AUDUSD: Configurazione short e PVS per la prossima settimanaBuonasera a tutti,
come ogni settimana voglio condividere un idea di trading e il mio Punto di Vista Settimanale.
Come l'altra settimana mi trovo ancora con un idea di vendita Dollaro e acquisto sulle altre valute come: EUR-GBP- JPY. L'altra settimana ho messo il focus su EURUSD che ha raggiunto il target insieme alla sterlina ed adesso stanno semplicemente ( sempre per come trado e ragiono io) ritracciando, ma la view a mio avviso ( osservando sia il settimanale che il mensile ) è ancora long a pro EUR-GBP e JPY.
Per quanto riguarda invece le materie prime non ho inserito alcun trade, ma sotto la lente ho il GOLD, USOIL e XAGUSD sempre per un long. Il Petrolio ha una view short sicuramente ma che potrebbe cambiare nelle prossime settimane; aspetto l'onda.
Sugli indici siamo sempre dentro ad uno spartiacque, America Europa: DAX-EUROSTOCK-MIB ancora long sul macro, tra i tre indecision bar sul Mib che però tiene i 24700, ancora long ma il più debole dei tre.
Per gli Americani: SPX- DOWN-NQ-US30 i primi due in fase di recupero ma ancora sullo short e Nasdaq molto interessante per un long ma ancora lo osservo e basta, quei massimi arrotondati tra 12800 e 13000 non mi convincono, se dovessi entrare aspetterei l'effetto ritracciamento molla.
In ultima battuta ritengo molto interessante ETHUSD la cripto, mi piace per un long: candela weekly del 13 marzo, potrei pensare di entrare su ritraccio o 38% o 50% con primo target 1950 e secondo traget 2530; tutto da valutare prossima settimana.
Invece il trade che ho in macchina e che voglio condividere per questa settimana è AUDUSD dove sono dentro dalla scorsa settimana, short su time frame daily; potete vedere il mio ingresso direttamente sul grafico, dove ho messo entry, stop e le prese di profitto, in base al mio modo di fare trading con la PA.
Sono entrata a rottura della mia Double pin e cioè a 0.6672; prima pinbar del 22 marzo che testa e fa falsa rottura EMA21, il giorno dopo e cioè il 23 marzo ci riprova ma ancora non ci riesce e mostra debolezza confermata dalla candela del 24 marzo che sul weekly mi conferma l'idea e la view only short. Al momento sono in profit di 49€ e allo stesso tempo ho anche un trade da più di una settimana short su NZD a costo di 40€ ( NZD più forte di AUD per ora). Tengo entrambi perchè anche su NZD si è formato un altro pattern di mio utilizzo weekly short che mi fa mantenere la rotta sulla vendita.
Per quanto riguarda i titoli azionari ho in macchina: Enel "long" a costo di -50€; Amazon "short"a costo di -15€; MCSFT in profit di +74€; NETFLIX +10€.
Vari titoli mi piacciono ma rimango concentrata e gestisco quello che ho, soprattutto per un fatto amministrativo, ci avviciniamo a fine mese e essendo la mia attività lavorativa bisogna appunto gestire al meglio.
Vi auguro un buon weekend, mi auguro che sia cosa gradita e... Buon trading Relax a tutti!
GBPUSD
Reazione della sterlina e dell'oro all'inflazione britannica e aReazione della sterlina e dell'oro all'inflazione britannica e al rialzo dei tassi USA
Nelle ultime 12 ore si sono verificati due eventi significativi che hanno provocato un'impennata dei prezzi di GBPUSD e oro.
Il primo evento è stato l'inaspettato aumento dell'inflazione nel Regno Unito, che è passata dal 10,1% di gennaio al 10,4% di febbraio 2023, segnando il primo aumento in quattro mesi. Il fattore principale di questo aumento è stata l'impennata dei prezzi di cibo e bevande, che hanno registrato il ritmo più veloce degli ultimi 45 anni. Questa lettura dell'inflazione potrebbe alimentare le argomentazioni secondo cui la Banca d'Inghilterra deve aumentare nuovamente i tassi di interesse. Tuttavia, i dati potrebbero essere arrivati troppo tardi per influenzare la decisione sui tassi di interesse della Banca, prevista per domani. Ciononostante, la sterlina ha registrato un'impennata rispetto al dollaro USA, prima di calare e poi risalire alla notizia del secondo evento.
Il secondo evento si è verificato un'ora fa, con l'annuncio da parte della Federal Reserve statunitense dell'ultima decisione sui tassi d'interesse, che prevedeva un rialzo di 25 punti base. Mentre la maggior parte del mercato aveva previsto questa mossa, alcuni partecipanti ritenevano che la Fed avrebbe potuto mettere in pausa i rialzi dei tassi. Nel discorso successivo alla decisione, il presidente della Fed Jerome Powell ha riconosciuto che i recenti indicatori economici, in particolare i dati sull'occupazione, sono risultati più forti del previsto. Tuttavia, Powell ha osservato che le recenti turbolenze nel settore bancario dovrebbero portare a un inasprimento delle condizioni di prestito, che contribuirà a contrastare i solidi dati economici. Tuttavia, Powell ha aggiunto che è troppo presto per stabilire come la politica monetaria debba rispondere alla recente crisi bancaria, ma che questa avrà un ruolo nelle future decisioni di rialzo dei tassi.
L'oro sta seguendo un percorso simile a quello della coppia GBP/USD e sembra incontrare una certa resistenza a 1.970 dollari.
Zone per entrare LONG su GBPUSD!Come vedevamo ieri, ci siamo riallineati nella demand di 1.22 . Al suo interno abbiamo avuto cambi strutturali long, il chè ci ha confermato come la zona fosse di valore e sopratutto, che il prezzo voleva rigirarsi LONG.
Nella tarda serata di ieri abbiamo quindi visto una forte spinta a rialzo, movimenti che sono continuati anche stamane.
Ci siamo quindi segnati la nuova zona di demand in cui aspetteremo il prezzo.
All'interno di questa nuova zona aspetteremo come sempre:
-riallineamento m5 (se il prezzo dovesse salire ancora e quindi fare diverse rotture ribassiste per arrivare in demand);
-engulfing m1;
-evidence volumetrica.
Per eventuali domande e/o chiarimenti, non esitate a scriverci qui sotto nei commenti!
Leva 1:30 o 1:500? Come decidere?Leva 1:30 o 1:500? Come decidere?
Come trader, la scelta del giusto livello di leva può avere un impatto significativo sui risultati di trading. Due delle opzioni di leva più comuni sono 1:30 e 1:500. Ma come si fa a decidere quale sia quella giusta per voi?
Per capire la differenza tra la leva 1:30 e 1:500, prendiamo l'esempio del trading di 1 lotto di EUR/USD. Con una leva 1:30, un trader avrebbe bisogno di un margine di 3.333,33 dollari (1/30 della dimensione della posizione), mentre con una leva 1:500 il margine richiesto sarebbe di 200 dollari (1/500 della dimensione della posizione).
Mentre alcuni sostengono che la leva 1:30 sia un'opzione potenzialmente più sicura, altri ritengono che la leva 1:500 debba essere considerata l'opzione appropriata per coloro che possono permettersi di depositare solo una piccola somma di denaro sul proprio conto di trading.
Ad esempio, i trader che dispongono di un capitale limitato e sono agli inizi potrebbero trovare difficile operare con una leva 1:30, in quanto avrebbero bisogno di una quantità sostanziale di margine per aprire le operazioni. Al contrario, una leva di 1:500 può consentire loro di assumere posizioni più ampie con un capitale inferiore.
In definitiva, è importante scegliere la leva più adatta alla propria strategia di trading e alla propria tolleranza al rischio.
Ecco alcuni fattori chiave da considerare quando si sceglie il livello di leva nel trading di CFD:
La vostra tolleranza al rischio: I trader con una tolleranza al rischio elevata possono scegliere una leva più alta, mentre quelli con una tolleranza al rischio più bassa possono preferire una leva più bassa.
La vostra strategia di trading: Ad esempio, una strategia di scalping che mira a ottenere piccoli profitti su molte operazioni può richiedere una leva più alta, mentre una strategia di swing trading che mira a ottenere guadagni maggiori su un numero minore di operazioni può richiedere una leva più bassa.
Volatilità del mercato: Prima di scegliere il livello di leva finanziaria, considerate il mercato su cui volete operare e la sua volatilità.
Dimensione del conto: Quanto più grande è il vostro conto, tanto più bassa è la leva finanziaria di cui potreste aver bisogno per raggiungere la dimensione della posizione desiderata.
Regolamenti: Prima di scegliere il livello di leva, assicuratevi di aver compreso le restrizioni sulla leva imposte dal vostro broker e dalle autorità di regolamentazione.
GbpUsd ha uno scenario molto simile a EurUsd (TFB)Come per EurUsd, GbpUsd presenta solo possibilità di sviluppo rialziste per il futuro . Dal time frame mensile vediamo chiaramente la fascia di equilibro del cambio, che viene rispettata dal 2016. Pertanto siamo in attesa della conferma della liquidità oltre il preavviso di acquisto, fissato in area 1.21, per agganciare e seguire la prossima tendenza primaria rialzista.
LA RECESSIONE CHE NON C’èIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 03.03.2023
-CONTESTO
Periodo contrastato per i mercati finanziari, che erano in attesa di una forte recessione, sia in Europa a causa della crisi energetica, che in America , a causa della FED super aggressiva, ma per il momento nulla nei parametri degli aggregati macro mondiali lascia pensare ad una crisi economica.
La settimana che sta per concludersi ha visto nel mirino i PMI sia cinesi che occidentali con America ed Europa, ed i dati sembrano non avvicinarsi nemmeno all’idea di contrazione economica. I parametri visti nello scorso dicembre 2022 che vedevano ancora la Cina ferma con la lotta al covid, gli Stati Uniti alle prese con l’inflazione ed i rialzi tassi, e l’Europa con la crisi energetica, sono oramai un ricordo. Le ultime rilevazioni per il mese di Febbraio 2023 mostrano forti rimbalzi in tutti i paesi del g20 e la prospettiva che forniscono le imprese di servizi e manifatturiera è ben più rosea delle previsioni.
A dar ulteriore conferma che la recessione non sembra ancora bussare alle porte, i dati sul mercato del lavoro, che vedono tassi di disoccupazione prossimi ai minimi ed in America assistiamo addirittura ad un calo , con l’ultima rilevazione al 3.4%!
Non siamo certo in recessione, più probabile una fase di timido rallentamento economico, che non collima con le esigenze delle banche centrali di contenere l’inflazione, pertanto gli operatori si dividono ancora una volta: da un lato la speranza che le politiche economiche non danneggino l’economia e che la ripartenza sarà quindi ancora più prodigiosa, e dall’altra il timore che le banche centrali non si fermeranno!
Tra i due sentiment la nostra opinione si colloca attualmente a favore della paura, per essere piu precisi rimaniamo in attesa di una fiducia che deve arrivare dai dati macro, in special modo dall’inflazione che rimane a nostro avviso l’unico vero driver anche per le banche centrali e in conseguenza per il comparto obbligazionario, a seguire l’azionario e a cascata l’intero settore finanziario.
Fino a che l’inflazione rimarrà sostenuta, tutti gli altri parametri saranno secondari, le banche centrali alzeranno via via il livello di aggressività e sarà mantenuto per tutto il tempo necessario senza curarsi troppo al momento di creare scompensi negli altri aggregati macroeconomici.
La vera strada è ignota stavolta anche alle banche centrali costrette a seguire la curva del ciclo economico che si concretizza nella lettura dei dati via via pubblicati.
-FOREX
Il comparto valutario resta incerto, il dollaro Usa che ha dominato la scena nel 2022 e che ci ha regalato un fortissimo dollaro centrismo, attende ora le decisioni della FED e nel frattempo gli operatori spostano il focus su altri asset , come il dollaro neozelandese, che chiude la settimana come l’asset migliore tra le majors, con un +0.70% medio grazie alle notizie provenienti dalla Cina. La ripartenza del polmone economico e produttivo asiatico, regala un boost importante anche ai partner commerciali ed esportatori di materie prime come la Nuova zelanda, che ora viene prediletta al dollaro australiano anche grazie ad un migliore delta tasso.
La spinta rialzista del dollaro neozelandese porta al consueto posizionamento di mean reverting dei treders retail che ora si posizionano al 72% short sul basket.
Diversi quindi gli asset in tendenza che vedono i retail a caccia del mean reverting, primo audnzd con un 78% di posizioni lunghe, ancora nzdcad con un 69% short, nzd jpy con un 77% short e non da meno gbpnzd con un 85% long.
Indubbio quindi la necessità di monitorare gli asset new zealand in questa fase.
-EQUITY
L’azionario mondiale rimane contrastato, con l’equity americana che no si allontana dai minimi di periodo , ma non trova la forza necessaria ad allunghi ribassisti importanti, mentre l’Europa resta prediletta, mostrando impressionante forza per il dax, che ad ogni approdo sui minimi trova compratori disposti ad riportare le quotazioni verso i massimi. Non escludiamo la formazione di una nuova flag lateral ribassista che sia preludio a nuove espansioni di volatilità rialzista. Come detto la parola rimane alle banche centrali e alla loro capacità di raffreddare l’economia.
-COMMODITIES
Spingono a rialzo i metalli, che gioiscono della ripartenza della Cina, e della conseguente riapertura della domanda. Il gold ritrova il test delle resistenze a 1850$ livello oltre il quale si potrebbe valutare allunghi verso i 1864$, cosi come il rame che torna a quota 4.11$ prima resistenza minor per poi guardare a 4.17$ e a 4.22$.
Attendiamo i dati sull’ISM di oggi pomeriggio per gli States , ultimo market mover della settimana
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
GBPUSD LongANALISI H4
Dopo la discesa iniziata il 28 febbraio, GU si trova su un forte livello di supporto creato dall'OB del 6 gennaio.
Oltre questo è evidente la triangolazione iniziata con l'impulso rialzista del 17 febbraio fino a oggi.
Per rispettare queste due strutture il prezzo potrebbe reagire al rialzo fino a 1.204/1.205 .
Nel caso in cui il prezzo rompesse il minimo del 27 febbraio l'analisi verrebbe vanificata.
NON E' UN CONSIGLIO FINANZIARIO, OGNUNO INVESTE I PROPRI SOLDI COME MEGLIO CREDE.
Allarme Forex: maratona di sei ore di discorsi dei funzionari deAllarme Forex: maratona di sei ore di discorsi dei funzionari della Fed
Le numerose apparizioni dei funzionari della Federal Reserve statunitense scuoteranno il mercato durante le ore conclusive di questa settimana di trading?
Nel corso delle sei ore che precedono la chiusura del mercato questa settimana, sentiremo parlare Lorie K. Logan (Fed di Dallas), Raphael Bostic (Fed di Atlanta), Michelle W. Bowman (Board of Governors) e Tom Barkin (Fed di Richmond), in quest'ordine, fino alla chiusura del mercato forex.
Con così tante presenze consecutive, i trader potrebbero subire un sovraccarico di informazioni che li porterebbe ad evitare il mercato. In alternativa, potrebbero entrare nel mercato durante questa sessione tipicamente a basso volume per posizionarsi per il trading del lunedì mattina. In quest'ultimo caso, la speranza è che si mettano davanti agli altri operatori di mercato che hanno bisogno di tempo per digerire tutti i commenti dei funzionari della Fed durante il fine settimana.
Mercoledì scorso, il presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari ha espresso preoccupazione per i dati sull'inflazione e sull'occupazione ricevuti a febbraio, dopo il rialzo di 25 punti base dei tassi della Reserve. Kashkari ha dichiarato di essere "aperto" a un rialzo dei tassi di 25 o 50 punti base per il prossimo. Il sentimento degli altri funzionari della Fed in merito a questa questione dovrebbe aiutare a definire le posizioni commerciali di venerdì e della settimana successiva.
I trader di EUR/USD e GBP/USD potrebbero essere interessati a sapere che questa settimana parleranno anche i funzionari della Banca centrale europea e della Banca d'Inghilterra. Isabel Schnabel della BCE parlerà giovedì (EST) in occasione della pubblicazione dei conti della riunione di politica monetaria della BCE, seguita da Huw Pill della BoE poche ore dopo. Anche Christopher Waller della Fed statunitense parlerà giovedì alle 16:00 (EST), dopo Pill.
DOVE ALLOCARE I CAPITALI?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 24.02.2023
-CONTESTO
La vera domanda in questa fase dove anche il comparto azionario sembra aver rinunciato alla sua corsa rialzista, è dove posizionare la liquidità?
Viviamo ora una fase di certo più complessa di quella che ha caratterizzato il 2022, dove asset rifugio come il dollaro USA hanno offerto porto sicuro alla liquidità, data la pressione evidente che farà la FED sull’economia americana, può risultare meno credibile l’approdo ad un atterraggio morbido.
L’inflazione rimane vischiosa difficile da far scendere dagli attuali livelli, sebbene le banche centrali abbiano già messo in campo diversi rialzi dei tassi di interesse le economie mondiali sembrano dare segnali di riprese, con i PMI in netto recupero sia in Europa che nel Regno Unito, cosi come il mercato del alvoro USA che ieri ha letto ancora una volta le richieste iniziali di disoccupazione sotto le 200 000 unità, a livelli minimi che poco possono far pensare ad un rallentamento economico.
Si dovrà fare di più, e torna quindi l’obiettivo di raffreddare le economie, gelando cosi gli animi degli investitori che si trovano ora a liquidare le posizioni di risk on prese sul forte rallly rialzista visto nei mesi scorsi e a dover trovare nuova collocazione alla liquidità.
Il comparto obbligazionario vede ora rendimenti in netta salita grazie alle prospettive di un’inflazione ancora alta nel medio termine, questo porta ad interessanti rendimenti, ma di certo allontana anche la possibilità di vedere il bottom ed una più decisa ripartenza, fino a quando non si avranno dati concreti di un’inflazione in calo e di banche centrali che invertono la loro rotta.
Il valutario che nel 2022 ha offerto porto sicuro con il dollaro Usa quest’anno mette in luce la probabilità più alta di una fase recessiva per l’economia USA, perché maggiore aggressività da parte della FED, e per un tempo piu lungo, non può che portare a maggiori difficoltà per la domanda aggregata. Notizia ancora di ieri i licenziamenti di Zalando, altra società e-commerce tra le big, che si vede costretta a ridurre la produzione e quindi a tagliare forza lavoro.
Quanto potrà reggere l’economia USA? Quanto il dollaro USA potrà essere un rifugio? Se consideriamo anche i differenziali tassi, che sebbene premino ancora il dollaro USA nei confronti di molte majors, dobbiamo constatare che il delta tasso va assottigliandosi.
Resta infine il comparto dei metalli, che per gli industriali non può ora definirsi un settore sul quale puntare, se si screde ad un forte rallentamento dell’economia mondiale nel prossimo futuro, e per quanto riguarda i preziosi come il gold, il forte peso dei rendimenti obbligazionari e la forza del dollaro non pongono basi per acquisti di medio periodo.
Il problema resta… dove allocare la liquidità?
-FOREX
Il comparto valutario come detto premia ancora il biglietto verde, sebbene in misura minore rispetto al passato 2022, ma per i traders retail rimane occasione per vendere e si portano ora al 64% short sui dollari, prendendo posizione lunga su tutte le majors, come eurusd al 67% gbpusd al 54% audusd al 66% e nzdusd al 68%
Si riequilibra lo yen giapponese con i retail che passano dal 70% al 60% long, riequilibrando anche usdjpy che passa ora al 60% short.
Restano quindi in un trend di forza tutti i dollari usa, mentre per i cross rientrano diversi eccesi richiamati nelle analisi precedenti, rimangono tuttavia interessanti gli asset come cadchf con i retail long al 85% audchf con i retail long al 89% mentre il resto dei cross trova momentaneo equilibrio.
-EQUITY
Il comparto equity rimane sotto pressione in America, con il nasdaq che ieri ha vissuto pesanti ribassi fino ai 12000 pnt, per poi ritracciare nuovamente sotto le resistenze di 12250 pnt.
Tonico ancora l’europeo con il DAx che rimane sopra i supporti a 15500 pnt e non accenna a perdere terreno.
-COMMODITIES
Interessante il Ngas che recupera dai minimi, dopo la pubblicazione delle scorte di ieri, che mostrano ancora un quadro positivo, ma l’aspetto tecnico sembra aver avuto la meglio con l’approdo oramai ai valori di 2$ meritevole ora di respiri tecnici.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attendiamo oggi il PCE, misura più seguita dell’inflaizone in America e che porterà sicuramente maggiore volatilità in questa ultima giornata di contrattazione per la settimana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
BANCHE CENTRALI ALL’ATTACCOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 23.02.2023
-CONTESTO
“ Don't fight the fed “ questo uno dei principali mantra per gli operatori dei mercati finanziari, proprio ad intendere che posizionarsi contro quelle che sono le decisioni di una banca centrale non può portare a risultati positivi. Questa volta il posizionare i propri portafogli su modalità risk on, sperando in fortissime ripartenze del comparto equity, vuol dire andare contro alla maggioranza delle banche mondiali!
Escludendo il quadro asiatico, dove la Cina è intenta ad attuare una grande ripartenza, e pertanto immette liquidità, così come il Giappone che con il nuovo governatore della banca centrale Ueda, mantiene politiche economiche espansive, il resto del mondo procede alla lotta contro l’inflazione spingendo sulle politiche monetarie aggressive atte raffreddare l’economia.
Non più tardi di ieri la RBNZ , la banca centrale neo zelandese ha effettuato l’ennesimo rialzo dei tassi di interesse, seguendo ancora la scia australiana, entramenti i paesi ancora vivono un’inflazione sui livelli massimi, e un tasso di disoccupazione sui minimi. Inutile negare che fino a quando la disoccupazione on darà chiari segni di incremento la domanda rimarrà sostenuta e l’inflazione resterà resiliente.
Quadro similare per l’America, dove l’inflazione ha si dato i primi segnali di rientro, ma troppo pochi e troppo lenti per la FED , per poter dare il via ad un cambio di rotta delle politiche monetarie.
Ancora ieri sera il FOMC nei suoi verbali, ribadisce l’idea che l’inflazione rimane resiliente, e che c’è bisogno di maggiori prove che la strada intrapresa dai prezzi possa condurre rapidamente ai target del 2%, per ora, l’alta inflazione e la bassa disoccupazione, restano condite da una domanda aggregata forte, che da spazio di manovra alla banca centrale tenuta per suo statuto ad intervenire.
Priorità è ridurre l’inflazione, ed i margini per alzare i tassi ci sono tutti, non ci sono al momento scusanti.
Anche in Europa la situazione rimane simile, con l’inflazione che rallenta ma non in maniera sufficiente a giustificare cambi di rotta, non meno di due giorni orsono sono stati pubblicati i PMI, sia per l’Europa che per per il Regno Unito, e sebbene i dati positivi, ben fuori dall’area di contrazione economica ( tutti i dati sono risultati sopra il livello del 50%) , e la prospettiva di una mancata recessione economica, la domanda è: la BOE come prenderà questi dati?
Se rimaniamo concentrati sulla volontà di frenare l’inflazione e di rallentare l’economia, possiamo dire che una mancata recessione on è forse un buon dato, se questa viene affiancata ad un’inflazione sui massimi degli ultimi 40 anni.
Tutto trona nelle mani delle banche centrali che daranno le loro linee guida in questo marzo 2023.
-FOREX
Il mercato valutario rimane nel medio periodo improntata ad un forte dollaro centrismo, sebbene gli ultimi dati PMI abbiano fornito occasione alle sterline di rispondere con una buona forza al dollaro USA.
Il biglietto verde rimane tonico, spingendo il sentiment retail come sempre contrarian short al 59%, dando quindi per ora poca spinta direzionale.
Si riflette la grande indecisione anche sulle majors, con eurusd che mostra un 58% di retail long, mentre la sterlina al 52% short.
Piu evidente la forza del dollaro contro il Canada, con usdcad che rompe a rialzo la trendline resistiva che manteneva i prezzi in range, e porta cosi il mondo retail ad in interessante 77% short, cosi come le oceaniche che seguono il mood di risk o ff e perdono terreno contro il dollaro, trascinando con se i retail a caccia dei minimi attualmente al 66% e al 62% long su Australia e nuova Zelanda.
-EQUITY
Anche il comparto equity rimane diviso, da un lato l’America che vive maggiore debolezza , con gli indici che non riescono a rompere le resistenze, dall’altro l’Europa che invece mostra maggiore tonicità non riuscendo per ora ad abbandonare le aree di massimo.
Sp500 sotto le aree di 4020 dopo lo spike ribassista di ieri sera, sembra voler puntare nuovamente ai minimi di 3954 pnt , mentre il dax non trova spunti per chiudere oltre i supporti a 15249.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attesi per oggi i dati sull’inflazione europea alle 11.00 dato chieve della mattina, per poi andare al pomeriggio a visionare il mercato del lavoro Usa con gli initial jobless claims
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Osservare lo stoppino in GBP/USD dopo il rapporto sull'IPC degli
Una bella dose di volatilità è entrata nel mercato dopo la pubblicazione dei dati sull'inflazione statunitense poche ore fa. Si sono presentati alcuni grandi wick nella coppia GBP/USD, che alla fine hanno testato e respinto al ribasso il valore di 1,2121. Tuttavia, i wick più interessanti si sono verificati esattamente al momento del rilascio, con il mercato che ha percepito un massimo di 1,2270 e un minimo di 1,2150.
Il tasso d'inflazione annuale degli Stati Uniti è rallentato solo leggermente al 6,4% nel gennaio 2023 dal 6,5% nel dicembre 2022, meno delle aspettative del mercato di un calo al 6,2%.
La coppia si è ora calmata e sembra essere bloccata sotto 1,2189 (un livello di swing target suggerito ieri). Gli investitori attendono ora i dati sull'inflazione del Regno Unito, previsti tra meno di 12 ore (20:00 NZDT). Se l'inflazione britannica dovesse deludere come quella statunitense, potremmo vedere la sterlina rompere questo livello di resistenza a breve termine e recuperare almeno fino al livello di ieri (1,2210). Tutto dipende dall'entità della delusione.
Il mercato generale prevede un calo dell'inflazione britannica dal 10,5% al 10,2%. Ma un calo maggiore potrebbe essere previsto dalla Banca d'Inghilterra, che ottimisticamente prevede che l'inflazione raggiungerà il 4% entro la fine dell'anno.
GBPUSD short su possibile inversione di tendenzaL'analsi multi-timeframe di GBPUSD mostra una candela Bearish di inversione sul weekly, che nella giornata del 9 febbraio ha avuto una conferma con un trigger PIN BAR sul daily. La price action può portare un movimento di breve periodo che potrebbe avere come obiettivo massimo l'area di interesse attorno a 1.16 che corrisponde tra l'altro all'estensione FIBO del 100% della candela weekly che avviato il movimento. La configurazione è molto bella così sono entrato stamattina SHORT a 1.4000
Il mio piano trading prevede:
- Entry a 1.4000
- Stop Loss a 1.2251
- Target: 1.1660, ma con gestione attiva.
DISCLAIMER: Le analisi contenute in questo articolo sono proposte a scopo puramente informativo e non rappresentano alcuna raccomandazione diretta al lettore. Il trading può mettere a rischio il vostro capitale di cui siete i soli responsabili
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
CapitalRock
📈Price action trader
💰Investitore di lungo termine con focus sul mercato azionario americano
Previsioni sulla coppia GBP/USD in vista dei dati chiave sull'in
È prudente esaminare la forza del dollaro USA rispetto alla sterlina in vista di due importanti dati sull'inflazione. Il primo è il dato sull'inflazione statunitense previsto per mercoledì mattina alle 2.30 (NZDT). In secondo luogo, i dati sull'inflazione del Regno Unito, mercoledì sera alle 20.00 (NZDT). Il tasso d'inflazione annuale degli Stati Uniti a gennaio 2023 dovrebbe scendere a circa il 6,2% dal 6,5% di dicembre 2022, continuando così il declino dei prezzi al consumo per il settimo mese consecutivo. Tuttavia, un calo più contenuto del previsto nei dati sull'inflazione statunitense potrebbe scuotere un po' di più i tori dal fronte della coppia GBP/USD, dopo che la scorsa settimana è scesa da 1,2400 a sotto 1,2030, il livello più debole dal 6 gennaio, e ha sfondato la sua linea di tendenza al rialzo. Il calo dell'inflazione britannica è previsto dal 10,55 al 10,2%, ma nei due precedenti rilasci ha battuto le aspettative ed è sceso più del previsto, quindi un'altra battuta potrebbe essere prevista e riportare la sterlina in vantaggio.
La coppia GBP/USD ha tentato di rimbalzare giovedì scorso dopo aver stabilito un supporto a 1,2015, ma non è riuscita a chiudere sopra la 200-EMA. Questo fallimento ha fatto sì che la coppia GBP/USD chiudesse la settimana con una grande candela rossa, che ha inghiottito la precedente candela rialzista che aveva cercato di superare la 200-EMA. Il rifiuto della 200-EMA significa che c'è una resistenza intorno a 1,2121, che potrebbe essere considerata un massimo inferiore nella tendenza al ribasso.
Un'inflazione statunitense più forte del previsto o un'inflazione britannica più debole del previsto potrebbero vedere GBP/USD rompere al di sotto di 1,2018, con 1,1900 come potenziale obiettivo per il ribasso. Sul lato opposto del trade, GBP/USD potrebbe salire a 1,2189 o addirittura a 1,2318 da una prospettiva di swing. Per questo è necessaria una chiusura al di sopra della 200-EMA e dell'area di resistenza di 1,2121.
Gbp/Usd: FTW chiama area 1,1900 nei prossimi giorniBuongiorno a tutti,
come di consueto eccomi qui per la classica idea settimanale.
Da un punto di vista operativo ci sono delle cose interessanti sui vari mercati principali che seguo e qui voglio soffermarmi sul cable.
Gbp/Usd infatti dopo la difficoltà nel superare area di interesse 1,2400 è stata spinta al ribasso con una price action chiaramente short almeno nell'ottica di breve termine.
Sempre in una fascia temporale di breve respiro, troviamo su daily chart la formazione di una FTW Power in area 1,2100 con picco nei pressi di 1,2200.
Al momento area 1,1900 diventa il primo punto di supporto quindi di target dei prossimi giorni mentre il fallimento della mia view si avrebbe con il superamento di area 1,2300 in close di giornata.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un bel week end e un buon TRADING SIMPLE!
UNA QUESTIONE DI TIMINGIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 07.02.2023
-CONTESTO
Come in ogni trend che si rispetti, specie in quelli di medio -lungo periodo, ci sono fasi di ritracciamento, ed è in queste fasi dove i dubbi aumentano e le nostre certezze vacillano, le certezze che hanno dominato l’operatività nelle fasi di spinta direzionale sembrano venir meno.
I dubbi aumentano se la congiuntura macro economica vacilla, e la direzione che possono prendere le politiche monetarie mondiali sono meno ferme.
Il quadro che è nato dagli ultimi dati sul mercato del lavoro Usa sembrano evidenziare queste incertezze, dando vita ad una rivalsa del dollaro Usa su tutti gli altri asset class, sulla base delle possibilità di un’inflazione che potrebbe essere molto più resiliente dato la robustezza del mondo del lavoro USA.
Avere stabilità lavorativa, e redditi medio-alti, garantisce ai consumatori un facile adeguamento ai prezzi elevati e minor resistenza al processo di inflazione, il che porta gli operatori a credere in un doveroso nuovo intervento della FED , come ha specificato ieri Bostic.
Riteniamo tuttavia doveroso attendere i dati sull’inflazione prima di poter credere nuovamente in una FED aggressiva e negare il tono più accomodante espresso da Powell nell’ultima riunione.
Pertanto rimaniamo fedeli alla nostra view di lungo periodo, dove prediligiamo la moneta unica al dollaro, e dove penalizziamo nelle prospettive 2023 la sterlina, mentre lasciamo in portafoglio le oceaniche senza per ora lasciarci coinvolgere negli storni di breve periodo, ma con la dovuta cautela e sempre pronti a rivedere le posizioni là dove il mercato mostrasse chiare evidenze di inversione strutturali.
-FOREX
Il comparto valutario evidenzia il fortissimo dollaro centrismo che domina i mercati in questo momento, con la caduta delle altre majors nei confronti di una ritrovata forza del dollaro americano.
Dollar index nuovamente al test delle resistenze, che si collocano prima sui massimi di ieri a 103.80 poi a 104.90 per concludersi con l’ultimo baluardo a 104.90. il mondo retail che non tarda a posizionarsi contro tendenza si fa trovare già short al 71% il che potrebbe rendere più complessa la discesa del biglietto verde.
Rispondono le altre majors, con un eurusd che va al test dei supporti di breve a 1.0710-1.07 figura, con un 78% di retail in posizione long, sentiment rialzista che ha dominato tutta al discesa e che potrebbe solo ora trovare soddisfazione in adeguati ripartenze, ma anche stavolta sarà interessante osservare quanto il sentiment retail ostacolerà la ripartenza.
Il dollaro respira contro tutto e anche usdchf torna al test delle resistenze a 0.9290 prima vera area da violare per confermare una ripartenza strutturale del dollaro americano.
Per le oceaniche segnaliamo il rialzo tassi da aprte della banca centrale australiana di 25Bp stanotte, in linea con le attese. Un market mover che non ha generato particolare volatilità stanotte, ma che trova il dollaro australiano sopra i supporti di 0.6875 al test delle resistenze di 0.6980 con il mondo retail che incrementa rapidamente le posizioni corte ora ancora al 37%.
-EQUITY
Il mondo azionario ancora forte, special modo per l’Europa, con il dax sopra i supporti di breve a 15280 pnt proiettato al test dei massimi a 15600 pnt, in linea ancora l’America con il Nasdaq che trova supporti a 12420 pnt pronto al ritest di 12570 pnt prima e 12790 poi
-COMMODITIES
Tra le commodities attenzione al gold che si porta al test delle resistenze di 1880 $ primissima resistenza oltre la quale troviamo i 1900$, livelli violati solo in caso di rinnovata debolezza del dollaro USA
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
-----------------------------------------------------------------
DOLLARO USA ANCORA DRIVER DI MERCATOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 06.02.2023
-CONTESTO
Settimana di calma dopo l’effervescente chiusura di venerdi scorso, che con i dati sul mercato del lavoro Usa ha ribaltato il sentiment sul mercato valutario e , sebbene in netto ritardo, anche sul comparto equity e commodities.
Una rilevazione di oltre 500K nuovi ruoli paga, frutto certo del ricalcolo annuale 2022 che periodicamente effettua il LBS, ma che palesa in ogni caso la forza dell’economia Usa, che non sembra fermarsi di fronte agli attacchi della FED. I tassi sono oramai alla soglia del 5% e secondo quanto detto da Powell la scorsa settimana , il target prossimo si asseterà poco oltre, ma la domanda da porsi ora è: l’inflazione continuerà a calare anche con un mercato del lavoro cosi forte? La domanda aggregata rallenterà pur avendo una forte spinta da redditi alti e sicuri?
Beh la chiave a nostro parere rimangono i dati sull’inflazione, che se dovessero arrestare la loro discesa potrebbero portare la FED a riconsiderare la sua battuta di arresto e a tornare aggressiva ponendo più lontano il limite dei datti di interesse.
In attesa che gli eventi si compiano, il dollaro torna forte, e pur rimanendo ancora in un trend discendente, sembra ora manifestare un’importante ripresa, che in un contesto dollaro centrico, come quello attuale, si traduce in pesanti ribassi per tutti gli altri asset class.
-FOREX
Il comparto valutario , come sempre termometro perfetto del sentiment degli operatori, vede ora il dollaro tornare alla ribalta, con il mondo retail che non tarda a capovolgere il suo sentiment, come sempre bandiera al vento delle dinamiche dei prezzi.
il sentiment sul basket dollari si porta ora al 68% short, capovolgendosi dal precedente 61% long visto venerdi mattino.
Ovvia la risposte degli altri basket, con l’euro che si porta al 57% long dal precedente 70% short. Anche eurusd inverte con un sentiment che va dal 69% short di venerdi al 70% attuale, segnalando la possibilità di ulteriori approfondimenti di questo asset, premiando ancora il dollaro americano, senza tuttavia invalidare la tendenza di lungo periodo.
Anche la sterlina capovolge il suo sentiment, con il mondo retail che si porta al 68% long dal precedente 52% spingendo la nostra view ribassista su uno degli asset più penalizzati per il 2023 dal punto di vista macroeconomico.
La spinta rialzista del dollaro si riflette anche su usdcad che vede ora i retail al 69% short dal precedente 55%, segnale di potenziale prosecuzione della tendenza rialzista in atto del dollaro.
Anche le oceancihe soffrono la forza del dollaro , stornando pesantemente dai loro massimi e trascinando il mondo retail su esposizioni importanti long, con audusd al 80% long dal precedente 54% e nzdusd al 80% dal 46% di venerdi, pertanto attenzione ai break out dei supporti per questi asset, che rimangono tuttavia all’interno di una tendenza di lungo ancora rialzista, che non è ancora stat invalidata.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
DISCLAIMER: Gli investimenti con scambio a margine comportano notevoli rischi economici e chiunque li svolga lo fa sotto la propria ed esclusiva responsabilità, pertanto l’autore della presente sessione didattica non si assume nessuna responsabilità circa eventuali danni diretti o indiretti relativamente a decisioni di investimento prese dal lettore.
IL FASCINO DEL MEAN REVERTINGIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 02.02.2023
-CONTESTO
Tutto come da copione per l’appuntamento di ieri con la FED ed il tentativo di Powell di mostrarsi aggressivo è fallito.
Le dichiarazioni atte a controllare l’entusiasmo degli operatori, non sono stati oltremodo convincenti, la consapevolezza che l’inflazione è ancora oltre i livelli target del 2% è ben nota a tutti, e il bisogno di mantenere ancora tassi elevati non è certo novità, ma il chiaro rientro dei prezzi al consumo e l’inizio di una fase di Deflazione è ben chiara agli operatori, cosi come lo è a Powell che lo ha apertamente dichiarato ieri sera, pertanto non sembra lontana l’uscita dalla fase di politiche monetarie aggressive.
Si credo ad un 2023 di svolta, anche nelle scommesse degli operatori, che aspettano ora un taglio tassi già in questo fine anno, dando via agli acquisti di asset risk on, l’equity americana vola a rialzo mostrando il timore degli operatori di perdere la fase di ripartenza del mercato. Si compra senza timori, portando ora le strutture tecniche a potenziali inversioni di medio lungo periodo.
A farne le spese il dollaro americano, che rompe di forza i supporti, e prosegue la sua strada ribassista verso quei valori che hanno caratterizzato l’asset dal 2013 in avanti, appesantito dalla prospettiva di esser giunti a paracolpi per il costo del denaro da un lato e dall’altro dalla mancanza di risk off sui mercati.
Si premiano ora altri asset valutari portando nuovo equilibrio nel mondo finanziario cosi sbilanciato nel 2022.
-FOREX
Inesorabile il posizionamento dei retail che continuano a comprare dollari sua, portando il sentiment al 77% long, a caccia di un mena reverting che difficilmente vedrà rapida soluzione, aprendo invece la strada ad ulteriori ribassi del biglietto verde.
Tutti gli asset majors quindi si sbilanciano contro dollaro usa, a partire dall’eurusd che si porta all’84% short con il sentiment dopo il break out die massimi di periodo, ancora debolezza del dollaro con usdchf, che rompendo i minimi porta con se un 91% dei retail a comprare.
Non da meno le oceaniche che godono ora della fase di risk on, e che trascinano con se il 79% di retail short per Australia e il 75% short per nzd, aprendo a scenari tecnici di ulteriori rialzi.
Per la giornata odierna che attende la BCE e la BOE, non possiamo non notare come il sentiment sulla sterlina sia rimasto quasi invariato, palesando i timori di una BOE aggressiva in sovrapposizione ad una congiuntura macroeconomica debole, che potrebbe portare anche a dei ribassi di un asset non certo da prediligere per questo 2023.
-EQUITY
Il mondo equity festeggia con tutti i principali indici mondiali a rialzo, l’Europa sempre prediletta, con il Dax che spicca il volo oltre i 15400 pnt . Anche l’America festeggia con il Nasdaq a 12500 pnt e sembra per ora non accennare a storni di alcun tipo, cosi come l’SP500 che accelera a rialzo portandosi al test dei 4150 pnt.
Permane dunque il sentiment di risk on, portando questo inizio 2023 ad essere una delle migliori ripartenze del settore azionario di sempre.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attendiamo oggi la BCE e la BOE, attese entrambe a rialzi tassi da 50Bp, ma a far differenza sara l’outlook che daranno i rispettivi presidenti delle banche centrali in virtù delle diverse congiunture macroeconomiche che vedono ora UK penalizzata nella scelta degli operatori.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
ECONOMIA AMERICANA TROPPO ROBUSTA PER CEDEREIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 27.01.2023
-CONTESTO
Inutile negare che l’economia USA rimanga forte, sebbene ci siamo indicatori macroeconomici in calo, come i PMI e lo stesso Pil , del quale ieri abbiamo avuto la prima pubblicazione relativa al Q4 2022, sebbene siano chiaramente in rallentamento, possiamo ben dire che stanno reggendo l’urto con tassi di interesse prossimi al 5%.
I mercati proseguono la loro scia di sentiment di risk on, pur consapevoli del rallentamento che l’economia americana e mondiale ha subito nello scorso 2022, ma anche consapevoli che i tassi di interesse delle principali economie mondiali sono oramai verso i massimi, e ad alimentare le speranze, special modo per l’America, sono i dati sull’inflazione, che mostrano un chiaro rallentamento dando vita ad un sentiment di fiducia nella congiuntura macroeconomica americana.
Ricordiamo che la FED, cosi come le altre banche centrali hanno l’obiettivo di massima occupazione e controllo dell’inflazione, ora premesso che un’inflazione al 6% rimane un valore da non sottovalutare, è altrettanto vero che la rapidità con cui i valori sono rientrati, lascia stupiti, e pone le basi per un rallentamento non lontano delle politiche monetarie della FED, e se a questo aggiungiamo il piano di QT, ovvero il drenaggio di liquidità già in atto in America, non prossimo dire che l’economia abbia avuto terreno fertile ed i dati che ci ritornano sono ottimi in proporzione al contesto nel quale ci stiamo muovendo.
Si dovranno attendere gli effetti cumulativi dei rialzi tassi, questo è una certezza, ancora almeno 6 mesi per sapere se davvero l’economia Usa punta all’atterraggio morbido, ma i dati di ieri del PIL americano, mostrano ancora robustezza. Un Pil per il Q4 che si attesta al 2.9%, di certo in calo rispetto al precedente +3.2% ma le stime davano un +2.6% segno che gli analisti erano molto pessimisti, e come ben sappiamo il mercato lavora sulle aspettative e piacevoli sorprese generano entusiasmo.
-FOREX
Il mercato valutario vede ancora un dollaro Usa asfittico, nella proiezione di una FED meno aggressiva e con la minor necessità di rifugiarsi nel biglietto verde, mentre si prediligono asset da investimento, come le valute oceaniche, che godono di una prospettiva forte di rialzi tassi, special modo dopo i dati sull’inflazione australiana.
Il quadro retail vede ancora un 71% di retail long sul dollaro usa, segno che non è terminata al pressione ribassista sul biglietto verde da aprte dellle mani forti, mentre calano le posizioni short sulla moneta unica, passando da 74% di ieri all’attuale 68% , segno che le resistenze iniziano a pesare sull’Euro aprendo scenari per possibili storni ribassisti, che non invalidano tuttavia il trend principale.
Equilibrio per la sterlina, che trova il mondo retail al 52% short senza dare spunti di direzionalità.
lo yen respira nei prezzi e nel posizionamento retail, dopo i dati di questa notte sull’inflazione giapponese ancora in rialzo. Il sentiment retail si porta al 53% long dal precedente 61%.
Ancora spinte le posizioni contrarian short sul dollaro australiano con un 78% di retail in posizione corta sul basket, in leggero respiro rispetto al 87% di ieri.
Anche il cambio originale audusd vede il sentiment calare dal 84% al 78% con i prezzi che si portano al test delle resistenze a 0.7125-30.
Respirano anche le posizioni sul dollaro canadese, con un 71% di retail long rispetto al 85% di ieri, il che lascia respirare usdcad che storna dai minimi si 1.3315.
-EQUITY
Mercato equity mondiale che non abbandona i massimi di periodo, a partire dal tech, con il nasdaq a 12000 pnt, che mostra acquisti su tutti gli storni ribassisti e sembra ora puntare al break out dei massimi a 12200.
Anche in Europa il dax rimane ancorato in un trading range sui massimi di periodo tra 15200 e 15000 pnt, con le resistenze chiave poste a 15300 pnt
Seguiamo le chiusure settimanali, che saranno di preparazione agli appuntamenti con le banche centrali della prossima settimana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
DOLLARO USA VERSO IL TRAMONTOANALISI COT REPORT del 22.01.2023
-CONTESTO
Torniamo alla consueta rubrica settimanale di analisi dei dati forniti dal cot report sul posizionamento dei big players sui futures quotati al CME di Chicago, approcciandoci questa settimana con uno sguardo nuovo, con l’idea che il 2023 sembra avere tutte le carte in regola per essere l’anno dell’inversione.
Abbiamo vissuto il 2022 all’insegna dell’iper inflazione, con una crescita dei prezzi rapida e decisamente sottovalutata dai capi delle banche centrali occidentali, che sono corsi ai ripari con una sequenza di rialzi tassi come pochissime volte abbiamo visto nella storia.
I rialzi tassi jumbo da 75 Bp , sembravano oramai all’ordine del giorno e la lotta alla corsa dei prezzi, ha gettato panico e paura sui listini azionari mondiali, ponendo basi di incertezza sulle future condizioni delle aziende mondiali guardando come inevitabili i allentamenti della domanda globale.
Lo scenario di recessione globale è stato dato per scontato dalle banche centrali come dal FMI, e tutti aspettavano il crollo dei listini azionari, che a guardare le performance di fine anno, non possiamo certo dire che non si sia presentata.
Come sempre il mercato si adegua rapidamente e guarda subito al futuro, metabolizzando l’idea di recessione che dava gran valore al dollaro Usa come asset rifugio , siamo passati ora ad uno scenario di transizione, dove la speranza da forti segnali di ripresa ed i timori di una super recessione sembrano abbandonare i mercati che rigettano anche il dollaro Usa non più unico asset rifugio di questo nuovo anno.
Se da un lato il mondo equity , manifesta sprazzi di speranze rialziste, sulla scia dei rallentaamenti dei prezzi in America e sulla possibilità che la FED sia prossima ad un rallentamento nelle politiche monetarie dettate dai rialzi tassi fino a questo momento, dall’altro a non trovar più sostegno è il dollaro americano, che perde il suo fascino di bene rifugio, quel fascino che ha portato molti paesi esteri a far gran scorte di dollari Usa per compensare la corsa dei prezzi di materie prime e alimentari.
Ora che i prezzi dell’energia stanno rientrando, molti paesi ritengono inutile mantenere scorte alte di dollari, liberando cosi una buona quantità di dollari, per dirigersi verso altri asset , come ad esempio il gold.
-FOREX:
il mondo valutario vede oramai l’inversione netta della tendenza pro dollaro , che ha dominato tutto il 2022, per far spazio a nuovi asset nei portafogli degli investitori, come ad esempio l’Euro, o anche le valute oceaniche, che godono di prospettive sui tassi di interesse ancora molto elevati, dati gli alti livelli di inflazione presenti sia in Australia che in Nuova zelanda. Non da meno la moneta unica, dove gli operatori riservano buone speranze di vedere in azione una BCE rimasta molto indietro rispetto alla FED nella corsa ai rilazi tassi.
Insomma questo 2023 si apre sotto il segno delle inversioni delle tendenze viste nel 2022, con forti cambi di rotta e inversioni repentine, che non devono trovarci impreparati
Ma procediamo con il consueto ordine:
EURUSD
Leggero respiro nelle posizioni nete lunghe dei big players per l’euro, che vede le mani forti arrestarsi a 126 984 contratti netti lunghi, rispetto ai 134982 della precedente settimana.
Non possiamo tuttavia non notare come la corsa a rialzo delle posizioni nette long rispetto al loro valore medio sia ancora poderosa e parlare di possibili inversioni nel sentiment sembra del tutto fuori portata.
Il quadro tecnico, che premia l’assetto rialzista di eurusd, gode da un lato della spinta pro euro e dall’altro della debolezza del dollaro americano, portando eurusd ad un trend rialzista molto tecnico, che trova ora supporto a 1.0725-1.08 figura, sopra la mm21 daily con proiezioni long fino a 1.0930-50 prima e 1.1150 poi.
GBPUSD
Non brilla la condizione macroeconomica del regno Unito, che vive forse la recessione peggiore del blocco occidentale al momento, ma la sterlina, che pur vivendo ancora forti posizioni nette corte da parte dei big players, trova una modesta tendenza rialzista.
Le mani forti si portano a -24697 contratti netti corti, in linea con le ultime 3 rilevazioni, senza dunque esprimere nessuna netta tendenza, ma manifestando la voglie di ridurre lentamente la loro esposizione netta short.
Il rapporto con i valori medi delle posizioni big players, evidenzia la tendenza in atto, che ha abbandonato oramai le vendite aggressive viste con il Governo Truss, ma che ancora non gode del favore delle mani forti.
Il quadro tecnico al momento premia tutti gli asset contro dollaro, pertanto gbpusd continua la sua corsa rialzista portandosi sopra 1.23 e andando al test delle resistenze di 1.2450 prima , lanciandosi a possibili allunghi rialzisti fino 1.26-1.27 figura.
YEN
Anche per lo yen è anno di cambiamenti, sebbene gli operatori stiano ancora scommettendo su un futuro cambio di rotta della BOJ, che riamane per ora ferma nelle sue dichiarazioni di politica economica accomodante, sembra essere un lontano ricordo il posizionamento netto corto dei big players a oltre 100 000 contratti, se paragonati agli attuali 22961.
La tendenza a ricoprire le posizioni corte sullo yen sembra abbastanza evidente, e la riduzione di 12416 contratti di questa settimana, lascia pochi spazi a dubbi.
Il quadro tecnico di usdjpy, manifesta in pieno il cambio di rotta che oggi vogliamo mettere sotto la lenta, con un dollaro usa oramai alla deriva, e uno yen giapponese che trova le scommesse rialziste degli investitori.
La grande corse long di usdjpy è terminata, per lasciare spazio al trend ribassista chiaramente visibile sul daily, e che ora mantiene i prezzi sotto pressione a 129.50, con la prima area di approdo a 125.75, per poi guardare a potenziali allunghi ribassisti oltre i supporti, che confermerebbero il cambio di paradigma.
AUDUSD
Anche per le oceaniche inizia a palesarsi un cambio di rotta, con la tendenza del sentiment delle mani forti in netto recupero , sopra la media a 21 periodi, con 33620 contratti corti, stabili su un breve orizzonte temporale, ma in netto recupero sui periodi piu lunghi.
Il quadro tecnico in linea con la tendenza di recupero, al momento trova i prezzi sopra 0.6880 primo supporto tecnico , proiettandosi verso i break out rialzisti oltre le resistenze di 0.7050 a 0.7250
USACAD
Ancora pesante il dollaro canadese, che segue le orme del dollaro Americano, appesantito anche da una correlazione diretta con il WTI; in fase di storno dai massimi che non aiuta la ripartenza del dollaro canadese. Al momento le mani forti si trovano con -27259 contratti netti short, in linea con le ultime rilevazioni, e ancora sotto i valori medi delle ultime 21 rilevazioni.
Il quadro tecnico al momento ben evidenzia la fase di incertezza dei prezzi, che si bilanciano nella debolezza delle due valute, con i prezzi a 1.3375 in netta compressione di volatilità già da settembre 2022
NZDUSD
Anche il dollaro neo zelandese segue la scia del dollaro australiano con posizionamenti netti lunghi da aprte dei big players che si portano a 6058 contratti, mantenendo saldo il sentiment rialzista sopra la mm21 periodi.
Anche il quadro tecnico al momento conferma la tendenza rialzista, che vede i prezzi al test delle resistenze poste a 0.65-0.6575 livelli oltre i quali non si escludono approdi a 0.67 figura.
USDINDEX
Netta inversione per il dollaro americano, che vede con simpatia ora anche potenziali posizionamenti netti corti da parte dei big players, che ora si portano a soli 13358 contratti netti long, abbandonando i picchi massimi visti nel 2022 e portando ancora in scia negativa la tendenza del sentiment oramai stabilmente sotto la mm 21 periodi.
La rapidità con la quale le mani forti stanno liquidando le posizioni dollari ci fanno credere in possibili posizionamenti netti corti nel prossimo futuro.
Anche il quadro tecnico conferma questa tendenza, con le quotazioni che si portano al test di 101.25 livelli oltre i quali troviamo 99.50 come primo supporto.
L’inversione nella curva economica americana porta ad un chiaro ribilanciamento del dollaro rispetto alle altre majors concorrenti, che ora potrebbero addirittura essere viste come favorite.
-EQUITY:
il comparto azionario vive ancora fasi alternate di speranza e para, da un lato la speranza di vivere il pivot point delle politiche economiche mondiali, e dall’altro le dichiarazioni aggressive dei banchieri centrali e dai vari membri del consiglio che raffreddano rapidamente gli animi.
S&p
Il posizionamento delle mani forti rimane tuttavia ancora profondamente ribassista sull’sp500 con -226818 contratti, cosi come sul NASDAQ con -20633 contratti, senza per ora dare troppo spazio alla speranza.
La divergenza tra prezzi e sentiment è palese nelle ultime settimane, e la necessità di scoprire chi sta mentendo si fa pressante. A fare luce su questo dubbio sarà la FED che il giorno 1° febbraio ci farà capire chi prenderà il sopravvento sul mercato se la speranza o la paura.
COMMODITIES
Il mondo delle commodities ancora a doppia velocità, da un lato i metalli che trovano rinforzi nelle posizioni nette long, e dall’altro gli energy, che continuano la loro corsa ribassista.
gold
le posizioni dei big players sul gol passano a 153240 contratti long, mantenendo ora il nuovo mood rialzista, cosi come per il silver, dove troviamo 29599 contratti netti lunghi.
Entrambi gli asset sono meritevoli di storni tecnici, che tuttavia rimangono a nostro parere solo occasioni per rientrare in un buon trend rialzista in atto.
Ngas
Diverso il cammino degli energy, che vedono la caduta libera del NGAS con le mani forti nette corte di ben 177219 contratti, mantenendo la tendenza ribassista e sebbene tecnicamente sembri necessario uno storno, la pressione a ribasso rimane davvero importante.
Rimaniamo dunque in guardia in questo 2023 ricco di cambiamenti e pronti a tutte le novità che possono subentrare in un anno decisamente non privo di novità
buon trading
Salvatore Bilotta
GBPUSD- formazione di un cup and handle?Per gli amanti dell'analisi tecnica segnalo questo pattern rialzista chiamato appunto cup and handle. Il segnale di ingresso long sarebbe fornito dal breakout della parte superiore dell'handle. Ovviamente il realizzarsi o meno del pattern dipenderà dall'andamento del dollaro in queste sedute, se gli indici azionari continueranno in questa discesa sarà difficile il realizzarsi del pattern in quanto è inevitabile un rafforzamento del dollaro. Se invece quello che osserviamo oggi sugli indici americani è soltanto un fisiologico ritracciamento del precedente impulso rialzista ciò può favorire il realizzarsi di quanto sopra parlato.
La presente idea non rappresenta un incentivo ad operare.
LA BOJ NON TEME L’INFLAZIONEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 18.01.2023
-CONTESTO
Più volte abbiamo richiamato l’attenzione di chi ci segue sulla necessità di separare le diverse aree geografiche del mondo come segue: da un lato l’occidente alle prese con l’iper inflazione per la quale le banche centrali hanno inasprito le politiche monetarie, e dall’altro lato l’oriente con una ricerca di ripartenza delle economie e ovvia caccia ad una sana inflazione da domanda.
Per il settore orientale stimolare l’economia è oramai un mantra, e la ricerca di consumi elevati che possano manifestarsi in una costante inflazione è uno degli obbiettivi primari.
Ora in Giappone, grazie alla svalutazione poderosa dello yen del recente 2022, l’inflazione inizia a fare capolino, con un timido 4%, che sembra molto ridotto rispetto alle inflazioni occidentali, ma la natura delle due resta profondamente diversa, motivo per il quale la BOJ stanotte ha mantenuto fermo il timone della politica monetaria.
Non si teme l’attuale corsa dei prezzi, generata in buona parte da una svalutazione monetaria che genera inflazione importata , tale da non preoccupare la BOJ, intenta a dimostrare ancora un controllo ferreo sull’economia e sebbene i rendimenti del debito sovrano siano stati lasciati liberi di portarsi al+0.50% , il controllo rimane e le politiche accomodanti anche.
Tassi ancora negativi quindi per lo yen giapponese con un -0.10% che lascia precipitare nuovamente la valuta nipponica, che perde terreno contro tutte le principali majors special modo contro le fortissime oceaniche, che oggi partono con un boost rialzista come pochi.
-FOREX
Il comparto forex dunque vive debolezza di yen giapponese che perde il -2.04% medio contro le concorrenti portando con se il mondo retail ad acquisti che portano il sentiment al +59%long.
Non da meno la debolezza del dollaro americano che torna a perdere terreno ed ad aggredire i minimi di periodo, lasciando ancora il sentiment retail in posizone long al 68%.
Anche l’euro, che ieri ha visto un rapido calo nelle quotazioni a causa delle dichiarazioni che vedrebbero un rallentamento nei prossimi rialzi tassi da aprte della BCE, oggi ritrova già l’attacco ai massimi , con il sentiment retail che rimane contrarian short al 71%.
Forti anche le oceaniche, con il dollaro neozelandese che riattacca i massimi di periodo spintendo verso nuovi break out rialzisti, trascinando in un nuovo mood di sofferenza le posizioni contrarian short dei retail attualemnte al 78%
Rimaniamo pertanto impostati su posizioni corte dollari Usa e long Majors, dando priorità alla moneta unica e al dollaro neozelandese.
-EQUITY
Ilcomparto azionario resta fermo sui massimi di periodo, con il nasdaq a 11580 pnt, l’SP sotto i 4000pnt, incapaci per ora di rompere a rialzo le ultime resistenze. Anche l’equity europea sembra aver bisogno di storni tecnici, con il dax sotto 15300 pnt, ma ancora non in grado di rompere i supporti di breve periodo e dettare potenziali ribassi sotto 15000 pnt.
-COMMODITIES
Ritraccia il gold, che dai massimi di 1928$ , in una flag ribassista si porta a 1890$ pronto tuttavia a nuovi allunghi rialzisti in caso di break out della trend line resistiva che mantiene i prezzi in un chiaro movimento correttivo lateral ribassista
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Pubblicati stammatina anche i dati sull’inflazione nel regno unito che continua a rimanere sui masimi del +10.5%, segnale che la BOE dovra ancora essere aggressiva , ma ancora attesa oggi per i dati sull’inflaizone europea alle 11, insomma i market movers non mancano, rimaniamo cauti sui mercati che potrebbero ancora essere molto volatili.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA