Marco_Bernasconi

LA CINA RINUNCIA A FISSARE UN OBBIETTIVO SUL PIL... PERCHÉ ?

Marco_Bernasconi Aggiornato   
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Nelle ultime ore si sono susseguite una serie di notizie negative che stanno pesando in modo significativo sui listini Asiatici ed Europei.
In primo luogo, abbiamo il ribasso sul mercato azionario di Hong Kong legato alle dichiarazioni della Cina che intende introdurre una “national security law” ad Hong Kong aumentando le tensioni tra Washington e Beijing. L’indice di Hong Kong ha perso il 5% questa mattina.
In secondo luogo, la Cina ha gettato la spugna sul tema PIL. Il governo ha annunciato di non voler fissare piu’ dei target obiettivo per il PIL. Lo scenario economico legato al Covid e’ talmente incerto che non rende piu’ possibile e quindi attendibile, qualsiasi previsione o target di crescita. Questo cambio di comunicazione da parte di Beijing e’ senza precedenti e come taledesta qualche preoccupazione. Se la Cina che sembra ormai uscita dalla morsa del Covid non e’ in grado di fare una previsione attendibile sulla crescita, cosa potremmo dire delle economie Europee e di quella USA ancora prese a gestire la fase 2?
La Cina ha spostato il focus sul deficit, sull’occupazione e sugli investimenti. Sul tema dell’occupazione il governo ha fissato un obiettivo di creare 9 milioni di nuovi posti di lavoro nel 2020 (11 milioni nel 2019) con un tasso di disoccupazione al 6%. Il governo ha compreso l’importanza di mantenere gli attuali livelli occupazionali allo scopo di garantire un flusso sufficiente di consumi interni a vantaggio della crescita. Sul tema deficit, esso salira’ oltre il 3.6% del PIL contro il 2.8% del 2019. Tale aumento e’ legato, ovviamente, alle maggiori spese sostenute per contenere la diffusione del Virus.
Allo stesso tempo, il governo centrale ed i governi locali emetteranno bond per finanziare aumenti degli investimenti.
Altra notizia che pesa negativamente sui listini e’ il dato sull’andamento dei profitti aziendali in Giappone. Nel corso del primo trimestre del 2020, i profitti operativi delle aziende Cinesi hanno subito una flessione del 26%. Trattasi del calo piu’ marcato dalla crisi finanziaria del 2009.
Andamento ancora piu’ negativo e’ atteso per il trimestre in corso.
C’e’ poi il taglio a sopresa dei tassi in India. La MPC ha ritenuto indispensabile procedere ad un taglio di 40bps dei tassi per fronteggiare una contrazione della crescita ormai inevitabile. Le ultime stime di Goldman Sachs segnano una contrazione del PIL indiano del 45% nel secondo trimestre dell’anno. Tale crollo e’ da imputare principalmente all’assenza di consumi legati alle stringenti misure di lockdown implementate dal governo.
Ultima notizia negativa riguarda l’Australia. Fitch ha abbassato l’outlook del rating da neutrale a negativo.
Tali notizie negative stanno spingendo al ribasso i futures sugli indici Europei. Il vero catalyst e’ l’incertezza sulla ripresa. Ogni volta che viene posto l’accento sulla difficolta’ a prevedere il futuro andamento macro, i mercati azionari ridanno indietro le performance accumulate, performance basate sulla speranza che a breve venga introdotto un vaccino e riporti il mondo come era prima.


Commento:
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