Eurusd-3
Eur/Usd pronto per un'ulteriore movimento direzionale?Il cambio più scambiato nel mercato valutario ha un'ottima impostazione tecnica dopo aver fatto qualche settimana fa tappa sui minimi di periodi poco sotto 0,9600.
Se osserviamo la price action notiamo però che qualcosa è cambiato infatti ora si sta consolidando nei pressi dei massimi delle ultime settimane tra 1,0300 e 1,0400 dimostrando quindi forza dopo il grande rally che ha riportato l'euro al di sopra di area di parità.
Da un punto di vista operativo personalmente ho una posizione a mercato long eur/usd: trade come sempre multiday in cui cercherei una presa di profitto in area 1,06/1,0750.
Il mio paracadute di posizione è stato impostato molto ampio ovvero poco sopra area 0,9800 dopo a mio avviso fallirebbe l'impostazione long.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon TRADING SIMPLE!
EURUSD - POSSIBILE INVERSIONE DI TRENDBuon sabato a tutti !
Volevo condividere una mia personale analisi #SHORT su #EURUSD.
Parto dal fatto che personalmente NON vedo ora basi solide per le quali la FED deciderà di abbassare i tassi nella riunione FOMC a Dicembre 2022.
Analisti e traders invece scontano già una riduzione dei tassi, difatti da 1 mese a questa parte, il #dollaro ha perso nettamente valore.
In un momento così particolare come il 2022 con la guerra in Ucraina, situazione post Covid, carenza di materie prime, caro energia etc etc, fatico a vedere un #dollaro debole. Infatti, e lo ripeto, VADO CONTRO LOPINIONE DEI MEDIA E CERCO UN' ENTRATA SHORT SU EURUSD.
A livello strutturale abbiamo una prima supply tra 1.0392 e 1.0482 con all'interno una seconda area di supply tra 1.0418 e 1.0448.
Proprio in questa seconda area vado a mettere il mio SELL LIMIT con SL sopra la prima area di supply e come TP vado a prendermi l'OB del 4 Novembre 2022 (passando per 3 imbalance e una buona area si demand in area 1.0030
++
non è un consiglio finanziario ma analisi personale
Breakout Sessione AsiaticaFin da quando ho iniziato a fare trading ho sempre cercato di trovare strategie che non fossero direzionali o meglio che non dovessero per forza essere soggette alla mia capicità di capire dove andasse il mercato.
In questa occasione ho cercato di comprendere meglio cosa succede nelle varie sessioni di mercato: Asiatica, Euuropea, USA.
La cosa che balza suubito all'occhio è che all'apertura delle sessioni Europee e USA gli strumenti finanziari prendono vita, spoostate da ampi volumi hanno una possibilità maggiore di muoversi con ampi range.
Da qui l'idea di sfruttare questi movimenti sia al rialzo che al ribasso.
La strategia è questa:
Piazzare un'ordine stop buy e stop sell sul massimo e sul minimo del range della sessione asiatica se e solo se la sessione asiatica ha avuto un range di tot pip.
Lo stop loss viene inizialmente messo all'altezza del range della sessione asiatica, per poi essere spostato a break even in caso il prezzo prenda una chiara direzione.
Le uscite dal trade sono due:
Il prezzo chiude sotto la media mobile a 9 periodi in caso di long e sopra in caso di short
Allo scadere della sessione USA chiudo tutte le posizioni
Sto lavorando su candele a 15 minuti, la size di ingresso naturalmente dovrà far fede al vostro Money Management, come anche il numero di trade giornalieri perché capita spesso che il prezzo in apertura sessione asiata faccia un falso Breakout per poi andare dalla parte opposta.
Premetto che è mia intenzione per vari motivi tradare quuesta strategia in maniera discrezionale ma ho comunque testato la strategia con EasyLanguage su tre cambi valutari per comprendere se la mia idea potesse funzionare:
JPYUSD
GBPUSD
EURUSD
Dai primi test la strategia sembra funzionare molto bene su FX_IDC:JPYUSD e OANDA:GBPUSD mentre su FX:EURUSD l'orario di ingresso è preferibile nella sessione americana.
In questa fase ho approfondito in particolar modo solamente JPYUSD e i risultati con un trading system grezzo sono questi:
drive.google.com
Non finisce qui, gli studi continuano e spero che a breve riuscirò a riportare questa strategia anche in Pine Script
Il FOMC TIRA IL FRENOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 24.11.2022
-CONTESTO
Feste oggi per gli Stati Uniti, per il giorno del ringraziamento ed i mercati rallentano, dopo aver vissuto ieri diversi appuntamenti chiave con il calendario macroeconomico.
Primo appuntamento chiave sono stati i PMI, che ancora auna volta hanno mostrato un’economia globale in rallentamento e questa volta anche gli USA sembrano non essere stati da meno, sia per il settore servizi che manifatturiero i dati sono stati tutti rivisti in calo, segnale chiaro di una congiuntura macroeconomica in netto rallentamento.
