Eurusd-3
LATERALITà IN ATTESA DEI NFPBUONGIORNO FOREX DEL 02.06.2022
Mercato che sembra aver bisogno di una fase a minor volatilità, dopo questi primi mesi del 2022 non privi di emozioni, ci sembra ora necessaria una fase di consolidamento, con i prezzi che lateralizzano nei range delineati nel mese di maggio.
Usdindex
Primo tra tutti il dollaro americano, che resta confinato tra 103 figura e 101.25 alla ricerca di una nuova direzionalità e di nuove indicazioni sulle scelte future della FED. I prossimi due rialzi tassi da 50BP sono oramai scontati nei prezzi, l’attesa si sposta a settembre, mese nel quale la FED dovrebbe fermare i suoi aumenti del costo del denaro, sempre che l’inflazione mostri dei primi segni di cedimento. Pertanto occhi puntati ancora sui dati relativi all’inflazione, che per ora resta comunque ancorata ai prezzi dell’energy.
Wti
Focus sul petrolio, con la riunione dell’Opec+ in corso, e con la speranza che Arabia Saudita e altri mebri del cartello, possano alzare le soglie di produzione per compensare le mancanza che derivano dalla Russia. In questa speranza da ieri il WTI vede storni strutturali da 120$ a 111.70$ in una struttura h1 di chiari massimi e minimi discendenti, che potrebbero portare i prezzi alle porte di 108.50 prma e 106 poi.
Nasdaq
Lateralità anche per gli indici americani, con il nasdaq confinato tra 12800 pnt e 12500 pnt. Gli storni rialzisti delle ultime sedute fanno sperare in potenziali nuovi allunghi che possano giungere almeno alle prime resistenze di 13000- 13100pnt. Ultimo baluardo poi per un mercato bearish i 13580-13600 pnt, livello oltre il quale potremmo mettere il crisi la struttura di breve e medio periodo.
Dax
Al break out di una potenziale flag, il dax sembra voler puntare ai massimi di 14600 pnt , area oltre la quale troverebbe le resistenze dinamiche di lungo periodo, come la mm200 periodi su base daily, livello non facile da superare. Le aspettative per la riunione della BCE salgono , con l’inflazione in eurozona che è a livelli record,la speranza di una BCE falco sono ultimo baluardo anche per la moneta unica. Prossima riunione della BCE il 9 Giugno, riunione nella quale gli operatori sperano di avere indicazioni più chiare per quelle che saranno le scelte da implemantere a partire da luglio. Uno scenario di BCE maggiormanete aggressiva, potrebbe ovviamente danneggiare la struttura rialzista dell’azionario europeo, che ha goduto fino ad oggi di politiche più accomodanti rispetto a ciò che accade oltre oceano.
Eurusd
Seppur in lateralità il dollaro, le risposte della moneta unica sembrano essere toniche, con lente discese fino alle aree di supporto di 1.0625 per poi avere buone salite, che testano ora 1.07 figura, prima di potenziali allunghi rialzisti fino ai massimi di 1.08 prime e 1.0940 poi.
L’attuale fase di incertezza è ben espressa dal sentiment retail che si mantiene in un sostanziale equilibrio del 50/50.
Btc
Torna nel range il bitcoin, che dopo aver tentato allunghi rialzisti sopra le aree di 31000 $ torna a 29000$ in una zona di lateralità che guida i prezzi dai principi di Maggio 2022
Resta supporto l’area di 28500$ oltre la quale potrebbero aprirsi scenari ribassisti fino a 25230$.
Coinbase
Ovvia reazione ribassista anche del titolo coinbase, che ieri è tornato a 68.80$ dopo aver fatto timidi tentativi rialzisti fino alle aree di 90$. Aree di minimi interessante porte a 44.60$ e a 41$, ultimi baluardi per sperare in una fase di riaccumulo, ma il trend resta fortemente ribassista, e anche approdi sulle prime resistenze di 102.75$ e 132.50$ non invaliderebbero lo scenario ribassista di lungo.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
TUTTI ASPETTANO LE INVERSIONIBUONGIORNO FOREX DEL 31.05.2022
Dopo i preoccupanti dati sull’inflazione in Germania pubblicati ieri le aspettative per i dati relativi all’Eurozona in pubblicazione oggi alle 11 sono altissime. Probabile vedere un nuovo record con l’inflazione oltre il 7.7% atteso , il che porterebbe ulteriori pressini sulla BCE per un immediato intervento , un cambio di rotta nelle politiche monetarie che si attende oramai da mesi. La BCE ha preannunciato un rialzo tassi probabile a Luglio, e la maggioranza dei membri del Board sembra votare per un intervento da 25Bp, da ripetere per le prossime riunioni , fino a trovare un adeguato tasso di equilibrio in grado di fermare la corsa dei prezzi.
Si attende quindi con ansia che l’inflazione inverta la sua curva, e negli Stati Uniti, le aspettative su 5 e 10 anni mostrano i primi segnali di positivi, con inflazione attesa che si attesta sotto il 3%. La ricerca di inversione è presente anche sui mercati azionari, dove molti operatori sembrano già stanchi dei ribassi visti fino ad ora, e vanno a caccia dei minimi, da cui ripartire, cosi come nella fase dei grandi rialzi, si andava a caccia dei massimi da cui shortare.
Difficile rimanere in sintonia con il momento attuale, la ricerca spasmodica di massimi e minimi, la voglia incessante di anticipare sempre i mercati, porta molte volte ad analisi poco lucide e poco attuali, ma proiettate ad un futuro di cui nessuno conosce davvero le fattezze.
Nasdaq
Gli indici americani, con il Nasdaq preso ad esempio , restano all’interno di un bear marker, seppur le ultime sedute abbiamo mostrato una chiara volontà di respiri dai minimi, che portano i prezzi al test delle prime resistenze poste a 13000-13100 , livelli oltre i quali non escludiamo approdi a 13580pnt, senza tuttavia invalidare l’idea di mercati ribassista. Dobbiamo prendere in opportuna considerazione anche la possibilità di una fase laterale, in virtù del fatto che i mercati sono oramai consapevoli di ulteriori due rialzi tassi da parte della FED da 50Bp fino settembre, dove la banca centrale è intenzionata a prendere una pausa e valutare la risposta dei mercati. Possibile dunque una fase di attesa da parte degli indici azionari, che arrestino la loro corsa a ribasso, senza tuttavia generare inversioni di tendenza rialziste.
S&p
Quadro simile per l’indice S6P500 che rimane in chiaro trend ribassista, seppur in una fase di storno rialzista che potrebbe portarlo alle aree di 4300 pnt, prima vera resistenza chiave, dove passano le mm100 e mm200 periodi daily.
Anche in questo caso possibili fasi laterali non sono da escludersi, in attesa che i dati macro economici diano una risposta agli interventi delle banche centrali.
Dollar index
Sembra rallentare la fase di storno ribassista del dollaro americano, che dopo aver toccato i massimi di 105 figura, ha ripiegato fino alle porte di 101.50, area dalla quale sembra prepararsi a ripartenze long. Trova tuttavia sul suo cammino rialzista prime aree di resistenza poste a 102.50 prima e 103.25 poi, livelli oltre i quali la strada sembra spianata fino ai precedenti massimi di 105.00. anche in questo caso riteniamo opportno valutare ipotesi di lateralità, con i prezzi intrappolati tra le medie mobili a 100 e 21 periodi daily, in attesa che siamo più chiare le intenzioni future della FED, per il terzo e quarto trimestre di questo 2022.
Wti
Infinita corsa a rialzo per il petrolio, che tocca area 120 $ al barile, sulla scia dei dibattiti europei per il divieto al petrolio russo. Prezzi che sono chiaro segno di speculazione, che tuttavia rendono le azioni delle banche centrali mondiali vane, mantenendo di fatto i prezzi del comparto energy altissimi a sostegno di un’inflazione galoppante.
Per quanto riteniamo che nel medio lungo periodo questi siano prezzi difficili da mantenere per l’economia mondiale, dobbiamo fare i conti con il sentiment del momento, e non sperare anche noi nelle inversioni, che se verranno daranno spazio e tempo per essere lavorate. Pertanto il trend attualmente rialzista prosegue con aree supportive interessanti poste a 116.50 prima e 115 poi. Ultimo baluardo per il trend rialzista di breve le aree di 113.25 dalle quali ripartire per allunghi rialzisti, che se negati potrebbero incrinare la struttura di medio periodo.
Eurusd
Dopo il test delle aree di resistenza di 1.0790 eurusd sembra cedere sotto una potenziale nuova spinta rialzista del dollaro, portandosi a ridosso dei primi supporti posti in area 1.07 figura e 1.0650. solo il break out di 1.0650 potrebbe invalidare l’idea rialzista per l’euro di breve periodo.
Le aspettative sull’intervento della BCE, che si creeranno dopo i dati sull’inflazione in eurozona, saranno discriminante chiave per il futuro della moneta unica.
Btc
Rompe gli indugi il bitcoin, che supera le resistenze di 31400$ e si porta a31800, impostando cosi un buon trend di breve periodo rialzista, che potrebbe portarlo al test delle aree di resistenza di 32650 prima e 35000 poi. Molto sarà legato al sentiment di risk on /risk off che mostreranno gli operatori in questi giorni.
Usdcnh
Rallenta la corsa a rialzo del USDCNH , dopo i dati incoraggianti pubblicati stanotte sui pmi cinesi, che seppur ancora sotto la soglia dei 50, quindi ancora in una fase non di espansione economica, sono risultati migliori delle aspettative, dando prospettive di una ripartenza della locomotiva cinese, i lock down oramai terminati, e le riaperture di tutte le attività sembrano rilanciare le speranze, e cosi usdcnh si trova a ridosso dei supporti chiave posti a 6.6475 livelli oltre i quali possibili ulteriori affondi non sono da escludersi fino alle aree di 6.60. tuttavia la potenziale ripartenza del dollaro americano, metterebbe in crisi questo scenario, che potrebbe risolversi in una fase di congestione dei prezzi.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
-----------------------------------------------------------------
ARGENTO: SEGNALE SHORT!Come l'Oro, anche l'Argento ci mostra nel grafico giornaliero una bellissima tendenza ribassista favorita dal movimento long del dollaro. A partire dalla metà di aprile la quotazione ha realizzato un percorso discendente ripido e continuo per trenta giorni per poi mostrarci un paio di settimane di correzione tecnica che potrebbe essere terminata con la candela PIN di due giorni fa. Tale pattern di analisi tecnica, con falso breakout del livello chiave di resistenza e della Ema 21, disegna di fatto un bel segnale di Price Action che potrebbe favorire la rottura della flag di continuazione e la ripresa del down trend con target minimo sul supporto $20,50 e possibile ritorno anche sotto i $20. Chi non ha già tradato la candela Pin dell'altro ieri potrebbe considerare il breakout del supportino $21,75 (sotto il minimo di oggi) come entry level per un possibile trade short.
Segui la mia attività guardando le info nel mio profilo personale Tradingview!
Maurizio
Valutiamo una possibile inversione di trend su EurUsd (TFB)Il mercato dei cambi, come ho spiegato a più riprese, ha la caratteristica di ripetere le tendenze passate con una certa facilità. Come si vede nel grafico mensile, eurusd ha collassato in area 1.08, 5 volte nel corso degli ultimi anni, prima di configurare un inversione della tendenza primaria. Pare che adesso si stia ripetendo lo stesso scenario. Per confermare l'inversione del trend primario serviranno ancora altri dati, pertanto continueremo a monitorare lo scenario, per anticipare l'eventuale ripresa rialzista con target 1.22.
Vedi fra le analisi correlate l'esempio pubblicato su eurgbp, spiego i 3 elementi per anticipare un inversione di trend, partendo da un massimo o minimo storico.
SI COMPRANO EURO IN ATTESA DELLA BCEBUONGIORNO FOREX DEL 30.05.2022
Lunedi a bassi volumi quello che ci attende, con le piazze americane chiuse per il Memorial’s Day , ma il focus degli operatori con buona probabilità è rivolto a domani per i dati sull’inflazione in eurozona, attesi ad un nuovo record del +7.7% rispetto al precedente +7.4% su base annua.
Un’inflazione record per l’Eurozona che grida a gran voce la necessità di un intervento da parte della Banca centrale, che è chiamata ad un rialzo del costo del denaro sul quale le mani forti sembrano credere profondamente, andando ad esporsi con oltre 38000 contratti netti lunghi.
Eurusd
Eurusd a ridosso di 1.0775 sembra proiettarsi quindi verso le successive aree di resistenza poste a 1.0925, dove passa la mm100 periodi daily.
Il trend rialzista evidente in h1, segue le dinamiche imposte dal fascio di medie mobili che fanno da ottimo supporto dinamico, e approdi sui supporti a 1.0650 sarebbero a nostro avviso ottime occasioni per valutare ingressi long in trend.
Resta comunque ampio il gap che separa la FED dalla BCE, il ritardo nella scelta di interventi da parte della BCE non sarà facile da colmare, anche considerati i già annunciati ulteriori due rialzi tassi di 50BP nelle prossime riunioni FED. C’è da chiedersi cosa accadrebbe se la BCE ancora una volta dovesse deludere le aspettative, con un rialzo tassi magari troppo risicato di soli 25bp, o proiezioni di politiche economiche ancora troppo poco aggressive?
Usdcad
Lo storno del dollaro amicano degli ultimi giorni, trova terreno fertile nella forza del dollaro canadese, che grazie alla corsa inarrestabile del petrolio, trova nuovo sprint rialzista. Usdcad cede quindi i supporti, proiettandosi sulle aree di 1.2675, preludio a possibili allunghi ribassisti , che trovano nel posizionamento long dei retail ottima liquidità. Attualmente il 71% dei traders al detaglio è alla ricerca di uno storno rialzista per usdcad, che difficilmente vedrà la luce se il petrolio non si decide a stornare dai massimi.
Nzdusd
Dinamica interessante anche per nzdusd, dove l’ultimo intervento della RBNZ, ha posto le basi per la creazione di interessanti curry trades. Il tasso di interesse per il dollaro neozelandese è al 2% e la banca centrale neo zelandese, sembra intenzionata a procedere ad ulteriori rialzi fino a che inflazione non inizierà a calare. I livelli iper-inflattivi globali incidono pesantemente sulle decisioni delle banche centrali, che hanno forse già concesso troppo ai prezzi. Le aspettative quindi di ulteriori incrementi del costo del denaro, portano il dollaro neozelandese a vivere una ottima tendenza rialzista, con i traders retail che si sono posizionati già contrarian al 57% corti. L’eventuale break out delle resistenze poste a 0.6575 porterebbe allunghi fino alle aree di 0.6650, ma ritracciamenti sui supporti di 0.6475 sarebbero a nostro avviso interessanti occasioni per ingressi long.
Nasdaq
Prosegue il respiro dei mercati azionari, che dopo la sequenza di ben sette settimane di ribassi consecutivi, trova finalmente lo spazio per degli allunghi rialzisti degni di tale nome. Il nasdaq che è stato grandemente penalizzato durante la discesa trova dai minimi di 11591pnt, slancio rialzista fino agli attuali 12840 pnt, ma riteniamo che possibili approdi fino a 13000 pnt non sono da escludere. Il trend resta ovviamente ribassista, e a nostro avviso sono storni che danno occasioni per entrare nuovamente nel trend ribassista, ma attenzione , perché test anche delle aree di 13580 pnt non sono da escludere, e la rottura rialzista di tali aree determinerebbe una chiara inversione del sentiment in atto.
Per quanto non crediamo a possibili scenari di nuovi massimi storici, rimaniamo ugualmente vigili, e tentiamo strutture di vendita sulle resistenze, per nuovi eventuali approdi sui minimi di periodo.
Wti
Resta alto il prezzo del petrolio che oggi va al ritest dei massimi di 116.50$ al barile, pronto per eventuali nuovi allunghi. Non riteniamo che nel lungo periodo questi siano prezzi sostenibili, e se le azioni delle banche centrali avranno effetto sulla domanda, la richiesta di energia mondiale dovrebbe calare. Resta tuttavia un equilibrio precario tra domanda ed offerta, con la Russia che abbassa drasticamente il lato offerta, mentre ancora non sono visibili gli effetti di una domanda mondiale in calo.
Restano pertanto difficile le posizioni di mean reverting short, che possono vedere successo solo se investimenti di medio-lungo periodo, mentre nel breve assistiamo a strutture rialziste che pongono i supporti come aree da comprare a partire da 11.50$ per poi trovare 109.$ e 105.25$, senza ancora decretare inversioni vere del trend. Solo il break out di 103.25 potrebbe dare il via ad una vera inversione ribassista.
Ngas
Resta sostenuto in ovvia correlazione anche il Natural gas, che resta ancorato alle aree di massimo dei 9$. Anche in questo caso la nostra opinione di lungo periodo resta ribassista, e guarda con simpatia ad aree dei 6.50$ come valore ideale per questo asset, ma l’attuale scarsità di questa risorsa, rende inutili le azioni messe in campo dalle banche centrali, facendo di fatto calare la domanda, ma senza ottenere risposte nei prezzi, che restano sostenuti da una scarsa offerta.
Sarà una strada lunga quella che ci porterà a dei nuovi e più sani equilibri mondiali, e le possibilità di scenari di stagflazione non sono da escludersi, visti gli elevati prezzi al consumo ed i rallentamenti che le economie mondiali potranno subire.
Btc
Stabile il bitcoin, che gode della fase di rialzo dei mercati azionari, portandosi sulle aree di resistenza di breve poste a 30900$, possibili break out di 31250$ aprirebbero la strada a nuovi allunghi rialzisti, previa conferma di un nuovo mood risk on, che al momento a nostro avviso non trova fondamento nel quadro macroeconomico globale.
Nel breve periodo la fase di lateralità persiste oramai da inizio maggio, e il range compreso tra 31000$ e 28500$ detta ancora il ritmo alla maggiore delle crypto valute. Come sempre non abbassiamo la guardia, perché fasi di scarsa volatilità e direzionalità sono spesso preludio a ripartenze che colgono spesso impreparati i traders.
Rimarremo vigili su ciò che accadrà in questa settimana ricca di eventi che ci apre le porte al nuovo mese di giugno
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
I BIG PLAYERS SCARICANO EQUITY E COMPRANO EUROSettimane importanti sui mercati finanziari prima del consueto periodo estivo , spesso caratterizzato da minore liquidità, ma non certo da minore volatilità. Negli ultimi anni, il mese di agosto di è dimostrato un mese altamente volatile, che ha dato vita a grandi movimenti sui mercati, pertanto non abbassiamo la guardia.
Questa settimana la rubrica dedicata ll’analisi dei dati del cot, mostra forti ridimensionamenti dei big players su tutto il comparto equity, senza tutta via cadere in panic selling, il che mantiene il vix ancorato a livelli decisamente contenuti.
Si inizia a far spazio l’euro, nei portafogli dei big players, che a quanto pare inizia a scommettere su un possibile intervento della BCE nelle prossime riunioni di Luglio, pertanto comprare i supporti non sembra più una cattivissima idea.
Procediamo con il consueto ordine.
Primo asset di grande interesse proprio la moneta unica, che vede i large speculators incrementare le loro posizioni nette long per la terza settimana consecutiva, portandosi a 38930 contratti netti lunghi, il che fa ben pensare a possibili allunghi rialzisti, o comunque a chiare speranze in un ‘intervento da parte della BCE atto a contrastare l’inflazione che oramai dilaga in Europa, a causa anche degli elevatissimi costi di Food ed Energy. Tutta vai una valuta debole non può che far peggiorare la situazione, e oramai sembra chiaro anche alla BCE, che già da qualche tempo accenna ad un possibile rialzo del costo del denaro a Luglio.
Le aspettative come sempre fanno da guida ai mercati, e il futures euro dai minimi di 1.0375 sembra aver trovato sprint rialzista, tale da rompere a rialzo le precedenti resistenze poste a 1.0625-1.0650, che sono divenuti chiari supporti. Non possiamo escludere a questo punto allunghi fino alle are di 1.0850-1.0875.
Seppur il futures sterlina ha trovato forza per interessanti rimbalzi, il posizionamento netto delle mani forti, sembra non trovare spazio per acquisti di cable, rimanendo ancorati ai -80372 contratti short, segno che la congiuntura macro pesa ancora grandemente sulla fiducia che ripongono i grandi investitori nella moneta britannica.
Osserveremo con attenzione i dati del secondo trimestre, che potrebbero dare la conferma per una recessione tecnica, e data la fortissima inflazione, sarebbe chiaro lo scenario di stagflazione.
Quadro che penalizzerebbe grandemente la sterlina, attualmente alle prese con le resistenze poste a 1.2625, con potenziali proiezioni rialziste fino alle aree di 1.2975-1.30 figura, previo conferma dei dati macroeconomici.
Prendono fiato le posizioni nette corte sullo yen giapponese che questa settimana si riducono di 2865 contratti, lasciando tuttavia i big players ancorati sulle massime esposizioni nette corte di -99444 contratti, segno che il panic selling è lontano dai mercati, e le vendite alle quali abbiamo assisiti in queste settimane sul mondo equity, non hanno ancora dato vita al panico, come dimostra anche il VIX.
Il future yen, recupera dai minimi senza tuttavia trovare forza per rompere le resistenze , che aprirebbero la strada ad allunghi verso la mm100 periodi daily. Vedremo se le prossime settimane, saranno ancora di recupero per l’azionario, allora un approdo nuovamente sui minimi di periodo non è da escludersi, o se nuovi ribassi, possano in qualche modo scatenare il panico necessario a far correre gli investitori a comprare yen giapponese.
Si continuano a comprare dollari, seppur timidamente, con i large speculators che incrementano le loro posizioni nette corte di ben 1826 contratti, mantenendo una posizione netta lunga di 38039 contratti.
Il dollar index tuttavia mostra una settimana di storno, andando a ritestare i primi supporti posti a 101.50, seppur non escludiamo la possibilità di approdi alle aree di 101 figura o 100.50 , riteniamo tuttavia che sono ancora occasioni per nuovi acquisti di dollari americani, per un 2022 che vedrà ancora rialzi tassi fino a settembre, dove il FOMC ha già confermato una pausa , che permetterà loro di valutare la risposta dell’economia reale alle manovre di politica monetaria in atto.
Il mondo azionario vede i big players, ridurre le loro posizioni su tutti i maggiori asset, dall’S&P con una riduzione di ben 17758 contratti al DOW con -584 contratti questa settimana.
La sfiducia sembra farla da padrona e anche gli storni degli ultimi giorni, non crediamo possano essere preludi a recuperi verso i massimi storici.
Pesantissima la riduzione di posizioni su S&P dove i large speculatores sono passati da 66646 contratti long a 48888, con la terza settimana consecutiva di vendite.
Seppur il sentimen non è ancora netto corto, non possiamo che essere lontani dall’idea di prendere posizionamenti lunghi sull’indice, che potrebbe vedere ulteriori allunghi ribassisti, prima di invertire davvero la rotta, e sperare in nuovi approdi verso i massimi. Il ciclo economico non ha ancora dato chiari segnali di quanto duratura potra essere la fase di rallentamento /recessione che ci attende, pertanto la cautela sembra essere d’obbligo.
Torna la voglia di comprare sul comparto energy, che non trova ancora equilibrio a causa delle dinamiche geo politiche che stanno caratterizzando questo 2022. Nuovi acquisti per i large speculators sui principali asset , Ngas e Crude oil.
Tornano a334761 i contratti netti lunghi sul crude oil, riportandosi sopra la media delle ultime 21 rilevazioni, e al contempo i prezzi del wti, tornano ad aggredire i massimi di periodo, oramai alla soglia dei 116$, sembra oramai prossimo il break out dei prezzi visti nel marzo 2022. Quali i targhet? Difficile dirlo , ma le proiezioni della spinta rialzista ci portano a valutare approdi alle aree di 130$. Presto per dirlo, tutto dipenderà dagli sviluppi del conflitto in Ucraina, e degli accordi con la Russia.
Stabili anche le posizioni per il Ngas, con 111570contratti neti corti, mostrando per ora scarsa volatilità nel posizionamento dei large speculators, cosi come nei prezzi che restano sostenuti sulle aree di massimo di 9$, dopo aver toccato i 9.50$. i primi supporti sono gia a ridosso dei 8.10$ , rotti i quali approdi alle aree di 6.50$ non ci sembrano poi cosi impossibili, ma per ora il trend rialzista sembra solido, e fino a che il contesto politico non farà la sua parte per calmierare la forte speculazione in atto, faremo fatica a vedere pezzi più vicini al fair value di questo asset.
Attendiamo dunque un estate rovente sui mercati, ricca di novità da seguire con attenzione, e manteniamo alta la guardia per possibili fiammate di volatilità .
buon trading
Salvatore Bilotta
EUR-USD, OCCHIO AL WEEKLY!!L'attuale debolezza del dollaro ha favorito un movimento di rialzo del Eur-Usd che ha generato sicuramente una mini tendenza rialzista nel time frame giornaliero ma la stessa, guardando il grafico settimanale, appare chiaramente come un movimento correttivo del down trend di medio termine. In quest' ottica sarebbe bene che lo storno weekly continui fino alla zona di resistenza 1,08 (area centrale del canale discendente e con la EMA21 in arrivo dall'alto in qualità di resistenza dinamica) per poi mostrarci un chiaro segnale di Price Action ribassista che potrebbe darci la possibilità di elaborare una strategia di vendita con target di profitto sul supporto 1,0350!
Per non perderti questo eventuale segnale di trading, così come quelli sulle altre coppie Forex, Cfd e titoli azionari, dai un'occhiata al mio profilo Tradinview!
Maurizio
BITCOIN, LO SHORT SI AVVICINA?!Come abbiamo visto nell'articolo di una settimana fa, la tendenza continua ad essere ribassista e la fase attuale di pausa/accumulazione. Il movimento di correzione, stile bandiera, non si è verificato (se non parzialmente a metà maggio) ed il prezzo procede in fase di lateralità per cui continuo a cercare segnali di trading in vendita o in area $31.200 nel caso di un'eventuale momentanea ripresa oppure sulla zona attuale della quotazione sfruttando l'avvicinamento della media mobile come resistenza dinamica. Target di presa di profitto è la zona di supporto $34.000.
Maurizio
TAGLIARE I COSTI , PER PREPARARSI ALLA RECESSIONE.BUONGIORNO FOREX DEL 25.05.2022
È chiaro oramai alla maggior parte di noi, e soprattutto alla maggior parte delle aziende, che l’economia mondiale è sulla strada della recessione e non si può fare altro che adeguarsi iniziando con il ridimensionare i costi a discapito in primis del marketing on line.
Ieri altra giornata pesante sui listini americani, che restano per ora ancorati ai minimi di questo 2022 in attesa di spunti tecnici per un respiro che possa dar sollievo a chi sta cercando punti strategici di ingresso long, tuttavia le notizie date dall’AD di Snap sono state benzina sul fuoco della paura: le aspettative per i prossimi trimestri sono pessime!
Seppur non uno dei più grandi attori del mondo social marketing, SNAP ha toccato una nota dolente per il prossimo futuro, ovvero il taglio drastico dei costi per la pubblicità on line di molte aziende, che in vista di tempi difficili, ricavi in calo, forte rallentamento della domanda, della produzione, beh unica arma da imbracciare è il taglio dei costi, special modo per la pubblicità on line, andando cosi a colpire le prospettive di utili di aziende come Snap, o come le più grandi Google, Meta o Pinterest che nella pubblicazione degli ultimi earnings sono state già molto chiare nella prospettiva di un drastico calo degli utili futuri.
Ovvia la reazione del mercato che ha letteralmente bruciato SNAP con un -41% trainando a ribasso con se tutti i titoli del settore, da Facebook con un -7% a twitter con un -6%.
Poche speranze dunque per l’indice Nasdaq che rimane sugli 11800pnt dopo un test dei minimi a 11590pnt, oscillando sull’open weekly , aprendosi a scenari di lateralità sui minimi piuttosto che a veri e propri storni rialzisti.
Pesano dunque le decisioni delle banche centrali , intraprendere politiche economiche aggressive, sarà una strada non facile e non priva di sacrifici, le dinamiche che si stanno monitorando in altri paesi come il Regno Unito sono da esempio per molti , il forte rallentamento economico in UK legato ai quattro rialzi tassi già effettuati, e la mancata risposta dell’inflazione che continua a salire creano le basi per una perfetta stagflazione che resta il vero timore di molti banchieri centrali.
Stanotte anche la RBNZ ha alzato i tassi portandoli al 2%, un rialzo di 50Bp atteso dagli analisti, che apre la strada ad ulteriori scelte di politica hawkish , atte proprio alla lotta contro l’inflazione che resta ai massimi degli ultimi 40 anni. Obbiettivo dunque giungere ad un tasso finale del 3.25% per il 2023, ma monitorare la congiuntura macro resta un obbligo. Tuttavia la spinta aggressiva della RBNZ è piaciuta ai mercati che hanno premiato il dollaro neozelandese, sia contro il biglietto verde, che contro le principali majors.
Interessante la reazione di nzdcad, che stava già costruendo un trend rialzista di breve, partito dai minimi di 0.8075, con una sequenza di massimi e minimi crescenti chiara in h1, che vede il mondo retail posizionarsi short al 75% mostrando un segnale di potenziale trend long di più lungo periodo, che trova le prime resistenze a 0.8363, ma con potenziali allunghi fino anche a 0.86 figura.
I differenziali tassi iniziano a pesare sui mercati valutari, pur lasciando prediletto il dollaro americano, che va verso la chiusura di questo mese di maggio 2022 con performance negativa, dopo mesi di rialzi incessanti. Oggi dopo aver toccato le aree di 101.60 dollar index sembra già andare al test delle resistenza, mostrano già nuova linfa rialzista, che deve tuttavia fare i conti con le aree di 102.40 prima per poi approdare a 103 figura.
Un nuovo attacco rialzista del dollaro americano metterebbe di nuovo pressione alla moneta unica, che sebra ora dover fare i conti con i massimi di ieri posti a 1.0750, livelli oltre i quali iniziano a cedere le aspettative rialziste, e sui primi movimenti di ribassisti della notte che lo stanno portando a 1.0675 il mondo retail è già pronto con i suoi ingressi long, portandosi verso un sostanziale equilibrio nel sentiment che attualmente vede il 59% dei traders short. Approdi dunque sulle aree di 1.0650-1.0625 non sono da escludersi, livelli dai quali sarà necessario monitorare la price action di più breve durata per eventuali affondi ribassisti.
Il calendario macro di oggi prevede un discorso della Lagarde alle ore 10 ora italiana, ed i verbali del FOMC alle ore 20.00, due appuntamenti che potrebbero risultare non privi di colpi di scena.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
BUY THE DIP… UNA QUESTIONE DI SIZE!BUONGIORNO FOREX DEL 24.05.2022
Ancora pesanti le borse mondiali, che pur avendo visto ben 7 settimane di ribassi consecutivi, sembrano fare estrema fatica anche solo ad aggredire i massimi del giorno precedente, mostrando una debolezza strutturale che mette a dura prova i traders che hanno scelto la strada degli acquisti.
Il ciclo macro economico è oramai chiaramente indirizzato ad una fase di ralletamento/recessione, il che da poco spazio alla fiducia e alla speranza di rivedere livelli di massimo precedenti, ma anche la sola ricerca di rimbalzi tecnici sembra essere esercizio di estrema pazienza e coraggio.
Come sempre nel trading, e più in generale nel mondo della finanza, la speranza serve poco, la vera chiave resta lo studio, la preparazione, e la conoscenza sia del contesto macro nel quale ci si trova, sia della propria strategia sui mercati.
La vera chiave resta conoscere e sapere quello che si sta facendo sui mercati, anche la ricerca di posizioni mean reverting, può portare vantaggio se ben studiata e se abbiamo valutato bene i rischi e le potenziali fasi di drawdown alle quali possiamo cadere.
Esercizio questo che nostro malgrado pochi fanno.
Il Nasdaq continua a lavorare sulle aree di minimo di 11800 pnt, senza dare spazio a rimbalzi che possano attaccare le aree di 12500-13000 pnt, vere prime resistenza del mercato, segno di profonda debolezza, cosi come l’S&P che non è andato oltre i i 4000pnt nella fase di respiro, per tornare ad aggredire i minimi di periodo.
Pesante anche l’Europa, con il dax alle prese con i 14000 pnt livello ltre il quale non escludiamo approdi ai 13800 pnt prima e 13600 poi.
Pesanti anche i metalli, specie quelli industriali, che seguono la scia di una fase di rallentamento economico durante la quale con buona probabilità la domanda di questi beni, potrebbe subire forti cali, pertanto il silver, che utilizzeremo con benckmark , resta sotto la mm21 daily dopo un test alle aree di 22.25$ per tornare ad attaccare i minimi, e non escludiamo pertanto un approdo alle aree di 20$.
Faticano a scendere invece gli energetici, che a causa di nuovi dibattiti su un’Europa libera dalla dipendenza del gas russo, specie per i paesi nord europei, si torna sulle aree di 8.80$ per il Ngas, non lontani dai massimi di 9$. Sembra difficile la strada della normalizzazione dei prezzi dell’energia, che potrebbe cosi rendere vana l’azione delle banche centrali , concretizzando cosi lo scenario di stagflazione tanto temuto dagli analisti.
Prosegue seppur in maniera lenta la fase di storno del dollaro che rompe a ribasso le aree di 102.30, minimi già richiamati nei giorni scorsi, il che aprirebbe le porte a possibili allunghi fino alle aree di 101 figura 100.50, primi livelli di supporto rilevanti che potrebbero dare nuova linfa al biglietto verde.
La discesa del dollaro americano prosegue e le posizioni mean reverting dei retail continuano ad aumentare, portandosi dal 43% di ieri al 52% attuale, segno che di strada ribassista possiamo ancora vederne per il biglietto verde.
Salgono in ovvia correlazione tutte le altre majors, portando con se il riposizionamento dei traders al dettaglio che iniziano a vendere la forza, sui minimi di periodo sia per euro che per la sterlina, passando rispettivamente dal 53% short di ieri per euro al 63% attuale, cosi come dal 37% short di ieri per la sterlina al 41% attuale.
Medesimo scenario per le oceaniche che restano tuttavia leggermente più pesanti.
Attenzione dunque alle valute tipicamente considerate rifugio come il franco svizzero dove siamo oaggi al 68% short, dal 62% di ieri in seguito alle continue spinte rialziste di questi giorni, cosi come lo yen giapponese che resta inesorabilmente indietro, ma che ha maggiori potenzialità rialziste, specialmodo in scenari di panic selling.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
I BIG PLAYERS CAMBIANO ROTTAANALISI COT REPORT del 15.05.2022
Il mondo cambia rotta, le banche centrali sempre più determinare al controllo della corsa rialzista dei prezzi, sembrano determinate a non curarsi troppo delle possibili conseguenze.
Recessione, rallentamento economico, non sono problemi di cui curarsi per ora, unico vero mood è contenere l’inflazione, che sale ancora per una corsa sfrenata dei prezzi dell’energia, che resta un problema globale. La domanda non accenna a rallentare, i prezzi al consumo non colano, e la necessità di politiche hawkish oramai è evidente anche nel paese del sol levante, dove un primo dato inflazionistico sopra il 2% mostra quanto diffusa sia la corsa dei prezzi.
Le aziende iniziano a ridimensionarsi per il futuro, rilevante a tal proposito la notizia di Amazon che decide di liberarsi di grandi depositi in America, proprio in vista di un calo della domanda, segno che le prospettive rosse di earnings in crescita sono terminate, e le bigtech saranno le prime a pagare il conto.
I mercati azionari hanno goduto della grande liquidità immessa dalle banche centrali nella fase pandemica, dove le economie sono state artificialmente sostenute, generando tutta via una falsa crescita del mondo della finanza, con il mondo tech che ha fatto da traino alla creazione di una bolla che trova ora forse la sua fine.
Arduo il compito di sgonfiare una bolla senza farla esplodere, le banche centrali con la FED alla guida, si trovano ora a combattere un nemico che loro stesse hanno creato, e le possibilità di un cosi detto atterraggio morbido sono davvero poche.
Il quadro sembra essere ancora più complesso in aree come l’Europa, dove la BCE proprio per il timore di un impatto troppo violento sull’economia ha scelto la strada attendista, che tuttavia ha generato solo un ulteriore indebolimento della valuta che ha generato ulteriore inflazione! Un circuito vizioso dal quale non sarà facile uscire.
I mercati hanno bisogno di un cambio di rotta, e questo avrà un prezzo nella vita reale come sui mercati finanziari, cerchiamo pertanto di farci trovare pronti, cosi come si stanno preparando i big plaiers.
Procediamo con il consueto ordine:
Il mondo valutario continua a dare spazio al dollaro americano , ma attenzione all’euro che in vista di un’intervento della BCE al prossimo Luglio, inizia ad attirare l’attenzione dei big players, che si allontanano invece da asset come il dollaro canadese, forse in vista di un WTI che ripiega su valori medi più bassi in vista di un raffreddamento dell’economia e quindi della domanda globale di energia.
Ritornano le posizioni nette lunghe dell’euro,dove i big players sono posizionati con 20339 contratti netti long, andando ad incrementare il loro posizionamento proprio al raggiungimento dei minimi di i periodo, e in vista di un potenziale prossimo rialzo tassi da aprte della BCE che sembra finalmente decisa ad intervenire per contenere l’inflazione che ha raggiunto intanto record storici per l’area Euro.
Abbiamo raggiunto oramai aree di minimi di eurusd con 1.04, aree dalle quali possibili storni rialzisti, ci proietterebbero a 1.0875 prima e 1.0950 poi, previa conferma di una BCE hawkish.
Stabili le posizioni corte sulla sterlina, che probabilmente ha raggiunto i sui picchi di massima esposizione corta per i big players che si confermano a -79241 contratti corti, in linea con i -79598 della scorsa settimana. Non escludiamo dunque possibili prese di profitto, che porterebbero a potenziali storni del cable, almeno nel breve periodo.
Anche in questo caso dopo aver raggiunto i minimo di 1.2150, il cable sembra voler ripartire alla caccia delle resistenze, poste in primis a 1.2650 e a 1.30 figura poi. Anche per il cable, la premessa per dei movimenti di mean reverting long, è ancora un dollaro che cerca stroni, con allunghi ribassisti, a dare fiato alle restanti majors.
Stabili le posizioni corte sullo yen giapponese, dove i big players rimangono netti corti con 102309 contratti short, segno che la corsa ad asset rifugio è lenta e premia al momento molto di più il franco sizzero dello yen, forse anche a causa delle ancora iper accomodanti politiche della BOJ, che tuta via dovrà iniziare a fare i conti con i primi segnali di un’inlfaiozne in ripresa, probabilmente rimodulando la propria politica economica.
Il futures sullo yen rimane pertanto ancorato ai minimi non trovando ancora spunti per degli allunghi oltre i massimi di aprile, che aprirebbero la strada alla mm100 daily ed ai prezzi visti nello scorso marzo 2022.
Ancora pesante il posizionamento sul dollaro australiano, che dopo aver visto fortissimi recuperi dai minimi di periodo, ritrova oggi i big players ancora con 44642 contratti netti corti, segno che la fiducia nelle commodities currencies fatica a tornare. La prospettiva di un forte rallentamento economico non premierebbe questi asset, che devono comunque far conto con l’inlfazione e la prospettiva di minori esportazioni di materie prime, nel caso di un rallentamento nella domanda globale, ma restano scenari questi ancora in evoluzione e la certezza di una recessione globale ancora non l’abbiamo , pertanto rimaniamo vigili sulle prossime dimaniche mondiali.
Sempre in linea con un riassetto dei portafogli dei big players, che sembrano cercare posizionamenti più prudenti evitando asset come le commodities currencies legate alle materie prime, come ad esempio il dollaro canadese, ritroviamo anche in questo caso forti vendite, con i big players che sono al momento netti corti con ben 14496 contratti. il futures mostra l’evidente fatica che il dollaro canadese ha nel superare le resitenze poste in area 0.7725 e 0.7875. la strada della BOC in linea perfetta con la FED sembra aver dato fino ad oggi ottimi frutti, vedremo se il doppio filo che lega la valuta canadese al petrolio sarà un’opportunità di risalita o un tremendo cappio al collo.
Ultimo ma non per importanza il dollaro americano dove i big players mantenofgno il loro assetto rialzista con 36213 contratti netti lunghi, senza per ora dare segni di inversione. Resta tutta via plausibile delle prese di profitto che generino storni interessanti, ma sarà cruciale capire quando e dove potranno generarsio occasioni per entrare eventualmente in trend pro dollaro.
Le potenzialità di uno storno tecnico sono enormi, un primo approdo alle aree di 102.35 sarebbe solo un primissimo respiro che potrebbe allungare fino a 101 figura senza danneggiare il quadro tecnico rialzista, ma generando esclusivamente potenzialità rialziste da cogliere a prezzi migliori.
Il mondo dei big players cerca la giusta dimensione anche nel mondo azionario, consapevoli oramai che la fase dei rialzi senza se e senza ma , è giunta al suo termine.
Cambiano i tempi , cambiano le economie, cambiano le politiche, dobbiamo cambiare i nostri portafogli, pertando i big players lenatmente sgonfiano le loro posizioni long sul mondo tech in primis, andando a comprare asset come il vix, che seppur ancora in una fascia non di attenzione, inizia ad attirare la nostra attenzione.
Ancora netti long con 15174 contratti i big players, sembrano tutta via lontani da quelle massime esposizioni long che hanno guidato i rialzi alla fine del 2021. I prezzi oramai sui minimi per questo 2022 hanno segnato sette settimane di ribassi consecutivi, e le potenzialità per degli storni aumentano, senza tuttavia credere in nuovi massimi. Impossibile pensare dato l’attuale contesto economico , di rivedere massimi storici, ma al più il concretizzarsi di possibili storni e respiri del mercato, che porterebbero i prezzi al test delle prime arre di resistenza poste a 13000 pnt. Sarà una strada difficile per i longhisti quella che si intravede all’orizzonte del mondo tech, pertanto raccomandiamo cautela, special modo nella scelte delle size più adeguate.
Crolla in ovvia correlazione il posizionamento sull’S&P, dove i big players dimezzano di fatto le loro 121775 posizioni nette lunghe portandosi a 66646 contratti long. Massima cautela pertanto nel cercar di comprare il coltello che cade.
Ultimo richiamo di attenzione , il posizionamento dei big players sul vix, che pur rimanendo ancora su valori medi di 30, vede i big players accumulare contratti netti long, passando di fatto a -39565 contratti, livelli tra i piu bassi registrati negli ultimi anni, segnale che gli acquisti aumentano in maniera costante a cercare forse protezione da potenziali ulteriori ribassi del mondo equity.
A completare la rubrica il mondo energy, dove il ngas sembra cedere il passo al wti, con i big players che lasciano ben 2483 contratti sul natural gas, portandosi netti corti a 115012 contratti. resta invece ancora alta l’attenzione sul wti, dove i big players questa settimana hanno incrementato di 14834 contratti la loro esposizione netta long che passa a 325637 contratti.
Ciò non di meno le esposizioni nette lunghe sul wti restano tra le più basse degli ultimi 3 anni, segno che la fiducia in possibili ulteriori rialzi sta via via svanendo per lasciare spazio all’idea di quotazioni più in linea con un’economia mondiale in rallentamento.
buon trading
Salvatore Bilotta
TUTTI I DATI, LE TABELLE, I GRAFICI DETTAGLIATI , MIO MALGRADO SOLO AL SITO WEB
EUR-USD: STASERA SI VENDE?Grafico giornaliero e settimanale dell'Eur-Usd che continuano a mostrarci un'evidente tendenza ribassista inclusa all'interno di un canale discendente presente in tutto questo 2022. Attualmente, complice la debolezza del dollaro, stiamo assistendo ad una delle varie fasi di correzione che ha spinto il prezzo dal minimo relativo 1,0350 alla quotazione attuale (nel momento in cui sto scrivendo questo articolo) 1,0620. In questo esatto istante il prezzo sta rompendo la media mobile e potrebbe anche ritestare l'area superiore del canale ma qualora, alla fine della seduta (siamo solo all'inizio della stessa!), la quotazione tornasse sui livelli dell'apertura disegnando una vera e propria Pin ribassista come quella del 21 aprile scorso verrebbe fuori uno splendido setup di Price Action valido per una strategia di vendita con un target anche in area 1,02.Aspettiamo quindi la conferma del prezzo alla fine della seduta! Per chi vuole nel mio profilo vi sono info per continuare a seguire la mia operatività sull'Eur-Usd!
Maurizio
LA SCELTA DEL TIMINGANALISI RETAIL DEL 23.05.2022
Prosegue lo storno del biglietto verde, che seppur a fatica, torna verso una fase di equilibrio dei prezzi, lasciandosi alle spalle l’euforia dell’ipercomprato, che lo ha caratterizzato nell’ultimo mese.
Un naturale respiro del mercato che non segna inversioni di tendenza, ma che posiziona le basi per eventuali ripartenze, legate ad una prospettiva ancora non invalidata di un dollaro forte per questo 2022.
Dollaroindex che stamattina attacca i minmi di 102.35 non trova la forza necessaria a posizionarsi nuovamente sopra la mm21 periodi daily, guardando con interesse ai supporti di 102.25 prima e 101 poi, livelli che darebbero struttura ad un trend rialzista più ampio, e pertanto potenzialmente più duraturo nel tempo, che vedrebbe possibili inversioni solo al break out di 99.50 , attuale area della mm100 daily e precedente resistenza statica.
In ovvia risposta i traders retail continuano a comprare dollari americani sui massimi passando di fatto al 43% long dal 39% di venerdi, aprendo ancora al strada a potenziali allunghi ribassisti, pertanto attenzione massima alla scelta del timing di ingresso pro-dollari.
Il nuovo asseto del mercato valutario che resta dollarocentrico, vede risposte immediate dalle majors, con eurusd che spinge finalmente a rialzo, trascinando con se il classico posizionamento retail di mean revertig, ora short, sui minimi di periodo, sbilanciando il sentiment al 55% short rispetto al 46% di venerdi. Qualcosa sta chiaramente cambiando sul mercato e la prospettiva di un rialzo tassi da parte della BCE si fa sempre più pressante per il prossimo Luglio, pertanto anche in questo caso attenzione massima a vendere adesso Euro.
Anche la sterlina inizia una discreta fase di recupero dai minimi, con i retail che riducono le loro posizioni long, mantenute con tanta fatica negli ultimi mesi, passando da un 67% long di venerdi ad un 63% attuale, con i prezzi che attaccano le prime resistenze a 1.26 figura, prezzi oltre i quali potremmo vedere approdi a 1.30 figura, prima vera area statica di resistenza.
Prosegue la caduta di usdchf, che storna a ribasso dopo mesi sola salita, ed anche in questo caso , dopo aver toccato i massimi a 1.0075 il mondo retail ha riconsiderato la sua posizione che era corta al 90% sui massimi ed ora a 0.9125 oscilla intorno alla parita con un 51% short. Complice anche la rinnovata forza del franco svizzero, che rimbalza prepotentemente dai minimi di periodo, e trascina con se un riposizionamento corto da parte dei traders retail che oggi si trovano al 62% corto.
Atteso per oggi l’indice IFO , che misura la fiducia delle aziende tedesche, importantissimo in questa fase di profondi cambiamenti di politiche economiche e assetti mondiali, specialmente in Europa.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
STORNA IL DOLLARO AMERICANOANALISI RETAIL DEL 20.05.2022
Giunge finalmente lo storno del dollaro americano, che dopo sei settimane di rialzi consecutivi sta per giungere alla prima chiusura in territorio negativo, rompendo i minimi della scorsa settimana e attaccando i primi supporti a 103.00 figura. Il movimento di ribasso dettato dal dollaro americano ha immediatamente attirato una gran parte dei traders retail che hanno preso posizione lunga.
I lotti long sul basket dollari sono passati difatti da 16028 di ieri mattina agli attuali 19337, sbilanciando cosi le percentuali da un modesto 31% long di ieri all’attuale 37%.
Permane dunque il sentiment predominante corto da aprte dei traders al dettaglio e quasto ci conferma ancora la view di più lungo respiro pro dollaro, che al momento non è stata invalidata, ne da notizie esogene, ne tanto meno da dati macro economici.
Restano quindi aperte le occasioni per acquisti di biglietto berve, che tuttavia potrebbe vedere ulteriori ribassi tecnici, fino ai primi veri supporti , posti in area 102.359 prima e 100.50 poi, livelli che se raggiunti non invaliderebbero ancora il quadro tecnico rialzista del dollaro americano.
Come già detto ieri, ripartono le valute cosidette rifugio, ovvero yen giapponese, ma più di tutte il franco svizzero, che ieri ha messo a segno un ottima performance, portando il futures sui livelli di massimo precedente a 1.0328. la spinta rialzista ha subi innescato l’interesse dei retail che dono passati dal 51% corti al 66% attuale, dando chiaro segnale di ricerca di mean reverting, in un momento di forte risk off.
Respira finalmente l’euro , che alla luce di maggiori prospettive di rialzi tassi nel prossimo luglio , inizia a godere di interesse da aprte degli investitori, andando come di consueto ad attrarre i traders retail in posizioni corte di mean revertig, che sono passate da un timido 40% di eiri ad un 47% attuale sull’intero basket, mentre sul cambio principale eurusd si passa da un 66% long ad un 57% attuale, segno che sui primi rialzi sono pronti ad uscire dalle posizioni long, per dare spazio al consueto posizionamento contrarian, che sarà benzina utile per eventuali partenze di trend, confermate dal break out dei massimi di 1.0610 per estensioni possibili fino 1.0950.
Il dollaro storna contro tutto e anche le oceaniche ne beneficiano in un movimento rialzista che porta audusd alle porte di 0.7075, con i retail ancora al 57% long, ma già pronti ad incrementare le posizioni corte, che stanno procedendo a rialzo nelle ultime ore, un break out dei massimi di ieri porterebbe i prezzi ad estenszioni fino alle arre di 0.7270 prima di valutare ulteriori ingressi short.
Con la caduta del dollaro americano e la partenza del franco svizzero il cambio usdchf non poteva che vedere profondi ribassi , passando dai assimi di 1.0080 a 0.97 figura, con un immediato ribaltamento del sentiment retail, che passa leggermente positivo con un 51% retail long. Dopo settimane di posizionamenti corti alla caccia di storni. La struttura ribassista fa sperare in allunghi , che troverebbero migliori prezzi di ingresso su eventuali storni nelle aree di 0.98 figura, area dove convergono le mm21 e 100 in h4 oltre ad una serie di resistenze statiche.
Siamo a venerdi e sarà interessante monitorare le chiusure settimanali, per valutare le potenziali proiezioni che ci condurranno alla fine di questo mese di maggio 2022.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta