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Offerta Pubblica d’Acquisto (OPA) di Poste Italiane (BIT:PST) su

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Offerta Pubblica d’Acquisto (OPA) di Poste Italiane (BIT:PST) su Telecom Italia (BIT:TLIT) a 0,70 Euro?

Telecom Italia sta vivendo un periodo di forte crescita, con i prezzi che sono aumentati del 50% da inizio anno.

Nel frattempo Poste Italiane continua ad aumentare la sua partecipazione in Telecom Italia, sostenendo la positiva fase della compagnia. Dopo il significativo ingresso nel capitale di TIM il 15 febbraio tramite un accordo di scambio con CDP, che l’aveva resa il secondo maggiore azionista dopo Vivendi (EPA:VIV), Poste Italiane ha compiuto la sua terza importante operazione di rafforzamento nella società di telecomunicazioni.

Come deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane S.p.A. in data 26 marzo 2025, è stata formalizzata l’acquisizione da Vivendi SE di azioni ordinarie di Telecom Italia S.p.A., rappresentanti il 15,00% del totale delle azioni ordinarie e il 10,77% del capitale sociale di TIM, mediante la sottoscrizione del relativo atto di compravendita.

Entro la prima metà del 2025, Poste Italiane completerà l’acquisizione di azioni TIM, diventando il maggiore azionista con una partecipazione complessiva del 24,81% delle azioni ordinarie (di cui il 9,81% già acquisito da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. il 15 febbraio) e del 17,81% del capitale sociale.

Nonostante le smentite dei diretti interessati, i potenziali affari in corso tra i due gruppi fanno presagire l’arrivo della tanto attesa OPA.

Proseguono le trattative, in fase avanzata, tra Poste Italiane e TIM per l’accesso di Postepay all’infrastruttura di rete mobile di TIM a partire dal 1° gennaio 2026.

Sono in corso valutazioni per avviare partnership industriali mirate a sfruttare le diverse opportunità di sinergie tra le due aziende nei settori di telefonia, servizi ICT, contenuti media, servizi finanziari, assicurativi, pagamenti ed energia.

Questi eventi rivestono una rilevanza strategica, in quanto l’Italia detiene ora, di fatto, il controllo di Telecom, precedentemente in mano francese.

L’acquisizione da parte di Poste Italiane di una quota maggiore di TIM, che la rende il principale azionista, segna il trasferimento del controllo del gruppo da Vivendi, gruppo francese, a Poste Italiane, società controllata dal MEF. Questo avviene dopo che, fino a poco tempo fa, si era discussa un’OPV del Tesoro per un’ulteriore privatizzazione di TIM.

L’imminente operazione, tuttavia, è stata inaspettatamente sospesa dal governo Meloni, il quale ha optato per utilizzare Poste Italiane come strumento per proteggere Telecom Italia da potenziali acquisizioni straniere, in particolare dall’operatore francese Iliad.

Il Valore delle azioni può salire ancora?

Certo, il titolo ha ancora potenziale di crescita.

In passato, la valutazione di un’azione con il modello DCF (discounted cash flow), che considero il metodo migliore per stimare il valore futuro, richiedeva numerosi calcoli complessi.

Il metodo del discounted cash flow (DCF) stima il valore di un’attività considerando i flussi di cassa futuri previsti, che possono essere cash flow o dividendi (DDM), riportati al valore attuale.

Nel modello DCF con Revenue Exit a 5 anni, si prevede il cash flow di un’azienda per i prossimi cinque anni e si determina un valore finale (TV) basato su un multiplo dei ricavi. Questo valore finale rappresenta il valore dell’azienda oltre il periodo di previsione considerato. Il valore calcolato è appunto 0,70%.

Incrociando questi dati con il mio modello privato di fair value, ottengo una valutazione per Telecom di 0,70 euro per azione. Ciò implicherebbe un potenziale rialzo di quasi il 100% rispetto agli attuali prezzi di mercato.

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