Non si può crescere all'infinito …

Dal posizionamento dei traders sul mercato azionario si evince che da qualche mese la posizione long è fortemente influenzata da fattori assolutamente diversi rispetto alle prospettive sugli utili.

il rapporto P/E sullo S&P500 è a 26, un rapporto elevatissimo.

Questo livello nasce da due fattori che si sono combinati insieme che sono ovviamente non ripetibili. L’aumento dei prezzi delle azioni causato da una politica economica finanziaria delle banche centrali insieme alle stime al ribasso sulla crescita degli utili societari.

Si tratta di una anomalia che non può che portare ad una bolla finanziaria.

Quali sono gli elementi che hanno causato questa bolla?

1. L’emotività dei traders che hanno avuto paura di non salire sul carro dei vincitori inseguendo le analisi e passando da scenari catastrofici con l’S&P a 2000 punti o scenari in cui lo stesso SP è stato visto sopra i 3500 punti entro la fine dell’anno.

2. I traders sono stati rimbalzati come palline da flipper in questo continuo rimbalzo di posizionamenti. Siamo passati dalla depressione del lock down all’euforia che si vive in questo momento che ha portato il mercato ai massimi storici. Non c'è niente di positivo ne nel momento in cui c'era la depressione né nel momento in cui c'è questo eccessivo ottimismo.

3. L’aumentata presenza degli investitori privati. Questi investitori hanno contribuito ad alimentare il rally delle cosiddette azioni del consenso, cioè quei titoli che sono presenti praticamente in qualunque portafoglio di ogni trader come se fosse il colore di moda da indossare obbligatoriamente questa stagione. Mi riferisco ad Amazon, Facebook, Google e Tesla. La presenza degli investitori privati ha avuto sul mercato l'effetto di amplificarne la performance sia positiva che negativa enfatizzando l’euforia e la depressione del trader . ricordiamocene quando gli indici torneranno a scendere

4. Per concludere l’aggressività che hanno dimostrato le banche centrali che sono state finora disposte a tutto o per dirla all'inglese “what ever it takes” pur di sostenere il livello di questo mercato ed evitare un default finanziario. Il punto in cui si trovano adesso i mercati è assolutamente frutto delle politiche delle banche centrali non c'è altro altra ragione per il momento a giustificare questi valori. La valutazione del mercato azionario USA che è l'unico mercato mondiale ad aver superato i suoi massimi storici non dipende come è sempre dipeso dal futuro degli utili societari ma dal tasso con cui questi utili vengono calcolati per determinarne il loro “corretto valore”. E così al diminuire dei tassi di mercato il valore corretto dei titoli dello SP tende a crescere. Come ho detto in un'altra analisi Wall Street è molto diversa da Main Street , la borsa non è il mondo reale. Questo è soprattutto valido per la borsa USA gli altri indici mondiali sono per il momento ben lontani dai loro massimi storici registrati in passato .



E’ dalla crisi del 2009 che le borse sono estremamente sensibili alla politica monetaria delle banche centrali ricordate ciò che è accaduto in Giappone e nel 2009 negli Stati Uniti .

Oltre a crescere per acquisti attivi il mercato USA cresce per acquisti passivi questo perché il mercato e venduto non solo direttamente ma anche indirettamente essendo parte di fondi ed ETF trasversali per cui ad ogni investimento quasi sempre una parte deve per forza finire sul mercato americano e questo contribuisce ad alimentare continuamente questo mercato azionario e conseguentemente questa bolla .

Prima o poi tutto questo finirà e si dovrà fare i conti con questa situazione .
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