EUR/USD SIAMO VERSO IL LONG?La formazione del pattern armonico nel grafico FX:EURUSD ci permette di capire grazie ai ritracciamenti di Fibonacci dove effettivamente ci troviamo.
Presumo che il livello 0.96474 potrebbe dar vita ad un rimbalzo molto importante per il cambio più tradato. Un primo possibile target potremo averlo in area 1.00000, dunque alla parità, un secondo target più nel lungo periodo verso area 1.03000.
EURUSD
ACQUISTI DI VIX E VENDITE DI EQUITY… IL QUADRO PEGGIORAANALISI COT REPORT del 09.10.2022
-CONTESTO
Termina rapidamente l’euforia sui mercati, la voglia di comprare asset rischio, la scommessa di un mercato del lavoro in rallentamento è già svanita.
Una settimana, quella trascorsa, che sembrava dominata dal risk on , dalla voglia di comprare equity a tutti i prezzi e sebbene i volumi fossero particolarmente ridotti, la bull trap è scattata, lasciando ancora una volta delusi gli operatori che speravano in dati del lavoro deboli, che avessero permesso alla FED di valutare un rallentamento nel suo piano di attacco all’economia, ed invece no!
Ancora venerdì i mercati sono rimasti scottati, da un’economia a stelle e strisce robusta come non mai, con la disoccupazione in netto calo dritta ai minimi, con tanti posti di lavoro creati e nulla di peggio per una FED che prova a tutti i costi a veder salire la disoccupazione, passo necessario per il rientro dell’inflazione.
Nessuna speranza, dunque, ci si proietta all’appuntamento con FED di inizio novembre aspettandosi già rialzi tassi senza freni, si parla oramai di un altro 0.75%, guardando con simpatia ad un +4.50% finale, che sembra oramai il target più ovvio da ricercare nelle azioni della banca centrale per raggiungere il tasso di equilibrio.
Non cede il mercato del lavoro, e la paura torna a cavalcare i listini mondiali che ripiegano pesantemente e si riportano non lontano dai minimi di questo 2022, e a condire ancora di più il piatto, la salita del vix, che trova le mani forti grandi acquirenti per la settimana appena trascorsa, segno che il peggio potrebbe essere solo iniziato.
-FOREX:
DOLLAR INDEX:
inesorabile la risalita del dollaro usa, che torna ad aggredire i massimi di periodi, con le mani forti che tornano agli acquisti e si riportano a 31679 contratti netti long, trascinando cosi dollar index a 112.75, pronto a balzare a 114.80 nuovamente.
Eurusd
Vero campanello di allarme questa settimana sono le posizioni nette lunghe che le mani forti stanno prendendo sul futures euro, portandosi a 43682 contratti netti lunghi, con un incremento di ben 9895 contratti nella sola settimana appena trascorsa.
Il dato di venerdi dei NFP ha decretato tuttavia la nuova caduta di eurusd a 0.9725 , aprendo la strada a nuovi affondi ribassisti fino 0.9537 minimo per questo 2022. Dobbiamo tuttavia ricordare che la Lagarde parlerà prima della FED, e potrebbe questo portare a speranze per interventi maggiormente aggressivi da parte della BCE per contenere un’inflazione a doppia cifra, mai vista prima per l’unione europea.
GbpUSd
Torna la sfiducia sulla sterlina, ancora in balia del nuovo PM e dei piani fiscali da mettere in atto, creando un mercato estremamente volatile e instabile, sia sul valutario che sull’equity e sul debito sovrano inglese, il che porta le mani forti a vendere ancora sterline con 49539 contratti netti corti.
I prezzi tornano a balzare verso i minimi, a 1.1090-75 dopo il test delle resistenze a 1.14-1.1425.
AUDUSD
Debolezza strutturale per le oceaniche, che seguono le sorti dei mercati equity, con ribassi importanti anche nel posizionamento delle mani forti, che si portano a +27764 contratti netti corti per il dollaro australiano trascinando i prezzi a 0.6365 aprendo cosi la strada a nuovi minimi per questo 2022.
NZDUSD
Non da meno il dollaro neozelandese, dove le mani forti si spingono a -13978 contratti rispetto ai precedenti 11471 contratti short, con i prezzi che si portano al test dei minimi precedenti a 0.5604-0.5575 pronto per eventuali nuovi allunghi ribassisti, solo la tenuta dei minimi potrebbe dettare inversioni di rotta nel breve , che non avrebbero comunque supporto dalla congiuntura macroeconomica attuale. La forza schiacciante del biglietto verde non è ancora al suo termine.
Usdcad
Il dollaro canadese trova nuove posizioni nette corte per le mani forti con ben 21407 contratti short, il che aiuta la salita di usdcad che torna al test dei massimi a 1.3733 , non lontano da 1.3840 prima vera resistenza, oltre la quale si aprono nuove prospettive di allunghi rialzisti.
Usdjpy
Nulla da fare per lo yen, che torna a crollare, anche dopo la dichiarazione della BOJ di sostenere la divisa direttamente sul mercato fx. Dop un primo netto movimento di reazione dai minimi, la caduta è stata Altrettando valida e le mani forti continuano a tenere posizioni per ben 81623 contratti netti corti.
Usdjpy non trova quindi le condizioni per delle nuove discese e va a testare le resistenze chiave a 145.90 prossimo all’eventuale break out che aprirebbe nuovi scenari rialzisti e nuovi massimi per questo 2022.
-EQUITY:
ben poco da fare per il ondo equity che torna ad aggredire i minimi, dando conferma del sentiment espresso dai dati del cot report e dal posizionamento netto corto che permane sui principali listini. a pesare ancora di più questa settimana sono le posizioni long in netto incremento sul VIX che aprono a scenari di panic selling forse peggiori degli attuali.
SP500
Torniamo a -209297 contratti netti corti per l’indice americano, che trova ora supporto nei dati del lavoro usa, e nella paura di una FED iperaggressiva, e torna cosi ad aggredire i minimi di periodo, portandosi a 3656 pnt, non lontano dai 3580 minimo del 2022, con la prospettiva di eventuali break out ribassisti.
Nasdaq
Non meglio il comparto tech, che peggiora di gran lunga la sua condizione con posizionamenti netti da parte delle mani forti che passano a -3761 contratti, decretando la svolta netta anche per i tech.
