Peter_Braganti

WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.12.2023

TVC:TNX   CBOE 10 YR TREASURY NOTE YIELD
Inflazione in calo in UE a novembre: servono conferme nei prossimi mesi.
Banchieri centrali EU e Usa cauti sull’imminente taglio dei tassi!
La prospettiva “colomba” delle Banche centrali sostiene azioni e bond.
Borse mondiali ai massimi dell’anno, il rally di Natale sembra concretizzarsi.


Nulla sembra essere in grado di distogliere l’attenzione degli investitori dal tema dell’inflazione, finalmente in calo, e delle Banche centrali, viste pronte alla svolta “da colombe”. In Europa registriamo le parole di Isabel Schnabel, membro dell’executive Board della Banca centrale Europea (ECB): la «strategia» per combattere l'inflazione ha funzionato, i prezzi calano, siamo all’ultimo miglio del processo deflattivo».

Sul fronte Federal Reserve c’e’ molto ottimismo sull’avvicinarsi del taglio dei tassi: il consenso assegna il 65,9% di probabilita’ ad un taglio di 25 punti base a marzo e poi altri in rapida successione, per un totale 2024 di -200. (fonte - Cme FedWatch Tool).

Ieri le Borse europee, fatta eccezione per Londra, hanno chiuso in lieve calo: Milano -0,44%, Francoforte -0,62%, Parigi -0.37%, e Londra +0,48% sostenuta dall’impennata di Vodafone. Wall Street e’ invece salita ancora, dopo 7 settimane consecutive di rialzo e la chiusura al nuovo massimo storico, venerdì 15, per il Dow Jones: S&P500 +0,45%, Nasdaq +0,62%, Dow invariato.

Ieri, 18 dicembre, s’e’ diffusa la preoccupazione per la possibile interruzione della rotta commerciale del Mar Rosso, quella percorsa ogni anno da circa 20.000 navi che, passando dal Canale di Suez, alimentano i commerci, in primo luogo di petrolio e derivati, tra Europa verso l’Asia e viceversa. Il prezzo del greggio WTI (West Texas Intermediate) e’ salito oltre +2,4% a 73,0 Dollari/barile.

A causa del crescente numero di assalti a navi mercantili, nelle ultime 4 settimane, da parte dei ribelli Yemeniti Houthi, numerose societa’ di trasporto marittimo hanno annunciato la rinuncia ad operare su tale rotta, alias transito dal Mar Rosso.

Macro europea ancora debole: ieri l'indice Ifo di dicembre sulla fiducia degli imprenditori tedeschi e’ sceso a 86,4 punti da 87,2 di novembre, risultando sotto le attese.

Negli Usa invece, ha sorpreso la risalita, da 34 a 37 punti, dell’Indice Nahb sulla fiducia dei costruttori a dicembre: il recupero dai minimi dell'ultimo anno si deve al calo dei tassi d'interesse sui mutui, ed era previsto.

Il calendario macro Usa prevede anche, mercoledi’ 20, l’inflazione Pce (Personal consumer expenditures) di novembre, redditi personali, spese per i consumi e fiducia dei consumatori e, giovedi’ 21, la 3’ lettura del GDP 3’ trimestre, le richieste settimanali di sussidi disoccupazione, l'avvio di cantieri per nuove abitazioni.





Nuovi cali, molto graditi dagli “emittenti sovrani”, dei rendimenti del bond governativi: quello del BTP benchmark italiano e’ sceso ieri a 3,73%, ed oggi, 19 dicembre, a 3,67%, con il differenziale di rendimento tra BTP decennali e Bund tedeschi a 168 punti base (era 171 venerdì 15).

Oggi, 19 dicembre, le Borse europee provano a recuperare il calo di ieri o semplicemente a “consolidare” i recenti considerevoli progressi: in media salgono +0,3% alle 13.00 CET, con un occhio sui dati macro ed un orecchio sulle dichiarazioni dei membri delle Banche centrali, pronte a cogliere segnali su ammorbidimenti e “tagli” nel 2024.

Stamane abbiamo avuto conferma che l'inflazione nell'Euro-zona a novembre e’ scesa a 2,4% dal 2,9% di ottobre (10,1% di un anno prima!), mentre domani sara' la volta dell'inflazione al consumo nel Regno Unito. L’inflazione piu’ bassa e’ in Belgio, -0,8%, Danimarca, +0,3%, e Italia, +0,6%: quella più alta in Repubblica Ceca, +8,0%, Ungheria, +7,7%, Slovacchia e Romania, +6,9%.
Il Governatore della Banca di Francia, membro del direttivo dell’ECB Francois Villeroy de Galhau e’ convinto che nel 2024 “dovremmo avviare il percorso di riduzione dei tassi”: Villeroy confida anche che l'inflazione possa scendere al 2,0%, al piu' tardi nel 2025. Yannis Stournaras, governatore della Banca centrale Greca, pensa che i tagli siano prematuri, “prima l'inflazione deve scendere stabilmente”.
In Asia rileviamo la conferma della politica monetaria “super-accomodante” della Bank of Japan, con alcune tipologie di tassi ancora negativi: borsa di Tokyo, +1,41%, accompagnata dall’indebolimento dello Yen.
Hong Kong, -0,7%, soffre le difficoltà del settore immobiliare, testimoniata dai crolli delle azioni Country Garden, -7,5% e China South City, -6,5%. Stabili Shanghai, +0,05%, e Shenzhen, +0,12%. Lieve progresso per il Kospi coreano, +0,07%, ed il Sensex indiano, +0,26%.
Sul mercato valutario il Dollaro Usa resta debole verso Euro, attorno a 1,094 da 1,092 del fixing di ieri, mentre si indebolisce lo Yen, indicato Euro a 157,0 vs Euro (156,2 al closing di venerdi') e 144,3 vs US$, +1,0% da 142,9.

Ieri il prezzo del petrolio e’ salito oltre +2,5%, ma oggi corregge leggermente, col West Texas Intermediate (WTI) che segna -0,4% a 72,6 Dollari/barile.

I futures su Wall Street sfoggiano ottimismo, anticipando riaperture attorno a +0,6% medio: la prospettiva di un ammorbidimento della politica monetaria favorisce, oltre alle Borse, anche l'attività di fusioni e acquisizioni: solo ieri sono state annunciate operazioni per circa 40 miliardi Dollari.

Poco importa, in tale contesto, la cautela espressa dai membri della FED: ieri il governatore della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha previsto 2 soli tagli dei tassi nel 2024, e non prima del 3’ trimestre: Loretta Mester (Fed di Cleveland) ha ipotizzato 3 tagli nel 2024, contro i 6 previsti dal consenso.


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