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NASDAQ, EUROSOTOXX50, BITCOIN: Una ripresa anomalaLa reazione del NASDAQ dello scorso venerdì resta molto curiosa e in fin dei conti inspiegabile. La situazione non è certo delle migliori ed allo stesso tempo affatto riconducibile al contesto globale di lunedì scorso. Eppure, il prezzo dell'indice tecnologico statunitense è tornato a prezzare quanto prezzava prima della notizia della guerra. Non è sempre corretto ragionare in questi termini, la questione però resta anomala.
La spiegazione che molti analisti si sono dati è il fatto che il NASDAQ, fondamentalmente, non ha molto a che vedere con la situazione Russia-Nato ed in fin dei conti, i mercati finanziari statunitensi, perchè dovrebbero scontare nel prezzo dei propri asset il contesto Russo?
Inoltre, le sanzioni sono a carico della Russia e se dovessero colpire altre nazioni, non sarebbero certo gli U.S.A.
Cosa dovrebbe invece terrorizzare gli USA? Il loro contesto economico. Una guerra potrebbe peggiorare il loro contesto economico? Solitamente, una guerra incide sui costi di approvvigionamento. Il che dovrebbe rivalersi sul livello dell'inflazione che negli stati uniti è già molto alta.
In Italia l'inflazione percepita ammonta al 6.4% contro il 4.8% dichiarato dall'Istat lo scorso mese. L'EUROSTOXX50 non sembra essersi ripreso completamente dal rosso dello scorso giovedì. Questo perchè il mercato europeo si è sempre caratterizzato per un certo grado di conservativismo.
Resta il fatto che le sanzioni Russe incideranno sicuramente sull'Europa che già stava scontando un apprezzamento del Petrolio e del Gas.
In Cina invece i mercati hanno iniziato a correggere molto prima degli statunitensi. Per questo motivo li monitoro con molta attenzione.
Una ripresa a V del mercato è plausibile?
Non penso che, ne il contesto Americano e ne quello Euoropeo siano in una situazione così rosea da permettersi una ripresa a V in stile COVID19. Prima di tutto perchè il mercato è BEAR. Non per un flash dump improvviso ma per una predominanza delle vendite sugli acquisti "pulita". Infine perchè, probabilmente i problemi sono appena iniziati.
Appare lecito domandarsi:
Se la situazione è quella che è; "come mai non sta continuando a scendere il prezzo degl'indici di borsa ma anzi, sale"
Perchè gli indici azionari non possono crollare con così tanta facilità. Il mercato non è fatto solo di piccoli operatori presi dal panico e dalla fomo. Il mercato è composto da ISTITUZIONI, prime fra tutte i fondi pensione. Il mercato è quindi "moralmente" ed "economicamente" sorretto per non far andare in fumo i risparmi del globo e se deve scendere, non scenderà certamente tutto d'un colpo come accaduto al mercato finanziario russo, molto più piccolo e meno organizzato.
Perchè evidenziare questo in un canale incentrato sulle cryptovalute?
Perchè in questo momento Bitcoin è la copia spudorata del NASDAQ. Addirittura, quando il nasdaq è chiuso, BTC è laterale in attesa di un segnale dal comparto azionario. Ne deriva che, apparentemente, intuire la direzione dei principali indici azionari significa pressoché capire i movimenti di BTC.
Questo almeno fino a quando Bitcoin non mostrerà un po di indipendenza.
Sul comparto crypto, sono ancora più preoccupato. La sanzione legata allo SWIFT ha reso felici molti mooners e allo stesso tempo ha preoccupato molto gli analisti. La tanto attesa popolarizzazione del mercato crypto non sarà così ben accolta se proposta in concomitanza ad una guerra, specie se utilizzata per finanziarie "il nemico".
Infine, ma non per importanza. Consigliamo a tutti voi di smette di sforzarvi di immaginare il perchè Putin o altri capi mondiali abbiano fatto quello che hanno fatto e sopratutto, smettete di cercare di prevedere le loro mosse per prendere posizioni sul mercato. Non ci arrivereste mai.
Bullish su BTC?La situazione attuale va a discapito o a vantaggio di BTC?