Alle ore 20.00 abbiamo avuto i verbali del FOMC che hanno messo in evidenza la possibilità di tassi FED al 5% come obbiettivo valido per il raggiungimento del tasso di equilibrio, ovvero il giusto costo del denaro in grado di arginare la corsa dei prezzi, tuttavia il FOMC è stato chiaro nelle sue dichiarazioni, facendo notare che non è importante quanto in alto andranno i tassi, ma quanto a lungo rimarranno sui livelli di massimo!
Il tempo sembra ora essere la vera discriminante, e se per ora i mercati festeggiano la speranza di vedere rialzi più modesti da aprte della FED e credere quindi che il peggio è alle nostre spalle, il Fomc mette in guardia dalla possibilità ancora lontana di assistere a tagli dei tassi di interesse.
È dunque anche possibile che la FED si fermi al 5% come costo del denaro, ma è anche si vero che mantenere per un ampio lasso di tempo i tassi alti e attendere che l’economia reale risponda in maniera concreta e duratura con un rallentamento corposo al costo del denaro, potrebbe mettere alla luce maggiori possibilità di recessione profonda.
Al momento sembra non interessare ai mercati, che restano positivi per il comparto equity, mentre a farne le spese resta il dollaro americano, sul quale ora pesa una peggiore congiuntura macroeconomica, che detta il ritmo a continue spinte ribassiste del biglietto verde.
In questo contesto il dollaro perde terreno portando dollar index al test di 105.50 con il mondo retail che continua ora gli acquisti in mean reverting di un asset che sembra aver terminato la sua corsa rialzista durata quasi l’intero 2022 portandosi ora al 73% long sul basket dollari.
Respirano dunque le altre majors, in particolar modo euro e nuova Zelanda.
La moneta unica spinge ancora a rialzo puntando al test di 1.0475-1.05 con il mondo retail che ora si trova al 75% short invertendo una tendenza di acquisti che è durata tutto il 2022 ed ora con la nascita di una nuova direzionalità rialzista sembra non resistere alla tentazione di entrare a caccia di mean reverting
Fortissimo anche il dollaro neo zelandese, che rompe a rialzo le resistenze di 0.6200 figura, e che trova in un posizionamento corto al 76% del mondo retail la benzina necessaria a ripartire dai minimi di questo 2022 e un supporto macroeconomico importante nei tassi di interesse oltre il 4% dettati ieri dalla RBNZ, mantenere oggi posizioni long nzd paga interessanti swap contro le majors concorrenti.
Perde terreno il dollaro canadese, che in scia con le cadute del wti, sembra ora non avere motivazioni rialziste valide, trascinando ora con se un 81% di posizioni corte, sul basket, mentre usdcad si porta ad un 66% di retail long con i prezzi al test di 1.3325 rotto il quale non escludiamo possibili allunghi ribassisti fino le aree di 1.3225-30.
La giornata di ieri ha spinto ovviamente a ribasso i rendimenti obbligazionari, che vedono ora nelle scadenze più lontane oltre i 5 anni, una buona tendenza ribassista che potrebbe dettare quindi inversione costruttiva nei prezzi , grazie alle aspettative di una FED che non vada oltre il 5% e un’inflazione sotto controllo.
Il calo dei rendimenti e del dollaro americano ha dato ampio respiro al gold, che gode ora di terreno fertile per allunghi rialzisti più corposi, dopo il test delle aree di 1731$ può sperare in allunghi rialzisti fino 1789$
Seguiremo oggi i verbali della BCE, che ci guideranno alla chiusura di questa settimana corta sui mercati mondiali.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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SITUAZIONE EUROPEA, TROPPO OTTIMISMO?!Condivido gli aggiornamenti relativi la situazione attuale dei mercati europei, andando ad analizzare gli ultimi dati macroeconomici.
Lunedì 14 novembre sono stati rilasciati i dati relativi la produzione industriale nell'Unione Europea.
I dati hanno sorpeso gli economisti, che su base annuale si aspettavano un dato al 2,8%, dato attuale 4,9%.
Giovedì 17 novembre sono stati rilasciati i dati relativi il consumer price index (inflazione).
Il dato ha segnato un ulteriore incremento, arrivando a registrare 10,6% contro 9,9% precedente su base annuale.
Per l'Europa è un nuovo picco annuale.
Questa mattina sono stati rilasciati i dati preliminari del PMI manifatturiero e dell'indice NMI dei servizi.
Entrambe le componenti hanno segnato dei lievi rialzi.
Le pressioni sui prezzi rimangono alte.
Il tasso di disoccupazione in America e UK ha registrato un lieve aumento, mentre quello europeo continua a registrare nuovi minimi annuali.
Le banche centrali con l’aumento dei tassi d’interesse vogliono vedere diminuire l’inflazione e alzarsi il tasso di disoccupazione.
Da questi ultimi dati possiamo notare come l'economia europea, rimane ancorata a piccoli settori che trainano a rialzo i rispettivi indici.
Una domanda sorge spontanea, é positivo vedere dati a rialzo nella situazione attuale?
Analizzando i diversi dati, lo scenario pare simile a quello americano.
Con questo voglio dire che la BCE si trova in una situazione scomoda, dove potrebbe prendere una posizione più aggressiva per mandare forti segnali all'economia Europea.
Come se non bastasse, gli indici azionari in questo periodo stanno avendo performance positive anomale, ovvero senza una motivazione concreta.
Nessun dato analizzato fino ad ora giustifica i movimenti attuali, da inizio ottobre le prinicipali borse europee hanno performato di oltre 15-20%.
Nei giorni nostri le borse europee stanno scommettendo sul fatto che il peggio sia passato e questo sta spingendo a rialzo il prezzo in maniera euforica.
La BCE non ha ancora toccato il target sui rialzi dei tassi fissato per settembre 2023.
Tutte le principali borse europee in passato, come in America, hanno toccato il minimo quando la banca centrale europea aveva concluso il rialzo dei tassi d’interesse e iniziato con i tagli.
La strada da qui a settembre 2023 è ancora lunga.
All'interno dei mercati forex l'euro ha recuperato terreno nei confronti delle principali valute, conseguenza anche del deprezzamento del dollaro avvenuto in queste settimane.
Di questo parlerò meglio nel prossimo articolo.
Buon trading a tutti
M&A_Forex
LE BANCHE CENTRALI NON POSSONO FERMARSIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 23.11.2022
Ancora rialzi tassi tra le decisioni delle banche centrali e questa volta è stato il turno della RBNZ, la banca centrale neozelandese, che sebbene fino ad oggi ha visto scelte meno hawkish di quelle che il mondo si aspettava con rialzi tassi da 25-50Bp, si è vista costretta questa volta ad un rialzo jumbo da 75Bp.
Nello statement che accompagna la decisione di politica monetaria, appare chiara la necessità di raffreddare l’economia, che rimane resiliente con una domanda aggregata molto forte, sebbene l’inflazione sia sui massimi degli ultimi 30 anni e le prospettive globali siano di forte decrescita, sembra non arrestare la fiducia dei consumatori, ancora forti di un mercato del lavoro tonico con la disoccupazione ai minimi.
Poco da indugiare quindi, si passa al rialzo tasso e si porta il costo del denaro oltre il 4% al 4.25% giustificando cosi il forte rialzo del dollaro neozelandese vissuto in questi ultimi mesi.
In una settimana scarna di appuntamento macro, in vista del giorno del ringraziamento americano, oggi sembra l’unica giornata di contrattazione degna di nota, con i dati dei pmi tedeschi , che seppur ancora sotto il 50% quindi in fase di recessione, mostrano un leggero miglioramento rispetto alle ultime rilevazioni, cosi come quelli del Regno Unito, che si assestano al 48.3 nel composito e al 46.2 nel manifatturiero e al 48.8 nei servizi.
Attesa per questa sera l’incontro con il FOMC per scoprire quali prospettive ci sono nel prossimo incontro della FED il 14 Dicembre, appuntamento che segnerà di fatto la fine dell’anno finanziario.
Il mondo valutario prosegue le sue dinamiche dollaro centriche, con un dollar index ancora alle prese con le resistenze di breve a 107.75 e sembra al momento aver perso il brio che lo ha guidato in questo 2022. La possibilità di posizionamenti corti in dollari sembra ora essere un aspetto da prediligere, sebbene l’appuntamento con FOMC e FED possano generare ulteriori spinte rialziste di breve, generando potenziali occasioni di trading.
Il mondo retail al momento al 65% long sul dollaro americano, trascina con se posizionamenti contrari anche sull’euro con un 66% short e sulla sterlina con un 62% short.
Sebbene i basket siano di poco sbilanciati, sembra piu interessante la dinamica sulle majors con eurusd che segna un 72% short di posizioni retail, il che apre ancora a possibili allunghi rialzisti della moneta unica fino 1.04 e 1.0425.
Interessante il posizionamento dei retail sul dollaro neozelandese, che dopo un mese di rialzi e un rialzo tassi da 75Bp visto stanotte, trova ancora un 92% di retail in posizione contrarian short a caccia dei messimi di periodo sul basket e un 67% shoprt sul cambio principale nzdusd.
Resta di fatto interessante monitorare continuazioni di trend rialziste per il dollaro neozelandese, che trova ora a suo vantaggio positici swap contro le altre majors, special modo contro lo yen giapponese che resta l’unica valuta ad avere tasso negativo.
Restano contrastati gli indici azionari mondiali, con l’euroa che ha corso molto di più ed un dax sui massimi di periodo a 14440 pnt, che offre a nostro avviso migliori opportunità di speculazione di breve, rispetto all’equity americana che resta invece meno tonica e più timorosa di una FED iper aggressiva, anche in operazioni di QT mirate al drenaggio di liquidità, a differenza della BCE ancora accomodante su questi temi.
Il nasdaq potrebbe trovare le sue prime resistenze a 12000 pnt e solo in caso di break out rialzosta portarsi fino ai 12200 pnt, cosi come l’S&P ora alle prese con i 4000 pnt pronto ad allungare a rialzo dino al test della trend line discendente che parte dai massimi di questo 2021-2022e che passa ora a 4080pnt.
Interessante per il comparto delle commodities il ngas che si porta a 7.25$ e sembra puntare a 8.0$ prima area di resistenza, per un asset che ha visto tanto interesse in questo 2022 e che potrebbe ancora riservare non poche sorprese.
buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta Trader
EurUsd a razzo fino a 1.12$: analisi dal breve al lungo periodoSalve a tutti,
EurUsd potrebbe continuare la sua corsa rialzista finendo su aree di resistena molto importante ed in linea di confluenza con livelli importanti di Fibonacci di lungo periodo.
L'area compresa tra 1.09$ e 1.12$ rappresenta un possibile punto target e di prima correzione di lungo periodo; inoltre, rotta la 200 periodi testata in questo momento, il prezzo potrebbe arrivare, ad anno nuovo, su una tendenza ciclica finale che andrebbe a collimare con l'ipotesi di correzione futura.
Punto focale sono anche i volumi presenti a 1.10700$ che potrebbe fermare l'impulso primario rialzista.
Le medie tendono a confermare nel breve la forza dell'impulso rialzista, il quale, da previsione di medio-breve periodo, potrebbe arrivare in conclusione ciclo tecnico sull'estensione, della prima gamba rialzista di breve, al 161%, punto già sopra citato per l'interesse volumetrico e di confluenza.
Christian Ciuffa
ATTENDO IL RITRACCIAMENTONei time frame inferiori c'è stata una rottura al ribasso, confermando così la volontà dei sellers nel continuare a scendere.
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Attendo quindi un ritracciamento almeno al 50% ed entro short.
EUR/USD EVENTUALE OPERAZIONE SHORTCome si può evincere dal grafico di EUR/USD la tendenza principale è ribassista. Puoi notare la grande forza da parte dei sellers nel proseguire nella discesa e la poca volontà dei buyers nel salire, vedi infatti come si sta avvicinando alla supply zone con poca forza e pochi volumi.
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Attendo conferme nei time frame più bassi per capire se è il caso di aprire un eventuale operazione short.
È ORA DI RUOTARE I PORTAFOGLI?
ANALISI COT REPORT del 20.11.2022
-CONTESTO
si giunge a grandi passi verso il termine del mese di novembre, e lo sguardo degli operatori si sposta sempre di più al 14 dicembre ultimo vero appuntamento dell’anno con la fed che potrebbe dare il ritmo ai mercati per il prossimo 2023.
I dati che ci giungono dai laboratori di statistica sembrano mostrare una congiuntura macroeconomica americana ancora robusta, sebbene la disoccupazione abbia fornito un primo dato in leggerissimo aumento passando dal 3.5% al 3.7% e anche l’inflazione sembra aver fatto capolino ad una potenziale inversione di tendenza con i prezzi in calo nell’ultimo mese anche nel dato core.
Tuttavia, resta sostenuta la domanda aggregata e la fiducia dei consumatori, che non accenna a rallentare, il che non alimenta la speranza di vedere un processo costante di riduzione dell’inflazione, ancor più incerto potrebbe essere il futuro se la FED dovesse fermare il suo percorso di inasprimento monetario.
Gli operatori sono divisi tra la speranza di un giro di boa nelle scelte della FED già da questo dicembre con rialzi tassi più modesti e aperture verso un 2023 meno aggressivo, ma dobbiamo constatare che al momento condizioni concrete per un’inversione netta di rotta sembrano non esserci, special modo se consideriamo che l’inflazione resta al 7.7% un valore ben lontano dall’area target del 2%, e se rimaniamo fedeli alle ultime dichiarazioni di Powell la FED dovrebbe rimanere con tassi sostenuti più a lungo di quanto si possa sperare.
Sebbene i mercati anticipino e si muovono già in un’ottica di futura ripartenza, e nostro dovere constatare che le politiche monetarie attuali se dovessero giungere ai loro obiettivi in tempi rapidi, potrebbe indicare una profonda fase recessiva per l’economia americana, e già oggi molte delle aziende big tech americane stanno correndo ai licenziamenti per ridurre i costi in previsioni di minor produzione, pertanto la strada sembra segnata!
Meno produzione mondiale, meno lavoro e meno redditi, per concludersi in una riduzione della spesa e un controllo dell’inflazione, ma tutto questo colpirà duramente famiglie e imprese, mostrando già diversi segnali anche nel mercato immobiliare, che deve già oggi fare i conti con tassi di interesse in aumento che non stimolano certo l’acquisto immobiliare.
In questo contesto i grandi operatori sembrano iniziare a scontare l’idea che il dollaro americano abbia oramai terminato il suo ciclo di grande forza , sostenuta da una mega congiuntura economica, e si lasci spazio ad altri asset che hanno pagato pesanti perdite per il 2022 e potrebbero pertanto essere interessanti occasioni per il prossimo 2023.
Procediamo con il consueto ordine per l’analisi del posizionamento dei big plaiers sui futures al cme di Chicago
-FOREX:
il mondo valutario da sempre ottimo termometro per il sentiment mondiale dei mercati finanziari, vede prese di profitto profonde sul dollaro americano, che ha dominato la scena per tutto il 2022, ed ora che si giunge alla fine di questo anno solare sembra opportuno prendere profitto e diversificare gli asset in portafoglio, con la rinascita dell’interesse verso valute come l’euro.
EURUSD
Incrementano le posizioni nette lunghe sulla moneta unica, con ben 112666 contratti long euro, rispetto ai precedenti 107599 contratti, mettendo in evidenza una spinta rialzista nell’open interest che dura da ben 9 settimane e che trova ora ampio riscontro nei prezzi di eurusd.
La spinta rialzista è ben visibile a tutti, e ora alle porte di 1.05 sembra essere necessario anche uno storno tecnico, che resta tuttavia opportunità per nuovi ingressi long potenzialmente sulle aree di 1.02 e 1.01 primi supporti tecnici da monitorare.
GBPUSD
Sebbene il sentiment resti ancora netto corto sulla sterlina, non possiamo non notare che l’interesse verso posizioni nette long sia in netto incremento da 4 settimane, portando la posizioni dei big player a -32834 contratti dalla massima esposizione netta corta di -51211 contratti vista al 21.10.2022.
Il quadro tecnico evidenzia anche in questo caso interessanti rialziste di gbpusd che dopo il break out di 1.1645 punta ora a 1.23 prima resistenza chiave, e sebbene la congiuntura macroeconomica del Regno Unito non sia certo la migliore sulla quale porre lo sguardo, dobbiamo considerare chele massicce prese di profitto sul dollaro stanno dando nuova linfa a tutte le altre majors, sterline comprese.
YEN
Riparte l’interesse anche per lo yen giapponese, dove i big players riducono ancora grandemente le posizioni nette short andando a -65842 contratti dai -102618 visti a metà ottobre.
Sebbene il posizionamento resti ancora pesantemente corto e la BOJ non abbia ancora dato il via ad un’inversione della politica monetaria, sembra ora per i big players essere di maggiore importanza un ribilanciamento dei portafogli a discapito del dollaro usa.
Il quadro tecnico di usdjpy inizia a vacillare nella sua tendenza rialzista, con un affondo importante sotto i supporti di 145.25 per approdare ora a 140.30 primo supporto di breve periodo, che potrebbe essere preludio dopo ritest di 145.25 a nuovi allunghi ribassisti.
AUDUSD
Non da meno le posizioni sul dollaro australiano che passano da -46683 a -44749 mostrando un interesse netto di 1934 contratti, segnale anche in questo caso di apertura dei portafogli verso nuovi asset dettando la fine della supremazia del biglietto verde.
Il quadro tecnico mostra un evidente dipartenza dai minimi di questo 2022° 0.62 e dopo la rottura delle resistenze a 0.6530 gli allunghi a 0.68 sembrano ora necessitare di respiri tecnici che aprono a possibili ingressi ancora in trend rialzista. Di lungo periodo.
USDINDEX
Prese di profitto per il dollaro usa, pertanto calano ancora le posizioni nette long sul futures dolaro che passa da 30193 contratti a a26854 confermando una netta inversione di tendenza per il biglietto verde che abbandona di fatto i suoi messimi e cerca ora un nuovo equilibrio nei portafogli dei big players.
Anche il quadro tecnico sembra essere molto chiaro con una struttura ora ribassista, dopo il break out dei supporti a 109. 50 e gli approdi a 105.25 , cercando ora dei ritest delle precedenti resistenze, che potrebbero offrire occasioni di ingresso ribassista a migliori prezzi per tentare rientri verso 105.00 figura prima e 101.25 poi.
-EQUITY:
Continua la divergenza tra i prezzi del comparto equity ed il posizionamento dei big players, che sebbene stiano cercando spunti per cavalcare il rally rialzista in atto, sembrano meno determinati di quanto si pensasse, con posizionamenti netti corti in aumento su tutti gli asset equity.
Se ci sarà o meno il rally di natale sarà davvero un mistero, e in ogni caso giustificare festeggiamenti rialzisti di potenziali rallentamenti economici messi in luce dai dati via via pubblicati sembra decisamente un contro senso, ma come ben sappiamo il rally di natale è in genere una pratica che ha ben poco a che fare con l’asseto economico degli USA.
S&p
Si vende ancora s&p con ben 202645 contratti netti corti, dando ancora fiducia all’idea di una potenziale recessione negli Usa in grado di rallentare l’economia a tal punto da mettere in seria difficoltà le aziende e la loro capacità di generare profitti.
Il quadro tecnico sebbene mostri interessanti ripartenze rialziste fino alle resistenze di 4020pnt, trova ora una fase di congestione con supporto a 0875 pnt, e solo una rottura ribassista di deetti livelli potrebbe riportare i prezzi sulle aree di minimo di questo 2022 passando per i 3700 pnt.
Tuttavia, se il rally di natale dovesse davvero compiersi, con l’aiuto di dati macro peggiorativi, allora la rottura rialzista di 4020 pnt potrebbe portare le quotazioni a 4173pnt.
COMMODITIES
Io mondo delle commodities festeggia la debolezza del dollaro usa, trovando nuova linfa, per iniziare un interessante rally rialzista, accompagnato da un ‘ottimo interesse long delle mani forti, che comprano dai metalli all’energy.
GOLD
Riparte l’interesse long per il gold, con un balzo a 126269 contratti long dai 82338 contratti precedenti, segnando forse il minimo open interest per questo asset, che ha pagato a caro prezzo la forza del dollaro e dei rendimenti obbligazionari.
Anche il quadro tecnico sembra dare buone speranze per un’inversione più duratura, e dopo il break out di 1725 $ ed il tentativo di approdo a 1800$ sembra ora voler impostare un nuovo trend rialzista, che dove trovare supporto nel ritest di 1723$
WTI
Inverte l’open interest anche sul wti, con posizioni nette long che ripartono a rialzo con ben 278267 contratti long, portandosi di fatto sopra la loro media a 20 periodi di 245533 contratti.
Sembra interessante il quadro tecnico che ferma le sue discese sul doppio minimo a 77$ per aprirsi a potenziali fasi di congestione e accumulo fino alle resistenze di 93$.
Sarà interessante osservare come i mercati si faranno trovare prima degli appuntamenti con le banche centrali per il termine di un interessantissimo 2022
buon trading
Salvatore Bilotta
L’INFLAZIONE CALA DAVVERO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 16.11.2022
-CONTESTO
I mercati sembrano crederci, e non solo sperarci, ma essere oramai convinti che l’inflazione abbia raggiunto il Pivot e che stia ritornando verso i livelli prefissati.
Come ben sappiamo sono diversi gli indicatori macroeconomici che ci indicano lo stato inflattivo di un paese, e il solo IPC non è certo sufficiente a fotografare il quadro nel suo insieme, e sebbene i dati del Consumer Price Index siano già sufficientemente rincuoranti per chi spera in un giro di boa, ieri ci sono state buone conferme dal dato sui prezzi alla produzione. Il Producer Price Index ha confermato un calo importante nei prezzi a monte della filiera produttiva, che si assestano allo 0.2% su base mensile e all’8% dal 8.4% su base annuale.
Si continua quindi ad avere un dollaro debole, le prese di profitto dei giorni scorsi sembrano ora consolidarsi in assenza di motivazioni valide per andare nuovamente all’acquisto di dollari USA.
Usciti stamattina ore 8.00 i dati sull’inflazione UK che trova ancora nuovi massimi al +11.1% su base annuale e al 2% su base mensile, il che chiama ancora a gran voce l’intervento della BOE che dovrà intervenire in maniera aggressiva sul costo del denaro per cercare di arginare la corsa dei prezzi. I dati Uk di ieri sul mercato del lavoro avevano già gettato le basi per possibili aumenti dei prezzi, con una revisione a rialzo dei salari, indubbio sostegno ai consumi e alla domanda. Resta tuttavia stabile il dato core con un 6.5%.
Attendiamo per oggi i dati sull’inflazione in Canada ancora ferma ad un massimo del 6.9% su base annuale, e dato altrettanto importante per oggi pomeriggio le vendite al dettaglio USA per una foto allo stato di salute della domanda aggregata, nella speranza che un rallentamento nelle vendite al dettaglio possa essere ulteriore tassello da aggiungere ad un puzzle di rallentamento economico.
-FOREX
Il mondo valutario rimane con un carattere dollaro centrico ,e le attuali prese di profitto sul biglietto verde portano dollar index a quota 106.00 al test dei supporti chiave a 105.00trascinando cosi un buon 67% dei retail in posizione long, a caccia dei minimi di periodo. Come sempre il timing di ingresso resta la chiave del trading e sebbene il dollaro abbia visto già interessanti storni ribassisti dai minimi, sembra ora improbabile rivedere nuovamente i massimi di questo 2022 e andare a caccia di posizionamenti di lungo pro dollaro potrebbe non essere la strada migliore da intraprendere al momento.
Ovvia risposta per tutte le altre majors che consolidano sulle aree attuali, eurusd a 1.04 figura sembra non voler respirare dopo il forte rally rialzista delle ultime settimane, e si proietta nel caso verso 1.0615 prima e 1.08-1.0825 poi, con il mondo retail che segue la sua strada contrarian short con un 70% attuale di posizioni corte.
Anche per la sterlina si intravede una buona forza, con il mondo retail in posizione short al 57% dal 55% di ieri sul basket sterlina, e al 63% short su gbpusd sebbene faccia ora fatica a ritestare 1.20 resistenza chiave, oltre la quale troviamo 1.22 figura.
Equilibrio per lo yen, che dopo mesi di sbilanciamento short nei prezzi e long nel sentiment retail trova ora un 56% di posizioni lunghe per il mondo retail con usdjpy fermo sotto quota 140.00 figura senza ancora trovare spunti per allunghi ribassisti che potrebbero approdare a 132.00-131.50
Piu interessanti gli sbilanciamenti sul franco svizzero con un 84% di posizioni short sul basket , il che pone usdchf a ridosso dei minimi di periodo a 0.94 figura, incapace per ora di trovare spunti utili per storni degni di questo nome.
Anche le oceaniche partono a rialzo , con il dollaro australiano che spinge i retail ad un 84% short, dal precedente 77% di ieri, ora pronto audusd ad approdi verso le aree di 0.69 prima e 0.70 poi, in linea con la correlazione diretta classica con il dollaro neozelandese, che trova i retail al 78% short da un precedente 72%.
-EQUITY
Fermi sui massimi di periodo gli indici europei, che non trovano motivi validi per dare storni ribassisti in grado di aprire le porte ad ingressi in trend.
Il dax ancora fermo sulle aree di 14300 pnt non tenta approdi a 14000 pnt primo supporto di breve periodo , sebbene sarebbe ottimale cercare livelli migliori come 13600pnt.
Gli indici americani decisamente indietro rispetto all’Europa, si trovano ora al test dei 12140 pnt per il nasdaq livello inviolato, oltre il quale si aprirebbero le porte verso 12800pnt. Sebbene la nostra aspettativa di medio periodo resti moderatamente ribassista, sarebbe di maggiore interesse trovare dinamiche di prezzo sulle aree di 11400pnt.
-COMMODITIES
Fortissimo il gold, che non cede il passo nella sua corsa rialzista, attualmente a 1780$ sembra chiaramente proiettato ai 1800$ prima resistenza chiave dove sperare in qualche storno atto ad nuovi ingressi in trend. L’attuale rally dettato dalla debolezza del dollaro e dalla debolezza dei rendimenti obbligazionari di più ungo respiro sembra creare terreno fertile per una performance interessante per il trimestre in atto sul metallo giallo.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Anche il 3°target (700 pips) su EUR-USD è stato raggiunto!La valuta europea ci ha dato anche l’ultimo target confermando ulteriormente la “bontà” dell’area di accumulo da noi individuata ormai 2 mesi fa e distante circa 7 figure (700 pips) dal 3°target riportato nell’analisi; a questo punto è necessario fare la massima attenzione perché una storno fisiologico potrebbe anche essere alle porte.
In ogni caso, dal punto di vista puramente tecnico, il trend di breve periodo è ormai classificato come rialzista e anche quello di medio sta andando in quella direzione, in questo momento però preferiamo rimanere flat ed aspettare uno storno per decidere se e dove rientrare al rialzo.
Seguirà ulteriore aggiornamento.
2° obiettivo raggiunto su EUR-USD (operazione in corso)Anche il 2° obiettivo è stato raggiunto sulla valuta europea dandoci ulteriore soddisfazione e mostrando come l’area supportiva individuata da noi sia la stessa utilizzata anche dagli istituzionali per accumulare.
Nel nostro ultimo intervento abbiamo ribadito come la pessima chiusura che si era verificata dopo il raggiungimento del 1° obiettivo, non sanciva ancora la fine della nostra view rialzista, e sottolineavamo, inoltre, come il posizionamento strategico dello stop in profitto, se colpito, avrebbe dato anche indicazione di un primo indebolimento della struttura rialzista che, lo ricordiamo, al momento è ancora un ritracciamento di un trend ribassista di lungo periodo.
A questo proposito va detto anche che qualcosa sembra stia cambiando e che la struttura rialzista sta fornendo segnali più di lungo periodo, ci sentiamo di affermare che i massimi raggiunti, non a caso individuati come area di 2° target, siano decisamente cruciali per capire cosa potrebbe fare l’Euro su di un orizzonte temporale più ampio.
Ora, per i motivi sopra scritti, ci sembra opportuno spostare lo stop (già messo in profitto) di un ulteriore step in modo da garantirci un profitto ancora maggiore potendolo comunque posizionare su di un livello tecnico che, se raggiunto, mostrerebbe un primo segnale di debolezza.
Oggi è la giornata della BCE e va prestata la massima attenzione perché sicuramente ciò che non mancherà sarà la volatilità, in ogni caso possiamo ormai tranquillamente affermare che, indipendentemente da come andrà, anche questa operazione ha generato un risk/reward decisamente favorevole.
Seguirà ulteriori aggiornamento.
500 pips di gain su EUR-USD!Come già detto in precedenza, l’area di accumulo segnalata ha prodotto un deciso rialzo della nostra valuta ma la stessa settimana che ha visto il raggiungimento del 1° obiettivo, è stata caratterizzata anche da una pessima chiusura che, ribadiamo, non ha ancora invalidato la view rialzista.
A questo punto però occorre proteggere il profitto che questa operazione ha generato perché, lo ricordiamo, la gestione delle operazioni nel lungo periodo è determinante per riuscire ad ottenere dei risultati positivi e costanti.
Il punto grafico che può rappresentare un buon compromesso tra la difesa del profitto ed un segnale tecnico ribassista, appare il minimo di giovedì scorso (13.10.2022).
Questa giornata infatti è stata caratterizzata da una forte volatilità causata dal rilascio dei dati sull’inflazione che hanno nuovamente superato le aspettative degli analisti spegnendo, di fatto, ogni speranza da parte degli operatori di una FED più accomodante rispetto al recente passato.
Nonostante tutto però l’Euro è riuscito a chiudere bene la giornata, infatti dopo un forte ribasso sull’uscita del dato, ha poi recuperato chiudendo in forte rialzo.
Per questo ed altri motivi, ci appare opportuno proteggere il profitto ottenuto spostando lo stop da negativo, a sotto il minimo sopra citato in modo che, se dovesse essere colpito, genererebbe comunque un profitto fornendoci, inoltre, un segnale tecnico sull’indebolimento del movimento rialzista che stiamo cercando di catturare.
Seguirà ulteriore aggiornamento.
1° Obiettivo raggiunto su EUR-USD (operazione in corso)Dopo aver raggiunto il 1° target il mercato ha pesantemente ritracciato, d'altronde non a caso è stato posizionato il 1° obiettivo proprio nell’area dove il prezzo ha invertito la direzione.
Al momento l’area di accumulo individuata ha egregiamente svolto la sua funzione producendo un rialzo di circa 5 figure (500 pips) e confermando la tenuta del supporto ad un suo primo attacco.
La chiusura settimanale non è sicuramente delle migliori ma la view long non è ancora stata invalidata, è necessario però che i corsi vadano nuovamente a testare la quotazione della parità in quanto questa rappresenta una forte resistenza psicologica ancor più che grafica.
Il suo superamento infatti sarebbe un’ulteriore conferma rialzista che potrebbe far accelerare i prezzi verso il 2° target indicato nell’analisi.
In apertura di settimana i prezzi potrebbero subito prendere la via del ribasso ma a quel punto sarebbe altrettanto probabile che il movimento vada poi a sfociare in un rialzo.
Sarà quindi fondamentale osservare la price action che si andrà a sviluppare per capire come gestire al meglio un’operazione che ormai, anche nella peggiore delle ipotesi, si chiuderà con un profitto.
Seguirà ulteriore aggiornamento.
EUR-USD è ora di accumulare?Nonostante il trend sia palesemente ribassista ora Il cambio si è ormai portato in un'area dov’è difficile non iniziare ad accumulare, infatti l’idea che possa continuare a scendere, dopo aver raggiunto l’importantissimo supporto posto in area 0,96, senza nemmeno tentare un rimbalzo, al momento appare improbabile, ragion per cui su questi livelli l’operatività che compare più sensata non è quella di andare al ribasso, ma al contrario quella di iniziare ad accumulare, fino a quando?
L’area interessante individuata ed evidenziata nel grafico è quella tra 0.9680 e 0.9480 circa, in questi 200 pips ci sono veramente tantissime ragioni per cui la nostra valuta potrebbe ricominciare ad apprezzarsi, senza contare che per ritrovare il dollaro su questi livelli bisogna andare indietro di 20 anni.
Ora, che qualcosa sia e stia cambiando a livello mondiale è innegabile, ma pensare che questa situazione possa perdurare nel lungo periodo rimane altrettanto improbabile. Infatti, se così dovesse essere significherebbe che la tenuta stessa dell’Euro sarebbe messa in discussione dagli operatori con scenari a cui è meglio non pensare. Per questo motivo, a meno che si ipotizzino scenari apocalittici (purtroppo non del tutto esclusi), appare sensato iniziare ad accumulare Euro.
Anche il rischio/rendimento di questa operazione si mostra decisamente interessante in quanto il 1° target è posto in area 0,99, quindi a circa 300 pips dalla quotazione attuale e sarebbe solo il 1° obiettivo.
In ogni caso è bene ricordare che gli ingressi vanno strategicamente pianificati e che anche la price action che si sviluppa ha un ruolo fondamentale nel confermare o meno quanto ipotizzato, perché il mercato ha sempre ragione!
Seguiranno aggiornamenti.
EUR/USD possibile inversione?Buongiorno a tutti i traders,finalmente sembra risvegliarsi l'euro nel confronto del dollaro.
Nel grafico settimanale siamo giunti a una possibile resistenza in area 1.03500,nel giornaliero ha incominciato a fare dei minimi e massimi crescenti,questo puo' presagire una possibile inversione del trend.
Sicuramente le conferme le avremo le prossime settimane ma se il prezzo dovesse ritracciare in area 1.00800 formando un trigger long,non è da escludere che il prezzo possa ripartire rompendo area 1.035 per raggiungere livelli area 1.07700
un saluto a tutti
SEGNALFOREX
Forex. EurUsd e UsdJpy su livelli operativi chiaveAbbiamo visto come il dollaro nei confronti delle principali valute abbia subito sensibili cali con performance negative che non si vedevano dal 2009.
Il dato sull'inflazione Core (CPI) sceso ad ottobre al 7,7% (anno-su-anno) rispetto ad attese dell'8% ha alimentato le speranze che sia in atto un rallentamento dei prezzi e, pertanto la FED possa togliere il piede dall'acceleratore dei rialzi dei tassi.
Ma la debolezza del dollaro potrebbe arrestarsi in vista del test dei livelli sensibili raggiunti dal biglietto verde sia nei confronti dell'Euro che dello Yen, entrambi visibili sul grafico settimanale delle due coppie di valute.
Più in dettaglio, per EurUsd si tratterebbe di una resistenza plurima in area 1.0350, che nasce unendo i minimi toccati dal cross nel gennaio 2017 e nel maggio 2022 e rotta al ribasso a luglio 2022 e confermata ad agosto scorso. Per UsdJpy, al contrario, si tratta di un livello di supporto che il dollaro ha raggiunto in area 139.5 che nasce dai massimi dello scorso luglio 2022 e rotti al rialzo con la prosecuzione del trend ad inizio settembre.
La prossima settimana potrebbe dare indicazioni importanti sul contesto risk-on/risk-off dei mercati finanziari proprio alla luce del comportamento del dollaro nei confronti delle due principali valute.