Inesorabile la discesa, si torna a 11 100 pnt, senza possibilità di superare le resistenze, ma aprendo la strada nuovi allunghi ribassisti che potrebbero portare i prezzi anche oltre la soglia dei 11 000 pnt
COMMODITIES
Per le commodities attenzione al Ngas, che no trova ancora prese di profitto convincenti nelle mani forti, che insistono il loro posizionamento netto short, portandosi a 159096 contratti netti corti. Pur fermando i prezzi a 6.75$, lasciando tuttavia la possibilità di ulteriori affondi ribassisti.
Ci proiettiamo dunque all’appuntamento con la FED del prossimo mese avendo ben presente l’aggressività che potrebbe essere espressa nelle politiche monetarie pur di contenere la corsa a rialzo dei prezzi, e ponendoci in condizione di massima allerta e cautela per un risk off che potrebbe tradursi rapidamente in panic selling.
buon trading
Salvatore Bilotta
EURUSD continuazione SHORTLa coppia EURUSD chiude la settimana con una bellissima barra di volatilità che conferma la forza del dollaro.
Sul settimanale la candela mostra una pesca di liquidità al di fuori della canale discendente con una respinta dei prezzi al poc dell'ultimo accumulo.
Scendendo sul giornaliero vediamo che insieme al poc troviamo la media 50 che continua a fare da resistenza e mantiene il prezzo nel canale discendente, con il prezzo che torna al di sotto della media veloce a 21 periodi.
Dal punto di vista macro, i dati positivi del NFP di venerdì sono stati visti negativamente dal mercato confermano una possibile continuazione dell'atteggiamento aggressivo della FED sul rialzo dei tassi per raffreddare l'economia e combattere l'inflazione, di conseguenza ha aiutato al rafforzamento del dollaro e alla debolezza degli indici azionari.
Tornando all'euro/dollaro (ricordiamoci che ci troviamo sotto la parità e a minimi storici, quindi massima attenzione) per chi si fosse perso l'entrata al poc/m50 si può provare una nuova entrata short su conferma di rottura dei minimi della candela settimanale (non considerando le prime ore di contrattazione quando i volumi sono più bassi) o ancora meglio se avviene un ritest dell'area tra 0.984/0,99 (dove si trova anche la m21) posizionare un ordine short a 0,974, o un trade più aggressivo con ingresso direttamente in area 0,987.
Lo stop a 1,007 o un paracadute a 1,025 (io preferisco sempre utilizzare stop larghi e scegliere come gestire l'operazione o chiudere prima in base all'evoluzione della situazione e della price action).
TP1 a 0,9585, TP2 0,933 (come per gli SL io preferisco utilizzare anche per i TP una gestione attiva e valutare in base ai movimenti se uscire prima dal trade).
SCENARIO EURUSD 🇪🇺🇺🇸 INVIATO NELLA COMMUNITY il 01/10/2022Vi riporto un possibile scenario SHORT su EUR/USD 🇪🇺🇺🇸
Ci potremmo aspettare un deprezzamento di Euro Dollaro nel momento in cui vada a ripescare la zona di Domanda segnalata con il rettangolo, una zona carica di liquidità dove è presente anche il POC (Punto Di Controllo). Qualora dovesse perdere forza in prossimità di quella zona, mi aspetto un calo sulla zona di supporto identificata.
EUR/USD ha superato l'ostacolo principale di 0,9900 EUR/USD estende il recupero sopra 0,9900 mentre la riduzione del rischio svanisce, NFP statunitense al centro
6 ottobre 2022, 03:07
•EUR/USD ha superato l'ostacolo principale di 0,9900 poiché il tono del mercato risk-off ha iniziato a svanire.
•Il DXY sta attraversando un periodo difficile prima dei dati NFP statunitensi.
•Le proiezioni più deboli per le vendite al dettaglio dell'Eurozona indicano un calo della domanda al dettaglio.
La coppia EUR/USD ha superato con sicurezza l'ostacolo immediato di 0,9900 e dovrebbe stabilizzarsi al di sopra dello stesso. Il profilo di rischio sta diventando allegro ora poiché l'S&P500 ha registrato un deciso rimbalzo. Inoltre, i rendimenti si sono in qualche modo raffreddati poiché gli investitori stanno spostando la loro attenzione sui dati sui libri paga non agricoli (NFP) statunitensi. I rendimenti del benchmark a 10 anni sono scesi sotto il 3,75%.
Nel frattempo, l'indice del dollaro USA (DXY) è scivolato bruscamente vicino a 111,00. Sembra che il DXY stia affrontando una volatilità a causa del consenso più basso per i dati sull'occupazione negli Stati Uniti. L'aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve (Fed) per combattere l'aumento dell'inflazione ha ridotto le opportunità di lavoro.
La società non ha lasciato altra scelta che posticipare l'espansione della capacità e i piani di investimento per evitare obblighi di interessi più elevati. Ciò si traduce in un rallentamento nel processo di creazione di posti di lavoro.
Secondo le aspettative, i dati sui libri paga non agricoli (NFP) statunitensi scenderanno a 250.000 rispetto al rilascio precedente di 315.000. Il tasso di disoccupazione è considerato stabile al 3,7%. A parte questo, i dati sull'utile orario medio rimarranno a fuoco, che dovrebbe ridursi di 10 punti base (bps) al 5,1% su base annua.
Tuttavia, il rilascio ottimistico dei dati sugli stipendi dell'ADP (Automatic Data Processing) degli Stati Uniti giovedì non supporta la tesi di un rallentamento nel processo di assunzione da parte del settore aziendale. Ma i dati della PFN degli Stati Uniti dovrebbero mostrare un quadro chiaro dello stato occupazionale nell'economia statunitense.
Giovedì, i rialzisti dell'eurozona danzeranno sulle note dei dati sulle vendite al dettaglio. Secondo le stime, il catalizzatore economico diminuirà dell'1,7% contro il precedente 0,9%. Ciò indica un rallentamento della domanda complessiva al dettaglio e le crescenti pressioni sui prezzi sono responsabili dello stesso. A parte questo, le aziende del blocco commerciale stanno affrontando un grave calo dei margini operativi a causa dell'impennata dei prezzi dell'energia.
EUR/USD possibile SHORT su livello 0.99, precedente resistenzaDi seguito le confluenze per questo possibile trade:
- swing precedente, poco volume
- MA200 H4
- MA 20 daily
- ritracciamento sul 50 fibonacci daily\weekly
- trend ribassista
- livello 99 psyco che in precedenza ha fatto da supporto per il prezzo
Monitorare!
Analisi EUR/USDCiao Traders,
Analizzando il grafico eur/usd in 4h , ho evidenziato,secondo i miei criteri,il supporto e la resistenza e come potrebbe continuare il trend ribassista in atto , così da poter studiare una strategia per entrare a mercato seguendo il trend in corso.
