Banco BPM: un long tra supporti e DraghiIl titolo Banco BPM (MI:PMII) dallo scorso autunno mostra un andamento sostanzialmente laterale che lo ha portato ad oscillare all'interno di un range di prezzi che si sta via via restringendo.
I volumi non supportano l'idea di un triangolo mostrandosi costanti e non in calo.Oltre tutto la figura si è molto ristretta per cui presenta, da manuale, scarsa importanza quanto a potenziale. Ora i prezzi stanno testando la parte bassa del range.
In due occasioni abbiamo assistito a false rotture sia al rialzo che al ribasso. In effetti i tentativi sono avvenuti con scarsa convinzione (leggasi volumi) maggiore invece quando c'era da rientrare nei ranghi come sottolineato nel grafico.
Ora i prezzi hanno abbozzato un pull back intraday sul livello 1,73. Notare come questo livello abbia una valenza multipla essendo il livello 61,8 di Fibonacci, luogo della trend line che sostiene i minimi crescenti di medio periodo, luogo della trend line crescente di breve periodo e supporto statico di breve.
Il titolo sarà oggi chiaramente influenzato dalla decisione sui tassi da parte della BCE.
Sui tassi la forward guidance di Draghi e del suo direttivo è chiara per cui la comunicazione ai mercati è lineare. I mercati si aspettano innanzitutto che i tassi non saliranno per ora il che sembra banale ma non lo è. Potere contare su solo due dei possibili scenari (gli altri sono: tassi fermi o in calo) omogenei tra l'altro non è da poco.
Le banche sanno già che non possono contare sulla attuale struttura dei tassi per sostenere il loro margine di interesse (concettualmente la differenza positiva tra ricavi da prestiti meno costi della raccolta) troppo svantaggiosa evidentemente.
Al di la della decisione sui tassi, per i quali il mercato se li aspetta fermi, quello invece cui occorre prestare attenzione è soprattutto alle dichiarazioni della BCE circa ipotetici meccanismi che smorzino questo nefasto effetto. Ad esempio introducendo, come accennato da fonti della stessa BCE, un meccanismo di sterilizzazione del tasso di interesse (oggi negativo e pari a -0,4%) sui depositi (liquidità in eccesso) che le banche effettuano giornalmente presso la BCE.
La logica è che le banche dissuase dal costo del deposito scelgano magari altre forme di impiego della liquidità, magari finanziando l'economia reale ma, si sa, è inutile mettere il muso dell'asino nell'acqua perchè se questo ha deciso che non vuole bere non lo farà.
Dunque saranno, come al solito, più le considerazioni a corredo del Governatore cui prestare attenzione.
Ma per quanto riguarda l'operatività aspettare le dichiarazioni suddette potrebbe rivelarsi costoso in termini di opportunità. Una cosa mi aspetto da Draghi: non potrebbe avere, soprattutto in questo momento, un atteggiamento ambiguo o punitivo nei confronti delle banche le quali hanno un ruolo strategico e molto importante per l'intera economia. Sono paragonabili al ruolo dell'olio lubrificante nel motore di un'auto: l'auto potrebbe essere bella e promettente quanto si vuole ma nulla sarebbe senza il liquido.
Allora un'ipotesi di operatività sul titolo in esame potrebbe essere quella di anticipare il marasma seguente alle parole di Draghi ed entrare long secondo lo schema del grafico. Questa volta prestando attenzione al money management (size dell'operazione) più che al risk management (rapporto reward/risk).
Banco
Banco BPM: guai in vista con la rottura degli ultimi supportiRovinosa reazione al ribasso per Banco BPM che perde contatto con la forte fascia di resistenza compresa tra 2.23 e 2.13 euro, fermandosi giovedì scorso lungo il supporto a 1.8240.
Livello che non è stato in grado di arginare le vendite in chiusura di settimana, con i minimi relativi aggiornati a 1.76 euro.
Va sottolineato il fatto che il titolo dall'inizio dell'anno non ha mai dato prova di forza tale da invertire il trend ribassista, non oltrepassando la linea di sbarramento prima citata e che tiene schiacciati i prezzi a in prossimità della fascia di prezzo che contiene i minimi storici a 1.55.
Evidentemente l'effetto combinato di debolezza macroeconomica diffusa e delusione per i dati trimestrali in contrazione, hanno spinto gli investitori a vendere a piene mani il titolo, che in settimana ha quasi triplicato la media dei volumi scambiati.
La tendenza dei ricavi nell'ultimo trimestre mostra una debolezza che potrebbe estendersi all'intera annata, fatto che ha costretto la maggioranza degli analisti ad abbassare il target price medio, da 2.40 a 2.10 euro.
Le prospettive adesso si fanno decisamente fosche vista l'inclinazione della discesa praticamente verticale, che non trova validi livelli di sbarramento superata quota 1.7380, con il rischio di aggiornare i minimi storici sotto 1.55 euro, vista la violenza del ribasso.
Soltanto un pronto recupero di almeno 1.83 euro può scongiurare effetti più gravi della spinta ribassista, sebbene per invertire il trend sia necessario superare 2.23 almeno.
Strategie operative su Banco BPM
Per le posizioni long : nell'eventualità di posizioni in portafoglio, attendere il consolidamento di due importanti livelli inferiori, come 1.80 e 1.74, in corrispondenza dei quali è possibile provare ad incrementare le posizioni nel tentativo di accorciare il prezzo medio e il tempo necessari ad evitare rendimenti negativi.
Per nuove posizioni cumular e più ingressi lungo la discesa ai supporti a sopra citati, inserendo uno stop loss a 1.62 ed un target oltre 2.03 euro.
Per le posizioni short : con l'elevato grado di volatilità risulta conveniente in termini di rendimento potenziale attuare una strategia ribassista in opzioni.
Acquistare quindi opzioni Put, strike 1.90 euro, scadenza 19 luglio 2019, con il duplice vantaggio di rendimenti amplificati dalla volatilità in aumento e dalla possibilità di costruire strategie supplementari con le Call.
Banco Bpm in manovra su Agos: intanto non si placa il crolloIl settore bancario italiano continua ad essere colpito non solo dal marasma dello spread, ma anche dal circolo vizioso dei coefficienti patrimoniali, che per essere rafforzati in continuazione sottraggono risorse importanti alle altre attività bancarie.
La conseguenza diretta è un netto calo dei margini, dovuto alla riduzione ad esempio dell'ammontare dei prestiti concessi alle imprese e per questa via una diminuzione degli attivi, determinando quindi la necessità ulteriori accantonamenti per irrobustire i coefficienti di solidità.
In questo perverso meccanismo si inserisce la decisione dei vertici di Banco Bpm, assistiti dagli advisor Nomura e Morgan Stanley, di valorizzare la quota del 39% in Agos, società partecipata con Crédit Agricole.
La probabile cessione o addirittura la quotazione delle società, consentirà di razionalizzare le attività dedicate al credito al consumo e ai finanziamenti alle famiglie, innalzando i coefficienti patrimoniali.
Gli analisti concordano comunque che ai valori attuali Banco Bmp è a sconto, con un target price medio che oscilla tra 2.3 e 3.60 e lo “smaltimento” degli NPL( crediti incagliati o di difficile recuperabilità) che procede in maniera spedita.
Dal punto di vista dell'analisi grafica, il quadro tecnico offerto dal grafico settimanale offre scenario tanto drammatico quanto ingiusto, con i prezzi che a partire da maggio scorso perdono quasi il 50 % del valore.
La prospettiva per il breve termine è quella di stabilizzare il trend ribassista, consolidando quota 1.50 o più in basso 1.38 tenendo conto dell'attuale velocità di discesa.
Mentre per approfittare di eventuali rialzi occorre attendere il superamento della forte resistenza 1.80 euro, vero spartiacque tra le due tendenze contrapposte.
Strategie operative
Per le posizioni long : attendere il consolidamento dei supporti o di 1.50 euro, o più in basso a 1.30, prima di acquistare azioni, valutando la possibilità di considerare cali anche sotto quota 1 euro, se il sell off in atto sui mercati azionari dovesse durare.
Per le posizioni short : vista la volatilità che contraddistingue la fase discendente attuale è possibile attuare una strategia volta a catturare sia movimenti al rialzo che ulteriori cadute del prezzo.
Dunque acquistare la stessa quantità di opzioni Put e Call, scadenza gennaio 2019 strike 1.60 euro.