10 GIORNI CON LE BANCHE CENTRALIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 05.12.2022
-CONTESTO
Entriamo di fatto negli ultimi 10 giorni veri di contrattazione sui mercati per questo 2022, si guungerà al 15 dicembre con l’appuntamento con BCE e BOE per poi lasciarci alla pausa natalizia, almeno per il calendario macroeconomico, pertanto i prossimo 10 giorni vedranno delinearsi le linee guida che potrebbero essere carattere dei mercati sul finire di questo 2022.
Avremo in ordine cronologico , questa settimana la RBA ed i tassi australiani, poi mercoledi la BOC, per poi focalizzarci la prossima settimana su FED , BCE e BOE… 10 giorni ad alto ritmo per gli operatori.
In attesa di questi eventi, i mercati continuano il loro mood di debolezza di dollari USA, dopo che anche i dati sul lavoro pubblicati venerdi sono stati messi in forte dubbio, date le discrepanze con le indagini sulle famiglie americane. A quanto pare il mondo del lavoro americano non è poi cosi robusto come vuol sembrare, sebbene ci siano una buona quantità di posti di lavoro, molti americani sono costretti a fare più di un attività lavorativa, non creando pertanto la ricchezza diffusa che invece emerge dal dato sui NFP. Una persona che lavora per tre, sebbene ci siano 3 posti di lavoro, resta pur sempre un solo lavoratore, pertanto la prospettiva pessimistica di un’economia in difficoltà sembra trovare adeguate fondamenta sulle quali basare le prospettive di recessione e quindi di debolezza del dollaro americano.
-FOREX
Il mondo valutario , al netto di fisiologici respiri, continua ad avere debolezza di dollari usa, con un 72% di retail in mean reverting long sul basket dollaro, il che porta splendore alle altre majors, con un 72% short sull’euro eun 68% short sulla sterlina. Prosegue anche la forza sdel franco svizzero che trova nel basket un sentiment del 76% corti, portando cosi usdchf ad un 88% di sentiment long, mantenendo cosi la strada aperta ad ulteriori ribassi.
Debole anche il dollaro canadese, che vede sul basket un 83% di retail long, un sentiment equilibrato nella debolezza con il dollaro americano, portando di fatto usdcad ad un 62% long,ma che vede maggiori squilibri sui cross come cadchf con un 97% long, o nzdcad con un 97% short.
Si conclude il mondo forex con la forza del dollaro neozelandese, che vede sul basket un 95% di retail short, e sul cambio principale nzdusd un 81% short, segnale ancora di forza, ma che non è lontano da interessanti eccessi , maturi per la ricerca di mean reverting.
-EQUITY
Il mondo equity ancora alle prese con il rally di natale, spera in banche centrali più accomodanti che possono in qualche modo aprire la strada ad un 2023 più dovish, ma se la recessione mondiale dovesse colpire più duramente del previusto, il risveglio potrebbe essere doloroso per i tori.
Il mondo equity europeo al momento ancora prediletto con il dax sotto le resistenze di 14600 pnt ma sopra i punti chiave di 14330 pnt
Il mondo america penalizza ancora il comparto tecnologico con il nasdaq sotto le resistenze di 12140 pnt con un -0.40% in premarket, debole anche l’SP in pre market sotto le resistenze di 4100 pnt pronto per potenziali allunghi ribassisti fino a 4050.
Restano tonici gli industriali con il DJ a 34429 pnt non lontano dal voler rompere a rialzo le resistenze.
-COMMODITIES
Attenzione al mondo dei metalli, con il gold e il silver in grande spolvero rialzista, non possiamo non monitorare il gold alle prese con le resistenze di 1807$ e il silver con i 24 $, mentre resta pesantissimo il nGAS con un’apertura in gap down sotto i 6$... il mondo energy ancora altamente volatile richiede la massima prudenza.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
GBPUSD
LA CALMA PRIMA DELLA TEMPESTAANALISI COT REPORT del 04.12.2022
-CONTESTO
Regolare questa settimana la pubblicazione dei dati COT, che avevano invece visto ritardo la scorsa settimana con una pubblicazione di lunedì da parte della CFTC; pertanto, non ci ha permesso la consueta analisi settimanale sul posizionamento dei large specualtors sui futures quotati al CME di Chicago.
Questa settimana dando un rapido sguardo ai dati , ci sembra chiara la fase di attesa nella quale si stanno muovendo le mani forti che non mostrano particolari open interest su nessuno specifico asset, lasciando cosi invariate le tendenze delle precedenti settimane.
Il delta che si può comodamente notare in tabella generale rappresenta la variazione netta delle posizioni aperte tra una settimana e quella successiva, e si denota special modo per il mondo valutario uno scarso interesse su quasi tutti gli asset che faticano a vedere incrementi o decrementi oltre i 1000 contratti.
Parimenti il mondo equity sembra non volersi sbilanciare in particolari direzionalità e possiamo ben condividere l’atteggiamento prudenziale in vista degli appuntamenti con le banche centrali che si svilupperanno tra il 14 ed il 15 dicembre, appuntamenti che rappresenteranno probabilmente la fine dell’anno di negoziazioni.
Ricordiamo che il giorno 14 avremo appuntamento con la FED, attesa ad un rialzo tassi di 50Bp, ma le nubi di incertezze non sono poche da diradare, dati contrastanti dal fronte macroeconomico hanno segnato la fine dei rialzi dl dollaro, e dichiarazioni fin troppo ottimiste di Powell hanno rianimato le speranze per toni più morbidi, ma tutto è ancora da vedere, con un 2023 alle porte non certo facile per il mondo occidentale.
Crisi e possibili recessioni, sembrano essere i mood di base del 2023, e su questo sia la BOE che la BCE non potranno astenersi dal dire la loro il giorno 15, prima a parlare la BOE, che deve lottare ancora con un’inflazione sui massimi degli ultimi 40 anni, ed una crisi che potrebbe essere più lunga del previsto, mentre la BCE dovrà esser miglior equilibrista, tra la lotta all’inflazione e le difficoltà di finanziamento di molti paesi del blocco che mirano a combattere il caro energia.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il mondo valutario non trova particole interesse da parte dei big plaiers questa settimana, che lasciano di fatto invariate le loro posizioni dollari ed euro, che erano i principali market mover di questo periodo, mentre sembrano intenzionati ancora a mantenere posizioni corte sullo yen giapponese e sul dollaro canadese.
Lo yen, al netto di respiri più profondi dopo i minimi toccati in questo 2022, non trova ancora sostegno in politiche monetarie meno accomodanti e la BOJ ha più volte dichiarato di trovare l’attuale linea più che idonea al contesto economico del paese, pertanto ci sarà da attendere per vere e proprie inversioni di rotta.
Come sempre il focus per il mondo valutario rimarranno le banche centrali a partire dalla FED del 14 , dove molti operatori sperano in toni più accomodanti da parte della FED per un’apertura al 2023 in linea con un soft landing.
EURUSD
Nessuna particolare variazione nel sentiment delle mani forti che restano a 122 247 contratti netti lunghi, in attesa che si esprimano sia la BCE che la FED, per dare le linee di un nuovo equilibrio. Al momento il sentiment sembra spingere verso un riequilibrio tra i due asset, con un dollaro che lascia il suo carattere di asset rifugio per dare spazio ad un ‘euro più appetibile, con la BCE pronta ad alzare i tassi di 75BP.
Dal punto di vista tecnico l’euro è in piena forza, con un chiaro trend rialzista che trova conferma nel break out delle ultime resistenze a 1.05 figura, per proiettarsi ora a 1.0625 prima e 1.08 figura poi
GBPUSD
Attese anche per la BOE che la prossima settimana sarà chiamata ad un’ulteriore rialzo tassi, che insieme alle politiche fiscali del nuovo governo getta le basi per un periodo di difficoltà per il Regno Unito.
Le mani forti restano ancora impostate al ribasso, con 36564 contratti netti corti, e sebbene il quadro tecnico mostri anche qui un ottimo tono rialzista di gbpusd, dobbiamo sottolineare che è una tendenza dettata principalmente dal dollaro americano. Le aree di resistenza da monitorare pertanto restano 1.23 figura e 1.26 che sembrano ora possibili approdi in caso di un dollaro ancora debole.
YEN
Ancora forte scetticismo per lo yen giapponese, che trova le mani forti in posizione ribassista con 67394 contratti, in linea con l’idea di uno yen non acora da considerarsi asset sul quale puntare a rialzo se non per brevi respiri.
Il quadro tecnico di usdjpy , viene profondamente caratterizzato dalla debolezza del dollaro americano, che permette a questo asset di invertire una tendenza fortissima in questo 2022, portandosi ora alle porte dei supporti a 131.50.
Dobbiamo osservare che se gli attuali ribassi sono per lo più dettati dalla debolezza del biglietto verde, allora il potenziale ribasso in caso di forza di yen potrebbe essere ancora maggiore, rendendo questo scenario senza dubbio uno dei più interessanti per il 2023.
AUDUSD
Per quanto il mondo oceanico sembri godere ora di un certo interesse da aprte del mondo dei non commercials, dobbiamo notare la forte decorrelazione tra il dollaro australaino e il dollaro neo zelandese, che senza dobbio viene caratterizaato dalle scelte delle banche centrrali.
Infatti mentre la RBNZ ha portato i tassi oltre il 4% la RBA sembra rimanere un passo indietro, con una certa incertezza sulle mosse future, il che penalizza non poco la divisa di appartenenza. Le posizioni dei big plaiers restano con 44630 contratti corti e il quadro tecnico per quanto rialzista, rimane ancora stto le resistenze chiave a 0.68 e 0.70 poi.
NZDUSD
Per quanto descritto sopra, la RBNZ ha dato grande spendore a questo asset valutario che rappresenta ora la valuta a miglio tasso, pertanto le mani forti restano long con 24892 contratti long.
Il quadro tecnico prosegue la sua corsa rialzista verso 0.6450 prima e 0.68 poi.
USDINDEX
Stabile ancora la posizione netta lunga sul dollaro americano, sebbene abbia visto profonde prese di profitto su questo asset. Tutto lascia pensare ad un’inversione della tendenza rialzista, ma non dimentichiamo che il dollaro paga ora un ricco 4% e punta ad un tasso ultimo del 5% il che renderà il biglietto verde un osso duro da abbattere nell’immediato futuro, fino a che anche le altre banche non adegueranno i tassi di interesse e renderanno più appetibili le loro divise.
Il quadro tenico mostra un entto trend ribassista, con il break out di tutti i supporti , puntano dritto a 103.75 prima e 101.25 poi, ma tutto sarà anche deciso da Powell il giorno 14 Dicembre.
-EQUITY:
il mondo azionario resta combattuto tra la speranza di un poderoso rally natalizio a rialzo, che viene alimentato dalla possibilità di una FED più dovish già nelle prossime riunioni, e la paura di una recessione che non pare essere scongiurata fino a che i dati macroeconomici continueranno a mostrare un’economia forte che non risponde ai colpi della banca centrale.
S&p
Restano ancora short il posizionamento dei big plaiers sull’SP con 204176 contratti, mostrando tuttavia un bilanciamento con il nasdaq ( long a 9755 cntt) ma in linea con i restanti indici.
Il quadro tecnico è senza dubbio rialzista di breve , dopo la tenuta dei supporti a 3580 pnt e l’assalto a 4100, area di resistenza dinamica, dove passa la trend line resistiva che congiunge i massimi dal dicembre 2021. Una rottura di detti livelli aprirebbe le porte a 4173 pnt prima e 4330 poi, mentre una tenuta delle resistenze potrebbe riportare al test di 3950 pnt … tutto nelle mani di POwell
COMMODITIES
Per il mondo commodities restano interessanti i metalli come il gold e il silver, in grande spolvero rialzista, data la debolezza del biglietto verde e la caduta dei rendimenti obbligazionari di medio lunga scadenza.
Il gold trova le mani forti ancora long di 110 003 contratti, ma si deve considerare un asset da sempre in portafoglio alle mani forti, seguiremo con attenzione l’eventuale incremento delle posizioni attuali. Il quadro tecnico senza dubbio rialzista vede ora il test di 1807 $ resistenza chiave che apre le porte a 1850$
Anche il silver non è da meno , e se si considera un posizionamento netto lungo con 17483 contratti, sembra ancora piu interessante seguirne le dinamiche.
Il quadro tecnico mostra ancora spinte rialziste con approdi potenziali a 24$ prima e 26.50$ poi, ma anche qui il vero ritmo sarà dettato dal dollaro usa.
