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“LE COSE ANDRANNO PEGGIO PRIMA DI ANDARE MEGLIO”

La fine del trimestre

Finisce oggi il primo trimestre dell’anno ed e’ necessario fare il punto della situazione.

Se un’analista tecnico guardasse il grafico dello stoxx600 dal 1985 ad oggi direbbe due cose:
1) Che il sell off era atteso, dato che il livello di 400 era stato per piu’ volte una resistenza importante.
2) Che nei precedenti sell off, in media il mercato era sceso ben di piu’ (-42%) e che anche questa volta potrebbe seguire lo stesso pattern.
Non siamo dei fanatici dell’analisi tecnica e avremmo potuto giungere a conclusioni opposte se il grafico sopra esposto avesse confermato la rottura della resistenza di 400 punti. A quel punto, il nostro amico analista tecnico avrebbe detto: “beh, ha rotto la resistenza, era chiaro che sarebbe salito”.
Ci limitiamo quindi a descrivere la realta’ senza fare previsioni basate sui grafici.

Il sell off del mercato Europeo di quest’anno, diversamente dai casi precedenti e’ stato molto piu’ veloce e violento.
Tale improvviso drop ha portato non solo l’RSI a livelli mai visti nella storia dell’indice ma anche ad un’elevata divergenza tra i prezzi dell’indice e la media a 200 gg.

Tale storno violento delle quotazioni ha portato gli indici a quotare a multipli molto piu’ interessanti rispetto ad inizio anno, ma con un’incognita: l’affidabilita’ delle stime di utile degli analisti. Esse dipendono dall’impatto che il COVID19 ha avuto sulle economie mondiali e quindi sui conti societari. Stime piu’ attendibili le conosceremo nei prossimi mesi, mano a mano che le stesse societa’ cominceranno a rivederle al ribasso.

Se guardiamo alle performance settoriali, sono i titoli del settore Travel and Leisure i titoli maggiormente penalizzati, seguiti da quelli del settore auto, dalle banche e dai titoli del settore OIL. Molto negativa anche la performance dei titoli delle Basic Resources, degli industriali e del settore delle costruzioni.
In sintesi, come da attese, sono i titoli maggiormente esposti al ciclo macro quelli che hanno sofferto di piu’. Al contrario, hanno sovraperformato l’indice i titoli del settore Heathcare, delle utilities e i titoli tech. I titoli del settore food and beverage e quelli dei personal goods hanno tenuto bene.

La domanda che dobbiamo porci questa mattina e’ se sia giunto il momento di ruotare, di spostare la liquidita’ sui titoli ciclici a scapito di quelli difensivi.
La nostra risposta e’: probabilmente e’ ancora presto, soprattutto per i settori maggiormente colpiti quali quelli del Travel and Leisure, autos, Banche e Oil.
Facile immaginare il motivo per cui sia presto entrare nel settore del Travel and Leisure. Esso sara’ l’ultimo settore a riprendersi dopo la crisi in atto. Partira’ prima tutto il resto, poi, forse, le persone torneranno a viaggiare e a divertirsi come prima, sempre che ne abbiano le risorse economiche.
Il settore delle banche ne avra’ per un po’. I suoi profitti rimarranno schiacciati dai bassi tassi di interesse e dalle inevitabili perdite su crediti. La massa dei Non performing loans e’ attesa inevitabilmente in rialzo nei prossimi trimestri. Potremmo assistere a rimbalzi da short covering, che, tuttavia, per loro natura hanno durata breve e vengono presto riassorbiti.
Ancora presto anche per chiamare il “bottom” dei titoli del settore OIL. Essi continueranno ad essere ancorati alla performance del petrolio, che, ahime’ potrebbe andare a toccare anche i 10 USD al barile nelle prossime settimane.
Tale livello non e’ frutto di una nostra previsione. E’ l’istituto economico IHS Markit a prevedere un tale scenario dei prezzi, scenario in cui alcuni produttori arriveranno anche a pagare i compratori per prendere il petrolio. Si assisterebbe in tal caso alla vendita del petrolio a prezzi negativi a causa degli elevati costi di stoccaggio.
A tale proposito, sconsigliamo vivamente di acquistare ETF che espongono al petrolio. Gli elevatissimi costi di stoccaggio porteranno l’ETF a non replicare la performance del petrolio nel medio periodo. Questo a causa del c.d. effetto contango nel roll delle posizioni in futures. Detto piu’ semplicemente, l’ETF replicherebbe la performance del petrolio al netto dei costi di immagazzinamento dello stesso che al momento sono molto elevati a scapito della performance complessiva.

E allora?
Cosa si puo’ comprare?
E’ molto probabile che i flussi nei prossimi mesi andranno sui quei settori o aree geografiche che risentono di meno della crisi o stanno dimostrando di riuscirne ad uscire. Il fatto che il numero di nuovi casi in Italia stia progressivamente diminuendo e’ un segnale positivo. Forse e’ ora di acquistare l’ETF delle small cap Italiane, il c.d. ITAMID?
Rimarranno sostenuti i titoli del settore tech ed i titoli esposti all’economia Cinese, qualora quest’ultima dimostri di essere uscita definitivamente dal tunnel. Tra questi anche i titoli del settore lusso. E’ stato riscontrato che il lungo periodo di quarantena ha portato i consumatori cinesi ha porre in essere il c.d. “revenge shopping” vale a dire una serie di acquisti compulsivi di vestiario di lusso per compensare il trauma della quarantena.
Altri titoli che potrebbero rimanere sostenuti in questo periodo sono i titoli del settore pharma o della cura della persona. Basti pensare ai titoli delle societa’ che stanno lavorando nella ricerca di un vaccino quali Moderna e J&J. Le stesse societa’ Pharma quali Elililly potrebbero beneficiare dei disturbi mentali ed alimentari post lockdown.

E i titoli delle carte di credito?
Dibattuta la questione su questi titoli. Se da un lato essi potrebbero beneficiare dell’aumento degli acquisti tramite il canale online, dall’altro, stando a quanto dicono le stesse societa’ quali Visa e Mastercard, il business sta risentendo in modo significativo della diffusione della pandemia. Negli ultimi giorni i colossi delle carte di credito hanno abbassato le guidance di ricavi sul trimestre in corso evidenziando una significativa contrazione dei volumi, (ovviamente) sul segmento dei viaggi e dei traffici aerei.
Riteniamo gli storni delle quotazioni avvenuti di recente delle ottime occasioni per posizionarsi in un’ottica di lungo periodo.

E gli indici? E’ ora di acquistarli?
Ribadiamo quanto detto nei giorni precedenti. Nostro avviso e’ che “le cose andranno peggio prima di andare meglio”. Passata questa euforia da rimbalzo, i mercati dovranno confrontarsi con dei dati macro particolarmente deboli e questo potrebbe portare ad ulteriori sell off.

Nota
L’analisi di preapertura ed i commenti che invio durante la giornata non costituiscono indicazioni di operatività . Si tratta di rumors provenienti dai miei contatti nelle trading room italiane e internazionali. E’ il pensiero degli operatori professionali, che a volte può essere completamente diverso dall’operatività indicata che è frutto dell’analisi tecnica del mio metodo per quello specifico giorno. I commenti vanno invece intesi e interpretati come “sentiment” dell’operatore professionista in una ottica temporale più ampia.

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