SPERANZA E PAURA DOMINANO IL MERCATOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 31.10.2022
-CONTESTO
Mercati altamente volatili si apprestano a vivere un’altra ottava ricca di market movers che possono ancra destabilizzare il sentiment degli operatori, prede di continui cambi di direzionalità.
Due le forza chiave in campo, da un lato la speranza che le banche centrali abbiano raggiunto il tanto ambito tasso di equilibrio, e che sia dunque giunto il tempo delle pause per i falchi, e dall’altro lato la paura che l’inflazione possa proseguire le sue spinte rialziste e costringere le bance centrali a nuove azioni hawkish nelle politiche monetarie senza dare respiro all’economia reale.
I dati che sono stati pubblicati la scorsa settimana dalle trimestrali USA sembrano dare supporto alle teoria che oramai i primi effetti delle scelte della FED sull’economia reale inizino a mostrarsi , ma a dare conferma saranno i dati sull’occupazione in pubblicazione questa settimana, oltre all’appuntamento con la FED che tuttavia dovrà dichiararsi prima della pubblicazione dei famosi NFP.
Continua la fase di alta volatilità dei mercati, che potrebbero ancora mostrare affondi ribassisti là dove la FED dovesse mostrarsi più aggressiva di quello che si pensa, sebbene il prossimo rialzo tassi di 75Bp è oramai già scontato, ma si guarda come sempre alle prospettive future, alla possibilità di un modesto intervento per la riunione di Dicembre , il che aprirebbe le porte ad un 2023 più dovish pronto a regalare buoni recuperi per il famoso rally di natale.
Per la settimana che si sta aprendo, grandi attese anche per la BOE, che dovrebbe ricorrere ancora a rialzi tassi da 75Bp, ma che trova ora grande incognita nel piano fiscale del nuovo cancelliere Hunt, il quale sembrerebbe disposto ad implementare politiche più rigide con maggiori livelli di pressione fiscale per risanare il paese. Si creano quindi possibilità di una BOE più morbida , intenzionata a non aggravare la già difficile condizione del paese, ricorrendo quindi ad un rialzo tassi più modesto.
-FOREX
Il mondo valutario è alle prese con il focus dollari Usa che nelle ultime sedute ha lasciato spazio ad interessanti respiri, in parte possiamo dire anche dovuti, sia per motivi prettamente tecnici che macroeconomico, vista la notevole pressione che sta generando a livello globale un super dollaro, che dovrà trovare in una congiuntura macroeconomica USA in rallentamento la giusta motivazione per costruire respiri più profondi.
Ancora focus sullo yen giapponese, che non ha visto la scorsa settimana una BOJ più aggressiva, ma ferma su un tassi di nteresse negativo del-0.10% dettando ancora debolezza per la valuta nipponica che perde terreno contro tutte le altre concorrenti.
Nel frattempo il mondo oceanico anticipa la view di politiche meno aggressive, con la RBA e la RBNZ che procedono a piccoli passi nei rialzi tassi, sebbene l’inflazione resti sostenuta , la paura di anticipare la curva sembra essere il sentimento predominante tra i banchieri centrali, che preferiscono attendere i prossimi dati macro per scegliere eventuali azioni hawkish, piuttosto che alzare i tassi in maniera decisa per dover recuperare un’economia maggiormente depressa.
ANALISI RETAIL
Il mondo retail , in linea con l’attuale fase di indecisione dei mercati, non trova una vera direzionalità, specialmente sul dollar index, dove solo il 57% dei retail resta short, rispetto al 52% di venerdi.
In tutta risposta del leggero posizionamento short sul dollaro USA , i retail incrementano il lato long sull’euro, con un 48% rispetto al 44% di venerdi, pur rimanendo ancora in maggioranza corti sul basket euro.
È interessante a tal proposito il 54% long su eurusd, di questa mattina, rispetto al 48% di venerdi, segnale che qualche ulteriore affondo in intraday non è da escludersi.
Continuano le vendite di sterline, con i retail che si portano al 65% short dal 62% di venerdi mattina, segnale di forza su un asset che porta a casa un ottimo mese di ottobre 2022 in termini di performance.
Anche sul cambio principale gbpusd i rtetail restano al 59%short, ma in leggero calo rispetto al 60% di venerdi.
Stabile il sentiment sullo yen che resta al 65% long.
Cresce la voglia di comprare franchi svizzeri, dove il mondo retail passa dal 55% long di venerdi al 62% attuale, segnale di potenziali allunghi ribassisti del basket.
Ancora le oceaniche nel mirino, con posizionamenti retail long massicci al 71% su australia, rispetto al 64% di venerdi, mentre in totale decorrelazione, sul dollaro neozelandese, il mondo retail si porta al 56% short dal 51% della scorsa settimana, segno che il dollaro neo zelandese resta prediletto per gli allunghi rialzisti.
Stabile in fine il dollaro canadese con un 58% short, rispetto al 56% di venerdi, ma resta interessante usdcad che vede i retail short al 73% dal 63% attuale, segnale di potenziali allunghi ribassisti in atto.
-EQUITY
Il mondo azionario ha visto giorni di grandi rialzi, special modo l’equity americana, a differenza di cosa è accaduto in Cina, ma quello sembra essere un ciclo separato dal contesto.
La speranza di aver superato la fase più hakish delle politiche economiche da euforia su aree di prezzo che sembrano particolarmente interessanti, ma che tuttavia generano ancora movimenti al di sotto delle resistenze chiave e pertanto non possiamo ancora gridare all’inversione del trend di fondo.
Lo sguardo ora è rivolto all’appuntamento con la FED del giorno 2 Novembre prima e ai dati sull’occupazione il prossimo venerdi, per decidere quale sarà il sentiment che ci guiderà fino al termine di questo 2022, se ci sarà rally rialzista oppure no.
-COMMODITIES
Il mondo commodities come sempre in ritardo, sia nella fase di discesa che in quella di recupero, il che lascia ancora sia i metalli che il comparto energy, nostri osservati speciali, in balia dei ribassi, senza essere interessati dall’euforia attuale che sta investendo il comparto equity
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Eurusd-4
LE TRIMESTRALI USA GELANO I MERCATIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 28.10.2022
-CONTESTO
Si è conclusa l’attesa per i dati di Apple relativi al Q3 del 2022 con una gelida delusione, tale da lasciar crollare l’indice tecnologico Usa del 5.31% dai massimi di seduta degli 11541 pnt fino agli 11043 pnt.
Il titolo ha perso ieri il 3.05% portando cosi la sua performance YTD a -4.56% e trascinando a ribasso l’intero comparto. Tra i diversi dati che hanno pesato sulle trimestrali, la presentazione di un bilancio per il Q3 ricco di passività che sono giunte ai libelli record di 302 000 ml/$.
A pesare sul sentiment dei listini Usa anche i dati forniti da Meta, che non solo hanno mostrato earning in netto calo, ma preoccupa il calo di utenze, che tuttavia era prevedibile sia per la fase di rallentamento economico mondiale, che porta spesso molte aziende a tagliare i costi di marketing on line, sia per la migrazione sempre più massiccia verso nuove piattaforme che attirano le nuove generazioni, non lasciando spazio ad un rigenerarsi delle vecchie piattaforme, ma aprendo la strada al mood di scoperta di nuove forme di comunicazioni social sempre più vicine alle esigenze dei giovanissimi , che reputano alcuni canali come FB decisamente obsoleti.
Ieri giornata chiave anche per la BCE che resta sostanzialmente in liea con quanto già scontato dai mercati, ovvero un rialzo tassi di 75Bp, ma il focus ora resta la Fed del giorno 2 novembre e ancor di più le attese salgono per gli interventi di Dicembre, dove salgono le scommesse per delle banche centrali meno aggressive, che si preparano ad un 2023 misto, che si possa aprire ad un secondo semestre di ripartenza, a differenza di questo 2022 dedito esclusivamente al contenimento dell’inflazione e del rallentamento economico mondiale.
I market mover di questa settimana non sono terminati qui, perché oggi avremo appuntamento con i dati del CPE, ovvero i prezzi dei beni di uso personale, altro indicatore chiave per la misurazione dell’inflazione in USA e per determinare quanto la FED potrebbe mantenere ancora la sua linea hawkish alle prossime riunioni
-FOREX
Il mondo valutario vede ancora un dollar index tonico, che sembra voler proseguire il suo rimbalzo dai livelli di minimo di 109.50, tuttavia trova presto resistenze dinamiche poste a 111.75 con la mm21 periodi daily, che se non violata in chiusura potrebbe negare la ricostruzione di strutture rialziste chiare e lasciare il dollaro in un trading range fino all’appuntamento con la FED
Il mondo retail resta in bilico con un sentiment del 52% short, rispetto al 61% long di ieri, pronti quindi ad invertire la rotta ai primi segni di direzionalità.
La ripartenza del dollaro mette prezzo in crisi le altre majors, che diventano tentazione di acquisto per i retail a caccia dei minimi di breve periodo, tanto da portare il sentiment sull’euro al 56% short dal precedente 71%
Salgono le posizioni long anche per la sterlina con un 38% long dal 35% di ieri.
Salgono le posizioni long sul dollaro australiano dove i retail passano al 64% long dal 33% di ieri mostrando ancora voglia di comprare i minimi di Australia, ad ogni nuovo respiro del dollaro sua.
Lo stesso schema vige per il dollaro neozelandese, dove il mondo retail si porta al 51% long dal 48% di ieri, rimanendo decisamente più bilanciato, ed in attesa di allunghi di maggiore intensità.
-EQUITY
Il comparto azionario mondiale vive ora fase di potenziale respiro dai ribassi visti ieri nella sessione americana e se saranno ancora nuovi ribassi fino ai minimi di questo 2022 sembra che dovranno essere gli americani a deciderlo, dopo una sessione europea abbastanza asfittica alla ricerca di movimenti attendisti non lontano dai minimi di ieri.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
BANCHE CENTRALI IN EQUILIBRIO TRA INFLAZIONE E RECESSIONEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 27.10.2022
-CONTESTO
Siamo alla settimana cruciale per le banche centrali, con gli appuntamenti di Bank Of Canada, BCE e BOJ, in una successione di tre giorni, ed in parallelo alle più importanti trimestrali delle aziende USA.
Tantissimi i market movers quindi che guidano il sentiment dei mercati, speranzosi di essere giunti alla fine del tanto temuto vento hakish che ha soffiato nel board delle banche centrali.
Giungiamo al mese di Novembre, prossimi dunque agli ultimi appuntamenti per questo 2022 con i banchieri centrali, che non sono riusciti al momento a domare l’inflazione mondiale, ancora in netta salita nelle varie aree economiche del mondo , pur spingendo sul pedale dei rialzi tassi come mai prima di ora.
La sfida è ora contro il tempo, l’inflazione rimane sostenuta e mentre il tempo passa, entra sempre di più nel tessuto sociale dei vari paesi, rendondo sempre più arduo il compito di calmierarla e correndo il rischio di dover rendere fin troppo aggressive le scelte di politica monetaria necessiarie a tale scopo.
La paura ora sembra essere la scelta di un eccesso di aggressività, già dimostrata dalle banche oceaniche, che ricordiamo essere le più caute nei loro rialzi tassi, sebbene stiano vivendo un’alta inflazione, ai record degli ultimi 40 anni, non trovano fondata un’aggressione eccessiva alla domanda aggregata, e temono di dover poi ripartire nella costruzione di un’economia devastata.
Ieri anche la BOC sembra essersi allineata a questo pensiero , con un rialzo tassi di soli 50BP, contro le previsioni di un rialzo di ben 75Bp, segno di maggior cautela, nella ricerca di un tasso di equilibrio in grado di non distruggere la domanda aggregata, ma al contempo di controllare la corsa dei prezzi
Oggi è stato ancora il turno della BCE, che rimanendo molto indietro rispetto alla curva del ciclo inflazionistico, ha mantenuto a disposizione maggiori cartucce da sparare, consentendo cosi oggi un rialzo da 75Bp, in linea con le attese. Tuttavia, per l’Europa resta cruciale il nodo dei piani di aiuto App e PEpp, che portano ad un balance sheet ancora molto sostenuto sul quale i maggiori tassi di interesse comportano ora costi maggiori, non cosi gradevoli in un clima di rallentamento economico e produttivo del blocco europeo.
Equilibrio decisamente non facile da trovare per i paesi occidentali, ma ancora più ardua sarà la scelta della BOJ che domani è chiamata alla valutazione della sua politica monetaria ancora molto accomodante, che ha portato alla svalutazione selvaggia dello Yen, tanto da richiederne un intervento diretto sul mercato fx.
Scarse le aspettative per la BOJ, dove si da molto probabilmente credito all’idea di un nulla di fatto, con tassi fermi, ma focus speciale sulle dichiarazioni eventuali alla svalutazione dello Yen che ricordiamo aver toccato il picco del 30% contro il dollaro Usa.
Infine stasera attese per le trimestrali Apple, di certo la Big più attesa dagli operatori, dato il suo grande peso all’interno dell’indice Usa, e della sua presenza in diversi ETF.
ANALISI RETAIL
Giornata di rimbalzo per il dollaro sua, che giunge sulle aree di supporto di 109.50 in una due giorni di profondi ribassi, che tuttavia non hanno invalidato ancora la fase di lateralità ed indecisione del biglietto verde.
Il mondo retail che stamattina si era posizionato al 61% long, trova ora un nuovo equilibrio portandosi al 57% long sul basket, proiettando le aspettative e le dinamiche di volatilità alla prossima settimana e all’appuntamento con la FED del giorno 2 novembre.
Aspettative rialzista stamattina per la moneta unica, che cogliendo l’occasione di un dollaro debole, ha vissuto una due giorni di rialzi, portando i retail al 71% short sul basket, tuttavia le aspettative sono state oggi calmierate da una BCE poco sorprendente e decisamente in linea con ciò che il mercato aveva già scontato. Il mondo retail pertanto passa dal 71% short di questa mattina ad un più modesto 65% attuale.
Stabile il sentiment sulla sterlina che vede i retail short al 65% senza particolari spunti operativi.
Interessante la forza delle oceaniche, che hanno colto la momentanee debolezza del dollaro usa, con interessanti movimenti rialzisti , che li portano lontani dai minimi di questo 2022.
Il mondo retail stamane si era posizionato short al 67% sul dollaro australiano e al 52% su quello neozelandese.
I movimenti di recupero del dollaro Usa ha riportato equilibrio anche sulle oceaniche, generando prese di profitto per il mondo retail che torna al 56% short per Australia e al 52% short per nzd, lasciando il sentiment retail in sostanziale equilibrio.
Ci proiettiamo ora ai dati trimestrali di questa sera per Apple, e alla BOJ di domani, oltre ai dati sul PCE USA che ci porterà all’appuntamento con la Fed di mercoledì prossimo
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
BCE, ATTENZIONE ALLE VOLATILITA'!Condivido con voi gli aggiornamenti relativi all'andamento attuale dei mercati, in particolar modo alla riunione di oggi pomeriggio della Banca Centrale Europea e all'interessante correlazione tra l'andamento della volatilità attuale con quella del 2008.
Il Consiglio della banca centrale il mese scorso ha alzato i tassi di interesse di 75 punti base, una mossa senza precedenti e molti osservatori ora si aspettano che ripeta la stessa decisione nella riunione fissata oggi 27 novembre.
In questo modo, il tasso di interesse della banca salirebbe al 2,00% e quello dei depositi all’1,50%.
Le famiglie e le imprese si stanno preparando per un inverno difficile, mentre la Russia continua a limitare le forniture di gas all’Europa, sollevando timori per la carenza di energia e per bollette di elettricità e riscaldamento da record.
La Bce sta utilizzando una serie di rialzi dei tassi per tenere sotto controllo l’inflazione, con il rischio di rallentare l’attività economica a tal punto da innescare una recessione.
In Eurozona, secondo gli ultimi dati aggiornati, l'inflazione è salita al 9,9% a settembre, con il tasso al 10% in Germania.
La domanda che in molti nell'ultimo periodo mi stanno facendo è la seguente, "il mercato cerca di scontare prima le notizie"?
La risposta la troviamo in questo grafico; Il mercato ha scontato il movimento di un possibile rialzo dei tassi da 2 giorni a 1 settimana prima dell'effettiva riunione della BCE.
Questo che cosa comporta?
La maggior parte dei retail trader cerca di posizionarsi durante l'uscita dei dati macroeconomici pensando di cavalcare la notizia, ma non si rende conto che semplicemente sta lavorando le manipolazioni del sentiment degli investitori e che quindi il movimento effettivo è già stato completato.
Il mercato sconta solo i dati della BCE o anche quelli della Federal Reserve?
La risposta la trovate in questo grafico.
Nell'ultima settimana stiamo assistendo ad un lieve ritracciamento da parte dei mercati azionari, spinti anche dalle trimestrali delle big tech non del tutto deludenti.
Questa sera è il turno di Amazon ed Apple.
Il mercato azionario ha toccato il bottom?
Seguendo le diverse correlazioni che utilizzo per analizzare i mercati, il bottom potrebbe non essere stato raggiunto.
Nel grafico precedente è rappresentato l'andamento dell'SP500 con il PMI rilasciato dall'Institute For Supply Menagement.
Storicamente la correlazione tra i due è positiva, con il PMI che si comporta da "leading indicator" per l'S&P500.
I dati macroeconomici continuano a segnalarci un deterioramento sotto ogni punto di vista, immobiliare, lavoro, settori dei servizi, bilancia commerciale etc..
Questo significa che dal fronte del settore manifatturiero andremo in contro ad una possibile ulteriore contrazione, con l'indice che con molta probabilità scenderà sotto i 50, livelli già raggiunti dai paesi europei.
L'S&P500 seguirà il movimento ribassista?
Un'altra correlazione interessante è quella tra il movimento del VIX attuale con il movimento del VIX del 2008.
Attualmente il VIX si trova in territori di alta volatilità, ma la fase di riassorbimento sembra iniziata.
Guardando la correlazione è interessante notare come il movimento attuale e quello del 2008 hanno una correlazione pari al 90%.
Quindi la domanda sorge spontanea, il VIX ci sta indicando il prossimo possibile scenario?
Buon Trading a tutti
M&A_Forex
LE BORSE IN VOLATA SOLITARIAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 25.10.2022
-CONTESTO
Terminata la fase di correlazione perfetta tra i vari comparti finanziari che ha caratterizzato il terzo trimestre del 2022 per dare vita ad una volata solitaria del mondo equity mentre il valutario rimane in attesa delle banche centrali con un dollaro in un timido laterale che da ancora il ritmo a commodities e obbligazionario.
I mercati finanziari trovano ancora un comparto obbligazionario debole nei prezzi e decisamente tonico nei rendimenti, special modo nelle scadenze più brevi come il 3 mesi e l’anno, segno che il bottom è ancora lontano il che farebbe pensare ad una prematura partenza del comparto equity, vediamo anche le commodities, special modo i metalli ,rispondere ancora alle salite del dollaro dettando un ritmo tipico delle fasi di risk off in un ciclo economico ribassista sebbene ricordiamo le commodities sarebbero secondo letteratura le ultime a ripartire a rialzo.
Il mercato equity vive ora giorni di rialzo solitario sostenuto da un lato dalla statistica stagionale di un q4 rialzista grazie anche al famoso rally natalizio , sebbene manchino 2 mesi alle festività di fine anno, riteniamo più probabile un riposizionamento sui mercati dopo un anno di ribassi, che potrebbe essere vivo grazie a prese di profitto e ribilanciamenti di portafogli in vista del nuovo anno.
Le trimestrali Usa entrano nel vivo con aziende del calibro di Microsoft, Coca cola, Visa e Apple, che daranno senza dubbio grande vitalità ai mercati azionari che fondano ora i movimenti di rialzo più su speranze ed aspettative che su dati reali, pertanto ci trovano poco concordi a prendere posizioni rialziste senza prima avere evidenze chiare nei numeri
-FOREX
Il comparto valutario è in sostanziale equilibrio , con un dollar index non lontano dai minimi di questo ottobre, in un trading range che va dai minimi di 111.80 ai massimi di 113.50, senza dare nessuna vera direzionalità all’intero comparto valutario.
Il mondo retail si adegua con una neutralità asfissiante, senza nessun sentiment deciso, con anache lo yen che ritraccia, e vede ora un 65% dei retail long, in attesa della prossima mossa della BOJ attesa per dopodomani alle decisioni di politica monetaria. In caso di un nulla di fatto e decisioni ancora dovish non possiamo dunque escludere una ripartenza di usdjpy a rialzo, non avendo una precisa area di sostegno da parte della banca centrale giapponese, la caduta dello yen potrebbe ripartire violenta.
-EQUITY
Tutti gli indici sono al test delle resistenze, con il dax a 13000 pnt, pronto per eventuali allunghi che trovano a nostro parere valide resistenze a 13450 pnt. In egual misura il nasdaq punta dritto alle aree di 11800pnt, prima vera resistenza statica in grado eventualmente di riportare l’indice tecnologico in un trend ribassista.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il calendario macroeconomico rallenta in attesa delle banche centrali a aprtire da domani con la BOC e poi BCE ed infine BOJ.
Resta vivo il calendario delle trimestrali USA che vede oggi i dati di Microsoft , Coca Cola, Visa e Spotify che saranno senza dubbio in grado di dare volatilità ulteriore ai mercati asionari USA che restano focus di questa settimana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Cambio di trend per euro/dollaro?Il prezzo si è avvicinato fino a rompere, seppur brevemente, la trendline ribassista che va avanti da febbraio. Potrebbe essere il momento buono per un cambio direzionalità del trend? Notiamo anche che si è andato a creare un triangolo nelle ultime settimane che aspetta di essere rotto, l'aumento di volumi potrebbe essere un altro indicatore della forza e della volontà di rompere questa trendline ribassista. Staremo a vedere se ci sarà un rimbalzo e una continuazione ribassista oppure se sarà la volta buona di un'inversione di tendenza.
LA PAROLA ALLE BANCHE CENTRALIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 24.10.2022
Parte oggi una nuova ottava di contrattazioni ricca di market movers, che trova ancora una volta le banche centrali protagoniste indiscusse dei mercati finanziari con gli appuntamenti previsti per il 26 ottobre con la Bank of Canada, il 27 con la BCE e il 28 con la BOJ.
Restano alte le aspettative per la BCE chiamata ad un rialzo tassi ancora di 75Bp per controllare un’inflazione che ha toccato la doppia cifra nell’intera area Euro, che sta gettando le basi per una crescente crisi energetica non trovando nel ribasso dei prezzi del comparto energy adeguato sollievo per aziende e consumatori, a causa di un tasso di cambio privo di respiro.
La forza schiacciante del biglietto verde oramai mette in crisi diverse economie, special modo per le importazioni, siano esse food o energy in maniera indistinta si manifesta un’importante inflazione importata.
Mentre gli operatori attendono le banche centrali, continuano le pubblicazioni delle trimestrali USA entrando in una settimana decisiva con i dati di alcune big come Coca cola, Microsoft, Apple e Google.
Grazie ai buoni dati che la domanda aggregata USA ha mostrato nelle sue ultime rilevazioni, salgono le aspettative di utili aziendali ancora tonici, che non risentano delle manovre delle banche centrali ne tanto meno della tanto temuta recessione, ma nostro malgrado i timori maggiori restano per la forza schiacciante del dollaro che penalizza fortemente le esportazioni di diverse aziende USA come ad esempio è stato per Testa, potremmo avere uno scenario simile per Apple.
Al momento i timori di Earings sotto le attese sembrano non impensierire gli operatori, che sebbene con un dollaro ancora forte, non sembrano rigettare l’idea di acquisti di equity USA, mettendo in luce una forte divergenza tra i due comparti che fino ad oggi hanno vissuto una fortissima correlazione dollaro centrica.
ANALISI RETAIL
Il mondo valutario che ha svolto funzione di termometro perfetto per i mercati finanziari in questa fase perfettamente dollaro centrica, si vede ora messo da parte, in una fase di incertezza ben espressa dal posizionamento dei traders retail
Il basket dollaro usa che vedeva i retail short al 70% venerdì, trova ora i commercials al 62% short, alla ricerca di un equilibrio che lascia poco spazio a fasi direzionali, ma resta chiara avvisaglia di trading range.
Trading range anche per il basket euro, dove i retail oggi sono al 55% short dal 51% long di venerdì, anche in questo caso chiara incertezza, con oscillazioni di sentiment in un’intorno del 50%, e ancora medesimo quadro per la sterlina che oggi trova il mondo retail short al 55% dal precedente 56% long di venerdì.
Dopo le mosse della BOJ di venerdì si vedono ritracciamenti nel posizionamento retail sul basket yen , che si porta al 68% long dal 72% di venerdì, rimanendo unico asset ad avere ancora uno sbilanciamento degno di nota.
Equilibrio anche per il franco svizzero con un sentiment del 52% short dal 53% di venerdì.
Per le oceaniche prosegue la pesantezza del dollaro australiano che porta i retail ad un 79% long dal 78% del giorno precedente, mentre restano invariate le posizioni sul dollaro neozelandese con un 56% long stabile da venerdi.
-EQUITY
Il mondo equity vive una fase di netta euforia, un risk on, che non trova per ora riscontri in altri asset class, motivato sia dalle aspettative degli earings USA ma anche dalle parole del presidente della FED di San Francisco che vede sufficienti rialzi da 50bp se non da 25BP alle prossime riunioni… gli investitori vogliono avere il peggio alle loro spalle e guardare fiduciosi al futuro.
Per questo avvio di ottava il dax guadagna un +0.91% il nasdaq in premarket un +0.55% e l’SP500 un +0.80%, vedremo con l’apertura di wall street e la pubblicazione dei dati aziendali di oggi pomeriggio cosa accadrà.
buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta Trader
EurUsd: Ulteriore movimento a ribasso?Dopo un periodo di lateralizzazione a cavallo tra 2021 e 2022 il cross ha iniziato una gran discesa seguendo il canale rappresentato in figura.
Si tratta di un mercato di tipo strutturato perché come si puo vedere il suo movimento usa le varie "strutture" in questo caso vediamo come usa sia un canale per muoversi sia delle zone di supporti e resistenze.
Quello che ci aspettiamo è un'altra discesa.
Strategia operativa base:
- Aspettare un rimbalzo di nuovo sulla resistenza dinamica superiore del canale
- Entrare a mercato in SHOT mettendo uno SL sopra la struttura e un TP vicino ai minimi precedenti
Strategia operativa avanzata:
- Al raggiungimento del 70% del TP chiudere mezza posizione, portare SL a breakeven
- Opzione A: Puntare a 0.93 circa
- Opzione B: Inserire un Trailing Stop automatico
Voi che ne pensate?
EUR/USD ore decisiveSi è verificato un triangolo tra la trend line di lungo termine ribassista e la trendline delle ultime settimane rialzista, che bisognerà attendere nelle prossime ore se romperà bullish o bearish. Con le pubblicazioni dei prossimi utili si potrebbe dare un volto al trend che ne conseguirà.
EUR/USD attacco alla trendlineCi siamo quasi, il retest alla trendline ribassista sta per arrivare, mi aspetto che nelle prossime ore euro/dollaro vada a baciare la trendline in zona 0.99 e da qui mi aspetto un rimbalzo verso il basso. Sarà poi da vedere se ci sarà un nuovo retest con successiva rottura e inversione di trend oppure una continuazione ribassista con conseguente attacco ai minimi precedenti.
EurUsd long TermVisione Long Term del pair EurUsd , visto le prossime mosse della Fed che probabilmente alzerà ancora i tassi d'interesse e il dollaro prenderà sempre più forza. A mio parere, visto le situazioni macroeconomiche e geopolitiche dell' Eurozona che continua ad avere un alta inflazione e altri fattori , vedo il prezzo di questo pair intorno ai 0,98.
ANCHE I BIG PLAYERS PRENDONO PROFITTOANALISI COT REPORT del 16.10.2022
-CONTESTO
Eccoci al consueto appuntamento con l’analisi dei mercati attraverso il posizionamento dei Big Players sui futures al CME di Chicago, consapevoli del fatto che una corretta lettura di questi dati non sarà cosa facile, considerata l’alta volatilità dell’ultima settimana che ha messo a dura prova tutti gli operatori dei mercati finanziari.
Dando un primo sguardo ai dati generali senza andare nel dettaglio dei singoli asset class, ci pare evidente il respiro dei trend di medio periodo, e se consideriamo che i dati analizzati sono frutto della rilevazione effettuata martedì scorso, ci sembra tutto molto più chiaro osservando poi le dinamiche che sono seguite il giorno seguente.
La settimana si è caratterizzata da un chiaro mercato bidirezionale, con una prima parte di ottava guidata dal risk on, e guardando i dati del cot report possiamo dire dalle prese di profitto dei grandi operatori, per poi girare completamente nella seconda parte della settimana per dare spazio ancora una volta al trend di medio periodo che ci proietta ancora in un bear market solido e senza motivi di inversione.
Sebbene le speranze di aver raggiunto i minimi per le borse mondiali e di aver visto un dollaro USA oramai ai suoi massimi sono molto diffuse tra gli operatori, e basta guardare la rapidità con la quale ripartono le coperture di posizioni, dobbiamo tuttavia convenire che i dati macroeconomici che stanno guidando le azioni delle banche centrali non sono cambiati e la direzione sembra la medesima, senza se e senza ma.
Sebbene il sentiment di risk off di medio periodo sia chiaro ai più oramai, è vero anche che il mercato ha bisogno di respirare, anche le mani forti hanno bisogno di prendere profiti dopo lunghi rally e di ricalibrare i portafogli, dando cosi spesse volte ampio margine di storno a diversi asset, ma sono quelle occasioni ghiotte di ingresso in trend per chi cerca di cavalcare la direzionalità cosi evidente in questo 2022.
Prima di assistere a vere e proprie inversioni di tendenza dovremo attendere chiari segnali di inversione nelle politiche delle banche centrali, che sembrano invece molto determinate a proseguire nel loro piano di lotta all’inflazione, e la BOE questa settimana ha chiaramente dimostrato quanto questo sia una priorità anche rispetto a possibili piani fiscali e politici che vadano contro la volontà mondiale.
-FOREX:
il comparto valutario continua a vivere un sostanziale dollaro centrismo , sebbene le ultime vicende legate alla BOE e al PM Truss abbiamo catalizzato l’attenzione degli operatori, che hanno preferito seguirne le dinamiche per coglierne le possibili occasioni di speculazione.
L’assetto generale sembra non essere particolarmente modificato con posizioni nette corte sulla sterlina e sulle oceaniche, ancora yen debolissimo e unici asset a trovare spazio nei portafogli dei big players sono Euro e Dollaro Usa.
EURUSD
Posizioni nette lunghe per i big players sul dollaro con ben 37499 contratti, e sebbene siano in calo si 6183 contratti questa settimana, crediamo che il posizionamento netto lungo possa in qualche modo essere un segnale di fiducia nell’operato prossimo della BCE.
Eurusd resta ancora sotto la mm21 daily in un chiaro trend ribassista con le aree di resistenza a 0.99891 e i supporti a 0.9537, solo la tenuta di detti supporti potrebbe aprire la strada a possibili storni supportati ovviamente da una BCE aggressiva che dimostri la volontà di sostenere la moneta unica e possibilmente una risoluzione alle forniture di gas all’Europa darebbe un vero input rialzista alla moneta unica.
GBPUSD
Ancora un sentiment ribassista per i big players sulla sterlina che trrova ben 39170 contratti netti corti nelle tasche delle mani forti, sebbene le dinamiche delultima settimana abbiano dato respiro con ben 10369 contratti long.
Le dinamiche dei prezzi restano compresse sotto le resistenze di 1.14 figura, livelli che se non violati al rialzo potrebbero dare nuovamente vita ad allunghi ribassisti fino alle aree di 1.10 prima e 1.05 poi. Le dinamiche della sterlina restano tuttavia legate a doppio filo a quelle che saranno le decisioni del nuovo cancelliere inglese che godendo dell’appoggio della BOE potrebbe invertire la rotta delle politiche fiscali del PM… tutto può ancora succedere pertanto raccomandiamo estreme prudenza sulla sterlina.
YEN
Sentiment decisamente ribassista ancora per lo yen giapponese che vede le mani forti ferme a -77393 contratti corti, riducendo si di 4230 contratti la loro posizione, che tuttavia non trova ancora validi motivi per nette inversioni.
Usdjpy sotto la forza rinnovata del dollaro usa allunga per nuovi massimi, portando questo 2022 ad una performance del 30% a 148.75.
Speriamo in un più deciso intervento della BOJ , in assenza del quale lo yen non può che cedere terreno contro le concorrenti majors. Rimaniamo pertanto vigili su possibili dichiarazioni esogene della BOJ.
AUDUSD
Ancora pesante il posizionamento netto corto dei big plaiers sul dollaro australiano che vede be 31271 contratti netti corti che danno ancora fiato ai ribassi.
I prezzi al test dei minimi per questo 2022 sembrano aperti a nuovi affondi ribassisti, che non trovano per ora validi motivi per delle inversioni strutturali limitandosi a brevi respiri derivanti da prese di beneficio dal posizionamento di lungo in trend.
USDCAD
Anche le posizioni sul dollaro canadese invertono e restano corte con ben 25672 contratti per le mani forti che con la discesa del wti seguitano a vendere anche dollaro canadese.
Ancora le pressioni rialziste del dollaro usa non possono che accentuale la discesa del concorrente canadese, portando le quotazioni di usdcad a 1.40 per poi chiudere l’ottava 1.3880. solo respiri importanti del biglietto verde e potenziali ripartenze del wti potrebbero dare fiato ad un asset chiaramente in trend rialzista.
USDINDEX
Ancora posizionameno netto lungo per il dollaro usa, che sebbene vede un sentiment stabile con 32786 contratti long, non trova motivazioni per degli storni importanti al netot di prese di beneficio fisiologiche al funzionamento del mercato stesso.
Le quotazioni di dolar index esprimono chiaramente le dimaniche di momentanea incertezza dei prezzi, che pur rimanendo ancorato sui massimi di periodo , resta compreso tra 114.75 e 109.50.
-EQUITY:
il comparto ewuity è stato quello maggiormente colpito dalle prese di profitto ad inizio di ottava, tanto da generare incertezza e dubbi sui motivi di questi movimenti rialzisti, che si sono verificati in concomitanza anche della pubblicazione dei dati sull’inflazione USA che sono stati tutt’altro che buoni, il che avrebbe giustificato ulteriori affondi ribassisti.
Alta volatilità dunque che ci porta ad alzare la guardia.
S&P
Ancora sentiment ribassista per le mani forti che restano con 164057 contratti short ,con i prezzi che dopo un rapido test delle aree di 3735-3750 sono tornati a vivere il loro mood bearich andando ad attaccare nuovamente i minimi di periodo.
Nasdaq
Anche i tech non sono da meno con le mani forti che oscillano attorno ad un sentiment neutrale con 8528 contratti long al momento ma con i prezzi che hanno seguto le medesime dinamiche dell’intero comparto equity.
I primi rialzi della settimana anche con i dati IPC in netto aumento per poi stornare nel concludersi dell’ottava e riportarsi a 10744pnt.
COMMODITIES
Anche il mondo commodities in preda all’alta volatilità e al susseguirsi di dati e dichiarazioni che sembrano esagitare i mercati e gli operati.
Il comparto energy tra i più dinamici questa settimana ha visto dinamiche altamente correlate al mercato equity
Wti
Con le mani forti ferme a 259229 contratti long, non lontano dalle loro esposizioni minime il sentiment sul wti continua ad oscillare tra le varie dichiarazioni dell’opec+ e delle prospettive di domanda mondiale.
Non facile dunque capire quale sarà il futuro di questo asset, che vede in prezzi forse troppo contenuti il rischio di non contribuire al contenimento della domanda e della produzione mondiale e qidni dell’inflazione.
Al momento i prezzi, dopo i respiri che lo hanno portato a 90$ torna nel suo trend principale a ribasso andando a chiudere la settimana a 85.60 $, proiettandosi cosi verso le aree di maggiore attenzione dei 82$
buon trading
Salvatore Bilotta
📈 ORO: ANALISI E TRADING!Per prepararci alla prossima operatività sull' Oro (anche in un'ottica di medio periodo) andiamo a considerare il time frame settimanale, sempre con la nostra metodologia di Price Action Naked, e notiamo che c'è un duplice scenario da poter prendere in considerazione uno di più breve periodo, sempre in ottica "weekly" e l'altro di più lungo termine. Il primo ci mostra un movimento di ribasso all'interno del canale discendente iniziato lo scorso mese di marzo, e che ha visto come minimo relativo la candela di due settimane fa in area 1.620$, a fronte del quale potremmo ricercare dei segnali in vendita nella zona superiore di questo canale e cioè in corrispondenza della resistenza intermedia 1.740$ con obiettivo di take profit in zona 1.550$. Il secondo scenario, di più lungo periodo, ci mostra invece una tendenza nettamente rialzista all'interno della quale il precedente canale short così come l'anteriore lateralità in vigore dal 2020 non rappresentano altro che una fase di pausa/correzione. In virtù di questo sarebbe quindi possibile andare a ricercare dei segnali di acquisto ma solo dopo il ritorno e la rottura rialzista della resistenza 1.800$ con nuovi segnali di trading anche nel giornaliero in modo da seguire il nuovo uptrend che si formerebbe fino al massimo storico 2050$. Attendiamo quindi sviluppi in termini di Price Action nei prossimi giorni.
Maurizio Orsini
EUR/USD SIAMO VERSO IL LONG?La formazione del pattern armonico nel grafico FX:EURUSD ci permette di capire grazie ai ritracciamenti di Fibonacci dove effettivamente ci troviamo.
Presumo che il livello 0.96474 potrebbe dar vita ad un rimbalzo molto importante per il cambio più tradato. Un primo possibile target potremo averlo in area 1.00000, dunque alla parità, un secondo target più nel lungo periodo verso area 1.03000.
ACQUISTI DI VIX E VENDITE DI EQUITY… IL QUADRO PEGGIORAANALISI COT REPORT del 09.10.2022
-CONTESTO
Termina rapidamente l’euforia sui mercati, la voglia di comprare asset rischio, la scommessa di un mercato del lavoro in rallentamento è già svanita.
Una settimana, quella trascorsa, che sembrava dominata dal risk on , dalla voglia di comprare equity a tutti i prezzi e sebbene i volumi fossero particolarmente ridotti, la bull trap è scattata, lasciando ancora una volta delusi gli operatori che speravano in dati del lavoro deboli, che avessero permesso alla FED di valutare un rallentamento nel suo piano di attacco all’economia, ed invece no!
Ancora venerdì i mercati sono rimasti scottati, da un’economia a stelle e strisce robusta come non mai, con la disoccupazione in netto calo dritta ai minimi, con tanti posti di lavoro creati e nulla di peggio per una FED che prova a tutti i costi a veder salire la disoccupazione, passo necessario per il rientro dell’inflazione.
Nessuna speranza, dunque, ci si proietta all’appuntamento con FED di inizio novembre aspettandosi già rialzi tassi senza freni, si parla oramai di un altro 0.75%, guardando con simpatia ad un +4.50% finale, che sembra oramai il target più ovvio da ricercare nelle azioni della banca centrale per raggiungere il tasso di equilibrio.
Non cede il mercato del lavoro, e la paura torna a cavalcare i listini mondiali che ripiegano pesantemente e si riportano non lontano dai minimi di questo 2022, e a condire ancora di più il piatto, la salita del vix, che trova le mani forti grandi acquirenti per la settimana appena trascorsa, segno che il peggio potrebbe essere solo iniziato.
-FOREX:
DOLLAR INDEX:
inesorabile la risalita del dollaro usa, che torna ad aggredire i massimi di periodi, con le mani forti che tornano agli acquisti e si riportano a 31679 contratti netti long, trascinando cosi dollar index a 112.75, pronto a balzare a 114.80 nuovamente.
Eurusd
Vero campanello di allarme questa settimana sono le posizioni nette lunghe che le mani forti stanno prendendo sul futures euro, portandosi a 43682 contratti netti lunghi, con un incremento di ben 9895 contratti nella sola settimana appena trascorsa.
Il dato di venerdi dei NFP ha decretato tuttavia la nuova caduta di eurusd a 0.9725 , aprendo la strada a nuovi affondi ribassisti fino 0.9537 minimo per questo 2022. Dobbiamo tuttavia ricordare che la Lagarde parlerà prima della FED, e potrebbe questo portare a speranze per interventi maggiormente aggressivi da parte della BCE per contenere un’inflazione a doppia cifra, mai vista prima per l’unione europea.
GbpUSd
Torna la sfiducia sulla sterlina, ancora in balia del nuovo PM e dei piani fiscali da mettere in atto, creando un mercato estremamente volatile e instabile, sia sul valutario che sull’equity e sul debito sovrano inglese, il che porta le mani forti a vendere ancora sterline con 49539 contratti netti corti.
I prezzi tornano a balzare verso i minimi, a 1.1090-75 dopo il test delle resistenze a 1.14-1.1425.
AUDUSD
Debolezza strutturale per le oceaniche, che seguono le sorti dei mercati equity, con ribassi importanti anche nel posizionamento delle mani forti, che si portano a +27764 contratti netti corti per il dollaro australiano trascinando i prezzi a 0.6365 aprendo cosi la strada a nuovi minimi per questo 2022.
NZDUSD
Non da meno il dollaro neozelandese, dove le mani forti si spingono a -13978 contratti rispetto ai precedenti 11471 contratti short, con i prezzi che si portano al test dei minimi precedenti a 0.5604-0.5575 pronto per eventuali nuovi allunghi ribassisti, solo la tenuta dei minimi potrebbe dettare inversioni di rotta nel breve , che non avrebbero comunque supporto dalla congiuntura macroeconomica attuale. La forza schiacciante del biglietto verde non è ancora al suo termine.
Usdcad
Il dollaro canadese trova nuove posizioni nette corte per le mani forti con ben 21407 contratti short, il che aiuta la salita di usdcad che torna al test dei massimi a 1.3733 , non lontano da 1.3840 prima vera resistenza, oltre la quale si aprono nuove prospettive di allunghi rialzisti.
Usdjpy
Nulla da fare per lo yen, che torna a crollare, anche dopo la dichiarazione della BOJ di sostenere la divisa direttamente sul mercato fx. Dop un primo netto movimento di reazione dai minimi, la caduta è stata Altrettando valida e le mani forti continuano a tenere posizioni per ben 81623 contratti netti corti.
Usdjpy non trova quindi le condizioni per delle nuove discese e va a testare le resistenze chiave a 145.90 prossimo all’eventuale break out che aprirebbe nuovi scenari rialzisti e nuovi massimi per questo 2022.
-EQUITY:
ben poco da fare per il ondo equity che torna ad aggredire i minimi, dando conferma del sentiment espresso dai dati del cot report e dal posizionamento netto corto che permane sui principali listini. a pesare ancora di più questa settimana sono le posizioni long in netto incremento sul VIX che aprono a scenari di panic selling forse peggiori degli attuali.
SP500
Torniamo a -209297 contratti netti corti per l’indice americano, che trova ora supporto nei dati del lavoro usa, e nella paura di una FED iperaggressiva, e torna cosi ad aggredire i minimi di periodo, portandosi a 3656 pnt, non lontano dai 3580 minimo del 2022, con la prospettiva di eventuali break out ribassisti.
Nasdaq
Non meglio il comparto tech, che peggiora di gran lunga la sua condizione con posizionamenti netti da parte delle mani forti che passano a -3761 contratti, decretando la svolta netta anche per i tech.
Inesorabile la discesa, si torna a 11 100 pnt, senza possibilità di superare le resistenze, ma aprendo la strada nuovi allunghi ribassisti che potrebbero portare i prezzi anche oltre la soglia dei 11 000 pnt
COMMODITIES
Per le commodities attenzione al Ngas, che no trova ancora prese di profitto convincenti nelle mani forti, che insistono il loro posizionamento netto short, portandosi a 159096 contratti netti corti. Pur fermando i prezzi a 6.75$, lasciando tuttavia la possibilità di ulteriori affondi ribassisti.
Ci proiettiamo dunque all’appuntamento con la FED del prossimo mese avendo ben presente l’aggressività che potrebbe essere espressa nelle politiche monetarie pur di contenere la corsa a rialzo dei prezzi, e ponendoci in condizione di massima allerta e cautela per un risk off che potrebbe tradursi rapidamente in panic selling.
buon trading
Salvatore Bilotta
EURUSD continuazione SHORTLa coppia EURUSD chiude la settimana con una bellissima barra di volatilità che conferma la forza del dollaro.
Sul settimanale la candela mostra una pesca di liquidità al di fuori della canale discendente con una respinta dei prezzi al poc dell'ultimo accumulo.
Scendendo sul giornaliero vediamo che insieme al poc troviamo la media 50 che continua a fare da resistenza e mantiene il prezzo nel canale discendente, con il prezzo che torna al di sotto della media veloce a 21 periodi.
Dal punto di vista macro, i dati positivi del NFP di venerdì sono stati visti negativamente dal mercato confermano una possibile continuazione dell'atteggiamento aggressivo della FED sul rialzo dei tassi per raffreddare l'economia e combattere l'inflazione, di conseguenza ha aiutato al rafforzamento del dollaro e alla debolezza degli indici azionari.
Tornando all'euro/dollaro (ricordiamoci che ci troviamo sotto la parità e a minimi storici, quindi massima attenzione) per chi si fosse perso l'entrata al poc/m50 si può provare una nuova entrata short su conferma di rottura dei minimi della candela settimanale (non considerando le prime ore di contrattazione quando i volumi sono più bassi) o ancora meglio se avviene un ritest dell'area tra 0.984/0,99 (dove si trova anche la m21) posizionare un ordine short a 0,974, o un trade più aggressivo con ingresso direttamente in area 0,987.
Lo stop a 1,007 o un paracadute a 1,025 (io preferisco sempre utilizzare stop larghi e scegliere come gestire l'operazione o chiudere prima in base all'evoluzione della situazione e della price action).
TP1 a 0,9585, TP2 0,933 (come per gli SL io preferisco utilizzare anche per i TP una gestione attiva e valutare in base ai movimenti se uscire prima dal trade).
SCENARIO EURUSD 🇪🇺🇺🇸 INVIATO NELLA COMMUNITY il 01/10/2022Vi riporto un possibile scenario SHORT su EUR/USD 🇪🇺🇺🇸
Ci potremmo aspettare un deprezzamento di Euro Dollaro nel momento in cui vada a ripescare la zona di Domanda segnalata con il rettangolo, una zona carica di liquidità dove è presente anche il POC (Punto Di Controllo). Qualora dovesse perdere forza in prossimità di quella zona, mi aspetto un calo sulla zona di supporto identificata.
EUR/USD ha superato l'ostacolo principale di 0,9900 EUR/USD estende il recupero sopra 0,9900 mentre la riduzione del rischio svanisce, NFP statunitense al centro
6 ottobre 2022, 03:07
•EUR/USD ha superato l'ostacolo principale di 0,9900 poiché il tono del mercato risk-off ha iniziato a svanire.
•Il DXY sta attraversando un periodo difficile prima dei dati NFP statunitensi.
•Le proiezioni più deboli per le vendite al dettaglio dell'Eurozona indicano un calo della domanda al dettaglio.
La coppia EUR/USD ha superato con sicurezza l'ostacolo immediato di 0,9900 e dovrebbe stabilizzarsi al di sopra dello stesso. Il profilo di rischio sta diventando allegro ora poiché l'S&P500 ha registrato un deciso rimbalzo. Inoltre, i rendimenti si sono in qualche modo raffreddati poiché gli investitori stanno spostando la loro attenzione sui dati sui libri paga non agricoli (NFP) statunitensi. I rendimenti del benchmark a 10 anni sono scesi sotto il 3,75%.
Nel frattempo, l'indice del dollaro USA (DXY) è scivolato bruscamente vicino a 111,00. Sembra che il DXY stia affrontando una volatilità a causa del consenso più basso per i dati sull'occupazione negli Stati Uniti. L'aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve (Fed) per combattere l'aumento dell'inflazione ha ridotto le opportunità di lavoro.
La società non ha lasciato altra scelta che posticipare l'espansione della capacità e i piani di investimento per evitare obblighi di interessi più elevati. Ciò si traduce in un rallentamento nel processo di creazione di posti di lavoro.
Secondo le aspettative, i dati sui libri paga non agricoli (NFP) statunitensi scenderanno a 250.000 rispetto al rilascio precedente di 315.000. Il tasso di disoccupazione è considerato stabile al 3,7%. A parte questo, i dati sull'utile orario medio rimarranno a fuoco, che dovrebbe ridursi di 10 punti base (bps) al 5,1% su base annua.
Tuttavia, il rilascio ottimistico dei dati sugli stipendi dell'ADP (Automatic Data Processing) degli Stati Uniti giovedì non supporta la tesi di un rallentamento nel processo di assunzione da parte del settore aziendale. Ma i dati della PFN degli Stati Uniti dovrebbero mostrare un quadro chiaro dello stato occupazionale nell'economia statunitense.
Giovedì, i rialzisti dell'eurozona danzeranno sulle note dei dati sulle vendite al dettaglio. Secondo le stime, il catalizzatore economico diminuirà dell'1,7% contro il precedente 0,9%. Ciò indica un rallentamento della domanda complessiva al dettaglio e le crescenti pressioni sui prezzi sono responsabili dello stesso. A parte questo, le aziende del blocco commerciale stanno affrontando un grave calo dei margini operativi a causa dell'impennata dei prezzi dell'energia.