Tentativi di rimbalzo delle Borse, febbraio comunque positivo in Europa. Inflazione in risalita in Spagna e Francia: si teme il dato UE di giovedi’. Economia Usa resiste alla stretta monetaria: altri aumenti in vista... Materie prime in movimento laterale, ma quelle energetiche restano deboli.
Ieri, 27 febbraio, le Borse europee hanno iniziato la nuova settimana in recupero, allontanando le paure che, alla fine di quella scorsa, riguardavano l'inflazione Usa e le nuove possibili strette di politica monetaria
I maggiori indici azionari europei hanno esordito in rialzo e sono via via migliorati nella giornata, in concomitanza con le aperture positive di Wall Street: in chiusura Milano +1,7%, Francoforte +1,1%, Parigi +1,5%, Londra +0,7%.
Chiusure positive anche a Wall Street, dopo che la scorsa e’ stata la peggior settimana del 2023: Nasdaq +0,6%, S&P500 +0,3%, Dow Jones +0,2%. . E’ evidente che a febbraio i mercati siano stati piu’ vulnerabili che a gennaio alle future mosse sui tassi delle banche centrali Usa ed europea. Prevale la convinzione che la Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) agira’ ancora aggressivamente per raffreddare l'inflazione, alzando i tassi sopra il 5% (fino a 5,50%), e che anche l’ECB (Banca centrale europea) aggiungera’ +0,5% al prossimo meeting di marzo.
I recenti dati macro degli Stati Uniti mostrano una notevole resistenza dell’economia americana, che favorira’ gli utili delle aziende quotate e non, ma frustrano le ambizioni delle FED di riportare velocemente l’inflazione verso il target del 2%.
Ieri Wall Street ha trovato supporto nel dato sugli ordini di beni durevoli di gennaio in Usa, scesi -4,5% rispetto a dicembre, contro attese di -4,0%, mentre il dato di dicembre è stato rivisto da +5,6% a +5,1%. Rallentamento, dunque? Non veramente, vien da dire, quando osserviamo che gli ordini per beni strumentali, ex difesa e comparto aereo, hanno registrato una crescita di +1,1%.
Questo scenario di inaspettata resilienza di famiglie e imprese rende plausibile una stretta monetaria più forte e per lungo tempo nel 2023, sebbene sia diffusa l’aspettativa di tagli del costo del denaro nel 2024: in settimana, valuteremo con particolare attenzione i dati sulle scorte aziendali e quelli sulla fiducia dei consumatori.
In Europa, non faremo in tempo a celebrare l’accordo commerciale tra UE e Regno Unito sull'Irlanda del Nord, che ci troveremo all’appuntamento di giovedi’ 2 marzo, col dato dell’inflazione dell’Area-Euro, dove le speranze di rallentamento nutrite dagli investitori potrebbero essere in parte deluse.
A febbraio, in Europa, si è interrotto il recupero dell'indicatore di clima economico, che era iniziato a novembre, e stamane la crescita dei prezzi si e’ confermata troppo elevata a febbraio, sia in Francia che in Spagna.
ll dato sulla crescita dell’economia francese nella parte finale del 2022 ha evidenziato un rallentamento nel 4’ trimestre, con la crescita su base annua scesa a +0,5% da +1,0% del trimestre precedente: venerdi’ sara’ pubblicato il dato relativo all’Italia.
Il Governo Italiano sta trattando con l'Unione Europea per garantirsi almeno 6 miliardi di Euro del budget previsto dal Piano REPowerEU. L’Italia punta a rendersi completamente indipendente dalle forniture di gas russo, evolvendo il proprio assetto energetico piu’ rapidamente possibile, in linea con gli obbiettivi di sostenibilita’ ambientale previsti dall’Accordo di Parigi.
Stamane, 28 febbario, notiamo il rialzo del prezzo del petrolio: il Wti (West Texas Intermediate) segna 76,4 Dollari/barile, +1,0%. Sale anche il prezzo del metano (gas naturale) europeo, pur restando sotto i 50 Euro/megawattora: +1,5% a 48,1 Euro/megawattora (ore 13.30 CET).
Sul comparto obbligazionario, pur senza strappi vistosi ne’ degenazione degli spread, si osserva come la diffusa attesa di un prolungamento del “tightening monetario” stia spingendo i rendimenti al rialzo. Negli Stati Uniti quello del Treasury a 2 anni è salito a 4,86%, massimo da luglio 2007: la curva dei rendimenti si è ulteriormente appiattita e, pur restando “invertita”, cala lo spread tra il 2 e 10 anni.
Tra i Governativi europei segnaliamo il +4,48% del BTP 10 anni benchmark italiano, ma spread BTP/Bund e’ stabile a 185 bps.
Sul mercato valutario ieri si e’ messa in luce la Sterlina britannica, che ha registrato un rapido apprezzamento sulla notizia dell’accordo tra Regno Unito ed Ue, fino sopra 1,20 verso Dollaro Usa. Oggi, 28 febbraio, l'Euro scambia attorno 1,059 Dollari e 144,3 Yen (143,842).
Stamattina le Borse asiatiche hanno chiuso in ordine sparso: quasi invariato il Nikkei giapponese, +0,1%, positivi i listini cinesi, Shanghai +0,7% e Shenzhen +0,7%, e quello coreano, Kospi +0,4%. Negativi l’Hang Seng di Hong Kong, - 0,7% ed il Sensex indiano, -0,2%.
Le borse europee terminano la mattinata in lieve rialzo, dopo un avvio piuttosto incerto: +0,2% medio, preparandosi a chiudere il mese di febbraio in modo comunque positivo, nonostante alta inflazione e banche centrali “hawkish” (restrittive) rapresentino una minaccia significativa.
Futures su Wall Street senza direzione. (ore 13.30 CET).
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