Il platino, insieme ad altri metalli della sua categoria, vive un momento di protagonismo destinato a durare per il prossimo futuro. Trovando importanti applicazioni in ambito meccanico ed elettronico sembra situato nel solco di un trend industriale ben definito che lo rende essenziale.
Tuttavia, non risulta sufficiente la questione per giustificare indiscriminati pensieri rialzisti. Come ogni mercato quello del platino risponde a comuni regole. Regole di domanda ed offerta, di scorte, di strategie geopolitiche dei paesi produttori e la spada di Damocle dell’innovazione industriale.
Quest’ultima risulta molto interessante perché capace di sottrarre valore, repentinamente e lungamente, nel caso che venissero messe a punto novità che rendano meno essenziale l’impiego della materia prima.
Contrariamente all’idea che quello del platino sia un mercato molto tecnico, nel senso che le tendenze del prezzo siano molto influenzate da intrecci intermarket, personalmente penso che osservando i grafici si scorga un comportamento abbastanza disciplinato nel rispondere alle interrogazioni dell’analista tecnico per cui possiamo provare ad immaginare un possibile scenario di breve-medio termine che vede i prezzi collocati ad un livello più alto rispetto a quelli attuali.
I prezzi hanno recentemente prodotto un movimento al rialzo capace di confezionare il progressivo break out di 3 interessanti livelli tecnici. Infatti, per la prima volta nell’ultimo decennio, assistiamo alla violazione al rialzo della ema50 (avvenuta nel mese di novembre) e del suo consolidamento nelle settimane successive.
Inoltre risulta violata la trend line ribassista di lungo periodo che ha dominato i prezzi e, più recentemente, si è prodotto il break out della resistenza statica dell’area 1.040 che ben 5 volte ha respinto i prezzi dal 2017 ad oggi
Inoltre questo movimento di appiattimento prima e di inversione poi è stato accompagnato da un evidente contesto di divergenze rialziste che corroborano il quadro tecnico descritto
Il rialzo iniziato nello scorso mese di aprile è avvenuto senza movimenti eccessivi ma con ordinate ondate rialziste che ha portato alla formazione di minimi crescenti che consolidano altrettanti massimi crescenti
Arrivando alla operatività sembra essere partita una nuova onda rialzista con la conferma dell’hammer che ha testato il precedente massimo relativo e che può essere considerato come ingresso a mercato a prescindere dalla chiusura odierna.
Uno stop può essere immaginato sul minimo del pattern detto mentre come target, visto il potenziale spazio sia tecnico che fondamentale che è osservabile per il futuro, l’ideale è l’adozione di un trailer stop che assecondi i movimenti e protegga gli sperati guadagni.