L'oro è ripartito, obiettivo 1800$Il gold è ripartito. Purtroppo è partito alto, l’aspettavo più in basso verso i 1570$ ma così non è stato. Nell’ultima settimana ha dato un colpo di reni con salita del 8%.
Dal grafico è uscito dal canale ribassista che lo stava accompagnando dai massimi di Marzo, quando avevo indicato la fine del rialzo con un segnale ribassista ben evidente, Oro: su weekly segnale di inversione . Purtroppo in questi mesi successivi non ha dato operazioni chiare da posizione, ma solo toccare e fuga.
Anche adesso è partito senza prendere il livello da ingresso da posizione.
Adesso un primo obiettivo dove deve arrivare, passa in area 1800$. Qui potrebbe fermarsi e prendere una pausa. Se mostrerà anche debolezza, alloro potrebbe annullare anche questa gamba rialzista e scendere nuovamente sui minimi antecedenti o quelli a cui l’aspettavo.
Materie prime
IL DOLLARO USA NON RIDE Più!IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 11.11.2022
-CONTESTO
I mercati sono fatti per sorprendere, e ieri non sono stati da meno con i dati sull’inflazione americana, che per la gioia di chi ha scommesso sul risk on e sul rally di natale, ha mostrato un buon segnale di ridimensionamento.
l'inflazione USa inizia a calare, sia nel dato generale che passa al 7.7% che nel dato core, che scende al 6.3%, dati che senza dubbio danno grandi speranze di una FED prossimamente meno aggressiva e disposta a rallentare la crescita dei tassi di interesse, allontanando l’ipotesi di un costo del denaro al 5%.
Tutto è ancora da vedere, la FED parlerà il 15 Dicembre e abbiamo ancora rilevazioni di dati su inflazione e del mercato del lavoro per il mese di Dicembre prima che la FED si esprima, e se è vero che il giro di boa è compiuto per l’economia americana allora dovremmo poterne aver conferma agli inizi dicembre con un dato sulla disoccupazione in aumento oltre l’attuale 3.7%.
Su un dato chiaramente di sostegno al risk on, i mercati hanno stupito con pesantissime vendite di dollari usa, che sono certo ben viste dalle restanti economie mondiali messe a dura prova da un super dollaro che le costringeva ad importare inflazione, le prese di profitto sul biglietto verde hanno generato acquisti massicci di equity, sfruttando il timore di molti operatori di non riuscire ad entrare con adeguato timing nel rally di natale , e di perdere quindi l’occasione di acquisti a prezzi ottimali, alimentando una chiara spirale di risk on e di euforia che riverbera su tutti gli asset class.
Non è da meno la reazione del comparto obbligazionario, che ha visto pesantissimi stoni dei rendimenti sovrani in tutte le scadenze, segnalando quanto l’aspettativa di un’inflazione più bassa abbia ridimensionato il comparto con una salita poderosa nei prezzi.
-FOREX
Il comparto forex in grande stravolgimento, con la caduta del dollaro USA si risveglia l’interesse per gli altri asset valutari a partire dalla moneta unica che in linea con il posizionamento delle mani forti, già più volte richiamato, ora si porta a 1.0250, con la prospettiva di approdi a 1.0350. non tarda a rispondere il mondo retail che in posizione ora lunga di dollari al 69% cerca il mean reverting anche sull’euro con un 66% shortt sul basket e un 75% short su eurusd, dando ancora una volta conferma di quanto siano controparte naturale dei big players.
Bene anche la sterlina che si spinge al test delle resistenze con timidi break out , portandosi a 1.1750 con il mondo retail short al 60% sul basket e al 68%su gbpusd.
Interessanti le dinamiche sulle valute rifugio, con lo yen in grandissimo spolvero che gode ora di una debolezza del dollaro e permette il collasso letterale di usdjpy che in due sessioni, compreso oggi, passa da 146.60 a 138.75 di minimo con il mondo retail pronto a girarsi a caccia dei minimi, dopo mesi di attesa di questo storno in posizione corta ora si riportano al 50% short sul basket yen, mentre usdjpy vede 52% corti dei retail.
Quadro medesimo per il franco svizzero che trova i retail contrarian short al 74% sul basket e al 85% long su un usdchf in caduta libera sotto i colpi di un dollaro ora debolissimo e di un super franco svizzero
-EQUITY
Il comparto azionario festeggia, con rialzi in Europa che stupiscono , il dax compie dai minimi di ottobre un +20% sovraperformando il comparto azionario americano.
Solo ieri dopo giorni di incertezza l’equity Usa prende vigore, sulla fiducia di un’inflazione in calo e di una FED che lascia alle spalle i temi da falco, si vola su ali di leggerezza con il nasdaq che si porta a 11800 punti circa area di prima resistenza chiave per il trading range che contiene i prezzi da settembre 2022. Non sarà facile rompere i livelli sopra citati, e ancora periodi di incertezze possono caratterizzare il comparto equity, e solo la FED con chiare dichiarazioni dovish potrebbe permettere il compiersi di un vero rally natalizio fino 12800 pnt.
-COMMODITIES
Non da meno il comparto commodities che festeggia la debolezza del dollaro, con un occhio speciale al gold, che trova doppia sponda in un calo poderoso dei rendimenti obbligazionari , loro diretto concorrente, il che permette al gold di lanciarsi verso 1761$ prima vera resistenza di medio periodo, livello oltre il quale un dollaro ancora debole potrebbe aprire la strada a 1807$. Ancora una volta la FED giocherà un ruolo chiave per il futuro del dollaro americano in un mercato ancora fortemente dollaro centrico, che spera ancora di veder tornare a volare le colombe tra la FED
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
XAUUSD - POSSIBILE INVERSIONE#GOLD si trova al suo terzo impulso rialzista con 2 strong breakout fatti nei giorni precedenti. Potremmo aspettarci uno storno del prezzo su questo retest del massimo fatto qualche mese fa, oppure un retest in zona supply per poi crollare.
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Non è un consiglio finanziario ma analisi personale.
OCCHI SULL’INFLAZIONE USAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.11.2022
-CONTESTO
Siamo giunti al dato chiave di questa settimana di contrattazione, l’inflazione USA, che per il dato generale è atteso al +8.0% rispetto al precedente +8.2%, ma teniamo ben presente che sono già diverse rilevazioni che il dato generale cala, grazie ad un forte rientro dei prezzi dell’energy, mentre sale il dato core, ovvero privo di food ed energy, passando al +6.6% massimo degli ultimi 20 anni.
La corsa dei prezzi al netto delle componenti energy e food, mostra ancora una robusta domanda aggregata, con gli americani che tendono a spendere ancora senza timore dei prezzi in salita, il che porta la FED a mantenere toni aggressivi nelle sue politiche monetarie.
La speranza ora deriva dal mondo del lavoro che sembra iniziare a scricchiolare, con una disoccupazione al 3.7% , di certo ancora molto bassa, ma che sembra iniziare un cammino in salita dato le ultime notizie di grandi licenziamenti anche nelle grandi multinazionali americane come Meta e Apple, il porterebbe a credere in primi reali effetti delle politiche monetarie della FED su aziende, e su famiglie che dovranno a questo punto rivedere le loro spese e consumi.
La chiave come sempre è il timing, non sappiamo quanto tempo ci vorrà e la nostra unica possibilità sarà seguire i dati che di volta in volta ci mostreranno il quadro della congiuntura macroeconomica amerciana.
