NEWSLETTER#63: BOJ e RETAIL SALESBOJ E PBOC
Gli eventi più importanti della settimana si sono conclusi questa mattina con l’intervento del presidente della BOJ Ueda.
Entrambe le banche centrali, PBOC e BOJ, hanno lasciato i tassi d’interesse invariati, rispettivamente al 3,35% e 0,25%.
Lo yen giapponese è riuscito a guadagnare terreno durante l’uscita dei dati ma con l’intervento di Ueda alle 8:30 ha subito un forte deprezzamento.
Anche lo yuan cinese ha registrato un apprezzamento dopo il rilascio dei dati.
RETAIL SALES UK
I volumi di vendita sono aumentati dell'1,0% nell'agosto 2024 dopo un aumento dello 0,7% nel luglio 2024.
Nel corso dell'anno fino ad agosto 2024, i volumi di vendita sono aumentati del 2,5%, il più grande aumento annuale da febbraio 2022.
Rispetto al livello pre-pandemia di coronavirus (COVID-19) di febbraio 2020, i volumi sono diminuiti dello 0,4%.
Notizie macroeconomiche della giornata
- Vendite al dettaglio (14:30) (CAD)
- Fiducia dei consumatori preliminare (16:00) (EUR)
Buon trading a tutti
Boj
USDJPY verso l'Inversione di Lungo periodo. (MACRO + TECNICA)L'analisi in questione mette in relazione l'andamento del cambio USDJPY con la sua dinamica macroeconomica e tecnica. Partiremo dalla componente macro, per l'appunto la componente che risulta Fondamentale, per poi andare sulla tecnica.
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MACRO
1) CARRY TRADE TRA DOLLARO E YEN : Il cambio risulta essere l'unico cambio direzionale sul Forex da più di un anno a questa parte per via del carry trade presente in esso. Il dollaro incorpora un tasso di interesse positivo (5,25-5,50%) contro il tasso sullo Yen ora allo 0%. Ne consegue che la tenuta di dollari contro yen risulta a favore di dollaro così da rendere appetibile la valuta americana in quanto stacca un tasso di interesse maggiore rispetto allo yen. Il cambio presenta il maggior differenziale tassi sul mercato valutario il che rende favorevole l'acquisto di dollaro contro yen nel lungo periodo.
BOJ NON VUOLE TOCCARE I TASSI : La Bank of Japan non vuole e non può toccare i tassi di interesse in quanto un ritocco dei tassi potrebbe creare shock sul mercato obbligazionario, mercato fondamentale per la tenuta del settore finanziario giapponese. Come si può notare sul grafico, le frecce rosse indicano i livelli di intervento della BoJ direttamente sul mercato valutario, interventi a sostegno della valuta domestica talvolta preceduti da interventi mirati sul mercato obbligazionario. I tassi per la BoJ rappresentano l'ultima mossa da fare in situazioni totalmente emergenziali.
TITOLI GOVERNATIVI AL LIMITE : I rendimenti del mercato obbligazionario sulle scadenze decennali raggiungono la soglia massima del 1%, questo costringerebbe la BoJ ad intervenire di nuovo. Questa volta non sappiamo se direttamente sull'obbligazionario o sul valutario, in ogni caso l'influenza sull'andamento del cambio diverrà palese.
4 INTERVENTI IN MENO DI DUE ANNI : la BOJ è intervenuta sul cambio ben 4 volte negli ultimi due anni, precisamente in area 146, 152, 160 e 158. Gli ultimi due interventi sono stati caratterizzati da una forte tempestività temporale, ossia due interventi nel giro di pochi giorni, segno del fatto che la BoJ è sostanzialmente arrivata al limite massimo di sopportazione della svalutazione dello Yen.
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TECNICA
LIVELLI DI INTERVENTO : I livelli di intervento della BoJ, segnati in giallo sul grafico, rappresentano anche dei livelli tecnici molto importanti. L'area compresa tra i 160 e i 146 rappresenta un'area di limiti entro i quali USDJPY viene negoziato in "sicurezza". L'area 158, area di ultimo intervento della BoJ è quindi la prossima resistenza, livello dal quale potremmo vedere una forte reazione del mercato al ribasso. I prossimi target di un eventuale movimento ribassista potrebbero essere al di sotto dei 146, approssimativamente area 144,50 e 138.
