I MERCATI STANNO MENTENDO?!Condivido con voi gli aggiornamenti relativi alle ultime due settimane "caldissime", con l'inflazione e la FED che ancora una volta fanno da protagonisti in una storia che difficilmente vedrà un lieto fine.
Con l'ultimo intervento del 2 novembre la FED ha confermato un ulteriore rialzo di 75 punti base, portando il tasso d'interesse al 4%.
I mercati subito dopo la conferma di un rialzo di 75 pb, ampiamente scontati in anticipo, hanno tirato un sospiro di sollievo, viste le forti preoccupazioni derivate dalla possibile finestra dei 100 punti base.
Powell, mezz'ora dopo dall'uscita dei dati, ha smorzato ogni ottimismo, parlando di un possibile atterraggio scomodo, fuori dai piani della Banca Centrale.
Il dollaro durante la scorsa settimana ha continuato a galoppare a rialzo, fino a quando i dati sull'inflazione non si sono presentati alle porte.
Le previsioni sul CPI americano di questo giovedì 10 novembre, vedevano un'inflazione scendere all'8,0% dall'8,2% precedente.
Con grande sorpresa il dato ha rotto le aspettative a ribasso, registrando un'inflazione headline al 7,7%.
All'interno dei mercati si sono generate grandissime volatilità, con gli indici azionari che hanno chiuso la giornata di giovedì con performance superiori al 5%.
I mercati obbligazionari sono esplosi a rialzo, con i rendimenti a 2 anni che sono scesi di oltre il 6%.
Le materie prime hanno registrato rialzi di oltre il 2%, così come il mercato valutario.
Nell'ultima giornata di contrattazioni, venerdì 11 novembre, i mercati spinti dall'ottimismo della giornata precedente, hanno continuato a rialzo, nonostante le banche americane fossero chiuse per il "veterans day".
La domanda sorge spontanea, gli investitori pensano che il peggio sia passato?
Andando ad analizzare diverse correlazioni e andamenti passati(1970-2022) qualcosa non torna, sia dal punto di vista dell'inflazione sia dal punto di vista delle performance dei mercati.
Analizzando il comportamento degli indici azionari rispetto all'aumento dei tassi d'interesse passati, possiamo evidenziare qualcosa di interessante.
Nel 1970, l'SP500 ha toccato il "fondo" nel momento in cui la banca centrale americana aveva già incominciato a tagliare i tassi, portati oltre l'8% per quasi un anno.
Nel 1974 si ripropone la stessa situazione, così come nel 1982, 2000, 2008 e 2020.
Attualmente la banca centrale americana, con il rialzo dei tassi d'interesse non ha ancora raggiunto il target finale e i primi tagli sono previsti a settembre del 2023.
Questo ci può indicare che la fase attuale dei mercati azionari sia esclusivamente un ritracciamento in cerca di ulteriori investitori euforici pronti a comprare.
Continuiamo la nostra analisi andando a prendere la correlazione tra il tasso di disoccupazione e gli indici azionari.
Nel 1970 mentre i mercati stavano registrando i minimi annuali, il tasso di disoccupazione stava salendo velocemente, arrivando a toccare il 6,2%.
Nel 1974 lo scenario è lo stesso, mercato azionario che registra i minimi di oltre 20 anni e tasso di disoccupazione che segna il 9%.
Nel 1982,2000, 2008 e 2020 la situazione è sempre la stessa.
Andiamo ora a prendere lo scenario dei giorni nostri.
Il tasso di disoccupazione si trova ai minimi storici, quindi una situazione completamente disallineata da quello che i dati storici ci hanno mostrato.
Non dimentichiamo che durante la scorsa settimana si sono tenute le votazioni di midterm in America, dove sappiamo, sempre dalle fonti passate, che i mercati in questo periodo tendono ad avere dei ritorni positivi.
Un'altra correlazione che sicuramente non dobbiamo dimenticare è quella tra inflation rate e andamento delle materie prime.
Le materie prime influiscono sul calcolo del CPI finale in quanto portando pressioni inflazionistiche sui prezzi alla produzione, di conseguenza portano un aumento dei prezzi per il consumatore.
Nelle ultime settimane il DJP ha recuperato terreno a rialzo, questo potrebbe comportare ulteriori pressioni inflazionistiche nelle prossime letture.
L'idea che mi posso creare da queste analisi è che la FED, probabilmente, non avrà intenzione di essere più accomodante finchè le materie prime e il tasso di disoccupazione non cambieranno rotta.
Una FED aggressiva potrebbe smorzare ogni tipo di ottimismo sui mercati, e questo potrebbe far scattare una forte vendita da parte degli investitori.
La fase euforica rialzista, a dicembre, con la riunione della banca centrale potrebbe avere fine.
Buon trading a tutti
M&A_Forex
Fundamental-analysis
BCE, ATTENZIONE ALLE VOLATILITA'!Condivido con voi gli aggiornamenti relativi all'andamento attuale dei mercati, in particolar modo alla riunione di oggi pomeriggio della Banca Centrale Europea e all'interessante correlazione tra l'andamento della volatilità attuale con quella del 2008.
Il Consiglio della banca centrale il mese scorso ha alzato i tassi di interesse di 75 punti base, una mossa senza precedenti e molti osservatori ora si aspettano che ripeta la stessa decisione nella riunione fissata oggi 27 novembre.
In questo modo, il tasso di interesse della banca salirebbe al 2,00% e quello dei depositi all’1,50%.
Le famiglie e le imprese si stanno preparando per un inverno difficile, mentre la Russia continua a limitare le forniture di gas all’Europa, sollevando timori per la carenza di energia e per bollette di elettricità e riscaldamento da record.
La Bce sta utilizzando una serie di rialzi dei tassi per tenere sotto controllo l’inflazione, con il rischio di rallentare l’attività economica a tal punto da innescare una recessione.
In Eurozona, secondo gli ultimi dati aggiornati, l'inflazione è salita al 9,9% a settembre, con il tasso al 10% in Germania.
La domanda che in molti nell'ultimo periodo mi stanno facendo è la seguente, "il mercato cerca di scontare prima le notizie"?
La risposta la troviamo in questo grafico; Il mercato ha scontato il movimento di un possibile rialzo dei tassi da 2 giorni a 1 settimana prima dell'effettiva riunione della BCE.
Questo che cosa comporta?
La maggior parte dei retail trader cerca di posizionarsi durante l'uscita dei dati macroeconomici pensando di cavalcare la notizia, ma non si rende conto che semplicemente sta lavorando le manipolazioni del sentiment degli investitori e che quindi il movimento effettivo è già stato completato.
Il mercato sconta solo i dati della BCE o anche quelli della Federal Reserve?
La risposta la trovate in questo grafico.
Nell'ultima settimana stiamo assistendo ad un lieve ritracciamento da parte dei mercati azionari, spinti anche dalle trimestrali delle big tech non del tutto deludenti.
Questa sera è il turno di Amazon ed Apple.
Il mercato azionario ha toccato il bottom?
Seguendo le diverse correlazioni che utilizzo per analizzare i mercati, il bottom potrebbe non essere stato raggiunto.
Nel grafico precedente è rappresentato l'andamento dell'SP500 con il PMI rilasciato dall'Institute For Supply Menagement.
Storicamente la correlazione tra i due è positiva, con il PMI che si comporta da "leading indicator" per l'S&P500.
I dati macroeconomici continuano a segnalarci un deterioramento sotto ogni punto di vista, immobiliare, lavoro, settori dei servizi, bilancia commerciale etc..
Questo significa che dal fronte del settore manifatturiero andremo in contro ad una possibile ulteriore contrazione, con l'indice che con molta probabilità scenderà sotto i 50, livelli già raggiunti dai paesi europei.
L'S&P500 seguirà il movimento ribassista?
Un'altra correlazione interessante è quella tra il movimento del VIX attuale con il movimento del VIX del 2008.
Attualmente il VIX si trova in territori di alta volatilità, ma la fase di riassorbimento sembra iniziata.
Guardando la correlazione è interessante notare come il movimento attuale e quello del 2008 hanno una correlazione pari al 90%.
Quindi la domanda sorge spontanea, il VIX ci sta indicando il prossimo possibile scenario?
Buon Trading a tutti
M&A_Forex
OPERARE o RIMANERE A GUARDARE?Condivido con voi gli aggiornamenti relativi i dati degli indici di fiducia all'interno dell'area Euro.
Le ultime letture dei sentiment da parte dei consumatori hanno segnato nuovi minimi, storici e annuali, e questo non è un segnale positivo per i mercati azionari.
I mercati azionari sono tornati sui minimi annuali creati a giugno, confermando che l'onda rialzista vista a luglio e ad agosto era solo un ritracciamento.
Dopo le parole di POWELL i mercati hanno preso una direzionalità ben decisa.
I rialzi dei tassi d'interesse hanno come conseguenza di rendere difficile l'accesso al credito per i cittadini, spingendoli a ridurre i propri consumi.
Tornando a parlare dell'area euro, i dati macroecnomici continuano a deteriorarsi, confermando la situazione difficile in cui stiamo andando in contro.
Come se non bastasse, notizia di questi giorni, ulteriori probelmi al gasdotto Nord Strem 2 stanno spingendo ulteriormente a rialzo i prezzi del gas europeo.
Rappresentato a grafico l'indice di fiducia Francese, rilasciato questa mattina con una lettura ai minimi storici, 79 contro 82 precedente.
Rappresentato a grafico l'indice di fiducia Spagnolo, arrivato a toccare i minimi di 10 anni.
Rappresentato a grafico l'indice di fiducia Italiano, in continuo calo rispetto i dati precedenti.
L'indice IFO sta tornando sui livelli pre pandemia.
Secondo un sondaggio mensile pubblicato questo mercoledì, la fiducia dei consumatori in Germania potrebbe crollare a un nuovo minimo storico ad ottobre, per via del timore che l’aumento dell’inflazione derivante dalla diminuzione delle forniture di gas russo possa intaccare i redditi reali.
GfK, Growth from Knowledge, ha previsto che il suo indice di fiducia dei consumatori scenderà a -42,5 il mese prossimo, rispetto alla lettura rivista al ribasso di 36,8 di settembre.
Guardando fuori dalla parte Europea anche l'indice di fiducia della Gran Bretagna è sceso ai minimi storici.
L'unico indice di fiducia che ha registrato dati in territorio positivo è stato quello Americano rilasciato dalla Conference Board.
Questo per l'economia americana non è positivo, poichè potrebbe spingere la FED a ulteriori alzi aggressivi.
Attualmente il mercato sta scontando a fine anno ancora 100-125 punti base di rialzo, quindi vale a dire 50-50 o 75-50.
In questi giorni le volatilità sono tornate in territori di estrema incertezza (32) e i movimenti dei prezzi parlano chiaro.
XAU/USD, EUR/USD, GBP/USD hanno registrato nuovi minimi annuali ad inizio settimana, con le performance peggiori segnate dalla sterlina.
In uno scenario dove le condizioni economiche stanno peggiorando, i mercati continuano a correre a ribasso con forza, è meglio rimanere a guardare o cercare di salire su un treno in corsa?
Per quanto mi riguarda questa settimana rimango in attesa di riassorbimenti di volatilità e strutture cicliche chiare, quindi non andrò a posizionarmi su nessun asset.
Dalle letture dei posizionamenti istituzionali qualcosa sembra muoversi, ma ancora non è il momento di esporsi.
TORNA LA PAURA SUI MERCATI?!Condivido con voi gli aggiornamenti relativi ai dati sull'inflazione americana pubblicati ieri e i movimenti relativi dei diversi asset finanziari.
Il dato pubblicato ieri dalla U.S Bureau of Labor Statistics mostra dei dati chiari, l'inflazione in America non si sta abbassando velocemente quanto si aspettavano gli economisti.
I dati mostrano un lieve calo per la lettura dell'inflazione annuale, 8,3% contro 8,5% precedente ma superiore rispetto le attese (8,1%).
Quello che ha sorpreso a rialzo gli economisti sono state le letture delle componenti CORE, dove sia su base annuale che su base mensile hanno registrato dei dati superiori a quelli precedenti.
Le reazioni dei diversi asset sono state forti e volatili.
Analizziamo le probabilità dei prossimi rialzi dei tassi d'interesse americani rilasciate sul sito CME group.
La scorsa settimana le carte sul tavolo mostravano due possibili scenari, un rialzo di 50 punti base o un rialzo di 75 punti base.
Dopo l'uscita dei dati di ieri le carte in gioco sono cambiate, i 50 punti base sono stati spazzati via e si è aperta la possibilità di un prossimo rialzo di 100 punti base.
La reazione dell'indice del dollaro è stata rialzista, con un movimento forte in direzione dei massimi annuali.
In vista di una FED più aggressiva il movimento rialzista del dollaro era prevedibile.
Ricordo come i mercati finanziari tendono a scontare prima gli effettivi dati; In linea con le previsioni i mercati si aspettavano delle letture sull'inflazione in ulteriore calo, infatti i movimenti visti nei giorni precedenti al CPI sono stati in territorio negativo per il dollaro.
La reazione dei mercati obbligazionari è stata chiara, sell-off di obbligazioni di breve termine.
Lo spread tra i rendimenti a 10 anni e quelli a 2 anni è sceso, rimanendo in territorio negativo, sotto lo 0.
Movimento del VIX rialzista, tornando sui livelli di 27.
Le incertezze sui mercati e le paure si riflettono in questo indice, dove vediamo chiaramente che da diversi mesi a questa parte non riesce a rimanere per diverso tempo sotto la soglia dei 20 (zona di tranquillità).
Questa incertezza si riflette sui mercati azionari che ieri segnano delle grosse perdite.
Il deprezzamento giornaliero avuto dai mercati azionari nella giornata del 13 settembre è il più grande dal 2020.
Dal mio processo personale questa settimana, come quella passata, sto cercando posizionamenti short su EUR/USD, GBP/USD e XAU/USD.
Le uniche zone interessanti sono state trovate su EUR/USD e lavorate lunedì in vista del dato di martedì.
Come confluenza alla mia visione ribassista ho utilizzato i posizionamenti istituzionali .
Operazione su EUR/USD attualmente in running in vista dei dati sui prezzi alla produzione americani di oggi pomeriggio.
Una parte dei profitti sono stati presi e lascio correre a rischio zero.
IL VIX RIMBALZA, PETROLIO DI NUOVO IN CALO!Aggiornamento della situazione attuale dei mercati finanziari.
Questa settimana abbiamo visto l'indice della volatilità (VIX) ritornare su livelli di 27.
Nelle scorse analisi abbiamo evidenziato la correlazione tra il VIX, SP500 e BITCOIN.
Come da manuale nel momento in cui il VIX è ritornato in livelli scomodi, ovvero sopra i 20, l'indice azionario americano e BITCOIN hanno incominciato a perdere terreno.
Ovviamente non basta trovare una correlazione per determinare le cause di un movimento ribassista o rialzista; nelle ultime settimane le voci di un possibile rialzo di 75 punti base sono schizzate a rialzo, comportando ulteriori pressioni negative per gli indici azionari.
Sempre per le motivazioni sopra elencate, le notizie riguardanti i tassi d'interesse stanno spingendo a rialzo il dollaro, riportandolo a livelli dei massimi annuali.
Questo venerdì verranno rilasciati i dati riguardanti il Non Farm Payroll, dati importantissimi per la FED.
Il mercato del lavoro dagli ultimi dati è ancora troppo caldo, nuovi lavori JOLTs che superano le aspettative a rialzo e jobless claims che nelle ultime settimana stanno segnando un rallentamento.
La forza del dollaro sta mettendo sotto pressione diversi asset.
USOIL perde oltre l'8% da inizio settimana, complice la volatilità dei prezzi con la presenza di molteplici forze contrapposte che spingono i prezzi.
Da una parte sono elevati i rischi legati all’offerta, anche in vista di un taglio della produzione da parte dell’Opec+; dall'altra sono in aumento i rischi di una guerra in Libia e proseguono gli scontri in Iran.
Il calo del petrolio sta influenzando l'andamento del dollaro canadese.
L'indice del dollaro canadese sta perdendo oltre lo 0,8% questa settimana, spingendo USDCAD a rialzo.
Il calo dell'oro nero non sta influenzando in maniera negativa solo il dollaro canadese, ma come vediamo nel grafico precedente anche il dollaro neozelandese e il dollaro australiano sono in territorio negativo.
USOIL,DXY e USDCADCondivido con voi una piccola analisi riguardo gli ultimi movimenti del petrolio e del dollaro e come questi influenzano il movimento di USD/CAD.
Il prezzo del greggio torna a salire, dopo il deprezzamento di circa il 20% registrato negli ultimi due mesi a causa delle preoccupazioni di un possibile calo della domanda.
A spingere le quotazioni a rialzo in questi giorni è l'idea della Arabia Saudita di tagliare la produzione da parte dell'OPEC+ per sostenere i prezzi.
Con l'Arabia Saudita che si è dimostrata pronta a difendere i prezzi del greggio, gli analisti vedono dei possibili scenari di un recupero di forza del petrolio, causato da prese di posizoni long sull'oro nero.
Nello scenario globale quello delle scorte di petrolio è solo uno dei problemi che intacca la crisi energetica.
In gioco c'è anche l'accordo sul nucleare tra Stati Uniti e Iran.
Intanto l'Europa si ritrova a fronteggiare prezzi del gas mai visti finora, con il TTF ad Amsterdam che ha aperto la seduta in rialzo a 290 euro al megawattora, per poi ritracciare scendendo a 270 euro.
Nel grafico ho messo in correlazione il dollaro canadese con il petrolio.
Come possiamo notare la correlazione è diretta.
Perchè il dollaro canadese e il dollaro sono correlati?
Il Canada è il sesto produttore mondiale di petrolio ed è uno dei principali fornitori di oro nero per gli Stati Uniti.
Per l’economia del Canada, il greggio costituisce un elemento chiave che apporta circa il 10% delle entrate nel Paese.
Al tempo stesso è cardine dell’export canadese e la sua quotazione ha un impatto importante sulla bilancia commerciale canadese.
Prendendo in considerazione anche il dollaro, quello che possiamo notare è interessante.
In questo grafico è rappresentata la correlazione tra indice del dollaro, dollaro e USDCAD.
Da Aprile 2022 la correlazione tra USDCAD e USD è tornata ad essere forte, infatti nell'ultimo periodo abbiamo visto un dollaro forte nei confronti delle altre valute e questo ha comportato un rialzo di USD/CAD.
Al contrario l'asset USD/CAD si muove in maniera contraria rispetto l'indice del dollaro Canadese.
Per confermare la correlazione tra dollaro e USD/CAD da aprile 2022 utilizzo il coefficente di correlazione.
Nell'ultimo periodo la correlazione ha raggiunto livelli vicini a 1, ovvero una correlazione quasi perfetta.
Per ulteriori confluenze ho creato un indicatore di forza, semplicemente dividendo DXY per CXY.
Il risulato mostra quale valuta ha performato meglio e questo, messo a grafico con il coefficente di correlazione, ci sottolinea la forte correlazione.
Infine ho creato lo stesso indicatore di forza ma tra USOIL e il DOLLARO.
Quello che possiamo notare è la correlazione opposta che c'è tra USOIL/DXY e USDCAD.