Alla luce di quanto detto, se oggi i dati dovessero mostrare inflazione in calo , si potrebbe assistere ad una nuova fiammata del comparto equity alimentato ancora sia dal rally di fine anno che dalla speranza di una FED meno aggressiva che sia non lontana dal Pivot.
Viceversa un dato ancora superiore alle attese, sarebbe una doccia fredda per gli operatori, che si vedrebbero costretti ancora una volta a scaricare le scommesse rialziste fin qui intraprese, ma la verità si saprà solo dopo la pubblicazione del dato, come sempre ricordiamo che i mercati sono fatti per sorprendere.
-FOREX
Il comparto valutario vede la tenuta dei supporti per il dollaro americano, che non trova spunti per rompere 109.50 e allungare a nuvi minimi per questo novembre 2022, tornando ancora una volta nel canale lateral ribassista che contiene i prezzi dai massimi del ottobre 2022 a 114.80.
Rispondono al mercato chiaramente dollaro-centrico tutte le altre majors, con l’eurusd che storna dalla parità verso gli attuali 0.9980 e trova i primi supporti dinamici nella mm21 periodi daily a 0.9950,mentre resta piu stabile la sterlina che ha già in precedenza pagato la forza del biglietto verde rimanendo sotto le resistenze di 1.1645
Stornano anche le oceaniche con il dollaro neozelandese che non riesce a rompere a rialzo la mm100 periodi daily e torna a testare 0.5850 aprendo cosi la strada a potenziali nuovi ribassi, se il dollaro dovesse trovare nuova linfa rialzista dai dati di oggi.
-EQUITY
Il mondo azionario trova ancora forza nel comparto europeo con il dax che attacca i massimi di 13650 pnt e sembra non avere motivazioni per dei ribassi strutturali che lo portino al test dei suppporti a 13440 pnt, mentre l’america paga con maggiore pesantezza le aspettative del dato odierno, con il nasdaq schiacciato a 10861 pnt non lontano dai primi supporti a 10700pnt in una compressione di volatilità che lascia poco spazio alle direzionalità
-COMMODITIES
Per le commodities pesa ancora il recupero del dollaro americano, che schiaccia nuovamente il comparto energy, con il wti a 85.25$ oramai sotto la trend line supportiva che congiungeva i minimi dal 26 ottobre 2022aprendo la strada a ulteriori ribassi fino 82.45$
Reggono meglio i metalli, con il gold non lontano dalle resistenze a 1723.50$, ma solo un dollaro debole e tassi obbligazionari in calo potrebbero portare questo asset a rompere le resistenze e allungare fino 1761$, in caso contrario dovremmo valutare ancora i supporti a 1680$ come possibile approdo.
Attendiamo dunque i dati sull’inflazione Usa di oggi ore 14.30, per scoprire lo stato dell’economia americana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
RALLY DI NATALE VS BEAR MARKETIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 09.11.2022
-CONTESTO
Prosegue la salita del comparto equity ancora in scia con l’euforia degli operatori pronti a godere del rally di natale, una finestra atta a mostrare conti e bilanci in ottimo stato o almeno al meglio possibile, per godere di premi e benefit, finestra che molto spesso porta a chiusure e ricoperture di posizioni che hanno generato grande profitto nell’anno, i grandi fondi e le case di investimento che hanno goduto del bear market prendendo posizioni corte vogliono giungere alla conclusione di questo anno senza perdere i vantaggi delle performance realizzate e questo giustifica prese di profitto e ricoperture che generano salite dei mercati azionari sebbene in pieno bear market.
Le attese nel breve periodo si focalizzano sul dato di domani dell’inflazione USA, dato che potrebbe generare non poca volatilità , partendo dal dollaro americano per finire al comparto azionario.
In caso di un dato ancora tonico, con un’inflazione sostenuta sia nel dato core che nel dato generale, si potrebbe assistere a nuove vendite di azionario sul timore di una FED con tassi diretti al 5%, dando cosi nuova linfa a quello che resta ancora un chiaro bear market!
La fase di ribassi dei mercati non è terminata, e l’idea di proiettarci ora verso i massimi annuali sembra a dir poco irrealizzabile, considerato l’attuale fermo produttivo della Cina, un’Europa ancora in stallo sulla questione energetica, il Regno Unito in fase di recessione e l’America che inizia a vacillare anche nel mondo del lavoro.
Rimaniamo dunque con i piedi per terra e valutiamo con molta attenzione il ritmo del mercato , prendendo l’attuale salita per quella che è.. un buon rally di fine anno, ma certo al momento non possiamo parlare di inversione in Bull Market.
-FOREX
Il comparto valutario si adegua al risk on, e trova finalmente prese di profito nel dollaro americano che si porta al test dei supporti a 109.75 dove l’eventuale break out potrebbe dare vita a ribassi più poderosi fino anche 107.75 prima e 105.00 figura poi, senza tutavia poter annunciare la fine di un trend rialzista per il biglietto verde che troverebbe solo una fase di equilibrio.
Il mondo retail si adegua rapidamente con un 65% di trader in posizione long, pronti a dare la caccia ai minimi , incuranti di scegliere un timing adeguato.
La risposta delle altre majors non tarda ad arrivare e la partenza rialzista dell’euro ne è la conferma.
Grandi posizionamenti long dei non commercials sui futures davano già chiara idea della forza che avrebbe potuto esprimere l’euro e cosi su una fase rialzista che porta eurusd a 1.0095, pronto a nuovi allunghi rialzisti fino alle aree di 1.0180 il mondo retail prende posizione corta, in chiaro mean reverting con un 70% di posizioni contrarian.
La’ttuale debolezza del dollaro americano si evidenzia anche su asset come usdcad , che dopo la formazione grafica di un ottimo testa spalla, sembra essere giunto al break out della neckline e con un 71% di retail in posizione contrarian long sembra avere possibilità di allunghi ribassisti fino 1.3210.
Anche usdchf mostra la debolezza momentanea del biglietto verde, aggredendo i supporti a 0.9850 pronto per allunghi in trend ribassista con un 71% di retail short, segnale di potenziali allunghi in trend ancora fino 0.9780.
-EQUITY
Indici americani che provano ad allungare a rialzo , ma come detto non crediamo in una netta inversione di tendenza dato la congiuntura macroeconomica mondiale, ma confidiamo in una fase laterale che dia modo di riposizionare portafogli e posizioni per il termine dell’anno solare.
Il comparto tech si mantiene intorno agli 11000 punti e solo allunghi fino 11600 e 11800 potrebbero decretare un vero movimento rialzista in grado di mettere in crisi la struttura a massimi e minimi decrescenti dell’attuale bear market.
Decisamente piu tonico il comparto europeo che gode ora di un vantaggioso tasso di cambio e invoglia gli investitori a cogliere l’occasione di rivalutazioni sia negli asset azionari, quanto nel cambio valutario eurusd. Gli attuali livelli di prezzo di 13600pnt, non trovano grande supporto nei dati macroeconomici , pertanto non siamo inclini ad acquisti di equity europea, ma ci limitiamo a monitorarne l’andamento per cogliere eventuali nuovi ingressi al ripresentarsi delle dinamiche bear market.
-COMMODITIES
Tra le commodities monitoriamo il gold, che ora vive fase di splendore grazie al dollaro debole e ad un freno nei rendimenti obbligazionari. Non escludiamo un 2023 brillante per questo asset, sebbene l’inflazione possa essere in calo, la discesa del dollaro ed eventualmente il calo nei rendimenti obbligazionari mondiali potrebbe dare nuova linfa ad un asset che ritroverebbe posto nei portafogli degli investitori.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Rame in ripresa la domandaIl prezzo del rame è aumentato nelle ultime sedute da quando gli investitori hanno scommesso che le banche centrali inizieranno a ridurre il loro ritmo di aumenti dei tassi di interesse e di conseguenza il Dollaro Usa potrebbe scendere di prezzo.
Secondo un rapporto Governativo, il Cile, il più grande produttore mondiale di rame, ha estratto 439.277 tonnellate di rame nel settembre 2022, il 2% in meno rispetto alle 447.400 tonnellate estratte nel settembre 2021.
Con le scorte in esaurimento e i principali produttori che faticano ad aumentare la produzione, il prezzo del Rame potrebbe trovarne beneficio.
SI DANZA TRA SPERANZA E PAURAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 07.11.2022
-CONTESTO
Inizia una nuova ottava di contrattazione, che avrà come focus ancora una volta i dati sull’inflazione americana, attesi per giovedi prossimo.
Delicato l’equilibrio attuale dei mercati, che oscillano tra i rialzi guidati dalla speranza di un giro di boa delle banche centrali, supportati dai dati di una disoccupazione in aumento e le notizie di tagli ai dipendenti da parte delle grandi aziende americane come Meta, ed Apple che ha annunciato la riduzione di produzione di IPhone, e dall’altro lato i ribassi dominati dal timore che l’inflazione possa non essere giunta al suo massimo e che la FED possa portare i tassi di interesse verso i massimi del 5%.
Sarà dunque decisivo il dato di giovedi per proiettarci verso la riunione della FED di dicembre con le idee più chiare su quelle che potrebbero essere le prossime decisioni di Powell.
-FOREX
Il mercato valutario mostra i primi segnali di una possibile inversione della super forza del biglietto verde, che sebbene resti ancora preda delle dichiarazioni future della FED, trova ora prese di profitto importanti da parte delle mani forti e posizionamenti invece lunghi da parte dei traders retail che si portano al 57% long sul basket dollari.
L’inversione di sentiment sul dollaro condiziona special modo la moneta unica, dove i retail si portano al 64% short, con l’appoggio delle mani forti che si posizionano invece netti lunghi con oltre 100 000 contratti, segnale importante per eventuali ripartenze rialziste.
La debolezza del dollaro e la forza dell’euro portano eurusd alle porte della parità a quota 0.9990, pronto per allunghi rialzisti più importanti fino alle aree di resistenza poste a 1.0095 prima e 1.0180 poi.
Anche le sterline vedono un avvio di ottava brillante, con gbpusd che attacca 1.1460 prima resistenza lungo un eventuale cammino rialzista, in attesa che il giorno 17 il nuovo PM esponga i dettagli di quello che sarà il nuovo piano fiscale per il Regno Unito. Il posizionamento retail resta tuttavia pesantemente long con un 68% di rialzisti sul basket sterline, ed un più modesto 51% long su gbpusd.
Ancora stabilmente long i retail sullo yen con un 62% di posizioni rialziste, che attendono i segnali chiari della BOJ per inversioni nette del percorso della valuta nipponica.
Interessante la pressione ribassista dei retail sul dollaro neozelandese che vede i retail al 74% short, rispetto al 69% di venerdi, segnale chiaro di potenziali allunghi rialzisti oltre le attuali resistenze poste a 0.5950, per tentare approdi fino alle aree di 0.60 figura prima e 0.6150 poi.
-EQUITY
Il comparto azionario trova l’europa in grande forma, tanto da generare performance settimanali e mensili di gran lunga superiori a quelle americane. Il comparto equity Usa resta maggiore preda delle incertezze sul futuro delle politiche economiche e di quanto la congiuntura macroeconomica possa reggere l’urto di continui rialzi tassi.
Il nasdaq punta ora tuttavia a rompere le resistenze poste a 10940 pnt per tentare allunghi verso 11000 prima e 11200 poi.
Anche SP500 sembra aver trovato una impostazione rialzista più chiara e punta ora ai 3800 pnt pronto per allunghi rialzisti fino 3850 pnt.
-COMMODITIES
Il mondo delle commodities trova il gold in grande spolvero, sia per la debolezza della moneta unica che per il rallentamento nella corsa a rialzo dei rendimenti obbligazionari.
Ci troviamo ora a ridosso delle resistenze a 1680$ ed in caso di break out rialzista potremmo assistere ad allunghi maggiori fino 1723$ prima e 1754 poi.
Vedremo la partenza di questa ottava con l’arrivo degli americani in una sessione comunque prima di grossi market movers
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
E SE FOSSERO GLI INVESTITORI A RENDERE PIU AGGRESSIVA LA FED?Le scommesse errate dei tori potrebbero rendere più hawkish Powell e la politica monetaria?
Nonostante la Federal Reserve si sia sempre mostrata “aggressiva” nel combattere un’inflazione arrivata a livelli insostenibili, il mercato ha sempre cercato e trovato dei pretesti per pensare il contrario e far, successivamente, salire i mercati. Alcuni esempi:
• Il rimbalzo del Nasdaq di poco più del 23% nel periodo estivo era giustificato dal pensiero che la FED si mostrasse meno “hawkish”, salvo poi chiarire quest’ultima la sua posizione al Jackson Hole del 26 agosto dove lo stesso Powell dichiarava che “sarà necessaria per qualche tempo una politica monetaria restrittiva per vincere inflazione”
• Nella lettura del comunicato da parte della Federal Reserve del 2 novembre traspariva la frase che “nel determinare il ritmo dei futuri incrementi nell’intervallo obiettivo, il comitato terrà conto dell’innasprimento cumulativo della politica monetaria”; il mercato, alla lettura, segnava delle ottime prestazioni per poi rimangiarsi tutto una volta che, nella conferenza stampa successiva, Powell stesso dichiarava che “c’è ancora molta strada da fare prima di concludere il ciclo di aumento dei tassi”
• Il dato sul mercato del lavoro del 4 novembre: gli investitori festeggiavano per una lettura “positiva” sul dato riguardante la disoccupazione, che batteva le stime del 3.6% attestandosi al 3.7%:
Nonostante il dato migliore delle aspettative, esso si attesta comunque vicino ai valori del minimo storico del 1953, al 2.5%!
Nella grafica successiva viene mostrato il binomio “azionario in salita-Fed meno aggressiva”:
La voglia da parte del mercato di far risalire gli indici azionari potrebbe essere tuttavia un’arma a doppio taglio, per questo motivo:
• Se i mercati azionari salgono il dollaro registra delle cattive performance, per due motivi:
1. Non agisce da bene rifugio (questo è chiarito dalla sua correlazione diretta con il VIX, l’indice di paura dell’S&P500):
2. Viene penalizzato dal tasso di interesse che il mercato sconta; infatti, quanto più il tasso di interesse di una nazione sale, tanto più la moneta di riferimento si rafforza; dunque, vien logico pensare che se il mercato sconta tassi di interesse futuri stabili o addirittura “tagliati”, la valuta va a risentirne in negativo; questo punto è ben rappresentato dalla correlazione inversa tra la stessa currency e il future Federal Fund scadenza febbraio 2023:
La stessa correlazione è ancora più apprezzabile in un timeframe a 15 minuti:
Il dollaro dunque viene penalizzato da due eventi negativi.
La domanda che io stesso mi sono posto dopo l’uscita del dato sulla disoccupazione è stata:
“Se le scommesse sbagliate da parte del mercato portano ad un indebolimento del dollaro, quali potrebbero essere le ripercussioni”?
• Una FED ancora più aggressiva
Il motivo?
Esiste una correlazione inversa tra il dollaro e le aspettative di inflazione, in questo caso a 5 anni:
Quando il dollaro si deprezza, le aspettative tendono a salire, come mostra appunto la grafica. Il coefficiente di correlazione tra i due elementi è per lo più in territorio inverso.
Il coefficiente di correlazione utilizzato è pari a 20 periodi, ossia tiene conto nel calcolo delle ultime 20 candele (dal momento in cui una settimana di contrattazioni è pari a 5 candele, 20 periodi indicano un mese di contrattazioni). Applicando lo stesso coefficiente a più ampio raggio, ad esempio a 40 periodi, possiamo notare una correlazione ancora più marcata:
Perché questo? Perché il dollaro influenza le aspettative di inflazione? Il terzo incomodo di questa breve storia è il petrolio, infatti:
La correlazione che esso presenta con il dollaro (nelle ultime 40 sedute) è inversa, motivo per il quale:
• Se il mercato scommette su una Fed meno aggressiva e fa salire i mercati azionari il dollaro, per i motivi visti precedentemente, va ad indebolirsi…favorendo la salita del petrolio che, guarda caso, con chi è correlato in maniera diretta?
Con le stesse aspettative di inflazione! E… qual è lo strumento a disposizione della banca centrale per combattere l’inflazione? Il rialzo dei tassi di interesse. Ecco spiegato il motivo per il quale “le scommesse errate dei tori potrebbero inasprire la politica della FED”!
Se il pensiero degli investitori di una FED meno aggressiva sarà più forte di quello che la FED effettivamente è (ossia che la stessa banca centrale utilizzerà tutta la sua forza per combattere l’inflazione), il dollaro andrà ad indebolirsi, andando a favorire una probabile risalita del petrolio che, come è abbastanza noto da due anni a questa parte, è stata la componente “più problematica” all’interno del paniere del consumer price index.
E’ doveroso specificare che:
• Dall’inizio del percorso di inasprimento di politica monetaria, le scommesse dei “tori sull’azionario” hanno trovato vita breve, motivo per il quale la recente debolezza del US Dollar potrebbe essere solo episodica
• Il petrolio non risponde soltanto alla tematica relativa alla sua correlazione inversa con il dollaro, bensì anche a questioni di domanda e offerta, motivo per il quale se le più grandi economie al mondo (Stati Uniti, Cina, Europa e Giappone) entrasssero nel futuro più prossimo in una recessione, la domanda di crude oil calerebbe e con essa il prezzo della materia prima
Tra i grafici che osserverò attentamente le prossime settimane ci sarà sicuramente il seguente:
Una cosa appare comunque certa:
• Se tutte le correlazioni si manterranno stabili un dollaro debole, nei prossimi tempi, non aiuterebbe il lavoro di Jerome Powell!
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci
SOYBEANS - BullishLa SOYABEANS (ZS) da inizio Settembre 2020 ha avviato una fase rialzista evidente sul time frame settimanale in figura formando minimi sempre crescenti.
Dopo una recente fase di ritracciamento il mercato sta mostrando nuovi segnali di forza in un momento di stagionalità positiva che potrebbe riportarlo almeno sino ai massimi precedenti:
- un primo target è rappresentato dalla prima area rossa di offerta/resistenza in figura
- un secondo target più elevato sino ai massimi precedenti di fine Maggio 2022 in corrispondenza della seconda area rossa di offerta/resistenza
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Analisi completa sul nostro canale youtube.
Buon trading!
“IO SPERIAMO CHE LA DISOCCUPAZIONE SALE!”IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 04.11.2022
-CONTESTO
Volge al termine un’ottava di contrattazioni incentrata ancora una volta alle banche centrali, prima l’RBA con un rialzo timido di 25BP, poi la FED super hawkish con un rialzo da 75Bp e apertura a ulteriori spinte rialziste anche per la riunione di dicembre 2022, e ieri infine la BOE che segue i cugini americani in un rialzo da 75Bp per contrastare l’inflazione dilagante.
Diverse le economie in esame e diverse le congiunture macroeconomiche dei tre blocchi in esame, da un lato l’America , con una congiuntura ancora robusta, forte domanda aggregata, e disoccupazione ai minimi storici, e sebbene i PMI mostrino un settore manifatturiero in rallentamento , le vere ripercussioni nell’economi a reale sembrano tardare ad arrivare, il che da spazio alla FED di agire con energia al rialzo tassi per contenere un’inflazione record che resta priorità assoluta per la banca centrale anche a costo di eventuali recessioni.
Dall’altro lato il Regno Unito, decisamente più fragile, in chiara recessione, con un’inflazione oltre il 10% forte deficit di bilancio, e una BOE ancora più aggressiva della FED se si considera l’inizio delle vendite nette di obbligazioni sovrane già messo in atto in questa settimana. Oltre a dover contrastare un’inflazione record con politiche economiche rigide ed aggressive, il Regno Unito si troverà a fare i conti con politiche fiscali pressanti per imprese e famiglie nel nuovo piano introdotto dal cancelliere Hunt e dal nuovo PM Sunak, ma sembra essere un male necessario.
Cosi con due politiche ugualmente aggressive, da un lato il dollaro si rafforza e dall’altro la sterlina si indebolisce!
La fiducia nell’economia americana resta da sempre un mantra nelle serie storiche di recessione mondiale, mentre la difficile congiuntura UK mette seri dubbi sui tempi di uscita dalla fase di recessione, il che porta molti investitori fuori dagli asset UK
Sebbene le decisioni siamo chiare da parte delle banche centrali, oggi avremo focus sul mondo del lavoro USA, e mai come prima le speranza sono riposte in una salita della disoccupazione!
Per quanto possa sembrare assurdo, ma gli operatori ben sanno che l’unica strada per vedere calare l’inflazione Usa e quindi sperare in una Fed meno aggressiva, è riposta solo ina disoccupazione in aumento, così da colpire pesantemente i consumi e la domanda aggregata.
Se questo circuito non inizia la sua ruota, difficilmente la morsa della FED si allenterà, pertanto … io speriamo che la disoccupazione aumenta!
-FOREX
Il mondo valutario resta incentrato al dollaro centrismo, con il biglietto verde che non trova ora la forza necessaria a rompere a rialzo le resistenze chiave poste per dollar index a 113.50 prima e 114.75 poi, rimanendo all’interno di un canale lateral ribassista che lascia pensare ad un dollaro stanco e prnto a maggiori prese di profitto. Il mondo retail che ha venduto in mean reverting la salita degli ultimi giorni, si porta al 63% short dal 60% di ieri sul basket dollari.
Lo sbilanciamento è evidente su tutte le majors, con eurusd con i retail al 64% long dal 59% di ieri , cosi come il cable con un 64% long dal 53% di ieri.
Salgono anche usdchf e usdcad, che vedono ingressi contrarian per i retail al 74% short per usdchf e al 62% su usdcad, entrambi gli asset su interessanti aree di resistenza, che se rotte a rialzo potrebbero dare importanti allunghi rialzisti in scia con la forza del biglietto verde.
-EQUITY
Il comparto azionario a partire da quello americano, sembra aver già esaurito il pessimismo seminato dalla FED due giorni orsono, e sebbene i mercati siamo tornati non lontano dai minimi di questo 2022 non pare esserci ulteriore spinta ribassista in questa sessione europea tale da garantire allunghi oltre i minimi.
Il nasdaq ha trovato supporto a 10700 pnt, e al momento fativa a rompere detto supporto e guarda con simpatia ai massimi di 10900 prima e 11000 poi.
Anche l’SP500 al momento segna candela inside nei prezzi di eri compresi tra 3700 e 3800 pnt, senza dare ulteriori indicazioni di trend.
Il dax che sembra essere uno degli indici mondiali migliori tiene le aree di massimo relativo a 13300 pnt, puntando alle resistenze di 13440 pnt.
-COMMODITIES
Il mondo della commodities è nel suo insieme senza direzionalità ancora con candele nettamente inside su base daily, a aprtire dai metalli con il gold fermo a 1646$ sopo il test dei minimi a 1620 non ha trovato forza per rompere a ribasso i minimi e allungare verso nuovi lidi.
Spolvero per il comparto energetico con il wti che recupera area 90$ e sembra voler attaccare 93$ prima vera resistenza di questo asset, mentre resta decisamente inside il NGAS che resta fermo a 6.25$ e solo una ripartenza oltre i 6.40$ potrebbe dettare una vera e propria ripartenza rialzista
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attesi oggi i dati sull’occupazione USA, con la speranza di veder salire la disoccupazione oltre l’attuale livello di 3.5% per sperare in un raffreddamento dell’economia USA
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
FUTURO DA COLOMBA O DA FALCO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 02.11.2022
-CONTESTO
Il giorno della FED è arrivato e l’attenzione degli operatori è tutta rivolta agli eventi di questa sera, alle ore 20.00 Powell darà indicazioni non solo sul rialzo tassi, che sembra oramai scontato essere di 75Bp. ma cosa più importante, saranno le prospettive che si daranno sulle prossime riunioni di Dicembre e da li per il nuovo anno di contrattazione.
Il futuro per la FED potrebbe essere ancora in linea con le decisioni hawkish che hanno dominato questo 2022, sempre se l’inflazione resti elevata e la congiuntura macroeconomico rimanga tonica, a questo scopo sarà interessante analizzare i dati di venerdi sul mercato del lavoro USA.
Tuttavia se la FED dovesse dimostrarsi ancora molto aggressiva anche per le prospettive future, deludendo le aspettative di un giro di boa delle politiche monetarie verso una linea più accomodante , i mercati potrebbero scontare pesanti ribassi nel comparto equity, dando nuovo lustro al dollaro americano che ha vissuto negli ultimi giorni interessanti prese di profitto.
Viceversa se Powell dovesse allinearsi ai timori di una eccessiva aggressività da parte della banca centrale nei confronti dell’economia reale, dando cosi sostegno alla teoria di essere giunti oramai al tasso di equilibrio e di conseguenza all’esigenza di rallentare il ritmo dei rialzi tassi, i mercati potrebbero festeggiare con importanti rialzi dando fiducia al rally in atto che potrebbe essere preludio al famoso rally di natale.
In tal caso anche le prese di profitto sul dollaro potrebbero diventare copiose, e maggiormente giustificate dato i livelli ai quali si è giunti con il dollaro in questo 2022, il che porterebbe ad interessanti recuperi delle majors.
-FOREX
Per il comparto forex si denota attesa per le dichiarazioni di questa sera, con un dollaro che resta fermo a 111.50, senza per ora generare nessuna direzionalità.
Fase di neutralità che si rispecchia anche sull’euro, che rimane non lontano dalla parità a 0.99 figura in attesa di sapere il futuro del biglietto verde.
Leggeri ribassi per la sterlina, che gode di indecisione contro il dollaro, ma che vede invece interessanti ribassi contro le altre majors, dopo che la BOE ha dato inizio alla vendita netta di Gilts ieri pomeriggio.
Il mondo retail in ovvia conseguenza, si mantiene neutrale con un 52% long sul baske euro , al 57% short dollari usa e al 57% short sterline.
Di maggiore interesse lo yen giapponese, che in una giornata di timido recupero dai minimi, porta i retail a ridurre le esposizioni long che passano al 61% dal precedente 64%
Respira anche il franco svizzero, che porta i retail a chiusure di posizioni long, che passano dal 64% di ieri al 56% attuale.
Resta spinta la decorrelazione tra australia e nuova zelanda, con il dollaro australiano ancora in forte ribasso , tanto da portare i retail ad acquisti fino al 74% dal 68% di ieri, mentre la spinta rialzista del dollaro neozelandese vede il 79% short dal 66% di ieri.
La forte decorrelazione tra i due asset porta interessanti eccessi sul cross audnzd, con un 91% long di posizioni retail dopo la forte discesa dai massimi di questo 2022.
-EQUITY
Il mondo azionario aspetta le parole della FED rimanendo dsotto le resistenze per gli indici maggiori, con il asdaq sotto 11.600 e la resistenza chiave a 11800pnt.
Se stasera la FED dovesse dimostrarsi più hawkish del previsto per il prossimo futuro , non si escludono importanti ribassi fino al ritest dei minimi , prima a 11000pnt per poi giungerte a 10500pnt.
Tuttavia non possiamo escludere lo scenario opposto, con una FED accomodante che si apre ad un rallentamento dei rialzi tassi, il che aprirebbe rialzi fino a 11800 pnt prima per poi dare fiato a maggiori ed importanti spinte rialziste.
Lo scenario resta similare per l’SP che sembra voler puntare a 3800pnt come primo supporto chiave in caso di ribassi, mentre le prime aree di resistenza si collocano a 3950-4000pnt.
-COMMODITIES
Per le commodities energy, poco interesse per il wti, che rimane sotto i 90$ in una chiara compressione dei prezzi , con massimi e minimi inside dai massimi di agosto 2022. Troviamo a tal proposito i primi supporti a 82$ mentre le resistenze a 93$
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Oltre all’appuntamento con la FED oggi si sono letti i dati ADP Usa che mostrano ancora un fortissimo mercato del lavoro con 239K nuovi posti di lavoro.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Coffee dopo una forte discesa, arriva qualche segnaleVenerdì mi è scattato un allarme sul coffee. Dai massimi di fine Agosto, ha fatto una bella discesa del 30%. Non è tantissimo, è una commodity che talvolta questi movimenti se li tira in pochi giorni.
Quello che trovo di interessante è in questo setup, con la triple Bollinger Band è che quando arriva a toccare la banda inferiore gialla, statisticamente avvia un rimbalzo. In questo caso la candela di chiusura weekly però è stata molto brutta, per cui è da fare un operazione di toccata e fuga, non ancora da posizione.
SPERANZA E PAURA DOMINANO IL MERCATOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 31.10.2022
-CONTESTO
Mercati altamente volatili si apprestano a vivere un’altra ottava ricca di market movers che possono ancra destabilizzare il sentiment degli operatori, prede di continui cambi di direzionalità.
Due le forza chiave in campo, da un lato la speranza che le banche centrali abbiano raggiunto il tanto ambito tasso di equilibrio, e che sia dunque giunto il tempo delle pause per i falchi, e dall’altro lato la paura che l’inflazione possa proseguire le sue spinte rialziste e costringere le bance centrali a nuove azioni hawkish nelle politiche monetarie senza dare respiro all’economia reale.
I dati che sono stati pubblicati la scorsa settimana dalle trimestrali USA sembrano dare supporto alle teoria che oramai i primi effetti delle scelte della FED sull’economia reale inizino a mostrarsi , ma a dare conferma saranno i dati sull’occupazione in pubblicazione questa settimana, oltre all’appuntamento con la FED che tuttavia dovrà dichiararsi prima della pubblicazione dei famosi NFP.
Continua la fase di alta volatilità dei mercati, che potrebbero ancora mostrare affondi ribassisti là dove la FED dovesse mostrarsi più aggressiva di quello che si pensa, sebbene il prossimo rialzo tassi di 75Bp è oramai già scontato, ma si guarda come sempre alle prospettive future, alla possibilità di un modesto intervento per la riunione di Dicembre , il che aprirebbe le porte ad un 2023 più dovish pronto a regalare buoni recuperi per il famoso rally di natale.
Per la settimana che si sta aprendo, grandi attese anche per la BOE, che dovrebbe ricorrere ancora a rialzi tassi da 75Bp, ma che trova ora grande incognita nel piano fiscale del nuovo cancelliere Hunt, il quale sembrerebbe disposto ad implementare politiche più rigide con maggiori livelli di pressione fiscale per risanare il paese. Si creano quindi possibilità di una BOE più morbida , intenzionata a non aggravare la già difficile condizione del paese, ricorrendo quindi ad un rialzo tassi più modesto.
-FOREX
Il mondo valutario è alle prese con il focus dollari Usa che nelle ultime sedute ha lasciato spazio ad interessanti respiri, in parte possiamo dire anche dovuti, sia per motivi prettamente tecnici che macroeconomico, vista la notevole pressione che sta generando a livello globale un super dollaro, che dovrà trovare in una congiuntura macroeconomica USA in rallentamento la giusta motivazione per costruire respiri più profondi.
Ancora focus sullo yen giapponese, che non ha visto la scorsa settimana una BOJ più aggressiva, ma ferma su un tassi di nteresse negativo del-0.10% dettando ancora debolezza per la valuta nipponica che perde terreno contro tutte le altre concorrenti.
Nel frattempo il mondo oceanico anticipa la view di politiche meno aggressive, con la RBA e la RBNZ che procedono a piccoli passi nei rialzi tassi, sebbene l’inflazione resti sostenuta , la paura di anticipare la curva sembra essere il sentimento predominante tra i banchieri centrali, che preferiscono attendere i prossimi dati macro per scegliere eventuali azioni hawkish, piuttosto che alzare i tassi in maniera decisa per dover recuperare un’economia maggiormente depressa.
ANALISI RETAIL
Il mondo retail , in linea con l’attuale fase di indecisione dei mercati, non trova una vera direzionalità, specialmente sul dollar index, dove solo il 57% dei retail resta short, rispetto al 52% di venerdi.
In tutta risposta del leggero posizionamento short sul dollaro USA , i retail incrementano il lato long sull’euro, con un 48% rispetto al 44% di venerdi, pur rimanendo ancora in maggioranza corti sul basket euro.
È interessante a tal proposito il 54% long su eurusd, di questa mattina, rispetto al 48% di venerdi, segnale che qualche ulteriore affondo in intraday non è da escludersi.
Continuano le vendite di sterline, con i retail che si portano al 65% short dal 62% di venerdi mattina, segnale di forza su un asset che porta a casa un ottimo mese di ottobre 2022 in termini di performance.
Anche sul cambio principale gbpusd i rtetail restano al 59%short, ma in leggero calo rispetto al 60% di venerdi.
Stabile il sentiment sullo yen che resta al 65% long.
Cresce la voglia di comprare franchi svizzeri, dove il mondo retail passa dal 55% long di venerdi al 62% attuale, segnale di potenziali allunghi ribassisti del basket.
Ancora le oceaniche nel mirino, con posizionamenti retail long massicci al 71% su australia, rispetto al 64% di venerdi, mentre in totale decorrelazione, sul dollaro neozelandese, il mondo retail si porta al 56% short dal 51% della scorsa settimana, segno che il dollaro neo zelandese resta prediletto per gli allunghi rialzisti.
Stabile in fine il dollaro canadese con un 58% short, rispetto al 56% di venerdi, ma resta interessante usdcad che vede i retail short al 73% dal 63% attuale, segnale di potenziali allunghi ribassisti in atto.
-EQUITY
Il mondo azionario ha visto giorni di grandi rialzi, special modo l’equity americana, a differenza di cosa è accaduto in Cina, ma quello sembra essere un ciclo separato dal contesto.
La speranza di aver superato la fase più hakish delle politiche economiche da euforia su aree di prezzo che sembrano particolarmente interessanti, ma che tuttavia generano ancora movimenti al di sotto delle resistenze chiave e pertanto non possiamo ancora gridare all’inversione del trend di fondo.
Lo sguardo ora è rivolto all’appuntamento con la FED del giorno 2 Novembre prima e ai dati sull’occupazione il prossimo venerdi, per decidere quale sarà il sentiment che ci guiderà fino al termine di questo 2022, se ci sarà rally rialzista oppure no.
-COMMODITIES
Il mondo commodities come sempre in ritardo, sia nella fase di discesa che in quella di recupero, il che lascia ancora sia i metalli che il comparto energy, nostri osservati speciali, in balia dei ribassi, senza essere interessati dall’euforia attuale che sta investendo il comparto equity
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Gold: Continuazione del trend in attoIl grafico del metallo giallo questa settimana conferma la fase discendente e il trigger FTW Power creatosi un paio di settimane fa.
La struttura dei prezzi è chiaramente bearish con un consolidamento al di sotto della zona chiave posta a 1.700 $/Oz.
In ottica operativa sarà uno dei mercati che terrò maggiormente monitorato e su cui si potrebbe lavorare short già dai livelli attuali per cercare obiettivi di profitto in zona 1.585 prima e 1.500 poi.
Il fallimento della mia view, quindi dove si potrebbe posizionare uno stop loss di posizione, è appena sopra i 1.800 $/Oz.
Per oggi è tutto, vi auguro una settimana profittevole e un buon TRADING SIMPLE!
Petrolio, cosa attendersi dopo l’exploit di ieri?Nella giornata di mercoledì i prezzi del greggio WTI hanno fatto registrare una brusca impennata, chiudendo con un rialzo di oltre il 3%.
il rally di ieri può essere almeno in parte riconducibile all’indebolimento del dollaro e ai timori per un’insufficienza dell’offerta globale, nonostante l'EIA abbia comunicato che gli stocks di greggio USA, negli ultimi sette giorni al 21 ottobre 2022, sono saliti di 2,6 milioni di barili.
Dall’America sono arrivate dichiarazioni secondo cui le esportazioni statunitensi hanno raggiunto il massimo storico e che inoltre le raffinerie stanno operando a livelli più alti della media di periodo.
Tale scenario ha messo in allerta gli investitori, intimoriti dal fatto che l’economica globale potrebbe non riuscire facilmente a sopperire alla mancanza del petrolio russo; inoltre se la domanda di greggio dovesse aumentare a breve il problema potrebbe diventare ancora più serio.
Le quotazioni ieri si sono arrestate a quota 88 dollari al barile, resistenza già più volte segnalata nelle precedenti analisi.
Per impostare una strategia operativa valuterò con attenzione i movimenti odierni del mercato sul tale livello.
Lo scenario di breve resta per ora debole, ma l’equilibrio è piuttosto sottile; a quota 88.50 troviamo ora importante resistenza di breve, anche se sono cauto circa l’idea di vendere il mercato dai livelli attuali, perlomeno con size importanti.
Infatti il mercato sta mostrando la volontà di completare una fase di accumulazione partita da quota 83 dollari ed in caso di breakout al rialzo di quota 88.50, confermata in chiusura, il mercato offrirebbe un segnale di forza; possibile a quel punto impostare un’operatività long comprando le discese, magari sul retest dei livelli di rottura.
I target andrebbero ricercati in primis a quota 90 dollari ed in estensione a 92.50 dollari.
Se oggi di contro il mercato dovesse mancare il breakout di quota 88.50, mostrando candele intraday resistive su tali livelli, andremo con ogni probabilità incontro ad una correzione nelle prossime sedute, con primo target a 86 ed in estensione a 84.50 dollari, dove comunque mi aspetto poi una reazione.
Recessione in arrivo Petrolio in caloIl WTI è il petrolio prodotto in Texas e utilizzato come benchmark del prezzo del petrolio sul mercato dei futures del NYMEX. Il WTI da inizio anno viaggia in territorio positivo con un +14.06% mentre dai massimi di Marzo 2022 è in calo del -34.29%. Da queste osservazioni possiamo notare come il trend di lungo termine, nato con lo swing di Novembre 2020, sia positivo mentre nel breve termine osserviamo un trend ribassista partito con la rottura del doppio massimo annuo (Marzo-Giugno) avvenuto tra Luglio e Agosto 2022. Il calo del prezzo del petrolio osservato da Marzo 2022 è stato influenzato dai timori, per molti Paesi, di entrare in recessione nel 2023. Man mano che le probabilità di uno scenario recessionìstico aumenteranno diminuirà la domanda di petrolio spingendo al ribasso i prezzi del petrolio. Inoltre, il 19 Ottobre Biden ha affermato che gli Stati Uniti venderanno 15 milioni di barili di greggio delle riserve strategiche con l'obiettivo di abbassare il valore dell'inflazione facendo leva sul prezzo della benzina. In ottica di Price Action il prezzo del petrolio nelle ultime settimane ha formato un swing su grafico settimanale a favore del trend ribassista di breve periodo. Un eventuale rottura dei minimi della scorsa settimana potrebbe spingere il prezzo prima verso l'intorno di 75.28$ e poi verso l'area successiva posta con intorno di 63.98$. Solo un eventuale rottura dei massimi di swing delle scorse settimane (93.59$) indebolirebbe il trend ribassista.
Oro, inversione di lungo?L'analisi in questione prende come riferimento un timeframe mensile,un timframe significativo nel lungo periodo.
In questo momento l'oro si sta comportando come tra aprile e settembre 2018 dove, con un ribasso controllato, lento e continuo, ha dato vida ad un rimbalzo molto forte nei mesi successivi. Al momento vediamo una situazione simile dove ci sono ben 7 candele consecutive su timeframe mensile che fanno presagire ad un rimbalzo di breve. Ben 7 candele consecutive di ribasso su base mensile e con questa entità non si erano ancora mai viste sul grafico.
Serviranno conferme nei prossimi mesi ma già siamo su dei livelli interessanti per un possibile rimbalzo di lungo periodo
Price Action: GoldAd influenzare l'andamento del Gold è più la forte correlazione negativa che lo lega al dollaro che il suo stato di bene rifugio. Da inizio anno il Gold ha perso il 10.33% mentre dai massimi storici il 21.11%. Ad oggi il Gold mostra un chiaro trend negativo tanto da rompere un importante area di interesse ( intorno 1681.84$) usata da Aprile 2020 come supporto prima e ora divenuta resistenza. Le ultime due settimane hanno formato un Swing di continuazione del trend di fondo. Un eventuale rottura dei minimi della scorsa settimana aumenterebbe le probabilità di vedere il prezzo scendere verso i minimi toccati a marzo 2020 in piena pandemia Covid. Ritengo l'area di intorno 1548.47$ il giusto Target da considerare per un eventuale posizione short. Passando al giornaliero possiamo osservare che il prezzo non ritraccia effettuando un nuovo swing dal 7 Ottobre. Attenderei uno Swing giornaliero per posizionarsi short sul mercato.
Trading di questa settimana per XAU/USDCiao a tutti, volevo proporvi la mia idea di trading per questa
settimana, gold ha chiuso la settimana precedente a ridosso di un
supporto, 1642 - 1644, per me da qui può ripartire per andare a testare
la resistenza situata a 1659 circa, per poi andare a trovare i 1620. Da
qui se riesce a breakarla potrebbe andare a provare i 1580.
ANCHE I BIG PLAYERS PRENDONO PROFITTOANALISI COT REPORT del 16.10.2022
-CONTESTO
Eccoci al consueto appuntamento con l’analisi dei mercati attraverso il posizionamento dei Big Players sui futures al CME di Chicago, consapevoli del fatto che una corretta lettura di questi dati non sarà cosa facile, considerata l’alta volatilità dell’ultima settimana che ha messo a dura prova tutti gli operatori dei mercati finanziari.
Dando un primo sguardo ai dati generali senza andare nel dettaglio dei singoli asset class, ci pare evidente il respiro dei trend di medio periodo, e se consideriamo che i dati analizzati sono frutto della rilevazione effettuata martedì scorso, ci sembra tutto molto più chiaro osservando poi le dinamiche che sono seguite il giorno seguente.
La settimana si è caratterizzata da un chiaro mercato bidirezionale, con una prima parte di ottava guidata dal risk on, e guardando i dati del cot report possiamo dire dalle prese di profitto dei grandi operatori, per poi girare completamente nella seconda parte della settimana per dare spazio ancora una volta al trend di medio periodo che ci proietta ancora in un bear market solido e senza motivi di inversione.
Sebbene le speranze di aver raggiunto i minimi per le borse mondiali e di aver visto un dollaro USA oramai ai suoi massimi sono molto diffuse tra gli operatori, e basta guardare la rapidità con la quale ripartono le coperture di posizioni, dobbiamo tuttavia convenire che i dati macroeconomici che stanno guidando le azioni delle banche centrali non sono cambiati e la direzione sembra la medesima, senza se e senza ma.
Sebbene il sentiment di risk off di medio periodo sia chiaro ai più oramai, è vero anche che il mercato ha bisogno di respirare, anche le mani forti hanno bisogno di prendere profiti dopo lunghi rally e di ricalibrare i portafogli, dando cosi spesse volte ampio margine di storno a diversi asset, ma sono quelle occasioni ghiotte di ingresso in trend per chi cerca di cavalcare la direzionalità cosi evidente in questo 2022.
Prima di assistere a vere e proprie inversioni di tendenza dovremo attendere chiari segnali di inversione nelle politiche delle banche centrali, che sembrano invece molto determinate a proseguire nel loro piano di lotta all’inflazione, e la BOE questa settimana ha chiaramente dimostrato quanto questo sia una priorità anche rispetto a possibili piani fiscali e politici che vadano contro la volontà mondiale.
-FOREX:
il comparto valutario continua a vivere un sostanziale dollaro centrismo , sebbene le ultime vicende legate alla BOE e al PM Truss abbiamo catalizzato l’attenzione degli operatori, che hanno preferito seguirne le dinamiche per coglierne le possibili occasioni di speculazione.
L’assetto generale sembra non essere particolarmente modificato con posizioni nette corte sulla sterlina e sulle oceaniche, ancora yen debolissimo e unici asset a trovare spazio nei portafogli dei big players sono Euro e Dollaro Usa.
EURUSD
Posizioni nette lunghe per i big players sul dollaro con ben 37499 contratti, e sebbene siano in calo si 6183 contratti questa settimana, crediamo che il posizionamento netto lungo possa in qualche modo essere un segnale di fiducia nell’operato prossimo della BCE.
Eurusd resta ancora sotto la mm21 daily in un chiaro trend ribassista con le aree di resistenza a 0.99891 e i supporti a 0.9537, solo la tenuta di detti supporti potrebbe aprire la strada a possibili storni supportati ovviamente da una BCE aggressiva che dimostri la volontà di sostenere la moneta unica e possibilmente una risoluzione alle forniture di gas all’Europa darebbe un vero input rialzista alla moneta unica.
GBPUSD
Ancora un sentiment ribassista per i big players sulla sterlina che trrova ben 39170 contratti netti corti nelle tasche delle mani forti, sebbene le dinamiche delultima settimana abbiano dato respiro con ben 10369 contratti long.
Le dinamiche dei prezzi restano compresse sotto le resistenze di 1.14 figura, livelli che se non violati al rialzo potrebbero dare nuovamente vita ad allunghi ribassisti fino alle aree di 1.10 prima e 1.05 poi. Le dinamiche della sterlina restano tuttavia legate a doppio filo a quelle che saranno le decisioni del nuovo cancelliere inglese che godendo dell’appoggio della BOE potrebbe invertire la rotta delle politiche fiscali del PM… tutto può ancora succedere pertanto raccomandiamo estreme prudenza sulla sterlina.
YEN
Sentiment decisamente ribassista ancora per lo yen giapponese che vede le mani forti ferme a -77393 contratti corti, riducendo si di 4230 contratti la loro posizione, che tuttavia non trova ancora validi motivi per nette inversioni.
Usdjpy sotto la forza rinnovata del dollaro usa allunga per nuovi massimi, portando questo 2022 ad una performance del 30% a 148.75.
Speriamo in un più deciso intervento della BOJ , in assenza del quale lo yen non può che cedere terreno contro le concorrenti majors. Rimaniamo pertanto vigili su possibili dichiarazioni esogene della BOJ.
AUDUSD
Ancora pesante il posizionamento netto corto dei big plaiers sul dollaro australiano che vede be 31271 contratti netti corti che danno ancora fiato ai ribassi.
I prezzi al test dei minimi per questo 2022 sembrano aperti a nuovi affondi ribassisti, che non trovano per ora validi motivi per delle inversioni strutturali limitandosi a brevi respiri derivanti da prese di beneficio dal posizionamento di lungo in trend.
USDCAD
Anche le posizioni sul dollaro canadese invertono e restano corte con ben 25672 contratti per le mani forti che con la discesa del wti seguitano a vendere anche dollaro canadese.
Ancora le pressioni rialziste del dollaro usa non possono che accentuale la discesa del concorrente canadese, portando le quotazioni di usdcad a 1.40 per poi chiudere l’ottava 1.3880. solo respiri importanti del biglietto verde e potenziali ripartenze del wti potrebbero dare fiato ad un asset chiaramente in trend rialzista.
USDINDEX
Ancora posizionameno netto lungo per il dollaro usa, che sebbene vede un sentiment stabile con 32786 contratti long, non trova motivazioni per degli storni importanti al netot di prese di beneficio fisiologiche al funzionamento del mercato stesso.
Le quotazioni di dolar index esprimono chiaramente le dimaniche di momentanea incertezza dei prezzi, che pur rimanendo ancorato sui massimi di periodo , resta compreso tra 114.75 e 109.50.
-EQUITY:
il comparto ewuity è stato quello maggiormente colpito dalle prese di profitto ad inizio di ottava, tanto da generare incertezza e dubbi sui motivi di questi movimenti rialzisti, che si sono verificati in concomitanza anche della pubblicazione dei dati sull’inflazione USA che sono stati tutt’altro che buoni, il che avrebbe giustificato ulteriori affondi ribassisti.
Alta volatilità dunque che ci porta ad alzare la guardia.
S&P
Ancora sentiment ribassista per le mani forti che restano con 164057 contratti short ,con i prezzi che dopo un rapido test delle aree di 3735-3750 sono tornati a vivere il loro mood bearich andando ad attaccare nuovamente i minimi di periodo.
Nasdaq
Anche i tech non sono da meno con le mani forti che oscillano attorno ad un sentiment neutrale con 8528 contratti long al momento ma con i prezzi che hanno seguto le medesime dinamiche dell’intero comparto equity.
I primi rialzi della settimana anche con i dati IPC in netto aumento per poi stornare nel concludersi dell’ottava e riportarsi a 10744pnt.
COMMODITIES
Anche il mondo commodities in preda all’alta volatilità e al susseguirsi di dati e dichiarazioni che sembrano esagitare i mercati e gli operati.
Il comparto energy tra i più dinamici questa settimana ha visto dinamiche altamente correlate al mercato equity
Wti
Con le mani forti ferme a 259229 contratti long, non lontano dalle loro esposizioni minime il sentiment sul wti continua ad oscillare tra le varie dichiarazioni dell’opec+ e delle prospettive di domanda mondiale.
Non facile dunque capire quale sarà il futuro di questo asset, che vede in prezzi forse troppo contenuti il rischio di non contribuire al contenimento della domanda e della produzione mondiale e qidni dell’inflazione.
Al momento i prezzi, dopo i respiri che lo hanno portato a 90$ torna nel suo trend principale a ribasso andando a chiudere la settimana a 85.60 $, proiettandosi cosi verso le aree di maggiore attenzione dei 82$
buon trading
Salvatore Bilotta
PETROLIO (CL) - Si rafforzaIl grafico del PETROLIO (CL) sul time frame giornaliero dopo una recente discesa che ha portato al raggiungimento di un picco minimo a fine Settembre 2022 ha iniziato a recuperare terreno:
- andando a rompere al rialzo una trend line dinamica che fungeva da diverso tempo da resistenza
- effettuando una falsa rottura rispetto ad un'are di supporto/domanda importante che fungeva da ex resistenza a Novembre 2021 (rettangolo verde in figura)
- formando una configurazione testa e spalle di inversione con la spalla destra in corso di formazione
I punti sopra elencati fanno presumere la possibilità di una continuazione del rafforzamento del mercato sino al raggiungimento della media (SMA) istituzionale a 200 periodi (linea grigia nel grafico).
PETROLIO - PREVISIONI INVERNALIBuongiorno a tutti,
Oggi voglio condividere una mia idea rialzista per il petrolio.
Oltretutto, le compagnie petrolifere hanno deciso di tenere le scorte visto il prezzo basso. Questa mossa ha portato ad una riduzione dell'offerta e dunque ad un aumento del prezzo.
Vedo un possibile rialzo fino in area 112$
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non è un consiglio finanziario ma analisi personale