Jobs Report USA: Lavori Forti, Salari Deboliragazzi, sono appena usciti i dati sul mercato del lavoro americano, e come spesso accade, non è una lettura semplice e univoca. Abbiamo un mix di segnali che, a prima vista, potrebbero sembrare contraddittori, ma che ci danno indicazioni importanti su dove sta andando l'economia e, soprattutto, su cosa potrebbe fare la Fed. Analizziamoli punto per punto.
1. Salari (Average Hourly Earnings): Crescono Meno del Previsto
Questo è forse il dato più interessante per chi guarda all'inflazione. I salari orari medi sono cresciuti meno delle attese. Cosa significa? In parole povere, è un segnale disinflazionistico. Meno pressione sui salari significa meno pressione sui costi per le aziende e, potenzialmente, meno spinta sui prezzi al consumo. Questo, in teoria, è musica per le orecchie della Fed che cerca segnali di raffreddamento dell'inflazione per poter giustificare i futuri tagli dei tassi.
2. Occupazione (Non-Farm Payrolls): Forte, Molto Forte
Qui arriva l'altro lato della medaglia. Il numero di nuovi posti di lavoro creati è risultato robusto, superando le attese. Questo ci dice che l'economia americana, almeno sul fronte occupazionale, continua a tirare. È una buona notizia per la crescita economica generale, meno aziende licenziano, più persone hanno un reddito. Però, attenzione: un mercato del lavoro così forte potrebbe far rallentare la corsa ai tagli dei tassi da parte della Fed. Perché tagliare aggressivamente se l'economia sembra reggere bene?
3. Tasso di Disoccupazione: Stabile
Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile, confermando l'immagine di un mercato del lavoro ancora solido e robusto. Non ci sono segnali di deterioramento significativo su questo fronte.
Quindi, Qual è il Messaggio Complessivo?
Abbiamo un quadro un po' intricato:
Da un lato, la pressione inflazionistica dai salari sembra attenuarsi (buono per tagli futuri).
Dall'altro, la forza generale dell'occupazione suggerisce che l'economia è resiliente (meno urgenza di tagliare subito).
Analisi fondamentale
OPEC+, petrolio e mercati emergentiNegli ultimi giorni, il mercato energetico globale ha affrontato momenti carichi di sviluppi futuri cruciali. Le decisioni dell' OPEC+, le tensioni geopolitiche e le mosse dei grandi fondi sovrani stanno ridefinendo gli equilibri di prezzo e le opportunità di trading. Ecco una panoramica chiara e pratica su cosa è successo e come è possibile sfruttare queste informazioni.
1. OPEC+ aumenta la produzione di petrolio
Dopo anni di politiche restrittive per sostenere i prezzi, OPEC+ ha deciso un aumento della produzione più consistente del previsto. 411.000 barili al giorno per giugno 2025, quasi il triplo rispetto alle attese degli analisti. Questa decisione è arrivata in risposta a una domanda globale in crescita, specialmente in Asia, e a scorte internazionali sotto la media quinquennale. Il Brent è sceso di circa il 3,5% dopo l’annuncio, riflettendo l’aspettativa di maggiore offerta. I volumi di trading sono raddoppiati nelle ore successive, con forti movimenti su tutte le commodity energetiche.
In questi scenari, valutare posizioni short su petrolio e long su settori che beneficiano di prezzi energetici più bassi (trasporti, compagnie aeree, industrie energivore). Attenzione ai rimbalzi. Un improvviso taglio della produzione o tensioni geopolitiche possono invertire il trend velocemente.
2. Pressioni su Iran
Il clima geopolitico resta teso. Gli Stati Uniti hanno minacciato nuove sanzioni contro chi acquista petrolio iraniano, mentre i colloqui sul nucleare sono stati rinviati. Queste tensioni possono generare improvvisi spike di volatilità, soprattutto se la situazione dovesse peggiorare.
Questi eventi geopolitici possono causare movimenti improvvisi su petrolio, oro e valute rifugio.
3. Debito sovrano e fondi sovrani.
L’Arabia Saudita ha emesso 1,25 miliardi di dollari di debito islamico, portando il totale delle nuove emissioni a 28 miliardi nel 2025. Anche il Bahrain cerca 2,5 miliardi per far fronte a scadenze imminenti, con un debito già al 134% del PIL con previsioni di crescita fino al 160% entro il 2030. I bond dei paesi del Golfo possono offrire rendimenti elevati, ma il rischio di sostenibilità del debito è in aumento.
5. Asia come motore della crescita globale
Secondo OPEC, la domanda globale di petrolio continuerà a crescere nel 2025, trainata da Cina, India e Medio Oriente. Questo sostiene una visione di fondo positiva per il settore energetico, ma la crescita fuori dall’OCSE rende il mercato più sensibile a shock regionali.
Conclusione
Le recenti mosse di OPEC+, le tensioni geopolitiche e l’aumento del debito nei paesi produttori stanno generando nuove opportunità ma anche rischi elevati per chi fa trading. Resta aggiornato, adatta la tua strategia e ricorda che la disciplina nella gestione del rischio è la tua migliore alleata in mercati così dinamici.
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Ciao a tutti! 👋
Questo mese parliamo di tassi di interesse: cosa sono, perché contano e come usarli nel trading.
È un argomento spesso ignorato da chi inizia.
Speriamo che questa serie sia utile a chi vuole capire meglio la macroeconomia e l'analisi fondamentale.
La prima domanda è: come vedere i tassi su TradingView?
Puoi cliccare su "Obbligazioni" nella sezione "Mercati" e poi su "Tassi", oppure fare ancora prima:
"Ricerca" e scrivi "10Y".
Poi clicca su "Economia" e trovi i tassi a 10 anni dei vari paesi.
Se vuoi tassi diversi, basta cambiare tag.
- Tasso USA a 3 mesi → "US03M"
- Tasso eurozona a 10 anni → "EU10Y"
Tutti i codici seguono questo schema.
Se non conosci i tassi di interesse, ti spiego come funzionano.
I tassi si muovono in modo opposto ai prezzi dei titoli di Stato.
Se i prezzi salgono, i tassi scendono. Se i prezzi scendono, i tassi salgono.
Esempio pratico:
- Un'obbligazione ha valore nominale 1.000$ e paga il 2% all’anno (20$).
- Se il prezzo sale a 1.030$, chi compra prende sempre 20$, ma il rendimento effettivo scende a circa 1,94%.
Quindi il prezzo dell'obbligazione influenza direttamente il tasso di interesse sul mercato.
Importante:
I tassi dei titoli di Stato sono diversi dal "tasso dei fondi" deciso dalla banca centrale.
GOLD, TASSI E OBBLIGAZIONI: COME SONO LEGATI
^^^ Gold scende
-Tassi scendono ---> Gold sale
-Prezzo obbligazioni sale (rendimenti giù) ---> Gold sale
-Prezzo obbligazioni scende (rendimenti su) ---> Gold scende
Quando vuoi tradare il Gold, guarda sempre:
- Tassi reali USA
- US10Y (Treasury 10 anni)
- DXY (Indice Dollaro)
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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21 Capital: Un Nuovo "Buco Nero" per Bitcoin? Parliamo di 21 Capital, una nuova società nata con un obiettivo molto chiaro e, direi, quasi ossessivo: accumulare Bitcoin e quotarsi in borsa, funzionando di fatto come un veicolo di investimento focalizzato esclusivamente sull'oro digitale.
Chi c'è dietro e cosa hanno già in pancia? Non parliamo di pesci piccoli. 21 Capital è sostenuta da nomi di peso come Tether, Softbank e Cantor Fitzgerald. E non partono da zero: hanno già in cassa (o meglio, in wallet) Bitcoin per un controvalore di circa 4 miliardi di dollari. Ma la parte più interessante è il loro piano di crescita: prevedono di aumentare questa quota reinvestendo i profitti generati e, attenzione, aprendo linee di credito bancario per comprare ancora più Bitcoin. Si configura quindi come una macchina da accumulo potenzialmente molto aggressiva.
La vera novità: quote a collaterale crescente. Qui c'è un aspetto tecnico fondamentale che distingue 21 Capital da altri veicoli come MicroStrategy. Mentre le quote di MicroStrategy (o degli ETF spot) rappresentano una quantità più o meno fissa di Bitcoin (al netto delle fees), le quote di 21 Capital saranno collateralizzate da una quantità crescente di Bitcoin. Cosa significa? Che il valore delle loro azioni non aumenterà solo se c'è più domanda sul mercato (come per qualsiasi titolo), ma anche perché il collaterale sottostante (il numero di BTC per azione) è programmato per aumentare nel tempo grazie ai continui acquisti. È un meccanismo potenzialmente molto potente in un mercato rialzista.
L'impatto sull'offerta: un altro "aspirapolvere" per BTC. E qui ci ricolleghiamo direttamente al nostro discorso precedente sulla riduzione dell'offerta sugli exchange. Se 21 Capital ha come unica ragione di esistere quella di accumulare più Bitcoin possibile, utilizzando profitti e leva finanziaria, è logico aspettarsi che contribuirà a ridurre ulteriormente l'offerta liquida di Bitcoin disponibile sul mercato. Diventa un altro grande "acquirente di ultima istanza", un altro attore che toglie BTC dalla circolazione attiva.
Ma attenzione al rovescio della medaglia: il rischio leva in Bear Market. C'è un "ma" grosso come una casa, ed è insito nella loro strategia di crescita basata sull'indebitamento. Finché Bitcoin sale, tutto bene: la leva amplifica i profitti e permette ulteriori acquisti. Ma cosa succede quando (e non "se", perché i cicli esistono) Bitcoin entrerà in un bear market? Il crescente indebitamento programmato per comprare nuovi Bitcoin diventerà un macigno. Se il valore del collaterale scende e le banche chiedono di rientrare dai prestiti, 21 Capital potrebbe essere costretta a vendere Bitcoin "a manetta" per far fronte ai debiti, innescando potenzialmente una spirale negativa e amplificando la discesa dei prezzi. È il classico rischio della leva finanziaria applicato su larga scala a un asset volatile come Bitcoin.
Percentuali di successo reali del cuneo discendente nel tradingPercentuali di successo reali del cuneo discendente nel trading
Il cuneo discendente è un pattern grafico molto apprezzato dai trader per il suo potenziale di inversione rialzista dopo una fase ribassista o di consolidamento. La sua efficacia è stata ampiamente studiata e documentata da diversi analisti tecnici e autori di spicco.
Statistiche chiave
Uscita rialzista: nell'82% dei casi, l'uscita dal cuneo discendente è verso l'alto, rendendolo uno dei pattern più affidabili per anticipare un'inversione positiva.
Obiettivo di prezzo raggiunto: l'obiettivo teorico del pattern (calcolato tracciando l'altezza del cuneo al punto di breakout) viene raggiunto in circa il 63%-88% dei casi, a seconda della fonte, dimostrando un alto tasso di successo per la presa di profitto.
Inversione di tendenza: nel 55%-68% dei casi, il cuneo discendente funge da pattern di inversione, segnalando la fine di un trend ribassista e l'inizio di una nuova fase rialzista.
Pullback: Dopo il breakout, si verifica un pullback (ritorno alla linea di resistenza) in circa il 53%-56% dei casi, che può offrire una seconda opportunità di ingresso, ma tende a ridurre la performance complessiva del pattern.
Falsi breakout: Le false uscite rappresentano tra il 10% e il 27% dei casi. Tuttavia, un falso breakout rialzista si traduce in un vero breakout ribassista solo nel 3% dei casi, rendendo il segnale rialzista particolarmente robusto.
Performance e contesto
Mercato rialzista: Il pattern ha prestazioni particolarmente elevate quando appare durante una fase correttiva di un trend rialzista, con un obiettivo di profitto raggiunto nel 70% dei casi entro tre mesi.
Potenziale di guadagno: Il potenziale di guadagno massimo può raggiungere il 32% nella metà dei casi durante un breakout rialzista, secondo studi statistici sui mercati azionari.
Tempo di formazione: Più ampio è il cuneo e più ripide sono le linee di tendenza, più rapido e violento sarà il movimento rialzista post-breakout.
Riepilogo comparativo dei tassi di successo:
Criteri Tasso ..........................................Frequenza osservata
Uscita rialzista ........................................................82%
Obiettivo di prezzo raggiunto ........................................dal 63% all'88%
Pattern di inversione ..............................................dal 55% al 68%
Pullback dopo il breakout .....................................dal 53% al 56%
Falsi breakout (False uscite) ..............................dal 10% al 27%
Falsi breakout rialzisti che portano a un ribasso ..............3%
Punti di attenzione
Il cuneo discendente è un pattern raro e difficile da identificare correttamente, che richiede almeno cinque punti di contatto per essere valido.
Le prestazioni sono migliori quando il breakout si verifica a circa il 60% della lunghezza del pattern e quando il volume aumenta al momento del breakout.
I pullback, sebbene frequenti, tendono ad indebolire lo slancio rialzista iniziale.
Conclusione
Il cuneo discendente ha un tasso di successo notevole, con oltre 8 casi su 10 che si traducono in un'uscita rialzista e nel raggiungimento di un obiettivo di prezzo nella maggior parte dei casi. Tuttavia, rimane essenziale convalidare il pattern con altri segnali tecnici (volume, momentum) e rimanere vigili contro i falsi breakout, anche se la loro frequenza è relativamente bassa. Una volta padroneggiato, questo pattern si rivela uno strumento prezioso per i trader che cercano punti di ingresso ottimizzati sulle inversioni rialziste.
Mentalità da Trader: 3 Punti Chiave per Migliorare SubitoBuongiorno a tutti e Buon inizio settimana👋
Oggi parliamo di mentalità nel trading.
Un tema molto trattato e richiesto
Qui sotto trovi 3 concetti fondamentali su cui riflettere.
1. Pensa in Termini di Probabilità 🔢
Uno dei concetti più importanti nel trading – e nella vita – è il Valore Atteso.
Il valore atteso è un numero che rappresenta, in media, il risultato di un’azione basata sulle sue probabilità.
Può essere positivo o negativo, ed è utile per decidere se vale la pena intraprendere una determinata azione
Il valore atteso è determinato da due fattori principali:
-Win rate (percentuale di operazioni vincenti)
-Profit factor (rapporto tra la dimensione media delle vincite e quella delle perdite)
In parole semplici:
-Qual è la probabilità che funzioni?
-Quanto guadagno se va bene?
-Quanto perdo se va male?
Facciamo un esempio:
Supponiamo che una certa strategia abbia il 50% di probabilità di successo.
Se vinci, guadagni €2; se perdi, perdi €1.
Su 100 operazioni, vincerai 50 volte (€100) e perderai 50 volte (€50).
Il risultato netto? €50 di profitto.
Questo è un esempio classico di valore atteso positivo.
Anche se perdi una singola operazione, la decisione rimane corretta dal punto di vista probabilistico.
Ricorda però: win rate e profit factor non sono certezze, ma stime.
Perciò, sviluppare la capacità di valutare probabilità realistiche e comprendere l’ampiezza di vincite e perdite è una competenza cruciale.
💡 Consiglio pratico: Annota le tue aspettative nel diario di trading.
Con il tempo e l’esperienza, la tua capacità di prevedere i risultati migliorerà.
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2. Coltiva la Consapevolezza di Te Stesso 😵💫
Nel trading, la psicologia è importante.
Le decisioni dei trader – in ogni momento – sono dominate da due emozioni:
-La paura di perdere
-La paura di perdere un’occasione (FOMO)
In base alla tua personalità, al tuo vissuto e alla tua chimica mentale, una di queste due paure potrebbe avere un’influenza maggiore su di te.
Immagina questa situazione:
Apri un trade e la posizione inizia a muoversi nella tua direzione. Poi, il mercato si ferma.
opzione A: Chiudi la posizione troppo presto per assicurarti un piccolo profitto.
Poco dopo, il prezzo esplode nella tua direzione.
opzione B: Aspetti. Ma il prezzo torna indietro e colpisce lo stop loss, facendoti chiudere in perdita.
Quale delle due situazioni ti dà più fastidio?
Non c'è una risposta giusta o sbagliata.
Ma capire quale paura ti influenza di più è fondamentale per creare un piano di trading adatto a te.
👉 Se soffri di FOMO, trova strategie che ti permettano di sfruttare al massimo i trade vincenti.
👉 Se sei più avverso alle perdite, crea un sistema che limiti l’esposizione e riduca al minimo le perdite consistenti.
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3. Adatta la Strategia a Te, Non il Contrario ✅
Questo punto si collega strettamente alla consapevolezza di sé ed evidenzia l’importanza della coerenza operativa.
Avere un piano di trading chiaro e ben definito è essenziale.
I più grandi hedge fund del mondo non si muovono senza un mandato, una strategia.
E tu non dovresti fare eccezione.
Ma attenzione:
non tutti i piani di trading funzionano per tutti.
Spesso i trader principianti cercano solo strategie che promettono il massimo guadagno.
Tuttavia, i trader esperti sanno che l’esecuzione coerente è ancora più importante dell’efficienza teorica della strategia.