ANOMALIA SUL GRAFICO MENSILE : Su USDJPY non vediamo 4 mesi consecutivi di rialzo da diversi anni, pertanto, considerando gli interventi BoJ e l'anomalia che troviamo su grafico mensile, sarebbe probabile vedere un forte scarico ribassista nel corso delle prossime sedute.
🇨🇭 BNS & BoJ 🇯🇵 Prossima VolatilitàLa Banca Centrale Svizzera (BNS) e la Banca del Giappone (BoJ) sono due banche centrali che probabilmente si muoveranno in direzioni opposte nel prossimo futuro.
Perché la BNS potrebbe tagliare per prima i tassi d'interesse:
- L’inflazione core in Svizzera è bassa: L'inflazione core, che esclude i prezzi volatili dell'energia e degli alimentari, è salita solo all'1,1% a febbraio 2024, ben al di sotto dell'obiettivo della BNS del 2%.
- Il franco svizzero è sopravvalutato: La BNS ritiene che il franco svizzero sia ancora sopravvalutato, il che rende le esportazioni svizzere più costose e frena l'economia.
- La BNS è una banca centrale ortodossa: La BNS ha una storia di decisioni indipendenti e non è necessariamente legata alle azioni di altre banche centrali, come la Fed.
Perché la BoJ potrebbe aumentare per prima i tassi d'interesse:
- L’inflazione in Giappone è in aumento: L'inflazione in Giappone è salita a gennaio 2024, il livello più alto in 41 anni.
- La BoJ è indietro rispetto ad altre banche centrali: La BoJ è stata una delle ultime banche centrali ad aumentare i tassi d'interesse, e ora potrebbe essere costretta a recuperare il terreno perso.
- La BoJ è sotto pressione per normalizzare la politica monetaria: Il governo giapponese e alcuni investitori stanno pressando la BoJ affinché normalizzi la sua politica monetaria, che è stata molto accomodante negli ultimi anni.
In base a queste considerazioni, è possibile che la BNS sia la prima banca centrale tra i mercati sviluppati a tagliare i tassi d'interesse, mentre la BoJ potrebbe essere la prima ad aumentare i tassi.
Altri fattori da tenere a mente:
Le decisioni della Fed potrebbero influenzare le decisioni di altre banche centrali, inclusa la BNS.
La guerra in Ucraina, la Situazione in Medio Oriente con la delicata situazione di Gaza e non solo, sta creando incertezza sui mercati finanziari e potrebbe influenzare le prospettive economiche globali. Questo potrebbe anche influenzare le decisioni delle banche centrali.
Sul grafico dei futures e sul cross CHF/JPY si potrebbero cogliere delle ottime opportunità
X_Seem
Giappone e BoJ 🇯🇵💴A fine del 2023, il PIL reale del Giappone è diminuito dello 0,7%, segnando la prima contrazione di PIL dal terzo trimestre del 2022, e questo pone in dubbio la possibilità di un rialzo dei tassi da parte della BOJ entro aprile, come previsto da molti analisti.
L’inflazione annuale è scesa al 2,6% a dicembre 2023, il livello più basso da luglio 2022, principalmente per il calo dei prezzi alimentari.
La produzione industriale è diminuita dello 0,65% a dicembre 2023, mentre il PMI manifatturiero è rimasto in contrazione e il PMI servizi è stato rivisto a rialzo a 53,1.
Il tasso di disoccupazione è sceso a livelli marginali del 2,4% e la Banca del Giappone ha mantenuto il tasso di interesse a breve termine al -0,1%.
L'impennata del mercato azionario Giapponese ha fatto salire il valore delle partecipazioni della Banca del Giappone in ETF a un nuovo record di circa 70 trilioni di yen (466 miliardi di dollari), livello paragonabile alle entrate fiscali nazionali annuali.
In questo modo la BOJ diventa il più grande singolo detentore di azioni giapponesi, diventando il più grande vincitore sul mercato, almeno sulla carta. Il valore delle attività rappresenta un altro grattacapo per il Governatore Kazuo Ueda, alle prese con la complessità di uscire dalla politica ultra-accomodante della banca.
La BOJ ha iniziato ad acquistare ETF nel 2010 per ridurre il premio al rischio nei mercati finanziari, e lo ha fatto solo tre volte nel 2023, in un primo segnale di allontanamento da misure non convenzionali, stimando che un terzo delle partecipazioni siano legate al Nikkei 225, mentre il resto all'indice Topix.
