Le mani forti del mercato.Durante le fasi più movimentate e volatili del mercato, può giovare alle nostre decisioni d’investimento e fornirci maggior consapevolezza, lo studio delle posizioni nette delle “mani forti del mercato”.
Nel grafico sopra relativo al future “E-Mini S&P contratto continuo”, studiando il commitment of traders, ovvero il report settimanale rilasciato dalla CFCT costruito in virtù delle posizioni nette dei principali operatori del mercato, possiamo notare come la categoria dei “large speculators”, indicata dalla linea verde, denota una forte presa di posizione in corrispondenza del minimo evidenziato, determinando un deciso movimento di swing.
Segnale sicuramente interessante, che non deve farci ipotizzare una sicura inversione di tendenza con relativo rimbalzo verso nuovi massimi, ma ci fa capire che il livello 4300 viene considerato dagli investitori istituzionali particolarmente interessante, valore in corrispondenza del quale può essere intelligente accumulare posizioni.
Sono almeno due anni che non assistiamo ad una così netta presa di posizione.
Attenzione però a trarre conclusioni affrettate.
Bisogna sempre rammentare che ci troviamo in un periodo di definizione e quantificazione di politiche monetarie da parte delle banche centrali. Sappiamo che fino ad oggi i mercati sono stati da esse sostenuti ed oramai i banchieri centrali sono allineati nel tentativo di “raffreddare” la crescita economica.
Il miglior approccio, per chi può permetterselo, è resistere a queste fasi, magari orizzontandosi su una visione di più lungo periodo.
Commitment
Nasdaq, questione di minimi.
Negli ultimi due anni, siamo stati testimoni della clamorosa performance di uno dei più interessanti indici presenti sul mercato, il Nasdaq, che dai minimi covid fa segnare un + 138%. Chi è riuscito ad intercettare parte di questo movimento, ha portato a casa risultati interessanti.
Tuttavia le ultime settimane sembrano volerci regalare una differente prospettiva e per la seconda volta in poco tempo dai minimi del Covid, assistiamo sul grafico del Nasdaq a barre daily, la fissazione di un minimo debole, ovvero inferiore rispetto ai precedenti punti di reazione. Non è tanto importante l’entità del ritracciamento rispetto al massimo storico (circa 8%, totalmente fisiologico e coerente), quanto il segnale di eventuale incapacità a fissare minimi più alti dei precedenti e il fallimento ad aggiornare i massimi.
Interessante sicuramente la candela del 10 gennaio, primo tentativo di rottura al ribasso della struttura in area 15500 punti, riassorbita con un importante spike. Il tentativo di rimbalzo, tuttavia sembra esser fallito con il ribasso del 13 gennaio.
Provando ad analizzare le posizioni nette dei principali attori di mercato (grafico sotto), in corrispondenza dell’ultimo minimo tracciato, possiamo notare un lieve incremento delle posizioni di Non Commercials e dei Retail Traders, seguito da un lieve decremento di posizioni short da parte dei Commercials.
Analizzando l’open interest (terzo grafico), notiamo rispetto ai precedenti massimi, una sostanziale riduzione dei contratti aperti a mercato, e in corrispondenza dell’ultimo minimo, un lieve incremento dell’OI.
L’open interest, se crescente durante una fase di trend (sia positivo che negativo), indica salute di quel trend. Possiamo notare come ogni fine trimestre, tendano ad esserci fluttuazioni anomale dell’Open Interest; è dovuto alle liquidazioni ed ai rollover dei vari contratti.
Per il momento l’analisi tecnica ci fa intravedere una fase di relativa incertezza dove le strategie di breakout in trend following potrebbero generare diversi falsi segnali. Importante pertanto pianificare con attenzione i trade, non scoraggiarsi nel veder oscillare il nostro capitale, cercare ove possibile di limitare i falsi segnali non derogando le regole della nostra strategia, selezionando le aziende preferendo quelle con fondamentali economici di qualità. Nel lungo periodo la metodicità, il rispetto ferreo di un set di regole ci premieranno.
S&P 500 – Analisi del Commitment of TradersDurante i periodi di storno o ritracciamento e comunque con cadenza settimanale, studio l’andamento delle posizioni nette di quelle che possiamo definire “le mani forti” del mercato, per capire l’orientamento di banche, fondi, operatori commerciali e piccoli traders.
Sul grafico del future Mini S&P500 ho aggiunto il Cot Report, con le indicazioni rispettivamente di:
• Commercials (linea rossa) – Operatori di mercato con finalità principale di copertura;
• Non Commercials (linea blu) - Banche, fondi, con finalità di speculazione;
• Non Reporable (linea arancione) – Traders al dettaglio.
Durante i cali delle ultime giornate, possiamo rispettivamente notare come fossero aumentate le posizioni nette corte di “Commercials” e ridotte quelle long dei “Non Reportable”. Tuttavia, abbiamo assistito all’incremento delle posizioni long dei “Non Commercials” i quali sembrerebbero essere interessati ad incrementare le loro posizioni sul ribasso attuale, dato interessante da acquisire.
Sarà interessante vedere come reagirà il mercato nei prossimi giorni e se eventualmente resterà fedele al bias rialzista delle festività natalizie.
Analisi del “Commitment of Traders” – 15/10/2021Settimanalmente il CFTC (Commodity Futures Trading Commission) rilascia il dato sul “Commitment of Traders”, ovvero la quantificazione delle posizioni nette lunghe e corte detenute da alcune categorie di investitori con il relativo “open interest”, ovvero il numero di contratti derivati non chiusi all’interno del mercato.
Le tre categorie di operatori analizzate sono:
• Commercials: Si tratta di trader commerciali, per la maggior parte coinvolti in operazioni di copertura o amplificazione delle posizioni in portafoglio. Agiscono in maniera attiva e sono i più informati sullo strumento finanziario in questione. Il loro approccio li porta ad essere contro trend e ad anticipare i movimenti del mercato (nel grafico linea rossa);
• Non Commercials (Large Speculators): Categoria composta da banche, grandi traders e fondi. Essi hanno un approccio speculativo, orientato al lucro e non al sottostante degli strumenti finanziari. Generalmente operano in trend (nel grafico linea verde);
• Non reportable: Categoria nella quale rientrano le posizioni dei retail traders, sovente in posizionamento errato nei punti di svolta del mercato.
Nell’analisi del report, non sono importanti solo il posizionamento long/short degli operatori e l’open interest, ma anche la variazione netta delle poste e i cd. estremi, ovvero situazioni nelle quali si rilevano pesanti divergenze di comportamento tra i vari operatori.
Durante il ritracciamento dell’S&P500 di inizio settembre, possiamo notare come i retail traders (linea blu) avessero posizioni nette lunghe, mentre Commercials e Non Commercials avessero una visione sostanzialmente short (linea verde e rossa al di sotto della linea dello zero).
Durante lo sviluppo del ritracciamento nel corso del mese di settembre e dei primi giorni di ottobre abbiamo visto una situazione sostanzialmente opposta:
• Retail traders con riduzione dei contratti aperti long;
• Non Commercials con incremento di contratti long;
• Commercials con incremento di contratti long.
Riuscirà questa variazione di posizionamento di istituzionali e commercial a sostenere le quotazioni? Sarà interessante verificare i prossimi report ed il relativo comportamento dei prezzi.