Immagina di avere una strategia con un’efficienza teorica del 70%, ma che riesci ad applicare correttamente solo il 40% delle volte a causa dello stress, dell’ansia o di una cattiva gestione emotiva.
Confrontala con una strategia meno efficiente – diciamo il 30% – che però riesci ad applicare in modo coerente il 100% delle volte.
⚖️ Indovina quale produce risultati migliori nel lungo termine?
Esatto.
La disciplina batte la perfezione.
Quindi, costruisci il tuo sistema non solo sulla base del valore atteso, ma anche sulle tue caratteristiche personali.
L’obiettivo non è evitare le perdite, ma evitare gli errori di processo.
Non essere stressato da una perdita è la vera ricchezza.
Costruisci il tuo trading intorno alla prevenzione degli errori, non alla prevenzione delle perdite.
💬 Ti rivedi in uno di questi punti?
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(by TradingView)
Buon inizio settimana ci vediamo domani ore 14:00
(per le mie analisi utilizzo chart di Capital.com)
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Giorno formativo sull'Oro.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Oggi cambiamo leggermente format.
Vorrei portarvi qualcosa a livello formativo, per capire in che situazione ci troviamo sull'oro.
Vi ricordo che il GOLD è il bene rifugio per eccellenza ormai da tantissimi anni, tende ad apprezzarsi nei periodi di risk-OFF (quando gli investitori tendono a rischiare di meno e rifugiarsi in beni sicuri) e deprezzarsi o mantenersi stabile nei periodi di risk-ON (investitori propensi al rischio, specialmente si investe nell'azionario).
Come potete notare dal grafico (ed è solo degli ultimi 7/8 mesi) l'Oro ha inizio un'impennata a rialzo, dovuta a vari fattori:
- Inizialmente (più di un anno fa) un piccolo Pump dovuto ad una momentanea crisi bancaria;
- Tensioni geopolitiche come guerra Russia-Ucraina, guerra in Medio Oriente e situazione USA-Cina;
- Un'Inflazione più alta sempre presente che per tenerla sotto controllo ha portato prima ad un rialzo dei tassi e poi ad un taglio;
- Molte banche centrali hanno iniziato a comprare oro;
- Tassi reali molto bassi.
Ovviamente a questo bisogna aggiungere anche le speculazione di mercato.
Passando appunto a quest'ultimo, notato come in basso vi ho tracciato un rettangolo che ci indica una fase laterale, spesso più è duratura e più estensione ci sarà all'uscita da essa.
Successivamente al break il GOLD ha raggiunto dopo varie settimane il Target di 3358$ e potrebbe non essere finita qui.
Vedremo se Lunedì ci darà una spinta in direzione dei 3400$.
Continuate a seguirmi per altri contenuti formativi come questo.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
L’Importanza dell’analisi macroeconomica nel tradingIntroduzione
L’analisi macroeconomica è uno strumento indispensabile per chi opera nei mercati finanziari, poiché fornisce il contesto necessario per interpretare i movimenti dei prezzi e prendere decisioni informate. Spesso si tende a concentrare l’attenzione sull’analisi tecnica, sulle strategie di breve periodo e sui pattern di prezzo. Tuttavia, trascurare l’analisi macroeconomica può significare operare alla cieca, ignorando il contesto più ampio che guida i mercati.
Cos’è l’analisi macroeconomica
L’analisi macroeconomica si concentra sullo studio di variabili economiche aggregate che descrivono lo stato di salute di un’economia nazionale o globale. Tra queste variabili troviamo:
Prodotto Interno Lordo (PIL)
Inflazione
Tassi di interesse
Tasso di disoccupazione
Bilancia commerciale
Politiche fiscali e monetarie
Questi indicatori influenzano in modo diretto o indiretto i mercati finanziari, determinando i flussi di capitale, le aspettative degli investitori e la volatilità.
Perché la macroeconomia è importante per i trader
I dati macroeconomici non sono solo numeri astratti. L’analisi macroeconomica non è un optional per i trader: è una bussola che aiuta a orientarsi nei mercati finanziari sempre più complessi e interconnessi. Ignorarla significa rischiare di andare contro tendenza, di interpretare male i movimenti del mercato e, soprattutto, di perdere opportunità preziose. Integrare la macroeconomia nella propria strategia di trading non richiede di diventare economisti, ma di sviluppare una sensibilità ai dati e ai segnali del contesto. Un trader preparato è prima di tutto un osservatore attento dell’economia reale e delle sue dinamiche.
Indicatori macroeconomici da osservare
Di seguito verranno elencati alcuni dei dati più importanti da monitorare per chi fa trading:
Prodotto Interno Lordo (PIL)
Il PIL misura il valore totale dei beni e servizi prodotti in un Paese. Una crescita robusta è generalmente vista come un segnale positivo per i mercati azionari, mentre una contrazione può indicare rischi di recessione.
Inflazione (CPI, PCE, ecc.)
L’inflazione è cruciale perché impatta direttamente sulle decisioni delle banche centrali. Un’inflazione fuori controllo porta a tassi più alti, che riducono la liquidità nei mercati.
Tassi di interesse
Monitorare le mosse di istituzioni come la Federal Reserve (Fed) o la Banca Centrale Europea (BCE) è fondamentale. Anche solo le aspettative di un cambiamento nei tassi possono muovere i mercati in modo significativo.
]Dati sul lavoro (Non-Farm payrolls, Tasso di disoccupazione)
Un mercato del lavoro forte è indice di un’economia in salute. Tuttavia, se la crescita dell’occupazione è troppo rapida, può aumentare la pressione inflazionistica, spingendo le banche centrali a intervenire.
Indici di fiducia (PMI, Consumer confidence)
Questi indici anticipano l’andamento economico, fornendo segnali preziosi per anticipare inversioni di tendenza o periodi di espansione.
Errori comuni da evitare
Sopravvalutare i singoli dati.
Un indicatore negativo non sempre annuncia un trend.
Ignorare il contesto globale.
Economie interconnesse richiedono un’analisi multilivello e su un’ampia area geografica.
Reagire in ritardo.
Le aspettative del mercato vengono prezzate in anticipo. Impara a anticipare le mosse, non solo a reagire.
Sottovalutare l’importanza della qualità e integrità dei dati.
Dati incompleti, incoerenti o distorti compromettono la precisione delle previsioni.
Affidarsi eccessivamente ai dati storici senza considerare fattori esterni.
I dati passati sono utili, ma non tengono conto di cambiamenti strutturali o eventi imprevisti che possono modificare radicalmente il contesto futuro.
Non considerare la stagionalità e le dinamiche specifiche del settore o dell’economia analizzata.
Trascurare fluttuazioni stagionali o caratteristiche peculiari può portare a errori sistematici nelle previsioni
Da Guerra Commerciale a Conflitto Reale?La disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina ha superato i confini dell'economia, trasformandosi in un nodo geopolitico critico con il potenziale di sfociare in un confronto militare più ampio, in particolare riguardo alla questione di Taiwan. Questo è l'allarmante scenario dipinto da un recente report di BCA Research, che evidenzia come la guerra tariffaria possa essere la miccia per un conflitto ben più grave.
Escalation Tariffaria e Reazione Cinese:
La decisione del Presidente Donald Trump di imporre una tariffa del 145% sui beni cinesi ha scatenato una pronta e decisa reazione da parte di Pechino, che ha risposto con una tariffa dell'84% e un significativo deprezzamento del renminbi. Le ripercussioni economiche di queste mosse si fanno sentire sempre più, ma l'analisi di BCA Research svela una strategia più complessa da parte di Trump.
Strategia di Pressione Mirata e Stabilità Interna:
Mentre esercita una forte pressione sulla Cina, Trump ha scelto di sospendere le tariffe su altri paesi. Questa mossa strategica suggerisce la volontà di evitare di innescare una recessione globale e una più profonda correzione del mercato azionario, con l'S&P 500 che ha oscillato pericolosamente vicino alla soglia del mercato orso. BCA osserva come Trump sembri cauto nel superare tale limite, indicando una priorità nel mantenere una certa stabilità economica interna mentre si concentra sulla rivalità strategica con la Cina.
BCA Research identifica due scenari principali che potrebbero portare a un'ulteriore escalation della crisi:
Ripresa delle Tariffe Globali: Se Trump dovesse ritenere che una recessione sia comunque inevitabile, potrebbe decidere di ripristinare le tariffe a livello globale, intensificando la pressione economica su tutti i fronti.
Shock Geopolitico e Diversione: Un evento geopolitico significativo, come il fallimento dei negoziati con l'Iran o un'escalation delle tensioni in Asia orientale, potrebbe spingere l'amministrazione Trump a utilizzare la politica commerciale come strumento preventivo o come diversivo dall'attenzione interna.
Come scegliere il grafico ideale per tradare sull’oro? Questa settimana per quanto riguarda la nostra parte di educazione, andremo a parlare dei diversi tipi di grafico che possiamo trovare su una piattaforma di trading e con cui un trader può effettuare le proprie strategie e analisi di mercato.
Possiamo dire che i grafici rappresentano uno strumento fondamentale che fa da supporto all’analisi tecnica e alla price action e ci permette soprattutto di seguire il prezzo di un determinato asset in qualsiasi momento della giornata. Il punto in comune per qualsiasi tipo di grafico è che permette ad un trader di interpretare il comportamento dei prezzi del mercato ma soprattutto permette di estrapolare quelle che possono essere statistiche di riferimento per una propria strategia, come ad esempio apertura e chiusura di un prezzo o anche il massimo e minimo creato.
Quest’oggi andremo ad analizzare 3 diversi tipi di grafici che sono
- Grafico a linea
- Grafico a candela
- Grafico a barre
Grafico a Linea
Per quanto riguarda il grafico a linea (o grafico lineare), sono i grafici in cui viene mostrato i prezzi di chiusura in un arco temporale e dal quale non è possibile visualizzare quali siano i massimi e i minimi che sono stati toccati da uno strumento finanziario. Il pregio di usare un grafico a linea è quello di poter vedere se il grafico effettivamente è stato accettato in una determinata zona e in un determinato arco temporale.
Da un grafico a linea inoltre non possiamo vedere inoltre se il prezzo sia stato soggetto ad alta volatilità ed abbia toccato determinate zone di prezzo.
Grafico a candela
Sicuramente uno dei grafici più comuni ed utilizzato dalla maggior parte dei trader è il grafico a candela. Sicuramente, a differenza del grafico a linea, il grafico a candela ci permette di capire per bene dove il prezzo si sia spinto, oltre a darci la possibilità di poter vedere il prezzo di apertura e chiusura e a poter individuare in modo molto semplice ed intuitivo quali siano stati i massimi e i minimi che si sono creati in qualsiasi arco temporale.
Inoltre, la particolarità di questa tipologia di grafico, è proprio quello di poter individuare visivamente quali siano i momenti in cui una candela abbia chiuso negativamente (prezzo di chiusura al di sotto del prezzo d’ apertura) o positivamente (prezzo di chiusura al di sopra del prezzo di apertura).
Grafico a barre
Un ultimo grafico che andremo ad analizzare è il grafico a barre. Abbiamo due tipologie di grafico a barre, quali barre a tempo e barre a volume. Quelle a tempo vengono disegnate all’interno del grafico quando passa un determinato arco temporale impostato dal trader. Mentre le barre a volume si formano quando si realizza un determinato volumi di scambi o quando ci sono stati determinati tick. I tick di mercato sono variazioni che possono avvenire al rialzo o al ribasso di uno strumento finanziario.
Conclusioni
Se ogni trader si trovasse all’inizio di un approccio con i mercati finanziari, potrebbe in qualche modo cercare di capire quale sia il grafico che più fa a caso suo, dopo aver effettuato anche ricerche e studi. Inoltre, è importante capire che non esiste un setup perfetto che possa fornirti uno o l’altro grafico, ma è importante capire quale tipo di grafico possa fare a caso proprio.
Inoltre, questo articolo è puramente a titolo informativo e non vuole rappresentare alcun tipo di consiglio finanziario.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
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Money management e position sizing: perché sono essenziali
Nel mondo del trading, molti investitori si concentrano esclusivamente sull'analisi tecnica o fondamentale, cercando di prevedere i movimenti del mercato. Tuttavia, c'è un aspetto cruciale che spesso viene trascurato: il money management. Questo concetto, insieme al position sizing, è ciò che distingue i trader professionisti da quelli che finiscono per perdere il proprio capitale.
Cos'è il money management e perché è importante.
Il money management è la tecnica di gestire il proprio capitale in modo da minimizzare le perdite e massimizzare i profitti. Indipendentemente da quanto sia profittevole la tua strategia di trading, senza un piano solido di gestione del rischio, è solo questione di tempo prima che tu perda tutto il capitale. Il mercato è imprevedibile e anche i trader più esperti devono essere pronti ad affrontare periodi di drawdown. Il money management ti aiuta a sopravvivere a questi momenti difficili e a prosperare quando le condizioni migliorano.
Position sizing ovvero quanto bisogna rischiare in ogni operazione.
Uno degli aspetti più importanti del money management è il position sizing, ovvero decidere quanto grande deve essere la posizione in funzione del capitale che si è disposti a perdere in ogni singola operazione. La regola generale è quella di non rischiare mai più del 2% del tuo capitale totale per trade. Questo approccio ti permette di sopravvivere anche a una serie di perdite consecutive senza compromettere la tua capacità di continuare a tradare.
Supponiamo che tu abbia un conto da €10.000 e stai considerando un'operazione sul Nasdaq 100. Decidi di posizionare uno stop loss a 150 punti dal prezzo d'ingresso, con un valore per punto pari a €1. Per calcolare la dimensione della posizione:
Calcola il rischio massimo:
€10.000 × 0,02 = €200 (rischio massimo per trade).
Calcola la dimensione della posizione:
€200 / (150 punti × €1) = 1,33 contratti (arrotonda a 1 contratto).
Questo calcolo garantisce che, anche se il trade va male e lo stop loss viene colpito, perderai solo €200, ovvero il 2% del tuo capitale.
Approccio Volatility-Based
Un metodo più sofisticato per dimensionare le posizioni è basarsi sulla volatilità del mercato, misurata tramite l'Average True Range (ATR). L'ATR indica quanto un asset tende a muoversi in un determinato periodo e ti aiuta a posizionare stop loss realistici. Ad esempio, se stai tradando l'oro e l'ATR è pari a $30, puoi calcolare la tua posizione considerando che lo stop loss dovrebbe essere almeno due volte l'ATR:
Rischio massimo: €500
Stop loss: 2 × $30 = $60
Dimensione della posizione: €500 / $60 = 8,33 once (arrotonda a 8 once).
Questo approccio ti protegge dalle oscillazioni naturali del mercato senza compromettere troppo il tuo capitale.
Il criterio Kelly
Il criterio Kelly è una formula matematica utilizzata dai professionisti per determinare la percentuale ottimale del capitale da rischiare su ogni operazione. Sebbene sia estremamente efficace, richiede una conoscenza approfondita delle probabilità e delle statistiche legate alla tua strategia di trading.
La formula è:
f = (bp - q) / b, dove:
b = reward/risk ratio
p = probabilità di successo
q = probabilità di fallimento (1 - p)
Ad esempio, se il tuo reward/risk ratio è 3:1 e hai una probabilità di successo del 40%, la formula ti dirà di rischiare circa l'8% del tuo capitale su ogni operazione. Tuttavia, questo approccio può portare a drawdown elevati se non gestito correttamente.
Errori comuni nel money management
Molti trader commettono errori che possono costare caro al loro conto. Ecco i più comuni:
Overleveraging.
Utilizzare una leva troppo alta può amplificare le perdite oltre il controllo.
Rischiare troppo.
Puntare più del 5% del capitale su un singolo trade è estremamente pericoloso.
Ignorare la correlazione.
Aprire più posizioni su asset correlati aumenta il rischio complessivo del portafoglio.
Martingala.
Raddoppiare le dimensioni della posizione dopo una perdita può portarti rapidamente al margin call.
Psicologia del Money Management
La gestione del rischio non riguarda solo numeri e formule, coinvolge anche la tua mentalità e disciplina. Dopo una serie di perdite consecutive, molti trader cadono nella trappola del "revenge trading", cercando di recuperare rapidamente ciò che hanno perso aumentando il rischio. Questo comportamento emotivo può essere disastroso. E’ importante ricordarsi sempre di:
Imposta un limite massimo di drawdown mensile (ad esempio, -15%). Se lo raggiungi, fermati per una settimana e analizza i tuoi errori prima di tornare a tradare.
Premia te stesso prelevando una parte dei profitti trimestrali per motivarti e mantenere alta la disciplina.
Conclusione
Il money management e il position sizing sono fondamentali per diventare un trader professionista e sopravvivere nel lungo termine nei mercati finanziari. Non si tratta solo di proteggere il tuo capitale; si tratta anche di costruire una base solida per crescere gradualmente nel tempo. Ricorda sempre che il trading non è una corsa ma una maratona. Con un piano ben strutturato e disciplinato, puoi affrontare qualsiasi sfida che i mercati ti pongono davanti e trasformare le difficoltà in opportunità.