La questione su come gestire queste partecipazioni è troppo complessa per una decisione unilaterale della BOJ, e richiederà un'ampia discussione tra le parti, compreso il governo e le autorità finanziarie, ma il nodo da sciogliere è quali benefici potranno trarre i cittadini giapponesi da queste partecipazioni.
L'economia giapponese è in calo, evidenziando una preoccupante stagnazione, dove secondo l'economista Shinke è dovuta alla mancanza di una forza trainante per la crescita. In questo contesto la BoJ si trova davanti al dilemma, dove, qualora aumentasse i tassi d'interesse per contrastare l'inflazione potrebbe indebolire l'economia, mentre mantenerli bassi rischierebbe di prolungare la stagnazione.
La crescita dei salari, che non riesce a tenere il passo, potrebbe fare da motore propulsivo spingendo la BoJ a cambiare l’attuale politica monetaria, anche se molti analisti rimangono scettici chiedendo una base economica più solida, lasciando l’economia giapponese in una fase critica.
Anche i prezzi faticano a decollare, tranne nelle località sciistiche guidate dal turismo dove turisti stranieri pagano prezzi elevati per lo sci, portando a salari più alti in alcune aree. L'afflusso di denaro turistico porta svantaggi alla gente del posto, facendo aumentare la disuguaglianza rendendo quest’attività sempre più elitaria.
Il Giappone potrebbe offrire sconti e sistemi di prezzi duali che soddisfano sia i turisti che i cittadini locali, bilanciando la crescita dei salari, e assicurarsi che i benefici vadano oltre le specifiche regioni, impegnandosi a sviluppare una visione più ampia del turismo oltre le stazioni sciistiche.
Nonostante il potenziale, con la spesa dei turisti stranieri che può aumentare i salari in aree specifiche, diviene fondamentale gestire questo afflusso con attenzione per evitare di esacerbare la disuguaglianza e garantire che i benefici raggiungano una popolazione più ampia. Bilanciare lo sviluppo economico con la stabilità sociale e l'inclusività rimane una sfida chiave.
Seppur il turismo e le esportazioni siano in crescita, risulterebbe non abbastanza per compensare il calo dei consumi interni dovuti alla debole domanda, per cui potrebbero non essere sostenibili a lungo termine. Questo complica le intenzioni della Banca del Giappone di porre fine alla politica dei tassi di interesse negativi in vigore dal 2016, ponendo di fatto il Giappone come quarta economia al mondo, superata dalla Germania 🇩🇪, dove l’economia tedesca non è molto migliore al momento; entrambe le economie dovrebbero essere sorpassate dall'India nei prossimi anni. 🇮🇳
Allora ci si chiede: “Come mai il Nikkei225 è a un passo dai massimi storici dal 1989 se il Giappone è in recessione?”
La risposta potrebbe essere che il mercato azionario sembra più concentrato su cambiamenti a lungo termine come una migliore governance aziendale che hanno portato forti utili aziendali, complice il rallentamento economico della Cina che spinge gli investitori verso il Giappone, e uno yen debole che aumenta i profitti degli esportatori. Aggiungiamo anche che una serie di decisioni vantaggiose per gli azionisti da parte delle autorità sta guidando gli afflussi verso Tokyo. E il nuovo interesse di Warren Buffet sarà stato un altro catalizzatore?
Lo yen si è indebolito contro il dollaro anche a causa dell'aumento dell'inflazione negli Stati Uniti e delle aspettative di tassi d'interesse americani più alti più a lungo, chiamato “higher for longer”.
La BOJ esita ad aumentare i tassi per evitare di soffocare la crescita dei salari e danneggiare gli investitori al dettaglio che beneficiano del yen debole, creando un potenziale conflitto: aumentare i tassi per combattere l'inflazione ma il desiderio di mantenere un yen debole per ragioni economiche e sociali.
Un improvviso riavvolgimento dei carry trade (prestiti in Giappone a basso interesse per investire in attività ad alto rendimento) potrebbe essere innescato da una volatilità crescente, creando un pericolo per i mercati finanziari, permettendo a uno yen forte di danneggiare gli investitori al dettaglio che traggono profitto dai carry trade, causando instabilità finanziaria. Al tempo stesso ci si trova in un limbo politico, ritardare i rialzi dei tassi potrebbe peggiorare l'inflazione ed erodere la fiducia.
