volatilità si è ridotta ai minimi, favorendo una direzionalità praticamente inesistente in un contesto di lungo termine comunque ribassista, che non fanno che alimentare un monotono movimento dei prezzi, bloccato entro la fascia "storica" tra 1.15 e 1.12 euro.
Dal punto di vista strettamente tecnico occorre continuare a privilegiare una strategia operativa volta a capitalizzare ancora tutti i possibili rimbalzi oltre 1.1380, con il doppio vantaggio di rendimenti dallo swap e sulle posizioni ribassiste.
Ciò in aggiunta alla costante verifica sui mutamenti di politica monetaria delle rispettive Banche Centrali, le uniche in grado di cambiare questo "monotono spartito".
Più in dettaglio vista la forza dei venditori la prospettiva più concreta vede un ampliamento del ribasso verso il supporto di 1.1190 usd, ormai tappa classica dei pull back al rialzo dell'Euro.
Eventuali rimbalzi oltre quota 1.1320 vanno sfruttati, distribuendo più ordini lungo le resistenze fino quota 1.1460 con un profilo di rischio basso, dato dalla scarsa probabilità di verificare le resistenze oltre 1.15 usd.
Strategie operative su EUR/USD
Per le posizioni long: attendere la stabilizzazione della fase ribassista in essere, verificando la forza del supporto posto più in basso a 1.1240, una volata ottenuta conferma
Con un profilo di rischio maggiore procedere collocando un ordine condizioni lungo il forte supporto di 1.1240 con stop loss a 1.1170 e target oltre 1.1380 usd.
Per le posizioni short: come anticipato distribuire più ordini a partire dai prezzi di quotazione oppure incrementare le posizioni short se presenti in portafoglio.
Più precisamente incrementare lungo le resistenze di 1.1350 e 1.1420, con uno stop di massimo 60 pips e target sotto 1.12 usd.