REPORT STRATEGIA DI TRADING – Q1 2025Obiettivo della Strategia
L’obiettivo principale di questa strategia è ottenere un’esposizione attiva su un asset — in questo caso, il titolo Solana ( BINANCE:SOLUSDC ) — attraverso operazioni mirate sul mercato. A differenza dell’approccio Buy & Hold, che considero valido principalmente in contesti teorici ideali, questa metodologia punta a ottimizzare l’allocazione del capitale ed evitare l’inerzia operativa. Sebbene le strategie Buy & Hold possano offrire buoni risultati nel lungo periodo, soprattutto durante fasi di crescita prolungata, presentano alcuni limiti rilevanti: non prevedono interventi durante correzioni o crolli di mercato, risultando meno efficienti nei momenti di alta volatilità. Inoltre, non forniscono indicazioni chiare sul punto di uscita dalla posizione, rendendo l’intera gestione passiva poco flessibile.
Al contrario, un approccio attivo consente di intervenire in modo strategico nelle fasi critiche, con la possibilità di rientrare a prezzi più vantaggiosi, migliorando così la performance complessiva. Questo tipo di gestione, inoltre, permette una riallocazione più dinamica del capitale verso altri asset o di effettuare prelievi in caso di necessità.
Finalità del report
Questo report ha esclusivamente scopo didattico e si concentra sull’operatività relativa al titolo SOL, per motivi pratici legati alla condivisione e documentazione su TradingView. Non verranno trattati i modelli tecnici delle operazioni né fornite indicazioni su altri possibili asset. I risultati verranno presentati in termini di rendimenti percentuali.
Mercato di Riferimento
Durante il primo trimestre del 2025, i mercati finanziari hanno attraversato una fase di forte incertezza, alimentata principalmente dal cambio di amministrazione negli Stati Uniti. Il mercato delle criptovalute, fortemente correlato a quello statunitense, ha seguito dinamiche simili a quelle degli indici di riferimento USA, come l’S&P 500 ( TVC:SPX ) e il NASDAQ ( NASDAQ:NDX ), senza mostrare deviazioni significative rispetto alla direzione generale del mercato.
In una prima fase, l’entusiasmo generato dalle dichiarazioni della nuova amministrazione Trump ha prodotto forti rialzi nel settore cripto. Solana, in particolare, ha beneficiato della visibilità derivante dal lancio di due memecoin — TRUMP e MELANIA — emesse sulla propria blockchain. Questi impulsi non si sono rivelati sufficienti a sostenere la performance del trimestre, soprattutto dopo il summit del 7 marzo, durante il quale sono state rese note le modalità di accumulazione della riserva nazionale di Bitcoin ( INDEX:BTCUSD ).
Parallelamente, l’annuncio di nuovi dazi verso Canada, Messico, Unione Europea ( INDEX:SX5E : +8,9%), Giappone ( TVC:NI225 : -9,10%) e Corea del Sud ( TVC:KOSPI : +3,79%) non ha favorito una ripresa del mercato statunitense, e alcuni mercati azionari globali sono stati penalizzati dallo stesso clima di pessimismo. Al contrario, tali dinamiche hanno probabilmente avvantaggiato strategie ribassiste ben posizionate. In Europa, il dibattito sull’ampliamento delle capacità difensive comuni — in previsione di un possibile disimpegno degli Stati Uniti dalla NATO — ha suscitato l’interesse degli investitori, ma la frammentazione del mercato europeo ha limitato l’impatto di queste dinamiche sul comparto cripto.
Nonostante alcuni eventi favorevoli nel breve periodo, il mercato delle criptovalute non ha ancora beneficiato di uno spostamento strutturale di capitali.
Caratteristiche operative
La strategia è pensata per non essere influenzata dalla FOMO, grazie alla presenza di operazioni regolari nel corso dei trimestri. Si concentra su movimenti di breve e medio periodo (da 1 a 14 giorni) su asset ad alta capitalizzazione, sfruttando segnali tecnici basati su rotture di livelli chiave e proiezioni su target derivanti da contesti ad alta volatilità. Gli stop loss vengono posizionati in corrispondenza di livelli critici, dove un eventuale raggiungimento potrebbe segnalare un’inversione del trend.
Gestione del rischio
La strategia è di tipo long only, con una gestione del rischio che prevede una perdita massima del 15% per singola operazione rispetto al capitale allocato, equivalente al 3% del capitale complessivo.
Performance Totale (Q1 2025)
Gennaio
Apertura | Chiusura | Esito
02/01/2025 | 06/01/2025 | 9,29%
11/01/2025 | 13/01/2025 | 0,93%
14/01/2025 | 19/01/2025 | 54,55%
21/01/2025 | 27/01/2025 | -7,18%
28/01/2025 | 01/02/2025 | -6,81%
Febbraio
Apertura | Chiusura | Esito
19/02/2025 | 24/02/2025 | -2,88%
27/02/2025 | 02/03/2025 | 25,20%
Marzo
Apertura | Chiusura | Esito
05/03/2025 | 10/03/2025 | -14,37%
11/03/2025 | 17/03/2025 | 1,10%
19/03/2025 | 24/03/2025 | 5,12%
Rendimento lordo: +64,95%
Rendimento netto: +63,18%
Operazioni totali: 10
Operazioni in profitto: 6 (+96,19%)
Operazioni in perdita: 4 (-31,24%)
Profitto medio per operazione: +6,32%
Drawdown massimo: -15,99%
Profit Factor: 3,08
Payoff medio: 2,05
Win/Loss ratio: 1,5
Analisi del Rischio
Esposizione media per operazione (% del capitale): 28,91%
Leva utilizzata: No
Dettagli Operativi
Strumenti utilizzati: Crypto
Frequenza delle operazioni: 3
Tempo medio di detenzione delle posizioni (giorni): 4,5
Durata massima operazione: 6
Durata minima: 2
Benchmark riferimento in strategia Buy and Hold
Solana ( BINANCE:SOLUSDC ) : -34%
Bitcoin ( INDEX:BTCUSD ): -12%
S&P 500 ( SP:SPX ): -6%
NASDAQ ( NASDAQ:NDX ): -9%
Visualizzazione Operativa Mensile
Di seguito vengono presentati i grafici relativi all’operatività mensile per il primo trimestre del 2025, suddivisi per i mesi di gennaio, febbraio e marzo. Ogni grafico mostra nel dettaglio le operazioni concluse all’interno del periodo di riferimento, evidenziando i punti di ingresso e uscita
Questa rappresentazione ha lo scopo di fornire una panoramica visiva chiara dell'applicazione pratica della strategia, evidenziando la coerenza operativa, la gestione del rischio e la reattività della strategia ai movimenti di mercato su base mensile.
Gennaio
Febbraio
Marzo
Analisi delle Operazioni
Migliori Operazioni
14/01/2025 - 19//01/2025: +54,55%
27/02/2025 - 02/03/2025: +25,20%
Peggiori Operazioni
05/03/2025 - 10/03/2025: -14,37%
21/01/2025 - 27/01/2025: -3,9%
Benchmark Comparativi
Il confronto per valutare l’efficacia della strategia è stato effettuato utilizzando come benchmark l’approccio Buy and Hold applicato a tre asset di riferimento: Solana (SOL), Bitcoin (BTC) e l’indice S&P 500.
Nel primo trimestre del 2025, la strategia ha registrato una performance superiore rispetto a tutti e tre i benchmark considerati, che hanno riportato i seguenti rendimenti in modalità Buy and Hold:
Adattamenti e Lezioni Apprese
La strategia tiene conto dei possibili cambi di tendenza e dimostra come, anche in condizioni di mercato incerte, sia possibile ottenere risultati positivi. Lo stop loss che ha registrato la perdita maggiore, pari al -14,37%, rappresenta un punto cruciale che porterà nel tempo a una rivalutazione del trailing stop loss e dei relativi criteri di attivazione. Tuttavia, sarà fondamentale mantenere adeguati gradi di libertà operativa, al fine di evitare fenomeni di overfitting dovuti a un’eccessivo adattamento al passato.
L'analisi trimestrale ha evidenziato come questa perdita massima rappresenti un segnale d’allerta per la gestione del rischio. Sebbene contenuta all’interno di un drawdown complessivo ancora accettabile (-15,99%), l’episodio suggerisce l’opportunità di introdurre meccanismi di protezione più sofisticati. Il contributo sproporzionato dell’operazione di gennaio (+54,55%), responsabile del 46% del profitto complessivo, solleva interrogativi sulla ripetibilità di tali performance e sulla distribuzione dei rendimenti.
Nel complesso, i risultati del trimestre confermano la solidità concettuale della strategia, ma sottolineano anche la necessità di un processo di perfezionamento continuo.
Obiettivi Q2 2025
L’obiettivo principale rimane quello di preservare la flessibilità operativa che ha reso possibile il raggiungimento dei risultati ottenuti, integrando al contempo meccanismi di protezione mirati per assicurarne la sostenibilità nel lungo periodo.
Per il secondo trimestre (Q2), il focus sarà orientato a consolidare e migliorare il rendimento ottenuto nel Q1, mantenendo invariata la metodologia operativa. Parallelamente, si lavorerà sull’ottimizzazione della gestione del rischio, con l’obiettivo specifico di ridurre la percentuale di operazioni chiuse in perdita, senza compromettere l’agilità della strategia.
Conclusioni
I risultati ottenuti nel primo trimestre del 2025 mostrano una performance significativamente superiore rispetto ai benchmark di riferimento (Solana, Bitcoin e S&P 500) adottando un approccio attivo e strutturato. Con un rendimento netto del +63,18%, la strategia ha dimostrato la capacità di intercettare movimenti favorevoli nel breve e medio periodo, evitando al contempo fasi di forte correzione che hanno colpito duramente gli asset analizzati in modalità Buy and Hold.
Il Profit Factor pari a 3,08 e un payoff medio di 2,05 indicano una buona efficienza operativa, mentre il drawdown massimo contenuto al -15,99% conferma una gestione del rischio disciplinata, in linea con i parametri prestabiliti. Il win/loss ratio di 1,5 rafforza ulteriormente l’idea di una strategia con un bilanciamento solido tra rischio e rendimento.
La scelta di evitare la leva finanziaria e di mantenere un’esposizione media del 28,91% per operazione ha contribuito a contenere la volatilità complessiva del portafoglio, rendendo il sistema replicabile anche da parte di trader con un profilo di rischio moderato.
Va sottolineato che i risultati si riferiscono a un contesto specifico (Q1 2025) e su un singolo asset (SOL). Pertanto, pur rappresentando un caso studio positivo, non possono essere generalizzati né considerati predittivi per periodi futuri. L’efficacia della strategia è strettamente legata alla capacità di adattarsi a scenari in evoluzione e alla corretta interpretazione dei segnali tecnici su cui si fonda.
Questa strategia si configura come un’alternativa valida all’approccio Buy and Hold in contesti ad alta volatilità, con l’obiettivo di ottimizzare l’allocazione e contenere i drawdown. Resta però fondamentale un approccio prudente, basato su una costante validazione dei segnali e su una gestione del rischio rigorosa.
Liberation Day e la politica dei dazi degli USADurante la sua seconda presidenza, Donald Trump ha implementato una serie di politiche commerciali aggressive, caratterizzate dall'imposizione di dazi su beni importati da diversi paesi, tra cui Cina, Europa e Canada. L'obiettivo dichiarato era proteggere l'industria americana e ridurre il deficit commerciale. Queste politiche hanno generato tensioni commerciali e ritorsioni da parte dei paesi colpiti, creando un clima di incertezza sui mercati globali. In aggiunta, i dazi hanno aumentato i costi per le imprese e i consumatori, riducendo la competitività e rallentando la crescita economica.
Impatto sui mercati finanziari
Le politiche sui dazi di Trump hanno avuto un impatto significativo sui mercati finanziari. L'incertezza generata dalle tensioni commerciali ha aumentato la volatilità dei mercati, creando nuove opportunità per i trader esperti, capaci di sfruttare i movimenti rapidi dei prezzi. Le conseguenze del "Liberation Day" per il mercato azionario sono state significative e hanno generato un impatto immediato e a lungo termine. Difatti l'annuncio dei nuovi dazi ha causato un calo immediato nei mercati azionari, con l'indice S&P 500 che è sceso notevolmente. Questo calo è stato accompagnato da un indebolimento del dollaro rispetto all'euro e allo yen.
Ulteriori conseguenze
]I settori esportatori, come l'automotive e l'hardware tecnologico, sono stati particolarmente colpiti dai dazi reciproci. Ciò ha portato a una riconfigurazione del commercio globale e a una riduzione della competitività di queste industrie.
L'aumento dei dazi ha generato pressioni inflazionistiche, con un impatto significativo sui prezzi dei beni importati. Questo potrebbe limitare i consumi e gli investimenti, influenzando negativamente la crescita economica.
La Federal Reserve potrebbe mantenere i tassi d'interesse invariati o procedere a tagli in risposta alla debolezza economica generata dai dazi. Tuttavia, l'incertezza sulle politiche monetarie future rimane alta.
Le banche centrali e i governi potrebbero adottare misure fiscali e monetarie per mitigare gli effetti negativi dei dazi, ma l'efficacia di tali interventi è ancora incerta.
Le nuove tariffe hanno portato a una revisione al ribasso delle previsioni di crescita del PIL americano e globale. Ciò potrebbe avere un impatto significativo sulla fiducia dei consumatori e sugli investimenti.
I dazi potrebbero aumentare i costi per le famiglie americane, con stime che indicano un aumento delle spese fino a 4.200 dollari all'anno per una famiglia media
In conclusione la politica dei dazi ha generato un quadro di incertezza e potenziali conseguenze negative per l'economia globale, con impatti significativi sui mercati finanziari, sui settori industriali e sui consumatori.
Trump Ottiene la Prima Vittoria Commerciale?Sembra che la strategia commerciale aggressiva del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump stia iniziando a produrre i primi risultati. Il Primo Ministro canadese Mark Carney ha annunciato oggi, dal Porto di Montreal, l'avvio di negoziati commerciali completi con gli Stati Uniti, a seguito di una "discussione costruttiva" con il Presidente Trump.
Questa mossa segna un potenziale cambio di rotta nelle relazioni economiche tra i due paesi. Carney ha dichiarato l'intenzione di instaurare una "nuova relazione economica e di sicurezza" con gli Stati Uniti, aprendo la porta a possibili modifiche degli accordi commerciali esistenti.
Parallelamente all'annuncio dei negoziati, Carney ha reso nota la creazione di un significativo "Fondo per la Diversificazione Commerciale" con una dotazione di 5 miliardi di dollari canadesi. Questo fondo mira a rafforzare le infrastrutture del paese per diversificare i partner commerciali, creare nuovi posti di lavoro e stimolare la crescita economica. Questa mossa suggerisce una presa di coscienza da parte del Canada della necessità di ridurre la propria dipendenza economica dagli Stati Uniti e di esplorare nuove opportunità a livello globale.
Calo dei rendimenti sui titoli di stato statunitensil recente calo dei rendimenti sui titoli di stato statunitensi non è primariamente attribuibile a un calo delle aspettative di inflazione, bensì alla crescente preoccupazione per una potenziale recessione, di entità variabile, che incombe sui mercati.
Rendimenti e Prospettive Economiche:
Tradizionalmente, i rendimenti obbligazionari tendono a diminuire quando gli investitori prevedono un calo dell'inflazione, in quanto la minore pressione sui prezzi riduce la necessità di politiche monetarie restrittive da parte della Federal Reserve (Fed). Tuttavia, nel contesto attuale, il calo dei rendimenti sembra essere guidato principalmente da un flight-to-safety, ovvero da una corsa verso asset considerati più sicuri in un clima di crescente incertezza economica.
Revisione delle Aspettative sui Tassi:
La prova di questo cambiamento di narrativa è evidente nella revisione delle aspettative sui tassi d'interesse da parte del mercato. Precedentemente, il mercato scontava un solo taglio dei tassi nel corso del 2025. Attualmente, le aspettative sono orientate verso tre o quattro tagli, riflettendo la crescente probabilità che la Fed intervenga per sostenere l'economia di fronte ai crescenti rischi recessivi.
Conclusioni:
Il mercato obbligazionario sta inviando un segnale chiaro: la preoccupazione per una potenziale recessione negli Stati Uniti sta superando le considerazioni sull'inflazione. Questo cambiamento nelle aspettative si traduce in un calo dei rendimenti e in una maggiore probabilità di interventi accomodanti da parte della Federal Reserve.
PIL USA,Fed Anticipa una Contrazione del -2,8% le PILl tracker GDPNow, uno strumento di monitoraggio del Prodotto Interno Lordo (PIL) sviluppato dalla Federal Reserve di Atlanta, proietta una contrazione del -2,8% per l'economia statunitense nel primo trimestre dell'anno. Questo dato, nettamente inferiore alle attese, solleva interrogativi sulla solidità della ripresa economica e pone nuove sfide per la politica monetaria.
Fattori Determinanti la Contrazione:
Calo delle Esportazioni Nette: Le esportazioni nette sono previste in calo del 3,6% rispetto al quarto trimestre del 2024. Questa flessione è attribuibile, in parte, all'accumulo di scorte da parte delle imprese, una strategia volta a mitigare i potenziali aumenti dei costi di importazione derivanti da ipotetici dazi doganali promossi dall'amministrazione Trump.
Effetto dei Dazi: L'incertezza sulle future politiche commerciali sta già influenzando il comportamento delle aziende, con un impatto misurabile sui flussi commerciali. Sebbene questo effetto possa rivelarsi temporaneo, i dazi rappresentano un fattore di distorsione per l'economia.
Stagnazione della Spesa per Consumi: La crescita della spesa dei consumatori, misurata dall'indice dei prezzi per i consumi personali (PCE), l'indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve, è stimata piatta per il primo trimestre. Tale dato contrasta con le previsioni di inizio mese, che indicavano una crescita vicina al 3%.
Inflazione USA: Nessun Rallentamento!I dati economici statunitensi di questa settimana non hanno mostrato il tanto sperato rallentamento dell'inflazione. Sorprendentemente, questa notizia non ha innescato un'impennata dei rendimenti dei Treasury a 10 anni né un crollo dei mercati azionari. Cosa sta succedendo? I mercati stanno forse iniziando a vedere l'inflazione sotto una luce diversa?
Solitamente, dati sull'inflazione persistentemente elevati spaventano gli investitori, portando a un aumento dei rendimenti obbligazionari (a causa delle aspettative di tassi di interesse più alti) e a vendite sui mercati azionari (a causa dei timori di una politica monetaria più restrittiva). Tuttavia, questa volta la reazione è stata contenuta, suggerendo un cambiamento di prospettiva.
Ecco alcuni dei motivi che potrebbero spiegare la resilienza del mercato:
-Ripresa Economica a Lungo Termine: L'economia americana sembra aver intrapreso un percorso di ripresa solida e duratura. In questo scenario, una moderata inflazione è vista come compatibile con una crescita economica robusta. Gli investitori potrebbero quindi considerare l'inflazione non come una minaccia, ma come un sintomo di una domanda forte e di un'economia in salute.
-Cambio di Paradigma: I mercati stanno lentamente metabolizzando un cambio di paradigma economico. Negli ultimi dieci anni, i tagli ai tassi di interesse sono stati spesso necessari per sostenere la crescita economica. Tuttavia, un'economia realmente forte, a un certo punto, impara a camminare con le proprie gambe, rendendo inutili gli interventi della banca centrale. La prospettiva di tassi di interesse più alti (o della loro stabilità) potrebbe essere vista come un segnale di fiducia nella forza dell'economia.
-Dollaro e Pressioni Politiche: I tagli dei tassi non sono più visti come una necessità per sostenere l'economia, ma piuttosto come uno strumento per influenzare il valore del dollaro. Trump ha spesso caldeggiato un indebolimento del dollaro per favorire le esportazioni e rendere l'economia americana più competitiva a livello globale.
-Liquidità Globale: Mentre la Fed si interroga sul da farsi, la maggior parte delle altre banche centrali globali sta adottando politiche monetarie espansive, abbassando i tassi di interesse. Questo significa che la liquidità globale è in aumento, e questo denaro extra può trovare la sua strada verso i mercati finanziari, sostenendo i prezzi degli asset.
-Aspettative Future: I mercati potrebbero ritenere che la Fed, nonostante i dati sull'inflazione, alla fine cederà alle pressioni politiche (per indebolire il dollaro) o alle preoccupazioni sulla crescita globale e riprenderà ad abbassare i tassi in futuro.
Lavoro USA: Salari Alti, Assunzioni Basse. Il Dollaro in BilicoI dati macroeconomici sul mercato del lavoro statunitense appena rilasciati hanno creato un quadro contrastante, generando incertezza e volatilità sui mercati finanziari. Un rialzo dei salari superiore alle attese si scontra con un calo delle nuove assunzioni, mettendo in discussione la solidità dell'economia americana e le prossime mosse della Federal Reserve (Fed).
Salari in Crescita (Average Hourly Earnings m/m): L'incremento del 0.5% su base mensile, rispetto al previsto 0.3%, segnala una persistente pressione inflazionistica. Salari più alti significano maggior potere d'acquisto, ma anche costi di produzione più elevati per le aziende. Questo dato potrebbe spingere la Fed a mantenere una politica monetaria restrittiva più a lungo per contenere l'inflazione.
Rallentamento delle Assunzioni (Non-Farm Employment Change): Il dato sulle nuove assunzioni non agricole, fermo a 143K contro i 169K attesi e i 307K del mese precedente, è un campanello d'allarme. Indica un rallentamento significativo nel mercato del lavoro, che potrebbe riflettere una decelerazione della crescita economica.
Tasso di Disoccupazione Stabile (Unemployment Rate): Il tasso di disoccupazione al 4.0%, leggermente migliore delle aspettative, offre un barlume di ottimismo. Tuttavia, in combinazione con il calo delle assunzioni, suggerisce che l'economia potrebbe iniziare a perdere slancio.
Febbraio Ribassista Anticipato: Borse e Cripto a Rischio?Febbraio, tradizionalmente noto per essere un mese volatile e spesso ribassista, potrebbe quest'anno sorprendere con un calo anticipato. Sia le borse che il mercato delle criptovalute mostrano segnali di affaticamento dopo aver raggiunto nuovi massimi storici, e le condizioni di ipercomprato di breve termine sembrano suggerire un'imminente correzione.
Quest'anno, la situazione sembra ancora più delicata. Gli indici azionari hanno raggiunto livelli record, spinti da un ottimismo generalizzato e da aspettative di crescita economica. Allo stesso modo, il mercato delle criptovalute ha registrato un'impennata, alimentata dall'interesse istituzionale e dalla crescente adozione di massa. Tuttavia, questa euforia ha portato a condizioni di ipercomprato di breve termine, segnalando un possibile eccesso di speculazione.
Euro: Reazione Inattesa ai Dazi di Trump.La chiusura di venerdì ha lasciato i mercati con un interrogativo: perché una reazione negativa dopo l'annuncio di dazi da parte di Trump, decisamente inferiori alle attese? La notizia dei dazi del 10% sulla Cina, anziché il 50% paventato in campagna elettorale, avrebbe dovuto generare un'ondata di sollievo. Invece, abbiamo assistito a una chiusura ribassista, soprattutto per quanto riguarda l'euro, che ha risentito di questa inaspettata avversione al rischio.
L'annuncio iniziale di dazi del 50% sulla Cina aveva creato grande incertezza e timore. L'effettiva imposizione di dazi del 10% dovrebbe, in teoria, essere vista come una vittoria per i mercati, un compromesso più gestibile. Tuttavia, la reazione non è stata quella prevista. Questo suggerisce che i mercati potrebbero aver già scontato questo scenario o che altri fattori stiano influenzando il sentiment.
Prospettive per la Prossima Settimana
La prossima settimana sarà cruciale per capire se la reazione di venerdì è stata un'anomalia temporanea o un segnale di una più profonda avversione al rischio.
-Recupero dell'Euro: Se la notizia dei dazi più contenuti verrà assimilata positivamente, potremmo assistere a un recupero dell'euro. Il mercato potrebbe iniziare a considerare il 10% come un segnale di distensione e una base per una ripresa del commercio globale.
-Lateralizzazione o Ulteriore Debolezza: In caso contrario, l'euro potrebbe continuare a oscillare in un range laterale o addirittura mostrare ulteriore debolezza, riflettendo la preoccupazione per la crescita economica europea.
-Attenzione ai Dati Macro: I dati macroeconomici in arrivo saranno fondamentali per definire il trend. L'attenzione sarà rivolta agli indici di fiducia dei consumatori, all'inflazione e alle decisioni delle banche centrali.
Oro a 2850$: Il Vero Trend Nascosto Dietro il Diversivo BitcoinMentre l'attenzione mediatica è spesso catturata dalle fluttuazioni del Bitcoin e dalle promesse delle criptovalute, un trend silenzioso, ma potente, si sta sviluppando nel mercato dei metalli preziosi. L'oro, raggiungendo nuovi massimi storici intorno ai 2850 dollari, non è solo una notizia per speculatori e appassionati di finanza, ma un vero e proprio segnale di cambiamento epocale nel sistema finanziario mondiale. Questo aumento di prezzo non è un semplice picco, ma una pietra miliare che dovrebbe far riflettere tutti sulla direzione in cui sta andando l'economia globale.
Nonostante l'indubbio interesse e le speculazioni attorno al Bitcoin, sembra quasi che la sua frenetica volatilità venga usata come un diversivo mediatico per distrarre l'attenzione dal vero elefante nella stanza: l'inarrestabile ascesa dell'oro. Mentre i media si concentrano sul "futuro della finanza" rappresentato dalle criptovalute, l'oro, con la sua millenaria storia di valore, sta silenziosamente riconquistando il suo ruolo di rifugio sicuro e riserva di valore.La vera forza trainante dietro questo trend rialzista dell'oro non sono gli speculatori privati, ma le banche centrali non occidentali, con la Cina in testa. Questi istituti stanno accumulando oro a un ritmo senza precedenti, in una mossa che va ben oltre la semplice diversificazione di portafoglio. Questo accumulo di oro, che passa sotto traccia , nasconde una strategia di lungo termine.
5 Consigli per Affrontare le Perdite e Crescere come TraderSTASERA VI PORTO UN POST MOLTO BELLO.POSTATO DA TRADINGVIEW
PRENDEVI 2 MINUTI PER UNA LETTURA COMPLETA
Le perdite fanno parte del trading. Nessuno, nemmeno i trader più famosi, vince sempre.
Sono una realtà inevitabile, e ogni grande investitore ha affrontato momenti difficili.
Lo sapevi, ad esempio, che Ray Dalio, uno dei più noti gestori di hedge fund, ha perso tutto a 30 anni? È andato in bancarotta, ma ha ricominciato da capo e ha costruito una carriera straordinaria.
In questo post voglio parlarti di cosa significhi realmente affrontare delle perdite e di come gestirle al meglio.
Prima di tutto, un avvertimento importante:
- Diffida di chi afferma di non subire mai perdite.
- Stai alla larga da chi promette risultati irrealistici.
- Ricorda che tutti affrontano operazioni negative. Non sei solo.
Passiamo ora a capire cosa rappresentano le perdite e come affrontarle con 5 consigli pratici:
1️⃣ Le perdite calcolate non sono errori
C’è una grande differenza tra un’operazione in perdita e un’operazione sbagliata.
Un trader esperto conosce i rischi prima di entrare in un trade: stabilisce obiettivi, stop loss e dimensiona correttamente la posizione.
Una perdita, in questo caso, fa parte del piano.
Un errore, invece, è agire senza metodo: rischiare denaro senza un piano o una strategia valida. Questo accade spesso ai meno esperti, che non dedicano abbastanza tempo allo studio e ai test.
💡 Suggerimento: Prova strumenti come il paper trading, il backtesting o collabora con professionisti per affinare le tue strategie prima di mettere a rischio il capitale.
2️⃣ Ogni perdita è un’occasione per imparare
Ogni operazione negativa è una miniera di dati per migliorare.
Alla fine di ogni giornata o settimana, analizza cosa non ha funzionato.
Ci sono schemi ricorrenti? Errori comuni? Grazie a questa analisi, puoi perfezionare la tua strategia e ridurre il rischio di ripetere gli stessi sbagli.
3️⃣ Non sacrificare il tuo benessere per il trading
Il tuo equilibrio mentale e fisico è prezioso quanto il tuo capitale.
Se una serie di perdite ti sta mettendo sotto pressione, fermati. Spegni il computer, fai una pausa e ricarica le energie. I mercati saranno sempre lì quando sarai pronto a tornare.
4️⃣ Condividi le tue esperienze, anche quelle negative
Parlare dei propri errori con altri trader è un atto di grande valore. Attraverso il confronto, possiamo imparare molto più che celebrando solo i successi.
Racconta le tue esperienze e chiedi feedback: la comunità di trader è qui per supportarti e crescere insieme.
5️⃣ Non mollare mai
Il trading è un percorso di crescita continua.
I mercati cambiano, ma ciò che conta è il tuo approccio nel lungo periodo.
Una perdita oggi non definirà il tuo futuro.
Rimani focalizzato sul tuo piano, analizza i dati e punta sempre a migliorarti.
Spero che queste riflessioni ti siano state utili!
Scrivi nei commenti cosa ne pensi o condividi la tua esperienza: sono curioso di conoscere la tua opinione!
Rapporto tra Produzione Industriale e Dow Jones Industrial AveraRapporto tra Produzione Industriale e Dow Jones Industrial Average
Introduzione
La produzione industriale degli Stati Uniti rappresenta una misura fondamentale della performance economica, indicando il livello di output delle fabbriche, delle miniere e dei servizi pubblici. Questo indicatore è spesso considerato un termometro della salute dell’economia reale. Il Dow Jones Industrial Average (DJI), invece, è un indice ponderato dei prezzi che rappresenta le 30 maggiori aziende industriali quotate in borsa negli Stati Uniti.
La relazione tra i due è significativa, poiché un aumento o una diminuzione della produzione industriale può influenzare direttamente le aspettative degli investitori sulle prospettive economiche e, di conseguenza, sull’andamento dell'indice azionario.
1. Andamento Storico
Espansione Economica: Durante i periodi di espansione economica, la produzione industriale tende ad aumentare, riflettendo una domanda crescente di beni e servizi. Questo scenario incoraggia l'ottimismo tra gli investitori, spingendo il DJI verso livelli più alti.
Recessione: Durante le fasi di contrazione economica o recessione, una riduzione della produzione industriale è spesso accompagnata da un calo del DJI, poiché gli investitori temono una riduzione degli utili aziendali.
2. Correlazione Produzione Industriale-DJI
L’analisi quantitativa della correlazione tra la produzione industriale e il DJI evidenzia quanto segue:
Breve Termine: Nel breve termine, i movimenti del DJI possono non seguire immediatamente quelli della produzione industriale, poiché i mercati azionari anticipano spesso i cambiamenti economici.
Lungo Termine: Nel lungo periodo, vi è una correlazione più forte, in quanto i dati di produzione industriale influenzano i fondamentali economici che sostengono il valore delle azioni.
3. Fattori Chiave
Attualmente, la produzione industriale degli Stati Uniti è rimasta stagnante per 77 settimane, mantenendosi attorno allo 0% di crescita. Più recentemente, è scesa sotto il -0,9%, segnalando una contrazione del settore. Durante questo periodo, la Federal Reserve ha alzato progressivamente i tassi di interesse per combattere l'inflazione, salvo poi iniziare a tagliarli verso la fine, cercando di stimolare una ripresa economica. Tuttavia, l'apparente resilienza del Dow Jones Industrial Average (DJI) nasconde segnali preoccupanti che potrebbero portare a un crollo significativo:
Tassi di Interesse e Sentiment di Mercato: L'oscillazione della politica monetaria ha avuto un effetto contrastante. Sebbene i tagli finali abbiano inizialmente alimentato il sentiment di mercato, la mancanza di una ripresa tangibile nella produzione industriale potrebbe portare a un'inversione di tendenza nel DJI.
Domanda Globale e Settori Ciclici: La debolezza della domanda globale continua a pesare sui settori ciclici, come quello industriale e dei materiali di base, ampiamente rappresentati nel DJI. La loro performance negativa potrebbe trascinare l'intero indice verso il basso.
Costi Energetici e Margini di Profitto: L'aumento dei costi energetici e delle materie prime, unito a margini di profitto sempre più compressi, rende difficile per molte aziende sostenere le attuali valutazioni di mercato.
Tecnologia e Innovazione: Sebbene il settore tecnologico abbia sostenuto l'indice, il rallentamento della crescita economica globale potrebbe ridurre gli investimenti in innovazione, penalizzando anche questo segmento nel medio termine.
4. Previsioni Future
Se la produzione industriale continua a contrarsi e non emergono segnali chiari di ripresa, il Dow Jones potrebbe affrontare una correzione significativa. La sovrastima delle prospettive economiche potrebbe portare a un rapido deterioramento del sentiment di mercato, con ripercussioni su tutto l'indice.
Alcuni scenari possibili includono:
Recessione Tecnica: Una persistente contrazione della produzione potrebbe spingere l'economia in una recessione tecnica, indebolendo ulteriormente i settori ciclici.
Vendite Panico: Se gli investitori iniziano a scontare una recessione più profonda, il DJI potrebbe subire un'ondata di vendite, aggravando il calo.
Impatto sui Settori Trainanti: Anche i settori resilienti, come tecnologia e finanza, potrebbero subire pressioni in un contesto di crescita stagnante.
Conclusione
La stagnazione della produzione industriale e il recente calo sotto il -0,9% non solo rappresentano un segnale d'allarme per l'economia reale, ma suggeriscono anche che il rialzo del DJI potrebbe essere insostenibile. Il rischio di un crollo significativo dell'indice aumenta man mano che si accumulano fattori negativi, inclusi il deterioramento del contesto economico globale e le debolezze strutturali nei settori ciclici.
Monitorare attentamente gli sviluppi nella produzione industriale e i fattori macroeconomici è essenziale per prevedere l'andamento futuro del DJIA. Gli investitori dovrebbero considerare strategie conservative per proteggersi da potenziali turbolenze di mercato.