EUR/USD a un Bivio: Pressione Ribassista Crescente sotto 1.12236Chart di Capital.com
🧭 Contesto generale (Timeframe 1D)
Sul grafico giornaliero si nota che il prezzo ha perso slancio dopo un’importante fase rialzista. Attualmente si trova a ridosso del livello 1.12236, un punto tecnico che, se violato al ribasso con una chiusura netta, rappresenterebbe l’invalidazione della struttura rialzista in atto da diversi mesi.
Negli ultimi giorni si sono già visti segnali ribassisti (short) in questa fascia, che in passato aveva rappresentato un’area di rotazione del prezzo. La perdita di questo livello potrebbe quindi aprire la strada a un’inversione più ampia.
🔍 Analisi operativa (Timeframe 4H)
Scendendo sul grafico a 4 ore, la lettura si fa ancora più chiara: si osserva una sequenza crescente di segnali short, mentre i segnali long si sono progressivamente ridotti e si concentrano ormai solo nella fase passata.
Sono stati inoltre individuati due potenziali target ribassisti:
TP1 in area 1.0870, in corrispondenza di una precedente zona di accumulazione.
TP2 in area 1.0620, supporto storico e possibile obiettivo di medio periodo.
Il comportamento del prezzo in queste aree potrà offrire spunti per eventuali prese di profitto o valutazione di rimbalzi tecnici.
🔄 Coerenza tra timeframe
Uno degli aspetti più rilevanti dell’attuale struttura è la coerenza tra il daily e il 4H: entrambi mostrano segnali di debolezza crescente, senza divergenze evidenti. Questo tipo di allineamento, secondo il mio approccio, aumenta significativamente la probabilità che il movimento in corso abbia continuità.
⚠️ Livelli da monitorare
Rimangono sotto osservazione i seguenti elementi:
Chiusura giornaliera sotto 1.12236 → conferma tecnica della rottura.
Eventuale pullback su 1.122–1.124 → possibile zona di rientro short.
Reazione sui target TP1 e TP2 → per valutare la forza della discesa o un’inversione temporanea.
🔚 Conclusione
Attualmente il quadro tecnico mostra segnali di indebolimento strutturale. La mia visione operativa è leggermente ribassista, in attesa di conferme decisive. La presenza di segnali multipli e ravvicinati, insieme alla perdita di momentum, suggerisce che una fase di discesa potrebbe essere imminente, salvo recuperi veloci sopra il livello di invalidazione.
Come sempre, la conferma tramite price action e volumi resta essenziale prima di qualsiasi operazione.
Contiene uno script IO
Il WTI disegna un doppio minimo- ANALISI DEL TREND E FASI DI MERCATO
Il WTI apre la settimana con gli acquisti che riportano i prezzi sotto la resistenza, la struttura in h4 sembri voler disegnare un doppio minimo ma ne avremo la certezza solo dopo aver completato il pattern con una candela la cui chiusura sia al di sopra del livello identificato come swing nel grafico al prezzo di 64.88$, nota anche come neckline del pattern. La media a 21 inizia il suo incrocio con quella a 100, confermando la voglia dei compratori di voler portare i prezzi più in alto.
- ANALISI VOLUMETRICA
Dal volume profile presente sulla sinistra del grafico, che comprende i volumi da inizio aprile sino ad oggi si evidenziano i Lvn (low volume node) a 61.5$ e 60.17$ che rappresentano possibili punti di swing dove i compratori potrebbero prendere il controllo del mercato e riportare i prezzi verso l'alto. La LVA (low volume area) del volume profile annuale (quello ancorato sulle destra del grafico) che rappresenta la parte bassa dell'area ad alti volumi del composito al momento svolge la funzione di resistenza.
- STRATEGIE E DECISIONE DI TRADING
I LVN sopra indicati rappresentano livelli dove poter valutare ingressi long dopo aver avuto la conferma dalla formazione di pattern che dimostrino la voglia di acquisti. È mio dovere ricordare che il trend in atto ribassista si può definire terminato solo dopo aver rotto al rialzo e fatto accettazione il livello di swing a 64.88$, in alternativa si potrebbe anche verificare una fase di lateralità che sarebbe terreno fertile per gli swing trader.
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Buon trading
Pietro Perrino
IL GOLD SOFFRE IL RISK ON -ANALISI DEL TREND E FASI DI MERCATO
Il Gold apre la settimana con un ampio Gap down, dopo aver fatto da principale asset rifugio durante l'ultimo periodo dove la paura e l'incertezza ha fatto da padrone, il ritornato mood di risk on (almeno per il momento) e la forza del dollaro non beneficiano il metallo giallo. Tecnicamente i prezzi si stanno chiudendo in un triangolo delimitato dalla parte superiore dalla trendline ribassista e dalla parte inferiore dal supporto dei 3200 $ evidenziato in grafico con il rettangolo di colore verde. Nel grafico h4 i prezzi al momento hanno superato al ribasso la media a 200 nonostante il fascio di medie sia ancora aperto al rialzo, mentre su timeframe più bassi come l'h1 il fascio di medie inizia la sua inversione al ribasso.
-ANALISI VOLUMETRICA
Il volume profile ad intervallo fisso presente sul grafico h4 che comprende i volumi da inizio Aprile ad oggi evidenzia molto chiaramente i livelli d'interesse come i LVN (low volume node), il primo quello in corrispondenza del supporto a quota 3200$, il secondo al prezzo di 3276$ brekkato al ribasso proprio questa mattina in apertura della sessione europea, ed il terzo al momento molto più in alto a quota 3376$. Questi tre Lvn delimitano le tre distribuzioni principali (cluster) con i relativi HVN (high volume node) che rappresentano i livelli a maggiori scambi volumetrici ovvero livelli attrattivi dei prezzi.
-STRATEGIE E DECISIONE DI TRADING
Il vero segnale per posizioni short è la rottura del LVN (supporto) dei 3200$ e con la formazione del pattern BAR, consentirebbe di rientrare nell'area ad alti volumi del composito annuale, con un primo target l'HVN a quota 3160 e poi eventualmente più in basso fino al POC annuale (target di lungo periodo).
Per lo scenario long bisognerebbe uscire dal triangolo sopra descritto, rompendo al rialzo sia il Lvn a quota 3376$ che la trendline ribassista.
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Buon trading
Pietro Perrino
Non Perdere il Prossimo Upswing dell'S&P 500 - Analisi CiclicaPreparati a cogliere il prossimo upswing dell’S&P 500 con un’analisi ciclica avanzata su tre timeframe chiave:
8 giorni: identificazione del potenziale ciclo quadriennale lato indice
1 giorno: conferma del minimo di partenza del T+4 e proiezioni di rialzo fino agli swing T+3 e T+4
12 minuti: setup operativo per un ingresso long sfruttando il vincolo del quinto settimanale inverso
In questo video approfondirai:
Il segnale di avvio del nuovo ciclo T-3, valutato sui dati giornalieri
Proiezioni di prezzo fino al completamento degli swing ciclici
Confronto con il DAX per mostrare il “ritardo” dell’S&P 500
Strategia a brevissimo su 12 minuti
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Scopri dove posizionarti prima del rally
Impara a leggere i cicli di mercato su diversi orizzonti temporali
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📅 Data di pubblicazione: 11/05/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
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Analisi DXY - la Cina come "Sputnik moment".Analisi settimane macroeconomica e prospettive future.
Il dollaro statunitense ha registrato il terzo guadagno settimanale consecutivo, proseguendo il suo recupero dai minimi pluriennali raggiunti a metà aprile. L’indice del dollaro (DXY) ha consolidato ulteriormente la propria posizione al di sopra della soglia chiave di 100,00, un livello psicologico rilevante che, tuttavia, non è stato ancora superato con decisione.
Dopo aver subito una flessione di quasi il 9% rispetto ai massimi di marzo, con un temporaneo calo sotto quota 98,00 il mese scorso, il biglietto verde ha messo a segno un progressivo rafforzamento nelle ultime settimane. Tale ripresa è stata agevolata dal miglioramento del clima nelle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, con sviluppi immediati attesi già nel fine settimana, in occasione di un incontro tra rappresentanti delle due nazioni in Svizzera.
L’apprezzamento della valuta statunitense è stato inoltre sostenuto dall’incremento dei rendimenti dei Treasury, che hanno raggiunto nuovi massimi su più scadenze nella seconda parte della settimana. Sebbene il movimento rialzista del dollaro sia rimasto contenuto, l’aumento dei rendimenti ha contribuito a consolidarne la forza, specie dopo che la Federal Reserve (Fed) ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse mercoledì, con il Presidente Jerome Powell che ha ribadito un approccio prudente e improntato alla stabilità monetaria.
Questa settimana, la Casa Bianca ha evitato l’introduzione di nuovi dazi, ma il contesto commerciale ha subito un'evoluzione significativa. L’attenzione si è concentrata sulle crescenti speculazioni riguardo a una possibile riduzione dell’imponente tariffa del 145% sulle importazioni statunitensi di prodotti cinesi, precedentemente annunciata dal presidente Donald Trump. Tale ipotesi rappresenterebbe un allentamento sostanziale rispetto alla sua precedente strategia protezionistica. In un intervento preliminare a un importante incontro di sabato, il presidente ha suggerito che un’aliquota più contenuta, intorno all’80%, potrebbe essere "adeguata", lasciando intravedere un potenziale cambio di rotta nella politica commerciale americana.
A rafforzare il sentiment positivo sul dollaro statunitense, Washington e Londra hanno svelato giovedì un nuovo quadro commerciale bilaterale. L’intesa prevede un miglioramento delle condizioni di accesso al mercato e una semplificazione delle procedure doganali per le esportazioni statunitensi destinate al Regno Unito, mentre la Gran Bretagna beneficerà di un’esenzione tariffaria limitata su specifici settori, tra cui automotive, acciaio e alluminio.
Tuttavia, la reazione dei mercati è rimasta relativamente contenuta. Molti analisti hanno giudicato l’accordo di portata ridotta, considerandolo più un insieme di concessioni reciproche che una revisione strutturale delle relazioni commerciali bilaterali. In effetti, gli Stati Uniti manterranno un dazio di base del 10% sulla maggior parte dei prodotti britannici, rafforzando l’idea che un ritorno ai livelli tariffari precedenti al cosiddetto "Giorno della Liberazione" sia improbabile, indipendentemente dagli accordi in corso.
L’apparente ammorbidimento della postura commerciale di Trump segnerebbe un ulteriore ripensamento rispetto alle posizioni precedentemente rigide, in risposta alla volatilità dei mercati finanziari. Nelle ultime settimane, il presidente ha ridimensionato le minacce di imposizione generalizzata di nuovi dazi a seguito di una forte correzione azionaria, ha moderato le critiche rivolte al presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, e ha esaltato i successi commerciali ottenuti con Canada e Messico—risultati che, tuttavia, si sono rivelati prevalentemente simbolici.
Gli economisti avvertono che, sebbene una revisione delle tariffe possa alleviare alcune pressioni sui prezzi, le persistenti barriere commerciali continuano a rappresentare un fattore di rischio per l’economia globale. I potenziali effetti inflazionistici derivanti da tali misure potrebbero infatti indebolire la domanda dei consumatori e rallentare la crescita economica. Qualora i rischi di ribasso si acuissero, la Federal Reserve potrebbe trovarsi nella posizione di dover riesaminare il proprio approccio monetario prudente e basato sui dati.
Mercoledì, la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, in linea con le aspettative del mercato, ma ha evidenziato l’emergere di rischi crescenti sia sul fronte inflazionistico che occupazionale nei prossimi mesi.
Nel comunicato diffuso al termine della riunione, la banca centrale ha sottolineato che l’economia statunitense continua a espandersi a un ritmo sostenuto. Tuttavia, la crescita più contenuta registrata nel primo trimestre è stata in larga parte attribuita all’incremento delle importazioni, poiché consumatori e imprese hanno cercato di anticipare l’impatto dei nuovi dazi imposti.
Durante la conferenza stampa successiva alla riunione, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito la solidità strutturale dell’economia statunitense, pur riconoscendo l’aumento dell’incertezza. Ha precisato che le future decisioni di politica monetaria saranno strettamente legate all’evoluzione dei dati macroeconomici e che il percorso della Fed potrebbe includere una riduzione dei tassi o un prolungato periodo di stabilità.
"La traiettoria futura potrebbe prevedere un allentamento monetario o il mantenimento dell’attuale livello dei tassi", ha dichiarato Powell, sottolineando l’adozione di un approccio più flessibile da parte della banca centrale, in un contesto caratterizzato da tensioni commerciali e da fattori di rischio globali che potrebbero influenzare le prospettive economiche.
Nelle ultime sedute, il dollaro statunitense ha mostrato segnali di stabilizzazione, attenuando le preoccupazioni legate alla stagflazione (una condizione economica caratterizzata da crescita debole e inflazione persistente) e fornendo un temporaneo impulso al sentiment degli investitori. Tuttavia, la valuta americana continua a essere soggetta a pressioni ribassiste, influenzata da un insieme di fattori avversi, tra cui l’impatto dei dazi, il rallentamento della crescita economica interna e il deterioramento della fiducia degli operatori di mercato.
L’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla Federal Reserve, con gli ultimi dati relativi all’indice dei prezzi al consumo (IPC) e al PCE che confermano la persistenza delle pressioni inflazionistiche. A complicare ulteriormente il quadro di politica monetaria della Fed è la tenuta del mercato del lavoro, che continua a mostrare una resilienza superiore alle attese, riducendo le probabilità di imminenti interventi di allentamento sui tassi di interesse.
In aggiunta, le aspettative di inflazione al consumo hanno registrato un incremento. L’ultimo sondaggio condotto dalla Fed di New York indica che gli americani prevedono un aumento dei prezzi del 3,6% nel prossimo anno, in rialzo rispetto al 3,1% di febbraio, il livello più elevato da ottobre 2023. Tuttavia, le aspettative di lungo periodo restano ben ancorate, segnale di una persistente fiducia nella capacità della Fed di contenere le pressioni inflazionistiche.
Sul fronte occupazionale, il mercato del lavoro ha mantenuto una relativa stabilità ad aprile, con il numero di occupati non agricoli (NFP) rivisto a 177.000 e il tasso di disoccupazione fermo al 4,2%. Tuttavia, gli analisti avvertono che tali dati potrebbero non riflettere ancora pienamente l’impatto delle misure tariffarie introdotte dopo il "Giorno della Liberazione", un elemento che potrebbe emergere con maggiore evidenza nelle prossime rilevazioni.
Nel complesso, il dollaro statunitense continua a muoversi in un contesto di elevata volatilità, influenzato da un mix di inflazione persistente, incertezza sulle politiche commerciali e indebolimento dei fondamentali macroeconomici. Di conseguenza, i mercati si preparano a una fase di turbolenza prolungata, con un andamento prudente per la valuta americana.
Nella prossima settimana, l’attenzione dei mercati sarà focalizzata sui dati relativi all’inflazione, con la pubblicazione dei report di aprile sull’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) e sull’Indice dei Prezzi alla Produzione (IPP). Questi indicatori forniranno elementi chiave per valutare l’evoluzione delle pressioni inflazionistiche e il loro impatto sulle prospettive di politica monetaria della Federal Reserve. In un contesto caratterizzato da inflazione persistente e segnali economici contrastanti, tali dati potrebbero risultare determinanti per le aspettative sui futuri interventi della banca centrale in materia di tassi di interesse.
