ECONOMIA AMERICANA TROPPO ROBUSTA PER CEDEREIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 27.01.2023
-CONTESTO
Inutile negare che l’economia USA rimanga forte, sebbene ci siamo indicatori macroeconomici in calo, come i PMI e lo stesso Pil , del quale ieri abbiamo avuto la prima pubblicazione relativa al Q4 2022, sebbene siano chiaramente in rallentamento, possiamo ben dire che stanno reggendo l’urto con tassi di interesse prossimi al 5%.
I mercati proseguono la loro scia di sentiment di risk on, pur consapevoli del rallentamento che l’economia americana e mondiale ha subito nello scorso 2022, ma anche consapevoli che i tassi di interesse delle principali economie mondiali sono oramai verso i massimi, e ad alimentare le speranze, special modo per l’America, sono i dati sull’inflazione, che mostrano un chiaro rallentamento dando vita ad un sentiment di fiducia nella congiuntura macroeconomica americana.
Ricordiamo che la FED, cosi come le altre banche centrali hanno l’obiettivo di massima occupazione e controllo dell’inflazione, ora premesso che un’inflazione al 6% rimane un valore da non sottovalutare, è altrettanto vero che la rapidità con cui i valori sono rientrati, lascia stupiti, e pone le basi per un rallentamento non lontano delle politiche monetarie della FED, e se a questo aggiungiamo il piano di QT, ovvero il drenaggio di liquidità già in atto in America, non prossimo dire che l’economia abbia avuto terreno fertile ed i dati che ci ritornano sono ottimi in proporzione al contesto nel quale ci stiamo muovendo.
Si dovranno attendere gli effetti cumulativi dei rialzi tassi, questo è una certezza, ancora almeno 6 mesi per sapere se davvero l’economia Usa punta all’atterraggio morbido, ma i dati di ieri del PIL americano, mostrano ancora robustezza. Un Pil per il Q4 che si attesta al 2.9%, di certo in calo rispetto al precedente +3.2% ma le stime davano un +2.6% segno che gli analisti erano molto pessimisti, e come ben sappiamo il mercato lavora sulle aspettative e piacevoli sorprese generano entusiasmo.
-FOREX
Il mercato valutario vede ancora un dollaro Usa asfittico, nella proiezione di una FED meno aggressiva e con la minor necessità di rifugiarsi nel biglietto verde, mentre si prediligono asset da investimento, come le valute oceaniche, che godono di una prospettiva forte di rialzi tassi, special modo dopo i dati sull’inflazione australiana.
Il quadro retail vede ancora un 71% di retail long sul dollaro usa, segno che non è terminata al pressione ribassista sul biglietto verde da aprte dellle mani forti, mentre calano le posizioni short sulla moneta unica, passando da 74% di ieri all’attuale 68% , segno che le resistenze iniziano a pesare sull’Euro aprendo scenari per possibili storni ribassisti, che non invalidano tuttavia il trend principale.
Equilibrio per la sterlina, che trova il mondo retail al 52% short senza dare spunti di direzionalità.
lo yen respira nei prezzi e nel posizionamento retail, dopo i dati di questa notte sull’inflazione giapponese ancora in rialzo. Il sentiment retail si porta al 53% long dal precedente 61%.
Ancora spinte le posizioni contrarian short sul dollaro australiano con un 78% di retail in posizione corta sul basket, in leggero respiro rispetto al 87% di ieri.
Anche il cambio originale audusd vede il sentiment calare dal 84% al 78% con i prezzi che si portano al test delle resistenze a 0.7125-30.
Respirano anche le posizioni sul dollaro canadese, con un 71% di retail long rispetto al 85% di ieri, il che lascia respirare usdcad che storna dai minimi si 1.3315.
-EQUITY
Mercato equity mondiale che non abbandona i massimi di periodo, a partire dal tech, con il nasdaq a 12000 pnt, che mostra acquisti su tutti gli storni ribassisti e sembra ora puntare al break out dei massimi a 12200.
Anche in Europa il dax rimane ancorato in un trading range sui massimi di periodo tra 15200 e 15000 pnt, con le resistenze chiave poste a 15300 pnt
Seguiamo le chiusure settimanali, che saranno di preparazione agli appuntamenti con le banche centrali della prossima settimana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Eurusd-4
I MERCATI DOPO LA BANK OF CANADA E TESLAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 26.01.2023
-CONTESTO
La tempesta che tutti temevano e che tutti annunciavano sembra risolversi in una pioggerella delicata, che potremmo definire forse anche benefica, come per una pioggià estiva che rinfresca e riequilibra l’ambiente, cosi le decisioni di ripristinare la liquidità presente nei sistemi monetari mondiali, anche a costo di un rallentamento economico sembra ora poter rivelare i suoi aspetti meno oscuri.
Ieri giornata simbolo con la BOC, la prima delle banche occidentali a rallentare il ritmo di rialzi tassi, con un incremento di soli 25Bp, mostrando un quadro della congiuntura macro in rallentamento, con prospettive di crescita per questo 2023 in calo rispetto alle stime del 2022 , ma senza tuttavia cadere nello scenraio di profonda recessione.
I timori di una delle recessioni più dure degli ultimi 40 anni, sembra svanire di fronte alle economie mondiali che si dimostrano resilienti , capaci di difendere la loro capacità produttiva. La domanda cala, con la spesa delle famiglie che sembra guidare il rallentamento della domanda canadese, riportando la crescita a valori nella norma non più drogati dalla iper liquidità immessa negli anni scorsi.
Che la transizione non fosse priva di dolori lo si sapeva fin dall’inizio, ma il conto sembra meno salato del previsto.
Per il momento la BOC dichiara di mantenere a questi livelli il costo del denaro, pur rimanendo aperta ed elastica alle esigenze dell’economia, senza temere di dover nel caso ripartire con gli incrementi del costo del denaro.
Mentre la BOC apre la strada a potenziali pivot delle altre banche che potrebbero seguire l’esempio e iniziare a rallentare i loro ritmi di rialzo tassi, ieri sono stati pubblicati i dati relativi alle trimestrali Tesla, che mostrano un’azienda in buona salute, con utili e ricavi in crescita. Buone le vendite di automobili elettriche per il leader del settore, che viene penalizzata solo nei ricavi netti a causa di una riduzione dei prezzi decisa per andare in contro alle esigenze dei consumatori. Al momento il problema di Tesla sembra essere solo l’adeguamento produttivo per abbattere al massimo i costi di produzione e alzare i ricavi netti, ma la prospettiva per l’azienda e l’intero settore sembra essere buona, negando ancora una volta lo scenario tanto temuto di rallentamento economico globale.
-FOREX
Il mondo valutario trova quindi debolezza per il dollaro canadese, che paga la prospettiva di tassi fermi all’attuale 4.50% perdendo da inizio settimana il -0.58% medio contro le altre majors concorrenti, e spingendo ancor di piu il mondo retail a posizioni lunghe che si portano al 85%.
Dall’altro lato ancora la forza del dollaro australiano che ora, dopo i dati sull’inflazione pubblicati ieri, vede interesse da parte degli operatori portando il basket a guadagni del +1.97% settimanale medio , e trascina il sentiment retail al 86% short a caccia dei massimi , che potrebbero ora essere lontani per questo asset.
Continua la debolezza del dollaro usa, che rimane fermo sulle quotazioni minime di periodo , e mantiene dunque il mondo retail al 72% long in attesa di respiri che potrebbero dover attendere la FED del giorno 1 per manifestarsi, cosi come potrebbe essere occasione di ulteriori allunghi ribassisti in caso di una FED iper accomodante.
Ancora tonico l’euro, che vede un sentiment del 75% short da parte dei retail a fronte di una performance del +0.19% del basket in questa settimana.
-EQUITY
Cambio di tono per il mondo azionario, che ora crede nella scampata tempesta, e guarda con fiducia all’appuntamento con la FED e ad un possibile rialzo di soli 25 BP.
I listini mondiali tutti in territorio positivo per questa settimana, vedono il NASDAQ al test delle resistenze a 11950 punti pronto per allunghi fino a 12095
Ovviamente tonica ancora l’Europa con il dax ancorato ai massimi di 15116 pnt, ma sotto le resistenze di 15287 pnt con i supporti chiave a 14941 pnt baluardo per il trend rialzista.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
La giornata di oggi attende il pomeriggio con i dati USA sul PIL del Q4 2022 per valutare il rallentamento economico americano e le prospettive degli interventi necessari da parte della FED.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
EURUSD, scalping intradayOttima opportunità questa mattina sull’EURUSD, si è svegliato rialzista e mi auguro che continui così fino a 1.094 dove troviamo la prima resistenza giornaliera.
Abbiamo tempo fino alle 10:30 italiane per entrare short su tale livello, il target è il Pivot a 1.09 in correlazione con la MML H4 .
Ricordatevi lo Stop Profit, ratio profitto/perdita consigliata 2:1 , se il prezzo rompe la resistenza prima delle 10:30 lasciatelo andare, non anticipate niente!
FREE : EURUSD, scalping intradayPer lo scalping di questa mattina partiamo dall' EURUSD, il prezzo deve raggiungere almeno la seconda resistenza giornaliera a 1.094 entro le 10:30 italiane ; da qui potremo tentare uno short con target sulla MML H4 a 1.09 o meglio ancora sul Pivot a 1.087.
Gli MCS M1 e M5 sono carichi, devono scaricare! Questo conferma l'ipotesi Short a 1.0935 ( indicatore non presente sul grafico).
Ricordatevi di impostare sempre lo Stop Profit.
EURUSD, scalping intradayMentre USDJPY, Crude e Nasdaq giacciono sul Pivot, l’EURUSD sembra l’unico che possa darci una chance questa mattina.
Andiamo ad attenderlo entro le 10:30 italiane a 1.092 sulla prima resistenza intraday, stavolta la MML H4 non deve interessarci, dobbiamo cercare un livello di eccesso di forza più alto.
Come target possiamo cercare l’ 1.088, ovviamente usate saggiamente lo Stop Profit per salvare la posizione: meglio chiudere con 3 pips di guadagno che andare sotto e non sapere come recuperare.
DOLLARO USA VERSO IL TRAMONTOANALISI COT REPORT del 22.01.2023
-CONTESTO
Torniamo alla consueta rubrica settimanale di analisi dei dati forniti dal cot report sul posizionamento dei big players sui futures quotati al CME di Chicago, approcciandoci questa settimana con uno sguardo nuovo, con l’idea che il 2023 sembra avere tutte le carte in regola per essere l’anno dell’inversione.
Abbiamo vissuto il 2022 all’insegna dell’iper inflazione, con una crescita dei prezzi rapida e decisamente sottovalutata dai capi delle banche centrali occidentali, che sono corsi ai ripari con una sequenza di rialzi tassi come pochissime volte abbiamo visto nella storia.
I rialzi tassi jumbo da 75 Bp , sembravano oramai all’ordine del giorno e la lotta alla corsa dei prezzi, ha gettato panico e paura sui listini azionari mondiali, ponendo basi di incertezza sulle future condizioni delle aziende mondiali guardando come inevitabili i allentamenti della domanda globale.
Lo scenario di recessione globale è stato dato per scontato dalle banche centrali come dal FMI, e tutti aspettavano il crollo dei listini azionari, che a guardare le performance di fine anno, non possiamo certo dire che non si sia presentata.
Come sempre il mercato si adegua rapidamente e guarda subito al futuro, metabolizzando l’idea di recessione che dava gran valore al dollaro Usa come asset rifugio , siamo passati ora ad uno scenario di transizione, dove la speranza da forti segnali di ripresa ed i timori di una super recessione sembrano abbandonare i mercati che rigettano anche il dollaro Usa non più unico asset rifugio di questo nuovo anno.
Se da un lato il mondo equity , manifesta sprazzi di speranze rialziste, sulla scia dei rallentaamenti dei prezzi in America e sulla possibilità che la FED sia prossima ad un rallentamento nelle politiche monetarie dettate dai rialzi tassi fino a questo momento, dall’altro a non trovar più sostegno è il dollaro americano, che perde il suo fascino di bene rifugio, quel fascino che ha portato molti paesi esteri a far gran scorte di dollari Usa per compensare la corsa dei prezzi di materie prime e alimentari.
Ora che i prezzi dell’energia stanno rientrando, molti paesi ritengono inutile mantenere scorte alte di dollari, liberando cosi una buona quantità di dollari, per dirigersi verso altri asset , come ad esempio il gold.
-FOREX:
il mondo valutario vede oramai l’inversione netta della tendenza pro dollaro , che ha dominato tutto il 2022, per far spazio a nuovi asset nei portafogli degli investitori, come ad esempio l’Euro, o anche le valute oceaniche, che godono di prospettive sui tassi di interesse ancora molto elevati, dati gli alti livelli di inflazione presenti sia in Australia che in Nuova zelanda. Non da meno la moneta unica, dove gli operatori riservano buone speranze di vedere in azione una BCE rimasta molto indietro rispetto alla FED nella corsa ai rilazi tassi.
Insomma questo 2023 si apre sotto il segno delle inversioni delle tendenze viste nel 2022, con forti cambi di rotta e inversioni repentine, che non devono trovarci impreparati
Ma procediamo con il consueto ordine:
EURUSD
Leggero respiro nelle posizioni nete lunghe dei big players per l’euro, che vede le mani forti arrestarsi a 126 984 contratti netti lunghi, rispetto ai 134982 della precedente settimana.
Non possiamo tuttavia non notare come la corsa a rialzo delle posizioni nette long rispetto al loro valore medio sia ancora poderosa e parlare di possibili inversioni nel sentiment sembra del tutto fuori portata.
Il quadro tecnico, che premia l’assetto rialzista di eurusd, gode da un lato della spinta pro euro e dall’altro della debolezza del dollaro americano, portando eurusd ad un trend rialzista molto tecnico, che trova ora supporto a 1.0725-1.08 figura, sopra la mm21 daily con proiezioni long fino a 1.0930-50 prima e 1.1150 poi.
GBPUSD
Non brilla la condizione macroeconomica del regno Unito, che vive forse la recessione peggiore del blocco occidentale al momento, ma la sterlina, che pur vivendo ancora forti posizioni nette corte da parte dei big players, trova una modesta tendenza rialzista.
Le mani forti si portano a -24697 contratti netti corti, in linea con le ultime 3 rilevazioni, senza dunque esprimere nessuna netta tendenza, ma manifestando la voglie di ridurre lentamente la loro esposizione netta short.
Il rapporto con i valori medi delle posizioni big players, evidenzia la tendenza in atto, che ha abbandonato oramai le vendite aggressive viste con il Governo Truss, ma che ancora non gode del favore delle mani forti.
Il quadro tecnico al momento premia tutti gli asset contro dollaro, pertanto gbpusd continua la sua corsa rialzista portandosi sopra 1.23 e andando al test delle resistenze di 1.2450 prima , lanciandosi a possibili allunghi rialzisti fino 1.26-1.27 figura.
YEN
Anche per lo yen è anno di cambiamenti, sebbene gli operatori stiano ancora scommettendo su un futuro cambio di rotta della BOJ, che riamane per ora ferma nelle sue dichiarazioni di politica economica accomodante, sembra essere un lontano ricordo il posizionamento netto corto dei big players a oltre 100 000 contratti, se paragonati agli attuali 22961.
La tendenza a ricoprire le posizioni corte sullo yen sembra abbastanza evidente, e la riduzione di 12416 contratti di questa settimana, lascia pochi spazi a dubbi.
Il quadro tecnico di usdjpy, manifesta in pieno il cambio di rotta che oggi vogliamo mettere sotto la lenta, con un dollaro usa oramai alla deriva, e uno yen giapponese che trova le scommesse rialziste degli investitori.
La grande corse long di usdjpy è terminata, per lasciare spazio al trend ribassista chiaramente visibile sul daily, e che ora mantiene i prezzi sotto pressione a 129.50, con la prima area di approdo a 125.75, per poi guardare a potenziali allunghi ribassisti oltre i supporti, che confermerebbero il cambio di paradigma.
AUDUSD
Anche per le oceaniche inizia a palesarsi un cambio di rotta, con la tendenza del sentiment delle mani forti in netto recupero , sopra la media a 21 periodi, con 33620 contratti corti, stabili su un breve orizzonte temporale, ma in netto recupero sui periodi piu lunghi.
Il quadro tecnico in linea con la tendenza di recupero, al momento trova i prezzi sopra 0.6880 primo supporto tecnico , proiettandosi verso i break out rialzisti oltre le resistenze di 0.7050 a 0.7250
USACAD
Ancora pesante il dollaro canadese, che segue le orme del dollaro Americano, appesantito anche da una correlazione diretta con il WTI; in fase di storno dai massimi che non aiuta la ripartenza del dollaro canadese. Al momento le mani forti si trovano con -27259 contratti netti short, in linea con le ultime rilevazioni, e ancora sotto i valori medi delle ultime 21 rilevazioni.
Il quadro tecnico al momento ben evidenzia la fase di incertezza dei prezzi, che si bilanciano nella debolezza delle due valute, con i prezzi a 1.3375 in netta compressione di volatilità già da settembre 2022
NZDUSD
Anche il dollaro neo zelandese segue la scia del dollaro australiano con posizionamenti netti lunghi da aprte dei big players che si portano a 6058 contratti, mantenendo saldo il sentiment rialzista sopra la mm21 periodi.
Anche il quadro tecnico al momento conferma la tendenza rialzista, che vede i prezzi al test delle resistenze poste a 0.65-0.6575 livelli oltre i quali non si escludono approdi a 0.67 figura.
