2024 AL VIA, ALL’INSEGNA DI…VALUTEE’ cominciato un altro anno, e oramai, da quando iniziai nel 1987, ne sono passati 36 anni e mezzo. Talvolta ho la sensazione di averle viste “tutte” in relazione ai mercati finanziari. Ed invece, accade sempre qualcosa di nuovo, che ti sorprende, ma che, da un certo punto di vista, ti permette di comprendere i mercati dandone una lettura differente. Ricordo gli ultimi tre anni come qualcosa di mai visto prima, il Covid, i blocchi delle catene di approvvigionamento, le centinaia di migliaia di morti e la sofferenza delle persone più frgili. Poi i Qe delle banche centrali, (durante il periodo delle restrizioni), che hanno creato denaro e lo hanno distribuito a pioggia a privati e imprese, e che in seguito hanno generato il recupero della congiuntura globale. Poi sono emerse le speranze per l’arrivo dei vaccini, e le enormi polemiche nate in seguito. Il ritorno della crescita economica ha infine coinciso con un aumento spropositato dell’inflazione, legata ovviamente all’enorme massa di liquidità che ha inondato tutti i mercati e che ha di conseguenza provocato il timore di un aumento dei prezzi. E’ così è stato, con materie prime alle stelle in mercati crescenti. Solo successivamente i dati macro, con un inflazione salita quasi in doppia cifra, hanno cominciato a deteriorarsi, il che ha spinto ulteriormente al rialzo il comparto azionario, che ha alimentato i profitti aziendali rallentando la discesa degli aggregati, il famoso mantra del 2023 “bad news were good news”. Di fatto i dati macro negativi generavano paradossalmente un rialzo degli indici, perche’ si allontanavano le prospettive di ulteriore rialzo del costo del denaro. Qualcosa di raramente visto in passato. E ora siamo entrati nel 2024, con i mercati azionari vicino ai massimi storici, in piena euforia e con aspettative di taglio del costo del denaro già nel primo trimestre. Aspettative per la verità leggermente ottimistiche perché fino ad ora, le dichiarazioni dei banchieri centrali sembrano ancora orientate alla prudenza rispetto ad un eventuale taglio. Specialmente i rappresentanti del Board della Fed, tra cui Williams, che hanno ribadito la volontà di tenere alta la guardia per evitare recrudescenze dell’inflazione.
AZIONARIO.
Gli indici americani sono ancora vicino ai massimi e per ora, non vi sono segnali di possibili inversione. L’ultimo giorno di negoziazione dell’anno ha visto però una correzione, seppur limitata. S&P e Dow hanno registrato la loro nona settimana vincente con l’S&P che ha registrato i guadagni settimanali più importanti addirittura dal 2004. Nell’anno l’S&P ha guadagnato il 24.7%, mentre il Dow ha performato un +13.7%. Il Nasdaq, grazie ha tecnologici, ha messo a segno il 54.9%. Anche il Dax non è sui massimi, e ha corretto 250 punti, poco piu’ dell’1.5%, un movimento insufficiente per poter parlare di inizio di una fase distributiva. Sull’anno infatti ha guadagnato circa il 20%. Fino a quando non verranno a crearsi le condizioni tecniche, quindi massimi inferiori e minimi inferiori su base giornaliera, è inutile pensare di aprire posizioni ribassiste, perché c’e’ ancora il rischio di recrudescenze di movimenti impulsivi verso i massimi storici, molto vicino a quelli attuali.
VALUTE.
L’anno è terminato con un leggero recupero del biglietto verde dopo che per tutto il mese di dicembre aveva perso terreno sulle aspettative di taglio dei tassi da parte della Fed. EurUsd è arrivato fino a 1.1140 per poi perdere 100 pips durante le ultime due sedute dell’anno. Ugualmente il Cable, dopo aver fatto registrare un rialzo fino a 1.2828, ha segnato il passo è ha ceduto una ottantina di pips. EurGbp dai massimi di 0.8710 ha leggermente ripiegato tornando a 0.8670. Interessante evoluzione del franco svizzero che ha schiacciato la divisa americana fino a 0.8330, il 10% di guadagno in due mesi, considerato che ad inizio novembre UsdChf quotava 0.9100. La Snb sta a guardare, incapace di deprezzare la divisa elvetica. Da segnalare il cross CadChf che ha fatto registrare il nuovo minimo storico a 0.6305, e NzdChf tornato vicino ai minimi. Sulle altre valute, segnaliamo un UsdJpy che non riesce a valicare l’area di 144.70 e rimane sotto pressione vicino ai minimi posti a 140.25 da cui si è allontanato leggermente in chiusura di anno con una correzione di 70 pips sopra 141.00. Oceaniche in fase di correzione, a ruota di EurUsd e Cable.
PETROLIO.
Il petrolio ha chiuso il 2023 in ribasso del 10%, la prima chiusura negativa dal 2020. Le ragioni vanno ricercate nelle preoccupazioni per l’aumento dell’offerta globale di greggio e il rallentamento della crescita della domanda. Qualche correzione si è vista durante l’anno, specie dopo i tagli alla produzione dell’OPEC+, e in seguito all’inizio della guerra Israele-Hamas oltre alle aspettative di taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Tuttavia, i crescenti segnali di aumento della produzione di greggio, soprattutto da parte dei paesi non OPEC, insieme a prospettive incerte della domanda, hanno fatto scendere i prezzi. La scorsa settimana infatti, gli Stati Uniti hanno raggiunto un livello record nella produzione di greggio, stimata in 13,3 milioni di barili al giorno, parallelamente alle produzioni record in Brasile e Guyana.Buon trading e buona giornata.
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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Prevedere il 2024: Guida alla Costruzione del PortafoglioDopo un anno record nei mercati finanziari, dove il mercato obbligazionario ha sorpreso con un rally senza precedenti e le azioni hanno raggiunto massimi storici, ci chiediamo: cosa riserva il 2024?
Ipotizziamo un taglio dei tassi in risposta a politiche monetarie più espansive, ma tutto dipenderà dalla conferma di un'inarrestabile inflazione contenuta. Tensioni geopolitiche? Sì, sono presenti, ma i mercati sembrano anticipare una stabilità, escludendo scenari di escalation nel Medio Oriente.
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indice DJIA sopra 37.000…: prestare attenzioneIl Dow Jones Industrial Average è l’indice azionario più antico del mondo con oltre 130 anni di storia e per tale motivo forse anche il più conosciuto, anche da chi non è un esperto di mercati finanziari, oltre ad essere indicato già dagli albori come ‘barometro’ dell’andamento della più importante economia del pianeta.
Non è un indice ponderato sulla capitalizzazione dei 30 titoli azionari che lo compongono ma sul loro prezzo relativo – quindi titoli con prezzo maggiore pesano di più rispetto a titoli con prezzo inferiore – tuttavia insieme agli indici S&P500, Nasdaq Composite, Russell 2000 è uno dei benchmark riconosciuti dell’azionario degli U.S.A.
Come si evince dal grafico settimanale sottostante lo swing rialzista partito dal minimo in area 32.300 punti circa di venerdì 27 Ottobre ha portato non solo ad un anticipato e prolungato “rally di Natale”, ma – con la violazione dei massimi storici di inizio 2022 a quota 37.000 punti (vedasi bandierina verde a conclusione della settimana del 10 Dicembre) – anche a “navigare” in aree di prezzo mai esplorate….
Visto che l’oscillatore RSI-14 sta entrando sopra area 70 ovvero in ipercomprato (freccia rossa in basso a destra) – cosa che sul time frame settimanale raramente avviene – e che i breakout dei massimi e minimi sull’indice in questione, per la sua natura non ponderata sulle capitalizzazioni, non sono garanzia di prolungamento del trend in atto, è bene prestare attenzione a possibili prese di beneficio, magari proprio con l’inizio del 2024 così come avvenuto 2 anni fa quando in poche settimane perse quasi 4.000 punti…:
in ogni caso finchè resta sopra il supporto dei 36.700-35.650 punti il sentiment positivo di questi ultimi 2 mesi non verrà intaccato.
autore: Marco D'Ambrosio
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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VALUTE: USDCADAZIONARI, ANCORA NUOVI MASSIMI.
Ci stiamo avvicinando a grandi passi verso la fine di questo 2023, caratterizzato, come è noto, dalla grande salita dei mercati azionari, trascinati da una economia americana che ha costantemente evidenziato una resilienza fuori dal comune. La congiuntura Usa ha rallentato nell’anno in corso, ma molto lentamente, e con una tenuta degli aggregati inattesa e sorprendente, alla luce soprattutto della persistente politica monetaria (aggressiva e rialzista) da parte della Fed, che in linea di principio, avrebbe invece dovuto deprimere i mercati azionari. L’inasprimento delle condizioni di credito da parte delle banche con aumento degli interessi da pagare per le aziende infatti, avrebbe potuto provocare una caduta degli utili delle imprese, che invece, nelle varie trimestrali, hanno evidenziato una forza quantomeno sorprendente. Si discute molto sui livelli dei price earnings di certi titoli, arrivati a livelli ben superiori a quelli del 2008, quando la crisi Lehman fece crollare i mercati, ma, almeno per il momento, gli indici principali continuano a far registrare nuovi massimi storici. Il Dow Jones lo ha toccato mercoledì 20 dicembre a 37.642, il Nasdaq invece solo ieri a 16.863, mentre L’S&P è molto vicino a quel 4.817 toccato il Gennaio di quest’anno. Il Dax, dal canto suo, ha toccato il nuovo massimo storico il 14 di questo mese a 17.003.
VALUTE.
La tenuta della borsa ha generato un aumento dell’appetito al rischio generalizzato con gli indici di rischio più seguiti ormai vicino ai top di risk on. Il Vix, a 13.60 è ben lontano dalla soglia di 20 che è lo spartiacque tra risk on e risk off, mentre l’indice fear and greed, viene quotato vicino ai massimi di avidità a 79 punti. Le valute, quindi, di fronte ad uno scenario di estremo appetito al rischio, vedono il dollaro scendere anche se non a livelli estremi, considerato che sul dollar index siamo ancora abbondantemente sopra quota 100. EurUsd sopra 1.1000 in area 1.1030, non lontano dai livelli chiave di resistenza compresi tra 1.1060 e 1.1090. Il Cable per contro invece rimane abbastanza asfittico, incapace di rompere i massimi in ragione di un EurGbp che attacca le resistenze chiave e cerca di rompere 0.8690 00 area. GbpUsd che rimane comunque tra 1.2680 e 1.2700 con resistenze cruciali poste a 1.2750 60. UsdJpy che dopo aver toccato un minimo a 140.86, ha corretto tornando sopra 142.50 anche se per ritornare in uptrend, deve rompere l’area di 146.50 147.00. ancora assai lontana. Oceaniche che tengono e provano a tornare sui massimi di giugno e luglio che per AudUsd si trovano a 0.6900 così come 0.6410 20 per NzdUsd. Si avvicina a livelli interessantissimi il UsdCad che trova supporti compresi tra 1.3200 e 1.3090, un’area di oltre 100 pips, ma intrigante per la presenza di supporti statici relativi a minimi precedenti toccati nei mesi di giugno e luglio di quest’anno. Tra i cross attenzione a EurChf che per la quarta volta in 14 mesi, ha toccato il supporto a 0.9400, dove poi ha rimbalzato in modo interessante per la probabile presenza della Snb che persiste a comprare moneta unica vendendo franchi, allo scopo di indebolirlo (peraltro senza grande successo). Tra gli altri cross, segnaliamo NzdChf che pare in accumulazione rialzista anche se rimane non lontano dai minimi storici di 0.5185.
PETROLIO.
Interessante movimento del petrolio che ieri sono saliti tornando sopra quota 75 per il Wti e 81 sul Brent. Quasi 10 dollari di salita dal 13 dicembre e in poche sedute. La ragione del rialzo è probabilmente legata agli sviluppi in medio oriente, in seguito all’attacco degli Houti alle navi commerciali, che ha provocato lo stop del commercio. Le navi commerciali riprenderanno la navigazione, con la protezione di forze marittime multinazionali. Per quel che riguarda la domanda di petrolio, le speranze di riduzione del costo del denaro, attese per il prossimo futuro, da parte della Fed, hanno ulteriormente contribuito ad alimentare la salita del prezzo del greggio nelle ultime giornate operative. Buona giornata e buon trading.
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BTC: Rilevato -BAT ribassista.
BTC: Rilevato -BAT ribassista.
Euforia quando l'ETF BalckRock è salito su BITCOIN e nella testa degli investitori
ATTENZIONE alla TRAPPOLA PER TORO!!
Ho rilevato una BAT ribassista
attenzione
EMA.50 ed EMA.200 rimangono obiettivi potenziali
LIVELLI:
In aumento: 48.500-49.000
In declino:
40.690
39.746
36.170
PFIZER è vicina alla fine del suo trend ribassista primario...?L’andamento tecnico in borsa del titolo PFIZER – azienda che nel 2022 è diventata la più grande ‘big pharma‘ del mondo in quanto per la 1° volta nella storia del settore biofarmaceutico è stata lei a superare la soglia dei 100 miliardi di dollari di fatturato – è in realtà tuttaltro che positivo…
Come si evince dal grafico mensile di lunghissimo termine a corredo qui in calce il prezzo dell’azione in questione ha battuto il suo massimo storico a circa 62 usd nel Dicembre 2021 sulla spinta dei crescenti ricavi derivanti dal vaccino anti-pandemico, quindi ha poi avuto nel corso del 2022 andamento altalenante con una serie di massimi e minimi relativi senza più una chiara direzione ma di cui gli ultimi 2 piuttosto significativi:
- minimo in area 41 usd circa nell’Ottobre 2022 (indicato dalla sottile freccia nera) in ‘testing’ dell’importante supporto statico ed ex resistenza in essere da fine 2019 (linea tratteggiata verde superiore);
- seguito da uno swing rialzista che ha portato ad effettuare l’ultimo massimo relativo nel Dicembre 2022 in area 55 usd circa (etichetta blu).
Con il definitivo attenuarsi degli effetti pandemici e la conseguente diminuzione delle vendite e relativi ricavi derivanti dal vaccino nel Febbraio 2023 il prezzo ha violato al ribasso (break-down) l’importante suddetto supporto statico in area 41 usd (freccia rossa verso il basso) avviando così un trend primario ribassista durato tutto l’anno ed ancora in corso – vedasi ripido canale discendente evidenziato in celeste - che ha portato il prezzo a testare il supporto statico dalla altissima valenza in area 28 usd circa, in quanto testato con successo numerose volte da ben 10 anni a questa parte…: linea tratteggiata verde inferiore.
In realtà – stante la definitiva acquisizione da parte di Pfizer della società Seagan con un esborso pari a ben 43 miliardi di usd approvata dai regolatori proprio una decina di giorni fa – i prezzi sono recentemente scesi fin quota 26 usd:
la conformazione conclusiva della ‘candela’ mensile in corso (cerchiata ora con bordo nero) che si conoscerà però solo al 31.12.2023 insieme al valore dell’oscillatore RSI-14 già ora in area 30 ci potrà far capire se il supporto in area 28 usd reggerà o meno.
In caso negativo è lecito che il trend ribassista primario continui anche col l’inizio del 2024.
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MCRT - Falling Wedge Reversal - Situazione Attuale al 14/12/2023In data odierna, ho condotto un'analisi approfondita sulla criptovaluta MCRT, identificando un potenziale pattern di "Falling Wedge Reversal" nel contesto del grafico attuale. Pur consapevoli della necessità di ulteriori conferme, abbiamo già adottato misure precauzionali in risposta alle indicazioni rilevate.
Analisi del Pattern:
Il pattern di "Falling Wedge Reversal" risulta evidente nell'analisi attuale della criptovaluta MCRT. Questo modello, caratterizzato da una fase discendente confinata tra linee convergenti, suggerisce la possibilità di un'inversione di tendenza al rialzo. Tuttavia, è fondamentale attendere conferme significative prima di trarre conclusioni definitive.
Azioni Intrapprese:
Riconoscendo il potenziale significativo del pattern identificato, abbiamo già adottato azioni preventive, consapevoli della necessità di una gestione proattiva del rischio. Tale approccio include misure quali la posizionamento di ordini limite e l'implementazione di strategie di gestione del capitale per proteggere gli investimenti in caso di andamenti di mercato inattesi.
Nuovi minimi storici per i prezzi del Gas naturale?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
Nuovi minimi storici per i prezzi del Gas naturale?
I Future Gas naturale - Gen 2024 (NGF4) americano hanno recuperato da un minimo di 6 mesi a 2,2 dollari la scorsa settimana e ora si aggirano intorno a 2,5 $/MMBtu.
Ciò è dovuto alla domanda stagionale e all'aumento dei flussi di gas verso gli impianti di esportazione di GNL.
Si prevede che le esportazioni robuste e costanti continueranno, con i terminali GNL che stanno consumando circa 15 miliardi di piedi cubi al giorno.
Tuttavia, il mercato è anche influenzato dalle preoccupazioni per le possibili interruzioni del commercio marittimo nel Mar Rosso a causa degli attacchi del gruppo militante yemenita Houthi.
A questo proposito, le aziende di trasporto merci globali stanno cercando alternative al passaggio attraverso il Mar Rosso, incluso il Capo di Buona Speranza.
BP (LON:BP) ha addirittura sospeso tutte le sue spedizioni nel Mar Rosso per evitare problemi futuri.
I lettori che hanno seguito i miei articoli sul gas naturale quest'anno, sanno che da ottobre sono ribassista a causa della produzione elevata e del clima caldo con temperature costantemente sopra la media.
A differenza dell'anno scorso, dicembre 2023 si è classificato come uno dei mesi più caldi di sempre.
A meno che non ci sia un improvviso cambiamento nelle previsioni meteo, la situazione potrebbe solo peggiorare.
La produzione del gas naturale NG è stata eccezionale quest'anno, ma ciò ha portato a una drastica diminuzione dei prezzi che probabilmente non raggiungeranno i 3 dollari fino al secondo trimestre del 2024.
Dopo un dicembre record di calore, potremmo finalmente avere un clima invernale più freddo a gennaio, dando così speranza a una ripresa del prezzo del gas naturale.
Attualmente, le previsioni su lungo termine dell'ECMWF-EPS indicano una possibile ondata di freddo verso la metà di gennaio e speriamo che questo si avveri per il bene dei tori del mercato.
Tuttavia, sappiamo che le previsioni meteorologiche non sono sempre accurate quindi resta da vedere cosa succederà realmente.
Secondo l'analisi della curva dei futures, non arrivano buone notizie per il gas.
Attualmente, la curva è in contango, il che significa che gli investitori sono disposti a pagare di più per acquistare il gas in futuro rispetto al prezzo attuale.
Ciò è principalmente dovuto alla necessità di proteggersi da un possibile aumento dei prezzi del gas.
Tuttavia, vicino alla scadenza del contratto futures, si osserva spesso un calo del premio offerto sul prezzo attuale e il prezzo a termine si avvicina gradualmente al prezzo spot.
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Nelle condizioni di Contango, i prezzi dei future di una commodity tendono ad essere più elevati rispetto ai prezzi correnti.
Pertanto, la curva dei prezzi a termine si abbasserà man mano che ci si avvicina alla scadenza, poiché il prezzo previsto a pronti diventa sempre più vicino al prezzo dei futures.
Ricorda che, se vuoi fare trading sul mercato del gas naturale, hai anche la possibilità di investire nelle azioni di una società correlata come Antero Resources Corp (AR).
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Questa azienda indipendente si occupa dello sviluppo, della produzione e dell'esplorazione di risorse energetiche nel bacino degli Appalachi, compresi il gas naturale, i liquidi derivati dal gas naturale (NGL) e il petrolio.
In sintesi, potrebbe esserci una ripresa tecnica per il gas, specialmente se il meteo diventa sorprendentemente più freddo del previsto.
Tuttavia, nel medio termine rimango piuttosto pessimista e ho già previsto i minimi a lungo termine nei miei articoli precedenti a ottobre. Prevedo che i prezzi del gas naturale scenderanno ulteriormente nel prossimo trimestre, raggiungendo nuovi minimi intorno ai 2$.
TESLA interrompe il downtrend di medio-termineL’andamento tecnico in borsa del titolo del multimiliardario Elon Musk sembra abbia avuto una svolta: il prezzo dell’azione TESLA era incanalato in un trend tendenzialmente ribassista di medio-termine da circa metà Luglio (1° max), ben delineato dalla resistenza dinamica inclinata negativamente (linea tratteggiata marrone) che ha contenuto tutti i rimbalzi/swings rialzisti decrescenti evidenziati dalle etichette ‘2°max’, ‘3° max’, ‘4° max’.
Tuttavia la ripresa dei corsi avvenuta a partire dal minimo di fine Ottobre (1° freccetta verde) – che si è rivelato tale per tutti i principali indizi azionari dei mercati occidentali (USA, Area Euro, Regno Unito, ecc…) – ha innescato un ultimo swing rialzista di breve termine con massimi (freccette rosse) e minimi (freccette verdi) entrambi crescenti che nella seduta del 14 Dicembre ha portato al break-out rialzista della prima menzionata trendline resistenziale con:
- candela giornaliera verde/rialzista dal corpo esteso (cerchiata), con minimo uguale all’apertura e con chiusura decisa sopra la trendline in questione;
- volumi in forte espansione: vedasi in calce al grafico ove indicato dalla sottile freccia verso il basso.
Ciò fa presuppore l’entrata sul mercato di nuovi acquirenti/compratori che han comportato un recente cambio di sentiment sul titolo stesso, ormai verosimilmente proiettato a raggiungere nelle prossime settimane un 1° target in area 269 usd e poi subito a seguire il 2° in area 280 usd.
Anche l’indicatore MACD – di tipo ‘trend following’ – è dai primi di Novembre ancora rialzista, a conferma che l’ultimo swing in essere prosegue la sua marcia, un eventuale drastico cambiamento della situazione descritta si avrebbe solo con la violazione in chiusura dell’ultimo supporto statico in area 226,5 usd circa!
Marco D'Ambrosio
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COME LE OBBLIGAZIONI IMPATTANO SUI TASSI DI CAMBIOBuongiorno.
L’analisi di oggi si focalizzerà sui tre tassi di cambio GBP/USD, EUR/GBP e EUR/USD, evidenziando l’effetto delle obbligazioni sulle loro tendenze. Verranno illustrati degli spread obbligazionari che possono essere utilizzati per monitorare le previsioni di politica monetaria e come indicatori per le strategie di trading. Una parte dell’analisi sarà riservata alla macroeconomia.
1. RIEPILOGO DELLE RIUNIONI DELLE TRE BANCHE CENTRALI
Dalla figura successiva, è possibile osservare che le tre banche centrali hanno deciso di mantenere invariati i loro rispettivi tassi di interesse di riferimento. In particolare, la Federal Reserve ha mantenuto il suo tasso al 5.5%, la Bank of England al 5.25% e la Banca Centrale Europea al 4.5%.
I tre tassi di interesse di riferimento. Grafico mensile
Nelle righe seguenti, troveremo le dichiarazioni più rilevanti emesse dalle tre banche.
• Decisione sul tasso di interesse della FED: La FED ha accolto con favore il calo dell’inflazione dai suoi massimi, senza che ciò comportasse un aumento significativo del tasso di disoccupazione. Tuttavia, ha sottolineato che l’inflazione rimane a livelli troppo alti e che il suo percorso futuro è incerto. Ha osservato un rallentamento della crescita economica rispetto al terzo trimestre, con un appiattimento dell’attività nel settore immobiliare. La banca centrale è pronta a inasprire ulteriormente la politica monetaria se necessario e non ha escluso un ulteriore aumento dei tassi di interesse. Ha riconosciuto la possibilità che l’economia possa entrare in recessione il prossimo anno e ha avvertito che un “atterraggio morbido” non è garantito. Nonostante ciò, ha espresso dubbi sulla probabilità di un ulteriore aumento dei tassi di interesse. Infine, ha affermato che non ha bisogno di una recessione per allentare la politica monetaria
• Decisione sul tasso di interesse della BCE: La BCE ha mantenuto invariati i tassi di interesse, con l’intenzione di mantenere i tassi di riferimento a livelli restrittivi per il tempo necessario. È previsto che l’inflazione diminuirà gradualmente nel corso del prossimo anno. Le previsioni indicano un PIL reale dello 0,6% nel 2023, del 0.8% nel 2024 e dell’1.5% nel 2025, con un’inflazione prevista al 2,7% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. Il commento più significativo è stato: “Non abbiamo discusso di tagli dei tassi. Non crediamo sia il momento di abbassare la guardia, c’è ancora lavoro da fare e quindi aspettiamo”.
• Decisione sul tasso di interesse della BoE: La BoE ha mantenuto invariati i tassi di interesse. L’orientamento restrittivo della politica monetaria sta contribuendo a ridurre l’inflazione. “Abbiamo ancora molta strada da fare”, hanno dichiarato, aggiungendo che osserveranno attentamente i dati e manterranno i tassi di interesse elevati per un periodo sufficientemente lungo da garantire che l’inflazione scenda fino all’obiettivo del 2%. Prevedono che la crescita economica sarà piatta nel quarto trimestre e nei prossimi trimestri. Hanno sottolineato che la politica monetaria dovrà essere sufficientemente restrittiva per un periodo sufficientemente lungo da riportare l’inflazione al 2% in modo sostenibile
Tra le tre banche centrali, la FED si è dimostrata la più accomodante, esprimendo apertamente dubbi sulla possibilità di un ulteriore aumento dei tassi di interesse e anticipando possibili tagli per il 2024. “Inflazione” è stata una delle parole più frequenti nelle conferenze stampa. Vediamo nella figura successiva i livelli di inflazione attuali negli Stati Uniti, nell’Eurozona e nel Regno Unito.
I livelli di inflazione dei tre Paesi. È interessante notare come l’inflazione negli Stati Uniti sia stata la prima a registrare un aumento e anche la prima a iniziare a rallentare dai suoi massimi. Grafico mensile
• Regno Unito: +4.6% a/a (la lettura per novembre sarà comunicata il 20 dicembre)
• Stati Uniti: +3.1% a/a
• Euro Area: +2.4% a/a
Tenendo conto che l’obiettivo comune delle tre banche centrali è di raggiungere un indice dei prezzi al consumo del 2%, sembra che la Bank of England sia quella che avrà il compito più arduo.
2. ANALISI TECNICA EUR/USD, EUR/GBP E GBP/USD
Procediamo con l’analisi tecnica dei tre tassi di cambio.
• Per quanto riguarda l’EUR/USD, la tendenza da inizio anno è stata laterale. Il picco è stato raggiunto tra luglio e agosto a 1.1275. Le strutture di prezzo più rilevanti sono la resistenza a 1.1044 e il supporto a 1.0502. Da ottobre, l’euro ha mostrato una forza maggiore rispetto al dollaro, con un aumento del tasso di cambio del 5.56%.
Analisi tecnica EUR/USD. Grafico giornaliero
• Nel caso dell’EUR/GBP, dopo aver toccato il massimo annuale a febbraio a 0.8997, il tasso di cambio ha formato una figura tecnica ribassista, un triangolo discendente. Dopo la rottura ribassista, il prezzo ha rimbalzato più volte sul supporto compreso tra 0.851 e 0.857. Attualmente, il prezzo è intrappolato tra questo supporto e la resistenza a 0.874.
Analisi tecnica EUR/GBP. Grafico giornaliero
• Infine, il GBP/USD ha mostrato una fase laterale. Il massimo del 2023 è stato a 1.3152, con le strutture più significative a 1.1876 e 1.2412. Come l’EUR/USD, anche il GBP/USD è in rialzo da ottobre, registrando una performance positiva del 6.10%.
3. TASSI DI CAMBIO, ASPETTATIVE DI POLITICA MONETARIA E SPREAD OBBLIGAZIONARI
Le fluttuazioni osservate nei tassi di cambio sono guidate dalle aspettative degli investitori riguardo alle politiche monetarie della Federal Reserve, della Banca Centrale Europea e della Bank of England.
il metodo più efficace per monitorare queste aspettative è osservare il rendimento dei titoli di stato a due anni dei rispettivi Paesi; le figure successive evidenziano una correlazione positiva tra questi rendimenti e i rispettivi tassi di interesse.
La correlazione positiva tra il rendimento a 2 anni tedesco e i tassi di interesse della BCE. Grafico mensile
La correlazione positiva tra il rendimento a 2 anni statunitense e i tassi di interesse della FED. Grafico mensile
La correlazione positiva tra il rendimento a 2 anni britannico e i tassi di interesse della BoE. Grafico mensile
Le tre grafiche offrono un quadro particolarmente interessante, evidenziando come le aspettative degli investitori tendano a prevedere le future mosse delle banche centrali. Per questo motivo, i rendimenti dei titoli di stato a due anni si rivelano eccellenti indicatori anticipatori dei tassi di interesse.
Grazie a queste tre grafiche è ora possibile spiegare il motivo per cui le fluttuazioni osservate precedentemente nei tassi di cambio sono guidate dalle aspettative degli investitori riguardo alle politiche monetarie delle tre banche centrali; osserviamo le tre grafiche successive.
La correlazione positiva tra EUR/USD e DE02Y-US02Y. Grafico giornaliero
La correlazione positiva tra EUR/GBP e DE02Y-GB02Y. Grafico giornaliero
La correlazione positiva tra GBP/USD e GB02Y-US02Y. Grafico giornaliero
I tre tassi di cambio mostrano una correlazione positiva con i rispettivi spread obbligazionari. Per comprendere meglio, prendiamo come esempio il tasso di cambio EUR/USD.
• Durante i periodi di aumento o tagli dei tassi di interesse, gli investitori tendono ad acquistare valute con tassi di interesse più alti e a vendere quelle con tassi di interesse più bassi. Questo perché una valuta con un tasso di interesse più alto rende più attraenti gli asset denominati in quella valuta (spiegherò questo concetto più in dettaglio nel video alla fine di questa pagina). Consideriamo lo spread DE02Y-US02Y, che rappresenta la differenza tra le aspettative sui tassi di interesse dell’Eurozona e degli Stati Uniti: se si prevede che la BCE sarà più restrittiva della FED, lo spread aumenterà (dato che DE02Y è il minuendo); al contrario, se si prevede che la FED sarà più restrittiva della BCE, lo spread diminuirà (dato che US02Y è il sottraendo). Attualmente, questo spread è influenzato principalmente dalle comunicazioni dei banchieri centrali. Infatti, sembra ormai scontato che entrambe le politiche monetarie subiranno tagli nei tassi nel 2024
4. GLI INDICATORI MACROECONOMICI LEADING DEI TRE PAESI
Prendiamo in considerazione tre indicatori macroeconomici fondamentali dei tre Paesi: i due Indici dei Direttori degli Acquisti (PMI), specificatamente quello manifatturiero e quello dei servizi, insieme all’indice di fiducia dei consumatori. Questi tre indicatori ci permettono di valutare la forza del settore manifatturiero, del settore dei servizi e del livello di spesa dei consumatori, quest’ultimo strettamente correlato all’indice di fiducia.
• Esaminando le due figure seguenti, si osserva che i tre PMI manifatturieri delle corrispondenti aree geografiche mostrano una fase di contrazione (US: 48.2 punti, GB: 46.4, EU: 44.2). Considerando le performance dall’inizio dell’anno, misurate in percentuale, l’indice statunitense risulta in crescita (+2.7%), mentre quelli britannico (-1.28%) ed europeo (-9.4%) registrano un calo
I tre PMI manifatturieri. Grafico mensile
Le tre prestazioni dei PMI manifatturieri da inizio anno. Grafico mensile
• Esaminando le due figure seguenti, si osserva che i tre PMI sui servizi mostrano una fase di espansione per gli Stati Uniti (51.3) e per il Regno Unito (52.7), mentre una di contrazione per l’Europa (48.1). Considerando le performance dall’inizio dell’anno, gli indici statunitense e britannico risultano in crescita (US: 9.62%; GB:8.21%), mentre quello europeo registra un calo (-5.31%)
I tre PMI sui servizi. Grafico mensile
Le prestazioni dei tre PMI sui servizi da inizio anno. Grafico mensile
• Concludendo l’analisi sull’indice di fiducia dei consumatori, si può notare che tutti e tre gli indici mostrano un trend positivo nel 2023, fattore che ha contribuito significativamente alla forza degli indici azionari. Le performance, misurate in percentuale, sono tutte positive (GB: +51.1%; EU: +17.9%; US: +6.93%).
La fiducia dei consumatori degli omonimi Stati. Grafico mensile
Le prestazioni dei tre consumer confidence da inizio anno. Grafico mensile
5. GLI SPREAD OBBLIGAZIONARI COME INDICATORI
La ragione per la quale si è discusso dei tre dati macroeconomici è semplice: il valore di una valuta non dipende solo dalle previsioni di politica monetaria, ma anche dalle aspettative riguardanti la forza economica. Pertanto, per prevedere la tendenza dei tre tassi di cambio, dovremmo considerare i seguenti fattori:
• Quale tra le tre banche sarà la prima a ridurre i tassi di interesse?
• Quale tra le tre banche manterrà i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo?
• Quale tra le tre economie andrà in recessione?
• Nel caso di una recessione, quale sarà la sua intensità?
La realtà è che, al momento, non si possono fornire delle risposte definitive a queste domande. Tuttavia, posso dire che le aspettative del mercato sono determinate dagli spread obbligazionari. Gli investitori, con le loro decisioni di acquisto e vendita, influenzano le tendenze di questi spread, che a loro volta possono influenzare i tassi di cambio. Per esempio, se nelle prossime settimane gli investitori dovessero prevedere un’espansione economica negli Stati Uniti e una recessione nell’area euro, è probabile che DE02Y rallenterebbe notevolmente (per riflettere un possibile taglio dei tassi da parte della BCE), mentre US02Y potrebbe mostrare movimenti laterali. Questo scenario potrebbe portare a un rallentamento di DE02Y-US02Y e, considerando le correlazioni osservate, a un calo di EUR/USD.
Potrebbe essere applicato un ragionamento simile anche per la sterlina britannica.
Le vostre operazioni sui tassi di cambio si basano sulle previsioni di politica monetaria, che sono influenzate dalle aspettative economiche? Gli spread obbligazionari potrebbero essere utilizzati come punto di riferimento. Ad esempio:
• Se DE02Y-US02Y iniziasse a salire, formando una tendenza a breve termine ben definita, personalmente cercherei opportunità di entrata long sul tasso di cambio
Ricordate, questo non deve essere interpretato come un consiglio finanziario; è sempre importante fare le proprie verifiche prima di prendere decisioni di investimento. Per qualsiasi domanda, non esitate a commentare. A presto!
Equity Line SwipeUP_TC 18/12/2023Buongiorno a tutti. Come ogni mese, pubblico la mia Equity Line aggiornata al 18/12/2023.
Dalla mia ultima Equity line, ho avuto tre Trade, di cui uno vincente e due perdenti.
Mi dispiace molto aver perso USDSGD e GBPUSD. Ci credevo, ma non è andata bene.
La mia strategia prevede, come spiegato nella mia vecchia Equity Line un rischio/rendimento di 1:4, dove 1 corrisponde a 500€ e 4 corrisponde a 2000€.
Cordialmente,
Andrea Russo.
TLM - Falling Wedge Reversal su Grafico SettimanaleNell'ambito delle analisi di oggi, ho focalizzato la mia attenzione sulla criptovaluta TLM, esaminando attentamente il grafico settimanale. Emerge una prospettiva intrigante con la formazione di un "Falling Wedge Reversal", suggerendo la potenziale imminenza di un'inversione di tendenza al rialzo. Al momento, ci troviamo in prossimità della resistenza, dopo un primo impulso, ed esistono indicazioni che supportano l'ipotesi di una rottura imminente, seguita da un retest.
Analisi del Pattern:
La struttura del "Falling Wedge Reversal" è chiaramente delineata nel grafico settimanale di TLM. Questo modello è spesso interpretato come una configurazione di inversione rialzista, caratterizzata da una discesa dei prezzi contenuta all'interno di linee convergenti. La vicinanza alla resistenza suggerisce una fase cruciale in cui potrebbe verificarsi una rottura di tendenza.
Posizionamento Attuale:
Attualmente, ci troviamo in una fase di consolidamento vicino alla resistenza, in seguito al primo impulso rialzista. Questo scenario potrebbe indicare una crescente pressione rialzista e il potenziale per una rottura imminente del livello di resistenza chiave.
Previsioni di Rottura e Retest:
La mia inclinazione attuale è orientata verso una rottura a breve termine della resistenza del "Falling Wedge". Tuttavia, è importante notare che una strategia prudenziale dovrebbe includere la considerazione di un retest successivo alla rottura. Tale retest potrebbe fornire ulteriori conferme della validità della rottura, offrendo opportunità di ingresso in posizioni long.
Criptovaluta HEX - Falling Wedge PatternNel corso dell'analisi odierna, ho rivolto la mia attenzione alla criptovaluta HEX, concentrandomi sull'identificazione di pattern significativi nel grafico giornaliero. Al momento, sto osservando la formazione di un "Falling Wedge", un modello tecnico che spesso precede inversioni al rialzo. La struttura della correzione del wedge appare particolarmente pronunciata, alimentando le aspettative di un imminente movimento al rialzo.
Analisi del Pattern:
La figura del "Falling Wedge" è chiaramente delineata nel grafico giornaliero di HEX. La sua natura discendente, contraddistinta da linee di supporto e resistenza convergenti, indica un progressivo indebolimento della pressione ribassista. La marcata inclinazione di questa correzione suggerisce un potenziale accumulo di forza compradora, favorevole a un'accelerazione al rialzo.
Previsione di Breve Termine:
Basandomi sulla configurazione del "Falling Wedge", mi aspetto un possibile "pump" a breve termine. La natura compressa del modello suggerisce che il prezzo potrebbe presto rompere al rialzo dalla struttura, generando un movimento rialzista. Tuttavia, è essenziale monitorare attentamente l'evoluzione del prezzo e confermare tale previsione attraverso segnali di forza aggiuntivi.
Possibile Formazione di Pattern "Cup & Handle"In data attuale, ho condotto un'analisi tecnica sulla criptovaluta GRV, focalizzandomi sul grafico giornaliero. Durante la mia osservazione, ho identificato un potenziale pattern "Cup & Handle", un modello tecnico spesso associato a inversioni di trend rialzisti. Tuttavia, per confermare questa ipotesi, è consigliabile attendere una valida rottura della resistenza chiave situata a $0.21.
Analisi del Pattern:
La formazione del pattern "Cup & Handle" è evidente nel grafico giornaliero di GRV. La fase di "Cup" è stata caratterizzata da una significativa diminuzione del prezzo, seguita da un consolidamento dei prezzi nella fase di "Handle". Questo modello è spesso interpretato come un segnale di potenziale inversione al rialzo.
Punto di Rottura Critico:
La resistenza cruciale identificata si trova a $0.21. Raccomando la massima cautela e l'attesa di ulteriori conferme prima di prendere decisioni operative. Una rottura convincente di questa barriera potrebbe fornire un segnale di forza rialzista e giustificare l'adozione di posizioni long.
Osservazioni Finali:
Al momento, la criptovaluta GRV merita sicuramente di essere monitorata attentamente. Nonostante sia consigliabile attendere ulteriori conferme, il riconoscimento del pattern "Cup & Handle" suggerisce la possibilità di un'inversione di medio termine. Si consiglia di mantenere una vigilanza costante sull'andamento del prezzo e di adottare un approccio disciplinato nel prendere decisioni di trading.
Ricordo l'importanza di considerare altri fattori di mercato, notizie e eventi correlati che potrebbero influenzare il contesto generale delle criptovalute. Inoltre, è fondamentale implementare una gestione del rischio appropriata per proteggere gli investimenti durante le fluttuazioni di mercato.
Dot Plot e Tassi: La Settimana Cruciale delle Finanze GlobaliSettimana importantissima per quanto riguarda le politiche monetarie di tutti i più grandi paesi. Sono completamente cambiate le aspettative sulle politiche monetarie. Secondo gli analisti e le proiezioni non ci saranno aumenti dei tassi ma saranno fondamentali le dichiarazioni dei governatori delle varie banche centrali. Inoltre la Federal Reserve pubblicherà le nuove proiezioni economiche(dot plot).
I principali treasury americani hanno avuto una correzione di circa il 10% rispetto al picco del 27 luglio quando una narrativa più aggressiva della FED ha spinto i rendimenti obbligazionari ai massimi dal 2008 esercitando una forte pressione al ribasso sull'azionario. Durante l'ultimo mese e mezzo però il tono di Powell si è ammorbidito notevolmente e stando ai dati, non gli si può dar torto L'inflazione ha ripreso il suo percorso discendente sia nella componente generale (3,2% ad ottobre dal 3,7% di settembre) che in quella «core» (4% dal 4,1%) nonostante la vischiosità dell'inflazione degli affitti, senza la quale Bloomberg stima che il CPI core avrebbe già raggiunto l'obiettivo della FED del 2%.
Insomma con il PIL che ha retto molto meglio delle attese, il mercato del lavoro in moderazione, i tassi di rendimento obbligazionari lontani dai massimi di periodo, gli utili societari tornati a crescere dopo 3 trimestri in rosso. L’ultimo dato che manca per avere una panoramica generale per analizzare meglio cosa succederà mercoledì è il dato inerente all’inflazione. Ma com’è uscito? In effetti il dato di oggi non si è rivelato quel dato shock che in molti si aspettavano con l'inflazione generale in linea con le aspettative al 3,1% e l'inflazione «core» stabile per il 2° mese consecutivo al 4% a causa della oramai rinomata vischiosità dei prezzi degli alloggi che a novembre sono saliti dello 0,4% VS il +0,3% del mese precedente. Dal nostro punto di vista, il dato di oggi è molto più positivo che negativo in quanto ha dissipato un po' di entusiasmo circa le aspettative sui futuri tagli dei tassi e renderà meno «traumatica» la narrativa prudente di Powell nella Conferenza post meeting del FOMC di domani dal quale continuiamo ad attenderci un miglioramento nelle proiezioni su PIL, PCE e FED FUND RATE nel 2024.
Ma perché i dati inerenti all’inflazione sono molto più positivi che negativi? Lo possiamo notare da come gli investitori, nonostante dati sull'inflazione di novembre misti, mantengono un sentiment positivo sull'azionario, con i principali indici in leggero rialzo. Sorprendentemente, le obbligazioni, inizialmente colpite, hanno iniziato a recuperare terreno con diminuzione dei rendimenti su tutte le scadenze nelle ultime ore.
Le persone hanno un ottica abbastanza negativa sull’economia americana ma le cose stanno andando molto meglio del previsto. Tutti si stanno concentrando sul dato inerente all’inflazione in linea e agli NFP a rialzo(rialzo dovuto a circa 44.000 lavoratori rientrati a lavoro dopo lo sciopero del settore automobilistico,sennò il dato era in linea con le attese). Nel passato quando c’è stato sia un’accelerazione della disoccupazione e un crollo dei consumi e quindi dei prezzi la FED ha sempre fatto dietrofront sui tassi d’interesse. Questa situazione è molto simile al soft landing del ‘95 con tassi che si ristabiliscano al calare dell’inflazione.
Apriamo ora una breve parentesi sulla Bank of Japan. Attualmente, resta l'unica banca centrale con tassi d'interesse negativi, nonostante un'inflazione superiore al 3% e un gravoso debito pubblico. Al contempo, gestisce il tasso a breve termine e ha imposto un limite per il debito a 10 anni, mantenendo una politica monetaria espansiva, ma con un occhio attento all'inflazione in crescita.
Dopo anni di politica monetaria accomodante, sorge la domanda: seguirà la Bank of Japan l'aggressività di FED e BCE? Un possibile aumento dei tassi potrebbe spingere gli investitori giapponesi a privilegiare i rendimenti nazionali, dismettendo quelli esteri e potenzialmente innescando un'onda di cambiamenti a livello internazionale, specialmente sui treasury.
La prospettiva si orienta verso posizioni short swing su USDJPY, anticipando variazioni significative nelle politiche monetarie nei prossimi mesi. Parallelamente, confermiamo la nostra strategia di posizioni long sui principali indici americani, puntando a sfruttare un promettente rally natalizio e mirando a nuovi massimi storici, come previsto nelle analisi precedenti.