Allo scoppio della guerra abbiamo visto un piccolo crollo che è andato a formare un duble bottom su tf dayly e weekly. Questo, insieme alla ripresa immediata di BTC, sono segni, a mio avviso molto bullish.
Un altro motivo che mi spinge a credere ad una imminente bull run è il grande afflusso di persone che si è avvicinato al mondo crypto in questi ultimi giorni, chi per fare donazioni all'Ucraina, e chi, a causa del congelamento delle banche russe, ha preferito spostare il proprio patrimonio su asset che riteneva più sicuri.
Ovviamente non ho la sfera di cristallo e non posso essere sicuro che BTC ripeterà una bull run con magari un nuovo ath, ma sono sicuro che i fondamentali delle criptovalute stanno venendo scoperti dal mondo, e questo può essere solo che un segnale positivo.
Cosa ne pensi? Sei d'accordo?
P.S.: I miei non vogliono essere consigli finanziari *DYOR*
L'unico consiglio che vi posso dare è: se state investendo, ricordatevi perché lo state facendo.
BTCUSD
BITCOIN - META' FEBBRAIO 2022Buon Lunedì ragazzi !
Vi porto un aggiornamento in merito l'analisi BTC iniziata a Gennaio 2022:
Abbiamo avuto un ribasso settimana scorsa dopo aver fatto un doppio massimo tra i 44.000 e 45.000 dollari.
Eravamo entrati SHORT e, ad ora, anche se siamo in gain, consiglierei di prendere profitto almeno con una chiusura parziale delle nostre posizioni e usare tale liquidità per comprare varie altcoin a prezzi più vantaggiosi.
Sono sempre ribassista su BTC (breve periodo) vista la situazione di forte instabilità tra Russia e USA per via dell'Ucraina e il continuo trend rialzista dei rialzo dei tassi (continuo aumento dei tassi per tutto il 2022).
Oltre a quanto già detto, sappiamo che i 38.000$ sono un'area importante, dove al di sotto di essa, i miners non riescono ad ottenere il giusto profitto dalle loro mining farm.. dunque se BTC dovesse scendere ancora (cosa che fortemente penso), potremmo vedere con alta probabilità una forte pressione di vendita proprio da parte dei miners stessi per poi ricomprare BTC ad un prezzo più basso, (ovviamente sotto i 29.000/30.000 dollari).
Al di là di quanto già detto, bisogna considerare anche che BTC in area 39.000$ è comunque appetibile, dunque potremmo assistere anche a brevi aumenti di prezzo pari al 10% e/o 20%, ma.. prima di vedere una bella risalita di BTC e di tutto il mercato crypto, dovremmo andare sotto i 30.000$.
In ottica lungo periodo (2024), con il quarto halving di BTC potremmo vedere Bitcoin anche sopra i 125.000$
++
Non è un consiglio finanziario ma un parere personale.
Mercato decentralizzato? Ok, ma attenti al contesto globaleGli U.S. mountain state sono diventati un epicentro dell'inflazione.
I prezzi al consumo sono aumentati del 9% nella regione il mese scorso, un grande salto rispetto ad appena un anno fa, quando il tasso di inflazione era dell'1,2% anno su anno . Gli U.S m.s, includono Arizona, Colorado e Idaho.
Il $NASDAQ si muove su livelli tecnici interessanti. La settimana sarà ricca di sorprese a detta dei nostri analisti. " Esistono settimane in cui è meglio stare fermi e guardare i mercati, come un turista. Poi, ci sono settimane in cui devi avere mente fredda e colpire con decisione ". La settimana a venire sarà molto importante per comprendere le sorti del mercato crypto che presenta un indice di correlazione con il NASDAQ di circa il 70% e di circa il -90% con il $VIX.
Il NASDAQ, seppur presenti notevolmente meno volatilità, si trova in una situazione analoga a $BTC.
Il DIP è stato comprato da tantissimi operatori di borsa. Adesso il prezzo sta ballando proprio su quello che si pensa essere l'entry point della maggior parte dei trader retail.
I Long speculativi netti sono ai massimi dal 2018. Esatto ... Era dal 2018 che così tanti operatori non prendevano posizioni. C'è da capire che in momenti come questi, diventa particolarmente succulento per una manoforte scaricare posizioni.
L'idea di una guerra, naturalmente, non piace ai mercati. Questo timore, in parte, è già stato scontato dalla caduta del prezzo di questo periodo. I mercati anticipano sempre gli scenari più probabili e poi si muovono sulla base della conferma o meno delle aspettative. La situazione per il momento è molto sottile ed instabile. L'opinione degli esperti cambia ogni giorno e quindi non reputiamo saggio basare delle scelte di investimento sulla base delle varie "isterie di massa". Semplicemente, non è il momento migliore per prendere scelte di lungo periodo. Magari sarà un occasione persa ma siamo sicuri che le occasioni si ripresenteranno con meno incertezze.
La presidente della Bce, Christine Lagarde, si è mostrata per la prima volta preoccupata per l'inflazione «Non vogliamo agitare le acque, ci muoviamo con gradualità, ma la situazione effettivamente è cambiata. Rispondiamo a una situazione, ma la situazione è cambiata».
«Non faccio mai promesse senza condizionalità e, in questo momento, è ancora più importante essere molto attenti a questo. Valuteremo molto attentamente, saremo dipendenti dai dati. Faremo questo lavoro a marzo». Una dichiarazione che ha subito portato lo spread a 150 punti.
L'inflazione fa paura, e l'aumento dei tassi di interesse ancor di più.
La situazione è molto delicata. Ci troviamo in un momento storico molto sottile. Molto più sottile e difficile da interpretare rispetto a qualsiasi altra situazione degli ultimi due anni.
BTCUSDT trend rialzista?Salve traders 😎
Oggi porto un'idea su BETAUSDT. La mia idea di trading naturalmente vale solamente come fonte di informazione e non deve in alcun modo essere preso come un consiglio di investimento finanziario.
Ci sono 2-3 cose che mi fanno pensare a un trend rialzista, un cambio di direzione del prezzo per un possibile LONG. Queste sono:
- Trend line ribassista che sembra essere stata spezzata e una nuova trend rialzista in possibile formazione
- Divergenza tra minimi sempre più alti di Chaikin Flow e prezzo più basso del PAIR, che starebbe a indicare una sell pressure sempre più bassa
- Nuvola rossa della Ichimoku 1D che sembrerebbe essere arrivata quasi a fine corsa
Questo mi fa pensare che potrebbe ancora non essere il momento preciso per entrare LONG, ma magari sarebbe meglio aspettare e vedere se il prezzo scende intorno a 0.49, per poi entrare LONG e avere 3 livelli di Take Profit. Per non perdermi la possibile bull run, entrerò con qualcosa anche al prezzo attuale.
Spero troviate l'idea interessante, fatemi sapere cosa ne pensate.
Buon trading 🤑
Ethereum: Trendline di lungo periodo confermata.Anche Ethereum come Bitcoin e molte altre criptovalute che in questo periodo storico stanno facendo fronte ad un forte ritracciamento, stanno reggendo la trendline logaritmica di lungo periodo.
A nostro avviso si tratta di un forte segnale di consolidamento del trend di lungo raggio. Per quanto il mercato criptovalutario soffra da sempre periodi di fortissimo ritracciamento, sino ad oggi questi hanno sempre rispettato il ciclo di crescita dalla loro quotazione.
Questi tipi di analisi che proponiamo con cadenza settimanale devono aiutare l'investitore (che al momento potrebbe trovarsi in forte perdita) a non farsi prendere dall'emotività ma nel mantenere le proprie scelte di investimento anche in una fase di mercato così delicata.
Nonostante l'importante correlazione che ad oggi si riscontra con il Nasdaq e con il periodo negativo che i mercati finanziari stanno vivendo, l'impostazione di lungo periodo su ethereum e molte altre criptovalute si conferma essere rialzista.
Per chi invece preferisce restare prettamente speculativo la rottura al rialzo dei $ 3000 per token potrà rivelarsi un importante spartiacque nelle prossime settimane. È probabile che il prezzo oscilli diverse volte intorno a questo delicato numerario per poi prendere una direzione di medio periodo.
L'ultima considerazione che vogliamo portare alla luce dei nostri lettori consiste nel fatto che nelle ultime settimane i volumi di contrattazione di ETH si stanno comprimendo sempre più. L'analisi statistica ci suggerisce che nel giro di poche settimane potrebbe essere presa una direzionalità più marcata.
Report by
Matteo Bernardi
Dominance BTC, com'è la situazione?Una dato spesso sottovalutato è la Dominance di BTC all'interno del mercato Crypto.
Ormai da maggio 2021 il 50% del totale della capitalizzazione di mercato delle crypto è sulle altcoin, piuttosto che su BTC.
Siamo entrati in un range che oscilla tra i il 40% ed il 50%.
Ma perché è può essere un dato importante?
In caso di bear market forte ci potrebbe essere il sell off su molte delle altcoin più rischiose e con i fondamentali "più deboli".
Al contrario, una continuazione di trend ribassista della Dominance dimostrerebbe maggior forza delle altcoin contro Bitcoin.
Calma, gesso e tanto studio.
MatPizzini
$MANA, ripresa si o ripresa no?Anche $MANA da segnali di ripresa.
Siamo ancora lontani da una ripresa sul lungo periodo.
Nel grafico ho segnalato i livelli più importanti, se i prezzi ripartono dal rettangolo verde possiamo salire a testare la resistenza in zona 3.30$.
Con la candela odierna siamo anche tornati sotto MA 50, di certo non una cosa positiva.
RSI ha incrociato la propria MA al ribasso.
Calma, gesso e tanto studio.
MatPizzini
NATO-Russia? La prospettiva dei mercati crypto e tradizionaliNelle ultime settimane è tornata a salire la tensione internazionale per la questione ucraina. Le origini della crisi risalgono al 2014, quando alcuni gruppi di ribelli filo-russi provenienti da diverse province orientali dell’Ucraina occuparono le sedi istituzionali locali proclamando l’indipendenza. La vicenda è passata alla storia come la guerra del Donbass (prendendo il nome dalla omonima regione orientale ucraina) ed ha coinvolto gli oblast di Donetsk, Lugansk e Charkiv, nonché la Crimea, da allora considerata una vera e propria regione russa a seguito di un referendum popolare (sebbene la NATO e l’Unione Europea non l’abbiano mai riconosciuta come tale). Dopo l’annessione russa della Crimea, la guerra di fatto è diventata una vera e propria guerra di posizione, che ha visto da un lato lo schieramento di forze russe al confine e dall’altro l’esercito ucraino, supportato da diversi contingenti militari occidentali. La situazione è rimasta inalterata fino alle ultime settimane, quando la tensione è tornata a salire a causa di un rafforzamento delle truppe sia russe che occidentali.
L’Ucraina, fin dai tempi più remoti, ha sempre rappresentato una zona strategica nei rapporti di forza globali. Questa è considerata un ponte naturale per la connessione dell’Europa all’Asia e in molti conflitti della storia antica e moderna è stata protagonista di invasioni straniere, dalle scorrerie mongole dell’Orda d’Oro del XIII secolo d.C. all’Operazione Barbarossa condotta dalla Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale. Oltre alla sua posizione strategica, l’Ucraina rappresenta anche un vasto territorio ricco di risorse, dal grano (di cui è il terzo esportatore mondiale) ai vasti giacimenti di carbone, gas e petrolio, ma anche per le floride industrie siderurgiche e agricole (a maggior parte situata proprio nell’oblast di Donetsk). Inoltre, dopo la Turchia, l’Ucraina rappresenta il secondo Stato per influenza sul Mar Nero, questo almeno fino al 2014 e all’occupazione russa della Crimea, che ha privato lo Stato ucraino di uno dei suoi porti più importanti, ovvero Sebastopoli. Inoltre, occorre menzionare come gran parte dei gasdotti russi che riforniscono l’Europa di gas naturale passino proprio dal territorio ucraino.
Attualmente, gli interessi e gli attori internazionali coinvolti nella questione ucraina sono diversi, tanto che il conflitto si è spinto ben oltre la singola contesa territoriale tra Russia e Ucraina. I due schieramenti contrapposti vedono da un lato la coalizione tra Russia e Cina, mentre dall’altro l’Ucraina sostenuta dalla NATO, in particolare dagli Stati Uniti e dall’Unione europea. Facciamo ora una breve rassegna delle posizioni dei soggetti internazionali coinvolti:
L’Ucraina per tutto il ‘900 è stata sempre sottoposta all’influenza russa, prima come Repubblica dell’Unione Sovietica e poi come Stato satellite russo. Dal 1991, dopo la dissoluzione dell’URSS, l’Ucraina ha iniziato a guardare all’occidente, stringendo rapporti sempre più stretti con la Comunità europea e con la NATO, senza però entrarvi mai a farne parte. A partire dal 2013 vi furono aspre proteste pro-europee della popolazione contro l’ex Presidente filo-russo Janukovyč che portarono alla caduta del governo e alla elezione di Porošenko di vedute notoriamente europeiste. L’elezione del nuovo presidente fu il fattore scatenante delle rivolte armate in Crimea e Donbass da parte della popolazione filo-russa. Dopo le elezioni del 2019, che hanno visto trionfare Zelenskyj, la linea politica del governo ucraino non è cambiata e ancora oggi l’Ucraina porta avanti i rapporti per l’integrazione nell’Unione europea e nella NATO, che attualmente è prevista tra il 2024 ed il 2030.
La Russia, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, ha comunque mantenuto rapporti “feudali” con diverse ex-Repubbliche sovietiche, in primis Bielorussia, Ucraina e Kazakistan. Questo creava una sorta di zona cuscinetto tra l’espansione europeista e la neonata Federazione Russa. Tuttavia, con l’annessione all’Unione della Finlandia nel 1995 e delle Repubbliche Baltiche e Polonia nel 2004, questa zona si è ridotta notevolmente. Con i moti europeisti del 2014 in Ucraina, il Presidente russo Putin si è fortemente opposto ad un ulteriore allargamento dell’UE e della NATO verso est, ritenendolo una minaccia per Mosca.
L’Unione europea viaggia invece su due binari differenti: se da un lato le istituzioni europee condannano fortemente le attività russe in Ucraina, i singoli Stati membri si dimostrano più cauti, in particolare Germania e Francia, che stanno cercando di mantenere rapporti amichevoli con Putin per evitare escalation militari irreversibili.
Anche la NATO, e in particolare gli Stati Uniti, condanna le azioni di Putin in Ucraina e minaccia forti ritorsioni in ambito economico e politico qualora la Russia intraprenda l’invasione del territorio ucraino. È di queste ore la notizia di come Biden abbia invitato i cittadini americani a rimpatriare perentoriamente prima di una escalation militare. Così come durante la Guerra Fredda, ancora una volta emerge come i rapporti tra USA e Russia siano tornati a preoccupare l’intera comunità mondiale.
Sullo sfondo, ma non di minor rilevanza, vi sono poi altri attori coinvolti, in primis la Cina, la quale ha stretto proprio recentemente nuovi accordi con la Federazione Russa sulle forniture di gas tra i due Stati. È noto come Xi Jinping nutra una certa simpatia per il Presidente russo, tanto che più volte si è dimostrato concorde con le idee e le preoccupazioni russe, in particolare sull’allargamento della NATO, considerato una minaccia anche per la prima economia asiatica. Inoltre, la Cina si sta trovando a vivere una situazione analoga dall’altra parte del mondo, con la recente annessione di Hong Kong e le mire espansionistiche rivolte verso Taiwan, principale produttore mondiale di semiconduttori. Oltre alla Cina, un altro attore da non sottovalutare è la Turchia, membro NATO che però negli ultimi anni ha coltivato una particolare ambizione imperialista in Medio Oriente e in Nord Africa. Anche Erdogan, così come Xi Jinping, si è dimostrato particolarmente aperto ad accordi sul gas russo e attualmente, nonostante la posizione della NATO, rappresenta lo Stato più neutrale nei confronti della crisi ucraina. Infine, occorre analizzare la questione kazaka. Anche in Kazakistan, recentemente, vi sono stati diversi moti rivoluzionari contro il Governo che hanno portato il Presidente Tokayev a richiedere l’intervento dell’esercito russo, confermando come anche il Kazakistan resti fortemente allineato con Mosca.
Alla luce delle varie posizioni dei diversi Stati, è possibile ipotizzare quali potrebbero essere le conseguenze di un eventuale conflitto in Ucraina, soprattutto sui mercati. In caso di una guerra tradizionale, come accadde durante la Seconda guerra mondiale, è ipotizzabile come vi possa essere una forte correzione del mercato, con conseguente aumento dei prezzi di materie prime e inflazione. Tuttavia, difficilmente questa correzione potrebbe tradursi in un cambio di trend, anche se non è da sottovalutare il peso dell’attuale situazione economica americana ed europea, già fortemente provata dall’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 e alla necessità delle banche centrali di alzare i tassi d’interesse. Qualora invece all’invasione russa seguano solo sanzioni di tipo economico da parte dei paesi occidentali (tra cui l’espulsione dai mercati finanziari occidentali delle compagnie e delle banche russe), la contromossa russa potrebbe essere quella di tagliare l’esportazione di gas in Europa, andando ad aggravare ulteriormente il rincaro energetico che già sta colpendo l’intera economia europea. In questo caso, è possibile ipotizzare un cambio di trend dei mercati del vecchio continente, che sarebbe necessario per adeguare la finanza all’economia reale. Probabilmente, da questa situazione a giovarne sarebbero i mercati asiatici, che si troverebbero a godere delle risorse energetiche russe a basso costo e al rallentamento delle economie europee. Anche gli Stati Uniti potrebbero giovare di tale situazione, grazie soprattutto alla possibilità di aumentare le importazioni di gas in Europa, prendendosi una grande fetta di mercato. Più complicata sarebbe invece la situazione in caso di deterioramento dei rapporti tra Xi Jinping e Biden, che comunque non è un’opzione da escludere.
Con riferimento al mercato crypto, ad oggi il rincaro energetico sta già portando diversi miners a sospendere le attività di estrazione. Come abbiamo già trattato in altri articoli, emerge come Bitcoin sia correlato ai mercati finanziari tradizionali soprattutto nei momenti di crisi e nei crolli (come si è potuto vedere anche nel recente crollo di marzo 2020 causato dall’emergenza sanitaria). Oltre a ciò, occorre ricordare come ad oggi il 70% dei miners di Bitcoin si trovi in quattro Stati: USA, Kazakistan, Russia e Canada. Si tratta di Stati in cui l’approvvigionamento energetico non costituisce un problema primario, poiché tutti questi paesi godono di grandi riserve energetiche che difficilmente porteranno a rincari energetici troppo elevati. Anzi, in caso di espulsione della Russia dai mercati tradizionali, Bitcoin potrebbe dimostrarsi uno strumento valido per permettere alla Federazione Russa di partecipare ai mercati globali.
Report a cura di:
Tommaso Martinelli
BITCOIN - POSSIBILE RITRACCIAMENTO SELLSiamo difronte ad una struttura tecnica di BTC che è molto propensa ad un ritracciamento imminente in area 40.000$.
Da tenere d'occhio il grafico settimanale in quanto la continua curvatura al ribasso delle medie mobili 21, 50 e 70 porterebbe ad un ritorno mirato in area 30.000$. Da segnalare inoltre la stabilizzazione della MA200 in W1 a 20.000$.
Personalmente vedo e continuo a portare avanti la mia tesi di UP e DOWN continui con +-30% di BTC nell arco medio di 3 settimane.
Quando si sale, si deve vendere e quando si scende si deve comprare, sfruttando al massimo questa volatilità causata dalla situazione macro che stiamo vivendo. L'inflazone dovrà tornare bassa e il covid dovrà esserre soltanto un ricordo, prima di vedere nuovi ATH di BTC nel lungo periodo. Mettendo le mani avanti, posso dire di aspettare ed accumulare ora fino al 2024 (Halving BTC).
A breve altri aggiornamenti in W1 chart.
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Non è un consiglio finanziario ma analisi personale