Piena occupazione, tassi e bond: alcune considerazioni.I dati sulla disoccupazione Usa stupiscono, con l'unemployment rate al 3,6%, valori equiparabili ad una situazione pre pandemica.
Come ben sappiamo, le banche centrali hanno diverse finalità, tra le quali la stabilità dei prezzi (BCE) o la piena occupazione (FED).
Andiamo ad analizzare la situazione statunitense per poi trarre alcune conclusioni.
I tre grafici sopra riportano rispettivamente:
- Disoccupazione USA;
- Tasso d'interesse USA;
- Inflazione USA anno su anno.
Possiamo notare come esista una decorrelazione tra la percentuale di disoccupati ed il tasso d'interesse. Durante le fasi tendenziali di riduzione della disoccupazione, la FED tende ad avere atteggiamento più aggressivo sui tassi, andandoli ad incrementare. Durante le impennate della disoccupazione, dovute a forti shock (2008 e 2020), i tassi d'interesse vengono repressi per stimolare l'economia. Possiamo altresì notare come il livello dei prezzi negli Stati Uniti -terzo grafico sopra- negli ultimi anni sia rimasto stabile (ad eccezione dell'ultimo anno con impennata inflazionistica).
Fermiamoci a riflettere su un probabile scenario. I dati robusti dell'economia americana ed i livelli di piena occupazione da un lato e la crisi inflazionistica dall'altro, potrebbero portare la FED ad assumere un atteggiamento più hawkish sui tassi. Gli swap rates a breve, malgrado il tasso attuale dello 0,5 scontano un valore dello 0,73 Il mercato dei tassi a breve, prevede ulteriori incrementi. (grafico sotto).
Sarà importante capire se il mercato dei bond è preparato ad un ulteriore inasprimento della politica monetaria o se in generale i futuri aumenti sono già stati scontati dalle ampie perdite riportate. Nel grafico sotto troviamo l'andamento del treasury a 20 anni.
Faccio queste considerazioni perché in molti casi sento dire, anche con certa superficialità, che il mercato è arrivato ai minimi e che addirittura starebbe per ripartire. Posto che nessuno può prevedere l'andamento del mercato, di certo lo storno delle quotazioni è un fattore importante, tuttavia non bisogna mai dare nulla per scontato e sopra tutto è importante utilizzare i dati a nostra disposizione per essere consapevoli dei rischi che possiamo correre. Dobbiamo avere un piano e nel momento in cui ci approcciamo al mercato, dobbiamo prendere sempre in considerazione un "worst case scenario".