Gli analisti prevedono un 67% di possibilità che la BOJ ponga fine ai tassi negativi entro aprile, ma l’impatto effettivo dipenderà dalle comunicazioni della BOJ e dalle decisioni della FED. L’abbandono dei tassi negativi, sommato a un eventuale indebolimento dello yen, potrebbe spingere i rendimenti obbligazionari oltre l’1%, mettendo in discussione il controllo della curva dei rendimenti (YCC).
Avendo il Giappone il secondo più grande stock di obbligazioni governative al mondo, dopo gli Stati Uniti, gli spostamenti del rendimento obbligazionario decennale potrebbero avere ripercussioni sull'economia reale, sul sistema finanziario e sui flussi globali di investimenti, generando volatilità nel mercato obbligazionario.
Le sfide per la BoJ rimangono incentrate a mantenere bassi i tassi per sostenere la ripresa economica, ma al contempo contrastare l'inflazione crescente che erode il potere d'acquisto delle famiglie.
Gli scenari all’orizzonte sono che la banca centrale potrebbe optare per misure non convenzionali per stimolare l'economia senza alzare i tassi, magari sostenendo la domanda interna che potrebbe accelerare la normalizzazione della politica monetaria, mentre una recessione prolungata potrebbe avere conseguenze negative sull'economia globale.
Ueda sembra più concentrato sull'inflazione e sui salari a lungo termine che sulla crescita economica a breve termine, sottolineando di voler vedere un "circolo virtuoso" di aumento di salari e prezzi rimanendo in attesa di negoziazioni salariali che portino a guadagni maggiori rispetto allo scorso anno, facendo entrare in gioco anche i sindacati che chiedono aumenti più elevati sostenuti dal Primo Ministro del governo.
La recessione ha indotto alcuni operatori di mercato a posticipare le previsioni di fine dei tassi negativi, ma Ueda non sembra cambiare, ribadendo che riconsidererà la necessità di politiche monetarie accomodanti solo al raggiungimento dell'obiettivo di inflazione del 2%, ma rimanendo ottimista sull'andamento dei salari, prevedendo una loro crescita reale graduale e addirittura superiore all'inflazione al netto dei prodotti freschi nell'anno fiscale a partire da aprile 2025.
Gli investitori e le imprese dovranno prepararsi a un possibile aumento dei tassi di interesse nei prossimi mesi. Il governo e la BOJ potrebbero dover agire di concerto per mitigare gli effetti negativi della recessione e continueranno a collaborare per raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2%.
Conclusioni:
La recessione in Giappone pone la BOJ di fronte a scelte difficili. La banca dovrà trovare un equilibrio tra il sostegno alla crescita e la lotta all'inflazione, mentre tiene conto dei rischi per la stabilità finanziaria. I prossimi mesi saranno cruciali per capire come la BOJ gestirà questa situazione delicata, e osservare quali saranno le implicazioni significative per l'economia giapponese e per i mercati finanziari globali.
L'economia giapponese rimane in una fase critica. Il futuro dell'economia dipenderà da vari fattori, tra cui l'inflazione globale, la politica monetaria della BOJ e le riforme strutturali del governo. La posizione economica futura del Giappone rimane incerta, con fattori sia interni che esterni in gioco.
Graficamente, il futures dello Jen Giapponese, ticker 6J, si trova in una posizione al quanto scomoda, a poco più dell’ 1% dai minimi storici, segnando di fatto un triplo minimo dopo il quale entreremo in mondi inesplorati.
Al tempo stesso il cross USD/JPY si trova a circa l’1% dai massimi storici, dove la stessa BoJ potrebbe intervenire per difendere lo Yen come già fatto in passato facendo massicci acquisti della propria valuta.
Alla luce di quanto descritto sopra e con un medio orizzonte temporale si potrebbero valutare molteplici strumenti finanziari traendo profitto dall’apprezzamento dello YEN Giapponese
Fonte:
Raccolta dati
Letture approfondite
Conoscenze personali
Grazie della lettura 🫶🏼
NIKKEI SHORT 35500Ai tempi ero un fan del Giappone. Appassionato di auto giapponesi, della loro cultura perfezionista e della loro storia, ora mi ritrovo a dover convivere ocn un conflitto di interesse.
Come mai un paese che è sempre stato un gioiellino per quanto riguarda efficienza ed organizzazione si ritrova a dover far fronte ad una delle crisi più importanti che ha mai vissuto?
Ostinazione . Essere convinti che la strada giusta sia quella che non percorre nessuno. Essere convinti che la propria politica vecchia di secoli possa avere la meglio contro l'evoluzione delle politiche sociali, statali, economiche e lavorative che invece cambiano con le generazioni.
Tutto questo sta portano il Giappone alla deriva in modo conoscente e prevedibile.
Posso riassumere le problematiche in 2 punti fondamentali: continuare a sostenere che i titoli di stato possano fare il lavoro "sporco" della banca centrale (che dovrebbe alzare i tassi di interesse) e mantenere una politca immigratoria lavorativa cosi restrittiva che il 95% delle richieste di ingresso per motivi lavorativi nel paese viene rifiutata per mancanza di credenziali.
Questo genera inevitabilmente 2 cose: inflazione e difficiltà produttiva, cose in cui il Giappone è sempre stato il fiore all'occhiello.
Attenzione alle coppie scambiate con lo Yen possono subire dei flashcrash improvvisi.
YEN PRONTO A RAFFORZARSI? Scopriamolo insiemeNon potevo non fare un'analisi sul Dollaro/Yen a poche ore dalla riunione della Bank Of Japan (BOJ). 😇
Di cose da dire ce ne sarebbero tantissime su questo cambio valutario, ma cercherò di essere il più chiaro e veloce possibile.
La mia view è ribassista , sia di breve che medio e lungo periodo, quindi vado Short!
La BOJ è la banca più accomodante di sempre, in un anno e mezzo di alzo dei tassi di qualsiasi banca mondiale, lei non ha fatto niente.
Conseguenze?
Un cambio valutario che sale senza freni.
Basta pensare che i livelli di 151 circa toccati un mese fa (e un anno fa), non si vedevano da più di 30 anni!
Ma le cose stanno cambiando.
Un tasso di cambio cosi alto inizia a star stretto al Giappone.
Nonostante i ribassi iniziati il 14 novembre, questo cambio valutario ha una grossa strada per scendere davanti a se. ⇩
Si parla che la BOJ metterà fine al regime dei tassi negativi entro i primi mesi del 2024, con una previsione di un'aumento dei tassi dell'0,25%.
Insomma, a livello macro la situazione è Short e il grafico, per me, parla chiaro! 💁🏻♂️
Tra l'altro, il prezzo Mercoledì ha rotto l'EMA a 200.
Io cerco di approfittare della risalita di oggi per posizionarmi short in area 143.330 (In realtà sono entrata ora a 143.090)
Stop a 145.150 e con 3 target differenti.
Operazione con target R/R 1:1.5 (Target1), 1:2 (Target2) 1:3 (Target3)
Come sempre scrivimi nei commenti o in privato per discuterne insieme 🤓
BANCHE CENTRALI E NFPIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 06.03.2023
-CONTESTO
Si riparte sui mercati con una settimana densa di appuntamenti macroeconomici, partendo dalle banche centrali per finire con il mercato del lavoro USA.
Per le banche centrali questa settimana avremo la RBA martedì chiamata ancora alle decisioni di politica monetaria e ancora alla lotta all’inflazione che continua ad essere il vero nemico da combattere. In Australia l’Indice dei prezzi al consumo rimane sui massimi al 7.8% e la necessita di politiche più aggressive sembra un’ovvietà , ma la RBA ha preferito la via della cautela timorosa di un contesto economico mondiale precario. Le aspettative si attestano pertanto su un ulteriore rialzo del costo del denaro di 25Bp.
La settimana prosegue mercoledì con la Bank of Canada sulla quale le aspettative sono di un nulla di fatto, quindi tassi fermi al 4.50% in linea con quanto dichiarato nell’ultima riunione: si attendono i dati in risposta dall’economia reale osservando gli effetti cumulativi dei rialzi tassi introdotti fino ad oggi!
Non di minor importanza sempre mercoledì avremo gli ADP che saranno ancora fotografia del mercato del lavoro USA e ancora le speranze sono per una risposta alle politiche monetarie della FED e quindi di una disoccupazione in aumento. Dobbiamo tuttavia constatare il grande disallineamento tra i dati ADP ed i NFP delle ultime rilevazioni, segnale forse che qualcosa ora cambierà e le due rilevazioni potrebbero allinearsi.
Ricordiamo a tal proposito che gli ultimi dati sul NFP sono stati drogati da una revisione annuale del conteggio di posti di lavoro e della popolazione, mostrando quindi un dato ben oltre le aspettative ed i reali movimenti del mondo del lavoro.
Ovviamente sarà focus anche la condizione salariale, che è parametro fondamentale per valutare quanto l’Inflazione potrà proseguire il suo cammino di resilienza.
Ancora da annotare a calendario, venerdì ci sarò la BOJ che se dovesse mostrarsi ancora dovish nelle sue decisioni di politica monetaria potrebbe infliggere ancora un duro colpo alla valuta nipponica.
-FOREX
Il comparto valutario come sempre prima di settimane cosi dense di eventi si posiziona in uno stato di attesa, che alimenta il trading range già presente dalla scorsa settimana su diversi asset special modo le majors.
Il dollar index rimane sopra i supporti di breve periodo a 104.00 area di confluenza dinamica e statica con le medie mobili di lungo periodo, ma è altrettanto vero che non trova spunti per rompere a rialzo le resistenze poste a 105.20-40.
Di tutta risposta eurusd rimane confinato tra 1.07 figura e 1.0550 senta avere spunti direzionali. Sebbene più volatile nel brevissimo , anche la sterlina rimane confinata in una zona di trading range compresa tra 1.2150 e 1.1950 senza trovare vie di uscita in attesa che il dollaro usa prenda una direzionalità più decisa.
Le oceaniche , che avevano vissuto giornate di spolvero rialzista grazie alle notizie provenienti dalla Cina, ora si trovano ancora una volta confinate in aree di trading range, con il dollaro neozelandese compreso tra 0.6280 e 0.6180-50 mentre l’australiano ancora sopra i supporti di 0.67 non trova soluzioni per aggredire le resistenze di 0.6875
-EQUITY
Il comparto azionario stupisce con importanti rialzi venerdi, a partire dall’equity americana con il nasdaq che si porta a 12400 pnt superando agevolmente le resistenze di 12250 pnt. Può sembrare anacronistico vedere azionario in salita con la contemporanea consapevolezza di una banca centrale hawkish da qui a fine anno, tuttavia facciamo notare lo stato di incertezza degli operatori che danno maggiore rilevanza al prossimo market mover che si presenta in calendario per poi cambiare posizione al successivo dato e cosi via, rincorrendo lo scenario che appare più plausibile sulla base dei market mover che di volta in volta saranno pubblicati.
Il focus ora è il mercato del lavoro e aspettative di dati peggiorativi sembrano alimentare gli acquisti, ma come sempre se i dati dovessero deludere le attese degli operatori allora le vendite saranno copiose.
-COMMODITIES
Prosegue la salita del gold, che in correlazione diretta con l’equity mostra chiaramente la volontà degli operatori di comprare gold a protezione del rischio che si assume nel comprare equity. In caso di crolli del mercato azionario allora si potrà liquidare gold per compensare le perdite.
Al momento siamo oltre le resistenze di 1850$ e si guarda con fiducia a 1865$ prima e 1880$ poi.
Prepariamo dunque ad una settimana ricca di appuntamenti da vivere insieme
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Lavoro Usa batte le attese, falchi pronti a spiccare il volo
Il dollaro USA torna nelle mani dei rialzisti con rendimenti USA rampanti.
•Gli occhi saranno tenuti d'occhio sulla debolezza dello yen e sull'IPC statunitense questa settimana.
Il dollaro USA ha fatto un'impressionante rimonta venerdì e si è rafforzato rispetto alle principali valute sulla scorta dei dati statunitensi che hanno mostrato che i datori di lavoro hanno assunto più lavoratori del previsto a settembre, suggerendo che la Federal Reserve per ora probabilmente si atterrà alla sua politica aggressiva di inasprimento. La probabilità di continui aumenti dei tassi di interesse ha contribuito a far salire ancora una volta i rendimenti del Tesoro. L'indice del dollaro DXY, che replica il biglietto verde rispetto a un paniere di altre sei valute principali, è salito dello 0,43% alla chiusura del gioco di venerdì e ha raggiunto un massimo di 112,5882. Il rendimento dei buoni del Tesoro a 10 anni di riferimento è salito a un massimo del 3,908%.
I salari non agricoli sono aumentati di 263.000, al di sopra della stima di consenso per un'aggiunta di 250.000 posti di lavoro. Il settore dei servizi ha aggiunto 244.000 posti di lavoro, trainato dai guadagni nei servizi educativi e sanitari, nel tempo libero e nell'ospitalità. L'Unemployment Tate è sceso al 3,5% a settembre dal 3,7% di agosto, a fronte delle richieste di mantenere invariato il tasso. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è sceso di 0,1 punti percentuali al 62,3%. Ciò va contro la loro battaglia per ripristinare l'equilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro di fronte all'inflazione, il che significa che forti aumenti dei tassi sono un dato di fatto per il prossimo futuro e questo è un vento contrario per i prezzi dell'oro rispetto a una curva di appiattimento. Ciò rappresenterà un'altra settimana critica per i giorni a venire con molti eventi del calendario statunitense, inclusi i verbali della precedente riunione della Fed, i dati sull'inflazione negli Stati Uniti e le vendite al dettaglio.
I mercati stanno attualmente valutando una probabilità del 92% di un aumento di 75 punti base per la riunione del Federal Open Market Committee del mese prossimo. Il restante 8% di probabilità è per un aumento di 50 punti base. Anche i dati sull'inflazione statunitense saranno seguiti da vicino e potrebbero rivelarsi influenti nel definire le aspettative degli investitori per la Fed. Nel tentativo di domare l'inflazione alle stelle, la banca centrale ha alzato il suo tasso di riferimento da quasi zero all'inizio di quest'anno all'attuale gamma del 3,00% al 3,25%, e il mese scorso ha segnalato che erano in arrivo aumenti più ampi quest'anno. Questo è alla base del biglietto verde che sembrava aver raggiunto il livello minimo la scorsa settimana, come mostra la seguente analisi tecnica di seguito. Il DXY è aumentato di circa il 18% per l'anno finora.
"I prezzi core probabilmente sono rimasti forti a settembre, con la serie che ha registrato un altro grande aumento dello 0,5% su base mensile", hanno affermato gli analisti di TD Securities prima dei dati CPI. ''Probabilmente l'inflazione di riparo è rimasta forte, anche se prevediamo un forte calo dei prezzi dei veicoli usati. È importante sottolineare che i prezzi del gas hanno probabilmente portato di nuovo un ulteriore sollievo per le serie principali, in calo di circa il 5% su base mensile. Le nostre previsioni mensili implicano 8,2%/6,6% a/a per i prezzi totali/core.''
In altri eventi, verrà rilasciato il verbale del FOMC. Il dot plot di settembre ha rivelato un tasso terminale dei Fed Funds superiore alle attese del 4,625%, con una distribuzione di punti abbastanza uniforme attorno a questo livello. Gli analisti di TDS hanno affermato che "la domanda è quanto di questo si sia riflesso nelle deliberazioni della riunione di settembre. Il tono di queste deliberazioni è stato probabilmente più aggressivo, date le tendenze fondamentali dell'inflazione CPI, sconvolgendo l'attuale narrativa dei mercati pivot accomodanti.''
BoJ in fuga
Nel frattempo, una potenziale spina nel fianco del biglietto verde potrebbe essere la Banca del Giappone. Il dollaro ha invertito le prime perdite contro lo yen giapponese la scorsa settimana e questo è il rischio per i rialzisti del dollaro USAi l mese scorso il dollaro ha raggiunto il picco di 145,90 yen in 24 anni, che aveva indotto un intervento delle autorità giapponesi per sostenere il fragile yen. "Il rialzo dell'USD sarà più difficile da raggiungere a questo punto, in gran parte perché il MOF/BOJ sembra intenzionato a schiacciare il vol USDJPY", hanno affermato gli analisti di TD Securities.
''Finora ha avuto successo. Attualmente, siedono su circa $ 1 trilione di riserve, quindi hanno alcune munizioni per impegnarsi in questa operazione. Riteniamo che una mossa al di sopra di 145 rischi di nuovo un intervento sullo yen e ciò potrebbe introdurre un po' di trascinamento dell'USD nel complesso, anche se temporaneamente. 140/145 è giusto per USDJPY in questo momento.''
I rendimenti USA continuano ad andare avanti
I rendimenti del dollaro e del Tesoro USA sono aumentati dopo il rapporto sul lavoro, poiché gli investitori scommettono sui beni rifugio:
come si è visto, il grafico a 4 ore mostra piccoli segni di decelerazione a seguito di un aumento da un'inversione media del 50% del precedente impulso rialzista. Se la struttura di supporto regge, il segno del 4,00% rimarrà sul radar del rialzo e questo supporterà il biglietto verde.
Il legname costa il canarino alla miniera di carbone?
La rottura della scollatura della testa e delle spalle e il passaggio alla scollatura della formazione M sono prospettive rialziste all'interno del cuneo ascendente rialzista dei prezzi del legname. Gli aumenti dei tassi che hanno danneggiato il mercato immobiliare potrebbero essere una marea che sta cambiando. I prezzi del legname sono scesi del 70% da inizio anno poiché i tassi sui mutui hanno superato la soglia del 5%.
Nel frattempo, abbiamo visto un 62% di ritracciamento nel rally di settembre e un tentativo di salire di nuovo sul lato anteriore di una linea di tendenza di supporto dinamica che deve ancora cedere. C'è uno squilibrio dei prezzi nell'area grigia intorno a 114,00 che i rialzisti possono puntare per la settimana a venire nell'indice dei prezzi al consumo (CPI).
Inoltre, da tenere a mente, il dollaro USA sta guadagnando contro lo yuan offshore cinese USDCNH ed è destinato a continuare a farlo mentre l'economia cinese lotta sotto il peso dei focolai di COVID in corso e dei blocchi. Abbiamo visto ulteriori prove di ciò nel Caixin Services Purchasing Managers' Index (PMI) del fine settimana per settembre 2022, che è sceso a 49,3 da 55,0 di agosto, riportandolo in contrazione. Abbiamo anche visto che il PMI dei servizi ufficiali cinesi ha mancato il segno a 50,6 (previsto 52,0, prima di 52,6) e il PMI manifatturiero Caixin / Markit cinese per settembre è stato deludente a 48,1 (previsto 49,5, prima di 49,5). tutto questo dovrebbe cadere nelle mani del biglietto verde, soprattutto con il numero di rischi geopolitici gettati nel mix.
Il dollaro USA ha superato i minimi della scorsa settimana di circa 112,75, una caratteristica rialzista per la settimana a venire che lascia 114,00 sul radar finché 111,95/55 regge:
Nikkei225, i 24mila punti livello osticoLa resistenza sopra i 24mila punti sembra molto ostica per l'indice Nikkei che deve anche affrontare il pericoloso rialzo dello yen per il proprio export con gli ultimi dati sulla bilancia commerciale negativi. Questo non significa che l'orientamento rialzista sia destinato ad invertire ma semplicemente può esserci un corposo ed altrettanto interessante ritracciamento che può favorire ulteriori acquisti nell'area dei 20mila punti.
ChfJPY, lo yen potrebbe bluffareAnche se la banca centrale giapponese lascio intendere fra le righe che qualcosa si potrà muovere in termini di politica monetaria, realmente non è stato detto ne annunciato nulla di particolare. Di conseguenza l'impostazione grafica della coppia franco-yen giapponese potrebbe suggerire un ulteriore rimbalzo sulla trendline attuale rialzista con un impulso piuttosto interessante verso l'alto, vista anche la tenuta dell'importante sogli psicologica dei 115
EurJpy, per ora euro sempre più forteNonostante lo yen si sia rinforzato dopo alcuni dichiarazioni circa un leggero allentamento dell'acquisto di titoli da parte della BoJ, l'euro ha approfittato della nuova coalizione al governo in Germani per un nuovo spunto rialzista. I livelli importanti rimangono però gli stessi e se dovesse calmarsi l'entusiasmo di tutta la zona euro con i dati inflazionistici della settimana, lo yen potrebbe recuperare qualcosa nel medio termine.
USDJpy, nessuna sorpresa dal meeting BoJCome previsto la BoJ e Kuroda non cambiano le carte in tavola con tassi negativi invariati e stimolo monetario su acquisto titoli sempre massiccio. Nonostante i recenti dati macro, mostrino un' economia nipponica in ripresa, il target dell'inflazione al 2% è ancora lontano e continua a preoccupare tutti i membri della banca centrale giapponese. La coppia UsdJpy si muove fra i soliti livelli e lo yen resta la moneta più debole di questa parte finale dell'anno.
EurJpy, segnali di debolezzaEuro yen potrebbe presto arrivare ad una svolta. Siamo sempre all'interno del solito canale-trading range ma gli ultimi movimenti lasciano presupporte un indebolimento della moneta unica in un cambio fortemente correlato dall'incrocio fra UsdJpy ed EurUsd. Se il dollaro si mantiene debole è molto probabile che l'attuale ritracciamento sulla coppia sia un'ottima opportunità per andare short e puntare anche alla rottura del canale con target di medio termine molto interessanti