Contestualmente, un ampio gruppo di esponenti della Fed è atteso per una serie di interventi che manterranno alta l’attenzione degli investitori sulla comunicazione della banca centrale, in seguito all’ultima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC). Le dichiarazioni dei funzionari potrebbero offrire ulteriori indicazioni sulla traiettoria della politica monetaria e sulla valutazione dei rischi macroeconomici.
Oltre alle dinamiche legate alla Fed, i mercati continueranno a monitorare con attenzione gli sviluppi sul fronte commerciale, con particolare riferimento ai negoziati tra Stati Uniti e Cina.
Nonostante le aspettative di progressi, le trattative hanno finora registrato risultati limitati, alimentando incertezza sulle prospettive delle relazioni economiche tra le due principali economie globali.
Analisi tecnica DXY
L' indice del dollaro statunitense ha continuato la sua ripresa costante, seppur lenta, chiudendo la terza settimana di rialzo registrando un +0,39% e un +0,78% da inizio mese.
Sul grafico giornaliero, una rottura sostenuta al di sopra del livello psicologico di 100,00, chiudendo la sessione giornaliera al di sopra delle Kijun Sen, potrebbe aprire la strada a un test della media mobile semplice (SMA) a 50 giorni a 102,60, seguita dalla più significativa SMA a 200 giorni a 104,30, appena al di sotto del massimo del 26 marzo di 104,6.
Tuttavia, i rischi al ribasso rimangono evidenti. Una nuova inversione ribassista potrebbe riportare in gioco il minimo del 2025 a 97,92, segnato il 21 aprile, con il minimo di marzo 2022 a 97,92.
Per ora, è probabile che la pressione al ribasso persista finché l'indice rimarrà al di sotto delle medie mobili.
Riflessioni finali.
La politica tariffaria adottata dall’amministrazione Trump non deve essere interpretata esclusivamente in chiave protezionistica, ma anche come uno strumento volto a fronteggiare criticità economiche di rilevante entità, che gli Stati Uniti potrebbero aver sottovalutato per troppo tempo. L’attuale governo si trova a dover affrontare una serie di sfide cruciali:
• Gestione del debito pubblico, con l’obiettivo di rifinanziare le scadenze dell’anno in corso a rendimenti più contenuti.
• Controllo dell’inflazione, cercando di mantenere la stabilità dei prezzi in un contesto di crescente pressione sui costi.
• Prevenzione della stagflazione, evitando una combinazione di crescita economica debole e inflazione elevata.
Tali obiettivi, senza un intervento diretto sul sistema fiscale—ipotesi considerata solo in ultima istanza dall’amministrazione Trump—appaiono perseguibili principalmente attraverso l’imposizione di dazi, misura che verrà comunque implementata. L’applicazione di tariffe doganali potrebbe rappresentare l’unico strumento efficace per mitigare gli effetti derivanti dall’elevata domanda interna e dal forte impulso ai consumi registrato negli ultimi anni.
Naturalmente, questa strategia ha un impatto significativo sulla politica monetaria della Federal Reserve, che si trova a dover bilanciare il difficile compito di contenere l’inflazione senza alimentare rischi di stagflazione. Inoltre, la banca centrale deve gestire le pressioni esercitate dal presidente Trump, il quale ha più volte sollecitato un orientamento più accomodante, con toni particolarmente incisivi. In questo contesto, la Fed dovrà mantenere un approccio prudente, basato sull’analisi dei dati economici e sulla valutazione delle implicazioni derivanti dalle misure tariffarie.
Il processo di de-dollarizzazione sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nel panorama economico globale, con implicazioni significative per i mercati finanziari e valutari. Dall’inizio dell’anno, il dollaro statunitense ha registrato un progressivo indebolimento, accompagnato da una flessione dei mercati azionari americani. In contrasto, l’Europa ha mostrato una dinamica più favorevole, con la Germania che, nell’ultima settimana, ha raggiunto nuovi massimi storici.
Negli Stati Uniti, il mercato azionario è stato sostenuto principalmente dagli investitori retail, mentre gli investitori istituzionali di lungo termine hanno mantenuto un atteggiamento prudente, segnando l’undicesima settimana consecutiva di performance negativa. Tale scenario ha determinato una sovraperformance dell’Europa rispetto agli Stati Uniti, sia in termini di mercato azionario che di forza valutaria. Per la prima volta, l’euro mostra un vantaggio competitivo così marcato rispetto al dollaro e potrebbe riportare gli investimenti all’estero verso il Vecchio Continente.
A far leva su un ritorno in patria degli investimenti, da parte dell’investitore europeo, sul fronte delle valutazioni azionarie (multipli), i mercati europei risultano molto più convenienti rispetto a quelli americani, alimentando l’interesse degli investitori verso il Vecchio Continente. La de-dollarizzazione, dunque, appare come un fenomeno in evoluzione, con dinamiche che sembrano essere in parte influenzate dagli stessi Stati Uniti. L’obiettivo implicito dell’amministrazione americana è, infatti, quello di indebolire il dollaro per favorire la competitività delle esportazioni americane, mantenendo al contempo l’economia fortemente ancorata alla valuta statunitense.
Nel contesto delle tensioni commerciali, Scott Bessent sta assumendo un ruolo di mediazione nelle trattative sui dazi, mentre l’accordo commerciale raggiunto in settimana tra Stati Uniti e Regno Unito sembra, in fin dei conti, avere come obiettivo strategico la Cina. Tale intesa tra i due Pesi, infatti, se la si legge tra le righe, mira a incidere sulla supply chain cinese destinata al mercato britannico, con possibili ripercussioni sulle dinamiche commerciali globali.
Quindi verrebbe, infine, da definire la Cina stessa come un vero e proprio “Sputnik moment” nei confronti del mondo ma soprattutto verso gli USA, confermandosi sempre più attore centrale nello scenario economico internazionale. Dopo le restrizioni sui semiconduttori e le recenti misure riguardanti l’intelligenza artificiale, il Paese continua a essere al centro delle strategie economiche e geopolitiche globali, con implicazioni di vasta portata per il commercio e la tecnologia.
Nuovo attacco ai massimi per Sterlina-Dollaro Neozelandese?Ci siamo appoggiati sul livello 2,22, che già in più occasioni ha fatto da pavimento a delle prese di profitto, per poi ripartire e chiudere la settimana in zona massimi (settimanali ovviamente).
Nelle ultime settimane abbiamo avuto una forte corsa di questo cambio che è giunto ad un massimo di 2,3355, per poi ripiegare fino ad area 2,22 e lateralizzare in attesa di nuovi spunti.
La dashboard segnala una Sterlina forte in maniera netta nei confronti del Dollaro Neozelandese, a confermare la bontà del trend in atto; la colonna verde all'altezza del minimo di Martedì indica una forte area supportiva, dal quale poi è partito il rimbalzo.
In ultimo l'oscillatore sembra aver ripreso la salita in direzione ipercomprato, perlomeno è di nuovo tornato verde.
Nell'analisi di metà Marzo di questo cambio ipotizzavo come possibile target finale di questo trend rialzista di medio/lungo area 2,45, vediamo se riusciremo ad arrivarci; per il momento una chip long la metto, stop loss chiusura di candela sotto 2,22, primo target 2,28, per poi proseguire fino ai massimi di periodo in area 2,35 per infine (se superati) tentare l'approdo al livello di 2,45.
Prime vere prese di profitto per Euro-DollaroFacciamo un attimo di distinzione alla luce di questa settimana su Euro-Dollaro tra ciò che può accadere settimana prossima e ciò che potrebbe accadere tra Maggio e Giugno.
Come dicevo scorsa settimana in caso di rottura di 1,1275 avremmo potuto avere un tentativo di ribasso di breve termine di Euro-Dollaro, senza che ciò vada a scalfire il movimento di medio periodo ed il trend in atto; dopo la rottura avvenuta giovedì abbiamo avuto come da manuale un ritest del supporto rotto e la formazione di una shooting all'altezza del vecchio livello che lascerebbe presagire una voglia di ripartire verso il ribasso, direzione 1.115 prima, 1,107 dopo e 1,095 in ultimo.
Questo possibile scarico ricordo non andrebbe ad inficiare la mia visione per il cambio, che lo vede ancora impostato al rialzo nel medio/lungo termine.
Continua il recupero del Dollaro nei confronti della YenSettimana scorsa avevo pubblicato un analisi su questo strumento spiegando i motivi che mi inducevano a pensare ad un tentativo di rimbalzo.
Bene, una settimana dopo aggiorniamo la situazione:
- La settimana è iniziata in calo poi abbiamo avuto un forte recupero del dollaro durante la settimana per chiudere nella parte alta di candela
- L'oscillatore in basso continua a recuperare e ad uscire dall'ipervenduto
- La Dashboard, in basso a sinistra, mostra netta forza del Dollaro nei confronti dello Yen su gran parte dei timeframe
- A livello volumetrico abbiamo una forte area supportiva in area 140/142
Avremo cambiamento di scenario e quindi stop loss in caso di chiusura di candela sotto area 140/142, mentre al rialzo i target sono confermati in 149,5 in prima istanza, per poi proseguire fino a 151,8 ed infine 156; per chi volesse adottare un approccio più conservativo e mettere qualcosa in cassaforte primo target potrebbe impostare 146,5, primo piccolo ostacolo per il recupero.
SEGNALE INCROCIATO!Bellissimo questo segnale incrociato, in stile fratelli Derrick di Holly e Benji!!
Andando ad analizzare questa coppia, USDJPY, ed utlizzando solamente queste due indicatori che sono: l'HEINKIN ASHI WAPPO (ma io lo uso sulla candele "normali" e non su quelle heikin ashi) ed il MSB (Market Structure Break & Order Block) che li trovo semplicemente fantastici!
Al momento in cui mi è arrivato questo doppio segnale, dalla stessa parte e quindi LONG, molto spesso capita che i due indicatori non sono allineati tra di loro...ho deciso di entrare con una piccola size con uno stop stretto di circa 40pips ed un target messo sopra il massimo registrato il 2 maggio.
Il risultato, di questo trade, è quello che si vede...target ampiamente raggiunto e superato e man mano che questo saliva verso lo spazio ho modificato il mio stop alzandolo pian piano fino a farlo diventare uno stop profit che, per fortuna, non è mai arrivato!!
QUESTO è UN MERO COMMENTO AD UN'OPERAZIONE FATTA ED ESEGUITA DIETRO UNO STUDIO E OPERANDO CON CAPITALE PROPRIO E PRENDENDO IL GIUSTO RISCHIO, NON VUOLE ESSERE UN INVITO A FUTURI INVESTIMENTI.
I RISULTATI PASSATI NON SONO GARANZIA DI RISULTATI FUTURI!
ETHREUM CONFIGURAZIONE 15 minuti 09-05-25Amici trader, eccoci su Ethereum contro USDT, timeframe 15 minuti!
Guardate che movimento: ETH ha avuto un bellissimo rally, spingendosi sopra i 2.340 USDT e mantenendo una struttura rialzista solida. Sul grafico vediamo un’entrata long già attivata, con due target chiaramente definiti:
👉 TP1 attorno ai 2.392 USDT
👉 TP2 più ambizioso a circa 2.450 USDT
Lo stop loss è ben posizionato sotto l’area dei 2.289 USDT, al di sotto dei massimi e della chiusura di ieri, per proteggersi da eventuali ribassi improvvisi.
Il prezzo si sta muovendo sopra all'indicatore (le bande, blu e gialle), che segnalano un trend positivo ancora intatto. Il volume mostra una bella partecipazione, segnale che i compratori stanno ancora difendendo bene il terreno.
In sintesi: lo scenario è chiaramente bullish, ma come sempre attenzione a non inseguire i prezzi troppo in alto – meglio rispettare i livelli già pianificati. Sarà interessante vedere se Ethereum riuscirà a spingere fino al secondo target o se troverà resistenza già vicino al primo.
Attenzione ad apertura USA
Restate sintonizzati! 🚀
Oro ad un Bivio: il lungo ciclo spinge, il breve può invertire🔴 Oro ad un Bivio: Il Lungo Ciclo Spinge, ma il Breve Può Invertire | Analisi Ciclica 2.0
In questa video analisi con il metodo Analisi Ciclica 2.0, partiamo da un Timeframe a 8 giorni, dove emerge un ciclo di 16 anni vincolato a fare nuovi massimi. Tuttavia, nel medio periodo, stiamo chiudendo lato inverso un ciclo di 4 anni (T+7i) in massima estensione, che potrebbe portare a una correzione entro breve.
🔎 Cosa vedremo nel dettaglio?
📌 Medio-lungo periodo: il ciclo dominante a 16 anni continua la sua spinta.
📌 Medio termine (grafico daily): possibile avvio di un ciclo mensile, se ciclo quadriennale siamo a rischio di forte correzione.
📌 Brevissimo periodo (42 minuti): analisi dettagliata per intercettare una delle due opzioni in essere
Questa è un'analisi curata nei minimi dettagli, con indicazioni chiare e livelli da monitorare. Lascia un like e iscriviti per non perdere i prossimi aggiornamenti! 📊🔥
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📅 Data di pubblicazione: 04/05/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
Situazione complessa per Euro-DollaroVoglio partire con delle considerazione sul cambio Euro-Dollaro:
- Candela mensile appena chiusa, decisamente rialzista
- Candele settimanali (penultima ed ultima a conferma) che preannunciano ribassi o perlomeno un top raggiunto.
Solitamente quando ci sono queste discrepanze tra i due timeframe succede che nel breve si va a seguire il movimento del timeframe più vicino, per poi tornare a seguire la tendenza principale del timeframe più lungo; detto in parole povere, possibile scarico nel breve per poi riprendere il rialzo nel medio.
Ma andiamo per gradi e cerchiamo di fare un analisi oggettiva:
- Fino a che non andiamo in chiusura di candela sotto 1,1275/50 io cerco solamente opportunità long ed anche sotto tale livello non andrei short molto volentieri (al massimo solamente per operazioni intraday)
- La dashboard in coerenza con i movimenti degli ultimi giorni mostra maggiore forza del Dollaro rispetto all'Euro
- L'oscillatore in basso ha precedentemente arpionato al rialzo, anche se mostra poca convinzione.
Fatte queste premesse, come possiamo operare nella prossima settimana?
Iniziamo dicendo che tradare queste situazioni è complesso, poichè non c'è confluenza tra movimenti di breve e di medio/lungo, tuttavia:
- Come detto, in caso di tenuta del livello 1,1275/50 restiamo long con possibili target 1,14 prima ed 1,157 poi
- In caso di cedimento di 1,1275/50 (preferirei che fosse confermato in chiusura di candela), abbiamo poca roba e strada libera fino a 1,11, 1,095 poi ed 1,078 in ultimo; difficile immaginare discese più ampie.
Momento molto ribassista per il Crude oilDobbiamo tornare ai primi mesi del 2021 per trovare un crude oil a livelli così bassi; avevamo scenari diversi ed un contesto mondiale decisamente diverso.
Livello 65 era considerato una sorta di livello spartiacque, infatti una volta ceduto c'è stato un affondo, poi il ritest del livello rotto per poi ripiegare in basso fino a chiudere la settimana a 58,38.
Due settimane fa avevo fatto un analisi sulla rottura del livello a 65$ in cui ipotizzavo due possibili scenari ovvero, il pronto recupero del livello 65$ entro fine Aprile, annullando di fatto la rottura (che avremmo in caso catalogato come un evento esogeno), oppure lo scenario tecnico da manuale che avrebbe portato ad un ritest del livello rotto per poi proseguire sulla via del ribasso.
Diciamo che con la chiusura mensile a 58,22 possiamo definitamente confermare lo scenario 2.
Ora a livello volumetrico l'indicatore mi segno ancora un forte livello settimanale in area 58, dove precedentemente segnala che i venditori hanno preso profitto, tuttavia è troppo poco per tentare un long, al contrario non mi stupirebbe vedere un proseguimento del ribasso già da lunedì, per puntare nel medio termine ad un target in area 51$.
Tentativo di rimbalzo per Dollaro-Yen Per la terza volta livello 140 ferma la discesa di Dollaro-Yen quindi, già anticipo, un tentativo long a medio termine è lecito farlo.
Andiamo per ordine e cerchiamo di fare un analisi oggettiva comunque:
- Come già anticipato livello 140 ha fatto da pavimento già in altre 2 recenti per poi estendere in seguito fino ad area 158, quindi già facendo un analisi RR ci siamo (considerando che metteremo lo stop in chiusura di candela weekly sotto 139)
- La dashboard in basso a sinistra mostra un Dollaro più forte dello Yen nella maggior parte dei timeframe analizzati.
- L'oscillatore in basso ha appena arpionato al rialzo dalla zona di ipervenduto (come successo nelle 2 precedenti occasioni)
- A livello macro una forza del Dollaro rispetto allo Yen spesso anticipa scenari risk-on, teniamo conto che anche a livello di indici stiamo quantomeno vivendo una fase di rimbalzo.
Insomma, le premesse per tentare un long ci sono tutte, facendo attenzione alla gestione della posizione che, andrà liquidata in caso di chiusura di candela settimanale sotto gli ultimi 3 minimi e che avrà come primo target area 149,5, per poi estendere eventualmente fino a 151,8 ed infine fino al ritorno in area 156.
S&P 500: ecco i cicli che contano oraIn questo video analizziamo l’indice S&P 500 con l’Analisi Ciclica 2.0, partendo dai cicli superiori (timeframe 8 giorni) fino ad arrivare al dettaglio sul timeframe a 12 minuti, dove si legge chiaramente la struttura del ciclo T-3.
Dall’ultimo minimo potrebbe essere partito un nuovo ciclo importante: minimo un T+6, massimo un T+7.
Vedremo insieme:
✅ La lettura completa multi-timeframe dei cicli in atto
✅ L’evoluzione attesa sul grafico giornaliero
✅ Il livello spartiacque per rimanere nella view rialzista
✅ Il minimo di controllo che, se violato, cambierebbe completamente la prospettiva
✅ La proiezione ciclica per la settimana entrante
Un'analisi dettagliata, fondata su tempo e struttura ciclica, senza congetture.
youtu.be
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📅 Data di pubblicazione: 03/05/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
Andata e Ritorno per Euro-Dollaro questa settimana Buonasera, settimana interessante su Euro-Dollaro che parte lunedì con la rottura della mini congestione di scorsa settimana, aggiorna i massimi di periodo nella prima seduta della settimana a 1,1572 per poi ripiegare velocemente fino a 1,1307 nella notte tra martedì e mercoledì e continuare a lateralizzare sopra 1,13 per tutta la restante parte di settimana.
Partiamo con il dire che la dashboard in basso a sinistra è abbastanza contrastata, non vede una netta predominanza di una valuta rispetto all'altra, nei timeframe minori il Dollaro si difende meglio, prevale la forza dell'Euro nei lunghi (dopotutto veniamo da una forte salita).
A livello volumetrico dobbiamo fare delle distinzioni:
- nel timeframe daily appare chiaro che l'impostazione è indiscutibilmente rialzista, dove siamo anche in presenza di una forte zona volumetrica tra l'area attuale fino a 1,1275, quindi la zona attuale consente una valida base per tentare dei long.
- nei timeframe minori (ad esempio H1) abbiamo una prima area di supporto a 1,134, prima di ritrovarsi nella ben più solida area già citata ad 1,1275; tuttavia anche sopra abbiamo delle piccole zone di resistenza come 1,139 prima, 1,143 poi ed eventualmente infine 1,154.
Valuterei dei pattern rialzisti in area 1,134 prima ed 1,13/1,1275 poi per aprire delle piccole posizioni long con target i livelli sopracitati.
La settimana entrante sarà piena di dati importanti (dati inflazione UE oltre ai NFP e la disoccupazione USA di venerdì) in grado di movimentare le quotazione del cambio, tenendo sempre presente che qualsiasi dichiarazione da parte del presidente Trump potrebbe influenzare pesantemente le quotazioni.
EURUSD: se da minimo partito T indice rialzo per chiusura T+2i#EURUSD se ultimo ciclo indice t-3 ribax porta in chiusura il ciclo T indice, ci sono buone probabilità che dal minimo del 25 aprile sia in partenza o è partito il nuovo ciclo T indice. Il suo swing può essere individuato nel livello di prezzo a 1,13977 (vedi freccia BLU). Mi sono allarmato il max con freccia ROSSA per un primo controllo. Se quello appena descritto accade significa che la coppia andrà a chiudere un ciclo mensile inverso e come condizione di chiusura ha bisogno di un T-1i ribax, pertanto potremo assistere ad alcuni giorni rialzisti fino al compimento del T-1i ribax e fino alla chiusura della struttura del T+2i in corso,
Analisi Ciclica 2.0: BITCOIN tocca lo swing del T+4 semestrale In questo video approfondiamo l’ultimo scenario di Bitcoin dopo il tocco dello swing del ciclo T+4 (semestrale) indice: partendo dall’ultimo minimo, analizziamo le due possibili ipotesi di inversione e i livelli chiave da monitorare.
▶️ Ricorda: per la panoramica sui cicli superiori, guarda il nostro video dedicato ➤ youtu.be
▶️ 1H Timeframe: confronto rapido con Ethereum e Solana per cogliere le similitudini e le divergenze sui cicli brevi
▶️ Zone di rimbalzo BTC: ecco i price level più interessanti dove potremmo assistere a reazioni di prezzo nei prossimi giorni
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📅 Data di pubblicazione: 26/04/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
GOLD: Trend rialzista al CAPOLINEA? Analisi su Time Frame 4H📈 CONTESTO GENERALE
Il trend primario è chiaramente rialzista, con una lunga fase direzionale partita da inizio marzo.
L’indicatore Money Generator ha dato numerosi segnali "Long" perfettamente sincronizzati con le spinte di trend.
Ora siamo in una fase di potenziale inversione o correzione profonda, ben segnalata da due alert "Short".
🧠 SEGNALI & STRUTTURA
Ci troviamo nella parte alta del movimento, dopo un picco significativo in zona 3.480 circa.
Il prezzo ha rotto al ribasso la fascia dinamica dell' indicatore Money Generator, andando a chiudere sotto la fascia gialla dopo aver ritestato la blu (pull back).
Il primo segnale short è stato attivato appena sotto i 3.440, confermato da un secondo tentativo subito dopo.
Questi short sono appoggiati a un concetto di rottura della struttura rialzista, e sono ben difesi dallo stop posizionato poco sopra i recenti massimi.
🛑 LIVELLI CHIAVE
3.318,5: livello orizzontale segnalato come "short" (livello di rottura/trigger).
3.313,3: prezzo attuale.
3.295,9: “livello di allerta”, zona spartiacque dove comincia l’area sensibile per un trend short.
🎯TP1 – 3.266,8: primo target realistico e conservativo, su zona di congestione passata.
🎯TP2 – 3.263,1: area di definitiva invalidazione della struttura rialzista. Se viene rotta, addio trend up.
🎯TP3 – 3.200: target esteso, ambizioso, ma perfettamente sensato se il movimento discendente prende forza.
📐 ANALISI TECNICA EXTRA
La trendline rialzista tracciata da inizio febbraio regge ancora, ma è sotto attacco.
Se il prezzo rompe e chiude sotto la trendline con decisione, può essere l’inizio di un ribasso più profondo, magari fino in area 3.100-3.050.
La volatilità, stando all’indicatore Volatility Bands, sembra essere in aumento, con le bande che si allargano e il prezzo che inizia a uscirne al ribasso.
🎯 STRATEGIA POSSIBILE
Ingresso short dopo la conferma sotto il trigger.
Stop loss sopra il massimo precedente, molto prudente.
Target progressivi (TP1, TP2, TP3) che rispettano livelli tecnici e logica di struttura.
Attenzione alla definitiva invalidazione struttura rialzista, che traccia un confine mentale preciso: se si rompe quel livello, è possibile iniziare a pensare in ottica bear.
Chart di Capital.com
Ethereum: Conferme di inversione in arrivo? Scopriamolo insieme.Il grafico giornaliero di ETH/USD evidenzia un tentativo di inversione rialzista dopo una prolungata fase discendente iniziata a metà marzo 2024.
Il prezzo ha recentemente violato al rialzo una trendline ribassista ben strutturata, supportato da un aumento dei volumi (visibile nel pannello sottostante), segno di un rinnovato interesse da parte degli operatori.
La dashboard mostra un miglioramento del momentum: tutti i timeframe intraday fino al giornaliero sono rialzisti (frecce verdi), mentre restano deboli il settimanale e il mensile.
Questo suggerisce che ci troviamo in una fase iniziale di potenziale inversione, ma che per parlare di svolta strutturale occorre ancora qualche conferma tecnica.
Una di queste conferme tecniche fondamentali sarà il posizionamento della banda gialla al di sopra di quella azzurra, segnaledi conferma di cambio trend. Inoltre, sarà importante osservare un pullback del prezzo su queste bande, che fungerà da test del breakout e da trampolino per un eventuale nuovo impulso rialzista. Se il pullback regge e il prezzo riparte, si avrà una conferma solida del cambio di struttura.
I target restano ben delineati: 📌 TP1 in area 2.400$ , zona di congestione e resistenza statica, e 📌TP2 nella fascia tra 2.743$ e 2.764$ , dove passa un’importante resistenza storica.
In sintesi, la struttura tecnica si sta preparando a una svolta, ma sarà cruciale vedere la tenuta del pullback e l'incrocio delle bande per confermare un’inversione sostenibile e duratura.
Buona giornata
chart di Capital.com