Evidente rotazione di temi verso il “value”, ma la “tech”resta forte. Il dato PCE US di giugno, molto osservato dalla FED, è sceso come previsto. La FED potrebbe tagliare -0,25% a Settembre, poi forse a Novembre. Qualche trimestrale Usa segnala “auspicato” rallentamento.
L’inflazione PCE (Personal consumption expenditures) Usa di luglio, secondo le prime stime, avrebbe segnato +0,2% mensile e +2,6% annuo, come atteso. Il dato sul GDP (PIL) Usa, cresciuto +2,8% annuo nel 2’ trimestre, ha innescato il buon umore a Wall Street, nonostante alcune trimestrali fiacche, come quelle di American Airlines e Ford. Chiusure comunque positive: Nasdaq +1,6%, Dow J.+1,1%, S&P500 +1,0%.
Quasi senza storia la seduta borstistica europea di venerdì, con tutti gli indici attorno alla parità: Milano si è fermata a +0,1%, mentre Parigi, nel giorno dell’inaugurazione dei giochi olimpici ha brillato con +1,2%. Il bilancio settimanale è piuttosto variegato: Londra ha registrato +1,6%, Francoforte +1,4%, Madrid +0,7%. Parigi ha chiuso negativa di -0,2%, Milano è stata la paggiore con -0,9%.
In generale, nelle ultime 4 settimane, è molto evidente la “rotazione” dei temi di investimento, lungamente auspicata. Lo straordinario potenziale dell’intelligenza artificiale, spesso simboleggiato dalle performance stellari di N-vidia, sembra essere un po’ messo da parte e gli operatori preferiscono far moneta dei pingui guadagni delle “big tech”, facendo rotta su temi piu’ difensivi.
In effetti, oltre all’incognita sulle Presidenziali Usa, ci troviamo nel vivo della delle relazioni trimestrali dalle quali filtrano, “finalmente”, alcune incertezze sulle prospettive dell’economia americana, sulla discesa dell’inflazione, sulle mosse della Banca centrale (Federal Reserve), e sulla prepotente corsa di crescita profittevole segnata da molte big tech.
La scorsa settimana è stata anche segnata dal ritiro di Joe Biden dalla corsa per un nuovo mandato Presidenziale, dal crollo di molte azioni del lusso e dal Plenum del Partito Unico cinese, che stenta a varare l’atteso “bazooka” economico.
In Europa, i deboli dati Pmi (Purchasing managers Index) dell'Eurozona e di Germania e Francia stanno alimentando le aspettative che l’ECB (Banca centrale Europea) possa tagliere alter 2 volte i tassi d’interesse entro fine anno.
In tale contesto si spiega la calma sul mercato obbligazionario Europeo: è sceso sino a 135 bps lo spread tra Btp italiani e Bund decennali Tedeschi, col BTP benchmark che cala nel rendimento sino a 3,75%, quando l’omologo Bund “paga” 2,4%.
Euro poco mosso, appena sopra quota 1,085 Dollari, circa 1 punto di guadagno sulla valuta Usa rispetto al recente minimo di 1,094 toccato il 17 luglio.
Nella riunione di mercoledì 31luglio la Federal Reserve lascera’ ancora i tassi invariati, ma probabilmente procederà a un taglio di -0,25% nel prossimo FOMC (Federal Open Market Committee) di settembre.
L’economia Usa non cresce più a ritmi spettacolari, ma neppure recede verso la stagnazione. Lo provano, tra gli altri, i dati sui redditi personali di giugno, saliti a 50,4 miliardi di Dollari, +0,2%, mensile, sebbene sotto il +0,4% del consenso degli analisti. Le spese per i consumi sono salite nello stesso mese di +0,3% a 57,6 miliardi, allineate alle attese.
In Europa il quadro congiunturale resta fragile, con qualche accenno di ripresa della fiducia delle famiglie francesi, migliorata a luglio da 90 a 91 pur restando sotto la media di lungo periodo di 100. Anche in Italia, a giugno, secondo Istat (Istituto nazionale di statistica), migliora la fiducia dei consumatori, da 98,3 a 98,9, mentre peggiora quella delle imprese, da 94,5 a 94,2.
Questa settimana è ricca di dati macro in Europa: oltre a quelli stimati sull’inflazione al consumo a luglio, avremo quelli sul GDP (PIL) di Eurozona, Germania, Francia, Italia e Spagna. Il PIL dell'area-Euro dovrebbe crescere +0,3% nel 2’ trimestre, come nel 1’.
Intanto il Consiglio Europeo ha confermato le procedure per deficit per Belgio, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia, Slovacchia e Romania. Entro fine anno il Consiglio, su raccomandazione della Commissione Europea, invierà ai singoli Paesi indicazioni su come correggere tempestivamente i loro disavanzi.
Oggi, 29 luglio, a fine mattinata (ore 13.00 CET) le Borse europee sono poco mosse, in concomitanza con la fase più ricca della pubblicazione delle relazioni semestrali, e alla vigilia delle importanti riunioni delle Banche centrali di Giappone, Usa e Regno Unito.
Le Borse asiatiche hanno chiuso in rialzo riflettendo il recupero di Wall Street di ieri, innescato dalla conferma del rallentamento dell'inflazione Usa a giugno (PCE), che a sua volta alimenta le speranze di un taglio dei tassi da parte della FED. Tokio è salita oltre +2,0%, bene anche Hong Kong, Sydney, Seoul, Singapore, Taipei e Manila, mentre solo l'indice cinese CSI 300 ha perso frazionalmente.
La Banca del Giappone, mercoledì 31, potrebbe annunciare un nuovo incremento dei tassi, dopo quello, minimo (+0,1%) di marzo, il 1’ dopo 17 anni.
Poche novità dal fronte delle materie prime energetiche: il Prezzo del petrolio resta attorno ai minimi da fine giugno, col WTI (West Texas Intermediate) a 77,2 Dollari/barile, +0,1%. Quello del gas naturale europeo sale +0,9% a 32,7 Eur/mgwh.
In deciso recupero il valore delle cryptovalute, con Bitcoin tornato sopra 70.000 Dollari. Durante una conferenza a Nashville, il candidato Presidente Trump ha espresso l’intenzione di far diventare gli Stati Uniti «la capitale delle criptovalute e la superpotenza del Bitcoin».
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