USDINDEX
Netta inversione per il dollaro americano, che vede con simpatia ora anche potenziali posizionamenti netti corti da parte dei big players, che ora si portano a soli 13358 contratti netti long, abbandonando i picchi massimi visti nel 2022 e portando ancora in scia negativa la tendenza del sentiment oramai stabilmente sotto la mm 21 periodi.
La rapidità con la quale le mani forti stanno liquidando le posizioni dollari ci fanno credere in possibili posizionamenti netti corti nel prossimo futuro.
Anche il quadro tecnico conferma questa tendenza, con le quotazioni che si portano al test di 101.25 livelli oltre i quali troviamo 99.50 come primo supporto.
L’inversione nella curva economica americana porta ad un chiaro ribilanciamento del dollaro rispetto alle altre majors concorrenti, che ora potrebbero addirittura essere viste come favorite.
-EQUITY:
il comparto azionario vive ancora fasi alternate di speranza e para, da un lato la speranza di vivere il pivot point delle politiche economiche mondiali, e dall’altro le dichiarazioni aggressive dei banchieri centrali e dai vari membri del consiglio che raffreddano rapidamente gli animi.
S&p
Il posizionamento delle mani forti rimane tuttavia ancora profondamente ribassista sull’sp500 con -226818 contratti, cosi come sul NASDAQ con -20633 contratti, senza per ora dare troppo spazio alla speranza.
La divergenza tra prezzi e sentiment è palese nelle ultime settimane, e la necessità di scoprire chi sta mentendo si fa pressante. A fare luce su questo dubbio sarà la FED che il giorno 1° febbraio ci farà capire chi prenderà il sopravvento sul mercato se la speranza o la paura.
COMMODITIES
Il mondo delle commodities ancora a doppia velocità, da un lato i metalli che trovano rinforzi nelle posizioni nette long, e dall’altro gli energy, che continuano la loro corsa ribassista.
gold
le posizioni dei big players sul gol passano a 153240 contratti long, mantenendo ora il nuovo mood rialzista, cosi come per il silver, dove troviamo 29599 contratti netti lunghi.
Entrambi gli asset sono meritevoli di storni tecnici, che tuttavia rimangono a nostro parere solo occasioni per rientrare in un buon trend rialzista in atto.
Ngas
Diverso il cammino degli energy, che vedono la caduta libera del NGAS con le mani forti nette corte di ben 177219 contratti, mantenendo la tendenza ribassista e sebbene tecnicamente sembri necessario uno storno, la pressione a ribasso rimane davvero importante.
Rimaniamo dunque in guardia in questo 2023 ricco di cambiamenti e pronti a tutte le novità che possono subentrare in un anno decisamente non privo di novità
buon trading
Salvatore Bilotta
Eur/Usd cosa dicono i Volumi del Cot? Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali ancora aperte a mercato. Rilievo i dati che poi studio direttamente dal Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
La settimana scorsa, mi avete chiesto:
- di spiegare cosa indichino i valori del Cot che riporto settimanalmente nelle tabelle e che rilevo direttamente dal Chicago Mercantil Exchange.
- di aggiungere in questo report, alla consueta analisi Euro/Usd, l’ analisi del Dax.
Necessariamente per completezza e chiarezza, per rispondere alla prima domanda, devo anche spiegare cosa siano i “Volumi Assoluti” del Cot che ho individuato io e che sono frutto esclusivo del mio studio e della mia personale lettura dei dati del Cot. Opere di ingegno, insomma, ahahhahahah scherzo ma in fondo è proprio così.
Se avete domande proverò per quanto mi sia possibile a rispondere settimana per settimana uno alla volta ad ognuno di voi. Basterà che inviate un messaggio 😊
Cercherò di fare tutto nel modo più semplice possibile.
Cosa indicano i valori del Cot che leggiamo abitualmente nelle tabelle?
Quando iniziai a studiare il Cot, come avete letto nel file Power Point di presentazione della mia ricerca, facevo riferimento esclusivamente al saldo netto Open Interest dei contratti riferito a ciascun strumento.
Mi spiego meglio.
A tutti noi ogni tanto è venuto in mente: ma gli Istituzionali questa settimana, ad esempio su Euro, sono Long o sono Short?
Poi ci viene detto o leggiamo che sono long piuttosto che short o che sono ancora long ma hanno, sempre ad esempio, diminuito le posizioni rispetto alla settimana precedente.
Ovviamente non è esattamente così.
Il valore del Cot è il risultato netto della somma di tutti i contratti futures (c’ è anche un Cot aggregato riferito alla somma dei futures e delle opzioni ma nella generalità dei casi ci si riferisce sempre e solo ai futures) long ancora aperti a mercato – meno - tutti i contratti short ancora aperti a mercato su quel particolare tipo di strumento.
Si parla di Open Interest perché sono i contratti ancora aperti a mercato mentre si parla di somma perché gli Istituzionali non sono una sola persona o una sola azienda ma sono tanti e numerosi soggetti economico/giuridici diversi e di grandissimi dimensioni. Essi, non sono solo indipendenti l’ uno dall’ altro ma hanno anche una propria particolare visione sull’ andamento futuro del mercato.
Questo comporta necessariamente, dipendendo dalla propria visione, che alcuni apriranno contratti short ed altri contratti long.
A questo si aggiunge, come abbiamo visto la settimana scorsa, che ciascuno di loro a differenza di noi piccoli retail, apre contemporaneamente sia posizioni short che posizioni long come risultato operativo della enorme quantità di contratti e soldi che spostano e che devono trovare contropartita nel mercato.
Praticamente è come se ciascuno di essi fosse un enorme peschereccio transoceanico che oltre a fare rotte diverse liberano anche ami lungo il tragitto in direzione opposta (mentre vanno a ritirare le reti precedentemente gettate – target-) che recupereranno in un secondo momento quando torneranno indietro.
Ho chiamato quindi “Volumi Assoluti” la somma in valore assoluto delle posizioni short e long, ancora aperte a mercato, di tutti gli istituzionali per ciascun strumento considerato.
Ho aggiunto l’aggettivo Assoluti per distinguere questi particolari volumi dai volumi classici di scambio che siamo abituati a vedere sul mercato. Questi ultimi infatti non si riferiscono agli Open Interest (ossia alle posizioni aperte a mercato) ma al totale del numero di transazioni avvenuto, in un particolare periodo di tempo preso a riferimento, non distinguendo tra chiusure di posizioni o apertura di nuovi contratti. Ogni transazione è indifferentemente considerata una unità di volume.
Detto questo, da un paio di settimane mi sto concentrando, come avete visto, su questi “Volumi Assoluti” soffermandomi sulla composizione interna tra long e short, su euro e su dollaro, che ha dato origine a quel saldo di Open Interest.
Per questo nella tabella n.1 riportato nel grafico Eur/Usd sono riportati i saldi netti dei Cot del Forex di questa settimana più la composizione aperta dei “Volumi Assoluti” di Euro e Dollaro che hanno dato vita ai rispettivi saldi😉.
tabella n. 1
Riassumendo la tabella n.1, se ci soffermassimo solo alla prima parte, dove sono espressi i saldi netti del Cot sembrerebbero semplicemente diminuite sia le posizioni su Euro che quelle sul Dollaro che sono passate rispettivamente da
134.982 a 126.984 e da 16.540 a 13.358 e che quindi la situazione rimane apparentemente invariata, ma se analizziamo i “Volumi Assoluti” Splittati tra Short e Long riportati nella seconda parte della tabella n. 1 ci accorgiamo che:
- posizioni Long Euro diminuite del 82% sul totale dei “Volumi Assoluti” (10.344 / (10344+2346))
- posizioni Short Euro diminuite del 18% sul totale dei “Volumi Assoluti” (2.346 / (10344+2346))
Ossia su euro sono state chiuse nella quasi totalità posizioni long senza alcun incremento di posizioni short, quindi tradotto ci sono state prese di profitto (diminuzione dei long del 82%) e ripensamenti e o dubbi (diminuzione degli short del 18%) sulla propria visione di alcuni istituzionali che hanno cominciato ad incassare perdite (questa è un'altra cosa di cui nel tempo parleremo per sfatare un luogo comune ossia che gli Istituzionali non perdono mai). Costoro, in altre parole non hanno fatto un Stop & Reverse ma solo uno Stop. Probabilmente questa piccola % di Istituzionali short temono una rottura in breakout degli 1,08 mentre al contrario la maggior parte degli Istituzionali shortisti potrebbe continuare a rimanere ancora a mercato con i loro contratti in perdita in attesa di un ritracciamento che minimizzi le perdite e dia anche la possibilità di nuove entrate a prezzi migliori (e qui ci riallacciamo alla mia idea di un probabile pull back che ho esposto settimana scorsa).
Fondamentalmente la stessa idea di essere arrivati su una forte area di resistenza è stata condivisa anche gli istituzionali che hanno chiuso le loro posizioni long su euro e che hanno preferito incassare profitti per aspettare magari un livello migliore di rientrata a mercato.
Se facciamo lo stesso calcolo sul Dollaro otteniamo:
$ posizioni long del Dollaro diminuite del 70% sul totale dei “Volumi Assoluti” (2.234 / (2234+948))
$ posizioni short del Dollaro diminuite del 18% sul totale dei “Volumi Assoluti” (2.234 / (2234+948))
Per analogia al ragionamento fatto su Euro possiamo dire che :
la maggioranza degli Istituzionali che era long sul Dollar Index ha ritenuto opportuno chiudere in perdita le proprie posizione ed a questo si somma un altro 18% di Istituzionali che invece hanno preso profitto sulle loro posizioni short.
Ora visto che mi sono dilungato molto nella spiegazione dei dati delle tabelle e dei “Volumi Assoluti” commenterò velocemente i grafici dei miei indicatori del Cot che anche questa settimana confermano ed aggiungo informazioni importanti ai dati esposti sopra.
Questa settimana ho scelto il grafico del Canale Valutario o Forze Relative e l’ Indicatore del Cot normalizzato pesato su tutte le valute da noi prese in considerazione ossia Euro, Sterlina, Aud, Nzd,Cad, Chf, Jpy.
Dal grafico delle Forze Relative, nonostante la diminuzione del saldo netto del Cot di Euro, l’ Indicatore della Forza di Euro non schioda di una punto mentre quello del dollaro perde forza pressato anche dal recupero di forza di tutte le altre valute che vediamo sotto al dollaro che si accorpano e che accorciano la distanza sul dollaro.
Sul grafico dettagliato dell’ Indicatore del Cot del Dollaro invece, questa settimana, mi è venuta l’idea di tirarci sopra, alla buona, una regressione lineare che evidenzia senza tanti indugi quale sia la direzione (SHORT!) intrapresa dal dollaro a partire dalla settimana del 26 settembre. Proprio in questa data, infatti, nei report 30 e 31 di fine settembre ed inizio ottobre, iniziai a scrivere per le prime volte circa la concretezza della possibilità che fossimo al principio di una inversione di forze relative tra Euro e Dollaro.
Concludendo l’ analisi sul Cot di questa settimana ne deduco che potremmo trovarci nel breve termine all’inizio di una fase distributiva del prezzo, non aggressiva, con parziali prese di profitto e chiusure di posizioni in perdita.
Contemporaneamente a medio lungo termine rimane del tutto inalterata la forza di Euro su un dollaro sempre più debole.
Parlo ovviamente di periodi di tempo brevi e a medio lungo termine riferiti a time frame Weekly.
2^ FASE – ANALISI GRAFICA DO EUR/USD DI QUANTO DETTO SOPRA
Per semplicità ho cercato di inserire tutto nel grafico.
Ho evidenziato le aree di scontro tra le forze long e short degli istituzionali. Queste aree di solito sono caratterizzati da break decisi che si consolidano successivamente con rimbalzi e ritest. Le aree che gli Istituzionali tendono a difendere sono quelle dietro alle quali hanno piazzato i loro contratti che oggi abbiamo ampiamente analizzato. Coincidono generalmente con i minimi ed i massimi delle candele che hanno operato il break o che sono state respinte.
Sempre nel grafico vi ho indicato il livello a 1,07737. Quella è stata la prima area dove ragionando in daily mercoledì scorso ho chiuso il 50 % delle mie posizioni short e mi sono protetto con stop a zero sulle restanti.
Si sarebbe anche potuto provare ad entrare Long, sempre su t.f. daily, con rischio ridotto proprio li sotto ma non l’ ho fatto anche se poi ho usufruito della scoppio di volatilità long con qualche operazione in scalping.
Per la prossima settimana l’ esercizio potrebbe essere quello di individuare altre aree simili a queste dove pianificare la nostra operatività. Si perché l’ operatività va pianificata in anticipo seguendo un piano operativo.
Altrimenti si rischia di viaggiare alla ceca inseguendo gli impulsi del mercato che ci porteranno regolarmente ad operare in ritardo 😊.
ANALISI DEL DAX
Come per Euro/Usd, dallo studio grafico del Dax c’ è puzza, a mio avviso, di ritracciamento.
Graficamente il Dax ha invertito con la rottura dell’area a 14.682 avvenuta settimana scorsa. Ora prima di sconfiggere gli Istituzionali che indossano la maschera da Orsetto, ancora presenti nell’ area dei 15 mila, il Dax dovrà cercare di verificare se le posizioni dei torrelli in area 14.680 siano davvero così forti e resistenti. Solo dopo questo consolidamento delle nuove fondamenta si potrà pensare ad un recupero definitivo dei massimi di gennaio 2022.
Così come quando si costruiscono nuovi edifici e si gettano prima i plinti, poi gli ingegneri comprovano con studi e prove di staticità che le basi siano solide e che si può procedere.
Bhe nel trading funziona praticamente uguale. Abbiamo gettato le basi a 14680 circa ma non le abbiamo ancora compravate per cui credo che attualmente ci troviamo su una buona area dove eventualmente considerare di prendere profitto nel caso in cui fossimo stati long da sotto e cercare nuova operatività di breve termine.
Ho cercato di indicare nel grafico le aree sensibili in modo che ognuno di noi possa sviluppare i suoi piani operativi 😉.
Da un punto di vista macro invece sinceramente non capisco cosa abbia da festeggiare l’ Europa che sin ora ha espresso una forza relativa esagerata (soprattutto il Dax) rispetto alle condizioni macro in cui tutti noi vertiamo. È vero che i mercati scontano in anticipo futuri miglioramenti ma io nel futuro a medio e medio/lungo termine per quanto riguarda l’ Europa non ne vedo a all’orizzonte.
Come ormai ripeto da un po’ di tempo l’inflazione Usa è del tutto diversa da quella Europea e quindi anche la cura dei Tassi di Interesse sarà a mio avviso più inefficace in Europa e necessiterà più tempo rispetto a quella Americana.
La stretta monetaria in Europa porterà, sempre a mio avviso, a peggiorare l’ economia reale e la depressione, al contrario degli Stati Uniti dove i dati che continuano ad arrivare rispecchiano una economia forte che regge botta congiuntamente ad un mercato del lavoro strutturato sopra ogni aspettativa.
Infine ma non per ultimo i dati che arrivano dall’Eia confermano la possibilità reale per gli Usa di abbassare nel 2023 i costi energetici grazie a nuovi fonti di approvvigionamento. Condizione questa diametralmente opposta per l’ Europa dove ad aggravare le nostre già precarie condizioni dal 5 febbraio prossimo ci si mettono anche nuovi embarghi alla Russia sui prodotti raffinati come il gasolio e si presume che la situazione europea potrebbe ulteriormente peggiorare con riflessi anche e soprattutto in Italia.
Ci si dovrebbe chiedere ma perché l’ Europa continua a fare harakiri da sola?
Non sarà mica che sotto sotto è spinta dall’ America che così rimane senza concorrenti ed ha strada libera per rivolgersi ai nuovi mercati emergenti come l’ India?
Ma questo qui lo dico e qui lo nego perché sono solo idee personali senza fondamento 😊 (almeno spero) ahahhahahah.
Se avete idee domande dubbi o chiarimenti basta che mandiate un messaggio.
Come sempre vi saluto e vi aspetto alla prossima settimana.
Ciao Emi
Disclaimer:
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
EURUSD, scalping intradayQuesta mattina andiamo ad attendere il prezzo sempre sulla MML H4 a 1.0901 , non siamo ormai molto lontani ed abbiamo tempo fino alle 10:30 ora italiana.
Come target intraday potremmo impostare la MML M1 a 1.0808 , ma sarebbe già sufficiente se arrivasse sul POC di questa mattina a 1.08347, dove attualmente risiede il prezzo.
L’MCS M1 è in eccesso di forza, è pronto a scaricare contratti da un momento all’ altro.
EURUSD - FOMC 1 FEBBRAIO 2023Buonasera a tutti traders !
Volevo aggiornarvi in merito la mia visione BEARISH su EURUSD qualora in data 1 FEBBRAIO 2023 la FED manterrà i tassi invariati nonostante un trend discendente dell'inflazione (da 7.7% a 6.5% negli ultimi 2 mesi).
Per quanto riguarda l'analisi tecnica, siamo su una resistenza importante dove il prezzo ha fatto un lieve breakout che, personalmente, si tramuterà in una falsa rottura qualora l'euro non darà ulteriori segni di forza almeno fino a 1.0900.
++
non è un consiglio finanziario ma analisi personale
EURUSD, aggiornamento scalpingLa MML M1 è stata bucata e il prezzo è schizzato in alto quasi sui massimi di ieri, dobbiamo mediare e impostare lo Stop Loss, perciò entriamo con una nuovo short a circa 1.0840 e impostiamo lo Stop Loss a 1.0880 .
Spostiamo il Take Profit in pari con la prima posizione sulla MML M1 a 1.0793 .
LA BOJ NON TEME L’INFLAZIONEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 18.01.2023
-CONTESTO
Più volte abbiamo richiamato l’attenzione di chi ci segue sulla necessità di separare le diverse aree geografiche del mondo come segue: da un lato l’occidente alle prese con l’iper inflazione per la quale le banche centrali hanno inasprito le politiche monetarie, e dall’altro lato l’oriente con una ricerca di ripartenza delle economie e ovvia caccia ad una sana inflazione da domanda.
Per il settore orientale stimolare l’economia è oramai un mantra, e la ricerca di consumi elevati che possano manifestarsi in una costante inflazione è uno degli obbiettivi primari.
Ora in Giappone, grazie alla svalutazione poderosa dello yen del recente 2022, l’inflazione inizia a fare capolino, con un timido 4%, che sembra molto ridotto rispetto alle inflazioni occidentali, ma la natura delle due resta profondamente diversa, motivo per il quale la BOJ stanotte ha mantenuto fermo il timone della politica monetaria.
Non si teme l’attuale corsa dei prezzi, generata in buona parte da una svalutazione monetaria che genera inflazione importata , tale da non preoccupare la BOJ, intenta a dimostrare ancora un controllo ferreo sull’economia e sebbene i rendimenti del debito sovrano siano stati lasciati liberi di portarsi al+0.50% , il controllo rimane e le politiche accomodanti anche.
Tassi ancora negativi quindi per lo yen giapponese con un -0.10% che lascia precipitare nuovamente la valuta nipponica, che perde terreno contro tutte le principali majors special modo contro le fortissime oceaniche, che oggi partono con un boost rialzista come pochi.
-FOREX
Il comparto forex dunque vive debolezza di yen giapponese che perde il -2.04% medio contro le concorrenti portando con se il mondo retail ad acquisti che portano il sentiment al +59%long.
Non da meno la debolezza del dollaro americano che torna a perdere terreno ed ad aggredire i minimi di periodo, lasciando ancora il sentiment retail in posizone long al 68%.
Anche l’euro, che ieri ha visto un rapido calo nelle quotazioni a causa delle dichiarazioni che vedrebbero un rallentamento nei prossimi rialzi tassi da aprte della BCE, oggi ritrova già l’attacco ai massimi , con il sentiment retail che rimane contrarian short al 71%.
Forti anche le oceaniche, con il dollaro neozelandese che riattacca i massimi di periodo spintendo verso nuovi break out rialzisti, trascinando in un nuovo mood di sofferenza le posizioni contrarian short dei retail attualemnte al 78%
Rimaniamo pertanto impostati su posizioni corte dollari Usa e long Majors, dando priorità alla moneta unica e al dollaro neozelandese.
-EQUITY
Ilcomparto azionario resta fermo sui massimi di periodo, con il nasdaq a 11580 pnt, l’SP sotto i 4000pnt, incapaci per ora di rompere a rialzo le ultime resistenze. Anche l’equity europea sembra aver bisogno di storni tecnici, con il dax sotto 15300 pnt, ma ancora non in grado di rompere i supporti di breve periodo e dettare potenziali ribassi sotto 15000 pnt.
-COMMODITIES
Ritraccia il gold, che dai massimi di 1928$ , in una flag ribassista si porta a 1890$ pronto tuttavia a nuovi allunghi rialzisti in caso di break out della trend line resistiva che mantiene i prezzi in un chiaro movimento correttivo lateral ribassista
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Pubblicati stammatina anche i dati sull’inflazione nel regno unito che continua a rimanere sui masimi del +10.5%, segnale che la BOE dovra ancora essere aggressiva , ma ancora attesa oggi per i dati sull’inflaizone europea alle 11, insomma i market movers non mancano, rimaniamo cauti sui mercati che potrebbero ancora essere molto volatili.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
EURUSD, scalping intradayIl prezzo sta per raggiungere la MML M1 a 1.0793 in D2 giornaliera, possiamo tentare uno short fino la MML M5 a 1.0678.
Consiglio come sempre uno stop profit dopo qualche pips.
L’MCS M1 non ha inserito un segnale Long, potrebbe necessitare di raggiungere la MML M5, ma lo vedremo nel pomeriggio.
EURUSD, scalping intradayBuon inizio settimana a tutti, ci troviamo ad analizzare l' EURUSD nella sua fase di riallineamento giornaliero, perciò non il migliore da tradare, ma l'importante è essere cauti.
Abbiamo la MML H4 a 1.0901 e potrebbe richiamare a sè il prezzo proprio questa mattina, non oltre le 10:30 italiane, se così accadesse potremmo far partire uno short almeno fino a 1.0843 dove il prezzo questa mattina ha inserito il proprio POC.
Nel corso del pomeriggio invece attenderemo il prezzo sulla MML M5 a 1.0678 , entro le 15:00 ora italiana e non oltre dovremo trovarci su quel supporto per poter tentare un Long di partenza giornaliera e ripartenza (A1) settimanale.
Il target di quest'ultimo potrebbe essere il POC a 1.0762 o il medesimo citato in precedenza a 1.0843.
L'MCS è in eccesso di forza, ma manca il segnale short, la resistenza della MML H4 potrebbe essere ciò che manca per vedere inserito tale segnale. (Non visibile nel grafico TradingView, ma solo su MT4)
Eur gli Istituzionali ritracciano? Cot Report In My Trading n.44Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali ancora aperte a mercato. Rilievo i dati che poi studio direttamente dal Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
DATA CAD CHF GBP JPY EURO NZD AUD USD
10/01/2023 -30.965 -7.370 -29.456 -35.377 134.962 7.350 -33.690 16.540
03/01/2023 -26.766 -2.854 -20.301 -46.864 129.915 7.480 -36.267 17.761
27/12/2022 -30.033 -4.131 -10.807 -37.730 146.162 6.907 -36.791 16.941
20/12/2022 -26.961 -4.064 -5.603 -40.881 142.272 6.334 -34.115 16.757
13/12/2022 -27.248 -11.811 -25.739 -53.188 124.715 -7.506 -37.837 25.768
Come vediamo dai grafici degli indicatori del Cot che ho sviluppato questa settimana non sembrano esserci variazioni di
rilievo rispetto alla settimana scorsa.
Euro dollaro ha preso tutti i target che avevamo individuato e breaka anche area 1.08.
Il rifiuto della settimana scorsa in area 1.0480 ha dimostrato con chiarezza la difesa da parte delle “mani forti” delle loro
posizioni long che erano ed ancora sono a mercato. Prossimi step su time frame settimanali per Euro/Usd sono area 1,1230
e poi 1,1500.
La situazione rimane apparentemente invariata con un nuovo recupero di posizioni del Cot long su euro.
L’ indicatore normalizzato del Cot del dollaro, pesato con i Cot normalizzati di tutte le altre valute continua a rimanere sotto
la linea dello zero ad indicare una debolezza relativa del dollaro, in generale, su tutto il mercato del forex, mentre dal grafico
delle forze relative notiamo come ancora il dollaro rimane diciamo in una fase iniziale di entrata nel “canale valutario”, ma
qui, come abbiamo visto la settimana scorsa, servirà un po’ di pazienza. Uno due mesi prima che lo attraversi tutto saranno
necessari ed abbiamo statisticamente studiato dai dati storici che questo potrebbe comportare una fase di lateralizzazione
molto ampia che sempre la settimana scorsa avevo individuato tra 1,045 ed 1,08 e che questa settimana innalzo tra 1,0700
ed 1.1500.
Questa potrebbe essere la presumibile area di oscillazione di euro dollaro nei prossimi 2 mesi corrispondente all’ uscita dal
“canale valutario” da parte dell’indicatore del cot del dollaro.
Lavorare su differenti orizzonti temporali è molto importante per avere una bussola di riferimento da seguire. Come ogni
rotta transoceanica, man mano che la si percorre, la si corregge con movimenti più o meno decisi ma il punto di arrivo
rimane comunque la nostra meta finale che non ci fa perdere nel pieno dell’ oceano.3
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed
analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di
alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i
dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle
informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
Un po' la stessa cosa che successe a fine settembre quando puntammo la nostra bussola sul nuovo cambio di direzione di
eur/usd che tra alti e bassi è ormai sotto gli occhi di tutti. Ovviamente se dovessimo accorgersi che il capitano cambi
nuovamente il porto di destinazione a causa di forti perturbazioni macroeconomiche sopraggiunte noi non tarderemo a fare
diversamente spostando i nostri orizzonti.
Tornando ad un piano diciamo più operativo e più a breve termine anche questa settimana ho focalizzato la mia attenzione
sulla composizione degli open interest del Cot di euro e di dollaro e di nuovo qualcosa di interessante l’ ho notata:
Euro ha aumentato le posizioni nette (open interest) ma con un
aumento sia delle posizioni long che delle posizioni short
(ovviamente queste ultime in percentuale inferiore), ossia sono
aumentati sia gli investitori long che quelli short.
Mentre nel dollaro assistiamo ad una sostanziale aumento delle solo
posizioni short.
Questi dati sulla composizione interna del cot sommate a tutte le ore
che ho passato a leggere questi dati nell’ ultimo anno e mezzo, mi
fanno pensare alla possibilità di trovarci difronte ad una possibile correzione di mercato.
Mi spiego meglio, sul dollaro aumentano gli istituzionali che lo vedono short (questo conferma la sostanziale visione di
medio lungo termine che vede una perdita di forza del dollaro) ma dal lato di euro sono aumentate le posizioni degli
istituzionali che hanno cominciato a piazzare le loro cartucce short, durante la salita di euro, per cogliere un possibile
ritracciamento (obiettivo questo di breve termine).
A questo aggiungo che l’ aumento delle posizioni long si riferisce allo scorso martedì quando ancora ad euro dollaro serviva
un po’ di polvere da sparo per breakare area 1,08 e raggiungere il successivo tp daily a 1,0850.
Durante questa salita mentre tutti compravano e loro stessi (gli istituzionali) puntavano probabilmente al target di 1,0850,
piazzavano lungo la via i loro ami short da recuperare poi durante la futura discesa sul ritest delle aree weekly che ho
individuato a grafico in area 1,07.
Gli Istituzionali, infatti, fanno continuamente questo continuo giochetto. Loro hanno bisogno di volumi per trovare
le controparti delle loro massicce quantità di contratti e quindi mentre innescano come in questo caso una salita
che li porterà a prendere profitto poco sopra iniziano a vendere un po di contratti (in queste fasi infatti trovano
facilmente la contropartita) che recupereranno poco dopo durante il pull back.
Questo concetto è chiave ed è molto importante da tenere a mente nella lettura sia del mercato, che del Cot ed anche nella
ricerca delle migliori aree di entrata per noi piccoli pulci . Individuare queste aree significa infatti per noi entrare a
mercato con una forte riduzione del rischio in quanto se ci dice bene entriamo su aree di supporto / resistenza che ci
permettono di individuare stop loss più o meno relativamente stretti.
Proviamo ora a vedere tutto quello che abbiamo detto direttamente sui grafici di Eur/Usd.
Su s&p siamo ancora praticamente inside della candela mensile di settembre !! incredibile vero? Prima di parlare di cambio
reale del mercato azionario servirebbe una chiusura mensile sopra 4190 e poi sopra a 4300. Queste sono le due aree
importantissime dove le forze short sono sempre entrate pesanti dallo scorso giugno scontando a mio avviso con parecchio
anticipo 636 punti, circa il 13% del totale del 27% del bear market iniziato il 2 gennaio 2022. In altre parole, sempre a mio
avviso, il 50 % del “disastro” economico è stato scontato in anticipo dai mercati. Oggi diciamo che ci siamo riavvicinati ad
una situazione reale dove le attuali quotazioni di s&p rispecchiano grossomodo (e forse neanche ancora proprio bene) la
reale crisi economica. L’ America dal canto suo sembra realmente molto forte con un mercato del lavoro contro ogni
pronostico. A questo si aggiunge una certa euforia diffusa sulle nuove politiche cinesi che approfondirò nelle prossime righe.
Di seguito trovate il grafico eur/usd dove ho cercato di riassumere i concetti che ho appena sopra esposto.
Tutte le settimane faccio analisi tipo questa basate sempre sulle posizioni degli hedge found e degli Istituzionali ancora aperte a mercato (cot: commitmente of traderes) che vengono rilasciate ogni settimana.
Se vuoi saperne di più o hai domande contattami
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed
analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di
alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i
dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle
informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
Cot In My Trading report n. 42 Gli Istituzionali ritracciano?Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
DATA CAD CHF GBP JPY EURO NZD AUD USD
10/01/2023 -30.965 -7.370 -29.456 -35.377 134.962 7.350 -33.690 16.540
03/01/2023 -26.766 -2.854 -20.301 -46.864 129.915 7.480 -36.267 17.761
27/12/2022 -30.033 -4.131 -10.807 -37.730 146.162 6.907 -36.791 16.941
20/12/2022 -26.961 -4.064 -5.603 -40.881 142.272 6.334 -34.115 16.757
13/12/2022 -27.248 -11.811 -25.739 -53.188 124.715 -7.506 -37.837 25.768
Come vediamo dai grafici degli indicatori del Cot che ho sviluppato questa settimana non sembrano esserci variazioni di
rilievo rispetto alla settimana scorsa.
Euro dollaro ha preso tutti i target che avevamo individuato e breaka anche area 1.08.
Il rifiuto della settimana scorsa in area 1.0480 ha dimostrato con chiarezza la difesa da parte delle “mani forti” delle loro
posizioni long che erano ed ancora sono a mercato. Prossimi step su time frame settimanali per Euro/Usd sono area 1,1230
e poi 1,1500.
La situazione rimane apparentemente invariata con un nuovo recupero di posizioni del Cot long su euro.
L’ indicatore normalizzato del Cot del dollaro, pesato con i Cot normalizzati di tutte le altre valute continua a rimanere sotto
la linea dello zero ad indicare una debolezza relativa del dollaro, in generale, su tutto il mercato del forex, mentre dal grafico
delle forze relative notiamo come ancora il dollaro rimane diciamo in una fase iniziale di entrata nel “canale valutario”, ma
qui, come abbiamo visto la settimana scorsa, servirà un po’ di pazienza. Uno due mesi prima che lo attraversi tutto saranno
necessari ed abbiamo statisticamente studiato dai dati storici che questo potrebbe comportare una fase di lateralizzazione
molto ampia che sempre la settimana scorsa avevo individuato tra 1,045 ed 1,08 e che questa settimana innalzo tra 1,0700
ed 1.1500.
Questa potrebbe essere la presumibile area di oscillazione di euro dollaro nei prossimi 2 mesi corrispondente all’ uscita dal
“canale valutario” da parte dell’indicatore del cot del dollaro.
Lavorare su differenti orizzonti temporali è molto importante per avere una bussola di riferimento da seguire. Come ogni
rotta transoceanica, man mano che la si percorre, la si corregge con movimenti più o meno decisi ma il punto di arrivo
rimane comunque la nostra meta finale che non ci fa perdere nel pieno dell’ oceano.3
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed
analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di
alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i
dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle
informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
Un po' la stessa cosa che successe a fine settembre quando puntammo la nostra bussola sul nuovo cambio di direzione di
eur/usd che tra alti e bassi è ormai sotto gli occhi di tutti. Ovviamente se dovessimo accorgersi che il capitano cambi
nuovamente il porto di destinazione a causa di forti perturbazioni macroeconomiche sopraggiunte noi non tarderemo a fare
diversamente spostando i nostri orizzonti.
Tornando ad un piano diciamo più operativo e più a breve termine anche questa settimana ho focalizzato la mia attenzione
sulla composizione degli open interest del Cot di euro e di dollaro e di nuovo qualcosa di interessante l’ ho notata:
Euro ha aumentato le posizioni nette (open interest) ma con un
aumento sia delle posizioni long che delle posizioni short
(ovviamente queste ultime in percentuale inferiore), ossia sono
aumentati sia gli investitori long che quelli short.
Mentre nel dollaro assistiamo ad una sostanziale aumento delle solo
posizioni short.
Questi dati sulla composizione interna del cot sommate a tutte le ore
che ho passato a leggere questi dati nell’ ultimo anno e mezzo, mi
fanno pensare alla possibilità di trovarci difronte ad una possibile correzione di mercato.
Mi spiego meglio, sul dollaro aumentano gli istituzionali che lo vedono short (questo conferma la sostanziale visione di
medio lungo termine che vede una perdita di forza del dollaro) ma dal lato di euro sono aumentate le posizioni degli
istituzionali che hanno cominciato a piazzare le loro cartucce short, durante la salita di euro, per cogliere un possibile
ritracciamento (obiettivo questo di breve termine).
A questo aggiungo che l’ aumento delle posizioni long si riferisce allo scorso martedì quando ancora ad euro dollaro serviva
un po’ di polvere da sparo per breakare area 1,08 e raggiungere il successivo tp daily a 1,0850.
Durante questa salita mentre tutti compravano e loro stessi (gli istituzionali) puntavano probabilmente al target di 1,0850,
piazzavano lungo la via i loro ami short da recuperare poi durante la futura discesa sul ritest delle aree weekly che ho
individuato a grafico in area 1,07.
Gli Istituzionali, infatti, fanno continuamente questo continuo giochetto. Loro hanno bisogno di volumi per trovare
le controparti delle loro massicce quantità di contratti e quindi mentre innescano come in questo caso una salita
che li porterà a prendere profitto poco sopra iniziano a vendere un po di contratti (in queste fasi infatti trovano
facilmente la contropartita) che recupereranno poco dopo durante il pull back.
Questo concetto è chiave ed è molto importante da tenere a mente nella lettura sia del mercato, che del Cot ed anche nella
ricerca delle migliori aree di entrata per noi piccoli pulci . Individuare queste aree significa infatti per noi entrare a
mercato con una forte riduzione del rischio in quanto se ci dice bene entriamo su aree di supporto / resistenza che ci
permettono di individuare stop loss più o meno relativamente stretti.
Proviamo ora a vedere tutto quello che abbiamo detto direttamente sui grafici di Eur/Usd.
Su s&p siamo ancora praticamente inside della candela mensile di settembre !! incredibile vero? Prima di parlare di cambio
reale del mercato azionario servirebbe una chiusura mensile sopra 4190 e poi sopra a 4300. Queste sono le due aree
importantissime dove le forze short sono sempre entrate pesanti dallo scorso giugno scontando a mio avviso con parecchio
anticipo 636 punti, circa il 13% del totale del 27% del bear market iniziato il 2 gennaio 2022. In altre parole, sempre a mio
avviso, il 50 % del “disastro” economico è stato scontato in anticipo dai mercati. Oggi diciamo che ci siamo riavvicinati ad
una situazione reale dove le attuali quotazioni di s&p rispecchiano grossomodo (e forse neanche ancora proprio bene) la
reale crisi economica. L’ America dal canto suo sembra realmente molto forte con un mercato del lavoro contro ogni
pronostico. A questo si aggiunge una certa euforia diffusa sulle nuove politiche cinesi che approfondirò nelle prossime righe.
Di seguito trovate il grafico eur/usd dove ho cercato di riassumere i concetti che ho appena sopra esposto.
Tutte le settimane faccio analisi tipo questa basate sempre sulle posizioni degli hedge found e degli Istituzionali ancora aperte a mercato (cot: commitmente of traderes) che vengono rilasciate ogni settimana.
Se vuoi saperne di più o hai domande contattami
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed
analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di
alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i
dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle
informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
GLI ENERGY NON SEGUONO IL RISK ONANALISI COT REPORT del 15.01.2023
-CONTESTO
Torniamo dopo la pausa natalizia a trattare il cot report, analisi settimanale del posizionamento dei big players sui futures quotati al CME di Chicago per intercettare il sentiment che sta guidando i grandi speculatori sul mercato.
Il nuovo anno si apre all’insegna del Risk on sui mercati, con il comparto equity che guarda oltre l’attuale scenario di rallentamento economico mondiale e si proietta verso un 2023 di inversione, ma la narrativa che viene espressa dai prezzi, non sembra combaciare in pieno con le attuali posizioni dei non commercials, che oltre a non dare ancora ampio spazio agli indici americani, sembrano voler penalizzare ancora molto il comparto energy.
Se il 2022 ha visto una fortissima speculazione sul settore energia a causa della guerra in Ucraina, della forte domanda post pandemica, e dalle incertezze di un inverno che avrebbe potuto piegare la produzione europea, la partenza del 203 è tutt’altra natura! L’inverno è arrivato e non si sta mostrando tanto rigido quanto temuto, le scorte sono risalite ai livelli medi stagionali, special modo per il Ngas, il che pone i grandi investitori in una condizione diametralmente opposta a quella del 2023, una condizione di speculazione inversa che mette le mani forti in posizioni ribassiste molto spinte.
Di contro non possiamo non notare la voglia di prendere posizioni long sui metalli, che a ben guardare la configurazione totale dei portafogli dei Big Players, iniziamo a ritenerle nuovamente copertura per eventuali ribasi dell’equity!
Sale il mondo azionario, pur non essendo seguito dalle posizioni dei big players, e lanciandosi in rally rialzisti, sulla speranza di un’inversione di politiche monetarie, pur consapevoli che l’economia mondiale non sta brillando… il rischio che ci si va ad assumere in questo caso è alto e una adeguata copertura per i portafogli sembra obbligatoria. Ecco dunque che il gold riscopre una correlazione diretta con l’equity , che trova a nostro avviso giustificazione nel suo dovere di copertura dal rischio equity.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il mondo valutario parte in questo 2023 con un passo differente, quella che è stata la forza del dollaro USA, che ha guidato lo scenario del 2022 ,sembra aver abbandonato il timone per lasciare spazio alla moneta unica attualmente leader incontrastata nei portafogli dei big players, ma non possiamo non notare la forte ripartenza dell’interesse sullo yen, che a nostro parere rimane il gioiello grezzo per il 2023.
Sarà interessante capire quale scenario si prospetterà in questo 2023 con le banche centrali alle prese con i potenziali cambi di rotta che ridisegneranno gli equilibri e gli scenari mondiali.
EURUSD
Incalzano le posizioni nette lunghe che si portano a 134982 contratti questa serrimana, dai precedenti 129915 e sebbene i picchi massimi siano stati toccati nelle festività natalizie con 146.162 contratti long, il sentiment di fondo ci sembra delineato oramai da tempo.
Il quadro tecnico non lascia molto spazio a dubbi o domande, si rimane in un chiaro rally rialzista, partito dai minimi di 0.96 e che ora trova slancio rialzista oltre la mm100 periodi e punta dritto a 1.1150-1.1190 area della mm200 periodi , movimento che potrebbe ben vedere pause e respiri del mercato per consolidare la ripartenza sopra i supporti di 1.07 figura.
GBPUSD
Non cresce parimenti la fiducia nella sterlina, sulla quale grava un quadro economico davvero pessimo, una chiara recessione, che non vedrà rapida risoluzione anche secondo le prospettive della stessa BOE.
Questo pone i big players ancora in posizione netta corta a -29456 contratti, in aumento dai precedenti -20301 contratti, il che lascia i prezzi in un momentaneo range compreso tra 1.2325 e 1.1850, range chiaramente espresso dalle mm21 e 100 periodi weekly.
Solo eventuali break out rialzisti di 1.26-1.27 potrebbe decretare importanti allunghi rialzisti, con buona probabilità dovuti alla debolezza del dollaro più che alla forza della sterlina.
YEN
Non possiamo trascurare la costante riduzione di posizioni nette corte delle mani forti sullo Yen giapponese, che sembra ora vedere come un lontano ricordo i picchi massimi di -111000 contratti, per assestare ora le mani forti a -35377 contratti con un decremento di ben 11500 contratti circa nella sola settimana appena trascorsa.
Il quadro tecnico di usdjpy sembra chiaro nel suo nuovo trend ribassista, che trova fondamenti in un dollaro USA oramai debolissimo e uno yen in gran spolvero, per un riallineamento delle politiche monetarie in questo 2023.
Attualemnte un approdo a 125.80-75 sembra prossimo, e la necessità anche di respiri tecnici per strutturare un nuovo trend ribassista ci sembra anche doveroso, ma nel medio periodo la riconvergenza delle politiche monetarie della FED ( verso i tagli tassi ) e della BOJ ( verso tassi piùà alti) sembra porre le basi per quotazioni di gran lunga piu basse.
AUDUSD
A beneficiare della ripartenza economica della CINA , e delle quotazioni dei metalli preziosi , sembrano essere proprio le oceaniche, con il dollaro australiano in primis, che vede le mani forti spingere sulla ricopertura delle posizioni nette corte, e portarsi ora a -33690 contratti, abbandonando i minimi di -91000 contratti , e guardare con simpatia a posizioni nette lunghe.
Il quadro tecnico trova un ‘attima struttura rialzista su base settimanale, con una sequenza a massimi e minimi crescente, posta sopra la mm21 periodi, che porta i prezzi al test delle aree di 0.70, livelli oltre i quali possiamo sperare in proiezioni verso 0.7250
USDCAD
Il dollaro canadese rimane pesante, con un sentiment delle mani forti ancora impostato a ribasso , con ben -30955 contratti, in incremento di 4189 contratti questa settimana, in linea con il sentiment che abbiamo richiamato sul mondo energy.
Usdcad non da particolari spunti sul quadro tecnico, che vede un sano bilanciamento tra il dollaro usa e dil dolaro americano, lasciando le quotazioni comprese tra 1.3225 e 1.35 figura.
USDINDEX
Senza freni la caduta del dollaro usa, che ha goduto del favore delle mani forti per tutto il 2022, ma che ora non trova fondamenti per giustificare ancora acquisti lasciando scaricare le posizioni costi faticosamente accumulate, portando ora le mani forti a soli 16540 contratti long, con una riduzione di ben 1221 contratti questa sola settimana.
Il quadro tecnico rimane fortemente ribassista con potenziali approdi a 101.30 e 100.20
-EQUITY:
il comparto equity è alle prese con una netta divergenza tra le posizioni della mani forti e la narrativa raccontanta dai prezzi. Il quadro offerto dal cot report ci pone dunque forti domande sulla bontà dell’attuale salita delle quotazioni, che potrebbero essere ancora prive di quel fondamento necessario a strutturare un nuovo ciclo rialzista di lungo periodo.
S&p
L’sp vede le mani forti con ben 213174 contratti netti corti, e in scia con il nasdaq con 8151 contratti short, pone le basi di forti dubbi sull’attuale rislaita delle quotazioni, che trovano motivazione negli incoraggianti dati sull’inflazione, che cala rapida e nella congiuntura macroeconomica che sembra aver retto l’urto con la politica della FED.
Il quadro tecnico su base settimanale, pone basi per potenziali ulteriori allunghi rialzisti fino a4090pnt e in estenzione fino 4150 pnt.
COMMODITIES
Il mondo delle commodities si spaca in due: da un lato i metalli che brillano come poche volte prima, e dall’altro lato il comparto energy, che soffre una selvaggia speculazione ribassista.
De da una parte il gold trova le mani forti con 150535 contratti netti long, in aumento di ben 8869 contratti, dall’altro le mani forti vendono ngas e wti, con -172503 contratti per il NGAS e un calo di ben 22371 contratti nell’esposizione long sul wti.
Ngas
Il ngas rimane preda degli orsi,che spingono giu le quotazioni fino agli attuali 3.40 $ ma che guarda con simpatia ai minimi di 3.38$. senza dubbio il rally ribassista è meritevoli di stroni tecnici che diano la possibilità ai prezzi di riconquistare il proprio valore medio , ma come ben sappiamo sui mercati non sempre il solo quadro tecnico è sufficiente ad un buon trading.
Gold
Infine interessantissimo il gold, che supera i 1920 $ e in un mega rally rialzista sembra guardare con simpatia anche i 2000$. Anche in questo caso le mani forti stanno spingendo i prezzi con ben 150535 contratti netti lunghi, ma uno storno tecnico che permetta ai prezzi di consolidare e dare vita a movimenti più strutturali ci sembra quasi doveroso.
Rimaniamo ora in attesa degli appuntamenti con le banche centrali agli inizi di febbraio per capire la direzionalità che vorranno assumere i mercati per questo 2023.
buon trading
Salvatore Bilotta
L’INFLAZIONE USA DA IL TURBO AI MERCATIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 13.01.2023
-CONTESTO
Pochi dubbi oramai sulla rapidità con la quale sta rientrando l’inflazione in America, grazie ai dati di ieri dell’Indice dei Prezzi al Consumo, si è messa in evidenza non solo l’evidente calo dei prezzi, ma anche la rapidità con la quali l’inflazione sta tornando verso i livelli target.
Il dato ha mostrato un’IPC al 6.5% su base annuale, rispetto al precedente 7.1% è un calo di oltre mezzo punto percentuale e per quanto l’effetto base possa influire sul dato ultimo, l’evidenza è che il trend rialzista dei prezzi è oramai terminato. Non da sottovalutare l’effetto base, dobbiamo infatti considerare che un anno fa l’inflazione era già al 7%, il che aiuta nelle letture in calo a distanza di un anno, infatti i dati mese su mese, mostrano ancora dati in leggero aumento, ma restano trascurabili se paragonati al drastico calo su base annuale.
A trainare i prezzi al ribasso si trova il mondo energy, con la benzina in primis che trascina tutto il comparto combustibili a cali di bel oltre il 10%, ma anche il dato core trova miglioramenti, segnale che non può essere trascurato dalla FED. L’importanza di questo dato è ben noto agli operatori e anche alla FED che ora si trova a dover scegliere la linea guida di politica monetaria già tra due settimane. Le scommesse su un ulteriore rialzo di 50Bp sono crollate, secondo le stime del CME di chicago, oramai le probabilità sono prossime allo zero, mentre si da per certo un rialzo di soli 25Bp.
In caso di un rialzo minimo di 25Bp, il segnale dato dalla FED sarebbe inequivocabile: la linea dura è terminata!
Su questo scenario si è fondato il nuovo sentiment di risk on che sta dominando i mercati , con il comparto equity in fortissimo rialzo seguito dall’ obbligazionario, il che lascia volare il gold a spese del dollaro USA che sembra oramai destinato ad un 2023 di ripiego dai massimi.
-FOREX
Il comparto valutario , in chiaro dollaro centrismo, base i movimenti su due driver principali: il dollaro Usa debole, e lo Yen in spolvero rialzista.
La narrativa del 2022 si è invertita, ed ora si vendono dollari Usa senza timore per le mani forti, che trascinano il mondo retail ad un 72% di posizioni long rispetto al 70% di ieri, lasciando di fatto aperta la porta ad ulteriori ribassi.
Di tutta risposta la moneta unica vola a rialzo, come già da tempo richiamato in queste righe, il mondo istituzionale spinge a rialzo l’Euro, mentre i retail si spingono ad un 79% short sul basket e all’83% su eurusd.
A far notizia ancora lo yen giapponese , che anche in questo richiamato nelle nostre precedenti analisi , sembra essere candidato ad essere uno dei market mover del 2023. La ripartenza dell’inflazione in Giappone, sebbene inflaizone importata da una ipersvalutaione dello Yen, mette alle strette al BOJ, che si potrebbe presto veder costretta ad invertire la politica monetaria dando cosi basi di ripartenza rialzista allo yen.
Il mondo retail si porta al 61% short sullo yen, ponendosi come naturale controparte ad un movimento rialzista che potrebbe perdurare nelle prossime settimane.
-EQUITY
Il mondo azionario inizia a focalizzarsi sulle trimestrali in pubblicazione a aprtire da oggi, ma il sentiment di risk on oramai pervade l’intero comparto, trascinando a rialzo in primis il settore europeo , già in grande forza e a seguire quello americano, che guarda ora con fiducia al 2023.
Il Nasdaq riconquista gli 11490 pnt e si proietta a 12000 pnt successiva resistenza tecnica di lungo periodo, mentre l’SP trova primo ostacolo a 4000pnt, ma la ripartenza dai 3780 pnt sembra porre basi solide per potenziali allunghi rialzisti, che dovranno tuttavia essere sostenuti dalle trimestrali USA.
Senza freni l’equity europea con il Dax che si poreta ai 15000 pnt, in un rally con pochi precedenti. Senza dubbio possono essere necessari storni tecnici, ma la vetta dei massimi di 16250 pnt, non sembra ora cosi lontana.
-COMMODITIES
Il mondo delle commodities premia i metalli, con il gold, che gode da un lato del calo dei rendimenti obbligazionari sovrani, e dall’altro della debolezza del dollaro Usa, il che permette approdi a 1900 $.
Anche in questo caso la possibilità di storni tecnici esiste, ma l’approdo a nuovi massimi non è un traguardo impossibile.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
In pubblicazione stamattina il Pil Uk che rallenta drasticamente al 0.2% su base annuale, cosi come la produzione manifatturiera al -0.5%. attendiamo la produzione industriale europea che ci guiderà al termine della settimana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
EURUSD, scalping intradaySiamo venditori sia sul ciclo mensile che settimanale, l’ideale sarebbe ottenere un nuovo massimo giornaliero sulla MML H4 a 1.09 così da poter shortare intraday e non solo, ma farò un’analisi EURUSD di medio periodo una volta raggiunto l’1.09 .
Se entro le 10.30 ora italiana si raggiunge l’1.09 si entra short, si mette una stop profit una volta in guadagno e si lascia correre la posizione almeno fino al POC di ieri a 1.0762.
Alle 15:00 si va ad attendere il prezzo o sul POC precedentemente citato, oppure se tale POC verrà rotto in netto anticipo, andremo ad attendere il prezzo a 1.0675 sulla MML M1, dalla quale faremo partire un Long di pullback.
EUR/USD: attenzione alla possibile correzioneNelle idee precedenti ipotizzavo tra i primi target 1.0788 e ieri è stato toccato 1.0867. Ora dobbiamo stare attenti ai tempi, e come esposto in grafico, la centratura dice che siamo nell'ultima parte del trimestrale (e annuale) inverso che ha raggiunto tempi e struttura idonea per la chiusura e quindi correggere. Idonea non significa che da questo momento scenderà, altro tempo per salire è ancora a disposizione quindi saranno gli swing a dirci come stanno le cose.
Sotto 1.073 suona l'allarme, sotto 1.048 prosegue la discesa fino a chiusura del trimestrale indice. Tra i due livelli, in rosso i supporti volumetrici che supporteranno se toccati in occasione della chiusura dei cicli minori.
Se il prezzo si terrà lontano da 1.048 continuerà il rally di chiusura annuale inverso per il livelli indicati dalle resistenze.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare.
EURUSD, scalping intradayOggi andiamo ad attendere l'EURUSD in apertura ciclo giornaliero con una correlazione prezzo/tempo sulla MML M1 a 1.0630 alle 15:00 italiane; poco più sotto troviamo la MML M5 a 1.0610 sulla quale eventualmente mediare.
Già sono entrati dei segnali short sugli MCS M1 e M5, il prezzo potrebbe venire giù proprio in mattinata dandoci la possibilità di scalpare su di un bel pullback.
Sconsiglio lo short questa mattina, non ci sono livelli sopra il prezzo sulla quale cercare un appoggio.