Rimarremo quindi attenti alle dinamiche che si svilupperanno con le banche centrali e che concluderanno questo 2022
buon trading
Salvatore Bilotta
I NFP CONFERMERANNO IL RALLY DELLE BORSE?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 02.12.2022
-CONTESTO
Primo venerdi del mese ed immancabile l’appuntamento con il mercato del lavoro USA, attesa come sempre in questo 2022 a dati peggiorativi, nella speranza che gli entusiasmi che Powell ha dato ai mercati non vengano brutalmente spenti.
Nelle ultime dichiarazioni Powell ha chiaramente mostrato stupore nel rapido calo dell’inflazione USA, il che ha aperto le porte ad un rallentamento da parte della FED già nella riunione prossima di Dicembre, ma la sentenza ultima potrebbe essere data dai dati di oggi sul mondo del lavoro americano, che se dovessero mostrare incremento della disoccupazione potrebbero portare a nuovi entusiasmi per una FED accomodante, mentre la fredda delusione di una disoccupazione ancora ai minimi avrebbe l’effetto di acqua sul fuoco, mettendo in dubbio le parole di Powell su quanto sia possibile un soft landing per l’economia americana.
In tutto questo si continua a discutere in Europa sul tetto al prezzo del petrolio russo, che sembra ora aver trovato un punto di approdo sui 60$ al barile, che rimarrebbe comunque un prezzo superiore a quello attuale, il che pone ancora una volta divergenze nelle opinioni dei paesi del blocco europeo.
-FOREX
Il mondo valutario continua a trovare ribassi del dollaro Usa che perde sempre più la fiducia degli investitori che trovano ora piùconveniente credere in un riequilibrio delle divise mondiali, anche guardando alla proiezione dei tassi di interesse, che vedono ora il dollaro non lontano dal culmine, mentre altre banche centrali hanno molto spazio di azione ancora, e se si considerano valute come il dollaro neozelandese che ha i tassi al 4.25% il delta tasso con il biglietto verde inizia a on essere cosi vantaggioso.
Alla luce di questo il sentiment sul dollaro americano da parte dei retail come sempre cercatori di mean reverting si porta al 70% long, dando cosi spazio a tutte le altre majors di mettere a segno importanti guadagni.
L’euro con un 64% di retail short prosegue al sua corsa rialzista, portando eurusd che vive un 72% di posizionamento short a 1.0525pronto per allunghi fino 1.0625
Ottima anche la forza della sterlina che porta il cable a 1.2325 con un 77% di iretail short pronti a balzare a 1.2660 area di successiva resistenza.
Respira anche lo yen giapponese che trova inversione nel sentiment del basket con un 57% short dopo un intero 2022 all’insegna dei ribassi e della caccia ai minimi da parte del mondo retail
Oggi usdjpy trova un 57% long di retail e la possibilità di nuovi allunghi ribassisti resta fino agli approdi ai primi supporti a 131.25
Indiscussa la forza delle oceaniche, special modo del dollaro neozelandese che resta la divisa a miglior tasso overnight tra le majors, e subito la sua forza trova vendite da parte del mondo retail che oggi si portano al 95% short sul basket e al 83% su nzdusd. Interessante l’eccesso su audnzd che vede un 99% di retail in posizione long a caccia dello storno del trend ribassista in atto, che trova ora i primi supporti a 1.0625-1.06 figura.
-EQUITY
Il mondo equity attualmente sui massini di periodo, dopo le parole di Powell , trova toniche le borse europee con il daxz a 14520 pnt, alle porte delle resistenze di 14720 pnt
Meno brillante invece il nasdaq in pre market alle porte di 12050 pnt , pronto a rialzi in caso di dati peggiorativi sul mondo del lavoro USA cosi come potrebbe tornare a testare i supporti a 11537 pnt in caso di una disoccupazione ferma ai minimi.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Occhi puntati sui NFP: attesi solo 200K nuovi posti di lavoro e una disoccupazione ferma al 3.7% con salari medi in calo, dato che risulterebbe comunque ottimo per un rientro dell’inflazione.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Anche GbpUsd sembra pronto per partire (TFB)Stiamo valutando le condizioni di EurUsd e GbpUsd insieme, poiché la liquidità si sta muovendo in modo chiaro. Domani alle 20:00 faremo una live per approfondire tutto questo . Su GbpUsd se il mercato chiuderà in trend oggi, oltre il confine della congestione, pari a 1.2080, sarà possibile confermare la presenza di liquidità, per sfruttarne il potenziale domani mattina.
Breakout Sessione AsiaticaFin da quando ho iniziato a fare trading ho sempre cercato di trovare strategie che non fossero direzionali o meglio che non dovessero per forza essere soggette alla mia capicità di capire dove andasse il mercato.
In questa occasione ho cercato di comprendere meglio cosa succede nelle varie sessioni di mercato: Asiatica, Euuropea, USA.
La cosa che balza suubito all'occhio è che all'apertura delle sessioni Europee e USA gli strumenti finanziari prendono vita, spoostate da ampi volumi hanno una possibilità maggiore di muoversi con ampi range.
Da qui l'idea di sfruttare questi movimenti sia al rialzo che al ribasso.
La strategia è questa:
Piazzare un'ordine stop buy e stop sell sul massimo e sul minimo del range della sessione asiatica se e solo se la sessione asiatica ha avuto un range di tot pip.
Lo stop loss viene inizialmente messo all'altezza del range della sessione asiatica, per poi essere spostato a break even in caso il prezzo prenda una chiara direzione.
Le uscite dal trade sono due:
Il prezzo chiude sotto la media mobile a 9 periodi in caso di long e sopra in caso di short
Allo scadere della sessione USA chiudo tutte le posizioni
Sto lavorando su candele a 15 minuti, la size di ingresso naturalmente dovrà far fede al vostro Money Management, come anche il numero di trade giornalieri perché capita spesso che il prezzo in apertura sessione asiata faccia un falso Breakout per poi andare dalla parte opposta.
Premetto che è mia intenzione per vari motivi tradare quuesta strategia in maniera discrezionale ma ho comunque testato la strategia con EasyLanguage su tre cambi valutari per comprendere se la mia idea potesse funzionare:
JPYUSD
GBPUSD
EURUSD
Dai primi test la strategia sembra funzionare molto bene su FX_IDC:JPYUSD e OANDA:GBPUSD mentre su FX:EURUSD l'orario di ingresso è preferibile nella sessione americana.
In questa fase ho approfondito in particolar modo solamente JPYUSD e i risultati con un trading system grezzo sono questi:
drive.google.com
Non finisce qui, gli studi continuano e spero che a breve riuscirò a riportare questa strategia anche in Pine Script
Il FOMC TIRA IL FRENOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 24.11.2022
-CONTESTO
Feste oggi per gli Stati Uniti, per il giorno del ringraziamento ed i mercati rallentano, dopo aver vissuto ieri diversi appuntamenti chiave con il calendario macroeconomico.
Primo appuntamento chiave sono stati i PMI, che ancora auna volta hanno mostrato un’economia globale in rallentamento e questa volta anche gli USA sembrano non essere stati da meno, sia per il settore servizi che manifatturiero i dati sono stati tutti rivisti in calo, segnale chiaro di una congiuntura macroeconomica in netto rallentamento.
Alle ore 20.00 abbiamo avuto i verbali del FOMC che hanno messo in evidenza la possibilità di tassi FED al 5% come obbiettivo valido per il raggiungimento del tasso di equilibrio, ovvero il giusto costo del denaro in grado di arginare la corsa dei prezzi, tuttavia il FOMC è stato chiaro nelle sue dichiarazioni, facendo notare che non è importante quanto in alto andranno i tassi, ma quanto a lungo rimarranno sui livelli di massimo!
Il tempo sembra ora essere la vera discriminante, e se per ora i mercati festeggiano la speranza di vedere rialzi più modesti da aprte della FED e credere quindi che il peggio è alle nostre spalle, il Fomc mette in guardia dalla possibilità ancora lontana di assistere a tagli dei tassi di interesse.
È dunque anche possibile che la FED si fermi al 5% come costo del denaro, ma è anche si vero che mantenere per un ampio lasso di tempo i tassi alti e attendere che l’economia reale risponda in maniera concreta e duratura con un rallentamento corposo al costo del denaro, potrebbe mettere alla luce maggiori possibilità di recessione profonda.
Al momento sembra non interessare ai mercati, che restano positivi per il comparto equity, mentre a farne le spese resta il dollaro americano, sul quale ora pesa una peggiore congiuntura macroeconomica, che detta il ritmo a continue spinte ribassiste del biglietto verde.
In questo contesto il dollaro perde terreno portando dollar index al test di 105.50 con il mondo retail che continua ora gli acquisti in mean reverting di un asset che sembra aver terminato la sua corsa rialzista durata quasi l’intero 2022 portandosi ora al 73% long sul basket dollari.
Respirano dunque le altre majors, in particolar modo euro e nuova Zelanda.
La moneta unica spinge ancora a rialzo puntando al test di 1.0475-1.05 con il mondo retail che ora si trova al 75% short invertendo una tendenza di acquisti che è durata tutto il 2022 ed ora con la nascita di una nuova direzionalità rialzista sembra non resistere alla tentazione di entrare a caccia di mean reverting
Fortissimo anche il dollaro neo zelandese, che rompe a rialzo le resistenze di 0.6200 figura, e che trova in un posizionamento corto al 76% del mondo retail la benzina necessaria a ripartire dai minimi di questo 2022 e un supporto macroeconomico importante nei tassi di interesse oltre il 4% dettati ieri dalla RBNZ, mantenere oggi posizioni long nzd paga interessanti swap contro le majors concorrenti.
Perde terreno il dollaro canadese, che in scia con le cadute del wti, sembra ora non avere motivazioni rialziste valide, trascinando ora con se un 81% di posizioni corte, sul basket, mentre usdcad si porta ad un 66% di retail long con i prezzi al test di 1.3325 rotto il quale non escludiamo possibili allunghi ribassisti fino le aree di 1.3225-30.
La giornata di ieri ha spinto ovviamente a ribasso i rendimenti obbligazionari, che vedono ora nelle scadenze più lontane oltre i 5 anni, una buona tendenza ribassista che potrebbe dettare quindi inversione costruttiva nei prezzi , grazie alle aspettative di una FED che non vada oltre il 5% e un’inflazione sotto controllo.
Il calo dei rendimenti e del dollaro americano ha dato ampio respiro al gold, che gode ora di terreno fertile per allunghi rialzisti più corposi, dopo il test delle aree di 1731$ può sperare in allunghi rialzisti fino 1789$
Seguiremo oggi i verbali della BCE, che ci guideranno alla chiusura di questa settimana corta sui mercati mondiali.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
-----------------------------------------------------------------
LE BANCHE CENTRALI NON POSSONO FERMARSIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 23.11.2022
Ancora rialzi tassi tra le decisioni delle banche centrali e questa volta è stato il turno della RBNZ, la banca centrale neozelandese, che sebbene fino ad oggi ha visto scelte meno hawkish di quelle che il mondo si aspettava con rialzi tassi da 25-50Bp, si è vista costretta questa volta ad un rialzo jumbo da 75Bp.
Nello statement che accompagna la decisione di politica monetaria, appare chiara la necessità di raffreddare l’economia, che rimane resiliente con una domanda aggregata molto forte, sebbene l’inflazione sia sui massimi degli ultimi 30 anni e le prospettive globali siano di forte decrescita, sembra non arrestare la fiducia dei consumatori, ancora forti di un mercato del lavoro tonico con la disoccupazione ai minimi.
Poco da indugiare quindi, si passa al rialzo tasso e si porta il costo del denaro oltre il 4% al 4.25% giustificando cosi il forte rialzo del dollaro neozelandese vissuto in questi ultimi mesi.
In una settimana scarna di appuntamento macro, in vista del giorno del ringraziamento americano, oggi sembra l’unica giornata di contrattazione degna di nota, con i dati dei pmi tedeschi , che seppur ancora sotto il 50% quindi in fase di recessione, mostrano un leggero miglioramento rispetto alle ultime rilevazioni, cosi come quelli del Regno Unito, che si assestano al 48.3 nel composito e al 46.2 nel manifatturiero e al 48.8 nei servizi.
Attesa per questa sera l’incontro con il FOMC per scoprire quali prospettive ci sono nel prossimo incontro della FED il 14 Dicembre, appuntamento che segnerà di fatto la fine dell’anno finanziario.
Il mondo valutario prosegue le sue dinamiche dollaro centriche, con un dollar index ancora alle prese con le resistenze di breve a 107.75 e sembra al momento aver perso il brio che lo ha guidato in questo 2022. La possibilità di posizionamenti corti in dollari sembra ora essere un aspetto da prediligere, sebbene l’appuntamento con FOMC e FED possano generare ulteriori spinte rialziste di breve, generando potenziali occasioni di trading.
Il mondo retail al momento al 65% long sul dollaro americano, trascina con se posizionamenti contrari anche sull’euro con un 66% short e sulla sterlina con un 62% short.
Sebbene i basket siano di poco sbilanciati, sembra piu interessante la dinamica sulle majors con eurusd che segna un 72% short di posizioni retail, il che apre ancora a possibili allunghi rialzisti della moneta unica fino 1.04 e 1.0425.
Interessante il posizionamento dei retail sul dollaro neozelandese, che dopo un mese di rialzi e un rialzo tassi da 75Bp visto stanotte, trova ancora un 92% di retail in posizione contrarian short a caccia dei messimi di periodo sul basket e un 67% shoprt sul cambio principale nzdusd.
Resta di fatto interessante monitorare continuazioni di trend rialziste per il dollaro neozelandese, che trova ora a suo vantaggio positici swap contro le altre majors, special modo contro lo yen giapponese che resta l’unica valuta ad avere tasso negativo.
Restano contrastati gli indici azionari mondiali, con l’euroa che ha corso molto di più ed un dax sui massimi di periodo a 14440 pnt, che offre a nostro avviso migliori opportunità di speculazione di breve, rispetto all’equity americana che resta invece meno tonica e più timorosa di una FED iper aggressiva, anche in operazioni di QT mirate al drenaggio di liquidità, a differenza della BCE ancora accomodante su questi temi.
Il nasdaq potrebbe trovare le sue prime resistenze a 12000 pnt e solo in caso di break out rialzosta portarsi fino ai 12200 pnt, cosi come l’S&P ora alle prese con i 4000 pnt pronto ad allungare a rialzo dino al test della trend line discendente che parte dai massimi di questo 2021-2022e che passa ora a 4080pnt.
Interessante per il comparto delle commodities il ngas che si porta a 7.25$ e sembra puntare a 8.0$ prima area di resistenza, per un asset che ha visto tanto interesse in questo 2022 e che potrebbe ancora riservare non poche sorprese.
buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta Trader
È ORA DI RUOTARE I PORTAFOGLI?
ANALISI COT REPORT del 20.11.2022
-CONTESTO
si giunge a grandi passi verso il termine del mese di novembre, e lo sguardo degli operatori si sposta sempre di più al 14 dicembre ultimo vero appuntamento dell’anno con la fed che potrebbe dare il ritmo ai mercati per il prossimo 2023.
I dati che ci giungono dai laboratori di statistica sembrano mostrare una congiuntura macroeconomica americana ancora robusta, sebbene la disoccupazione abbia fornito un primo dato in leggerissimo aumento passando dal 3.5% al 3.7% e anche l’inflazione sembra aver fatto capolino ad una potenziale inversione di tendenza con i prezzi in calo nell’ultimo mese anche nel dato core.
Tuttavia, resta sostenuta la domanda aggregata e la fiducia dei consumatori, che non accenna a rallentare, il che non alimenta la speranza di vedere un processo costante di riduzione dell’inflazione, ancor più incerto potrebbe essere il futuro se la FED dovesse fermare il suo percorso di inasprimento monetario.
Gli operatori sono divisi tra la speranza di un giro di boa nelle scelte della FED già da questo dicembre con rialzi tassi più modesti e aperture verso un 2023 meno aggressivo, ma dobbiamo constatare che al momento condizioni concrete per un’inversione netta di rotta sembrano non esserci, special modo se consideriamo che l’inflazione resta al 7.7% un valore ben lontano dall’area target del 2%, e se rimaniamo fedeli alle ultime dichiarazioni di Powell la FED dovrebbe rimanere con tassi sostenuti più a lungo di quanto si possa sperare.
Sebbene i mercati anticipino e si muovono già in un’ottica di futura ripartenza, e nostro dovere constatare che le politiche monetarie attuali se dovessero giungere ai loro obiettivi in tempi rapidi, potrebbe indicare una profonda fase recessiva per l’economia americana, e già oggi molte delle aziende big tech americane stanno correndo ai licenziamenti per ridurre i costi in previsioni di minor produzione, pertanto la strada sembra segnata!
Meno produzione mondiale, meno lavoro e meno redditi, per concludersi in una riduzione della spesa e un controllo dell’inflazione, ma tutto questo colpirà duramente famiglie e imprese, mostrando già diversi segnali anche nel mercato immobiliare, che deve già oggi fare i conti con tassi di interesse in aumento che non stimolano certo l’acquisto immobiliare.
In questo contesto i grandi operatori sembrano iniziare a scontare l’idea che il dollaro americano abbia oramai terminato il suo ciclo di grande forza , sostenuta da una mega congiuntura economica, e si lasci spazio ad altri asset che hanno pagato pesanti perdite per il 2022 e potrebbero pertanto essere interessanti occasioni per il prossimo 2023.
Procediamo con il consueto ordine per l’analisi del posizionamento dei big plaiers sui futures al cme di Chicago
-FOREX:
il mondo valutario da sempre ottimo termometro per il sentiment mondiale dei mercati finanziari, vede prese di profitto profonde sul dollaro americano, che ha dominato la scena per tutto il 2022, ed ora che si giunge alla fine di questo anno solare sembra opportuno prendere profitto e diversificare gli asset in portafoglio, con la rinascita dell’interesse verso valute come l’euro.
EURUSD
Incrementano le posizioni nette lunghe sulla moneta unica, con ben 112666 contratti long euro, rispetto ai precedenti 107599 contratti, mettendo in evidenza una spinta rialzista nell’open interest che dura da ben 9 settimane e che trova ora ampio riscontro nei prezzi di eurusd.
La spinta rialzista è ben visibile a tutti, e ora alle porte di 1.05 sembra essere necessario anche uno storno tecnico, che resta tuttavia opportunità per nuovi ingressi long potenzialmente sulle aree di 1.02 e 1.01 primi supporti tecnici da monitorare.
GBPUSD
Sebbene il sentiment resti ancora netto corto sulla sterlina, non possiamo non notare che l’interesse verso posizioni nette long sia in netto incremento da 4 settimane, portando la posizioni dei big player a -32834 contratti dalla massima esposizione netta corta di -51211 contratti vista al 21.10.2022.
Il quadro tecnico evidenzia anche in questo caso interessanti rialziste di gbpusd che dopo il break out di 1.1645 punta ora a 1.23 prima resistenza chiave, e sebbene la congiuntura macroeconomica del Regno Unito non sia certo la migliore sulla quale porre lo sguardo, dobbiamo considerare chele massicce prese di profitto sul dollaro stanno dando nuova linfa a tutte le altre majors, sterline comprese.
YEN
Riparte l’interesse anche per lo yen giapponese, dove i big players riducono ancora grandemente le posizioni nette short andando a -65842 contratti dai -102618 visti a metà ottobre.
Sebbene il posizionamento resti ancora pesantemente corto e la BOJ non abbia ancora dato il via ad un’inversione della politica monetaria, sembra ora per i big players essere di maggiore importanza un ribilanciamento dei portafogli a discapito del dollaro usa.
Il quadro tecnico di usdjpy inizia a vacillare nella sua tendenza rialzista, con un affondo importante sotto i supporti di 145.25 per approdare ora a 140.30 primo supporto di breve periodo, che potrebbe essere preludio dopo ritest di 145.25 a nuovi allunghi ribassisti.
AUDUSD
Non da meno le posizioni sul dollaro australiano che passano da -46683 a -44749 mostrando un interesse netto di 1934 contratti, segnale anche in questo caso di apertura dei portafogli verso nuovi asset dettando la fine della supremazia del biglietto verde.
Il quadro tecnico mostra un evidente dipartenza dai minimi di questo 2022° 0.62 e dopo la rottura delle resistenze a 0.6530 gli allunghi a 0.68 sembrano ora necessitare di respiri tecnici che aprono a possibili ingressi ancora in trend rialzista. Di lungo periodo.
USDINDEX
Prese di profitto per il dollaro usa, pertanto calano ancora le posizioni nette long sul futures dolaro che passa da 30193 contratti a a26854 confermando una netta inversione di tendenza per il biglietto verde che abbandona di fatto i suoi messimi e cerca ora un nuovo equilibrio nei portafogli dei big players.
Anche il quadro tecnico sembra essere molto chiaro con una struttura ora ribassista, dopo il break out dei supporti a 109. 50 e gli approdi a 105.25 , cercando ora dei ritest delle precedenti resistenze, che potrebbero offrire occasioni di ingresso ribassista a migliori prezzi per tentare rientri verso 105.00 figura prima e 101.25 poi.
-EQUITY:
Continua la divergenza tra i prezzi del comparto equity ed il posizionamento dei big players, che sebbene stiano cercando spunti per cavalcare il rally rialzista in atto, sembrano meno determinati di quanto si pensasse, con posizionamenti netti corti in aumento su tutti gli asset equity.
Se ci sarà o meno il rally di natale sarà davvero un mistero, e in ogni caso giustificare festeggiamenti rialzisti di potenziali rallentamenti economici messi in luce dai dati via via pubblicati sembra decisamente un contro senso, ma come ben sappiamo il rally di natale è in genere una pratica che ha ben poco a che fare con l’asseto economico degli USA.
S&p
Si vende ancora s&p con ben 202645 contratti netti corti, dando ancora fiducia all’idea di una potenziale recessione negli Usa in grado di rallentare l’economia a tal punto da mettere in seria difficoltà le aziende e la loro capacità di generare profitti.
Il quadro tecnico sebbene mostri interessanti ripartenze rialziste fino alle resistenze di 4020pnt, trova ora una fase di congestione con supporto a 0875 pnt, e solo una rottura ribassista di deetti livelli potrebbe riportare i prezzi sulle aree di minimo di questo 2022 passando per i 3700 pnt.
Tuttavia, se il rally di natale dovesse davvero compiersi, con l’aiuto di dati macro peggiorativi, allora la rottura rialzista di 4020 pnt potrebbe portare le quotazioni a 4173pnt.
COMMODITIES
Io mondo delle commodities festeggia la debolezza del dollaro usa, trovando nuova linfa, per iniziare un interessante rally rialzista, accompagnato da un ‘ottimo interesse long delle mani forti, che comprano dai metalli all’energy.
GOLD
Riparte l’interesse long per il gold, con un balzo a 126269 contratti long dai 82338 contratti precedenti, segnando forse il minimo open interest per questo asset, che ha pagato a caro prezzo la forza del dollaro e dei rendimenti obbligazionari.
Anche il quadro tecnico sembra dare buone speranze per un’inversione più duratura, e dopo il break out di 1725 $ ed il tentativo di approdo a 1800$ sembra ora voler impostare un nuovo trend rialzista, che dove trovare supporto nel ritest di 1723$
WTI
Inverte l’open interest anche sul wti, con posizioni nette long che ripartono a rialzo con ben 278267 contratti long, portandosi di fatto sopra la loro media a 20 periodi di 245533 contratti.
Sembra interessante il quadro tecnico che ferma le sue discese sul doppio minimo a 77$ per aprirsi a potenziali fasi di congestione e accumulo fino alle resistenze di 93$.
Sarà interessante osservare come i mercati si faranno trovare prima degli appuntamenti con le banche centrali per il termine di un interessantissimo 2022
buon trading
Salvatore Bilotta
L’INFLAZIONE CALA DAVVERO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 16.11.2022
-CONTESTO
I mercati sembrano crederci, e non solo sperarci, ma essere oramai convinti che l’inflazione abbia raggiunto il Pivot e che stia ritornando verso i livelli prefissati.
Come ben sappiamo sono diversi gli indicatori macroeconomici che ci indicano lo stato inflattivo di un paese, e il solo IPC non è certo sufficiente a fotografare il quadro nel suo insieme, e sebbene i dati del Consumer Price Index siano già sufficientemente rincuoranti per chi spera in un giro di boa, ieri ci sono state buone conferme dal dato sui prezzi alla produzione. Il Producer Price Index ha confermato un calo importante nei prezzi a monte della filiera produttiva, che si assestano allo 0.2% su base mensile e all’8% dal 8.4% su base annuale.
Si continua quindi ad avere un dollaro debole, le prese di profitto dei giorni scorsi sembrano ora consolidarsi in assenza di motivazioni valide per andare nuovamente all’acquisto di dollari USA.
Usciti stamattina ore 8.00 i dati sull’inflazione UK che trova ancora nuovi massimi al +11.1% su base annuale e al 2% su base mensile, il che chiama ancora a gran voce l’intervento della BOE che dovrà intervenire in maniera aggressiva sul costo del denaro per cercare di arginare la corsa dei prezzi. I dati Uk di ieri sul mercato del lavoro avevano già gettato le basi per possibili aumenti dei prezzi, con una revisione a rialzo dei salari, indubbio sostegno ai consumi e alla domanda. Resta tuttavia stabile il dato core con un 6.5%.
Attendiamo per oggi i dati sull’inflazione in Canada ancora ferma ad un massimo del 6.9% su base annuale, e dato altrettanto importante per oggi pomeriggio le vendite al dettaglio USA per una foto allo stato di salute della domanda aggregata, nella speranza che un rallentamento nelle vendite al dettaglio possa essere ulteriore tassello da aggiungere ad un puzzle di rallentamento economico.
-FOREX
Il mondo valutario rimane con un carattere dollaro centrico ,e le attuali prese di profitto sul biglietto verde portano dollar index a quota 106.00 al test dei supporti chiave a 105.00trascinando cosi un buon 67% dei retail in posizione long, a caccia dei minimi di periodo. Come sempre il timing di ingresso resta la chiave del trading e sebbene il dollaro abbia visto già interessanti storni ribassisti dai minimi, sembra ora improbabile rivedere nuovamente i massimi di questo 2022 e andare a caccia di posizionamenti di lungo pro dollaro potrebbe non essere la strada migliore da intraprendere al momento.
Ovvia risposta per tutte le altre majors che consolidano sulle aree attuali, eurusd a 1.04 figura sembra non voler respirare dopo il forte rally rialzista delle ultime settimane, e si proietta nel caso verso 1.0615 prima e 1.08-1.0825 poi, con il mondo retail che segue la sua strada contrarian short con un 70% attuale di posizioni corte.
Anche per la sterlina si intravede una buona forza, con il mondo retail in posizione short al 57% dal 55% di ieri sul basket sterlina, e al 63% short su gbpusd sebbene faccia ora fatica a ritestare 1.20 resistenza chiave, oltre la quale troviamo 1.22 figura.
Equilibrio per lo yen, che dopo mesi di sbilanciamento short nei prezzi e long nel sentiment retail trova ora un 56% di posizioni lunghe per il mondo retail con usdjpy fermo sotto quota 140.00 figura senza ancora trovare spunti per allunghi ribassisti che potrebbero approdare a 132.00-131.50
Piu interessanti gli sbilanciamenti sul franco svizzero con un 84% di posizioni short sul basket , il che pone usdchf a ridosso dei minimi di periodo a 0.94 figura, incapace per ora di trovare spunti utili per storni degni di questo nome.
Anche le oceaniche partono a rialzo , con il dollaro australiano che spinge i retail ad un 84% short, dal precedente 77% di ieri, ora pronto audusd ad approdi verso le aree di 0.69 prima e 0.70 poi, in linea con la correlazione diretta classica con il dollaro neozelandese, che trova i retail al 78% short da un precedente 72%.
-EQUITY
Fermi sui massimi di periodo gli indici europei, che non trovano motivi validi per dare storni ribassisti in grado di aprire le porte ad ingressi in trend.
Il dax ancora fermo sulle aree di 14300 pnt non tenta approdi a 14000 pnt primo supporto di breve periodo , sebbene sarebbe ottimale cercare livelli migliori come 13600pnt.
Gli indici americani decisamente indietro rispetto all’Europa, si trovano ora al test dei 12140 pnt per il nasdaq livello inviolato, oltre il quale si aprirebbero le porte verso 12800pnt. Sebbene la nostra aspettativa di medio periodo resti moderatamente ribassista, sarebbe di maggiore interesse trovare dinamiche di prezzo sulle aree di 11400pnt.
-COMMODITIES
Fortissimo il gold, che non cede il passo nella sua corsa rialzista, attualmente a 1780$ sembra chiaramente proiettato ai 1800$ prima resistenza chiave dove sperare in qualche storno atto ad nuovi ingressi in trend. L’attuale rally dettato dalla debolezza del dollaro e dalla debolezza dei rendimenti obbligazionari di più ungo respiro sembra creare terreno fertile per una performance interessante per il trimestre in atto sul metallo giallo.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
IL DOLLARO USA NON RIDE Più!IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 11.11.2022
-CONTESTO
I mercati sono fatti per sorprendere, e ieri non sono stati da meno con i dati sull’inflazione americana, che per la gioia di chi ha scommesso sul risk on e sul rally di natale, ha mostrato un buon segnale di ridimensionamento.
l'inflazione USa inizia a calare, sia nel dato generale che passa al 7.7% che nel dato core, che scende al 6.3%, dati che senza dubbio danno grandi speranze di una FED prossimamente meno aggressiva e disposta a rallentare la crescita dei tassi di interesse, allontanando l’ipotesi di un costo del denaro al 5%.
Tutto è ancora da vedere, la FED parlerà il 15 Dicembre e abbiamo ancora rilevazioni di dati su inflazione e del mercato del lavoro per il mese di Dicembre prima che la FED si esprima, e se è vero che il giro di boa è compiuto per l’economia americana allora dovremmo poterne aver conferma agli inizi dicembre con un dato sulla disoccupazione in aumento oltre l’attuale 3.7%.
Su un dato chiaramente di sostegno al risk on, i mercati hanno stupito con pesantissime vendite di dollari usa, che sono certo ben viste dalle restanti economie mondiali messe a dura prova da un super dollaro che le costringeva ad importare inflazione, le prese di profitto sul biglietto verde hanno generato acquisti massicci di equity, sfruttando il timore di molti operatori di non riuscire ad entrare con adeguato timing nel rally di natale , e di perdere quindi l’occasione di acquisti a prezzi ottimali, alimentando una chiara spirale di risk on e di euforia che riverbera su tutti gli asset class.
Non è da meno la reazione del comparto obbligazionario, che ha visto pesantissimi stoni dei rendimenti sovrani in tutte le scadenze, segnalando quanto l’aspettativa di un’inflazione più bassa abbia ridimensionato il comparto con una salita poderosa nei prezzi.
-FOREX
Il comparto forex in grande stravolgimento, con la caduta del dollaro USA si risveglia l’interesse per gli altri asset valutari a partire dalla moneta unica che in linea con il posizionamento delle mani forti, già più volte richiamato, ora si porta a 1.0250, con la prospettiva di approdi a 1.0350. non tarda a rispondere il mondo retail che in posizione ora lunga di dollari al 69% cerca il mean reverting anche sull’euro con un 66% shortt sul basket e un 75% short su eurusd, dando ancora una volta conferma di quanto siano controparte naturale dei big players.
Bene anche la sterlina che si spinge al test delle resistenze con timidi break out , portandosi a 1.1750 con il mondo retail short al 60% sul basket e al 68%su gbpusd.
Interessanti le dinamiche sulle valute rifugio, con lo yen in grandissimo spolvero che gode ora di una debolezza del dollaro e permette il collasso letterale di usdjpy che in due sessioni, compreso oggi, passa da 146.60 a 138.75 di minimo con il mondo retail pronto a girarsi a caccia dei minimi, dopo mesi di attesa di questo storno in posizione corta ora si riportano al 50% short sul basket yen, mentre usdjpy vede 52% corti dei retail.
Quadro medesimo per il franco svizzero che trova i retail contrarian short al 74% sul basket e al 85% long su un usdchf in caduta libera sotto i colpi di un dollaro ora debolissimo e di un super franco svizzero
-EQUITY
Il comparto azionario festeggia, con rialzi in Europa che stupiscono , il dax compie dai minimi di ottobre un +20% sovraperformando il comparto azionario americano.
Solo ieri dopo giorni di incertezza l’equity Usa prende vigore, sulla fiducia di un’inflazione in calo e di una FED che lascia alle spalle i temi da falco, si vola su ali di leggerezza con il nasdaq che si porta a 11800 punti circa area di prima resistenza chiave per il trading range che contiene i prezzi da settembre 2022. Non sarà facile rompere i livelli sopra citati, e ancora periodi di incertezze possono caratterizzare il comparto equity, e solo la FED con chiare dichiarazioni dovish potrebbe permettere il compiersi di un vero rally natalizio fino 12800 pnt.
-COMMODITIES
Non da meno il comparto commodities che festeggia la debolezza del dollaro, con un occhio speciale al gold, che trova doppia sponda in un calo poderoso dei rendimenti obbligazionari , loro diretto concorrente, il che permette al gold di lanciarsi verso 1761$ prima vera resistenza di medio periodo, livello oltre il quale un dollaro ancora debole potrebbe aprire la strada a 1807$. Ancora una volta la FED giocherà un ruolo chiave per il futuro del dollaro americano in un mercato ancora fortemente dollaro centrico, che spera ancora di veder tornare a volare le colombe tra la FED
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
GBP USD ComprarePunto di entrata raggiunto in fase di retest. Prevedo un LONG fino a zona designata.
Questa nuova strategia mi sta portando buonissimi frutti.
FATE COME ME: In ogni investimento voi rischiate un massimo del 10% del vostro capitale. Quando l'investimento va male perderete appunto il 10% del vostro capitale, ma quando l'investimento andrà bene guadagnerete il 20% del vostro capitale.
Fidatevi, ottimi risultati.
Esempio: HO INVESTITO 1000 euro. In ogni investimento voi comprate un numero di lotti tale che se raggiungete lo STOP LOSS perdete al massimo 100 euro. Ma se invece raggiungete il TAKE PROFIT che equivale al doppio dello STOP PROFIT, voi guadagnerete in un singolo investimento 200 euro.
Ci potranno essere più investimenti al giorno. Seguitemi se vi fa piacere.
Cordialmente.
Andrea Russo.
OCCHI SULL’INFLAZIONE USAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.11.2022
-CONTESTO
Siamo giunti al dato chiave di questa settimana di contrattazione, l’inflazione USA, che per il dato generale è atteso al +8.0% rispetto al precedente +8.2%, ma teniamo ben presente che sono già diverse rilevazioni che il dato generale cala, grazie ad un forte rientro dei prezzi dell’energy, mentre sale il dato core, ovvero privo di food ed energy, passando al +6.6% massimo degli ultimi 20 anni.
La corsa dei prezzi al netto delle componenti energy e food, mostra ancora una robusta domanda aggregata, con gli americani che tendono a spendere ancora senza timore dei prezzi in salita, il che porta la FED a mantenere toni aggressivi nelle sue politiche monetarie.
La speranza ora deriva dal mondo del lavoro che sembra iniziare a scricchiolare, con una disoccupazione al 3.7% , di certo ancora molto bassa, ma che sembra iniziare un cammino in salita dato le ultime notizie di grandi licenziamenti anche nelle grandi multinazionali americane come Meta e Apple, il porterebbe a credere in primi reali effetti delle politiche monetarie della FED su aziende, e su famiglie che dovranno a questo punto rivedere le loro spese e consumi.
La chiave come sempre è il timing, non sappiamo quanto tempo ci vorrà e la nostra unica possibilità sarà seguire i dati che di volta in volta ci mostreranno il quadro della congiuntura macroeconomica amerciana.
Alla luce di quanto detto, se oggi i dati dovessero mostrare inflazione in calo , si potrebbe assistere ad una nuova fiammata del comparto equity alimentato ancora sia dal rally di fine anno che dalla speranza di una FED meno aggressiva che sia non lontana dal Pivot.
Viceversa un dato ancora superiore alle attese, sarebbe una doccia fredda per gli operatori, che si vedrebbero costretti ancora una volta a scaricare le scommesse rialziste fin qui intraprese, ma la verità si saprà solo dopo la pubblicazione del dato, come sempre ricordiamo che i mercati sono fatti per sorprendere.
-FOREX
Il comparto valutario vede la tenuta dei supporti per il dollaro americano, che non trova spunti per rompere 109.50 e allungare a nuvi minimi per questo novembre 2022, tornando ancora una volta nel canale lateral ribassista che contiene i prezzi dai massimi del ottobre 2022 a 114.80.
Rispondono al mercato chiaramente dollaro-centrico tutte le altre majors, con l’eurusd che storna dalla parità verso gli attuali 0.9980 e trova i primi supporti dinamici nella mm21 periodi daily a 0.9950,mentre resta piu stabile la sterlina che ha già in precedenza pagato la forza del biglietto verde rimanendo sotto le resistenze di 1.1645
Stornano anche le oceaniche con il dollaro neozelandese che non riesce a rompere a rialzo la mm100 periodi daily e torna a testare 0.5850 aprendo cosi la strada a potenziali nuovi ribassi, se il dollaro dovesse trovare nuova linfa rialzista dai dati di oggi.
-EQUITY
Il mondo azionario trova ancora forza nel comparto europeo con il dax che attacca i massimi di 13650 pnt e sembra non avere motivazioni per dei ribassi strutturali che lo portino al test dei suppporti a 13440 pnt, mentre l’america paga con maggiore pesantezza le aspettative del dato odierno, con il nasdaq schiacciato a 10861 pnt non lontano dai primi supporti a 10700pnt in una compressione di volatilità che lascia poco spazio alle direzionalità
-COMMODITIES
Per le commodities pesa ancora il recupero del dollaro americano, che schiaccia nuovamente il comparto energy, con il wti a 85.25$ oramai sotto la trend line supportiva che congiungeva i minimi dal 26 ottobre 2022aprendo la strada a ulteriori ribassi fino 82.45$
Reggono meglio i metalli, con il gold non lontano dalle resistenze a 1723.50$, ma solo un dollaro debole e tassi obbligazionari in calo potrebbero portare questo asset a rompere le resistenze e allungare fino 1761$, in caso contrario dovremmo valutare ancora i supporti a 1680$ come possibile approdo.
Attendiamo dunque i dati sull’inflazione Usa di oggi ore 14.30, per scoprire lo stato dell’economia americana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
SI DANZA TRA SPERANZA E PAURAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 07.11.2022
-CONTESTO
Inizia una nuova ottava di contrattazione, che avrà come focus ancora una volta i dati sull’inflazione americana, attesi per giovedi prossimo.
Delicato l’equilibrio attuale dei mercati, che oscillano tra i rialzi guidati dalla speranza di un giro di boa delle banche centrali, supportati dai dati di una disoccupazione in aumento e le notizie di tagli ai dipendenti da parte delle grandi aziende americane come Meta, ed Apple che ha annunciato la riduzione di produzione di IPhone, e dall’altro lato i ribassi dominati dal timore che l’inflazione possa non essere giunta al suo massimo e che la FED possa portare i tassi di interesse verso i massimi del 5%.
Sarà dunque decisivo il dato di giovedi per proiettarci verso la riunione della FED di dicembre con le idee più chiare su quelle che potrebbero essere le prossime decisioni di Powell.
-FOREX
Il mercato valutario mostra i primi segnali di una possibile inversione della super forza del biglietto verde, che sebbene resti ancora preda delle dichiarazioni future della FED, trova ora prese di profitto importanti da parte delle mani forti e posizionamenti invece lunghi da parte dei traders retail che si portano al 57% long sul basket dollari.
L’inversione di sentiment sul dollaro condiziona special modo la moneta unica, dove i retail si portano al 64% short, con l’appoggio delle mani forti che si posizionano invece netti lunghi con oltre 100 000 contratti, segnale importante per eventuali ripartenze rialziste.
La debolezza del dollaro e la forza dell’euro portano eurusd alle porte della parità a quota 0.9990, pronto per allunghi rialzisti più importanti fino alle aree di resistenza poste a 1.0095 prima e 1.0180 poi.
Anche le sterline vedono un avvio di ottava brillante, con gbpusd che attacca 1.1460 prima resistenza lungo un eventuale cammino rialzista, in attesa che il giorno 17 il nuovo PM esponga i dettagli di quello che sarà il nuovo piano fiscale per il Regno Unito. Il posizionamento retail resta tuttavia pesantemente long con un 68% di rialzisti sul basket sterline, ed un più modesto 51% long su gbpusd.
Ancora stabilmente long i retail sullo yen con un 62% di posizioni rialziste, che attendono i segnali chiari della BOJ per inversioni nette del percorso della valuta nipponica.
Interessante la pressione ribassista dei retail sul dollaro neozelandese che vede i retail al 74% short, rispetto al 69% di venerdi, segnale chiaro di potenziali allunghi rialzisti oltre le attuali resistenze poste a 0.5950, per tentare approdi fino alle aree di 0.60 figura prima e 0.6150 poi.
-EQUITY
Il comparto azionario trova l’europa in grande forma, tanto da generare performance settimanali e mensili di gran lunga superiori a quelle americane. Il comparto equity Usa resta maggiore preda delle incertezze sul futuro delle politiche economiche e di quanto la congiuntura macroeconomica possa reggere l’urto di continui rialzi tassi.
Il nasdaq punta ora tuttavia a rompere le resistenze poste a 10940 pnt per tentare allunghi verso 11000 prima e 11200 poi.
Anche SP500 sembra aver trovato una impostazione rialzista più chiara e punta ora ai 3800 pnt pronto per allunghi rialzisti fino 3850 pnt.
-COMMODITIES
Il mondo delle commodities trova il gold in grande spolvero, sia per la debolezza della moneta unica che per il rallentamento nella corsa a rialzo dei rendimenti obbligazionari.
Ci troviamo ora a ridosso delle resistenze a 1680$ ed in caso di break out rialzista potremmo assistere ad allunghi maggiori fino 1723$ prima e 1754 poi.
Vedremo la partenza di questa ottava con l’arrivo degli americani in una sessione comunque prima di grossi market movers
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
LE MANI FORTI RUOTANO I PORTAFOGLI A FAVORE DELL’EUROANALISI COT REPORT del 06.11.2022
-CONTESTO
Ci lasciamo alle spalle una settimana non priva di novità sui mercati finanziari, caratterizzati sia dai dati sull’inflazione Europea, ancora una volta in rialzo al 10.7%, che dal focus principale che è stata la riunione della FED di mercoledì scorso, per concludere la settimana con i dati sulla disoccupazione USA.
La FED come da attese ha alzato il costo del denaro di 75Bp, portando il tasso definitivo al +4.00%, dato abbastanza scontato del mercato che ha risposto inizialmente con una discesa del dollaro Usa e un recupero delle borse, nella speranza che Powell desse future prospettive dovish per la riunione di dicembre.
La speranza di un rallentamento nel rialzo dei tassi Usa ha guidato le ultime settimane gli operatori di mercato che hanno comprato listini mondiali dando speranza e fiducia ad un rally di fine anno, ma Powell ancora una volta gela i mercati, dando una chiara indicazione sulla futura necessità di contrastare un’inflazione forse non ancora giunta ai massimi.
Il tasso finale del 4.25-4.75% che per molti operatori era visto come il tasso di equilibrio oltre il quale la FED non sarebbe andata, perché sufficiente a controllare l’inflazione, è stato spazzato via dalle parole di Powell che ha lasciato aperta la porta di un trasso anche oltre il 5% la dove l’inflazione fosse ancora alta e si rendesse necessario intervenire ulteriormente.
Tengono ovviamente presente che hanno già messo in campo diversi rialzi tassi e che l’effetto potrebbe aversi tra qualche mese, e pertanto rimarranno vigili sui dati congiunturali che verranno pubblicati.
I mercati ancora una vota sono stati delusi!
Partono le vendite copiose sull’equity americana che torna a puntare i minimi di questo 2022 in un due giorni di ribasso, frenato solo dall’attesa dei dati sul mercato del lavoro Usa.
Ancora una volta i NFP tornano protagonisti, come non accadeva da anni, la speranza di vedere una disoccupazione in rialzo, che possa portare ad un calo dei redditi, e quindi un rallentamento della domanda ed in fine dell’inflazione, da nuova linfa ai rialzisti, che stavolta hanno visto realizzati i loro desideri!
La disoccupazione inizia a salire e passa dal +3.5$ al +3.7% scatenando la vendita di dollari USA e l’acquisto di equity.
Un venerdi dettato dalla volatilità, che vede gli indici americani muoversi nell’ordine dei 200-300pnt e il dollaro stornare pesantemente e dare spazio alle altre majors del comparto fx.
Ma procediamo come di consueto per questa rubrica dedicata all’analisi del posizionamento delle mani forti.
-FOREX:
il mercato valutario inizia a vedere cambiamento nei portafogli dei big plaiers che sembrano intenzionati a prendere profitto sul dollaro Usa oramai non più in grado di generare ulteriori spinte rialziste, mentre si predilige la moneta unica che ancora sotto la parità resta un’alternativa interessante da sfruttare contro il biglietto verde. Se le prese di profitto sul dollaro dovessero concretizzarsi in movimenti più copiosi allora le valute predilette potrebbero confermarsi nell’Euro e nel dollaro Neozelandese a stare ai dati sul posizionamento del cot report
EURUSD
Balzano a rialzo le posizioni long euro, che passano a 105790 dalle precedenti 74909, dando cosi chiara indicazione nel sentiment delle mani forti sulla valuta unica.
Il quadro tecnico mostra una buona sequenza a massimi e minimi crescenti nel medioperido,con chiusure sopra la media veloce a 21periodi e la possibilità di allunghi a 1.009, prima resistenza oltre la quale poter vivere allunghi a 1.0375 prima e 1.0775 poi.
GBPUSD
Meno brillante la sterlina che vive ancora una congiuntura macroeconomica provata dall’inflazione alta, dal bisogno di politiche fiscali rigide e da una BOE che procede senza freni a politiche economiche aggressiva, composte da rialzi tassi, giunti al 3% e da una riduzione di bilancio aggressiva, con la vendita netta di obbligazioni sovrane.
Le mani forti restano pertanto nette corte con 44836 contratti , e con un quadro tecnico molto pesante ancora , con i prezzi sotto le resistenze poste a 1.1650 prima e 1.1575 poi. Non possiamo parlare di inversioni prima di giungere a 1.22 figura vera resistenza tecnica , mentre i primi supporti si collocano a 1.0940 ,oltre i quali potremmo assistere a ribassi importanti anche sotto 1.06.
YEN
Migliora il sentiment sullo yen che vede questa settimana una ricopertura di ben 25000 contratti, portando cosi le mani forti a 77620 contratti corti, con un open interest settimanale che non si vedeva del giugno 2020 prima di un passaggio a posizioni nette lunghe.
Il quadro tecnico resta ancora profondamente indeciso, con i prezzi fermi sopra i supporti di breve di 145.25, area di confluenza con la mm21 periodi .
Solo il break out di dette aree potrebbe determinare allunghi ribassisti importanti fino alle successive aree suportive poste a 140.40 primae 139.25 poi.
USDINDEX
Partono le prese di profitto sul dollaro americano, con le mani forti che riducono ancora la loro posizione long netta e la passano a soli 29788 contratti, portanto nubi di incertezza sulla forza del biglietto verde, che potrebbe a questo punto essere giunto al giro di boa , sebbene la FED possa ancora alzare i tassi di interesse, ma tutto è nelle mani dei dati macroeconomici che saranno pubblicati da qui a dicembre.
Il quadro tecnico sembra mostrare ora un dollaro non più in grado di generare allunghi rialzisti, sopra i massimi di 114.80 con i prezzi che provano a rimanese sotto la media mobile a 21 periodi. Al momento la configurazione di flag ribassista non da ancora chiare indicazioni di nuovo trend discendente, che potrebbe essere confermato solo dal break out di 109.50 prima e 108.20 poi, per poi ripiegare a 105.0 figura.
-EQUITY:
il comparto equity, che resta in alta volatilità sembra aver trovato per questo 2022 i suoi minimi, e sebbene le parole di Powell abbiano raggelato i tentativi rialzisti di più ampio respiro, ora le speranze di una disoccupazione in aumento sembrano dare sostegno ai prezzi che restano sopra i supporti di medio periodo.
S&p
Si ricoprono posizioni short di SP dove le mani forti si portano a 175063 contratti corti, con una ricopertura di ben 44039 contratti nella sola settimana trascorsa.
Il quadro tecnico sembra per il momento dare fiducia alle aree di 3700 pnt come supporto di breve, che potrebbe lancoare i prezzi verso le reisistenze di 3925 pnt prima e 4173 poi.
Presto per gridare alle inversioni, ma certo è che il clima di vendite sembra essersi placato dando al mercato un nuovo temporaneo equilibrio sui minimi di questo 2022.
Vedremo con le elezioni MId Term in Usa e i dati prossimi dell’inflazione quale sarà l’aspettativa che si crea per le chiusure di questo 2022
buon trading
Salvatore Bilotta
“IO SPERIAMO CHE LA DISOCCUPAZIONE SALE!”IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 04.11.2022
-CONTESTO
Volge al termine un’ottava di contrattazioni incentrata ancora una volta alle banche centrali, prima l’RBA con un rialzo timido di 25BP, poi la FED super hawkish con un rialzo da 75Bp e apertura a ulteriori spinte rialziste anche per la riunione di dicembre 2022, e ieri infine la BOE che segue i cugini americani in un rialzo da 75Bp per contrastare l’inflazione dilagante.
Diverse le economie in esame e diverse le congiunture macroeconomiche dei tre blocchi in esame, da un lato l’America , con una congiuntura ancora robusta, forte domanda aggregata, e disoccupazione ai minimi storici, e sebbene i PMI mostrino un settore manifatturiero in rallentamento , le vere ripercussioni nell’economi a reale sembrano tardare ad arrivare, il che da spazio alla FED di agire con energia al rialzo tassi per contenere un’inflazione record che resta priorità assoluta per la banca centrale anche a costo di eventuali recessioni.
Dall’altro lato il Regno Unito, decisamente più fragile, in chiara recessione, con un’inflazione oltre il 10% forte deficit di bilancio, e una BOE ancora più aggressiva della FED se si considera l’inizio delle vendite nette di obbligazioni sovrane già messo in atto in questa settimana. Oltre a dover contrastare un’inflazione record con politiche economiche rigide ed aggressive, il Regno Unito si troverà a fare i conti con politiche fiscali pressanti per imprese e famiglie nel nuovo piano introdotto dal cancelliere Hunt e dal nuovo PM Sunak, ma sembra essere un male necessario.
Cosi con due politiche ugualmente aggressive, da un lato il dollaro si rafforza e dall’altro la sterlina si indebolisce!
La fiducia nell’economia americana resta da sempre un mantra nelle serie storiche di recessione mondiale, mentre la difficile congiuntura UK mette seri dubbi sui tempi di uscita dalla fase di recessione, il che porta molti investitori fuori dagli asset UK
Sebbene le decisioni siamo chiare da parte delle banche centrali, oggi avremo focus sul mondo del lavoro USA, e mai come prima le speranza sono riposte in una salita della disoccupazione!
Per quanto possa sembrare assurdo, ma gli operatori ben sanno che l’unica strada per vedere calare l’inflazione Usa e quindi sperare in una Fed meno aggressiva, è riposta solo ina disoccupazione in aumento, così da colpire pesantemente i consumi e la domanda aggregata.
Se questo circuito non inizia la sua ruota, difficilmente la morsa della FED si allenterà, pertanto … io speriamo che la disoccupazione aumenta!
-FOREX
Il mondo valutario resta incentrato al dollaro centrismo, con il biglietto verde che non trova ora la forza necessaria a rompere a rialzo le resistenze chiave poste per dollar index a 113.50 prima e 114.75 poi, rimanendo all’interno di un canale lateral ribassista che lascia pensare ad un dollaro stanco e prnto a maggiori prese di profitto. Il mondo retail che ha venduto in mean reverting la salita degli ultimi giorni, si porta al 63% short dal 60% di ieri sul basket dollari.
Lo sbilanciamento è evidente su tutte le majors, con eurusd con i retail al 64% long dal 59% di ieri , cosi come il cable con un 64% long dal 53% di ieri.
Salgono anche usdchf e usdcad, che vedono ingressi contrarian per i retail al 74% short per usdchf e al 62% su usdcad, entrambi gli asset su interessanti aree di resistenza, che se rotte a rialzo potrebbero dare importanti allunghi rialzisti in scia con la forza del biglietto verde.
-EQUITY
Il comparto azionario a partire da quello americano, sembra aver già esaurito il pessimismo seminato dalla FED due giorni orsono, e sebbene i mercati siamo tornati non lontano dai minimi di questo 2022 non pare esserci ulteriore spinta ribassista in questa sessione europea tale da garantire allunghi oltre i minimi.
Il nasdaq ha trovato supporto a 10700 pnt, e al momento fativa a rompere detto supporto e guarda con simpatia ai massimi di 10900 prima e 11000 poi.
Anche l’SP500 al momento segna candela inside nei prezzi di eri compresi tra 3700 e 3800 pnt, senza dare ulteriori indicazioni di trend.
Il dax che sembra essere uno degli indici mondiali migliori tiene le aree di massimo relativo a 13300 pnt, puntando alle resistenze di 13440 pnt.
-COMMODITIES
Il mondo della commodities è nel suo insieme senza direzionalità ancora con candele nettamente inside su base daily, a aprtire dai metalli con il gold fermo a 1646$ sopo il test dei minimi a 1620 non ha trovato forza per rompere a ribasso i minimi e allungare verso nuovi lidi.
Spolvero per il comparto energetico con il wti che recupera area 90$ e sembra voler attaccare 93$ prima vera resistenza di questo asset, mentre resta decisamente inside il NGAS che resta fermo a 6.25$ e solo una ripartenza oltre i 6.40$ potrebbe dettare una vera e propria ripartenza rialzista
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attesi oggi i dati sull’occupazione USA, con la speranza di veder salire la disoccupazione oltre l’attuale livello di 3.5% per sperare in un raffreddamento dell’economia USA
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
LA FED RESTA HAWKISH E IL DOLLARO RIPARTEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 03.11.2022
-CONTESTO
Tutto come da attese per la riunione di ieri della FED che ha portato il costo del denaro al 4% con un rialzo di 75Bp. Un dato già scontato che ha poco sorpreso i mercati e gli operatori che guardavano con maggiore interesse alle dichiarazioni di Powell per le future decisioni della FED nella speranza che a Dicembre e poi per il 2023 si potessero aprire spiragli da colomba nelle politiche economiche, confermando cosi il rally di speranze rialziste che aveva guidato il mercato negli ultimi giorni, ma nostro malgrado cosi non è stato!
Powell fermo nella sua linea ha dichiarato che non è ancora giunto il momento di parlare di tagli dei tassi, che l’obbiettivo resta contenere l’inflazione , senza se e senza ma, e al momento non ci sono evidenze che l’inflazione stia regredendo, come mostrano i dati del PCE e IPC core.
Sebbene abbia accennato che alla prossima riunione di Dicembre saranno rivalutati i dati della congiuntura macroeconomica al fine di prendere le migliori decisioni, non si è mostrata nessuna vera porta di speranza rialzista per l’economia che trona ad essere sotto pressione dalla banca centrale americana.
Torna cosi la forza del dollaro americano già ieri sera al termine della conferenza stampa e come da copione le borse sono crollate, in un gelo di speranze distrutte che avevano giudato l’anomalo rally delle ultime sedute, portando cosi ancora una volta gli indici americani non lontano dai minimi di questo 2022.
La palla ora passa alla BOE che oggi è chiamata alla decisione dei tassi di interesse, e il copione sembra essere il medesimo, ovvero la necessaria lotta all’inflazione, il bisogno di portare i tassi sui massimi degli ultimi 30 anni, con un rialzo da 75BP, tuttavia la differente congiuntura economica del paese, molto più fragile e preda delle prossime politiche fiscali di Hunt e Sunak, potrebbe indurre la BOE a decisioni più morbide, con rialzi di soli 50Bp, ma anche in questo caso le speranze restano tali e solo dopo aver letto i dati e ascoltato Baily potremmo davvero definire il futuro della Sterlina
-FOREX
Il comparto valutario non poteva che trovare nuova forza da aprte del dollaro usa, che torna ad aggredire le resistenze a 112.50, guardando ancora con simpatia a 113.50 prima e 114.50 poi, trascinando inesorabilmente il mondo retail in posizioni di mean reverting short al 61%, segnale di potenziali allunghi rialzisti.
La risposta delle majors non è tardata ad arrivare, giu euro, sterlina ed oceaniche senza freni.
Eurusd torna ad aggredire i supporti a 0.98, per puntare ai minimi di 0.9750 prima e 0.96 poi, con i retail che si portano al 60% long, a caccia dei minimi come da copione.
Medesimo scenario per la sterlina, che in termini percentuali perde anche di più, portando il cable a 1.1350 in un chiaro trend ribassista composto da massimi e minimi decrescenti netti, con i retail che incalzano gli acquisti con un 54% long
Torna la forza dello yen giapponese che a sorpresa reagisce dai minimi e tiene il passo con il dollaro USA mantenendo grande stabilità per usdjpy a 147.75, e mostrando forti prese di profitto per il mondo retail sul basket yen che passa al 57% long dopo lunghe esposizioni oltre il 60%, segnale che il sentiment potrebbe ben presto invertire su possibili rialzi dello yen, quindi massima attenzione per questo asset.
Cadono anche le oceaniche, con il dollaro australiano che arriva a 0.6325 pronto per nuovi allunghi ribassisti fino alle aree di 0.6250-0.62 figura e con i retail che spingono contrariana al 74% long a caccia dei minimi su questo basket.
Sebbene nzd sia più tonico di australia , ben poco può fare contro il biglietto verde e inizia cosi a cedere terreno testando le aree di 0.58 figura prima e aprendosi ad affondi verso 0.5750 con i retail ancora esposti short al 74% sul basket , mentre per il cambio contro dollaro non resistono alla tentazione di posizioni mean reverting e si portano al 53% long.
-EQUITY
Ben poco da fare per il comparto equity, deluso ampiamente da Powell, che distrugge le speranze rialziste e porta il Nasdaq nuovamente sotto quota 11000 pnt a 10900 pronto per nuovi allunghi ribassisti verso i minimi di questo 2022
Medesimo quadro per l’s&P che rompe di forza i minimi di 3780 pnt e parte ora per un nuovo rally ribassista a caccia dei minimi di 3640 pnt
Borse europee più toniche , con il dax on lontano dai massimi di 13400 a 13150 pnt, mostrando chiaramente gli effetti benefici di una politica ancora meno aggressiva della BCE, che resta molto dietro la curva e dietro il faro mondiale che è la FED
-COMMODITIES
Nulla da fare per i metalli, a partire dal gold che soffre la duplice forza del dollaro e del comparto obbligazionario ancora in grande spolvero, pertanto si attaccano i supporti a 1630$ pronti ad approfondire i 1620 prima e 1610 poi
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attesi per oggi i dati UK, pmi in primis e poi indiscussa attenzione alla BOE e alle decisioni sui tassi di interre per le 13.00 di oggi.
buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta Trader
-----------------------------------------------------------------
FUTURO DA COLOMBA O DA FALCO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 02.11.2022
-CONTESTO
Il giorno della FED è arrivato e l’attenzione degli operatori è tutta rivolta agli eventi di questa sera, alle ore 20.00 Powell darà indicazioni non solo sul rialzo tassi, che sembra oramai scontato essere di 75Bp. ma cosa più importante, saranno le prospettive che si daranno sulle prossime riunioni di Dicembre e da li per il nuovo anno di contrattazione.
Il futuro per la FED potrebbe essere ancora in linea con le decisioni hawkish che hanno dominato questo 2022, sempre se l’inflazione resti elevata e la congiuntura macroeconomico rimanga tonica, a questo scopo sarà interessante analizzare i dati di venerdi sul mercato del lavoro USA.
Tuttavia se la FED dovesse dimostrarsi ancora molto aggressiva anche per le prospettive future, deludendo le aspettative di un giro di boa delle politiche monetarie verso una linea più accomodante , i mercati potrebbero scontare pesanti ribassi nel comparto equity, dando nuovo lustro al dollaro americano che ha vissuto negli ultimi giorni interessanti prese di profitto.
Viceversa se Powell dovesse allinearsi ai timori di una eccessiva aggressività da parte della banca centrale nei confronti dell’economia reale, dando cosi sostegno alla teoria di essere giunti oramai al tasso di equilibrio e di conseguenza all’esigenza di rallentare il ritmo dei rialzi tassi, i mercati potrebbero festeggiare con importanti rialzi dando fiducia al rally in atto che potrebbe essere preludio al famoso rally di natale.
In tal caso anche le prese di profitto sul dollaro potrebbero diventare copiose, e maggiormente giustificate dato i livelli ai quali si è giunti con il dollaro in questo 2022, il che porterebbe ad interessanti recuperi delle majors.
-FOREX
Per il comparto forex si denota attesa per le dichiarazioni di questa sera, con un dollaro che resta fermo a 111.50, senza per ora generare nessuna direzionalità.
Fase di neutralità che si rispecchia anche sull’euro, che rimane non lontano dalla parità a 0.99 figura in attesa di sapere il futuro del biglietto verde.
Leggeri ribassi per la sterlina, che gode di indecisione contro il dollaro, ma che vede invece interessanti ribassi contro le altre majors, dopo che la BOE ha dato inizio alla vendita netta di Gilts ieri pomeriggio.
Il mondo retail in ovvia conseguenza, si mantiene neutrale con un 52% long sul baske euro , al 57% short dollari usa e al 57% short sterline.
Di maggiore interesse lo yen giapponese, che in una giornata di timido recupero dai minimi, porta i retail a ridurre le esposizioni long che passano al 61% dal precedente 64%
Respira anche il franco svizzero, che porta i retail a chiusure di posizioni long, che passano dal 64% di ieri al 56% attuale.
Resta spinta la decorrelazione tra australia e nuova zelanda, con il dollaro australiano ancora in forte ribasso , tanto da portare i retail ad acquisti fino al 74% dal 68% di ieri, mentre la spinta rialzista del dollaro neozelandese vede il 79% short dal 66% di ieri.
La forte decorrelazione tra i due asset porta interessanti eccessi sul cross audnzd, con un 91% long di posizioni retail dopo la forte discesa dai massimi di questo 2022.
-EQUITY
Il mondo azionario aspetta le parole della FED rimanendo dsotto le resistenze per gli indici maggiori, con il asdaq sotto 11.600 e la resistenza chiave a 11800pnt.
Se stasera la FED dovesse dimostrarsi più hawkish del previsto per il prossimo futuro , non si escludono importanti ribassi fino al ritest dei minimi , prima a 11000pnt per poi giungerte a 10500pnt.
Tuttavia non possiamo escludere lo scenario opposto, con una FED accomodante che si apre ad un rallentamento dei rialzi tassi, il che aprirebbe rialzi fino a 11800 pnt prima per poi dare fiato a maggiori ed importanti spinte rialziste.
Lo scenario resta similare per l’SP che sembra voler puntare a 3800pnt come primo supporto chiave in caso di ribassi, mentre le prime aree di resistenza si collocano a 3950-4000pnt.
-COMMODITIES
Per le commodities energy, poco interesse per il wti, che rimane sotto i 90$ in una chiara compressione dei prezzi , con massimi e minimi inside dai massimi di agosto 2022. Troviamo a tal proposito i primi supporti a 82$ mentre le resistenze a 93$
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Oltre all’appuntamento con la FED oggi si sono letti i dati ADP Usa che mostrano ancora un fortissimo mercato del lavoro con 239K nuovi posti di lavoro.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
NUBI PER LA STERLINA E LA BANK OF ENGLANDIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 01.11.2022
-CONTESTO
Entriamo nel vivo di una settimana ricca di market movers, primo fra tutti e non in ordine temporale, l’appuntamento con la FED di domani 2 Novembre, che potrebbe generare non poca volatilità sui mercati che aspettano indicazioni più chiare sulle future mosse della banca centrale, dando oramai per scontato il prossimo rialzo da 75Bp, ma non cosi certa l’azione di Dicembre 2022.
Altro market mover chiave per la giornata di oggi, sarà la BOE, che dovrebbe avviare la vendita netta di Gilts, le obbligazioni sovrane, che sono state accumulate nel bilancio , special modo durante il periodo pandemico per sostenere le esigenze e le emergenze del paese.
Allo stato attuale delle cose, la BOE dovrà svendere i titoli obbligazioni, mettendoli all’asta a prezzi più bassi di quanto li ha pagati, generando cosi una perdita oramai certa nel bilancio delle casse del tesoro.
Un fardello in più da gestire per il PM Sunak, che dovrà insieme al cancelliere Hunt presentare il nuovo piano fiscale entro il 17 novembre, ma sembra già evidente chela pressione fiscale salirà mettendo a dura prova i cittadini britannici, già alle prese con l’inflazione a doppia cifra in un contesto economico asfittico, di scarsa produttività e peggiori esportazioni, secondo gli ultimi dati PMI.
La BOE attesa questa settimana per un nuovo rialzo tassi da 75Bp, potrebbe vedersi costretta a toni meno aggressivi, per controllare l’eventuale instabilità che potrebbe crearsi oggi con la svendita dei Gilts, consapevole quindi che è un territorio inesplorato, che va oltre le consuete manovre di rialzo tassi a cui le banche sono oramai abituate.
Cosa potrà accadere sarà monito per la FED così come per le altre banche centrali occidentali che sono prossime alla vendita nette di obbligazioni sovrane.
-FOREX
Le attese per le banche centrali portano ad un sostanziale equilibrio nel mercato fx, con il dollaro ancora ago della bilancia, che tuttavia non riesce ad esprimere direzionalità.
Dollar index al momento resta sotto le aree di resistenza di breve di 112.00, dettando il ritmo di una sessione di debolezza, portandosi ora al test di 110.75 per probabili allunghi fino 109.50. il sentiment retail al momento resta neutro con un 53% short, che rispetto al 57% di ieri mette in evidenza una profonda incertezza.
Equilibrio anche per la moneta unica che resta non lontano dal livello di parità a 0.9925, sulla media a 21 periodi daily creando tuttavia una buona struttura a massimi e minimi crescenti su base daily, che potrebbe vedere allunghi rialzisti interessanti fino alle aree di 0.1 e 1.02.
Il mondo retail si mantiene al 51% short sul basket euro, ed in perfetto equilibrio su eurusd, senza dare per ora grandissime indicazioni.
Calano le posizioni short sulla sterlina, che passano dal 56%di ieri al 58% attuale, ponendo ancora una volta in equilibrio il sentiment degli operatori in vista degli eventi di oggi pomeriggio.
Unici sbilanciamenti interessanti restano lo yen giapponese con un 62% long, sebbene in calo dal 65% di ieri e un 70% long sul dollaro australiano in linea con il 71% di ieri.
-EQUITY
Prosegue la fase di risk on delle borse occidentali, con il dax che si porta sui massimi di 13400pnt e sembra oramai lanciato a testare i 13550 area di resistenza chiave per determinare una vera inversione di tendenza. Al momento la linea morbida intrapresa dalla BCE sembra dare fiato all’azionario europeo, sebbene le prospettive dell’economia reale sono tra le peggiori degli ultimi 20 anni.
Stabili le borse americane, che dopo una giornata di ribassi modesti, sembrano voler recuperare in pre-market con il nasdaq che aggredisce gli 11630 pnt, livello oltre il quale si aprono strade rialziste fino gli 11800 pnt.
Più tonico al momento l’S&P che si trova in pre-market già alle porte dei 3925 pnt massimo di ottobre, pronto per interessanti allunghi rialzisti che potrebbero portare fino alle aree di 4000pnt.
Attendiamo oramai l’intervento della BOE e della FED di domani, per capire quale nuova direzionalità ci accompagnerà nel finire di questo 2022
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
-----------------------------------------------------------------
SPERANZA E PAURA DOMINANO IL MERCATOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 31.10.2022
-CONTESTO
Mercati altamente volatili si apprestano a vivere un’altra ottava ricca di market movers che possono ancra destabilizzare il sentiment degli operatori, prede di continui cambi di direzionalità.
Due le forza chiave in campo, da un lato la speranza che le banche centrali abbiano raggiunto il tanto ambito tasso di equilibrio, e che sia dunque giunto il tempo delle pause per i falchi, e dall’altro lato la paura che l’inflazione possa proseguire le sue spinte rialziste e costringere le bance centrali a nuove azioni hawkish nelle politiche monetarie senza dare respiro all’economia reale.
I dati che sono stati pubblicati la scorsa settimana dalle trimestrali USA sembrano dare supporto alle teoria che oramai i primi effetti delle scelte della FED sull’economia reale inizino a mostrarsi , ma a dare conferma saranno i dati sull’occupazione in pubblicazione questa settimana, oltre all’appuntamento con la FED che tuttavia dovrà dichiararsi prima della pubblicazione dei famosi NFP.
Continua la fase di alta volatilità dei mercati, che potrebbero ancora mostrare affondi ribassisti là dove la FED dovesse mostrarsi più aggressiva di quello che si pensa, sebbene il prossimo rialzo tassi di 75Bp è oramai già scontato, ma si guarda come sempre alle prospettive future, alla possibilità di un modesto intervento per la riunione di Dicembre , il che aprirebbe le porte ad un 2023 più dovish pronto a regalare buoni recuperi per il famoso rally di natale.
Per la settimana che si sta aprendo, grandi attese anche per la BOE, che dovrebbe ricorrere ancora a rialzi tassi da 75Bp, ma che trova ora grande incognita nel piano fiscale del nuovo cancelliere Hunt, il quale sembrerebbe disposto ad implementare politiche più rigide con maggiori livelli di pressione fiscale per risanare il paese. Si creano quindi possibilità di una BOE più morbida , intenzionata a non aggravare la già difficile condizione del paese, ricorrendo quindi ad un rialzo tassi più modesto.
-FOREX
Il mondo valutario è alle prese con il focus dollari Usa che nelle ultime sedute ha lasciato spazio ad interessanti respiri, in parte possiamo dire anche dovuti, sia per motivi prettamente tecnici che macroeconomico, vista la notevole pressione che sta generando a livello globale un super dollaro, che dovrà trovare in una congiuntura macroeconomica USA in rallentamento la giusta motivazione per costruire respiri più profondi.
Ancora focus sullo yen giapponese, che non ha visto la scorsa settimana una BOJ più aggressiva, ma ferma su un tassi di nteresse negativo del-0.10% dettando ancora debolezza per la valuta nipponica che perde terreno contro tutte le altre concorrenti.
Nel frattempo il mondo oceanico anticipa la view di politiche meno aggressive, con la RBA e la RBNZ che procedono a piccoli passi nei rialzi tassi, sebbene l’inflazione resti sostenuta , la paura di anticipare la curva sembra essere il sentimento predominante tra i banchieri centrali, che preferiscono attendere i prossimi dati macro per scegliere eventuali azioni hawkish, piuttosto che alzare i tassi in maniera decisa per dover recuperare un’economia maggiormente depressa.
ANALISI RETAIL
Il mondo retail , in linea con l’attuale fase di indecisione dei mercati, non trova una vera direzionalità, specialmente sul dollar index, dove solo il 57% dei retail resta short, rispetto al 52% di venerdi.
In tutta risposta del leggero posizionamento short sul dollaro USA , i retail incrementano il lato long sull’euro, con un 48% rispetto al 44% di venerdi, pur rimanendo ancora in maggioranza corti sul basket euro.
È interessante a tal proposito il 54% long su eurusd, di questa mattina, rispetto al 48% di venerdi, segnale che qualche ulteriore affondo in intraday non è da escludersi.
Continuano le vendite di sterline, con i retail che si portano al 65% short dal 62% di venerdi mattina, segnale di forza su un asset che porta a casa un ottimo mese di ottobre 2022 in termini di performance.
Anche sul cambio principale gbpusd i rtetail restano al 59%short, ma in leggero calo rispetto al 60% di venerdi.
Stabile il sentiment sullo yen che resta al 65% long.
Cresce la voglia di comprare franchi svizzeri, dove il mondo retail passa dal 55% long di venerdi al 62% attuale, segnale di potenziali allunghi ribassisti del basket.
Ancora le oceaniche nel mirino, con posizionamenti retail long massicci al 71% su australia, rispetto al 64% di venerdi, mentre in totale decorrelazione, sul dollaro neozelandese, il mondo retail si porta al 56% short dal 51% della scorsa settimana, segno che il dollaro neo zelandese resta prediletto per gli allunghi rialzisti.
Stabile in fine il dollaro canadese con un 58% short, rispetto al 56% di venerdi, ma resta interessante usdcad che vede i retail short al 73% dal 63% attuale, segnale di potenziali allunghi ribassisti in atto.
-EQUITY
Il mondo azionario ha visto giorni di grandi rialzi, special modo l’equity americana, a differenza di cosa è accaduto in Cina, ma quello sembra essere un ciclo separato dal contesto.
La speranza di aver superato la fase più hakish delle politiche economiche da euforia su aree di prezzo che sembrano particolarmente interessanti, ma che tuttavia generano ancora movimenti al di sotto delle resistenze chiave e pertanto non possiamo ancora gridare all’inversione del trend di fondo.
Lo sguardo ora è rivolto all’appuntamento con la FED del giorno 2 Novembre prima e ai dati sull’occupazione il prossimo venerdi, per decidere quale sarà il sentiment che ci guiderà fino al termine di questo 2022, se ci sarà rally rialzista oppure no.
-COMMODITIES
Il mondo commodities come sempre in ritardo, sia nella fase di discesa che in quella di recupero, il che lascia ancora sia i metalli che il comparto energy, nostri osservati speciali, in balia dei ribassi, senza essere interessati dall’euforia attuale che sta investendo il comparto equity
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
LE TRIMESTRALI USA GELANO I MERCATIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 28.10.2022
-CONTESTO
Si è conclusa l’attesa per i dati di Apple relativi al Q3 del 2022 con una gelida delusione, tale da lasciar crollare l’indice tecnologico Usa del 5.31% dai massimi di seduta degli 11541 pnt fino agli 11043 pnt.
Il titolo ha perso ieri il 3.05% portando cosi la sua performance YTD a -4.56% e trascinando a ribasso l’intero comparto. Tra i diversi dati che hanno pesato sulle trimestrali, la presentazione di un bilancio per il Q3 ricco di passività che sono giunte ai libelli record di 302 000 ml/$.
A pesare sul sentiment dei listini Usa anche i dati forniti da Meta, che non solo hanno mostrato earning in netto calo, ma preoccupa il calo di utenze, che tuttavia era prevedibile sia per la fase di rallentamento economico mondiale, che porta spesso molte aziende a tagliare i costi di marketing on line, sia per la migrazione sempre più massiccia verso nuove piattaforme che attirano le nuove generazioni, non lasciando spazio ad un rigenerarsi delle vecchie piattaforme, ma aprendo la strada al mood di scoperta di nuove forme di comunicazioni social sempre più vicine alle esigenze dei giovanissimi , che reputano alcuni canali come FB decisamente obsoleti.
Ieri giornata chiave anche per la BCE che resta sostanzialmente in liea con quanto già scontato dai mercati, ovvero un rialzo tassi di 75Bp, ma il focus ora resta la Fed del giorno 2 novembre e ancor di più le attese salgono per gli interventi di Dicembre, dove salgono le scommesse per delle banche centrali meno aggressive, che si preparano ad un 2023 misto, che si possa aprire ad un secondo semestre di ripartenza, a differenza di questo 2022 dedito esclusivamente al contenimento dell’inflazione e del rallentamento economico mondiale.
I market mover di questa settimana non sono terminati qui, perché oggi avremo appuntamento con i dati del CPE, ovvero i prezzi dei beni di uso personale, altro indicatore chiave per la misurazione dell’inflazione in USA e per determinare quanto la FED potrebbe mantenere ancora la sua linea hawkish alle prossime riunioni
-FOREX
Il mondo valutario vede ancora un dollar index tonico, che sembra voler proseguire il suo rimbalzo dai livelli di minimo di 109.50, tuttavia trova presto resistenze dinamiche poste a 111.75 con la mm21 periodi daily, che se non violata in chiusura potrebbe negare la ricostruzione di strutture rialziste chiare e lasciare il dollaro in un trading range fino all’appuntamento con la FED
Il mondo retail resta in bilico con un sentiment del 52% short, rispetto al 61% long di ieri, pronti quindi ad invertire la rotta ai primi segni di direzionalità.
La ripartenza del dollaro mette prezzo in crisi le altre majors, che diventano tentazione di acquisto per i retail a caccia dei minimi di breve periodo, tanto da portare il sentiment sull’euro al 56% short dal precedente 71%
Salgono le posizioni long anche per la sterlina con un 38% long dal 35% di ieri.
Salgono le posizioni long sul dollaro australiano dove i retail passano al 64% long dal 33% di ieri mostrando ancora voglia di comprare i minimi di Australia, ad ogni nuovo respiro del dollaro sua.
Lo stesso schema vige per il dollaro neozelandese, dove il mondo retail si porta al 51% long dal 48% di ieri, rimanendo decisamente più bilanciato, ed in attesa di allunghi di maggiore intensità.
-EQUITY
Il comparto azionario mondiale vive ora fase di potenziale respiro dai ribassi visti ieri nella sessione americana e se saranno ancora nuovi ribassi fino ai minimi di questo 2022 sembra che dovranno essere gli americani a deciderlo, dopo una sessione europea abbastanza asfittica alla ricerca di movimenti attendisti non lontano dai minimi di ieri.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
BANCHE CENTRALI IN EQUILIBRIO TRA INFLAZIONE E RECESSIONEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 27.10.2022
-CONTESTO
Siamo alla settimana cruciale per le banche centrali, con gli appuntamenti di Bank Of Canada, BCE e BOJ, in una successione di tre giorni, ed in parallelo alle più importanti trimestrali delle aziende USA.
Tantissimi i market movers quindi che guidano il sentiment dei mercati, speranzosi di essere giunti alla fine del tanto temuto vento hakish che ha soffiato nel board delle banche centrali.
Giungiamo al mese di Novembre, prossimi dunque agli ultimi appuntamenti per questo 2022 con i banchieri centrali, che non sono riusciti al momento a domare l’inflazione mondiale, ancora in netta salita nelle varie aree economiche del mondo , pur spingendo sul pedale dei rialzi tassi come mai prima di ora.
La sfida è ora contro il tempo, l’inflazione rimane sostenuta e mentre il tempo passa, entra sempre di più nel tessuto sociale dei vari paesi, rendondo sempre più arduo il compito di calmierarla e correndo il rischio di dover rendere fin troppo aggressive le scelte di politica monetaria necessiarie a tale scopo.
La paura ora sembra essere la scelta di un eccesso di aggressività, già dimostrata dalle banche oceaniche, che ricordiamo essere le più caute nei loro rialzi tassi, sebbene stiano vivendo un’alta inflazione, ai record degli ultimi 40 anni, non trovano fondata un’aggressione eccessiva alla domanda aggregata, e temono di dover poi ripartire nella costruzione di un’economia devastata.
Ieri anche la BOC sembra essersi allineata a questo pensiero , con un rialzo tassi di soli 50BP, contro le previsioni di un rialzo di ben 75Bp, segno di maggior cautela, nella ricerca di un tasso di equilibrio in grado di non distruggere la domanda aggregata, ma al contempo di controllare la corsa dei prezzi
Oggi è stato ancora il turno della BCE, che rimanendo molto indietro rispetto alla curva del ciclo inflazionistico, ha mantenuto a disposizione maggiori cartucce da sparare, consentendo cosi oggi un rialzo da 75Bp, in linea con le attese. Tuttavia, per l’Europa resta cruciale il nodo dei piani di aiuto App e PEpp, che portano ad un balance sheet ancora molto sostenuto sul quale i maggiori tassi di interesse comportano ora costi maggiori, non cosi gradevoli in un clima di rallentamento economico e produttivo del blocco europeo.
Equilibrio decisamente non facile da trovare per i paesi occidentali, ma ancora più ardua sarà la scelta della BOJ che domani è chiamata alla valutazione della sua politica monetaria ancora molto accomodante, che ha portato alla svalutazione selvaggia dello Yen, tanto da richiederne un intervento diretto sul mercato fx.
Scarse le aspettative per la BOJ, dove si da molto probabilmente credito all’idea di un nulla di fatto, con tassi fermi, ma focus speciale sulle dichiarazioni eventuali alla svalutazione dello Yen che ricordiamo aver toccato il picco del 30% contro il dollaro Usa.
Infine stasera attese per le trimestrali Apple, di certo la Big più attesa dagli operatori, dato il suo grande peso all’interno dell’indice Usa, e della sua presenza in diversi ETF.
ANALISI RETAIL
Giornata di rimbalzo per il dollaro sua, che giunge sulle aree di supporto di 109.50 in una due giorni di profondi ribassi, che tuttavia non hanno invalidato ancora la fase di lateralità ed indecisione del biglietto verde.
Il mondo retail che stamattina si era posizionato al 61% long, trova ora un nuovo equilibrio portandosi al 57% long sul basket, proiettando le aspettative e le dinamiche di volatilità alla prossima settimana e all’appuntamento con la FED del giorno 2 novembre.
Aspettative rialzista stamattina per la moneta unica, che cogliendo l’occasione di un dollaro debole, ha vissuto una due giorni di rialzi, portando i retail al 71% short sul basket, tuttavia le aspettative sono state oggi calmierate da una BCE poco sorprendente e decisamente in linea con ciò che il mercato aveva già scontato. Il mondo retail pertanto passa dal 71% short di questa mattina ad un più modesto 65% attuale.
Stabile il sentiment sulla sterlina che vede i retail short al 65% senza particolari spunti operativi.
Interessante la forza delle oceaniche, che hanno colto la momentanee debolezza del dollaro usa, con interessanti movimenti rialzisti , che li portano lontani dai minimi di questo 2022.
Il mondo retail stamane si era posizionato short al 67% sul dollaro australiano e al 52% su quello neozelandese.
I movimenti di recupero del dollaro Usa ha riportato equilibrio anche sulle oceaniche, generando prese di profitto per il mondo retail che torna al 56% short per Australia e al 52% short per nzd, lasciando il sentiment retail in sostanziale equilibrio.
Ci proiettiamo ora ai dati trimestrali di questa sera per Apple, e alla BOJ di domani, oltre ai dati sul PCE USA che ci porterà all’appuntamento con la Fed di mercoledì prossimo
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
LE BORSE IN VOLATA SOLITARIAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 25.10.2022
-CONTESTO
Terminata la fase di correlazione perfetta tra i vari comparti finanziari che ha caratterizzato il terzo trimestre del 2022 per dare vita ad una volata solitaria del mondo equity mentre il valutario rimane in attesa delle banche centrali con un dollaro in un timido laterale che da ancora il ritmo a commodities e obbligazionario.
I mercati finanziari trovano ancora un comparto obbligazionario debole nei prezzi e decisamente tonico nei rendimenti, special modo nelle scadenze più brevi come il 3 mesi e l’anno, segno che il bottom è ancora lontano il che farebbe pensare ad una prematura partenza del comparto equity, vediamo anche le commodities, special modo i metalli ,rispondere ancora alle salite del dollaro dettando un ritmo tipico delle fasi di risk off in un ciclo economico ribassista sebbene ricordiamo le commodities sarebbero secondo letteratura le ultime a ripartire a rialzo.
Il mercato equity vive ora giorni di rialzo solitario sostenuto da un lato dalla statistica stagionale di un q4 rialzista grazie anche al famoso rally natalizio , sebbene manchino 2 mesi alle festività di fine anno, riteniamo più probabile un riposizionamento sui mercati dopo un anno di ribassi, che potrebbe essere vivo grazie a prese di profitto e ribilanciamenti di portafogli in vista del nuovo anno.
Le trimestrali Usa entrano nel vivo con aziende del calibro di Microsoft, Coca cola, Visa e Apple, che daranno senza dubbio grande vitalità ai mercati azionari che fondano ora i movimenti di rialzo più su speranze ed aspettative che su dati reali, pertanto ci trovano poco concordi a prendere posizioni rialziste senza prima avere evidenze chiare nei numeri
-FOREX
Il comparto valutario è in sostanziale equilibrio , con un dollar index non lontano dai minimi di questo ottobre, in un trading range che va dai minimi di 111.80 ai massimi di 113.50, senza dare nessuna vera direzionalità all’intero comparto valutario.
Il mondo retail si adegua con una neutralità asfissiante, senza nessun sentiment deciso, con anache lo yen che ritraccia, e vede ora un 65% dei retail long, in attesa della prossima mossa della BOJ attesa per dopodomani alle decisioni di politica monetaria. In caso di un nulla di fatto e decisioni ancora dovish non possiamo dunque escludere una ripartenza di usdjpy a rialzo, non avendo una precisa area di sostegno da parte della banca centrale giapponese, la caduta dello yen potrebbe ripartire violenta.
-EQUITY
Tutti gli indici sono al test delle resistenze, con il dax a 13000 pnt, pronto per eventuali allunghi che trovano a nostro parere valide resistenze a 13450 pnt. In egual misura il nasdaq punta dritto alle aree di 11800pnt, prima vera resistenza statica in grado eventualmente di riportare l’indice tecnologico in un trend ribassista.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il calendario macroeconomico rallenta in attesa delle banche centrali a aprtire da domani con la BOC e poi BCE ed infine BOJ.
Resta vivo il calendario delle trimestrali USA che vede oggi i dati di Microsoft , Coca Cola, Visa e Spotify che saranno senza dubbio in grado di dare volatilità ulteriore ai mercati asionari USA che restano focus di questa settimana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA