UNA SETTIMANA DI RISK ON, IN ATTESA DELLA BCEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 20.07.2022
Giorni di chiaro risk on sui mercati finanziari, a confermarlo non solo il comparto equity, che in maniera indistinta su settori ed aree geografiche , vede i principali indici mondiali aggredire le resistenze, ma come sempre a conferma di tutto il comparto valutario, che sta palesando una discreta debolezza del dollaro usa, che perde da inizio settimana un -1.15% medio seguito dalle valute tipicamente viste come rifugio, quali yen giappopnese, con un -0.82% medio e franco svizzero con un -0.35% medio. A beneficiare del ritrovato mood risk on, le commodities currencies, con il dollar australaino che guadagna un +0.80% medio seguito da dollaro neozelandese con un +0.56% medio e dal dollaro canadese con un +0.24% medio.
Torna a spingere anche la moneta unica, con un +0.51% medio, messo a segno da inizio settimana, con le aspettative di una BCE aggressiva sui rialzi tassi, e soprattutto pronta a mostrare un piano di difesa per i paesi maggiormente indebitati.
Non sarà semplice trovare una quadra, soprattutto che non generi difficoltà legali all’interno del blocco europeo, cosi come è stato nel passato con la Germania che mal vede aiuti all’Italia o apesi ad alto debito.
La soluzione potrà essere nella formula Draghi, con “ fare tutto ciò che è necessario” per salvare l’Europa. Ricordiamo che è mandato della BCE tenere il controllo dei prezzi, e se aiutare i paesi a maggior debito assolve al più ampio dovere di controllo dell’inflazione, allora ben venga un piano di aiuti mirato, seppur non di sostegno ad un preciso governo.
Ma vedremo domani 21 luglio come si comporterà la BCE al tanto atteso appuntamento.
Intanto il mood di risk on, trova sostegno nelle trimestrali usa, con Netflix a dar voce di speranza, con untili per azione, decisamente oltre le aspettative, e seppur il numero di abbonati resta in calo, sembra presentarsi un quadro meno pessimista di quello proposto dagli analisti.
L’equity americana, spinge dunque sulle resistenze chiave, sarà ora interessante vedere csa accadrà con l’approssimarsi dell’appuntamento con al FED del 27 luglio.
In tutto ciò prosegue la lotta ai prezzi dell’energia, specialmodo in Europa, dove un piano di riduzione forzata del 15% dei consumi di gas Russo, è sul tavolo! Prevenire , prima di curare, quesato ortamai sembra essere il mood che guida i leader europei, che si attendono possibiliri rivendicazioni russe, con la chiusura delle forniture di gas, dal Nord Stream 1 che gia attualemnte lavora al 40% delle sue potenzialità
Valutare dunque una riduzione dei consumi, per affrontare con maggiore serenità l’inverno. Non sarà scelta facile, ma di certo doverosa.
il quadro tecnico che ci si presenta stamattina, vede il dollaro index sui primi tentativi di tenuta dei supporti, con i minimi a 106.50. la fase ribassista del biglietto verde, resta per ora un respiro in un più ampio trend ascendente, e la prospettiva di una fed ancora aggressiva nella riunione del 27 luglio, favorirebbe le posizioni long dollari. Tuttavia, le aree di resistenza poste ora a 107.50 non saranno facili da superare nuovamente, aree dove confluiscono mm21 periodi h4. Ritaniamo comunque opportuna la massima prudenza in giornatae di profonda indecisione, e alla vigilia di appuntamenti chiave con le banche centrali europea e americana.
Il mondo dei traders retail non tarda a rispondere con riposizionamenti contrarian, che vedono ingressi long di dollari usa, che hanno permesso al sentiment di riposizionarsi in equilibrio con un 51% short.
Il respiro del dollaro ha dato spazio alle altre majors che hanno recuperato punti percentuali, special modo l’euro , che torna dai minimi sotto la parità ai livelli di 1.0230, con i ratail che hanno invertito del tutto il loro posizionamento, facendosi trovare alla vigilia dell’appuntamento con la BCE netti corti al 53%. Percentuali ancora non degne di un trend, ma di certo che pongono in stato di allerta e indecisione prima della banca centrale europea.le prossime resistenze poste a 1.0275, se violate aprirebbero a scenari rialzisti, previa tenuta dei supporti di breve posti a 1.0201
Medesimo quadro sul cable, che ancora non gode del sentiment contrarian short dei retail,ma che che tuttavia ha respirato dai minimi visti a 1.1762, per tornare a 1.2050 attuale resistenza di breve. Se dovesse tornare in auge la forza del dollaro usa, diofficile vedere a quel punto break out rialzisti per il cable, che potrebbe ripiegare sulle medie h1 100 e 200 periodi a 1.1925
Interessante il trend delle oceaniche che godono del mood risk on, che ha portato aususd a toccare 0.6925. acneh qui il sentiment retail ha invertito la sua rotta, creando posizionamenti short al 68%, tuttavia eventuali ritorni di forza dollari, potrebbero riportare audusd ai supporti di breve periodo posti a 0.6875 prima e 0.6850 poi.
Passando all’azionario, il dax, faro dell’azionario europeo, si trova al test delle prime vere resistenze, poste a 13428 punti, solo il break out di queste aree potrebbe portare ad allunghi fino 13650-13730 punti.
Stesso discorso per l’azionario americano, dove il comparto tech, con il nasdaq si trova a ridosso di resistenze chiave poste a 12390-14000pnt. La violazione di queste aree porterebbe a slanci rialzisti fino anche a 12910 pnt, tuttavia riteniamo opportuno lavorare con prudenza perché la tenuta delle zone di resistenza porterebbe a ribassi fino anche a 11800pnt, area di supporto dinamica.
Seguiremo dunque con attenzione le riunioni delle due banche centrali attese per domani con la bce e il 27 con la Fed per capire a pieno il futuro delle economie occidentali.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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GBPUSD
Più dollarocentrico di così non si può!Basta un rapido colpo d'occhio per rendersi conto che il Dollaro la fa da padrone, questo però non vuol dire che manchino le opportunità di trading!
Livelli di supporto/resistenza significativi da monitorare.
Buon trading!!!
LE MANI FORTI CREDONO IN ULTERIORI RIBASSI; gbpusdLE MANI FORTI CREDONO IN ULTERIORI RIBASSI
Settimane delicate quelle che ci attendono sui mercati finanziari, con due appuntamenti molto attesi dagli investitori per decidere le proprie mosse e come organizzare i propri portafogli d’investimento.
Primo appuntamento BCE , attesa per il 21 luglio e a seguire FED il 27 stesso mese, per decidere sui tassi di interesse.
Molte le incognite e ancora di più sono i timori degli investitori, che vedono i dati sull’inflazione continuare a salire in gran parte del mondo e ancora di più in occidente, con l’America oltre il 9% e anche in Europa siamo oltre 8%. La FED ha già intrapreso la sua campagna di rialzi tassi, che giunge ora ad uno dei momenti piu delicati, perché ancora non trova nei dati su occupazione, domanda aggregata e ovviamente inflazione, alcuna risposta da parte dell’economia reale. Sarà necessario essere più incisivi?
La paura di un intervento della FED con un rialzo tassi di 1 punto percentuale, sembra invadere la mante degli investitori, che questa settimana proseguono a prendere posizioni short su quasi l’intero comparto azionario , facendo seguire l’energy ed i metalli.
Anche in Europa la situazione non è migliore, anzi, qui la delicata posizione della BCE ancora più incerta, perché se da un lato abbiamo la necessità di un rialzo del costo del denaro per frenare un’inflazione dilagante, dall’altro c’è il problema dei paesi altamente indebitati come l’Italia, che ora vivono anche una difficile crisi di governo che sta destabilizzando il potere politico. Davvero complessa la scelta della BCE che deve da un lato aiutare i paesi in difficoltà come l’Italia, ma dall’altro deve e sottolineiamo, deve contrastare l’inflazione per tenere fede al suo mandato di stabilità dei prezzi.
Ma procediamo con il consueto ordine:
GBPUSD
Si vendono anche sterline, e anche nel Regno Unito la situazione è abbastanza delicata, in seguito alle dimissioni di Boris Johnson. I bigplaiers incalzano le vendite passando da 56208 contratti corti a aben 59089 contratti short.
La sterlina oramai in chiaro trend ribassista, sembra poter puntare ai suoi minimi di 1.1400, ma anche qui , eventuali prese di profitto sul dollaro americano, potrebbero portare ad interessanti storni rialzisti, fino alle prime resistenze poste a 1.2160 prima e 1.26-1.27 poi, senza ancora invalidare il trend ribassista.
EURUSD ALLA PARITÀIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 12.07.2022
Target oramai raggiunto quello della parità tra l’euro ed il dollaro americano, stanotte durante la sessione asiatica il cambio rifermento per il mondo valutario ha toccato come minimo 1.0004, la domanda da porsi
Lo studio del comparto opzioni, mostra ancora altissimo interesse per livelli sotto la parità come 0.9850, mostrando come gli investitori si aspettino ancora importanti discese, tuttavia non possiamo basarci su questa singola informazione.
In mattinata avremo i dati dello ZEW, che ci riveleranno le aspettative dei grandi investitori sul futuro della Germania e anche dell’Europa, ricordandoci che le ultime 4 rilevazioni sono state tutte negative e sui minimi degli ultimi 20 anni, il che ci fa riflettere su quanto questo dato, pur essendo un soft data, ci regali una view decisamente valida sullo stato di salute dell’economia europea.
Il mondo dei traders retail prosegue il suo acquisto di eurusd, passando dal 78% long di ieri all’83% di questa mattina, e anche il basket euro, quindi andando a considerare le perfromance della moneta unica contro le principali majors, vede un incremento importante di posizioni contrarian long, che passano dal74% di ieri al 77% di questa mattina.
Non solo debolezza di euro, ma ancora forza di dollari a rendere il tutto più complesso, infatti stamattina ritroviamo dollar index su nuovi massimi a 108.43 , oramai sembra anche qui inevitabile l’approdo alle successive resistenze di 109.40-111.000. i retail proseguono la vendita in mean reverting di dollari, passando dal 76% short visto ieri all’81% di stamattina.
Anche i cambi principali come usdcad passato dal 68% short al 74% short, mostrano ancora voglie di mean reverting e pertanto ancora volontà nella controparte forte dei mercati di proseguire il loro rally pro dollaro.
Tutte le majors perdono punti percentuali contro il dollaro, come già richiamato ieri , settimana decisiva per la sterlina, che continua la sua discesa, e trascina con lei il mondo dei traders al dettaglio attualmente al 64% long sul basket rispetto al 60% visto ieri, e cosi anche sul cambio principale gbpusd dove ieri avevamo il 77% dei retail long e stamattina ritroviamo un 83% long.
Collassano anche le oceaniche, con il dollaro australiano a guidare i ribassi, con una perdita ieri oltre l’1% medio, trascina ancora voglia di acquisti in contro trend, partendo dal 69% long di ieri su audusd e ritrovando stamattina un +83% long.
Difficile pertanto attendersi immediati cambi di rotta sulle majors, che continuano a trovare nelle mani forti vendite massicce, e nei retail consueta controparte in acquisto , pronti a fornire liquidità.
Vedremo i dati dello zew di stamattina cosa ci riporteranno, mentre il dax sembra gia ripiegare verso i minimi di 12475pnt, sopo il test delle prime resistenze già richiamate ieri a 13000 pnt.
Anche l’azionario usa, ripiega dopo i test delle prime resistenze, con l’S&P a 3950 che batte ora 3832 e sembra voler puntare ai minimi di periodo, trovando i supporti prima a 3740 e 3645 poi.
Prosegue la discesa dei metalli, che seguono oramai chiaramente il ciclo macroeconomico e che sono conferma di quella che potrebbe essere una fase di rallentamento dell’economia, per non definirla ancora recesione, fino a che non ne avremo conferma dai dati. Tuttavia il gold ritesta i minimi di 1723$ e sembra voler rompere a ribasso aprendo la strada ai successivi supporti di 1679.72 vera area di approdo per il metallo giallo.
Quadro similareper il silver che cerca il breakout dei minimi di 19$ per aprirsi la strada verso nuovi affondi ribassisti.
Nulla sembra poter contrastare il dollaro americano, pertanto non possiamo far altro che raccomandare prudenza, special modo per la scelta del position size.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
SETTIMANA CHIAVE PER IL REGNO UNITOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 11.07.2022
Parte una nuova settimana, che ci guiderà alla stagione delle trimestrali USA, evento atteso come pochi per scoprire quali le proiezioni future delle aziende americane. Ma non solo utili aziendali, la settimana che si apre oggi, ci vede proiettati al PIL trimestrale del Regno Unito, dove le possibilità e le paure per una fase di recessione tecnica sembrano guidare il sentiment degli investitori.
La BOE ha già rialzato il costo del denaro fino al +1.25% , tuttavia l’inflazione rimane su livelli record al +9.1%, e a far maggior pressione il quadro politico di profonda incertezza dopo le dimissioni di Boris Johnson che apre il parlamento ed il partito alla ricerca di un nuovo leader politico.
Due appuntamenti con Baily , capo della bank of Englad prima di mercoledi, giorno della pubblicazione del Pil e appuntamento chiave per la sterlina.
gbpusd
Contesto non facile nel quale muoversi, con la sterlina che continua il suo declino contro le principali majors, il cable dai massimi del 2022 a 1.3741 perde il 13.50% e quota oggi 1.1960, complice l’estrema forza del biglietto verde. Incessante per ora la voglia di comprare da parte dei traders retail che spingono al 77% posizionamenti long, a caccia dei minimi. L’area , che seppur ampia, che va da 1.2150 a 1.1425, è stata negli ultimi 6 anni, unazona di acquisto molto chiara. I prezzi su base mensile on hanno mai visto chiusure in questa fascia di prezzo, tuttavia i mercati cambiano e cambiano pe percezioni ed i contesti macro economici e quelle che erano zone di prezzo in grado di restistere alla crisi brexit, potrebbero non esserlo nella fase di recessione mondiale.
Eurusd
Se il quadro non è tra i migliori per la sterlina, non lo è nemmeno per l’euro, che continua a soffrire la forza del dollaro americano, ed il tentativo di rimbalzo visto venerdi, sembra già in queste prime ore di lunedi fallire l’allungo rialzista che confermerebbe la ripartenza. Rimaniamo intrappolati nei massimi e minimi di venerdi 1.0190 e 1.0075.
Anche qui il quadro retail resta chiaramente alla caccia del mean reverting , con il 77% dei traders retail in posizione contrarian long, e per ora non sembra finire la volontà di ricercare i minimi. Al fine di rendere più chiara la pericolosità della ricerca dei minimi, facciamo presente che i traders retail sono mediamente long a 1.05210, oltre 4 figure più in alto… non facile da gestire!
S&p
Il mondo equity americano, ha vissuto buone giornate di recupero nel finire della scorsa settimana, tuttavia riteniamo inopportuno parlare di ripartenze, specialmodo se consideriamo che gli ultimi massimi posti a 3950pnt non è stato ancora nemmeno testato. Pertanto definiremo questa fase , come una lateralità compresa tra 3950 e 3740pnt. Non escludiamo pertanto una nuova fase di ribassi che porti i prezzi verso i minimi di 3645pnt, che dovrà tuttavia trovare supporto nei dati delle prossime settimane relativi agli earning delle aziende USA. Non ci preoccupano tanto i dati del Q2 che potrebbero tuttavia risultare meno negativi di quello che si crede, ma la proiezione per il Q3 e Q4 , che senza una più cauta FED potrebbero ancora proiettarsi in territorio negativo.
Nasdaq
Anche il comparto tecnologico resta di fatto in laterale, seppur le ultime sedute della scorsa settimana abbiano dato buone spinte rialzista, dobbiamo costatare che i precedenti massimi posti a 12390 non sono stati ancora violati, pertanto non è invalidata la struttura ribassista del mercato, che rimarrebbe ancora intatta per il medio periodo fino al superamento di 12910 pnt.
WTI
Ancora ribassista la struttura grafica del WTI, che prosegue la sua sequenza di massimi e minimi decrescenti, partita da 124$ e che vede ora i prezzi a 102.80 dopo i minimi di 95.25$.
Le primissime resistenze poste a 105$ per ora hanno svolto egregiamente la loro funzione, mantenendo i prezzi legati alla loro media 21periodi h4, senza tuttavia dare ancora impulsi direzionali, ma come detto la settimana è appena iniziata e di market mover ne avremo tanti ancora. La partita si gioca tra le banche centrali e l’opc, tra domanda e offerta, se da un lato l’inflazione deve calare e per raggiungere questo obbiettivo si deve riequilibrare la domanda/offerta di energia mondiale, dobbiamo costatare che l’opec non riesce a mantenere le proprie promesse di maggiore produzione, passando la palla alle banche centrali che devono far calare la domanda. Equilibrio tutt’altro che facile da trovare.
ANALISI RETAIL
Il mondo retail torna quindi a vendere dollari americani, passando dal 75% di venerdi al 77% short di questa mattina, e questo mood di forza dollari si rispecchia su tutte le majors che continuano il loro dollarocentrismo.
Sul basket euro i retail che venerdì erano long al 76% stamattina si trovano al 74% long, con una timida riduzione del 2%, senza dare ancora grandi indicazioni di mean reverting
Anche sulla sterlina come gia richiamato , il basket vede i retail impostati al 60% long attualmente a fronte di un 58% di venerdi, dando ancora un segnale ribassista per la sterlina.
Lo yen torna a scendere, ed i retail tornanao a comprare, passando da un 59% long di venerdi ad un attuale 71% long, ancora una volta senza dare sollievo alla ricerca di posizionamenti contrarian short
Perde qualche punto percentuale anche il franco svizzero, che trova subito compratori nel mondo retail che passa dal 30% lungo di venerdi al 41% di questa mattina, dando nuova linfa ribassista.
Continua la debolezza anche per il dollaro australiano che vede i retail passare dal 45% di ieri long all’attuale 51%. Ancora un’esposizione al limite dell’equilibrio , che ci pone in attenzione su questo asset
Aumentano le posizioni corte sul dollaro canadese, dove i retail passano dal 63% di venerdi al 70% attuale, ricordiamo che in settimana avremo l’appuntamento con la BOC e un potenzile rialzo tassi di 75bp, quindi attenzione massima per questo asset.
Rimaniamo vigili, dunque, per i market mover che ci aspettano in questa settimana, ancora ricca di appuntamenti importantissimi
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Major.. idee per la settimana dell'11 luglio '22Strutture interessanti presenti nel mercato forex!
Da approfondire perchè potrebbero riservare interessanti spunti operativi!
Buon trading!!!
IN ATTESA DEI NFP , CORRE IL SUPER DOLLAROBUONGIORNO FOREX DEL 08.07.2022
Senza sosta la corsa a rialzo del biglietto verde, che schiaccia a ribasso tutte le altre majors. Il dollar index ha toccato stamattina il massimo di 107.80, per poi ripiegare e puntare al ritest dei massimi di ieri a 107.25.
Gli investitori credono in una FED aggressiva nelle prossime riunioni e soprattutto confidano in una congiuntura macroeconomica robusta, in grado di reggere l’impatto delle scelte hawkish della banca centrale.
Oggi banco di prova per il mercato del lavoro, con i NFP americani, che seppur rimanendo un dato tendenzialmente tardivo nel mostrare la risposta dell’economia reale alle azioni intraprese dalla FED, assume con il trascorrere dei mesi, un peso maggiormente rilevante per capire quanta speranza ci possa essere nel calo della domanda aggregata.
La strategia della FED mira ad un rialzo della disoccupazione, male necessario per contenere l’inflazione, meno lavoro, meno redditi quindi meno consumi, quindi meno produzione: l’economia deve raffreddarsi!
Eurusd
Tanta la forza del dollaro, altrettanta la debolezza dell’Euro. La moneta unica crolla sotto il peso dell’incertezza, della politica attendista della BCE, che tenta di mantenere un ‘Equilibrio delicatissimo tra l’inflazione alle stelle e la recessione. Le profonde differenze che caratterizzano i paesi del blocco europeo non aiutano la BCE nel prendere decisioni chiare e forti a sostegno di una valuta che oramai è al collasso.
Tutti attendono l’intervento della BCE del 21 luglio che potrebbe portare al primo rialzo tassi dopo decenni, e la questione resta aperta sull’incisività che la banca centrale mostrerà. Rialzo da 25bp o da 50bp? Difficile a dirsi, fatto sta che eurusd è crollato ad un soffio dalla parità, toccando il minimo di 1.0070 questa mattina. Difficile a questo punto negare il possibile approdo alla parità che sembra sempre più un traguardo possibile.
Gbpusd
Occhi puntati sulle dimissioni di Boris Johnson , che dopo aver perso buona parte dei ministri a suo supporto , sembra non essere più l’uomo giusto per il contesto storico e per gli equilibri geo politici necessari al Regno Unito. Uomo che ha guidato il Regno Unito nel percorso non facile della Brexit, sembra ora poco adeguato a scelte più accomodanti che servono alla ripartenza di un paese sull’orlo della recessione. L’inflazione a livelli record, la BOE che ha già alzato 5 volte i tassi di interesse, e i redditi medi alla soglia della povertà. La sterlina non vive tempi facili, subisce inevitabilmente il peso del dollaro americano, andando a toccare soglia 1.1910, aprendo la strada a possibili allunghi sui minimi di 1.15. fino a che il dollaro americano non invertirà la sua rotta, sarà difficile vedere test delle resistenze, oggi poste a 1.2160-75.
Dax
Respira l’azionario, a partire da quello europeo con il DAx che dopo aver testato i minimi del 2022° 12450pnt, sembra trovare sprint rialzista. Rimaniamo cauti sul comparto equity europeo in virtù delle prossime riunioni della BCE che potrebbero portare a politiche aggressive che minerebbero le fondamente delle aziende europee. Ricordiamo che la BCE ancora non ha effettuato nessun rialzo tassi , e la strada sembra essere ancora tutta in salita. Attendiamo dunque l’approdo alle aree di resistenza di 13430 e 13730, vere resistenza, banco di prova dove capire se il trend ribassista possa davvero dirsi terminato.
S&P
Rimbalza anche l’S&P che con un primo minimo superiore , visto a 3740pnt sembra voler attaccare le resistenze poste a 3950pnt. Permane tuttavia il quadro ribassista di lungo periodo, e solo la violazione di 4200pnt, potrebbe decretare la vera inversione del sentiment di medio -lungo periodo.
Nasdaq
Anche il tech americano presenta oggi un timido accenno di recupero dai minimi, di 11200pnt, tuttavia le prime resistenze poste a 12391pnt, sono livello chiave da superare per decretare un primo segnale rialzista vero. Non da escludere l’approdo a 12910 pnt, ultimo massimo significativo per lo schema bearish del mercato, violato detto livello si rende necessario rivedere l’impostazione del mercato di medio-lungo periodo che potrebbe riassumere connotati bullish
Copper
Il rame rimbalza dai suoi minimi di 3.276$, dopo la corsa ribassista che lo ha visto perdere oltre il 26% dai massimi di giugno. La notizia , che è stata motore propulsivo , è stata la volontà della CINA di anticipare l’emissione di 220mld di debito. Questa mossa dettata dall’esigenza del governo cinese, di rilanciare l’economia dopo il lungo periodo di lockdown, il che apre la porta a produzione e consumi, quindi a domanda di materie prime e metalli industriali. Difficile ora sapere quanto questa sola speranza, possa decretare un’inversione nella rotta di un metallo che esprime a pieno l’andamento del ciclo macroeconomico mondiale. Crediamo che i test delle prime resistenze poste a 3.639$ e poi a 3.85$ siano la chiave per capire la vera forza di questo asset. Rimaniamo per ora venditori di resistenze, ma con maggiore cautela via via che i giorni passano.
ANALISI RETAIL
Stabile il dollaro sui massimi di 107.05 con i retail oramai stanchi di posizioni in mean reverting short, che iniziano a chiudere le loro posizioni short, per tentare timidi ingressi in trend, portandosi dall’80% short visto nei giorni scorsi al 75% di stamattina.
Respirano quindi tutti gli altri basket, anche l’euro, che vedeva i retail all’80% long. Quest’oggi li ritrova al 76% lunghi,grazie alla fase , seppur timida, di rallentamento del rally discendente.
Rimbalza con maggiore decisione la sterlina, con il regno unito alle prese con le dimissioni di Johnson, ed i retail escono rapidamente dal loro 75% di posizione long vista nei giorni scorsi, per ritrovarsi oggi al 58% long.
Stabili le posizioni sullo yen giapponese con un 69% long, senza grossi scossoni.
Si ridimensiona anche il sentiment sul dollaro australiano con i retail che passano dal 58% long al 45% di oggi, oscillando attorno ad un 50% di neutralità e chiaro no sentiment.
Si intravede un accenno di sentiment corto invece per il dollaro canadese, dove i retail passano dal 57% short dei giorni scorsi, al più deciso 63%.
Resta invece sostenuto il sentiment long sul dollaro neozelandese, dove i retail spingono al 77% posizioni long.
Oggi nfp usa, dato chiave della giornata, per capire quanto le prospettive diuna FED ancora agresiva possano concretizzarsi nelle future riunioni
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
DOLLARO USA AL TEST DEI MASSIMIBUONGIORNO FOREX DEL 05.07.2022
Poche scelte per gli investitori, che al momento prediligono il biglietto verde che prosegue il suo trend rialzista. Al momento il dollaro è al test di 105.80, massimo per questo 2022, e sembra voler proseguire la sua corsa.
Perché gli investitori scelgono ancora dollari americani? Diverse secondo noi le cause, la prima , che ad oggi è forse quella meno rilevante, la prospettiva di un differenziale tassi invitante. Mantenere un portafoglio in dollari, alla fine di questo 2022 potrebbe pagare un ottimo delta tasso contro una qualsiasi altra valuta , almeno tra le majors, che non regge il confronto. È questo un motivo, seppur via via minore, in quanto le aspettative di rialzi tassi vanno diminuendo, da una parte nel concretizzarsi ad ogni riunione, e dall’altra parte, nel potenziale rientro dell’inflazione attesa, che potrebbe generare uno stop nell’azione della FED.
Altro dato da non sottovalutare è la congiuntura macro, difatti, gli Stati Uniti non sono l’unico paese ad aver intrapreso politiche economiche aggressive, ma sebrano essere l’unico dove la congiuntura macro potrebbe eventualemente sostenere il duro colpo inferto dalla FED.
Ricordiamo infatti che anche nel regno unito la BOE ha già effettuato 5 rialzi tassi, e le politiche economiche restano improntate ad un’idea hawkis, tutta via la struttuta macro economica del paese sembra essere troppo fragile, e ancora troppo sensibile all’inflazione per poter risultare indenne alle scelte hawkish della BOE.
Stanotte , a conferma di quento appena detto, la RBA ha alzato i tassi di interesse di 50bp, portandoli a 1.35%, tuttavia il dollaro australiano continua a perdere terreno. Questo mostra qunto il solo rialzo del costo del denaro può non essere sufficiente a sostenere una valuta, ma resta condizione sine qua non , una congiuntura macroeconomica in grado di incassare i colpi di banche centrali aggressive, altrimenti la paura di stagflazione o recessione che essa sia, produrra un effetto contrario, deprezzando la valuta di riferimento.
Detto questo, non vuol dire che il dollaro non ripiegherà mai, un contro trend avverrà, ma fino a quando non avremo chiari dati di un’economia americana che ripiega in una fase di rallentamento / recessione, le prese di profitto sul dollaro potrebbero tardare ad arrivare.
Usddollar
Eurusd
Inutile quindi sperare in ripartenze della moneta uica, con eurusd che rompe i minimi a 1.0416, 1.04 figura, e approda per ora a 1.0314 con un movimento di 100 pips nelle prime ore della sessione americana. Il mondo retail prosegue nei suoi acquisti in mean reverting, ai quali potrà dare sollievo solo una BCE particolarmente aggressiva nella riunione del 21 gennario.
Usdjpy
Ancora trading range, per usdjpy che resta ancorato sui massimi di periodo, tra 137 e 134.25, senza dare sollievo alle posizioni short dei retail che al momento sono il 75%. Anche in questo caso la chiara divergenza dei cicli economici, che vivono il mondo occidentale, da quello orientale, è chiaramente espressa nel rally rialzista di usdjpy, ma tuttavia crediamo che la svalutazione dello yen giapponese, ben presto si mostrerà nei dati dell’economia reale nipponica, e l’inflazione tanto ricercata dalla BOJ esploderà anche nel paese del sol levante, costringendo la banca centrale giapponese a correre ai ripari, cosi come è accaduto per il mondo occidentale. Il mantra degli ultimi decenni per le banche centrali tendenzialmente attendiste, sembra proseguire, e il mondo nipponico potrebbe esserne ancora una conferma. Solo prese di profitto sul dollaro americano e la nascita di una degna inflazione in Giappone, potrebbe far riallineare le due economie e con esse il cambio usdjpy.
Gbpusd
Anche il cable soffre la forza del biglietto verde, e si procede all’attacco dei minimi di 1.2025 prima e 1.1975 poi. Il mondo retail ancora in vendita di dollari anche contro le sterline, si trova long al 72% sul cambio principale. Solo storni del bigliettoverde potrebbero dare vita ad una ripartenza della sterlina che trova le sue prime resistenze a 1.2150-60
Audusd
Il mondo oceanico alle prese con l’inflazione ha visto stanotte la RBA alzare i tassi di interesse di 50BP, portandosi ad un tasso definitivo di 1.35%, tuttavia la valuta non ha risposto positivamente, seppur le prospettive di potenziali ulteriori inasprimenti di politica monetari sembrano scontati oramai. La congiuntura macro economica australiana si trova ora in una fase delicatissima, paesi nei quali l’esportazione di materie prime pesa fortemente nei bilanci , non vivono di buon grado la fase recessiva che è alle porte durante la quale la domanda di materie prime potrebbe fortemente calare. Alta inflazione con produzione ridotta, ingrendienti ideali per una fase recessiva, che pesa anche sulla valuta di riferimento.
Le aree di supporto sono poste a 0.6775 prima e 0.6750 poi, livelli oltre i quali non sembra cosi impossibile un approdo a 0.6660-50. Anche in questo caso la chiave resta il dollaro americano, che se non vede prese di profitto difficilmente mollerà la pressione sulle altre majors, il dollaro australiano troverebbe in caso di recuperi rialzisti interessanti aree di resistenza a 0.69 figura e 0.7025 poi.
Dax
Prosegue la corsa ribassista del DAX, l’azionario europeo al momento non ha motivi per vedere riaprtenze rialziste, l’interevento della BCE è alle porte e scenari di politiche hawkish, nel delicato ambiente europeo, non danno grandi speranze per gli utili futuri delle aziende del vecchiocontinente. Approdi alle prime aree di minimo poste a 12474 sembrano inevitabili oramai. Non escludiamo ulteriori allunghi ribassisti, ma tuttavia solo una BCE meno aggressiva e disposta a sostenere le politiche economiche dei paesi fortemente indebitati potrebbe generare una riduzione di pessimismo, ma le possibilità di recessione in Europa restano altissime.
Silver
Ancora trend ribassista per tutti i metalli industriali, a partire dal silver, che non riesce a giungere nemmeno al test delle resistenze poste a 20.50$. i metalli industriali si stanno allineando alla prospetiva di recessione, dove la domnda sarà in calo ed i prezzi attuali ingiustificati. Pertanto rimaniamo ancora venditori di resistenze, con possibili approdi alle aree di 19.00$ come targhet.
Copper
Giunge finalmente al target designato il rame, che tocca le aree di 3.51$ prima vera area di arrivo, e potenziale supporto di breve. Da qui prese di profitto per chi è short onn sono da escludersi, e seppur riteniamo possibili ulteriori affondi ribassisti, pensiamo che il ritest delle prime resistenze poste a 3.75$ non siamo da escludersi.
Attendiamo dunque i dati relativi al Q2 delle principale economie mondiali e al contempo gli appuntamenti con le banche centrali per questo mese di Luglio 2022 vera chiave di lettura per il Q3.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Interessanti strutture grafiche per le MajorLe major chiudono la settimana dando origine a quelle che sono delle interessanti strutture grafiche.
Da monitorare perchè alcuni livelli di supporto/resistenza potrebbero dare soddisfazioni sotto il profilo operativo.
Buon trading!!!
GBP/USD POSSIBILE LONGAnalizzando il grafico con Timeframe h4 ho definito, per prima cosa,la zona di resistenza (rettangolo rosso) e la zona di supporto (rettangolo verde) e si nota subito la fase di lateralità che sta vivendo il cambio GBPUSD, è in corso un cambio struttura con possibile trend al rialzo testando diverse volte i massimi della struttura precedente e senza mai superarli verso il basso.
In base a questi punti analizzati posso prevedere un possibile nuovo retest nella zona di supporto e se non rompe al ribasso valuterei l'entrata a mercato con una posizione LONG con obbiettivo in zona 1.24/1.26 .
GbpUsd ha raggiunto 1.20 in 5 settimane (TFB)GbpUsd ha raggiunto il minimo storico pari a 1.20. Nell'analisi correlata spiego come abbiamo agganciato il trend in area 1.2816, circa 5 settimane fa e come abbiamo concretizzato un obbiettivo di profitto a 150 pips (medio termine) ed uno a 700 pips (lungo termine).
Adesso GbpUsd dovrebbe aver concluso la fase di trend ribassista . Sul time frame mensile si vede chiaramente che questo mercato sta collassando per la quarta volta in area 1.20. Tutte le volte precedenti (2016, 2017, 2019, 2020), abbiamo rilevato un collasso e un ritorno in congestione, prima dell'inversione di tendenza. Pertanto da oggi in poi, lavoreremo per trovare indizi utili, per anticipare una possibile inversione di trend rialzista. Queste fasi passive possono durare anche diverse settimane, come si vede dai dati storici.
LA FED CREA PANICO PER GLI INVESTITORI, CHE SI RIFUGIANO NEL DOLBUONGIORNO FOREX DEL 13.06.2022
Sempre maggiori le scommesse per un prossimo rialzo di 75BP da parte della FED, nella prossima riunione di mercoledi 15 giungo, rialzo del costo del denaro atto a combattere l’iperinflazione che sembra non arrestarsi, e per la quale chiaramente anche il presidente Biden ha espresso preoccupazione.
Sarà atterraggio morbido o no, la necessità di essere aggressivi e rallentare la domanda è oramai una necessità negli Stati Uniti come nel resto del mondo occidentale, e primo tra tutti a farne le spese, sembra essere il Regno Unito, dove stamattina sono stati pubblicati i dati relativi al mondo del lavoro. Dati preoccupanti, che mostrano una disoccupazione in aumento, con salari in netto calo, salari già duramente colpiti dall’inflazione, che ricordiamo essere sul record del 9%. Congiuntura macro tra le peggiori per il Regno Unito, che si trova alle porte di una possibile stagflazione, mostrando uno scenario che sembra all’orizzonte anche per l’Europa che si trova ora a lottare con le differenti economie dei paesi del blocco. La fragilità dei paesi maggiormente indebitati viene ora chiaramente a galla, dopo che la BCE ha chiuso il programma APP che reggeva un sistema fragilissimo messo a dura prova già prima della pandemia. La necessita di strutturare un piano di aiuti che possa equilibrare le differenti economie del blocco europeo sembra pertanto una necessità alla quale gli investitori pongono la loro massima attenzione.
usdindex
In una fase di profonda incertezza, gli investitori liquidano asset di rischio e si dirigono verso i dollari americani che sembrano eesere l’unico vero porto sicuro, portando cosi dollar index a toccare le aree di 105.25, per poi stornare leggermente agli attuali 104.75, con possibili approdi a 104.25-104 figura, areee che restano di natura supportiva, pertanto fino all’appuntamento di domani con la FED non sembrano esserci motivi per vendere dollari, ma una price action tipica del buy on rumors and sell on news non è da escludersi, special modo se la FED dovesse alzare di “soli” 50 BP.
Nasdaq
In questo contesto di paura e incertezza gli investitori liquidano asset di rischio portando i listini mondiali verso i minimi di questo 2022 in un chiaro bear market. Il comparto tecnologico soffre maggiormente, con un indice Nasdaq che sfonda i livelli di 11600 pnt, e approda a 11300, proseguendo la sua dinamica di sottomissione alle resistenze. Allunghi ribassisti fino a 11 000 pnt prima e 10.800 poi non è da escludersi, ma resta obbligo seguire l’aggressività che mostrerà la FED domani.
Dax
Pesantissimo anche l’indice tedesco, che segna 4 giorni di ribassi consecutivi , partiti da 14700 pnt e approdato ieri ai minimi di 13350 pnt. La fragilità del sistema europeo è stata messa in evidenza, e la possibile fase di recessione mondiale, non lascerà l’Europa ne tantomeno la Germania indenne, colpendo pertanto anche le aziende tedesche. Allunghi ribassisti del dax on ci sembrano una dinamica cosi impossibile, con approdi verso i minimi di 13000 pnt prima e 12500 poi.
Eurusd
Ovvia la reazione della moneta unica , che non ostante una BCE proiettata al rialzo tassi per la riunione di Luglio, soffre la fragilità dei paesi fortemente indebitati, che si trovano ora senza il sostegno della banca centrale. Si continuano pertanto a comprare dollari anche a fronte della moneta unica, che affonda verso i minimi di 1.04 figura. Le aree di precedente supporto poste a 1.0650 potrebbero essere chiara resistenza nel breve periodo, e solo una loro violazione potrebbe decretare la ripartenza della moneta unica. Il mondo retail si porta come di consueto in posizione contrarian long, attualmente con un sentiment dell’81%
Gbpusd
Congiuntura in netto peggioramento per il Regno Unito, che stamane ha visto la pubblicazione dei dati sulla disoccupazione , in aumento al 3.8% dal precedente 3.7%. anche i salari orari medi sono in calo, oltre alla già pesante riduzione del potere di acquisto indotta dall’inflazione, che ricordiamo essere al record del 9%. Il cable affonda, sotto la forza del dollaro americano, acndando a testare 1.2105 , senza trovare la forza necessaria per dei rimbalzi che vadano oltre 1.22 figura. La pressione ribassista, porta l’85% dei traders retail a cercare di comprare i minimi senza per ora trovare sollievo nelle posizioni in sofferenza. A questo punto allunghi fino a 1.2014 1.20 figura non sembra essere uno scenario tanto remoto.
Cadjpy
Ancora interessanti gli eccessi dei cross yen, special modo cadjpy, che performa da inio anno oltre il 15% attualemnte ai prezzi di 104 figura, dopo aver toccato i massimi a 107. La fase di storno dovuta anche al rimbalzo dai minimi dello yen sembra oramai avviata, e break out dei minimi di 103.90 aprirebbe le porte ad allunghi ribassisti fino a 103 figura prima e 102 poi. Il sentiment retail ancora fortemente short vede ancora l’83% retail corto. La ricerca di posizionamenti short tuttavia non ci sembra un’idea da rigettare, anche grazie ai primi ordini long che compaiono sul mercato al test dei supporti, segno che un tardivo ingrsesso in trend, potrebbe in realtà rivelarsi un chiaro insacco sui massimi di periodo.
Bitcoin
Crollo anche del mondo crypto, che come asset di rischio sta vivendo la fase di risk off con non poche sofferenze. Si torna sotto i 23000$ livelli di prezzo visti nel 2020, dove si collocano importanti supporti come 20200$. Interessanti aree di supporto le troviamo ancora a 15900$ e a 10500$. Nostro malgrado fin tanto che i mercati saranno in modalità risk off , ben poco possiamo attenderci anche dal mondo crypto.
Dati macro
Da attenzionare per la settimana resta l’appuntamento con la FED di domani sera ore 20 per l’italia, e l’appuntamento di giovedi con la BOE chiamata alla gestione di una congiuntura macro in deciso deterioramento da un lato , ed una iper inflazione dell’altro.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
I BIG PLAYERS SCARICANO EQUITY E COMPRANO EUROSettimane importanti sui mercati finanziari prima del consueto periodo estivo , spesso caratterizzato da minore liquidità, ma non certo da minore volatilità. Negli ultimi anni, il mese di agosto di è dimostrato un mese altamente volatile, che ha dato vita a grandi movimenti sui mercati, pertanto non abbassiamo la guardia.
Questa settimana la rubrica dedicata ll’analisi dei dati del cot, mostra forti ridimensionamenti dei big players su tutto il comparto equity, senza tutta via cadere in panic selling, il che mantiene il vix ancorato a livelli decisamente contenuti.
Si inizia a far spazio l’euro, nei portafogli dei big players, che a quanto pare inizia a scommettere su un possibile intervento della BCE nelle prossime riunioni di Luglio, pertanto comprare i supporti non sembra più una cattivissima idea.
Procediamo con il consueto ordine.
Primo asset di grande interesse proprio la moneta unica, che vede i large speculators incrementare le loro posizioni nette long per la terza settimana consecutiva, portandosi a 38930 contratti netti lunghi, il che fa ben pensare a possibili allunghi rialzisti, o comunque a chiare speranze in un ‘intervento da parte della BCE atto a contrastare l’inflazione che oramai dilaga in Europa, a causa anche degli elevatissimi costi di Food ed Energy. Tutta vai una valuta debole non può che far peggiorare la situazione, e oramai sembra chiaro anche alla BCE, che già da qualche tempo accenna ad un possibile rialzo del costo del denaro a Luglio.
Le aspettative come sempre fanno da guida ai mercati, e il futures euro dai minimi di 1.0375 sembra aver trovato sprint rialzista, tale da rompere a rialzo le precedenti resistenze poste a 1.0625-1.0650, che sono divenuti chiari supporti. Non possiamo escludere a questo punto allunghi fino alle are di 1.0850-1.0875.
Seppur il futures sterlina ha trovato forza per interessanti rimbalzi, il posizionamento netto delle mani forti, sembra non trovare spazio per acquisti di cable, rimanendo ancorati ai -80372 contratti short, segno che la congiuntura macro pesa ancora grandemente sulla fiducia che ripongono i grandi investitori nella moneta britannica.
Osserveremo con attenzione i dati del secondo trimestre, che potrebbero dare la conferma per una recessione tecnica, e data la fortissima inflazione, sarebbe chiaro lo scenario di stagflazione.
Quadro che penalizzerebbe grandemente la sterlina, attualmente alle prese con le resistenze poste a 1.2625, con potenziali proiezioni rialziste fino alle aree di 1.2975-1.30 figura, previo conferma dei dati macroeconomici.
Prendono fiato le posizioni nette corte sullo yen giapponese che questa settimana si riducono di 2865 contratti, lasciando tuttavia i big players ancorati sulle massime esposizioni nette corte di -99444 contratti, segno che il panic selling è lontano dai mercati, e le vendite alle quali abbiamo assisiti in queste settimane sul mondo equity, non hanno ancora dato vita al panico, come dimostra anche il VIX.
Il future yen, recupera dai minimi senza tuttavia trovare forza per rompere le resistenze , che aprirebbero la strada ad allunghi verso la mm100 periodi daily. Vedremo se le prossime settimane, saranno ancora di recupero per l’azionario, allora un approdo nuovamente sui minimi di periodo non è da escludersi, o se nuovi ribassi, possano in qualche modo scatenare il panico necessario a far correre gli investitori a comprare yen giapponese.
Si continuano a comprare dollari, seppur timidamente, con i large speculators che incrementano le loro posizioni nette corte di ben 1826 contratti, mantenendo una posizione netta lunga di 38039 contratti.
Il dollar index tuttavia mostra una settimana di storno, andando a ritestare i primi supporti posti a 101.50, seppur non escludiamo la possibilità di approdi alle aree di 101 figura o 100.50 , riteniamo tuttavia che sono ancora occasioni per nuovi acquisti di dollari americani, per un 2022 che vedrà ancora rialzi tassi fino a settembre, dove il FOMC ha già confermato una pausa , che permetterà loro di valutare la risposta dell’economia reale alle manovre di politica monetaria in atto.
Il mondo azionario vede i big players, ridurre le loro posizioni su tutti i maggiori asset, dall’S&P con una riduzione di ben 17758 contratti al DOW con -584 contratti questa settimana.
La sfiducia sembra farla da padrona e anche gli storni degli ultimi giorni, non crediamo possano essere preludi a recuperi verso i massimi storici.
Pesantissima la riduzione di posizioni su S&P dove i large speculatores sono passati da 66646 contratti long a 48888, con la terza settimana consecutiva di vendite.
Seppur il sentimen non è ancora netto corto, non possiamo che essere lontani dall’idea di prendere posizionamenti lunghi sull’indice, che potrebbe vedere ulteriori allunghi ribassisti, prima di invertire davvero la rotta, e sperare in nuovi approdi verso i massimi. Il ciclo economico non ha ancora dato chiari segnali di quanto duratura potra essere la fase di rallentamento /recessione che ci attende, pertanto la cautela sembra essere d’obbligo.
Torna la voglia di comprare sul comparto energy, che non trova ancora equilibrio a causa delle dinamiche geo politiche che stanno caratterizzando questo 2022. Nuovi acquisti per i large speculators sui principali asset , Ngas e Crude oil.
Tornano a334761 i contratti netti lunghi sul crude oil, riportandosi sopra la media delle ultime 21 rilevazioni, e al contempo i prezzi del wti, tornano ad aggredire i massimi di periodo, oramai alla soglia dei 116$, sembra oramai prossimo il break out dei prezzi visti nel marzo 2022. Quali i targhet? Difficile dirlo , ma le proiezioni della spinta rialzista ci portano a valutare approdi alle aree di 130$. Presto per dirlo, tutto dipenderà dagli sviluppi del conflitto in Ucraina, e degli accordi con la Russia.
Stabili anche le posizioni per il Ngas, con 111570contratti neti corti, mostrando per ora scarsa volatilità nel posizionamento dei large speculators, cosi come nei prezzi che restano sostenuti sulle aree di massimo di 9$, dopo aver toccato i 9.50$. i primi supporti sono gia a ridosso dei 8.10$ , rotti i quali approdi alle aree di 6.50$ non ci sembrano poi cosi impossibili, ma per ora il trend rialzista sembra solido, e fino a che il contesto politico non farà la sua parte per calmierare la forte speculazione in atto, faremo fatica a vedere pezzi più vicini al fair value di questo asset.
Attendiamo dunque un estate rovente sui mercati, ricca di novità da seguire con attenzione, e manteniamo alta la guardia per possibili fiammate di volatilità .
buon trading
Salvatore Bilotta
BUY THE DIP… UNA QUESTIONE DI SIZE!BUONGIORNO FOREX DEL 24.05.2022
Ancora pesanti le borse mondiali, che pur avendo visto ben 7 settimane di ribassi consecutivi, sembrano fare estrema fatica anche solo ad aggredire i massimi del giorno precedente, mostrando una debolezza strutturale che mette a dura prova i traders che hanno scelto la strada degli acquisti.
Il ciclo macro economico è oramai chiaramente indirizzato ad una fase di ralletamento/recessione, il che da poco spazio alla fiducia e alla speranza di rivedere livelli di massimo precedenti, ma anche la sola ricerca di rimbalzi tecnici sembra essere esercizio di estrema pazienza e coraggio.
Come sempre nel trading, e più in generale nel mondo della finanza, la speranza serve poco, la vera chiave resta lo studio, la preparazione, e la conoscenza sia del contesto macro nel quale ci si trova, sia della propria strategia sui mercati.
La vera chiave resta conoscere e sapere quello che si sta facendo sui mercati, anche la ricerca di posizioni mean reverting, può portare vantaggio se ben studiata e se abbiamo valutato bene i rischi e le potenziali fasi di drawdown alle quali possiamo cadere.
Esercizio questo che nostro malgrado pochi fanno.
Il Nasdaq continua a lavorare sulle aree di minimo di 11800 pnt, senza dare spazio a rimbalzi che possano attaccare le aree di 12500-13000 pnt, vere prime resistenza del mercato, segno di profonda debolezza, cosi come l’S&P che non è andato oltre i i 4000pnt nella fase di respiro, per tornare ad aggredire i minimi di periodo.
Pesante anche l’Europa, con il dax alle prese con i 14000 pnt livello ltre il quale non escludiamo approdi ai 13800 pnt prima e 13600 poi.
Pesanti anche i metalli, specie quelli industriali, che seguono la scia di una fase di rallentamento economico durante la quale con buona probabilità la domanda di questi beni, potrebbe subire forti cali, pertanto il silver, che utilizzeremo con benckmark , resta sotto la mm21 daily dopo un test alle aree di 22.25$ per tornare ad attaccare i minimi, e non escludiamo pertanto un approdo alle aree di 20$.
Faticano a scendere invece gli energetici, che a causa di nuovi dibattiti su un’Europa libera dalla dipendenza del gas russo, specie per i paesi nord europei, si torna sulle aree di 8.80$ per il Ngas, non lontani dai massimi di 9$. Sembra difficile la strada della normalizzazione dei prezzi dell’energia, che potrebbe cosi rendere vana l’azione delle banche centrali , concretizzando cosi lo scenario di stagflazione tanto temuto dagli analisti.
Prosegue seppur in maniera lenta la fase di storno del dollaro che rompe a ribasso le aree di 102.30, minimi già richiamati nei giorni scorsi, il che aprirebbe le porte a possibili allunghi fino alle aree di 101 figura 100.50, primi livelli di supporto rilevanti che potrebbero dare nuova linfa al biglietto verde.
La discesa del dollaro americano prosegue e le posizioni mean reverting dei retail continuano ad aumentare, portandosi dal 43% di ieri al 52% attuale, segno che di strada ribassista possiamo ancora vederne per il biglietto verde.
Salgono in ovvia correlazione tutte le altre majors, portando con se il riposizionamento dei traders al dettaglio che iniziano a vendere la forza, sui minimi di periodo sia per euro che per la sterlina, passando rispettivamente dal 53% short di ieri per euro al 63% attuale, cosi come dal 37% short di ieri per la sterlina al 41% attuale.
Medesimo scenario per le oceaniche che restano tuttavia leggermente più pesanti.
Attenzione dunque alle valute tipicamente considerate rifugio come il franco svizzero dove siamo oaggi al 68% short, dal 62% di ieri in seguito alle continue spinte rialziste di questi giorni, cosi come lo yen giapponese che resta inesorabilmente indietro, ma che ha maggiori potenzialità rialziste, specialmodo in scenari di panic selling.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
I BIG PLAYERS CAMBIANO ROTTAANALISI COT REPORT del 15.05.2022
Il mondo cambia rotta, le banche centrali sempre più determinare al controllo della corsa rialzista dei prezzi, sembrano determinate a non curarsi troppo delle possibili conseguenze.
Recessione, rallentamento economico, non sono problemi di cui curarsi per ora, unico vero mood è contenere l’inflazione, che sale ancora per una corsa sfrenata dei prezzi dell’energia, che resta un problema globale. La domanda non accenna a rallentare, i prezzi al consumo non colano, e la necessità di politiche hawkish oramai è evidente anche nel paese del sol levante, dove un primo dato inflazionistico sopra il 2% mostra quanto diffusa sia la corsa dei prezzi.
Le aziende iniziano a ridimensionarsi per il futuro, rilevante a tal proposito la notizia di Amazon che decide di liberarsi di grandi depositi in America, proprio in vista di un calo della domanda, segno che le prospettive rosse di earnings in crescita sono terminate, e le bigtech saranno le prime a pagare il conto.
I mercati azionari hanno goduto della grande liquidità immessa dalle banche centrali nella fase pandemica, dove le economie sono state artificialmente sostenute, generando tutta via una falsa crescita del mondo della finanza, con il mondo tech che ha fatto da traino alla creazione di una bolla che trova ora forse la sua fine.
Arduo il compito di sgonfiare una bolla senza farla esplodere, le banche centrali con la FED alla guida, si trovano ora a combattere un nemico che loro stesse hanno creato, e le possibilità di un cosi detto atterraggio morbido sono davvero poche.
Il quadro sembra essere ancora più complesso in aree come l’Europa, dove la BCE proprio per il timore di un impatto troppo violento sull’economia ha scelto la strada attendista, che tuttavia ha generato solo un ulteriore indebolimento della valuta che ha generato ulteriore inflazione! Un circuito vizioso dal quale non sarà facile uscire.
I mercati hanno bisogno di un cambio di rotta, e questo avrà un prezzo nella vita reale come sui mercati finanziari, cerchiamo pertanto di farci trovare pronti, cosi come si stanno preparando i big plaiers.
Procediamo con il consueto ordine:
Il mondo valutario continua a dare spazio al dollaro americano , ma attenzione all’euro che in vista di un’intervento della BCE al prossimo Luglio, inizia ad attirare l’attenzione dei big players, che si allontanano invece da asset come il dollaro canadese, forse in vista di un WTI che ripiega su valori medi più bassi in vista di un raffreddamento dell’economia e quindi della domanda globale di energia.
Ritornano le posizioni nette lunghe dell’euro,dove i big players sono posizionati con 20339 contratti netti long, andando ad incrementare il loro posizionamento proprio al raggiungimento dei minimi di i periodo, e in vista di un potenziale prossimo rialzo tassi da aprte della BCE che sembra finalmente decisa ad intervenire per contenere l’inflazione che ha raggiunto intanto record storici per l’area Euro.
Abbiamo raggiunto oramai aree di minimi di eurusd con 1.04, aree dalle quali possibili storni rialzisti, ci proietterebbero a 1.0875 prima e 1.0950 poi, previa conferma di una BCE hawkish.
Stabili le posizioni corte sulla sterlina, che probabilmente ha raggiunto i sui picchi di massima esposizione corta per i big players che si confermano a -79241 contratti corti, in linea con i -79598 della scorsa settimana. Non escludiamo dunque possibili prese di profitto, che porterebbero a potenziali storni del cable, almeno nel breve periodo.
Anche in questo caso dopo aver raggiunto i minimo di 1.2150, il cable sembra voler ripartire alla caccia delle resistenze, poste in primis a 1.2650 e a 1.30 figura poi. Anche per il cable, la premessa per dei movimenti di mean reverting long, è ancora un dollaro che cerca stroni, con allunghi ribassisti, a dare fiato alle restanti majors.
Stabili le posizioni corte sullo yen giapponese, dove i big players rimangono netti corti con 102309 contratti short, segno che la corsa ad asset rifugio è lenta e premia al momento molto di più il franco sizzero dello yen, forse anche a causa delle ancora iper accomodanti politiche della BOJ, che tuta via dovrà iniziare a fare i conti con i primi segnali di un’inlfaiozne in ripresa, probabilmente rimodulando la propria politica economica.
Il futures sullo yen rimane pertanto ancorato ai minimi non trovando ancora spunti per degli allunghi oltre i massimi di aprile, che aprirebbero la strada alla mm100 daily ed ai prezzi visti nello scorso marzo 2022.
Ancora pesante il posizionamento sul dollaro australiano, che dopo aver visto fortissimi recuperi dai minimi di periodo, ritrova oggi i big players ancora con 44642 contratti netti corti, segno che la fiducia nelle commodities currencies fatica a tornare. La prospettiva di un forte rallentamento economico non premierebbe questi asset, che devono comunque far conto con l’inlfazione e la prospettiva di minori esportazioni di materie prime, nel caso di un rallentamento nella domanda globale, ma restano scenari questi ancora in evoluzione e la certezza di una recessione globale ancora non l’abbiamo , pertanto rimaniamo vigili sulle prossime dimaniche mondiali.
Sempre in linea con un riassetto dei portafogli dei big players, che sembrano cercare posizionamenti più prudenti evitando asset come le commodities currencies legate alle materie prime, come ad esempio il dollaro canadese, ritroviamo anche in questo caso forti vendite, con i big players che sono al momento netti corti con ben 14496 contratti. il futures mostra l’evidente fatica che il dollaro canadese ha nel superare le resitenze poste in area 0.7725 e 0.7875. la strada della BOC in linea perfetta con la FED sembra aver dato fino ad oggi ottimi frutti, vedremo se il doppio filo che lega la valuta canadese al petrolio sarà un’opportunità di risalita o un tremendo cappio al collo.
Ultimo ma non per importanza il dollaro americano dove i big players mantenofgno il loro assetto rialzista con 36213 contratti netti lunghi, senza per ora dare segni di inversione. Resta tutta via plausibile delle prese di profitto che generino storni interessanti, ma sarà cruciale capire quando e dove potranno generarsio occasioni per entrare eventualmente in trend pro dollaro.
Le potenzialità di uno storno tecnico sono enormi, un primo approdo alle aree di 102.35 sarebbe solo un primissimo respiro che potrebbe allungare fino a 101 figura senza danneggiare il quadro tecnico rialzista, ma generando esclusivamente potenzialità rialziste da cogliere a prezzi migliori.
Il mondo dei big players cerca la giusta dimensione anche nel mondo azionario, consapevoli oramai che la fase dei rialzi senza se e senza ma , è giunta al suo termine.
Cambiano i tempi , cambiano le economie, cambiano le politiche, dobbiamo cambiare i nostri portafogli, pertando i big players lenatmente sgonfiano le loro posizioni long sul mondo tech in primis, andando a comprare asset come il vix, che seppur ancora in una fascia non di attenzione, inizia ad attirare la nostra attenzione.
Ancora netti long con 15174 contratti i big players, sembrano tutta via lontani da quelle massime esposizioni long che hanno guidato i rialzi alla fine del 2021. I prezzi oramai sui minimi per questo 2022 hanno segnato sette settimane di ribassi consecutivi, e le potenzialità per degli storni aumentano, senza tuttavia credere in nuovi massimi. Impossibile pensare dato l’attuale contesto economico , di rivedere massimi storici, ma al più il concretizzarsi di possibili storni e respiri del mercato, che porterebbero i prezzi al test delle prime arre di resistenza poste a 13000 pnt. Sarà una strada difficile per i longhisti quella che si intravede all’orizzonte del mondo tech, pertanto raccomandiamo cautela, special modo nella scelte delle size più adeguate.
Crolla in ovvia correlazione il posizionamento sull’S&P, dove i big players dimezzano di fatto le loro 121775 posizioni nette lunghe portandosi a 66646 contratti long. Massima cautela pertanto nel cercar di comprare il coltello che cade.
Ultimo richiamo di attenzione , il posizionamento dei big players sul vix, che pur rimanendo ancora su valori medi di 30, vede i big players accumulare contratti netti long, passando di fatto a -39565 contratti, livelli tra i piu bassi registrati negli ultimi anni, segnale che gli acquisti aumentano in maniera costante a cercare forse protezione da potenziali ulteriori ribassi del mondo equity.
A completare la rubrica il mondo energy, dove il ngas sembra cedere il passo al wti, con i big players che lasciano ben 2483 contratti sul natural gas, portandosi netti corti a 115012 contratti. resta invece ancora alta l’attenzione sul wti, dove i big players questa settimana hanno incrementato di 14834 contratti la loro esposizione netta long che passa a 325637 contratti.
Ciò non di meno le esposizioni nette lunghe sul wti restano tra le più basse degli ultimi 3 anni, segno che la fiducia in possibili ulteriori rialzi sta via via svanendo per lasciare spazio all’idea di quotazioni più in linea con un’economia mondiale in rallentamento.
buon trading
Salvatore Bilotta
TUTTI I DATI, LE TABELLE, I GRAFICI DETTAGLIATI , MIO MALGRADO SOLO AL SITO WEB
LA SCELTA DEL TIMINGANALISI RETAIL DEL 23.05.2022
Prosegue lo storno del biglietto verde, che seppur a fatica, torna verso una fase di equilibrio dei prezzi, lasciandosi alle spalle l’euforia dell’ipercomprato, che lo ha caratterizzato nell’ultimo mese.
Un naturale respiro del mercato che non segna inversioni di tendenza, ma che posiziona le basi per eventuali ripartenze, legate ad una prospettiva ancora non invalidata di un dollaro forte per questo 2022.
Dollaroindex che stamattina attacca i minmi di 102.35 non trova la forza necessaria a posizionarsi nuovamente sopra la mm21 periodi daily, guardando con interesse ai supporti di 102.25 prima e 101 poi, livelli che darebbero struttura ad un trend rialzista più ampio, e pertanto potenzialmente più duraturo nel tempo, che vedrebbe possibili inversioni solo al break out di 99.50 , attuale area della mm100 daily e precedente resistenza statica.
In ovvia risposta i traders retail continuano a comprare dollari americani sui massimi passando di fatto al 43% long dal 39% di venerdi, aprendo ancora al strada a potenziali allunghi ribassisti, pertanto attenzione massima alla scelta del timing di ingresso pro-dollari.
Il nuovo asseto del mercato valutario che resta dollarocentrico, vede risposte immediate dalle majors, con eurusd che spinge finalmente a rialzo, trascinando con se il classico posizionamento retail di mean revertig, ora short, sui minimi di periodo, sbilanciando il sentiment al 55% short rispetto al 46% di venerdi. Qualcosa sta chiaramente cambiando sul mercato e la prospettiva di un rialzo tassi da parte della BCE si fa sempre più pressante per il prossimo Luglio, pertanto anche in questo caso attenzione massima a vendere adesso Euro.
Anche la sterlina inizia una discreta fase di recupero dai minimi, con i retail che riducono le loro posizioni long, mantenute con tanta fatica negli ultimi mesi, passando da un 67% long di venerdi ad un 63% attuale, con i prezzi che attaccano le prime resistenze a 1.26 figura, prezzi oltre i quali potremmo vedere approdi a 1.30 figura, prima vera area statica di resistenza.
Prosegue la caduta di usdchf, che storna a ribasso dopo mesi sola salita, ed anche in questo caso , dopo aver toccato i massimi a 1.0075 il mondo retail ha riconsiderato la sua posizione che era corta al 90% sui massimi ed ora a 0.9125 oscilla intorno alla parita con un 51% short. Complice anche la rinnovata forza del franco svizzero, che rimbalza prepotentemente dai minimi di periodo, e trascina con se un riposizionamento corto da parte dei traders retail che oggi si trovano al 62% corto.
Atteso per oggi l’indice IFO , che misura la fiducia delle aziende tedesche, importantissimo in questa fase di profondi cambiamenti di politiche economiche e assetti mondiali, specialmente in Europa.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
STORNA IL DOLLARO AMERICANOANALISI RETAIL DEL 20.05.2022
Giunge finalmente lo storno del dollaro americano, che dopo sei settimane di rialzi consecutivi sta per giungere alla prima chiusura in territorio negativo, rompendo i minimi della scorsa settimana e attaccando i primi supporti a 103.00 figura. Il movimento di ribasso dettato dal dollaro americano ha immediatamente attirato una gran parte dei traders retail che hanno preso posizione lunga.
I lotti long sul basket dollari sono passati difatti da 16028 di ieri mattina agli attuali 19337, sbilanciando cosi le percentuali da un modesto 31% long di ieri all’attuale 37%.
Permane dunque il sentiment predominante corto da aprte dei traders al dettaglio e quasto ci conferma ancora la view di più lungo respiro pro dollaro, che al momento non è stata invalidata, ne da notizie esogene, ne tanto meno da dati macro economici.
Restano quindi aperte le occasioni per acquisti di biglietto berve, che tuttavia potrebbe vedere ulteriori ribassi tecnici, fino ai primi veri supporti , posti in area 102.359 prima e 100.50 poi, livelli che se raggiunti non invaliderebbero ancora il quadro tecnico rialzista del dollaro americano.
Come già detto ieri, ripartono le valute cosidette rifugio, ovvero yen giapponese, ma più di tutte il franco svizzero, che ieri ha messo a segno un ottima performance, portando il futures sui livelli di massimo precedente a 1.0328. la spinta rialzista ha subi innescato l’interesse dei retail che dono passati dal 51% corti al 66% attuale, dando chiaro segnale di ricerca di mean reverting, in un momento di forte risk off.
Respira finalmente l’euro , che alla luce di maggiori prospettive di rialzi tassi nel prossimo luglio , inizia a godere di interesse da aprte degli investitori, andando come di consueto ad attrarre i traders retail in posizioni corte di mean revertig, che sono passate da un timido 40% di eiri ad un 47% attuale sull’intero basket, mentre sul cambio principale eurusd si passa da un 66% long ad un 57% attuale, segno che sui primi rialzi sono pronti ad uscire dalle posizioni long, per dare spazio al consueto posizionamento contrarian, che sarà benzina utile per eventuali partenze di trend, confermate dal break out dei massimi di 1.0610 per estensioni possibili fino 1.0950.
Il dollaro storna contro tutto e anche le oceaniche ne beneficiano in un movimento rialzista che porta audusd alle porte di 0.7075, con i retail ancora al 57% long, ma già pronti ad incrementare le posizioni corte, che stanno procedendo a rialzo nelle ultime ore, un break out dei massimi di ieri porterebbe i prezzi ad estenszioni fino alle arre di 0.7270 prima di valutare ulteriori ingressi short.
Con la caduta del dollaro americano e la partenza del franco svizzero il cambio usdchf non poteva che vedere profondi ribassi , passando dai assimi di 1.0080 a 0.97 figura, con un immediato ribaltamento del sentiment retail, che passa leggermente positivo con un 51% retail long. Dopo settimane di posizionamenti corti alla caccia di storni. La struttura ribassista fa sperare in allunghi , che troverebbero migliori prezzi di ingresso su eventuali storni nelle aree di 0.98 figura, area dove convergono le mm21 e 100 in h4 oltre ad una serie di resistenze statiche.
Siamo a venerdi e sarà interessante monitorare le chiusure settimanali, per valutare le potenziali proiezioni che ci condurranno alla fine di questo mese di maggio 2022.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
STORNO O INVERSIONE?BUONGIORNO FOREX DEL 18.05.2022
Dopo tanto attendere ecco che i mercati presentano i primi segnali di storno, primo tra tutti il dollaro americano, che dopo una sequenza di sei settimane di rialzi, inizia ad aggredire i minimi intraday andando a rompere i minimi della scorsa settimana a 103.40 per approdare sulla mm21 periodi daily a 103.10.
Il contesto macro non è cambiato, e ieri Powell ha ribadito la volontà di alzare i tassi di interesse fin tanto che l’inflazione non darà segni di cedimento, dunque questi primi movimenti di storno del dollaro sono già occasioni di acquisto?
Beh per buona parte dei traders retail si!
Dai 17881 lotti long sul basket dollari, oggi ne ritroviamo 29360, il che ribilancia le percentuali che passano da 68% corti di ieri a 54% attuale, segno che molti traders in posizione contrarian short hanno colto rapidamente questa occasione per uscire dalle loro posizioni mean reverting, e tanti erano pronti ad entrare in trend long sul dollaro.
Il quadro tecnico sul dollar index pone supporti importanti alle aree di 103.16-103.25, e sebbene anche la nostra idea rimane pro dollaro sul medio termine, non possiamo escludere maggiori affondi sul biglietto verde che potrebbe giungere alle aree di 101.00 prima e 99.00 poi senza ancora compromettere il quadro tecnico rialzista di lungo.
Le ripercussioni sulle majors sono state immediate, con eurusd che torna a 1.0550, con forti posizionamenti corti da parte dei retail che passano al 56% short, aprendo a possibili allunghi rialzisti che vedrebbero approdi alle aree di 1.0675, livello della mm200 in h4 anche in questo caso , senza dare ancora il via a vere e proprie inversioni di trend.
Anche il cable vede finalmente allunghi rialzisti, allontanandosi dai minimi di 1.2125 per approdare alle porte di 1.25 figura, con i traders retail che portano il loro posizionamento non lontano dalla parità al 51% long, il che farebbe ben sperare per allunghi fino alle aree di 1.2640, area dalla quale rivalutare eventuale nuova forza del dollaro.
Prosegue infine lo storno di usdcad , che mantiene una chiara struttura ribassista a massimi e minimi decrescenti in h4 sotto la mm21 con i retail long contrarian al 59%, il che ci farebbe propendere al breakout dei minimi di ieri posti a 1.28 figura per dei posizionamenti short ancora in linea con l’attuale fase correttiva del dollaro americano.
Tuttavia non cambiamo la nostra view di medio periodo, ovvero un dollaro americano ancora forte, in quanto le condizioni macro non sono variate, e gli attuali storni tecnici non possono essere visti vome vere inversioni di tendenza, in grado di mettere in crisi la struttura rialzista del biglietto verde.
Medesimo principio ci muove sul mondo equity, dove gli inequivocabili respiri degli ultimi giorni, non ci fanno ancora propendere per dei rialzi tali da invertire la tendenza di medio periodo, che riantra nella prospettiva di un rallentamento economico globale, domostrato ancora stanotte anche dal Giappone che ha pubblicato dati sul PIL del primo trimestre 2022 che in questo caso in rallentamento, seppur le politiche economiche della BOJ siano propense ad idee dovish di allentamenti economici importanti.
Dunque il Nasdaq che approda alle aree di 12520 rimane sotto la mm21 periodi daily, chesa ancora segnalare inversioni, ma timidi accenni di storno dai minimi, che potrebbero indubbiamente approdare alle aree di 12800 , lasciando invariato il quadro tecnico fortemente ribassista.
La debolezza del dollaro lascia respiro anche al mondo commodities, special modo i metalli come il silvers che stava vivendo un fortissimo ribasso con quattro settimane consecutive in territorio negativo, fino alle aree di 20,424$ per poi stornare agli attuali 21.60$ . anche in questo caso , le dinamiche dollaro centriche non modificano le nostre aspettative, che leggono nel breve solo uno storno di tutti gli asset class, senza determinare l’inversione di lungo. Anche sul mondo commodities quindi le prospettive di recessione globale peseranno a nostro parere sui prezzi dei metalli industriali come il silvers o il copper, seppur in una prospettiva di più lungo periodo.
Pubblicati infine stamattina i dati sull’inflazione UK, che seppur al di sotto delle aspettative, mostrano un balzo dal 7.0% dell’ultima rilevazione ad un poderoso +9.0%, segno che la corsa dei prezzi è tutt’altro che rallentata, e che i quattro rialzi tassi messi in campo dalla BOE non hanno ancora sortito nessun effetto reale.
Avremo poi appuntamento con l’inflazione in euro zona alle 11.00 anch’esso atteso sui massimi di +7.5% ma in questo caso la BCE on ha ancora giocato le sue carte, con la sola prospettiva di rialzi tassi nel prossimo giugno.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
DOLLAR INDEX NUOVI MASSIMIBUONGIORNO FOREX DEL 13.05.2022
Continua la forza del dollaro americano che segna nuovi massimi di periodo a 104.80, schiacciando di fatto tutte le altre majors, tuttavia il posizionamento retail di quest’oggi mostra segni di stanchezza da parte nel sentiment contrarian dollaro che abbiamo visto fino ad oggi.
Le percentuali lette nel basket dollari mostrano un 75% short, a fronte di un 78% di ieri mattina, segno che qualcosa sta lentamente cambiando, anche le correlazioni inter market mostrano questa mattina la voglie di stornare dai minimi.
Il percorso fatto fino ad oggi è stato un chiaro rally ribassista del mondo equity, una schiacciante forza del dollaro americano con la caduta pesantissima del comparto cripto, che ad oggi grida a gran voce la necessità di un respiro.
Eurusd che ha toccato 1.0350, area di minimo del 2016 sembra stamani trovare ingressi di posizioni short da parte dei retail che come spesso accade entrano in netto ritardo nel trend oramai concluso, dando cosi la possibilità ai grandi operatori di trovare controparte valida per scaricare posizioni in trend detenute fino a quel momento.
Eurusd mostra pertanto un sentiment long in netto calo, che passa dal 78% visto ieri al 73% attuale, segno che probabili allunghi fino alle aree di 1.0475 non sono da escludere, seppur non determinanti per un’inversione del trend ribassista.
Interessante anche usdjpy che dopo l’incredibile rally rialzista che lo porta a registrare ad oggi una performance da inizio anno del +12% sembra finalmente voler cedere qualche punto percentuale, iniziando a perdere le aree di 130 figura, giungendo nella giornata di ieri a 127.50, per poi recuperare 2 figure. Alta volatilità dunque , ma la struttura sembra cambiare e il test delle aree di precedente supporto di 129.50 sembrano poter dare spazio a nuovi allunghi ribassisti. Tuttavia rimaniamo cauti nel vendere dollari, che godono ancora di una grande forza strutturale e oltre a degli storni e prese di profitto non crediamo possano concedere molto di più
Con una sequenza di sei settimane consecutive di ribassi, il dollaro neozelandese giunge alle aree di 0.62 figura, da dove il mercato sembra cercare anche in questo caso degli interessanti respiri, che dovranno tuttavia essere confermati dal breakout dei massimi di ieri posti a 0.63 figura. Il sentiment retail rimane ancora al 78% lungo, ma anche in questo caso anomali ingressi di posizioni corte qui sulle aree di minimo fanno ben sperare per degli storni che potrebbero trovare target nelle aree di 0.6475.
Anche il comparto azionario rimbalza dai minimi di ieri, senza per ora invalidare la struttura di lungo periodo ribassista, ma tuttavia cerca di dare spessore ad un trend che altrimenti si limiterebbe ad essere un profondo rally. Potenziali storni potrebbero portare il nasdaq alle aree di 4061 e 4123 senza ancora invalidare la struttura ribassista, pertanto sono target da ricercare con estrema cautela, cosi come il dax che questa mattina sembra dare struttura rialzista e puntare alle aree di massimo della scorsa settimana di 14300pnt.
Anche il mondo crypto sconvolto dalle ultime notizie e avvenimenti sul token Luna e TerraUSt, sembra voler recuperare dai minimi di questo 2022 , con un Bitcoin che ha rotto il livello dei 30 000$, fino ai 25300$ per poi recuperare nella sessione asiatica, e riportarsi a quota 30700$.se il mercato mantiene la sua forte correlazione diretta tra Bitcoin ed Equity, non possiamo escludere un ribalzo di entrambi gli asset class che porterebbe potenzialmente bitcoin alle aree di 3500 $, ma oggi venerdi ultima giornata di questa ottava, e la cautela resta obbligo, portando le prospettive di storni ad inizio settimana prossima.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta