Eurusd-3
BITCOIN, LO SHORT SI AVVICINA?!Come abbiamo visto nell'articolo di una settimana fa, la tendenza continua ad essere ribassista e la fase attuale di pausa/accumulazione. Il movimento di correzione, stile bandiera, non si è verificato (se non parzialmente a metà maggio) ed il prezzo procede in fase di lateralità per cui continuo a cercare segnali di trading in vendita o in area $31.200 nel caso di un'eventuale momentanea ripresa oppure sulla zona attuale della quotazione sfruttando l'avvicinamento della media mobile come resistenza dinamica. Target di presa di profitto è la zona di supporto $34.000.
Maurizio
TAGLIARE I COSTI , PER PREPARARSI ALLA RECESSIONE.BUONGIORNO FOREX DEL 25.05.2022
È chiaro oramai alla maggior parte di noi, e soprattutto alla maggior parte delle aziende, che l’economia mondiale è sulla strada della recessione e non si può fare altro che adeguarsi iniziando con il ridimensionare i costi a discapito in primis del marketing on line.
Ieri altra giornata pesante sui listini americani, che restano per ora ancorati ai minimi di questo 2022 in attesa di spunti tecnici per un respiro che possa dar sollievo a chi sta cercando punti strategici di ingresso long, tuttavia le notizie date dall’AD di Snap sono state benzina sul fuoco della paura: le aspettative per i prossimi trimestri sono pessime!
Seppur non uno dei più grandi attori del mondo social marketing, SNAP ha toccato una nota dolente per il prossimo futuro, ovvero il taglio drastico dei costi per la pubblicità on line di molte aziende, che in vista di tempi difficili, ricavi in calo, forte rallentamento della domanda, della produzione, beh unica arma da imbracciare è il taglio dei costi, special modo per la pubblicità on line, andando cosi a colpire le prospettive di utili di aziende come Snap, o come le più grandi Google, Meta o Pinterest che nella pubblicazione degli ultimi earnings sono state già molto chiare nella prospettiva di un drastico calo degli utili futuri.
Ovvia la reazione del mercato che ha letteralmente bruciato SNAP con un -41% trainando a ribasso con se tutti i titoli del settore, da Facebook con un -7% a twitter con un -6%.
Poche speranze dunque per l’indice Nasdaq che rimane sugli 11800pnt dopo un test dei minimi a 11590pnt, oscillando sull’open weekly , aprendosi a scenari di lateralità sui minimi piuttosto che a veri e propri storni rialzisti.
Pesano dunque le decisioni delle banche centrali , intraprendere politiche economiche aggressive, sarà una strada non facile e non priva di sacrifici, le dinamiche che si stanno monitorando in altri paesi come il Regno Unito sono da esempio per molti , il forte rallentamento economico in UK legato ai quattro rialzi tassi già effettuati, e la mancata risposta dell’inflazione che continua a salire creano le basi per una perfetta stagflazione che resta il vero timore di molti banchieri centrali.
Stanotte anche la RBNZ ha alzato i tassi portandoli al 2%, un rialzo di 50Bp atteso dagli analisti, che apre la strada ad ulteriori scelte di politica hawkish , atte proprio alla lotta contro l’inflazione che resta ai massimi degli ultimi 40 anni. Obbiettivo dunque giungere ad un tasso finale del 3.25% per il 2023, ma monitorare la congiuntura macro resta un obbligo. Tuttavia la spinta aggressiva della RBNZ è piaciuta ai mercati che hanno premiato il dollaro neozelandese, sia contro il biglietto verde, che contro le principali majors.
Interessante la reazione di nzdcad, che stava già costruendo un trend rialzista di breve, partito dai minimi di 0.8075, con una sequenza di massimi e minimi crescenti chiara in h1, che vede il mondo retail posizionarsi short al 75% mostrando un segnale di potenziale trend long di più lungo periodo, che trova le prime resistenze a 0.8363, ma con potenziali allunghi fino anche a 0.86 figura.
I differenziali tassi iniziano a pesare sui mercati valutari, pur lasciando prediletto il dollaro americano, che va verso la chiusura di questo mese di maggio 2022 con performance negativa, dopo mesi di rialzi incessanti. Oggi dopo aver toccato le aree di 101.60 dollar index sembra già andare al test delle resistenza, mostrano già nuova linfa rialzista, che deve tuttavia fare i conti con le aree di 102.40 prima per poi approdare a 103 figura.
Un nuovo attacco rialzista del dollaro americano metterebbe di nuovo pressione alla moneta unica, che sebra ora dover fare i conti con i massimi di ieri posti a 1.0750, livelli oltre i quali iniziano a cedere le aspettative rialziste, e sui primi movimenti di ribassisti della notte che lo stanno portando a 1.0675 il mondo retail è già pronto con i suoi ingressi long, portandosi verso un sostanziale equilibrio nel sentiment che attualmente vede il 59% dei traders short. Approdi dunque sulle aree di 1.0650-1.0625 non sono da escludersi, livelli dai quali sarà necessario monitorare la price action di più breve durata per eventuali affondi ribassisti.
Il calendario macro di oggi prevede un discorso della Lagarde alle ore 10 ora italiana, ed i verbali del FOMC alle ore 20.00, due appuntamenti che potrebbero risultare non privi di colpi di scena.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
BUY THE DIP… UNA QUESTIONE DI SIZE!BUONGIORNO FOREX DEL 24.05.2022
Ancora pesanti le borse mondiali, che pur avendo visto ben 7 settimane di ribassi consecutivi, sembrano fare estrema fatica anche solo ad aggredire i massimi del giorno precedente, mostrando una debolezza strutturale che mette a dura prova i traders che hanno scelto la strada degli acquisti.
Il ciclo macro economico è oramai chiaramente indirizzato ad una fase di ralletamento/recessione, il che da poco spazio alla fiducia e alla speranza di rivedere livelli di massimo precedenti, ma anche la sola ricerca di rimbalzi tecnici sembra essere esercizio di estrema pazienza e coraggio.
Come sempre nel trading, e più in generale nel mondo della finanza, la speranza serve poco, la vera chiave resta lo studio, la preparazione, e la conoscenza sia del contesto macro nel quale ci si trova, sia della propria strategia sui mercati.
La vera chiave resta conoscere e sapere quello che si sta facendo sui mercati, anche la ricerca di posizioni mean reverting, può portare vantaggio se ben studiata e se abbiamo valutato bene i rischi e le potenziali fasi di drawdown alle quali possiamo cadere.
Esercizio questo che nostro malgrado pochi fanno.
Il Nasdaq continua a lavorare sulle aree di minimo di 11800 pnt, senza dare spazio a rimbalzi che possano attaccare le aree di 12500-13000 pnt, vere prime resistenza del mercato, segno di profonda debolezza, cosi come l’S&P che non è andato oltre i i 4000pnt nella fase di respiro, per tornare ad aggredire i minimi di periodo.
Pesante anche l’Europa, con il dax alle prese con i 14000 pnt livello ltre il quale non escludiamo approdi ai 13800 pnt prima e 13600 poi.
Pesanti anche i metalli, specie quelli industriali, che seguono la scia di una fase di rallentamento economico durante la quale con buona probabilità la domanda di questi beni, potrebbe subire forti cali, pertanto il silver, che utilizzeremo con benckmark , resta sotto la mm21 daily dopo un test alle aree di 22.25$ per tornare ad attaccare i minimi, e non escludiamo pertanto un approdo alle aree di 20$.
Faticano a scendere invece gli energetici, che a causa di nuovi dibattiti su un’Europa libera dalla dipendenza del gas russo, specie per i paesi nord europei, si torna sulle aree di 8.80$ per il Ngas, non lontani dai massimi di 9$. Sembra difficile la strada della normalizzazione dei prezzi dell’energia, che potrebbe cosi rendere vana l’azione delle banche centrali , concretizzando cosi lo scenario di stagflazione tanto temuto dagli analisti.
Prosegue seppur in maniera lenta la fase di storno del dollaro che rompe a ribasso le aree di 102.30, minimi già richiamati nei giorni scorsi, il che aprirebbe le porte a possibili allunghi fino alle aree di 101 figura 100.50, primi livelli di supporto rilevanti che potrebbero dare nuova linfa al biglietto verde.
La discesa del dollaro americano prosegue e le posizioni mean reverting dei retail continuano ad aumentare, portandosi dal 43% di ieri al 52% attuale, segno che di strada ribassista possiamo ancora vederne per il biglietto verde.
Salgono in ovvia correlazione tutte le altre majors, portando con se il riposizionamento dei traders al dettaglio che iniziano a vendere la forza, sui minimi di periodo sia per euro che per la sterlina, passando rispettivamente dal 53% short di ieri per euro al 63% attuale, cosi come dal 37% short di ieri per la sterlina al 41% attuale.
Medesimo scenario per le oceaniche che restano tuttavia leggermente più pesanti.
Attenzione dunque alle valute tipicamente considerate rifugio come il franco svizzero dove siamo oaggi al 68% short, dal 62% di ieri in seguito alle continue spinte rialziste di questi giorni, cosi come lo yen giapponese che resta inesorabilmente indietro, ma che ha maggiori potenzialità rialziste, specialmodo in scenari di panic selling.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
I BIG PLAYERS CAMBIANO ROTTAANALISI COT REPORT del 15.05.2022
Il mondo cambia rotta, le banche centrali sempre più determinare al controllo della corsa rialzista dei prezzi, sembrano determinate a non curarsi troppo delle possibili conseguenze.
Recessione, rallentamento economico, non sono problemi di cui curarsi per ora, unico vero mood è contenere l’inflazione, che sale ancora per una corsa sfrenata dei prezzi dell’energia, che resta un problema globale. La domanda non accenna a rallentare, i prezzi al consumo non colano, e la necessità di politiche hawkish oramai è evidente anche nel paese del sol levante, dove un primo dato inflazionistico sopra il 2% mostra quanto diffusa sia la corsa dei prezzi.
Le aziende iniziano a ridimensionarsi per il futuro, rilevante a tal proposito la notizia di Amazon che decide di liberarsi di grandi depositi in America, proprio in vista di un calo della domanda, segno che le prospettive rosse di earnings in crescita sono terminate, e le bigtech saranno le prime a pagare il conto.
I mercati azionari hanno goduto della grande liquidità immessa dalle banche centrali nella fase pandemica, dove le economie sono state artificialmente sostenute, generando tutta via una falsa crescita del mondo della finanza, con il mondo tech che ha fatto da traino alla creazione di una bolla che trova ora forse la sua fine.
Arduo il compito di sgonfiare una bolla senza farla esplodere, le banche centrali con la FED alla guida, si trovano ora a combattere un nemico che loro stesse hanno creato, e le possibilità di un cosi detto atterraggio morbido sono davvero poche.
Il quadro sembra essere ancora più complesso in aree come l’Europa, dove la BCE proprio per il timore di un impatto troppo violento sull’economia ha scelto la strada attendista, che tuttavia ha generato solo un ulteriore indebolimento della valuta che ha generato ulteriore inflazione! Un circuito vizioso dal quale non sarà facile uscire.
I mercati hanno bisogno di un cambio di rotta, e questo avrà un prezzo nella vita reale come sui mercati finanziari, cerchiamo pertanto di farci trovare pronti, cosi come si stanno preparando i big plaiers.
Procediamo con il consueto ordine:
Il mondo valutario continua a dare spazio al dollaro americano , ma attenzione all’euro che in vista di un’intervento della BCE al prossimo Luglio, inizia ad attirare l’attenzione dei big players, che si allontanano invece da asset come il dollaro canadese, forse in vista di un WTI che ripiega su valori medi più bassi in vista di un raffreddamento dell’economia e quindi della domanda globale di energia.
Ritornano le posizioni nette lunghe dell’euro,dove i big players sono posizionati con 20339 contratti netti long, andando ad incrementare il loro posizionamento proprio al raggiungimento dei minimi di i periodo, e in vista di un potenziale prossimo rialzo tassi da aprte della BCE che sembra finalmente decisa ad intervenire per contenere l’inflazione che ha raggiunto intanto record storici per l’area Euro.
Abbiamo raggiunto oramai aree di minimi di eurusd con 1.04, aree dalle quali possibili storni rialzisti, ci proietterebbero a 1.0875 prima e 1.0950 poi, previa conferma di una BCE hawkish.
Stabili le posizioni corte sulla sterlina, che probabilmente ha raggiunto i sui picchi di massima esposizione corta per i big players che si confermano a -79241 contratti corti, in linea con i -79598 della scorsa settimana. Non escludiamo dunque possibili prese di profitto, che porterebbero a potenziali storni del cable, almeno nel breve periodo.
Anche in questo caso dopo aver raggiunto i minimo di 1.2150, il cable sembra voler ripartire alla caccia delle resistenze, poste in primis a 1.2650 e a 1.30 figura poi. Anche per il cable, la premessa per dei movimenti di mean reverting long, è ancora un dollaro che cerca stroni, con allunghi ribassisti, a dare fiato alle restanti majors.
Stabili le posizioni corte sullo yen giapponese, dove i big players rimangono netti corti con 102309 contratti short, segno che la corsa ad asset rifugio è lenta e premia al momento molto di più il franco sizzero dello yen, forse anche a causa delle ancora iper accomodanti politiche della BOJ, che tuta via dovrà iniziare a fare i conti con i primi segnali di un’inlfaiozne in ripresa, probabilmente rimodulando la propria politica economica.
Il futures sullo yen rimane pertanto ancorato ai minimi non trovando ancora spunti per degli allunghi oltre i massimi di aprile, che aprirebbero la strada alla mm100 daily ed ai prezzi visti nello scorso marzo 2022.
Ancora pesante il posizionamento sul dollaro australiano, che dopo aver visto fortissimi recuperi dai minimi di periodo, ritrova oggi i big players ancora con 44642 contratti netti corti, segno che la fiducia nelle commodities currencies fatica a tornare. La prospettiva di un forte rallentamento economico non premierebbe questi asset, che devono comunque far conto con l’inlfazione e la prospettiva di minori esportazioni di materie prime, nel caso di un rallentamento nella domanda globale, ma restano scenari questi ancora in evoluzione e la certezza di una recessione globale ancora non l’abbiamo , pertanto rimaniamo vigili sulle prossime dimaniche mondiali.
Sempre in linea con un riassetto dei portafogli dei big players, che sembrano cercare posizionamenti più prudenti evitando asset come le commodities currencies legate alle materie prime, come ad esempio il dollaro canadese, ritroviamo anche in questo caso forti vendite, con i big players che sono al momento netti corti con ben 14496 contratti. il futures mostra l’evidente fatica che il dollaro canadese ha nel superare le resitenze poste in area 0.7725 e 0.7875. la strada della BOC in linea perfetta con la FED sembra aver dato fino ad oggi ottimi frutti, vedremo se il doppio filo che lega la valuta canadese al petrolio sarà un’opportunità di risalita o un tremendo cappio al collo.
Ultimo ma non per importanza il dollaro americano dove i big players mantenofgno il loro assetto rialzista con 36213 contratti netti lunghi, senza per ora dare segni di inversione. Resta tutta via plausibile delle prese di profitto che generino storni interessanti, ma sarà cruciale capire quando e dove potranno generarsio occasioni per entrare eventualmente in trend pro dollaro.
Le potenzialità di uno storno tecnico sono enormi, un primo approdo alle aree di 102.35 sarebbe solo un primissimo respiro che potrebbe allungare fino a 101 figura senza danneggiare il quadro tecnico rialzista, ma generando esclusivamente potenzialità rialziste da cogliere a prezzi migliori.
Il mondo dei big players cerca la giusta dimensione anche nel mondo azionario, consapevoli oramai che la fase dei rialzi senza se e senza ma , è giunta al suo termine.
Cambiano i tempi , cambiano le economie, cambiano le politiche, dobbiamo cambiare i nostri portafogli, pertando i big players lenatmente sgonfiano le loro posizioni long sul mondo tech in primis, andando a comprare asset come il vix, che seppur ancora in una fascia non di attenzione, inizia ad attirare la nostra attenzione.
Ancora netti long con 15174 contratti i big players, sembrano tutta via lontani da quelle massime esposizioni long che hanno guidato i rialzi alla fine del 2021. I prezzi oramai sui minimi per questo 2022 hanno segnato sette settimane di ribassi consecutivi, e le potenzialità per degli storni aumentano, senza tuttavia credere in nuovi massimi. Impossibile pensare dato l’attuale contesto economico , di rivedere massimi storici, ma al più il concretizzarsi di possibili storni e respiri del mercato, che porterebbero i prezzi al test delle prime arre di resistenza poste a 13000 pnt. Sarà una strada difficile per i longhisti quella che si intravede all’orizzonte del mondo tech, pertanto raccomandiamo cautela, special modo nella scelte delle size più adeguate.
Crolla in ovvia correlazione il posizionamento sull’S&P, dove i big players dimezzano di fatto le loro 121775 posizioni nette lunghe portandosi a 66646 contratti long. Massima cautela pertanto nel cercar di comprare il coltello che cade.
Ultimo richiamo di attenzione , il posizionamento dei big players sul vix, che pur rimanendo ancora su valori medi di 30, vede i big players accumulare contratti netti long, passando di fatto a -39565 contratti, livelli tra i piu bassi registrati negli ultimi anni, segnale che gli acquisti aumentano in maniera costante a cercare forse protezione da potenziali ulteriori ribassi del mondo equity.
A completare la rubrica il mondo energy, dove il ngas sembra cedere il passo al wti, con i big players che lasciano ben 2483 contratti sul natural gas, portandosi netti corti a 115012 contratti. resta invece ancora alta l’attenzione sul wti, dove i big players questa settimana hanno incrementato di 14834 contratti la loro esposizione netta long che passa a 325637 contratti.
Ciò non di meno le esposizioni nette lunghe sul wti restano tra le più basse degli ultimi 3 anni, segno che la fiducia in possibili ulteriori rialzi sta via via svanendo per lasciare spazio all’idea di quotazioni più in linea con un’economia mondiale in rallentamento.
buon trading
Salvatore Bilotta
TUTTI I DATI, LE TABELLE, I GRAFICI DETTAGLIATI , MIO MALGRADO SOLO AL SITO WEB
EUR-USD: STASERA SI VENDE?Grafico giornaliero e settimanale dell'Eur-Usd che continuano a mostrarci un'evidente tendenza ribassista inclusa all'interno di un canale discendente presente in tutto questo 2022. Attualmente, complice la debolezza del dollaro, stiamo assistendo ad una delle varie fasi di correzione che ha spinto il prezzo dal minimo relativo 1,0350 alla quotazione attuale (nel momento in cui sto scrivendo questo articolo) 1,0620. In questo esatto istante il prezzo sta rompendo la media mobile e potrebbe anche ritestare l'area superiore del canale ma qualora, alla fine della seduta (siamo solo all'inizio della stessa!), la quotazione tornasse sui livelli dell'apertura disegnando una vera e propria Pin ribassista come quella del 21 aprile scorso verrebbe fuori uno splendido setup di Price Action valido per una strategia di vendita con un target anche in area 1,02.Aspettiamo quindi la conferma del prezzo alla fine della seduta! Per chi vuole nel mio profilo vi sono info per continuare a seguire la mia operatività sull'Eur-Usd!
Maurizio
LA SCELTA DEL TIMINGANALISI RETAIL DEL 23.05.2022
Prosegue lo storno del biglietto verde, che seppur a fatica, torna verso una fase di equilibrio dei prezzi, lasciandosi alle spalle l’euforia dell’ipercomprato, che lo ha caratterizzato nell’ultimo mese.
Un naturale respiro del mercato che non segna inversioni di tendenza, ma che posiziona le basi per eventuali ripartenze, legate ad una prospettiva ancora non invalidata di un dollaro forte per questo 2022.
Dollaroindex che stamattina attacca i minmi di 102.35 non trova la forza necessaria a posizionarsi nuovamente sopra la mm21 periodi daily, guardando con interesse ai supporti di 102.25 prima e 101 poi, livelli che darebbero struttura ad un trend rialzista più ampio, e pertanto potenzialmente più duraturo nel tempo, che vedrebbe possibili inversioni solo al break out di 99.50 , attuale area della mm100 daily e precedente resistenza statica.
In ovvia risposta i traders retail continuano a comprare dollari americani sui massimi passando di fatto al 43% long dal 39% di venerdi, aprendo ancora al strada a potenziali allunghi ribassisti, pertanto attenzione massima alla scelta del timing di ingresso pro-dollari.
Il nuovo asseto del mercato valutario che resta dollarocentrico, vede risposte immediate dalle majors, con eurusd che spinge finalmente a rialzo, trascinando con se il classico posizionamento retail di mean revertig, ora short, sui minimi di periodo, sbilanciando il sentiment al 55% short rispetto al 46% di venerdi. Qualcosa sta chiaramente cambiando sul mercato e la prospettiva di un rialzo tassi da parte della BCE si fa sempre più pressante per il prossimo Luglio, pertanto anche in questo caso attenzione massima a vendere adesso Euro.
Anche la sterlina inizia una discreta fase di recupero dai minimi, con i retail che riducono le loro posizioni long, mantenute con tanta fatica negli ultimi mesi, passando da un 67% long di venerdi ad un 63% attuale, con i prezzi che attaccano le prime resistenze a 1.26 figura, prezzi oltre i quali potremmo vedere approdi a 1.30 figura, prima vera area statica di resistenza.
Prosegue la caduta di usdchf, che storna a ribasso dopo mesi sola salita, ed anche in questo caso , dopo aver toccato i massimi a 1.0075 il mondo retail ha riconsiderato la sua posizione che era corta al 90% sui massimi ed ora a 0.9125 oscilla intorno alla parita con un 51% short. Complice anche la rinnovata forza del franco svizzero, che rimbalza prepotentemente dai minimi di periodo, e trascina con se un riposizionamento corto da parte dei traders retail che oggi si trovano al 62% corto.
Atteso per oggi l’indice IFO , che misura la fiducia delle aziende tedesche, importantissimo in questa fase di profondi cambiamenti di politiche economiche e assetti mondiali, specialmente in Europa.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
STORNA IL DOLLARO AMERICANOANALISI RETAIL DEL 20.05.2022
Giunge finalmente lo storno del dollaro americano, che dopo sei settimane di rialzi consecutivi sta per giungere alla prima chiusura in territorio negativo, rompendo i minimi della scorsa settimana e attaccando i primi supporti a 103.00 figura. Il movimento di ribasso dettato dal dollaro americano ha immediatamente attirato una gran parte dei traders retail che hanno preso posizione lunga.
I lotti long sul basket dollari sono passati difatti da 16028 di ieri mattina agli attuali 19337, sbilanciando cosi le percentuali da un modesto 31% long di ieri all’attuale 37%.
Permane dunque il sentiment predominante corto da aprte dei traders al dettaglio e quasto ci conferma ancora la view di più lungo respiro pro dollaro, che al momento non è stata invalidata, ne da notizie esogene, ne tanto meno da dati macro economici.
Restano quindi aperte le occasioni per acquisti di biglietto berve, che tuttavia potrebbe vedere ulteriori ribassi tecnici, fino ai primi veri supporti , posti in area 102.359 prima e 100.50 poi, livelli che se raggiunti non invaliderebbero ancora il quadro tecnico rialzista del dollaro americano.
Come già detto ieri, ripartono le valute cosidette rifugio, ovvero yen giapponese, ma più di tutte il franco svizzero, che ieri ha messo a segno un ottima performance, portando il futures sui livelli di massimo precedente a 1.0328. la spinta rialzista ha subi innescato l’interesse dei retail che dono passati dal 51% corti al 66% attuale, dando chiaro segnale di ricerca di mean reverting, in un momento di forte risk off.
Respira finalmente l’euro , che alla luce di maggiori prospettive di rialzi tassi nel prossimo luglio , inizia a godere di interesse da aprte degli investitori, andando come di consueto ad attrarre i traders retail in posizioni corte di mean revertig, che sono passate da un timido 40% di eiri ad un 47% attuale sull’intero basket, mentre sul cambio principale eurusd si passa da un 66% long ad un 57% attuale, segno che sui primi rialzi sono pronti ad uscire dalle posizioni long, per dare spazio al consueto posizionamento contrarian, che sarà benzina utile per eventuali partenze di trend, confermate dal break out dei massimi di 1.0610 per estensioni possibili fino 1.0950.
Il dollaro storna contro tutto e anche le oceaniche ne beneficiano in un movimento rialzista che porta audusd alle porte di 0.7075, con i retail ancora al 57% long, ma già pronti ad incrementare le posizioni corte, che stanno procedendo a rialzo nelle ultime ore, un break out dei massimi di ieri porterebbe i prezzi ad estenszioni fino alle arre di 0.7270 prima di valutare ulteriori ingressi short.
Con la caduta del dollaro americano e la partenza del franco svizzero il cambio usdchf non poteva che vedere profondi ribassi , passando dai assimi di 1.0080 a 0.97 figura, con un immediato ribaltamento del sentiment retail, che passa leggermente positivo con un 51% retail long. Dopo settimane di posizionamenti corti alla caccia di storni. La struttura ribassista fa sperare in allunghi , che troverebbero migliori prezzi di ingresso su eventuali storni nelle aree di 0.98 figura, area dove convergono le mm21 e 100 in h4 oltre ad una serie di resistenze statiche.
Siamo a venerdi e sarà interessante monitorare le chiusure settimanali, per valutare le potenziali proiezioni che ci condurranno alla fine di questo mese di maggio 2022.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
BITCOIN, SAREBBE MEGLIO UNO STORNO!La tendenza è indubbiamente ribassista, sia nel grafico giornaliero che in quello settimanale, e addirittura potrebbero esserci sorprese nel grafico mensile qualora la quotazione si confermasse (a fine maggio) al di sotto della EMA21 con un possibile cambio di trend di lungo periodo. Rimanendo in un'ottica di più breve periodo dobbiamo entrare in questo downtrend con un obiettivo di possibile target in zona $22.500; per fare questo potremmo valutare delle vendite su break out del livello $28.500 ma avremmo sicuramente un rapporto risk/reward meno conveniente. L'ideale sarebbe assistere ad un movimento di momentanea correzione in area $31.600 per poi verificare la presenza di uno dei miei segnali di Price Action ed entrare short ad un prezzo nettamente più conveniente. Vedremo ovviamente ciò che il prezzo ci mostrerà nelle prossime ore!
Maurizio
STORNO O INVERSIONE?BUONGIORNO FOREX DEL 18.05.2022
Dopo tanto attendere ecco che i mercati presentano i primi segnali di storno, primo tra tutti il dollaro americano, che dopo una sequenza di sei settimane di rialzi, inizia ad aggredire i minimi intraday andando a rompere i minimi della scorsa settimana a 103.40 per approdare sulla mm21 periodi daily a 103.10.
Il contesto macro non è cambiato, e ieri Powell ha ribadito la volontà di alzare i tassi di interesse fin tanto che l’inflazione non darà segni di cedimento, dunque questi primi movimenti di storno del dollaro sono già occasioni di acquisto?
Beh per buona parte dei traders retail si!
Dai 17881 lotti long sul basket dollari, oggi ne ritroviamo 29360, il che ribilancia le percentuali che passano da 68% corti di ieri a 54% attuale, segno che molti traders in posizione contrarian short hanno colto rapidamente questa occasione per uscire dalle loro posizioni mean reverting, e tanti erano pronti ad entrare in trend long sul dollaro.
Il quadro tecnico sul dollar index pone supporti importanti alle aree di 103.16-103.25, e sebbene anche la nostra idea rimane pro dollaro sul medio termine, non possiamo escludere maggiori affondi sul biglietto verde che potrebbe giungere alle aree di 101.00 prima e 99.00 poi senza ancora compromettere il quadro tecnico rialzista di lungo.
Le ripercussioni sulle majors sono state immediate, con eurusd che torna a 1.0550, con forti posizionamenti corti da parte dei retail che passano al 56% short, aprendo a possibili allunghi rialzisti che vedrebbero approdi alle aree di 1.0675, livello della mm200 in h4 anche in questo caso , senza dare ancora il via a vere e proprie inversioni di trend.
Anche il cable vede finalmente allunghi rialzisti, allontanandosi dai minimi di 1.2125 per approdare alle porte di 1.25 figura, con i traders retail che portano il loro posizionamento non lontano dalla parità al 51% long, il che farebbe ben sperare per allunghi fino alle aree di 1.2640, area dalla quale rivalutare eventuale nuova forza del dollaro.
Prosegue infine lo storno di usdcad , che mantiene una chiara struttura ribassista a massimi e minimi decrescenti in h4 sotto la mm21 con i retail long contrarian al 59%, il che ci farebbe propendere al breakout dei minimi di ieri posti a 1.28 figura per dei posizionamenti short ancora in linea con l’attuale fase correttiva del dollaro americano.
Tuttavia non cambiamo la nostra view di medio periodo, ovvero un dollaro americano ancora forte, in quanto le condizioni macro non sono variate, e gli attuali storni tecnici non possono essere visti vome vere inversioni di tendenza, in grado di mettere in crisi la struttura rialzista del biglietto verde.
Medesimo principio ci muove sul mondo equity, dove gli inequivocabili respiri degli ultimi giorni, non ci fanno ancora propendere per dei rialzi tali da invertire la tendenza di medio periodo, che riantra nella prospettiva di un rallentamento economico globale, domostrato ancora stanotte anche dal Giappone che ha pubblicato dati sul PIL del primo trimestre 2022 che in questo caso in rallentamento, seppur le politiche economiche della BOJ siano propense ad idee dovish di allentamenti economici importanti.
Dunque il Nasdaq che approda alle aree di 12520 rimane sotto la mm21 periodi daily, chesa ancora segnalare inversioni, ma timidi accenni di storno dai minimi, che potrebbero indubbiamente approdare alle aree di 12800 , lasciando invariato il quadro tecnico fortemente ribassista.
La debolezza del dollaro lascia respiro anche al mondo commodities, special modo i metalli come il silvers che stava vivendo un fortissimo ribasso con quattro settimane consecutive in territorio negativo, fino alle aree di 20,424$ per poi stornare agli attuali 21.60$ . anche in questo caso , le dinamiche dollaro centriche non modificano le nostre aspettative, che leggono nel breve solo uno storno di tutti gli asset class, senza determinare l’inversione di lungo. Anche sul mondo commodities quindi le prospettive di recessione globale peseranno a nostro parere sui prezzi dei metalli industriali come il silvers o il copper, seppur in una prospettiva di più lungo periodo.
Pubblicati infine stamattina i dati sull’inflazione UK, che seppur al di sotto delle aspettative, mostrano un balzo dal 7.0% dell’ultima rilevazione ad un poderoso +9.0%, segno che la corsa dei prezzi è tutt’altro che rallentata, e che i quattro rialzi tassi messi in campo dalla BOE non hanno ancora sortito nessun effetto reale.
Avremo poi appuntamento con l’inflazione in euro zona alle 11.00 anch’esso atteso sui massimi di +7.5% ma in questo caso la BCE on ha ancora giocato le sue carte, con la sola prospettiva di rialzi tassi nel prossimo giugno.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
Ripartono i rendimenti al rialzo e le borse? 17.05.2022Le banche centrali confermano le intenzioni rialziste sui tassi e ridanno fiato alla salita dei rendimenti.
Vediamo le conseguenze su EURUSD e sugli indici azionari principali. Apple e Bitcoin non anticipano forza (per adesso).
Analizziamo Edison.
EURUSD in ripresa verso 1,0480Su questo grafico vediamo che la zona al di sotto ,10375 è stata sempre comprata in tutte le occasioni di spinta ribassista. Questo non signficia che l'inversione definitiva è iniziata in quando la dinamica settimanale rimane assolutamente ribassista. Personlamente penso che EurUsd si sta preparando per una dinamica rialzista forte per i prossimi mesi con un indebolimento di dollaro.
Per questa settimana, già dai primi giorni, è possibile vedere EurUsd ritornare verso 1,0480
DOLLAR INDEX NUOVI MASSIMIBUONGIORNO FOREX DEL 13.05.2022
Continua la forza del dollaro americano che segna nuovi massimi di periodo a 104.80, schiacciando di fatto tutte le altre majors, tuttavia il posizionamento retail di quest’oggi mostra segni di stanchezza da parte nel sentiment contrarian dollaro che abbiamo visto fino ad oggi.
Le percentuali lette nel basket dollari mostrano un 75% short, a fronte di un 78% di ieri mattina, segno che qualcosa sta lentamente cambiando, anche le correlazioni inter market mostrano questa mattina la voglie di stornare dai minimi.
Il percorso fatto fino ad oggi è stato un chiaro rally ribassista del mondo equity, una schiacciante forza del dollaro americano con la caduta pesantissima del comparto cripto, che ad oggi grida a gran voce la necessità di un respiro.
Eurusd che ha toccato 1.0350, area di minimo del 2016 sembra stamani trovare ingressi di posizioni short da parte dei retail che come spesso accade entrano in netto ritardo nel trend oramai concluso, dando cosi la possibilità ai grandi operatori di trovare controparte valida per scaricare posizioni in trend detenute fino a quel momento.
Eurusd mostra pertanto un sentiment long in netto calo, che passa dal 78% visto ieri al 73% attuale, segno che probabili allunghi fino alle aree di 1.0475 non sono da escludere, seppur non determinanti per un’inversione del trend ribassista.
Interessante anche usdjpy che dopo l’incredibile rally rialzista che lo porta a registrare ad oggi una performance da inizio anno del +12% sembra finalmente voler cedere qualche punto percentuale, iniziando a perdere le aree di 130 figura, giungendo nella giornata di ieri a 127.50, per poi recuperare 2 figure. Alta volatilità dunque , ma la struttura sembra cambiare e il test delle aree di precedente supporto di 129.50 sembrano poter dare spazio a nuovi allunghi ribassisti. Tuttavia rimaniamo cauti nel vendere dollari, che godono ancora di una grande forza strutturale e oltre a degli storni e prese di profitto non crediamo possano concedere molto di più
Con una sequenza di sei settimane consecutive di ribassi, il dollaro neozelandese giunge alle aree di 0.62 figura, da dove il mercato sembra cercare anche in questo caso degli interessanti respiri, che dovranno tuttavia essere confermati dal breakout dei massimi di ieri posti a 0.63 figura. Il sentiment retail rimane ancora al 78% lungo, ma anche in questo caso anomali ingressi di posizioni corte qui sulle aree di minimo fanno ben sperare per degli storni che potrebbero trovare target nelle aree di 0.6475.
Anche il comparto azionario rimbalza dai minimi di ieri, senza per ora invalidare la struttura di lungo periodo ribassista, ma tuttavia cerca di dare spessore ad un trend che altrimenti si limiterebbe ad essere un profondo rally. Potenziali storni potrebbero portare il nasdaq alle aree di 4061 e 4123 senza ancora invalidare la struttura ribassista, pertanto sono target da ricercare con estrema cautela, cosi come il dax che questa mattina sembra dare struttura rialzista e puntare alle aree di massimo della scorsa settimana di 14300pnt.
Anche il mondo crypto sconvolto dalle ultime notizie e avvenimenti sul token Luna e TerraUSt, sembra voler recuperare dai minimi di questo 2022 , con un Bitcoin che ha rotto il livello dei 30 000$, fino ai 25300$ per poi recuperare nella sessione asiatica, e riportarsi a quota 30700$.se il mercato mantiene la sua forte correlazione diretta tra Bitcoin ed Equity, non possiamo escludere un ribalzo di entrambi gli asset class che porterebbe potenzialmente bitcoin alle aree di 3500 $, ma oggi venerdi ultima giornata di questa ottava, e la cautela resta obbligo, portando le prospettive di storni ad inizio settimana prossima.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta