TVC:FTMIB   Milano Italia Borsa Index
Borsa chiusa, e aggiungo meno male...
...sarebbe stata con ogni probabilità la prosecuzione dell'agonia cui abbiamo assistito ieri.

In preapertura ieri avevo segnalato la possibilità di una giornata diversa dalle aspettative e purtroppo lo è stata.
I soliti e ben noti fdp non hanno lasciato scampo né alcun margine di manovra agli altri operatori:
complice colpevole il divieto inaccettabile di vendita anche sugli strumenti derivati ( nati come strumento di protezione voglio ricordarlo ) dopo aver predisposto la strategia nel tardo pomeriggio di mercoledì hanno fatto partire l'indice in gap e hanno solo e semplicemente racimolato altra liquidità sul mercato immessa ancora dagli ultimi che non avevano ancora perso la speranza nella continuazione del rimbalzo in atto.

Dicevo in premessa: meno male, in quanto oggi sarebbe stata solo la prosecuzione di una lenta agonia.
L'indice si avvia, al ritorno in area 17.700 e, in caso di rottura immediata ben oltre puntando nuovamente ai 16.500.

Ma stamattina mi vorrei soffermare su considerazioni che vanno oltre l'analisi tecnica per condividere riflessioni relative alle motivazioni delle cause di questa crisi che stiamo subendo.
Inutile dire che il virus è "la causa" e che si può ragionare solo sulle reazioni e sulle misure messe in atto per arginare per quanto possibile le nefaste ed in parte inevitabili conseguenze.
Conscio delle difficoltà e della globalità delle problematiche che coinvolgono i governi del pianeta mi vorrei soffermare sulle conseguenze che la nostra economia subisce e pagherà pesantemente nel prossimo futuro.
Mentre nel resto del mondo gli stati più evoluti hanno reagito con prontezza all'emergenza, ci ritroviamo al contrario in un paese che a tre mesi dalla presa di coscienza pubblica del disastro che ci ha colpiti ha erogato in parte 600 euro e, sempre in parte, ha liquidato la CIG.
La liquidità, il coraggio e la velocità auspicate da Draghi sul Financial Times sono rimaste lettera morta e confinate nei proclami e nelle incredibili ed imbarazzanti richieste di "atti d'amore" fatte a istituti, o meglio ad aziende, che non conoscono - non a torto - il significato del termine.

Ritengo che, soprattutto nei momenti difficili, vi sia necessità che ognuno sappia fare la sua parte e dia il meglio di sé e chi invece si senta o si dimostri inadeguato debba fare un passo indietro.
E' il momento di prendere decisioni che influiranno sul destino di tutto il paese e voglio parlare in prima persona di cosa farei io, che sono solo un microbo e poco acculturato, per venir fuori da questa situazione partendo dalle misure messe in atto.

1) Non sarei stato così lento e farraginoso nell'erogazione della prima elemosina erogata solo in parte alle partite IVA;
2) Invece di chiedere atti d'amore, dopo aver predisposto e concertato con l'ABI protocolli e regole precise e ferree, avrei imposto alle banche erogazioni IMMEDIATE alle imprese ed impedito la compensazione dei crediti da esse vantati col modo delle imprese, sostituendo il rischio dell'azienda banca con le garanzie di stato;
3) Avrei preteso la condivisione in parlamento, in sedute veloci e di emergenza, delle scelte per evitare alibi e speculazioni politiche di ogni genere e concertato con le regioni gli interventi, le riaperture e le modulazioni dei vari aspetti da affrontare;
4) Avrei evitato di appesantire con altri esperti e comitati, senza alcun potere, un apparato burocratico. Mi dilungo solo un attimo sul lavoro delle commissioni di esperti che hanno lavorato per immaginare una serie di scenari del tutto inutili se non divulgati e posti a conoscenza e giustificazione delle scelte in tema di riapertura, ma del tutto inutili anche perché col solo buon senso si poteva arrivare alle stesse conclusioni senza studiare troppo su dati e comportamenti virologici non ancor ben chiari neanche agli esperti stessi.
5) Avrei il coraggio di affermare che la stagione turistica del 2020 non ci sarà e, di conseguenza, avrei provveduto immediatamente a prendere seri provvedimenti di ristoro per il settore;
6) Avrei capito e detto apertamente che l'europa così com'è ora è del tutto inutile e dannosa e battuto i pugni sul tavolo delle trattative, in quanto se devo morire per mano altrui preferisco un suicidio che scelgo da solo nei tempi e nei modi che mi fanno soffrire di meno;

Ma purtroppo sono solo un microbo e poco acculturato, e questo è solo uno sfogo di un venerdì 1 maggio diverso dagli altri che mi trova seduto di fronte ad una macchina a parlare nel vuoto di un mondo virtuale, ben conscio che non sarà servito a nulla e che nessuno darà il benché minimo peso ad una dolorosa esternazione senza senso.
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