Borse incerte, verso la 1’ settimana veramente negative del 2024. L’inflazione riappare negli USA e scoraggia la FED dal tagliare I tassi. L’economia europea sembra stabilizzarsi, ma non e’ ancora in ripresa. Materie prime: oro, rame, argento e petrolio in solido recupero.
I mercati continuano a ragionare sul possibile timing del tagli ai tassi e sul tema, sorprendentemente, si fa largo l’idea che il trend piu’ convintamente discendente dell’inflazione in Europa e molto meno negli Usa, possa portare l’ECB (BCE-Banca centrale Europea) a tagliare prima, e piu’ aggressivamente di quella americana, (FED-Federal Reserve) il costo del denaro.
In effetti, pur tra molti “caveat”, le intenzioni “dovish” (da colomba) della BCE sono confermate dalle minute dell’ultima riunione dell’Eurotower (Comitato di politica monetaria di marzo): “la data per un 1’ taglio dei tassi comincia ad essere più chiaramente visibile e gli argomenti a favore di un taglio si stanno afforzando".
Le Borse europee intanto procedono guardinghe: pur registrando il miglioramento del settore dei servizi emerso nelle piu’ recenti indagini PMI (Purchasing managers Index), e la convincente discesa dell’inflazione a marzo in Europa, ieri, 4 aprile, le variazioni sono state minime: Milano -0,08%, Londra +0,47%, Francoforte +0,22%, Parigi -0,02%.
Negative le chiusure di Wall Street: Dow Jones -1,35%, Nasdaq -1,40%, e S&P500 -1,23%, con gli operatori “sedati” dalle dichiarazione di numerosi esponenti della Federal Reserve che invocano cautela sul taglio dei tassi.
Intanto, nell’attesa del rapporto mensile sul mercato del lavoro del Conference Board (Dipartimento del Lavoro), la consueta rilevazione settimanale sulle richieste di sussidi non ha rivelato sorpese (+9 mila rispetto alla settimana prima), mentre cresce il deficit commerciale Usa, che a febbraio ha segnato un disaevnzo di 68,9 miliardi di Dollari, in aumento dai -67,6 miliardi di gennaio.
Anche la corsa del prezzo dell’oro sembra in parte alimentata dalla convinzione che la FED, seppur solo dall’estate e senza grande slancio, taglierà i tassi: con 2.306 Dollari/oncia ha segnato ieri, 4 aprile, un nuovo massimo storico.
Il prezzo del rame, 9.200 US/Ton, ai massimi da gennaio 2023, sta salendo velocemente per i timori che gli investimenti nella transizione ecologica determinino scarsità sul lato dell’offerta. Ai massimo da giugno 2021 il prezzo dell’argento, sopra i 27 Dollari/oncia.
Lo spread di rendimento tra Btp decennali italiano ed omologhi Bund tedeschi e’ sceso a 138 bps dai 145 della vigilia; il 10 anni benchmark italiano rende 3,73%.
Relazioni commerciali USA-Cina sempre tese, ma con sparuti sforzi diplomatici: il Segretario al Tesoro Usa, J.Yellen, nella megalopoli di Guangzhou per incontrare alcuni imprenditori Usa ha tuonato: “I sussidi statali della Cina sono un rischio per l’economia globale”.
E ancora: "Capisco che queste politiche possano essere guidate da obiettivi di sviluppo interno, ma l'eccesso di capacità può portare a sostenere grandi volumi di export a prezzi articialmente bassi".
La Signora Yellen ha poi incontrato il vice-Premier He Lifeng ed il dialogo su temi commerciali “caldi” sembra essere stato costruttivo.
Stamane, 5 aprile, la Borsa di Tokyo ha chiuso in forte calo, con la “tech” pesante in scia al trend di Wall Street di ieri sera: Nikkei225 -1,96%, Topix -1,08% a 2.702,62.
Borse indiani quasi immobili, Nifty -0,06%, dopo che la Banca centrale indiana ha deciso di mantenere invariati i principali tassi. Tuttavia la narrativa “addolcita” usata dal Governatore induce gli analisti e prevedere un 1’ taglio nel 3’ trimestre.
Tra le altre maggiori Borse asiatiche, Hong Kong ha perso -0,4%, Seul -1,0%, Shanghai e Shenhen ancora chiuse per festività. Deboli anche Singapore e Sidney, -0,8%.
Listini europei in cauto rialzo, in media +0,3% a fine mattinata, in attesa dei dati sul mercato del lavoro negli Usa.
L’attenzione resta alta per il trend nervosamente rialzista delle materie prime da un paio di settimane; ancora in rialzo il prezzi del petrolio, spinto al rialzo anche dall’accentuarsi delle tensioni in Medio Oriente; il WTI segna +0,4% a 86,9 Dollari/barile, e accenna un recupero anche il prezzo del gas naturale europeo. 26,4 Euro/megawattora +0,8%, sulla piattaforma TTF Amsterdam. (ore 11.00 CET)
Sul fronte valutario poche novita’: l’Euro perde frazionalmente verso US-Dollar a 1,083 da 1,0860 della chiusura di giovedi’.
Prova a recuperare, senza convinzione, lo Yen giapponese, che riesce comunque a portarsi al massimo da 2 settimane sulle parole del governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, che non esclude un nuovo rialzo sui tassi entro fine anno; EUR/YEN a 164,0 da 164,8, e US/Yen a 151,4 da 151,7.
I future su Wall Street indicano un recupero medio di +0,7% dopo la chiusura negativa della sera prime.
I dati generali (fonte governativa del Conference Board) sul mercato del lavoro Usa di Marzo potranno rappresentare il vero “turning point” della seduta, ma difficilmente la settimana “breve” post Pasquale potra’ cambiare di segno, rapprsentando la 1’ vera e quasi auspicata correzione da inizio anno.
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