Pare chiaro come il dollaro sta performando in maniera positiva in queste settimane sia contro il petrolio sia contro il dollaro canadese; In vista del prossimo incontro della FED sta già scontando un possibile rialzo di 75 punti base?
Questo ovviamente noi non possiamo saperlo, quello che possiamo fare è valutare delle possibili entrate sui potenziali movimenti futuri del dollaro, preparando dei setup in vista di un'ulteriore fase rialzista del dollaro o al contrario ad una fase di deprezzamento.
Mercati azionari, petrolio e "crisi energetica"!Aggiornamenti della situazione attuale dei mercati azionari e delle due materie prime che stanno facendo discutere molto, petrolio e Natural gas.
Dai minimi annuali di giugno 2022 abbiamo visto i mercati azionari riprendere fiato SP500 (+17%), Down Jones (+15%), Nasdaq (+22%).
Molte variabili hanno influenzato questo ritracciamento, ma quest'oggi voglio soffermarmi su 3 in particolare (volatilità, dollaro e sentiment).
Partiamo con il primo grafico che raffigura la correlazione tra gli indici azionari e l'indice della volatilità (VIX).
Esattamente dal 10 giugno le volatilità, dopo aver toccato i valori di 34, si sono riassorbite.
Dopo 68 giorni dai massimi di giugno, il VIX ha raggiunto i livelli che reputo chiave per operare in condizioni "comode", ovvero sotto l'area dei 20.
Inevitabilmente questo riassorbimento ha allontanato diverse incertezze portando gli indici azionari a tirare un sospiro di sollievo.
Volatilità alte portano pressioni scomode sui mercati, ne sa qualcosa BITCOIN, che anche lui sta agevolando di volatilità inferiori per recuperare terreno (24500).
Come spiegato precedentemente volatilità alte portano incertezza e paura sui mercati.
L'indicatore Fear and Greed è uscito, dopo diversi mesi, dal territorio di FEAR (paura) e attualmente si trova sui livelli di 57, ovvero livello GREED (avidità).
Per chi non sapesse cosa fosse l'indicatore in questione, è un indicatore che misura i livelli di paura e avidità attraverso una scala che va da 0 a 100.
Il valore minimo rappresenta una situazione in cui la paura è il sentimento predominante.
Al contrario, se l’indicatore dovesse oscillare verso il massimo, ciò significherebbe che sul mercato vige un sentimento di avidità.
Per il risultato finale vengono presi in considerazione sette differenti valori: volatilità, momentum, forza del prezzo, volume, opzioni, obbligazioni e richiesta di buoni del tesoro (per valutare i livelli di tolleranza del rischio degli investitori).
L'uscita di questo indicatore dai territori di paura ha portato una ripresa dei mercati azionari, ma attenzione a confondere ritracciamenti da cambi strutturali.
Per quanto riguarda i miei processi i mercati azionari si trovano ancora in territorio ribassista.
L'ultima analisi su cui mi soffermo per capire meglio cosa sta succedendo sui mercati ho preso in considerazione l'indice del dollaro.
Da luglio 2022 il dollaro ha perso terreno (-5%), portando a rialzo diverse valute come EURO e STERLINA.
Perchè un deprezzamento del dollaro potrebbe aver influito sul rialzo dei mercati azionari?
Gli ultimi dati rilasciati del lavoro americano (Non Farm Payroll) hanno rotto le aspettative a rialzo facendo presagire una presa di posizione più aggressiva da parte della FED.
Subito dopo sono usciti i dati riguardanti l'inflazione americana, rompendo le aspettative a ribasso, da 9,1% a 8,5%.
Questa notizia ha creato diversa volatilità giornaliera all'interno dei mercati, portando gli indici azionari a rialzo, dollaro a ribasso e i rendimenti a ribasso.
Un'inflazione che rallenta più delle aspettative potrebbe portare la FED a rialzi di tassi d'interesse meno aggressivi, agevolando gli indici azionari che già stavano scontando prese di posizione più aggressive.
Sempre nella settimana dei dati sull'inflazione, ha parlato la governatrice della Fed di San Francisco, proclamando che è troppo presto per dichiarare vittoria nella guerra contro l'inflazione.
Come se avessero letto queste parole, gli indici di Wall Street, dopo una partenza positiva delle contrattazioni giornaliere, hanno chiuso in territorio negativo.
I protagonisti di questa settimana sono il Natural gas e il petrolio, con due perfomance differenti, petrolio -6%, natural gas americano +7%, natural gas tedesco +10%.
Secondo le stime di Gazprom, compagnia russa dell'energia "il prezzo del gas in Europa potrebbe aumentare del 60% nel prossimo inverno superando anche i 4 mila dollari per mille metri cubi.
Notizia che inevitabilmente ha fatto schizzare a rialzo i futures del natural gas.
Attualmente il peso di questa possibile "crisi energetica" non si fa ancora sentire sui consumatori e sulle economie, ma con l'arrivo dell'inverno la situazione potrebbe cambiare drasticamente.
Infine, anche la situazione del petrolio è interessante da analizzare.
La banca centrale cinese ha tagliato i tassi sui prestiti per rilanciare la domanda, mentre l’economia ha rallentato inaspettatamente a luglio.
“I prezzi delle materie prime su tutta la linea sono stati sotto pressione, poiché i dati economici cinesi di luglio hanno dipinto un quadro di crescita più negativo del previsto, il che ha suscitato rinnovate preoccupazioni sulle prospettive della domanda”
Inoltre i prezzi del petrolio sono appesantiti dalle possibili nuove forniture dell'Iran e dall'aumento dell'offerta dei produttori OPEC.
Pare chiaro come, con l'avvicinarsi dell'ultimo quarter dell'anno, la situazione macroeconomica potrebbe deteriorarsi ulteriormente, in vista di tassi d'interesse sempre più alti e meno liquidità all'interno dei mercati.
M&A_Forex
Siamo vicini alla RECESSIONE AMERICANA?Vi lascio alcune analisi fondamentali riguardo la possibile recessione Americana e quando questo scenario potrebbe verificarsi.
Dalle ultime letture trimestrali del GDP abbiamo visto un ulteriore calo, segnando due letture negative consecutive.
Tecnicamente con i dati analizzati ci troviamo già in un scenario di "recessione tecnica".
Analizzando in profondità, il mercato obbligazionario è entrato in territori molto scomodi per l'economia americana, soprattutto lo spread tra i rendimenti a 10 anni con i 2 anni.
Dal grafico possiamo notare come ogni qualvolta il prezzo ha toccato il minimo, nell'arco di 8-12 mesi l'economia americana è entrata in recessione.
Attualmente ci troviamo a livelli di minimi storici toccati nel 2000, arriveremo a toccare nuovi minimi?
Cosa ha spinto in settimana lo spread così in basso?
Le notizie di venerdì riguardanti il Non Farm Payroll e il tasso di disoccupazione hanno distrutto le attese, mostrando un ulteriore forza del lavoro, questa potrebbe tradursi in una presa di posizione della FED ancor più aggressiva.
Analizzando i dati e calcolando la media di giorni che in passato sono trascorsi dopo i minimi dello spread us10y-us02y, è di 297 giorni, con questo calcolo la possibile proiezione di una recessione ricade ad agosto 2023.
Continuiamo l'analisi con altri grafici per avere più chiara la situazione.
Nel grafico mostrato sopra, ho evidenziato le recessioni passate con i rialzi dei tassi d'interesse da parte della FED.
Possiamo notare come dopo un rialzo dei tassi d'interesse più o meno importante l'America cade in recessione.
Il calcolo effettuato anche in questo caso è stato quello di valutare la media di giorni che in passato sono trascorsi prima di cambiare ciclo economico.
Con una media di 990 giorni, la proiezione della recessione americana ricade a fine 2024.
Un altro grafico che ho utilizzato per avere la situazione attuale più chiara, è stato quello del prodotto interno lordo.
Inserendo le aree di recessione e la linea dello zero (linea rossa) è evidente come ogni volta che il GDP (GROSS DOMESTIC PRODUCT) scende sotto lo 0, l'America subisce una forte frenata.
Attualmente il valore si trova a -0,90, quindi poco al di sotto alla linea dello zero.
L'ultimo grafico che porto all'interno di questa analisi è quello del rendimento a 2 anni.
La media di giorni che passano dal picco dei rendimenti alla recessione è di 444 giorni, anche qui seguendo questa linea guida arriviamo ad agosto 2023.
Pare chiaro che la situazione che la banca centrale americana vuole fare passare non è proprio quella che il mercato riflette.
In base ai dati attuali e alle condizioni di instabilità dei mercati, le proiezioni di agosto 2023 sono da prendere con le pinze, ovviamente il passato non è garanzia del futuro ma guardare i comportamenti passati è molto utile come linea guida in generale.
La situazione in Europa attualmente sembra leggermente migliore ma in vista dell'inverno la situazione potrebbe cambiare drasticamente.
Prossimamente andrò a commentare i grafici degli indici azionari e quello delle materie prime per avere un ulteriore idea di quello che ci possiamo aspettare nei prossimi mesi e non solo.
Buon trading a tutti.
M&A_Forex
XAU/USD, semplice ritracciamento?Buongiorno,
Vi lascio una piccola analisi riguardo all'andamento dell'oro di queste settimane.
Oro che dal massimo annuale ha perso oltre il 18%.
Mi collego all'ultima analisi pubblicata diverse settimane fa.
Settimane caratterizzate da un oro molto forte e volatile, la scorsa settimana ha registrato un movimento di oltre 630 pips, da 1711 circa a 1768.
Mercati che hanno agevolato di un dollaro più debole dopo le dichiarazioni della FED.
La FED ha annunciato di abbandonare la forward guidance, linea guida che avrebbe portato la banca centrale ad essere più aggressiva con i rialzi dei tassi d'interesse, questo ha portato una liquidazione delle posizioni sull'indice Americano.
Questa settimana verranno rilasciati i dati del Non Farm Payroll, attenzione alle volatilità che si potrebbero generare.
Continua la correlazione inversa con il dollaro americano da Aprile 2022, grafico da utilizzare come possibile confluenza per analizzare i movimenti di questo trimestre del Gold .
Un altro grafico che dobbiamo monitorare per l'andamento di XAU è quello del DJP , bloomberg commodity index.
Questo grafico l'ho commentato diverse volte nelle live sui diversi social.
In 4 settimane il DJP ha registrato perdite oltre il 15%, ma nell'ultimo periodo abbiamo visto una fase di ritracciamento importante che ha risollevato anche l'oro.
Correlazione diretta da febbraio 2022, anche se in realtà seguiamo correlazioni che hanno un ritorno superiore allo 0,50, ovvero correlazioni molto forti.
Infatti possiamo notare che quando la correlazione si trova sopra 0,50 (linea rossa) il movimento dei due asset è pressochè simile.
Altro grafico da monitorare è quello dell'inflazione a 5 e 10 anni.
Correlazioni molto interessanti con i tassi di pareggio.
Il tasso di inflazione di pareggio rappresenta una misura dell'inflazione attesa derivata dai titoli a scadenza costante del Tesoro a 5 anni e 10.
L'ultimo valore implica ciò che i partecipanti al mercato si aspettano che l'inflazione sia nei prossimi 5-10 anni, in media.
Segnale anticipatorio rispetto all'andamento dell'oro, vediamo come i due grafici mostravano già evidence rialziste mentre l'oro segnava ulteriori minimi a ribasso.
Infine l'ultimo grafico che condivido in questa piccola analisi è il posizionamento dei money manager all'interno del COT REPORT.
Da diverse settimane i money manager stanno puntando a ribasso, ma abbiamo notato una divergenza con la price action.
All'interno dell'analisi del COT abbiamo visto una rottura a ribasso di un livello importante, mentre nell'oro non vi è stata nessuna rottura.
Cosa farà il GOLD nelle prossime settimane?
La recessione tecnica sembrerebbe raggiunta in America dopo le due letture consecutive negative del Prodotto interno Lordo, nonostante questo il mercato del lavoro sta segnalando ancora una certa forza.
Attenzione a tenere in considerazione che i dati del lavoro sono in ritardo con le condizioni economiche attuali.
Concludo analizzando la situazione del Natural gas Europeo, da seguire attentamente il futures TTF1 che dopo le ultime notizie riguardo la diminuzione del flusso di gas da parte della Russia ha registrato quotazioni ai massimi annuali.
L'Europa avrà problemi di approvvigionamento questo inverno?
ORO, primi segnali di debolezza? C'è lo zampino della FED?Buonasera,
Vi lascio una piccola analisi riguardo all'andamento dell'oro di queste settimane.
Oro che dal massimo annuale ha perso oltre il 15%.
Inizio settimana partito con forti volumi ribassisti.
In realtà i primi volumi interessanti visti a mercato sono stati martedì, dovuti dalla chiusura delle Borse Americane lunedì 4 luglio, per la festa dell'indipendenza.
Mercati che hanno subito delle forti perdite da inizio settimana, XAU/USD -3,9%, EUR/USD -2,3%, GBP/USD -1-4%.
Il forte apprezzamento del dollaro sta mettendo sotto pressione i diversi asset.
Movimenti che si possono ricollegare nel "scontare" i prossimi rialzi dei tassi d'interesse Americani da parte della FED.
Sappiamo come i mercati finanziari sono soggetti a muoversi prima dell'effettiva uscita dei dati macroeconomici.
Dal grafico mostrato nell'immagine precedente notiamo come da Aprile 2022 è tornata la correlazione inversa con il dollaro Americano, altro grafico da utilizzare come possibile confluenza per analizzare i movimenti di questo trimestre del gold.
Un altro grafico che dobbiamo monitorare per l'andamento di XAU è quello del DJP, bloomberg commodity index.
Questo grafico l'ho commentato diverse volte nelle live all'interno del canale telegram.
In 4 settimane il DJP ha registrato perdite oltre il 15%, spingendo a ribasso anche l'oro.
Correlazione diretta da febbraio 2022, anche se in realtà seguiamo correlazioni che hanno un ritorno superiore allo 0,50, ovvero correlazioni molto forti.
Infatti possiamo notare che quando la correlazione si trova sopra 0,50 (linea rossa) il movimento dei due asset è pressochè simile.
Altro grafico da monitorare è quello dell'inflazione a 5 e 10 anni.
Correlazioni molto interessanti con i tassi reali.
Infine l'ultimo grafico che condivido in questa piccola analisi è il posizionamento dei money manager all'interno del COT REPORT.
Da diverse settimane i money manager stanno puntando a ribasso, portando i volumi del gold in territorio ribassista.
Sempre di più i mercati si stanno rendendo conto che ci stiamo spostando in un territorio non tanto comodo per le banche centrali, la recessione.
Settimana dopo settimana i dati macroeconomici stanno confermando il deterioramento delle economie mondiali.
Siamo sicuri che abbiamo toccato il fondo?
USOIL, CAD, BTC e VOLATILITA'Piccolo aggiornamento delle condizioni attuali dei mercati.
Nelle ultime settimane abbiamo visto BTC toccare quotazioni attorno ai 18.000, liquidando milioni di operatori che vedevano la criptovaluta to the moon.
La correlazione inversa con le volatilità dell'SP500 continua.
Nelle ultime settimane abbiamo visto le volatilità tornare in territorio sopra i 30, area di estrema incertezza e irrazionalità dei mercati.
Spread tra i rendimenti a 10 anni e 2 anni praticamente a 0.
Questo spread è ampiamente seguito in tutto il mondo in quanto qualsiasi numero inferiore o vicino a 0 tende a indicare un imminente rallentamento dell'economia statunitense.
Nell'ultimo periodo abbiamo notato anche un piccolo rallentamento del DJP, utilizzato come indice delle materie prime.
Nonostante questo rallentamento il GOLD si aggira ancora attorno i 1820 dollari all'oncia.
Mercati azionari ancora in sofferenza, dopo l'annuncio delle scorse settimane di un rialzo della FED di 75 punti base dei tassi e l'aumento dell'inflazione in America, abbiamo visto un movimento a ribasso di oltre il 4% dell'SP500.
Nell'ultima settimana USOIL sta perdendo leggermente terreno, spingendo a ribasso il Dollaro Canadese, economia che si basa molto sull'esportazioni della materia prima in questione.
Con questa correlazione fortemente diretta, si prospettano dei setup ribassisti per questa settimana.
Buon trading a tutti
M&A_Forex
Oro in un fase cruciale? Volatilità, dollaro e obbligazionarioEccoci qua con una piccola analisi riguardo la situazione attuale che stiamo vivendo sui mercati.
Fase cruciale per l'oro?
Nel grafico soprastante ho evidenziato l'andamento del futures dell'oro (GC1) con il posizionamento dei Managed Money estrapolati dal cot report.
Come mostrato nel grafico ci troviamo davanti a due scenari molto interessanti per le prossime settimane.
Dollaro che dopo un rally rialzista durato più di 1 mese e mezzo sta mostrando i primi segni di una potenziale reazione ad un livello generatosi nel 2016.
Fase di ritracciamento, con conseguente presa di liquidità, in vista dei prossimi rialzi dei tassi d'interesse?
Il dollaro la scorsa settimana ha perso un punto e mezzo percentuale, iniziando la settimana attuale sulla scia negativa, toccando -1,2% nelle contrattazioni di martedì in sessione Americana.
Vix, indice della volatilità, che rimane in territorio di estrema incertezza.
Area ottimale ancora lontana.
Mercati obbligazionari che stanno dando piccoli segnali.
Rendimenti a 2, 5, 10 e 30 anni che stanno perdendo terreno, dopo aver raggiunto i massimi annuali.
Acquisto di obbligazioni nel lungo termine?
Rimaniamo connessi per non perderci delle buone occasioni di Trading.
M&A_FOREX
I mercati azionari parlano chiaro, volatilità e Bitcoin.Dopo diverso tempo di stop con le idee pubbliche riguardo le mie analisi, rieccoci qua.
Oggi andrò a commentare la situazione attuale dei mercati finanziari, in particolare andrò ad evidenziare alcuni aspetti interessanti tra le correlazioni che in questo periodo destano curiosità.
Partiamo con la correlazione tra il NASDAQ e il VIX, l'indice della volatilità.
Sappiamo come il VIX è monitor delle incertezze all'interno dei mercati, dove quotazioni alte portano instabilità dei prezzi.
Notiamo come, storicamente, c'è una correlazione inversa tra l'indice azionario e l'indice della volatilità.
Da gennaio 2022 abbiamo visto aumentare le volatilità, arrivando a toccare soglia 39, area di estrema incertezza, con conseguente declino dell'indice azionario, arrivando a perdere YTD oltre il 25%.
Ci troviamo in un periodo molto particolare, Geopolitica, banche centrali, inflazione sono i punti principali che stanno muovendo i mercati.
L'indice Fear and Greed a quota 12, in territorio di estrema paura, è solo uno dei tanti indicatori che stanno segnalando la possibilità di entrare in un ciclo economico ben definito.
Un'altra correlazione che in questi mesi sta spaventando il mondo delle cripto è la correlazione tra il NASDAQ e BITCOIN.
Abbiamo visto come la criptovaluta ha perso oltre il 60% dai massimi storici e solo nel 2022 ha perso oltre il 50% del suo valore.
Notiamo come nel 2021 la correlazione era mista, alternandosi tra correlazione positiva (sopra lo 0) e correlazione negativa (sotto lo zero).
Da gennaio 2022 la correlazione è stata esclusivamente positiva, portando BITCOIN a testare i 25.000 mila come quotazione il 10 maggio.
La discesa di BITCOIN non è dovuta solo dalla correlazione con l'indice azionario Americano, il recente crollo di LUNA, quarta criptovaluta per volumi scambiati, ha perso il 99% del suo valore in 5 giorni portando ulteriore sentiment negativo e paura all'interno dei mercati.
Un'altra correlazione interessante è quella tra l'intero asset azionario.
Indici che parlano chiaro, inflazione, tassi d'interesse, volatilità, stanno spingendo l'economia in un'unica direzione.
Non ci resta che rimanere a guardare e vedere come le banche centrali cercheranno di evitare ulteriori deterioramenti dei dati macroeconomici e dell'intera economia.
M&A_Forex
XAU/USD Oro che nel corso della settimana ha perso molto terreno a causa dell'uscita di dati macroeconomici favorevoli al dollaro, rompendo tutti i supporti mobili per poi arrestare la sua discesa sul supporto dei 1758 dollari.
Io personalmente sono entrato con una posizione lunga nell'area dei 1758 dollari, ma non si esclude un'ulteriore discesa verso i 1725 dollari.
Quindi per il momento l'oro può percorrere due strade differenti.
Fatemi sapere cosa ne pensate
Analisi tecnica ed analisi fondamentale Dopo aver approfondito, la scorsa settimana, il value ed il growth investing questa sera voglio parlarvi di 2 tipi di analisi che vengono utilizzati quando si fa trading / investimenti: l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale.
L’analisi tecnica è lo studio grafico dell’andamento del prezzo con l’obiettivo di anticipare una tendenza (rialzista o ribassista).
L’analisi fondamentale si concentra sullo studio dei bilanci societari con l’obiettivo di capire se una società ha margini di crescita o meno per poter pianificare le proprie operazioni.
Spesso e volentieri chi adotta un approccio fondamentale non adotta un approccio tecnico o viceversa.
Personalmente io utilizzo entrambi i tipi di analisi fornendomi dell’analisi fondamentale per scremare i migliori ed i peggiori titoli su cui pianificare le mie operazioni.
Per poi entrare con il giusto timing sfruttando l’analisi tecnica andando ad applicare la strategia che utilizzo.
Questo approccio combinato mi aiuta tantissimo nel ridurre la percentuale di trade sbagliati permettendomi di concentrarmi solo sui titoli più interessanti per la mia strategia.
E voi utilizzate entrambi gli approcci? Fatemelo sapere nei commenti.
Alla prossima analisi!
NZD/USD la tecnica dice SI, la fondamentale dice NOBuongiorno a tutti, interessante setup per la coppia NZD/USD.
Come possiamo notare il cambio si trova in un momento di ritracciamento dopo la forza short che ha avuto lo scorso mese. A questo punto a livello grafico le cose sono abbastanza chiare:
s3.tradingview.com
Ci troviamo sul 50% di Fibonacci che è sicuramente un livello molto interessante per una fase finale di ritracciamento, il nostro indicatore Ichimoku Kinko Hyo si trova si trova in un setup ribassista e per giunta il prezzo sta toccando proprio in questo momento un livello di SSB piatta, quindi molto efficace come resistenza.
Se a tutto ciò aggiungiamo anche la shooting star che si è creata qualche giorno fa direi che non ci sono troppi dubbi, complice il fatto che il massimo di tale candela non si è più andato a testare.
A questo punto l’unica incognita che mi rimane è quella a livello fondamentale. Parlando con il mio collega infatti abbiamo un attuato valutato la situazione macroeconomica in atto. Per ora, niente sembrerebbe dare forza al dollaro.
La discesa che c’è stata nel mese precedente è sicuramente complice di aspettative sull’inflazione e dell’elevati tasso dei Bond Treasury, aspettative che però ora sono calate. Quale potrebbe essere dunque la motivazione che possa far apprezzare il dollaro in questa fase di mercato?
Attualmente non abbiamo ancora trovato una risposta certa, e siamo curiosi di sapere cosa ne pensate voi di questa situazione.
Grazie per la lettura e a presto.
Long per LPX società growth con ottimi presuppostiLousiana pacific corp è una società che si occupa della realizzazione di materiali edili.
Il titolo nell'ultimo anno ha avuto un forte trend rialzista, dovuto anche agli ottimi fondamentali della società.
Un buon punto di ingresso si trova al livello 56.92$.
Lo stop loss può essere posizionato sotto il minimo precedente in area 49.12.
Essendo ai massimi storici per trovare un target dobbiamo utilizzare le estensioni di fibonacci, ed un buon livello di target può essere area 96.15$.
E voi, che sentiment avete su questo titolo? Fatemelo sapere nei commenti.
Alla prossima analisi!
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE PALLADIO (PA1!)Il Palladio, come la stra gran maggioranza delle materie prime, sta vivendo un periodo d'oro. Ho condiviso in questa idea il suo grafico settimanale; studiandolo, balza subito all'occhio il fatto che si trovi in un trend rialzista iniziato nell'agosto 2018; il trend è molto forte, testimoniato anche dalla netta separazione tra le medie mobili a 50 e 200 periodi. Sono stati toccati i massimi assoluti a 2810$ circa nel febbraio 2020; causa covid, il prezzo in qualche settimana è crollato, perdendo il 50% circa, per poi rialzarsi con forza ed oscillare, negli ultimi mesi, in un rettangolo, in un range di prezzo tra i 2500 e i 2100 $ circa; ho messo un alert a 2570$ circa perchè, per le mie regole, rappresenterebbe una soglia di prezzo dove vorrei operare long (cioè alla rottura del rettangolo, qualora il breakout avvenisse con buoni volumi).
In genere nelle mie operazioni a breve/medio termine non mi baso solo sull'analisi tecnica, ma per avere un vantaggio considero anche qualche fondamentale che avvalori la mia idea; e da questo punto di vista, i fondamentali del palladio somigliano a quelli del platino; infatti, questa materia prima viene usata nella gioielleria, nell'odontoiatria, ma soprattutto nel settore automobilistico (più della metà, in percentuali tra 55% e 70%); l'impiego è da ricercare nelle marmitte catalittiche, e la mia idea parte da qui: dal momento che tutti i governi hanno l'idea comune dell'abbattimento dell'inquinamento, in una visione sempre più green, è lecito pensare che la richiesta di palladio sarà sempre più alta, sia nei veicoli a benzina, ibridi che diesel (e non elettrici, poichè i motori elettrici non bruciano carburante e di conseguenza non presentano le marmitte). Tornando a noi, vien quindi da pensare che la richiesta di palladio è alta, proprio per la riduzione di inquinamento; tanto la domanda è forte, tanto l'offerta è debole: essendo un sottoprodotto, la quantità di palladio è bassa rispetto alla richiesta di mercato, anche perchè esso ha bisogno di svariati processi chimici prima di poter essere considerato tale e utilizzato dalle industrie; questa discrepanza tra domanda e offerta ha chiaramente gonfiato il prezzo, arrivando a livelli altissimi in questi anni.
Con un prezzo così alto, è poco conveniente per le aziende comprarlo, infatti alcuni esperti dicono che presto sarà sostituito dal platino, il cui prezzo è inferiore.
Nel breve e medio termine la mia visione è long, poichè la domanda sarà ancora tanta e l'offerta sarà poca (e chiaramente rimarrò vigile su tutte le notizie riguardanti il settore automobilistico e le sue scelte strategiche, vista la grande correlazione) mentre nel lungo termine il prezzo invece potrà scendere tanto, visto che il prezzo di questa commodity è strettamente legato al suo utilizzo nei catalizzatori delle marmitte e dal momento che le vetture saranno per lo più elettriche (vedremo questa transizione tra il 2030 e il 2050) e non si avrà più la necessità di mezzi catalittici.
Nel breve termine, aspetto un breakout per poter operare, di cui ho parlato all'inizio dell'idea.
APPS continua la corsa per il long!Eccoci qui a parlare nuovamente di questo titolo che nello scorso anno ci ha regalato tantissime soddisfazioni!
Digital Turbine continua ad avere una crescita pazzesca a livello di fondamentali e di conseguenza il titolo continua a salire!
Al momento, come segnalato nelle precedenti idee sono dentro ad un'operazione long dal 14/12/2020.
Il target è posizionato in area 88.19$. C'è ancora molta strada da fare. Per il momento però abbiamo buoni livelli per poter alzare lo stop loss, portandocelo in profit (seppur minimo) in area 49$.
Seguitemi per ulteriori aggiornamenti!
Analisi di mercato CFD Gold - Operatività 08/20Il CFD Gold è lo strumento utilizzato dai commercial per limitare eventuali rischi speculativi sul prezzo dell'oro e anche un indicatore importante a livello economico in quanto può darci alcune informazioni non trascurabili sulla visione dell'economia in generale, sul mercato valutario e sull'andamento dei principali indici mondiali. Dopo aver tratto beneficio sfruttando il rimbalzo fisiologico del mercato con un' operatività in acquisto di opzioni call pure sul sottostante (Strike 1875 Scadenza 21 Settembre 2020) e dopo aver portato a casa un profitto del 100% in meno di 36 ore vendendo a mercato intorno a quota 2000 $/Oz. voglio portare attenzione sul comportamente di questo fantastico strumento finanziario. Spero che il frutto della mia analisi possa comunicarvi validi spunti per trarre opportunità a mercato.
Analizzando il periodo che va da metà Luglio ad oggi (20/08/2020 ore 01:04,Quotazione: 1936$-1939$/Oz.) possiamo notare come gli acquisti abbiano portato la partecipazione di un buon volume di compratori portando il prezzo alla soglia storica dei 2070 $/Oz in data 7 Agosto 2020. Un trend al rialzo però senza volumi, infatti mentre la quotazione continuava a salire i volumi di scambio si sono fatti sempre più sottili preannunciando che qualcosa in pentola stava bollendo. Da quota massimi il mercato ha iniziato a scontare configurando un doppio massimo decrescente con conseguente breakout 4 giorni dopo, in data 11 Agosto 2020. Come evidenziato a livello 1 possiamo notare la fase di distribuzione da parte degli operatori istituzionali, conseguente alla fase di rialzo, che ha indubbiamente creato un forte movimento bearish. La discesa termina esattamente 24 ore dopo il breakout mangiando quanto fatto negl'ultimi 20 giorni (-10%). A livello 2 quota 1865 $/Oz. il mercato ha trovato una buona soglia di arresto dove gli istituzionali hanno iniziato a chiudere le proprie posizioni short mentre i retailer che hanno shortato verso i minimi, a chiudere le proprie posizioni in perdita per correre poi ad aprire le posizioni in acquisto long, contribuendo ad un rimbalzo del prezzo intorno ad area 2000 $/Oz. Credo che buona parte degl'istituzionali, come loro consuetudine, vogliano far scendere il prezzo nuovamente e non abbiano chiuso tutte le posizioni mantenendo una buona parte di short all'attivo e approfittando di questo repentino movimento al rialzo durato 6 giorni circa (Indicativamente dal 12 al 18 Agosto 2020) per creare nuovi guadagni e prendere posizioni allettanti per nuovi short. Il livello 3 è un livello gioco chiave, dove operatori che già shortavano difenderanno le loro posizioni e parte dei retailer vi vedranno un opportunità e tenteranno di accodarsi, possiamo infatti notare che il prezzo non è riuscito nemmeno a tornare ai livelli precedenti fermandosi alcuni punti prima. Possiamo affermare quindi che le vendite in questo ultimo momento sono maggiori degli acquisti e che la soglia dei 2000$ sia un soglia psicologica importante che il mercato difenderà con orgoglio; un' area di prezzo quindi, manovrata da venditori che hanno una visione ribassita. Livelli di acquisto importanti si trovano invece rispettivamente a 1915$ e 1940$, intorno a queste aree ci dobbiamo aspettare sicuramente un aumento della volatilità. Ciò che non mi convince di un mercato troppo bearish ma più laterale sono i volumi che non accompagnano le vendite in maniera proporzionale quindi a conti fatti due sono gli scenari principali da tenere d'occhio; il primo è il supporto che il mercato utilizzerà proprio sul livello 0.618 di Fibonacci per riprendere il movimento rialzista, in questo caso un mercato sopra i 1959$/Oz. porterebbe per effetto compensazione ad un nuovo tentativo di breakout dell' area 2000$. Il secondo è lo scenario che gioca a favore del trend in atto; se le vendite dovessero continuare ad aumentare e il prezzo scendesse nuovamente sotto il livello 0.618, con certezza testerebbe i 1915$ per poi proseguire sui minimi a 1865$. Un ritorno a queste soglie e una rottura decisiva di questo livello decreterebbe per effetto domino un ribasso verso nuovi minimi con target 1815$/Oz.
Attenderò un segnale decisivo per entrare nuovamente a mercato.
E voi? Che visione avete per questo mercato?
Buon trading a tutti!