Lo S&P500 forse ci sussurra qualcosa di shortL’indice sul grafico weekly mostra una risalita dai minimi relativi di marzo senza eccessi sugli oscillatori. Nel caso del RSI su 14 periodi non ha raggiunto il valore di 70. A contorno, si nota un calo progressivo dei volumi.
La sintesi è quella di un quadro divergenziale con prezzi che segnano massimi crescenti e volumi ed RSI che rispondono con massimi decrescenti. Il contatto con il massimo storico pre-Covid avvenuto nella penultima settimana di agosto è avvenuto in modo molle come certificato dai timidi volumi. Volumi che sono invece aumentati in modo significativo la settimana successiva permettendo ad una buona fetta del mercato di prendere profitto dal brillante movimento degli ultimi mesi.
Il movimento si è arrestato in perfetto stile da manuale del bravo trader: contatto dei prezzi con la sma25 nonché precedente massimo relativo che ha fatto da supporto e a rincarare la dose hanno formato una pin bar in un’area che rappresenta il primo livello di ritracciamento di Fibonacci. La candela di inversione ha fatto egregiamente il suo lavoro spingendo i prezzi di nuovo in area massimi storici fino alla chiusura di venerdì scorso.
Cosa ci lascia in dote l’ultima ottava? Un discreto materiale su cui ragionare. Innanzitutto è saggio tenere presente il contesto di divergenze prima citato che personalmente tendo sempre a non contraddire perché, soprattutto quando si protrae per tanto tempo, alla fine produrrà i suoi effetti. Quando e con che profondità non è dato sapere ma solo intuire leggendo costantemente i prezzi a caccia di qualche segnale che possa farci pensare che sia giunta l’ora. E quando dovesse concretizzarsi occorre farsi trovare pronti per prendere quanto più ci è possibile dal movimento che ci offrirà.
Ciò premesso, notiamo innnanzitutto un potenziale doppio massimo. A sostegno dell’ipotesi abbiamo la formazione di una candela di incertezza (doji) e volumi più bassi del precedente apice che ha segnato i massimi storici. Inoltre potremmo essere di fronte ad una formazione 1-2-3 high con l’ultima candela che si candida a segnare il punto tre della costruzione. Con questo quadro, sono possibili a mio avviso due idee short:
1) Se fossimo in presenza di un doppio massimo in formazione si potrebbe vendere la rottura del minimo della candela di venerdì e sperare che i prezzi ritestino area 3.250, livello 23% di Fibo e supporto statico del precedente massimo relativo, dove potremmo mettere il take profit. Mettendo uno stop sopra il massimo della settimana scorsa l’operazione avrebbe un adeguato risk/reward.
2) Se fossimo in presenza di un 1-2-3 high in formazione, la “regola” vuole che si attenda la rottura del punto 2 con stop sopra il punto 3. Tuttavia personalmente preferisco anticipare l’operazione vendendo la rottura del minimo del potenziale punto 3 e prendere profitto al contatto col punto 2. In questo caso l’operazione avrebbe lo stesso identico settaggio del caso del doppio massimo.
La logica alla base delle due idee operative è rappresentata da un’unica motivazione: evitare di decidere quando sopra le nostre teste stanno decidendo le “mani forti”. Infatti il minimo del punto 2 (1-2-3 high) è un livello che come si dice “vedono tutti” e questo diventa un perfetto terreno di caccia dove le prede sono i traders retail.
Sotto ai 3.200 punti possiamo immaginare gli ordini di vendita di tutti coloro che rialzisti hanno acquistato il rimbalzo sopra quest’area e che hanno gli stop sotto di essa. Ma anche di coloro che stanno attendendo di vendere la rottura di questo livello. La forza che avrà questa pressione al ribasso dipenderà da quanto forte sarà eventualmente l’azione dei compratori.
Ecco, semplicemente possiamo in questo caso tirarci fuori da questa disputa se siamo disposti a prenderci come quantità di rischio, con opportuno risk e money management, l’ampiezza della candela di venerdì scorso.
Se lo scenario su descritto dovesse concretizzarsi, oltre ad avere preso profitto dal movimento in giù avremmo mani libere per valutare un eventuale ulteriore short sotto area 3.200 attendendo un chiaro segnale tecnico (magari un pull back) oppure ponendoci al rialzo su tenuta del supporto dei 3.200 sposando anche qui un chiaro segnale tecnico.
123pattern
A2A: doppia possibilità shortPer il titolo il top a 1,65 si è rivelato troppo ostico da attaccare e superare fallendo in 4 occasioni nel 2019. Nell’ultima occasione si è concretizzato un doppio massimo su questo livello che, con la benedizione del rsi14 in divergenza, ha portato i prezzi ad un minimo relativo di 1,558.
La situazione è complessa ma non complicata.
Intanto è ancora in vita il doppio massimo cui si accennava che, da manuale, dovrebbe portare i prezzi almeno fino a 1,530 circa dove si posiziona anche un discreto supporto statico.
La circostanza che i prezzi siano tornati dentro il box del doppio massimo non rileva, anzi è assai frequente e permette anche di potere fare l’ingresso short nella modalità più conservativa e che preferisco.
Infatti permette di entrare ad un livello più alto, mitigando uno dei problemi connessi di solito con queste figure e cioè lo stop impegnativo che necessariamente andrebbe posizionato sopra il massimo della figura, nel nostro caso sopra 1,65.
Il contesto si arricchisce di un’ulteriore conformazione tecnica che si presenta frequentemente in occasione di un chiaro e lungo trend, nel nostro caso up e quindi parliamo di un 123 high.
Molto frequenti perché vanno monitorati in formazione praticamente ad ogni momento di indebolimento del trend, anche di poche candele, ma alla fine la maggior parte fallisce prima di giungere a completamento.
Nonostante quanto detto questo pattern offre la possibilità di sfruttarne semplicemente il tentativo di formazione. Infatti, se il numero di tick lo permette, è possibile in generale entrare al punto 3 con target il punto 2.
In pratica in caso di 123 high, come il nostro, si vende il punto 3 con target il punto 2 mentre specularmente in caso di 123 low si acquista il punto 3 con target il punto 2.
Nel grafico di A2A (MI:A2) il pattern, che preciso non è in questo caso quello di Joe Ross che vuole regole più stringenti, si sta formando nel rispetto del canone che vule che i prezzi violino la trend line che ne ha sostenuto il rialzo.
L’operazione prevede uno short che può essere considerato come 123 high o/e come vendita del doppio massimo entrando come pull back dei prezzi dopo la rottura al ribasso del minimo della figura come detto
Se si volesse vendere la formazione 123 high si entra alla rottura senza indugi dei 1,595 della candela che forma il punto 3 con target il punto 2 a 1,56 mettendo lo stop sopra il punto 3 a 1,63. In questo caso da Joe Ross prendiamo quindi la logica sottesa al Trader's Trick Entry.
Al contatto col target si può o chiudere l’operazione (r/r 1:1) oppure meglio portare lo stop in pareggio e sperare che i prezzi violino 1,56 dando ufficialmente vita al 123 high e magari approdando al target naturale del doppio massimo in area 1,53. Valutare anche la possibilità di chiudere metà size agli 1,56 e proseguire col resto.
Se si vuole invece vendere il doppio massimo vale quanto detto nel caso del 123 high con la variante che lo stop va messo sopra il doppio massimo a 1,65 e puntare all'unico obiettivo di area 1,53 con r/r 1,2.
Ovviamente se i prezzi violassero prima al rialzo il punto 3 decadrebbe tutta l’analisi.
EURCHF Rottura della trendline ribassista.Buongiorno,
qui abbiamo un rottura della TL ribassista sul grafico a 4 ore.
Nel rettangolo giallo è segnalato uno spike e successivamente un doppio minimo crescente (punti 1 e 3).
Io sono long già dallo spike, quindi per me è risk free; la prudenza vorrebbe che si entrasse in acquisto dopo il superamento al rialzo del punto 2.
Il mio target è tra il 61.8% ed il 78.6%, ma ogni retta verde è un livello di allarme.
p.s.: è stato formato il governo italiano, CHF è notoriamente una valuta rifugio......quindi c'è l'incognita dell'assorbimento da parte dei mercati del team di governo.
Buon trading.