Ricordo sempre che le mie sono semplici analisi e non certezze,il mercato cambia ogni secondo, non bisogna mai entrare a mercato per semplici deduzioni o copiare altri, bisogna seguire la propria strategia e analizzare bene l’ingresso e l’uscita dal mercato.
Buon Trading a tutti
BCE: Prossimi rialzi dei tassi per contrastare l'inflazioneLa BCE a luglio ha annunciato il più grande rialzo dei tassi della storia dell'Euro . Il tutto dovrebbe avvenire nel corso di 5 riunioni. Adesso ad ottobre pare ci sarà un ulteriore rialzo dei tassi, con l'obbiettivo di frenare l'inflazione. Tuttavia non tutti sono d'accordo con questa strategia. Per esempio il presidente della banca d'Italia Visco ha avvertito la BCE, di non seguire di pari passo la strategia di rialzo dei tassi della FED, perché nel nostro caso potrà rivelarsi controproducente.
Naturalmente sulla base di queste informazioni non è possibile prendere decisioni di trading. Possiamo solo stare attenti alle prossime riunioni della BCE e della FED , e monitorare le reazioni dei mercati, per sfruttare un margine previsionale. E' necessario inoltre accettare il fatto, che fra le notizie e le reazioni dei mercati, c'è una componente del quale non abbiamo visibilità.
Pertanto la cosa migliore da fare è monitorare le azioni delle banche centrali, e studiare le reazioni dei mercati, tendendo conto che quanto una tendenze primaria (trimestrale e mensile) prende una direzione, tende a mantenerla per diverse settimane/mesi, portando con se un indotto di opportunità di trading.
IL MONDO RALLENTA, E LE BORSE FESTEGGIANO!IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 04.10.2022
-CONTESTO
Chiaro a tutti gli operatori oramai la determinazione con la quale le banche centrali rimarranno con toni hawkish per frenare la corsa dell’inflazione e colpire pesantemente la domanda, ma la scorsa settimana, una breccia è stata aperta nel muro di fermezza delle banche centrali occidentali, con la BOE che ha fatto una piccola marcia indietro, ritardando la partenza del programma di QT e apprendosi ad ulteiori acquisto di Gilt!
Alla necessità di un’economia in difficoltà, le politiche fiscali ricorrono ancora alla richiesta di liquidità e le banche centrali sembrano disposte a rispondere!
La domanda ora resta: quando sorgerà nuovamente la necessità di liquidità?
Come già più volte da noi richiamato nelle nostre analisi , il dollaro ripiegherà solo quando l’economia Usa mostrrerà chiari segnli di rallentamento, cosi da fare strada alla possibilità di banche centrali nemo aggressive, e la fame di dollari potrebbe essere cosi placata da nuovi linfa!.
Ieri i primi segnali di rallentamento mondiale i PMI pubblicati da Jp Morgan e ovviamente i dati ISM per l’America, che segnano il passo ad una forte frenata dell aprodzione industriale, con le aziende manifatturiere che portano il dato al +50.9% , ad un soffio dalla fase di recessione della produzione!
Ovvio che un dato conclusivo sotto il 50% sarebbe indiscutibilmente negativo, ma l’attuale trend di ribasso delle rilevazione di questi dati sono già sufficienti ad esplicitare la tendenza in atto!
Calano i nuovi ordini, calano la nuove assuzioni, salgono le scorte nei magazzini, insomma tutto lascia pensare ad imprese che si preparano ad un lungo fermo delle attività, il che crea nubi di profonda incertezza per il futuro più lontano.
Ma il motto per gli operatori resta lo stesso: BRUTTI DATI, SONO OTTIMI DATI!
Si perché la chiara difficoltà dell’economia mondiale, pone un passo più vicino la fine delle politiche hawkis della Fed e delle altre banche centrali mondiali e per questo le borse festeggiano, con i primi rialzi di questo inizio di trimestre.
-FOREX
Il comparto valutario trova respiro dal super dollaro, che come anticipato, inizia aconfermare i suoi ribassi al confermarsi di una congiuntura economica in rallentamento, che tuttavia dovrà trovare conferma nei dati sull’occupazione in pubblicazione il giorno 7 ottobre.
Dollar index passa dai massimi di 114.80 al test dei primi supporti a 111.60, ponendo le condizioni base per ulteriori affondi ribassisti fino 109.40 prima e 107.50 poi, senza tuttavia ancora invalidare il trend di lungo periodo nettamente rialzista.
Se vacilla il dollaro , ecco che le altre majors trovano spazio per interessanti recuperi a partire dalle oceaniche, che hanno abbondanti spazi di recupero dai minimi battuti in queste ultime settimane, ed è cosi che il dollaro neozelandese di porta al test delle resistenze a 0.5740 oltre le quali si potrebe assistere ad allunghi rialzisti fino le aree di 0.5880-0.59 figura.
Anche il dollaro australiano va al test delle resistenze poste a 0.65 e ¼ livello da rompere per parlare di possibili allunghi riazlisti degni di questo nome, e che porterebbero il test dei minimi a 0.6350 ad essere un ricordo lontano.
Non da meno eurusd, che consolida al momento nelle aree tra 0.9740 e 0.9850, con le medie mobili veloci che iniziano ad incrociare le medie mobili lente a rialzo per dare possibile struttura rialzista ad uno dei cambi attualmente ancora più penalizzati dal super dollaro.
-EQUITY
Se il comparto fx festeggia la debolezza del dollaro, fanno tanto meglio le borse mondiali, che partono in questo q4 con un vero e proprio boom rialzista, segnando ieri rialzi che vanno dal 2.50di s&p al 2.79 del nostro indice italiano al +2.80del nikkey al 2.31 del Nasdaq!
Rispondono alla grande i supporti di nasdaq posti a 11000pnt, e non sembra impossibile rivedere i test delle mm21 poeriodi daily a 11790 pnt, che ancora non invaliderebbe il mercato bearish in atto.
Recupera anche il dax che dai minimi di 11850 pnt si porta 12220pnt, ma resta resistenza chiave da rompere i 12440 pnt per parlare di potenziale inversione di tendenza, che resta tuttavia ancora senza nessun vero supporto nella congiuntura macroeconomica europea che ricordiamo essere ancora alle prese con una profonda crisi energetica.
-COMMODITIES
Recupera anche il gold, che mantiene viva la correlazione iversa con il mondo dei rendimenti sovrani , che ieri hanno visto ancora debolezza, offrendo sponda alla debolezza del dollaro usa, per trovare un gold decisamente tonico, che recupera dai minimi di 1610$ e balza in 4 sedute a 1699$, aprendo la strada a possibili allunghi rialzisti fino 1723$ prima e 1746$ poi.
Ancora una settimana ricca di eventi e dati macroeconomici che possono stravolgere il mood in atto, pertanto continuiamo a raccomandare la massima prudenza per un 2022 decisamente volatile!
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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In attesa di liquidità oltre 0.9660 (TFB)Se la barra settimanale di EurUsd chiuderà nell'attuale posizione, quindi come inside bar, da lunedì sarà possibile sfruttare la congestione TFB per agganciare e seguire la prossima tendenza ribassista. Il livello di confine oltre il quale cercheremo la presenza di liquidità è pari a 0.9660. Per comprendere a pieno il significato di presenza o mancanza di liquidità a supporto, consiglio di guardare la registrazione di questa live di qualche tempo fa.
EUR/USD in parità e poi a ribassoCi siamo, abbiamo concluso in profitto con un'analisi impeccabile con pattern ABCD con profitti sui massimi e minimi di tutti i target, ora mancano gli ultimi due step: ripresa dell'euro in zona di parità e conseguente dump con retest dei minimi a 0.95 per via dei dati macro economici molto sfavorevoli all'Europa.
LA MIA VISIONE SU USDCAD E SETTORE ENERGY: ANALISI INTERMARKETBuongiorno a tutti.
Il 23 settembre 2022 pubblicavo un’analisi dal titolo “EURUSD: il grafico guida da seguire per chi vuole speculare sul cambio valutario”, ai link:
•
Nella stessa andavo a creare uno spread, “ZQZ2022-IZ2022”. Esso aveva diverse funzioni:
• Utile per trovare dei punti di entrata ed uscita a mercato sul cambio EURUSD (all’interno dell’analisi spiego come)
• Utile per confermare la tendenza della stessa copia forex
• Utile per ricercare delle divergenze che successivamente si sarebbero potute ripercuotere su EURUSD
Nell’analisi di oggi proporrò numerosi grafici utili per chi vuole investire:
• Sul tasso di cambio USDCAD (Dollaro Americano/Dollaro Canadese)
• Sul settore energetico statunitense (ETF XLE)
Illustrerò i seguenti concetti:
• La correlazione tra dollaro canadese e petrolio
• Perché il dollaro canadese è considerata una valuta risk on?
• Analisi del ciclo economico nel quale ci ritroviamo
• La correlazione tra dollaro statunitense e aggressività della Federal Reserve
• Il dollaro USA come bene rifugio
• La mia visione di breve periodo sul cambio USDCAD
• Le correlazioni del settore energetico
• La mia visione di breve periodo sul settore energetico
Buona lettura.
LA CORRELAZIONE TRA DOLLARO CANADESE E PETROLIO
Una delle correlazioni intermarket più chiacchierate nell’incrocio tra mondo valutario e quello delle materie prime è senz’altro quella tra dollaro canadese (ticker 6C1!) e petrolio (ticker CL1!):
Il grafico settimanale mostra come la valuta e la materia prima siano legati da una correlazione positiva (all’apprezzarsi di uno, si rafforza l’altro), specialmente dal 2004 ai giorni nostri.
Il motivo è presto spiegato grazie alle informazioni datate 2021 reperibili nel sito ufficiale della Energy Information Administration (EIA,https://www.eia.gov/international/analysis/country/CAN), la principale agenzia del sistema statistico federale degli Stati Uniti responsabile della racconta, analisi e diffusione delle informazioni sull’energia (carbone, petrolio, natural gas, energie elettriche, rinnovabili e nucleari):
• Il Canada è un esportatore netto della maggior parte delle materie prime energetiche. Il Paese risulta il quarto produttore mondiale di petrolio. La grafica sottostante mostra come i livelli di produzione della stessa materia prima energetica siano aumentati negli ultimi anni
• Il 97% delle esportazioni di petrolio greggio del Canada sono state inviate negli Stati Uniti, il 2% in Europa, 0.2% nell’America centrale e del sud mentre il restante 0.2% in altri paesi
• Si stima che il 10% del PIL canadese sia dipendente proprio dall’esportazione del crude oil. Da questo dovrebbe convenire il fatto che lo stesso prodotto interno lordo sia correlato ai prezzi del petrolio; questo è visualizzabile a livello grafico? Vediamolo insieme, servendoci del future sul petrolio CL1! E CAGDP (Canada gross domestic product) messi a disposizione da Tradingview:
La correlazione diretta tra i due è lampante:
• Dal 2000 al 2008 il prezzo del petrolio aumentò da 26$ circa a 146$, con il contemporaneo aumento del PIL canadese da 674B a 1.52T
• Dal 2008 al 2009, complice la recessione indotta dai mutui sub-prime, il petrolio crollò perdendo oltre il 70% del suo valore; il CAGDP arrivò a valori di 1.38T
• La successiva ripresa economica (2009-2014) fece rialzare il crude oil che oscillò a valori superiori degli 80$, con aumento del PIL canadese a 1.84T
• Dal 2014 al 2016 la successiva caduta dell’oro nero accompagnò il ribasso del pil canadese che arrivò a valori di 1.51T
• La stessa situazione si ripete negli archi 2016-2019, recessione 2020 e successiva ripresa economica 2020-2021
È doveroso sottolineare come il prezzo della materia prima energetica sia un “leading indicator” per il GDP canadese. Per chi non lo sapesse, un leading indicator non è altro che un indicatore anticipatore in grado di “predire” l’evolversi di un particolare contesto economico (in questo caso, il CAGDP).
PERCHE’ IL DOLLARO CANADESE È CONSIDERATA UNA VALUTA RISK ON?
All’interno delle mie analisi faccio spesso dei riferimenti a due climi di mercato opposti tra loro:
• Il risk on, caratterizzato dall’appetito al rischio
• Il risk off, caratterizzato da una bassa (o nulla) propensione allo stesso
L’influenza di questi due particolari scenari non impatta solamente sui mercati azionari e obbligazionari, bensì anche sul mondo del forex. Il dollaro canadese, nella fattispecie, è considerato “risk on”, ossia tende ad essere acquistato e ad apprezzarsi quando gli investitori sono propensi a “rischiare”. Il motivo è spiegato dalle correlazioni che ora vi mostrerò.
• CORRELAZIONE TRA DOLLARO CANADESE E VIX
Uno degli strumenti prìncipi utilizzati per misurare l’umore sui mercati è senz’altro il VIX, l’indice di volatilità dell’S&P500, conosciuto come l’indice di “paura”; il motivo? I ribassi del benchmark azionario sono accompagnati da un contemporaneo apprezzamento del VIX stesso.
Correlando (a livello settimanale) l’indice con la currency è possibile osservare una correlazione inversa specialmente marcata dal 2008 al 2016 e dal 2018 ad oggi.
Da questo ne conviene che il dollaro canadese si apprezza in quei momenti nei quali la volatilità sull’S&P500 (e quindi la paura) tende a scendere, motivo per il quale può essere etichettata come “valuta risk on”.
• CORRELAZIONE TRA PETROLIO E INDICE DI RISCHIO XLY/XLP
Un altro motivo per il quale il CAD è considerata una valuta ad alto rischio è legato alla sua correlazione con il petrolio, osservata precedentemente. È vera l’affermazione secondo la quale anche la materia prima energetica ha carattere risk on? Dalla grafica in alto sembrerebbe di sì vista la sua correlazione positiva con l’indice di rischio XLY/XLP. Il motivo per il quale esiste quest’ultima correlazione è da ricercare nei cicli economici:
La seconda metà della fase 2, la 3, la 4 e la prima metà della fase 5 del ciclo economico sono da considerarsi risk on; all’interno delle stesse i settori ciclici, che beneficiano di uno slancio economico positivo, vanno a sovraperformare le aziende del settore dei beni di prima necessità, o difensivi. Da ciò cosa ne conviene?
• Nelle fasi “2.5”,3 ,4 e nella prima metà della 5 l’indice di rischio XLY/XLP tende ad avere carattere rialzista
All’interno dello stesso contesto economico il petrolio tende ad avere lo stesso tipo di carattere. Il motivo? Uno slancio economico positivo si traduce in un aumento di domanda da parte di imprese e consumatori e, basandosi il crude oil sulla legge della domanda e dell’offerta:
• Quanto più alta è la domanda, tanto più il prezzo del petrolio tenderà a mostrare carattere rialzista
Vista la correlazione tra il dollaro canadese e petrolio e tra petrolio e indice di rischio XLY/XLP, ne conviene che anche il CAD dimostrerà forza negli stessi contesti economici della materia prima e dell'indice di rischio, ossia in tutti quei momenti risk on del ciclo economico; spero di aver chiarito il concetto!
I MOTIVI PER IL QUALI IL DOLLARO CANADESE È RIBASSISTA
Qual è il motivo per il quale il CAD è ribassista? È senz’altro l’ambiente risk off che attanaglia i mercati e che si ripercuote in maniera diretta sul petrolio. Esso, a sua volta, ha intrapreso un trend ribassista da giugno 2022, scontando una minor domanda a causa di possibili recessioni che andrebbero a colpire varie parti del mondo. C’è un motivo ulteriore, come ho spiegato nel paragrafo precedente: la fase del ciclo economico! Infatti:
Ci ritroviamo ora all’interno della fase 6 del ciclo economico all’interno della quale le tre principali asset classes registrano cattive performance. Questo è confermato dal grafico successivo:
Azioni, obbligazioni e materie prime sono ribassiste!
LA CORRELAZIONE TRA DOLLARO STATUNITENSE E AGGRESSIVITA’ DELLA FED
Nella precedente analisi riguardante EURUSD spiegavo come il dollaro fosse strettamente dipendente dalla politica monetaria della Federal Reserve, con particolare riferimento alla sua aggressività. Questo è mostrato da due correlazioni:
• CORRELAZIONE TRA DOLLARO E FUTURE FEDERAL FUND SCADENZA DICEMBRE 2022
La correlazione inversa tra il dollaro americano e il future federal fund scadenza dicembre 2022 mostra come la stessa valuta sia dipendente dalle scelte di politica monetaria della Federal Reserve; infatti, quanto più il future segnava (a partire da marzo-maggio 2021) nuovi minimi, tanto più il dollaro si rafforzava.
• CORRELAZIONE TRA DOLLARO E RENDIMENTO DEL TITOLO DI STATO USA A 2 ANNI
La correlazione diretta tra la valuta e il rendimento del titolo di stato a 2 anni conferma ciò che ho espresso precedentemente. Il motivo? Il rendimento del titolo di stato a 2 anni è influenzato dalle decisioni di politica monetaria della FED; più nel particolare, alla sua aggressività è associato un rialzo del rendimento e viceversa, ad un suo atteggiamento più passivo, un rendimento in calo; dunque, il rialzo del dollaro in concomitanza al rialzo del rendimento indica come la valuta sia fortemente influenzata dalla Federal Reserve.
Se qualcuno avesse dubbi sul fatto che “US02Y” sia influenzato da Jerome Powell e dalla sua “organizzazione”, osservi la seguente grafica:
Fatte tutte le dovute considerazioni, qual è il catalizzatore che al momento sta influenzando il dollaro americano? Sicuramente la Federal Reserve! Ma anche…il VIX!
IL DOLLARO USA COME BENE RIFUGIO
Non è più una novità il fatto che il dollaro sia diventato, negli ultimi mesi, il miglior bene rifugio in circolazione. Questo è dimostrato dalla sua correlazione diretta con il VIX:
• Quanto più aumentano le incertezze e le paure da parte degli investitori, tanto più sale il VIX e, vista la correlazione positiva, tanto più si rafforza il dollaro, comportandosi dunque da bene rifugio.
CONCLUSIONI SU USDCAD: LA MIA VISIONE DI BREVE PERIODO
Ci tengo a specificare che, per breve periodo, intendo da qualche settimana a pochi mesi.
Osservato il fatto che il dollaro canadese:
• È correlato positivamente al petrolio e quest’ultimo è ribassista
• È correlato inversamente al VIX ed esso si mantiene dal 2022 al di sopra dei 20 punti (spartiacque tra l’alta e la bassa volatilità)
• È correlato positivamente all’indice di rischio XLY/XLP ed esso è ribassista:
• Non dovrebbe statisticamente restituire buone prestazioni visto il ciclo economico che stiamo attraversando
Osservato il fatto che il dollaro americano:
• È dipendente dalla politica monetaria della Federal Reserve e quest’ultima si sta dimostrando di mese in mese aggressiva
• Ha una correlazione positiva con il VIX
• Si sta comportando da bene rifugio
• Ha una correlazione inversa con l’indice di rischio XLY/XLP
Sperando di avervi trasmesso tutto ciò di cui ho discusso attraverso l’analisi intermarket, quale potrà mai essere la mia visione sul cambio USDCAD con un arco temporale di qualche settimana/pochi mesi?
• Long USD
• Short CAD
Da questo ne conviene il fatto che se volessi cercare delle opportunità su USDCAD, le cercherei in long e non in short!
LE CORRELAZIONI NEL SETTORE ENERGETICO
Per fornirvi una mia visione sul settore energetico statunitense andrò a sfruttare le correlazioni che ora vi mostrerò:
• LA CORRELAZIONE DIRETTA TRA XLE E PETROLIO
Il grafico settimanale mostra la forte correlazione positiva tra petrolio e settore energetico; cosa si può dedurre da ciò?
• Le aziende che appartengono al settore energetico sono fortemente dipendenti dal prezzo del crude oil
• LA CORRELAZIONE POSITIVA TRA SETTORE ENERGETICO E ASPETTATIVE DI INFLAZIONE A 10 ANNI
Esiste una correlazione positiva tra settore energetico e aspettative di inflazione; in particolare:
• Il settore energy tende ad avere buone performance quando le aspettative di inflazione aumentano
Il motivo è da ricercare all’interno delle fasi del ciclo economico, infatti:
Le aspettative di inflazione si innalzano durante le fasi di slancio economico, identificate dall’aumento di domanda di beni e servizi da parte di aziende e consumatori; nelle stesse fasi il petrolio, per i motivi spiegati nei paragrafi precedenti, tende ad avere delle buone performance.
Per cui:
Esiste una correlazione diretta tra settore energetico e aspettative di inflazione a 10 anni perché queste ultime si muovono in maniera diretta rispetto al petrolio, al quale, come abbiamo visto, il settore energetico è correlato positivamente. Infatti:
CONCLUSIONI SUL SETTORE ENERGETICO: LA MIA VISIONE DI BREVE PERIODO
La mia visione di breve periodo sul settore è short perché:
• Se il petrolio è ribassista e il settore energy è pesantemente correlato ad esso, non potrò avere una visione rialzista su quest’ultimo
• Le aspettative di inflazione a 10 anni sono ribassiste, influenzate in negativo dal pesante rialzo dei tassi di interesse che hanno proprio lo scopo di combattere il consumer price index:
Buon weekend, Matteo Farci
QUANDO LO STORNO DEL DOLLARO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 27.09.2022
-CONTESTO
È oramai chiaro a tutti la forza del biglietto verde, e che il mondo intero sia prossimo ad una fase recessiva sembra essere un dato di fatto, ma come sempre i tempi dei mercati finanziari non rispecchiano quelli dell’economia reale, e un anticipo di circa un semestre è per buon accordo condiviso da tutti.
I mercati guardano in media ad un semestre nel futuro e si preparano pertanto ad una fase di rallentamento delle attività produttive mondiali, il che porterà a scarsi utili per una parte delle attuali aziende mondiali e alla chiusura totale delle attività per una gran parte delle restanti imprese.
Si creerà meno ricchezza nel mondo, e le banche centrali questa volta non faranno nulla per risollevare le sorti dell’economia globale a differenza di quello che siamo abituati a vedere nell’ultimo ventennio, perché è priorità globale quello di far calare i prezzi al dettaglio e l’unico modo e colpire la domanda.
Alla luce di una fase di forte recessione non sembra esserci altro mood se non quello di scappare dalle attività di rischio e rimanere liquidi, ovviamente la liquidità prediletta nelle fasi crisi mondiale è la liquidità in dollari USA!
Questa fame di dollari sta portando al collasso tutti gli altri asset class, specialmodo il mondo fx sta vedendo ora una fase di iper volatilità a ribasso per tutte le altre majors che soffrono grandemente la forza del biglietto verde.
Sarà difficile credere in ulteriori allunghi rialzisti del dollaro senza che le ripercussioni sull’economia reale di paesi come il Regno Unito, o del blocco europeo possano non risentirne, pertanto maggiori saranno da ora gli allunghi rialzisti del dollaro, maggiori saranno le possibilità di un intervento delle banche centrali per riequilibrare le economie globali.
FOREX
Un 2022solo pro dollaro al momento, il che ha portato il basket dollari a segnare da inizio anno ad oggi un +7.89% medio, contro tutte le altre majors che soffrono invece pesanti ribassi, come lo yen giapponese che segna al momento un -11.45% medio, sebbene la BOJ abbia dichiarato apertamente la sua volontà di intervenire nel mercato fx per sostenere lo yen contro il dollaro usa.
Il mercato valutario vede un 2022 particolarmente volatile, e gli eccessi principali sono su usdjpy che segna da inizio anno un +25.49%, performance che non troviamo cosi di frequente neggli annali di questo asset, che pur esprimendo chiaramante le divergenze di politiche monetarie hawkish per il mondo usa e dovish per il mondo asiatico, sembra ora giunto su estremi tali da impensierire anche la banca centrale giapponese.
A far nota ancora il collasso della sterlina, che oltre al peso del dollaro usa, soffre una profonda sfiducia da parte degli investitori, che vedono poco realizzabili i piani del nuovo PM Truss a sostegno di imprese e famiglie data la volontà della BOE di drenare la liquidità immessa in questi ultimi anni a sostegno delle fasi di crisi legate non solo alla Brexit ma anche alla Pandemia.
Serve liquidità ora che le banche centrali devono ritirarla, il rischio di cadere in facili utilizzi di una iper liquidità iniziano a diventare concreti, e si dimostra ancora una volta come sia difficile fare a meno di liquidità stampata e non ricchezza creata a sostegno dell’economia.
-EQUITY
Anche il comparto equity che oramai è per tutti gli asset mondiali ai minimi di questo 2022, vede maggiormente penalizzato l’equity europeo, che soffre la crisi energetica che soffoca le necessità produttive del polmone tedesco. Senza energia sarà innegabile la fase di ristagno dell’economia tedesca in primis e di quella europea tutta.
Contro tendenza ovviamente il comparto equity asiatico, che gode ancora di ampia liquidità immessa dalle banche centrali, e che offrono quindi migliori spunti di investimento a fronte dell’azionario occidentale, che al netto di fisiologici respiri è destinato ancora a ribassi rilevanti.
-COMMODITIES
Il gold primo asset commodities a soffrire non solo la forza del dollaro ma anche gli alti rendimenti obbligazionari mondiali, che sono investimento migliore in fase di recessione e alta inflazione a fronte del gold che non offre rendimenti. Si fugge quindi dal metallo prezioso, e in generale dal mondo commodities, in virtù di un futuro calo della domanda globale, anche per l’energy., che trova quindi ribassi sia per il NGAs che per il WTI, che tornano ai loro fair value. Interessante sarà vedere come agirà l’opec + all’eventuale calo della domanda, al fine di sostenere i prezzi che non saranno troppo ben visti sotto soglie significative dei 50$.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
📈 Usd-Cad: anche un controtrend è stuzzichevole!Nel video di oggi vediamo una delle tendenze più belle del Forex ed in particolare dove trarre vantaggio da questo uptrend e (perchè no!) come eventualmente approfittare di un movimento contrario alla tendenza.
Non perdetevi il video di oggi con tutti gli spunti operativi sul Loonie!
Maurizio
Prospettiva future per EurUsd dopo la BCEOggi la BCE ha reso noto, che con ogni probabilità l'inflazione resterà sotto gli obbiettivi per un lungo periodo di tempo. Questa è l'informazione che ci serviva per riprendere il lavoro su EurUsd. Ne parleremo domani durante la live delle 14:30 in modo da valutare nuove opportunità ribassiste e per determinare la nuova area di equilibrio su EurUsd e sui mercati collegati.
L'euro è nato come moneta forte, in grado di competere con il dollaro e la sterlina, pertanto era difficile immaginare un cambio sotto la parità. Tuttavia la BCE ha ammesso che la situazione non cambierà per il momento e che il risultato del cambio è causato dalla pesante situazione in Ucraina.
Euro in caduta sul DollaroFX:EURUSD
Da diverso tempo nella mia Watchlist c'è il cambio Euro/Dollaro che ormai è a un passo dalla parità. Il movimento è infatti guidato dal differenziale tra i tassi di interesse europei (0,5%) e quelli statunitensi ( fascia tra 2,25 - 2,5%) che dovrebbe rimanere ampio salvo cambiamenti dello scenario politico ed economico al momento poco probabili.
Il divario è giustificato dalle diverse prospettive dell'economia che la Federal Reserve e Banca Centrale Europea sono mosse sul costo del denaro per combattere inflazione: molto più incisive le politiche della Federal Reserve, più contenute quelle della BCE. La Fed potrà alzare i tassi ancora di un punto percentuale mentre la Bce potrebbe aumentarli dello 0,5% a settembre e dello 0,25% in ottobre e in novembre.
La stima sui rialzi dei tassi è tuttavia in consenso con i dati macroeconomici: le statistiche sul mercato del lavoro americano,che la Fed ha preso come limite per le sue manovre, confermano che è florido con le richieste di disoccupazione che sono calate ancora; viceversa i dati macro in Europa segnalano un rallentamento soprattutto in Germania. Oltretutto, l'attrattività dei rendimenti in dollari appare superiore a quella dell'euro e basti pensare al Treasury decennale che paga il 3% contro il Bund 1,2%.
Non solo, la Bce sarà costretta a limitare i rialzi dei tassi anche per l'allargamento degli spread all'interno dell'Unione Europea.
Pertanto, in base alle considerazioni fatte ritengo che il differenziale dei tassi di interesse tra Area Euro e Stati Uniti sia incorporato nella parità del cambio e anche più per i prossimi mesi ( in area 0,96). Viceversa , difficile assistere ad un tonfo ancor più giù del cambio ( in area 0,90) perché a quel punto si potrebbe innescare l'effetto deflattivo della moneta Usa che potrebbe fermare la Fed.
Potremmo impostare un operazione Short con target in fascia 0,96 (linea verde) e uno stop-loss sui massimi precedenti.
Possiamo altresì attendere un rimbalzo verso la parità (livello psicologico importantissimo) per impostare l'operazione short.
In linea di tendenza, ad ogni rimbalzo del cambio si può pensare ad una operazione in vendita.
EURUSD verso il target della simmetria ribassistaQuesta simmetria con relativo ribasso, l’ho segnalata il 15 Agosto, e come si può vedere dal grafico, il prezzo di eurusd batteva 1,027.
Da allora il trend ribassista ha iniziato a concretizzarsi in modo rapido e lineare.
Il target di arrivo è tra 0,85 e 0,90. Ipotizzava anche un prima fermata, con possibile rimbalzo, invece l’ha fatto un po’ più in alto, a 0,987$. Ha rimbalzato ma si è fermato presto alla resistenza, di 1,012.
Adesso sta scendendo deciso verso il target.
L’INVERSIONE SARà BRUTALE!ANALISI COT REPORT del 25.09.2022
-CONTESTO
È oramai chiaro a tutti la fame di dollari che c’è nel mondo, il bisogno di tutti gli operatori e delle banche centrali di rifugiarsi nel biglietto verde, lasciando andare non solo gli asset più aggressivi, ma oramai qualsiasi altro asset, valutario o meno che non sia il dollaro.
In questo quadro quasi apocalittico che si sta formando, le aspettative si dirigono ora verso la necessità di un intervento coordinato per soddisfare in qualche modo la fame di dollari, senza colpire ulteriormente le altre valute che si trovano al collasso, oramai prossimi ai minimi del 2020 per le oceaniche, e addirittura non lontane dai minimi del 1985 nel caso della sterlina.
Ogni singola valuta tra le majors avrebbe motivi specifici per vedere forti ribassi, ma il quadro d’insieme mostra chiaramente la fame coordinata di dollari che c’è nel mondo.
Come ovvio che sia, anche i comparti equity e delle commodities sono oramai in caduta libera a confermare il ciclo di contrazione economica globale verso il quale ci stiamo dirigendo e per il quale è necessario liberarsi al più presto di asset rischiosi e trovare porti più sicuri, ora che la liquidità nel mondo intero si sta ritirando come la marea che ha sostenuto le barche e che ora sembra giunto il momento di porre a rimessa.
La rubrica consueta del week end è incentrata al posizionamento dei big players sui mercati futures e come ben sappiamo i dati da noi analizzati sono purtroppo in ritardo, ma comunque esplicativo di un sentiment di ampio.
Questa settimana, dopo i profondi ribassi di tutti gli asset class ad eccezione del dollaro usa, non possiamo non notare la profonda divergenza che si è creata con il posizionamento dei big players che sembrano invece cercare un’inversione di rotta completa.
Due le ipotesi sul tavolo a questo punto: la prima è seguire i dati senza troppe domande, e credere che il movimento attuale sia l’ultimo allungo prima del climax di inversione sia per il dollaro che per le altre valute, o in seconda ipotesi, le mani forti hanno anticipato un posizionamento errato al quale cercano di porre rimedio con grande energia.
-FOREX:
il comparto valutario in chiara divergenza con le dinamiche che abbiamo visto nell’ultima settimana, vede i big players prendere profitti sul dollaro americano e far spazio a tutte le altre majors fino ad oggi profondamente penalizzate come l’euro e la sterlina.
Se crediamo all’ipotesi uno, prima citata, allora siamo giunti al climax, le mani forti tagliano i dollari sui massimi e comprano a prezzi stracciati gli altri asset valutari, in attesa che il cambio di rotta si compi, dopo aver stressato al limite il sistema.
Nostro malgrado, questa per ora resta solo un’ipotesi, e no ne possiamo aver conferma se non attendendo gli sviluppi della prossima settimana.
Ma procediamo con ordine:
EURUSD
Siamo giunti ai minimi di 0.9680 e i big players entrano a comprare a tal punto da ritrovarsi posizionati long sul contratto euro con ben 33449 contratti, con un balzo di 45286 contratti in una sola settimana, volumi che non si vedevano dal 2020 anno della pandemia.
La moneta unica oramai in caduta libera da giorni, ha rotto i minimi di 0.9950 prima e 0.9860 poi si è andata a posizionare non lontano dai minimi di 0.9680
Ulteriori minimi sensibili sono posti a 0.8570-0.8350 e 0.82 figura, aree che non possiamo escludere di raggiungere prima di assistere a vere inversioni di rotta.
Il tempo sarà la chiave di tutto, e posizionamenti leggeri saranno la chiave di sopravvivenza di molti traders e magari occasioni di medio-lungo periodo.
GBPUSD
Attacco diretto alla sterlina e agli asset finanziari del Regno Unito, dai quali la fuga è inequivocabile, i big player restano corti sui futures con 54843 contratti short, riducendo di ben 13243 contratti la loro posizione, ma decisamente insufficiente per parlare di potenziali inversioni.
I prezzi della sterlina, oramai in panic selling si sono assestati venerdi a 1.0850 portando le chiusure mensili ,oramai prossime a al – 6.80% .
Ricordiamo che solo nel 2021 il cable quotava 1.4270… una caduta davvero da ricordare per la sterlina!
Le aree di potenziale approdo sono a 1.0525, ma molti analisti non escludono il raggiungimento della parità on il dollaro. Anche in questo caso, l’orizzonte temporale sarà la discriminante, perché gli attuali prezzi potrebbero essere grandi occasioni nel medio lungo periodo, ma ancora prematuri nel breve.
YEN
La banca centrale giapponese ha parlato, e un intervento a sostegno della divisa nazionale si è reso necessario, sebbene non siamo ancora a conoscenza dei reali volumi con i quali la BOJ entrerà nel mercato fx, ci basti sapere che l’attuale livello di svalutazione dello yen inizia a preoccupare la banca centrale per iniziare a guardare lo yen con occhi diversi.
I futures ancora non lontano dai livelli di minimo raggiunti questo 2022 inizia a fare le prime prove di rimbalzo, che potrebbero vedersi concretizzarsi dai primi giorni di ottobre, dopo che la BOJ avrà svelato con maggior chiarezza i suoi piani.
AUDUSD
Anche sul dollaro australaino questa è stata una settimana di prese di profitto per le mani forti, che hanno ridotto le loro esposizioni nette corte da 57850 contratti a a40556 contratti short.
Presto dunque per parlare di inversione anche in questo caso, ma i prezzi attuali potrebbero essere la fine di un più ampio movimento ribassista, che va alla sua conclusione, pertanto è buona norma ora portare a casa i profitti per chi ha posizione in trend.
Il cambio audusd ha rotto a ribasso 0.6675 e chiude la settimana a 0.6525 giungendo anche in questo caso non lontano dalle aree di minimi viste durante la pandemia del 2020.
Prezzi decisamente interessanti, per chi ha orizzonti temporali più lunghi, ma per chi lavora nel breve termine, potremmo assistere ancora ad affondi ulteriori, prima di poter avere una reazione delle banche centrali.
USDINDEX
Corsa senza fine per il dollaro americano, che esplicita chiaramente la scarsità di offerta, a fronte di una iper domanda, con prezzi che volano sui massimi a 113.00 figura, entrando di fatto nell’orbita dei massimi del 2001 proiettandosi cosi a 119.25-120 figura.
Difficile ora non credere ad un intervento che possa saziare il mondo dalla sua fame di dollari, che altrimenti potrebbe generare ulteriori apprezzamenti del biglietto verde che metterebbero inc crisi le valute e le economie concorrenti.
Come già richiamato nei nostri interventi sugli altri nostri canali social… il dollaro inizia a sorridere un po troppo!
Le mani forti nel frattempo prendono parziali profitti riducendo le loro esposizioni nette lunghe che passano da 35669 contratti a 27931.
-EQUITY:
Il comparto equity non può che allinearsi al mood esistenze, e con il risk off che la fa da padrona, prosegue la sua caduta, portandosi a grandi passi, nelle quotazioni di quasi tutti i listini mondiali, ai livelli pre pandemici, segno che il drenaggio di liquidità sta riallineando l’universo finanziario a quello dell’economia reale.
Presto per parlare di acquisti, la fase dei ribassi potrebbe ancora durare molto, ma certo che un respiro del dollaro potrebbe dare sollievo anche al comparto equity mondiale.
S&p
l’S&P si porta ai minimi si 3647pnt e guarda ora con simpatia a 3584 e 3400pnt. I ribassi poderosi degli ultimi giorni portano le mani forti a prendere profitto sulle loro posizioni nette corte che ricordiamo essere 281004 contratti, mentre ora si portano a 219451.
La discesa può non essere finita, e la cautela è obbligo, su tutti gli indici mondiali si abbatte la scure della recessione, e le banche centrali non sembrano essere minimamente propense ad allentare la presa da falco che sta dominando la scena economica mondiale.
COMMODITIES
Wti
Prosegue la caduta anche del mondo commodities, che soffre ugualmente la forza del biglietto verde e la prospettiva di una domanda asfittica nel prossimo futuro.
Il wti si riporta sotto gli 80$ e tenta allunghi a77$ con le mani forti che hanno ridotto sensibilmente le loro posizione long dai massimi di 600 000 contratti agli attuali 239000. Non escludiamo allunghi ribassisti fino le aree di 61.50$ previo break out dei minimi di 77$ e sempre ammesso che l’opec+ non intervenga.
Ngas
Il natural gas dopo il break out di 7.60$ si sta dirigendo verso i 6.34$, portandosi cosi verso il fair value da noi indicato, e con il supporto dei big plaiers che anche in questo caso proseguono a mantenere le loro posizioni nette corte a 155711 contratti rispetto ai 145715 della scorsa settimana.
buon trading
Salvatore Bilotta
L’ARTICOLO COMPLETO DI GTRAFICI E REPORT LO TROVI AL MIO BLOG