5 fattori chiave per il trading sul dollaro USA questa settimana5 fattori chiave per il trading sul dollaro USA questa settimana
Il dollaro USA si trova nel bel mezzo di una settimana ricca di eventi cruciali. L'insieme di questi fattori fondamentali è la chiave per comprendere le potenziali variazioni della performance del dollaro USA nel corso della settimana:
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato che è stato raggiunto un accordo bipartisan per innalzare il tetto del debito degli Stati Uniti di 31.400 miliardi di dollari, con l'obiettivo di evitare un default. Ora ha invitato il Congresso ad approvare l'accordo al più presto. I rating di Fitch rimuoveranno il rating "negative watch" sugli Stati Uniti quando l'accordo passerà o sembrerà passare al Congresso.
L'accordo sul tetto del debito ha potenzialmente indebolito l'appeal di bene rifugio del dollaro USA, portando a un aumento della propensione al rischio nei mercati globali.
L'indice dei prezzi della spesa per consumi personali, la misura dell'inflazione preferita dalla Federal Reserve, è aumentato del 4,4% ad aprile rispetto all'anno precedente, rispetto all'aumento del 4,2% osservato a marzo. Questo sviluppo ha aumentato la probabilità di un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base da parte della Federal Reserve a giugno.
A causa del weekend del Memorial Day negli Stati Uniti e delle festività bancarie in Europa e nel Regno Unito, lunedì la liquidità del mercato sarà ridotta. Inoltre, le istituzioni si stanno preparando per le contrattazioni di fine mese di mercoledì, che potrebbero introdurre maggiore volatilità.
Il 2 giugno verrà pubblicato il rapporto sui salari statunitensi di maggio. Negli ultimi mesi i dati sui posti di lavoro sono stati sempre migliori del previsto. Si prevede che i dati di questa settimana indicheranno un'aggiunta di 180.000 posti di lavoro, con un leggero aumento del tasso di disoccupazione al 3,5%. Un mercato del lavoro più rigido rafforzerà l'atteggiamento da falco della Federal Reserve, con dati salariali solidi che forniranno sostegno se i dati effettivi supereranno le stime.
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ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE PALLADIO (PA1!)Il Palladio, come la stra gran maggioranza delle materie prime, sta vivendo un periodo d'oro. Ho condiviso in questa idea il suo grafico settimanale; studiandolo, balza subito all'occhio il fatto che si trovi in un trend rialzista iniziato nell'agosto 2018; il trend è molto forte, testimoniato anche dalla netta separazione tra le medie mobili a 50 e 200 periodi. Sono stati toccati i massimi assoluti a 2810$ circa nel febbraio 2020; causa covid, il prezzo in qualche settimana è crollato, perdendo il 50% circa, per poi rialzarsi con forza ed oscillare, negli ultimi mesi, in un rettangolo, in un range di prezzo tra i 2500 e i 2100 $ circa; ho messo un alert a 2570$ circa perchè, per le mie regole, rappresenterebbe una soglia di prezzo dove vorrei operare long (cioè alla rottura del rettangolo, qualora il breakout avvenisse con buoni volumi).
In genere nelle mie operazioni a breve/medio termine non mi baso solo sull'analisi tecnica, ma per avere un vantaggio considero anche qualche fondamentale che avvalori la mia idea; e da questo punto di vista, i fondamentali del palladio somigliano a quelli del platino; infatti, questa materia prima viene usata nella gioielleria, nell'odontoiatria, ma soprattutto nel settore automobilistico (più della metà, in percentuali tra 55% e 70%); l'impiego è da ricercare nelle marmitte catalittiche, e la mia idea parte da qui: dal momento che tutti i governi hanno l'idea comune dell'abbattimento dell'inquinamento, in una visione sempre più green, è lecito pensare che la richiesta di palladio sarà sempre più alta, sia nei veicoli a benzina, ibridi che diesel (e non elettrici, poichè i motori elettrici non bruciano carburante e di conseguenza non presentano le marmitte). Tornando a noi, vien quindi da pensare che la richiesta di palladio è alta, proprio per la riduzione di inquinamento; tanto la domanda è forte, tanto l'offerta è debole: essendo un sottoprodotto, la quantità di palladio è bassa rispetto alla richiesta di mercato, anche perchè esso ha bisogno di svariati processi chimici prima di poter essere considerato tale e utilizzato dalle industrie; questa discrepanza tra domanda e offerta ha chiaramente gonfiato il prezzo, arrivando a livelli altissimi in questi anni.
Con un prezzo così alto, è poco conveniente per le aziende comprarlo, infatti alcuni esperti dicono che presto sarà sostituito dal platino, il cui prezzo è inferiore.
Nel breve e medio termine la mia visione è long, poichè la domanda sarà ancora tanta e l'offerta sarà poca (e chiaramente rimarrò vigile su tutte le notizie riguardanti il settore automobilistico e le sue scelte strategiche, vista la grande correlazione) mentre nel lungo termine il prezzo invece potrà scendere tanto, visto che il prezzo di questa commodity è strettamente legato al suo utilizzo nei catalizzatori delle marmitte e dal momento che le vetture saranno per lo più elettriche (vedremo questa transizione tra il 2030 e il 2050) e non si avrà più la necessità di mezzi catalittici.
Nel breve termine, aspetto un breakout per poter operare, di cui ho parlato all'inizio dell'idea.