NATURAL GAS: Avvio di una fase deboleIl Natural gas ha mostrato nella giornata del 22/11 dei primi segnali di debolezza avviandosi una fase stagionale di fine Novembre/inizio Dicembre piuttosto debole.
Ipotizziamo sul time frame daily che ci possa essere ancora un pò di ritracciamento prima che riparta una nuova gamba ribassista sino a riportare il mercato in prossimità di un'area di supporto rappresentata dal rettangolo verde.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
NGAS
NATURAL GAS: Manca poco per la ripartenzaIl NATURAL GAS sul time frame giornaliero ha mostrato recentemente forte debolezza ma riteniamo che stia per arrivare ad una fase di possibile ripartenza in linea con la stagionalità.
L'inizio della prossima settimana potrebbe mantenersi ancora debole al punto di arrivare a testare la trend line dinamica di supporto ed un'area di domanda (rettangolo verde) dalla quale i compratori potrebbero prendere nuovamente il sopravvento e far ripartire al rialzo il mercato.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
IL Gas Naturale perde il 56% in 4 mesi. Ora vicino a supportoIl prezzo del gas sta crollando verso una zona di minimi che non vedeva da Giugno 2020. Negli ultimi quattro mesi sta scendendo del 56% ed ora è arrivato a 1,559$ per MMBtu (milione di unità termiche britanniche).
Con Febbraio sta andando a chiudere il suo q uarto mese consecutivo in rosso . Questo evento in passato, dalla sua quotazione nell'Aprile del 1990, si è ripetuto già undici volte.
La massima serie di chiusure mensili negative è stata di otto. La prima tra il 2008 e 2009, mentre l'ultima dal Dicembre 2018 all'Agosto 2019.
Nel Giugno 2020, in epoca Covid, il prezzo del Gas ha fatto un minimo a 1,5950$ per poi avviare una fase di rimbalzo di quasi il 600% con picco massimo a 9,39$ nell'Aogosto 2022.
Al momento sul grafico daily non si stanno configurando pattern da sfruttare per possibili inversioni da accompagnare al supporto. Al momento il prezzo è ancora all'interno della Banda di Bollinger inferiore, mentre c'è un forte ipervenduto su RSI Veloce, ma questo usualmente lo utilizzo per vendere non per inversioni.
NGAS - LONG 2.200Le aspettative che il prezzo possa nuovamente fare un ritracciamento viste le previsioni meteo e le difficoltà di approviggionamento sono remote.
Abbiamo raggiunto un buon punto di partenza per costruire un movimento rialzista almeno fino a fine aprile.
Rimango con un target prossimo ai 3.5$ con un SL a 1.880
DOLLARO USA VERSO IL TRAMONTOANALISI COT REPORT del 22.01.2023
-CONTESTO
Torniamo alla consueta rubrica settimanale di analisi dei dati forniti dal cot report sul posizionamento dei big players sui futures quotati al CME di Chicago, approcciandoci questa settimana con uno sguardo nuovo, con l’idea che il 2023 sembra avere tutte le carte in regola per essere l’anno dell’inversione.
Abbiamo vissuto il 2022 all’insegna dell’iper inflazione, con una crescita dei prezzi rapida e decisamente sottovalutata dai capi delle banche centrali occidentali, che sono corsi ai ripari con una sequenza di rialzi tassi come pochissime volte abbiamo visto nella storia.
I rialzi tassi jumbo da 75 Bp , sembravano oramai all’ordine del giorno e la lotta alla corsa dei prezzi, ha gettato panico e paura sui listini azionari mondiali, ponendo basi di incertezza sulle future condizioni delle aziende mondiali guardando come inevitabili i allentamenti della domanda globale.
Lo scenario di recessione globale è stato dato per scontato dalle banche centrali come dal FMI, e tutti aspettavano il crollo dei listini azionari, che a guardare le performance di fine anno, non possiamo certo dire che non si sia presentata.
Come sempre il mercato si adegua rapidamente e guarda subito al futuro, metabolizzando l’idea di recessione che dava gran valore al dollaro Usa come asset rifugio , siamo passati ora ad uno scenario di transizione, dove la speranza da forti segnali di ripresa ed i timori di una super recessione sembrano abbandonare i mercati che rigettano anche il dollaro Usa non più unico asset rifugio di questo nuovo anno.
Se da un lato il mondo equity , manifesta sprazzi di speranze rialziste, sulla scia dei rallentaamenti dei prezzi in America e sulla possibilità che la FED sia prossima ad un rallentamento nelle politiche monetarie dettate dai rialzi tassi fino a questo momento, dall’altro a non trovar più sostegno è il dollaro americano, che perde il suo fascino di bene rifugio, quel fascino che ha portato molti paesi esteri a far gran scorte di dollari Usa per compensare la corsa dei prezzi di materie prime e alimentari.
Ora che i prezzi dell’energia stanno rientrando, molti paesi ritengono inutile mantenere scorte alte di dollari, liberando cosi una buona quantità di dollari, per dirigersi verso altri asset , come ad esempio il gold.
-FOREX:
il mondo valutario vede oramai l’inversione netta della tendenza pro dollaro , che ha dominato tutto il 2022, per far spazio a nuovi asset nei portafogli degli investitori, come ad esempio l’Euro, o anche le valute oceaniche, che godono di prospettive sui tassi di interesse ancora molto elevati, dati gli alti livelli di inflazione presenti sia in Australia che in Nuova zelanda. Non da meno la moneta unica, dove gli operatori riservano buone speranze di vedere in azione una BCE rimasta molto indietro rispetto alla FED nella corsa ai rilazi tassi.
Insomma questo 2023 si apre sotto il segno delle inversioni delle tendenze viste nel 2022, con forti cambi di rotta e inversioni repentine, che non devono trovarci impreparati
Ma procediamo con il consueto ordine:
EURUSD
Leggero respiro nelle posizioni nete lunghe dei big players per l’euro, che vede le mani forti arrestarsi a 126 984 contratti netti lunghi, rispetto ai 134982 della precedente settimana.
Non possiamo tuttavia non notare come la corsa a rialzo delle posizioni nette long rispetto al loro valore medio sia ancora poderosa e parlare di possibili inversioni nel sentiment sembra del tutto fuori portata.
Il quadro tecnico, che premia l’assetto rialzista di eurusd, gode da un lato della spinta pro euro e dall’altro della debolezza del dollaro americano, portando eurusd ad un trend rialzista molto tecnico, che trova ora supporto a 1.0725-1.08 figura, sopra la mm21 daily con proiezioni long fino a 1.0930-50 prima e 1.1150 poi.
GBPUSD
Non brilla la condizione macroeconomica del regno Unito, che vive forse la recessione peggiore del blocco occidentale al momento, ma la sterlina, che pur vivendo ancora forti posizioni nette corte da parte dei big players, trova una modesta tendenza rialzista.
Le mani forti si portano a -24697 contratti netti corti, in linea con le ultime 3 rilevazioni, senza dunque esprimere nessuna netta tendenza, ma manifestando la voglie di ridurre lentamente la loro esposizione netta short.
Il rapporto con i valori medi delle posizioni big players, evidenzia la tendenza in atto, che ha abbandonato oramai le vendite aggressive viste con il Governo Truss, ma che ancora non gode del favore delle mani forti.
Il quadro tecnico al momento premia tutti gli asset contro dollaro, pertanto gbpusd continua la sua corsa rialzista portandosi sopra 1.23 e andando al test delle resistenze di 1.2450 prima , lanciandosi a possibili allunghi rialzisti fino 1.26-1.27 figura.
YEN
Anche per lo yen è anno di cambiamenti, sebbene gli operatori stiano ancora scommettendo su un futuro cambio di rotta della BOJ, che riamane per ora ferma nelle sue dichiarazioni di politica economica accomodante, sembra essere un lontano ricordo il posizionamento netto corto dei big players a oltre 100 000 contratti, se paragonati agli attuali 22961.
La tendenza a ricoprire le posizioni corte sullo yen sembra abbastanza evidente, e la riduzione di 12416 contratti di questa settimana, lascia pochi spazi a dubbi.
Il quadro tecnico di usdjpy, manifesta in pieno il cambio di rotta che oggi vogliamo mettere sotto la lenta, con un dollaro usa oramai alla deriva, e uno yen giapponese che trova le scommesse rialziste degli investitori.
La grande corse long di usdjpy è terminata, per lasciare spazio al trend ribassista chiaramente visibile sul daily, e che ora mantiene i prezzi sotto pressione a 129.50, con la prima area di approdo a 125.75, per poi guardare a potenziali allunghi ribassisti oltre i supporti, che confermerebbero il cambio di paradigma.
AUDUSD
Anche per le oceaniche inizia a palesarsi un cambio di rotta, con la tendenza del sentiment delle mani forti in netto recupero , sopra la media a 21 periodi, con 33620 contratti corti, stabili su un breve orizzonte temporale, ma in netto recupero sui periodi piu lunghi.
Il quadro tecnico in linea con la tendenza di recupero, al momento trova i prezzi sopra 0.6880 primo supporto tecnico , proiettandosi verso i break out rialzisti oltre le resistenze di 0.7050 a 0.7250
USACAD
Ancora pesante il dollaro canadese, che segue le orme del dollaro Americano, appesantito anche da una correlazione diretta con il WTI; in fase di storno dai massimi che non aiuta la ripartenza del dollaro canadese. Al momento le mani forti si trovano con -27259 contratti netti short, in linea con le ultime rilevazioni, e ancora sotto i valori medi delle ultime 21 rilevazioni.
Il quadro tecnico al momento ben evidenzia la fase di incertezza dei prezzi, che si bilanciano nella debolezza delle due valute, con i prezzi a 1.3375 in netta compressione di volatilità già da settembre 2022
NZDUSD
Anche il dollaro neo zelandese segue la scia del dollaro australiano con posizionamenti netti lunghi da aprte dei big players che si portano a 6058 contratti, mantenendo saldo il sentiment rialzista sopra la mm21 periodi.
Anche il quadro tecnico al momento conferma la tendenza rialzista, che vede i prezzi al test delle resistenze poste a 0.65-0.6575 livelli oltre i quali non si escludono approdi a 0.67 figura.
USDINDEX
Netta inversione per il dollaro americano, che vede con simpatia ora anche potenziali posizionamenti netti corti da parte dei big players, che ora si portano a soli 13358 contratti netti long, abbandonando i picchi massimi visti nel 2022 e portando ancora in scia negativa la tendenza del sentiment oramai stabilmente sotto la mm 21 periodi.
La rapidità con la quale le mani forti stanno liquidando le posizioni dollari ci fanno credere in possibili posizionamenti netti corti nel prossimo futuro.
Anche il quadro tecnico conferma questa tendenza, con le quotazioni che si portano al test di 101.25 livelli oltre i quali troviamo 99.50 come primo supporto.
L’inversione nella curva economica americana porta ad un chiaro ribilanciamento del dollaro rispetto alle altre majors concorrenti, che ora potrebbero addirittura essere viste come favorite.
-EQUITY:
il comparto azionario vive ancora fasi alternate di speranza e para, da un lato la speranza di vivere il pivot point delle politiche economiche mondiali, e dall’altro le dichiarazioni aggressive dei banchieri centrali e dai vari membri del consiglio che raffreddano rapidamente gli animi.
S&p
Il posizionamento delle mani forti rimane tuttavia ancora profondamente ribassista sull’sp500 con -226818 contratti, cosi come sul NASDAQ con -20633 contratti, senza per ora dare troppo spazio alla speranza.
La divergenza tra prezzi e sentiment è palese nelle ultime settimane, e la necessità di scoprire chi sta mentendo si fa pressante. A fare luce su questo dubbio sarà la FED che il giorno 1° febbraio ci farà capire chi prenderà il sopravvento sul mercato se la speranza o la paura.
COMMODITIES
Il mondo delle commodities ancora a doppia velocità, da un lato i metalli che trovano rinforzi nelle posizioni nette long, e dall’altro gli energy, che continuano la loro corsa ribassista.
gold
le posizioni dei big players sul gol passano a 153240 contratti long, mantenendo ora il nuovo mood rialzista, cosi come per il silver, dove troviamo 29599 contratti netti lunghi.
Entrambi gli asset sono meritevoli di storni tecnici, che tuttavia rimangono a nostro parere solo occasioni per rientrare in un buon trend rialzista in atto.
Ngas
Diverso il cammino degli energy, che vedono la caduta libera del NGAS con le mani forti nette corte di ben 177219 contratti, mantenendo la tendenza ribassista e sebbene tecnicamente sembri necessario uno storno, la pressione a ribasso rimane davvero importante.
Rimaniamo dunque in guardia in questo 2023 ricco di cambiamenti e pronti a tutte le novità che possono subentrare in un anno decisamente non privo di novità
buon trading
Salvatore Bilotta
GLI ENERGY NON SEGUONO IL RISK ONANALISI COT REPORT del 15.01.2023
-CONTESTO
Torniamo dopo la pausa natalizia a trattare il cot report, analisi settimanale del posizionamento dei big players sui futures quotati al CME di Chicago per intercettare il sentiment che sta guidando i grandi speculatori sul mercato.
Il nuovo anno si apre all’insegna del Risk on sui mercati, con il comparto equity che guarda oltre l’attuale scenario di rallentamento economico mondiale e si proietta verso un 2023 di inversione, ma la narrativa che viene espressa dai prezzi, non sembra combaciare in pieno con le attuali posizioni dei non commercials, che oltre a non dare ancora ampio spazio agli indici americani, sembrano voler penalizzare ancora molto il comparto energy.
Se il 2022 ha visto una fortissima speculazione sul settore energia a causa della guerra in Ucraina, della forte domanda post pandemica, e dalle incertezze di un inverno che avrebbe potuto piegare la produzione europea, la partenza del 203 è tutt’altra natura! L’inverno è arrivato e non si sta mostrando tanto rigido quanto temuto, le scorte sono risalite ai livelli medi stagionali, special modo per il Ngas, il che pone i grandi investitori in una condizione diametralmente opposta a quella del 2023, una condizione di speculazione inversa che mette le mani forti in posizioni ribassiste molto spinte.
Di contro non possiamo non notare la voglia di prendere posizioni long sui metalli, che a ben guardare la configurazione totale dei portafogli dei Big Players, iniziamo a ritenerle nuovamente copertura per eventuali ribasi dell’equity!
Sale il mondo azionario, pur non essendo seguito dalle posizioni dei big players, e lanciandosi in rally rialzisti, sulla speranza di un’inversione di politiche monetarie, pur consapevoli che l’economia mondiale non sta brillando… il rischio che ci si va ad assumere in questo caso è alto e una adeguata copertura per i portafogli sembra obbligatoria. Ecco dunque che il gold riscopre una correlazione diretta con l’equity , che trova a nostro avviso giustificazione nel suo dovere di copertura dal rischio equity.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il mondo valutario parte in questo 2023 con un passo differente, quella che è stata la forza del dollaro USA, che ha guidato lo scenario del 2022 ,sembra aver abbandonato il timone per lasciare spazio alla moneta unica attualmente leader incontrastata nei portafogli dei big players, ma non possiamo non notare la forte ripartenza dell’interesse sullo yen, che a nostro parere rimane il gioiello grezzo per il 2023.
Sarà interessante capire quale scenario si prospetterà in questo 2023 con le banche centrali alle prese con i potenziali cambi di rotta che ridisegneranno gli equilibri e gli scenari mondiali.
EURUSD
Incalzano le posizioni nette lunghe che si portano a 134982 contratti questa serrimana, dai precedenti 129915 e sebbene i picchi massimi siano stati toccati nelle festività natalizie con 146.162 contratti long, il sentiment di fondo ci sembra delineato oramai da tempo.
Il quadro tecnico non lascia molto spazio a dubbi o domande, si rimane in un chiaro rally rialzista, partito dai minimi di 0.96 e che ora trova slancio rialzista oltre la mm100 periodi e punta dritto a 1.1150-1.1190 area della mm200 periodi , movimento che potrebbe ben vedere pause e respiri del mercato per consolidare la ripartenza sopra i supporti di 1.07 figura.
GBPUSD
Non cresce parimenti la fiducia nella sterlina, sulla quale grava un quadro economico davvero pessimo, una chiara recessione, che non vedrà rapida risoluzione anche secondo le prospettive della stessa BOE.
Questo pone i big players ancora in posizione netta corta a -29456 contratti, in aumento dai precedenti -20301 contratti, il che lascia i prezzi in un momentaneo range compreso tra 1.2325 e 1.1850, range chiaramente espresso dalle mm21 e 100 periodi weekly.
Solo eventuali break out rialzisti di 1.26-1.27 potrebbe decretare importanti allunghi rialzisti, con buona probabilità dovuti alla debolezza del dollaro più che alla forza della sterlina.
YEN
Non possiamo trascurare la costante riduzione di posizioni nette corte delle mani forti sullo Yen giapponese, che sembra ora vedere come un lontano ricordo i picchi massimi di -111000 contratti, per assestare ora le mani forti a -35377 contratti con un decremento di ben 11500 contratti circa nella sola settimana appena trascorsa.
Il quadro tecnico di usdjpy sembra chiaro nel suo nuovo trend ribassista, che trova fondamenti in un dollaro USA oramai debolissimo e uno yen in gran spolvero, per un riallineamento delle politiche monetarie in questo 2023.
Attualemnte un approdo a 125.80-75 sembra prossimo, e la necessità anche di respiri tecnici per strutturare un nuovo trend ribassista ci sembra anche doveroso, ma nel medio periodo la riconvergenza delle politiche monetarie della FED ( verso i tagli tassi ) e della BOJ ( verso tassi piùà alti) sembra porre le basi per quotazioni di gran lunga piu basse.
AUDUSD
A beneficiare della ripartenza economica della CINA , e delle quotazioni dei metalli preziosi , sembrano essere proprio le oceaniche, con il dollaro australiano in primis, che vede le mani forti spingere sulla ricopertura delle posizioni nette corte, e portarsi ora a -33690 contratti, abbandonando i minimi di -91000 contratti , e guardare con simpatia a posizioni nette lunghe.
Il quadro tecnico trova un ‘attima struttura rialzista su base settimanale, con una sequenza a massimi e minimi crescente, posta sopra la mm21 periodi, che porta i prezzi al test delle aree di 0.70, livelli oltre i quali possiamo sperare in proiezioni verso 0.7250
USDCAD
Il dollaro canadese rimane pesante, con un sentiment delle mani forti ancora impostato a ribasso , con ben -30955 contratti, in incremento di 4189 contratti questa settimana, in linea con il sentiment che abbiamo richiamato sul mondo energy.
Usdcad non da particolari spunti sul quadro tecnico, che vede un sano bilanciamento tra il dollaro usa e dil dolaro americano, lasciando le quotazioni comprese tra 1.3225 e 1.35 figura.
USDINDEX
Senza freni la caduta del dollaro usa, che ha goduto del favore delle mani forti per tutto il 2022, ma che ora non trova fondamenti per giustificare ancora acquisti lasciando scaricare le posizioni costi faticosamente accumulate, portando ora le mani forti a soli 16540 contratti long, con una riduzione di ben 1221 contratti questa sola settimana.
Il quadro tecnico rimane fortemente ribassista con potenziali approdi a 101.30 e 100.20
-EQUITY:
il comparto equity è alle prese con una netta divergenza tra le posizioni della mani forti e la narrativa raccontanta dai prezzi. Il quadro offerto dal cot report ci pone dunque forti domande sulla bontà dell’attuale salita delle quotazioni, che potrebbero essere ancora prive di quel fondamento necessario a strutturare un nuovo ciclo rialzista di lungo periodo.
S&p
L’sp vede le mani forti con ben 213174 contratti netti corti, e in scia con il nasdaq con 8151 contratti short, pone le basi di forti dubbi sull’attuale rislaita delle quotazioni, che trovano motivazione negli incoraggianti dati sull’inflazione, che cala rapida e nella congiuntura macroeconomica che sembra aver retto l’urto con la politica della FED.
Il quadro tecnico su base settimanale, pone basi per potenziali ulteriori allunghi rialzisti fino a4090pnt e in estenzione fino 4150 pnt.
COMMODITIES
Il mondo delle commodities si spaca in due: da un lato i metalli che brillano come poche volte prima, e dall’altro lato il comparto energy, che soffre una selvaggia speculazione ribassista.
De da una parte il gold trova le mani forti con 150535 contratti netti long, in aumento di ben 8869 contratti, dall’altro le mani forti vendono ngas e wti, con -172503 contratti per il NGAS e un calo di ben 22371 contratti nell’esposizione long sul wti.
Ngas
Il ngas rimane preda degli orsi,che spingono giu le quotazioni fino agli attuali 3.40 $ ma che guarda con simpatia ai minimi di 3.38$. senza dubbio il rally ribassista è meritevoli di stroni tecnici che diano la possibilità ai prezzi di riconquistare il proprio valore medio , ma come ben sappiamo sui mercati non sempre il solo quadro tecnico è sufficiente ad un buon trading.
Gold
Infine interessantissimo il gold, che supera i 1920 $ e in un mega rally rialzista sembra guardare con simpatia anche i 2000$. Anche in questo caso le mani forti stanno spingendo i prezzi con ben 150535 contratti netti lunghi, ma uno storno tecnico che permetta ai prezzi di consolidare e dare vita a movimenti più strutturali ci sembra quasi doveroso.
Rimaniamo ora in attesa degli appuntamenti con le banche centrali agli inizi di febbraio per capire la direzionalità che vorranno assumere i mercati per questo 2023.
buon trading
Salvatore Bilotta
I BANCHIERI CENTRALI RAFFREDDANO GLI ANIMIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.01.2023
-CONTESTO
I primi giorni di questo 20223 sono partiti in risk on, con le borse in recupero dai minimi grazie ai dati sul mercato del lavoro Usa, che mostrando salari in calo e una disoccupazione sui minimi, sembra aver evidenziato la possibilità di un atterraggio morbido per la FED, ma ieri sono entrati in scena Bullard e Daly , presidenti delle FED di Atlanta e San Francisco , pronti a raffreddare le euforie.
I tassi dovranno rimanere alti ancora per diverso tempo, e anche se l’inflazione dovesse rientrare su livelli del 5% per il 2023, questo non giustificherebbe ancora un cambio di rotta radicale della FED!
Su queste idee i mercati americani hanno ripiegato dai massimi, dopo un magnifico rally rialzista che ha portato il Nasdaq dai minimi di 10680 pnt a 11290, lo storno di ieri ha ridimensionato le quotazioni fino 11080, tornando a testare le aree di precedente resistenza.
Non da meno l’Sp, che si era portato a 3960 pnt per poi ritracciare a 3880, ma senza ancora perdere i connotati rialzisti che potrebbero portare alla tenuta dei supporti e a potenziali ripartenze, che restano tuttavia vincolate ai dati di giovedi, giorno in cui verranno pubblicati i dati sull’inflazione USA.
-FOREX
Il mondo forex prende una battuta di arresto dalla discesa del dollaro Usa che dopo aver affondato i supporti di 103.50 fino ai minimi di 103 figura, si porta oggi al ritest di quelli che ora sono resistenze chiave per determinare eventuali nuovi allunghi ribassisti.
Il mondo retail rimane su posizioni contrarian long dollari, al 77% quindi in leggero calo dal 81% di ieri mattina, portando interessanti ribilanciamenti anche sulle altre majors, come eurusd con un 84% di retail short rispetto all’88% di ieri e ancora sul cable rimane un interessante 72% short in linea perfetta con i dati di ieri.
Toniche le oceaniche, con nzdusd che trova ancora un 75% di retail short, e prezzi che rompono chiaramente una flag lateral ribassista, ben visibile in h4. La possibilità di ulteriori allunghi rialzisti fino 0.6450 e 0.65 figura resta interessante a nostro parere.
In ultimo usdchf, che vive riflesso della debolezza del dollaro, aggravato da una buona forza del franco svizzero, si porta sotto gli ultimi minimi di 0.9225 mantenendo il mondo retail in posizione contrarian long al 88% segno di potenziali ulteriori allunghi ribassisti.
-COMMODITIES
Tonico ancora il gold, che trova supporto a 1870$ e sembra non aver voglia di stornare e offrire migliori prezzi di ingresso in trend, guardando ora a potenziali break out rialzisti che lo porterebbero fino 1900-1916 $
Ancora debole invece il comparto energy, che vede il wti alle prese con i 74$ , pronto ad allungare verso i minimi di 73.20$, cosi come il nGas che non riesce ad aggredire le resistenze di 4.20$ ma torna verso i minimi di 3.50$. solo la tenuta dei minimi potrebbe dare vita ad una più interessante fase di accumulo per eventuali ripartenze
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Pochi i market movers della giornata, si attende uno speech di Powell oggi pomeriggio alle 16.00 e i dati dell’EIA sull’energia alle 18.00, poi si attenderà domani e giovedi con l’inflazione USA
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
IL MERCATO DEL LAVORO USA NEL MIRINOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 05.01.2023
-CONTESTO
Ripartono i market mover chiave per questo 2023, attesi oggi gli ADP e venerdi focus sui NFP americani, che daranno un quadro più chiaro di come si è concluso il 2022 e che prospettive possiamo avere per il nuovo anno appena iniziato.
I dati sui PMI pubblicati ieri sia in Europa che in America evidenziano ancora un’economia globale in contrazione, special modo per il comparto manifatturiero che pesa grandemente sulla produzione di ricchezza mondiale. Buona parte delle aziende intervistate ha manifestato preoccupazioni per le incertezze future sia per i costi energetici, punto chiave per le aziende europee, ma anche per il calo della domanda estera, nota dolente per le aziende americane.
Il rallentamento globale si riversa sulle aziende che vivono un calo nei nuovi ordini, per un mercato interno fiacco e un rallentamento anche nelle esportazioni, il che porta ad un rallentamento nella produzione e di ovvia conseguenza ad un calo nel fabbisogno di mano d’opera.
Come già più volte detto, la volontà delle banche centrali per questo 2023 rimane per ora quella di frenare la crescita mondiale, e per farlo bisogna colpire la domanda, inevitabile quindi avere una maggiore disoccupazione, meno redditi, più incertezza e salari ridotti.
In questo contesto le aspettative per gli ADP di oggi non possono che essere pessimiste, con l’attesa di meno posti di lavoro creati, sia nel comparto servizi che in quello manifatturiero, dato che stavolta non possono essere motivo di giubilo per gli operatori oramai consapevoli che la FED e le altre banche centrali rimarranno hawkish ancora per il primo trimestre 2023, se non oltre.
-FOREX
Il mondo valutario non trova particolare direzionalità nel dollaro americano, che in attesa dei dati e dei prossimi appuntamenti di Febbraio con la Fed rimane in un trading range compreso tra 104.75 e 103.50-60, senza dare direzionalità alle majors che rimangono tutte ancorate ai prezzi medi di periodo.
Eurusd rimane ancora in un chiaro trading range compreso tra 1.0775 e 1.06 figura , senza trovare veri spunti direzionali in grado di aprire varchi rialzisti degno di nota
Ieri giornata degna di nota per il dollaro australiano che ha sovraperformato le altre majors, portando audusd al test delle resistenze a 0.69 figura , creando le basi per ulteriori allunghi che fondano la lora partenza sulla mm21 periodi daily che incrocia a rialzo la mm100 e fa da perfetto supporto dinamico.
Il mondo retail rimane ancora ribassista al 59% sul dollaro australiano, e ancora piu spinto il sentiment sul dollaro neozelandese che arriva al 60% short.
Il dollaro neozelandese trova una buona configurazione tecnica in una flag lateral ribassista, a coronamento di un rally rialzista che parte dai minimi di periodo a 0.55 . solo il break out della flag a 0.6375-0.64 potrebbe decretare la partenza della nuova spinta rialzista di un asset che rimane primo concorrente per il dollaro americano.
-EQUITY
Ancora il mondo azionario in equilibrio sui minimi di periodo, il nasdaq alle prese con un trading range compreso tra 10966 pnt e 10770 pnt di supporto, chiaramente in attesa di scoprire i prossimi dati sul mercato del lavoro che possono essere ago della bilancia per le decisioni della FED.
Molto piu robusto il mondo europeo con il dax che trova continui acquisti sui minimi di period, ora alle prese con i supporti di brevissimo a 14400 pnt area di ripartenza per nuovi ulteriori allunghi rialzisti fino a 14700 pnt.
Non escludiamo tuttavia potenziali storni tecnici, che darebbero struttura al mercato, con approdi fino ai supporti di 14300pnt e 14200 pnt
-COMMODITIES
Il mondo delle commodities resta ancora fulcro delle attenzioni degli operatori, con il Ngas sui minimi di 4.11$ in una fase discreta di accumulazione che potrebbe generare interessanti storni fino alle aree di 4.40$ prima e 4.76$ poi.
Ancora di nostro interesse il gold, che dopo un breve storno ribassista a 1844 $ potrebbe dare ulteriori spinte rialziste fino alle resistenze di 1878$ prima vera area di approdo di un asset che esprime tutta la sua stagionalità rialzista.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
-----------------------------------------------------------------
I METALLI PREZIOSI TORNANO A SPLENDEREANALISI COT REPORT DEL 11.12.2022
-CONTESTO
Ci apprestiamo a vivere una delle ultime settimane di questo 2022, un anno tra i più aggressivi per le banche centrali mondiali che hanno pagato a caro prezzo le loro aspettative di un’inflazione transitoria, che si è invece radicata nel sistema sociale e che ha costretto i banchieri centrali a correre ai ripari.
Le politiche monetarie si sono irrigidite e le economie mondiali ora sono messe alla prova in un finale di anno non facile che sembra essere preludio ad un 2023 di recessione anche per i paesi più robusti.
Uno dei maggior timori degli investitori per il prossimo anno sembra infatti essere la possibilità di una stagflazione mondiale, ovvero poter assistere a politiche monetarie oramai aggressive che rallentino le economie fino alla stagnazione, insieme ad un’inflazione che non rallenta quanto sperato.
Le possibilità sono concrete, almeno fino a quando il mercato del lavoro resta cosi robusto in diverse aree geografiche mondiali, a partire dagli Usa fino ai paesi oceanici, dove le banche centrali continuano i rialzi tassi per tentare di raffreddare un mercato del lavoro teso come non mai, con una disoccupazione ai minimi e salari in aumento.
Non facile il contesto che si prepara al prossimo anno, ma procedendo con ordine temporale, dovremo affrontare in primis la prossima settimana che vede come market mover sia l’indice dei prezzi al consumo USA , che gli appuntamenti con FED, BCE e BOE, una settimana non certo prima di emozioni quella che ci attende.
Ma per la consueta rubrica settimana, chiamata all’analisi del posizionamento dei big plaiers sui futures al CME di Chicago, non possiamo non focalizzarci sul nuovo interesse che sembra nascere sui metalli, come risposta ad un dollaro non più cosi interessante e alle prospettive di tassi obbligazionari in netto calo, ma procediamo con il consueto ordine.
-FOREX:
il mondo valutario sarà alle prese con una delle settimane più difficili, le banche centrali chiamate ai rialzi tassi, oramai scontati, dovranno anche dare maggior dettagli sui prossimi interventi previsti per il 2023, quali per loro gli outlook e le prospettive, che potrebbero dare ritmo alle prime battute del nuovo anno di contrattazione.
USDINDEX
Il dollar index vede fermo l’interesse dei grandi operatori che aspettano evidentemente le parole di Powell previsto per mercoledi sera. Le posizioni che rimangono ferme a 24800contratti netti long, hanno visto buone prese di profitto nelle ultime setimane, tuttavia una prospetiva di ulteriore aggressività da parte della banca centrale potrebbe dare nuova linfa al biglietto verde.
Potenziali allunghi ribassisti sotto gli attuali supporti di 103.70 potrebbero manifestarsi solo nel caso in cui Powell dovesse dimostrare preoccupazione per l’economia americana, ponendo le basi per una potenziale recessione nel 2023 che potrrebbe ben spaventare gli investitori.
EURUSD
Sale ancora il posizionamento netto long dei large speculators per l’euro, con ben 124883 contratti netti lunghi, sembra essere chiara l’intenzione di puntare ad una BCE aggressiva che spinga sui tassi di interesse e riequilibrare cosi la bilancia con la divisa d’oltre oceano.
Il quadro tecnico rimane rialzista, sebbene gli ultimi massimi di 1.0612 sembrano essere al momento una resistenza non facile da rompere, ma che aprirebbe la strada ad allunghi fino 1.0775-1.0825. restano interessanti i supporti a 1.02 e 1.01 per tentare ingressi in trend con migliore R:R.
GBPUSD
Si riducono le posizioni nette corte per la sterlina, dove i non commercial stanno ricoprendo , seppur lentamente, le forti posizioni corte prese durante il breve governo Truss. Gli attuali 28193 contratti netti corti sono pertanto da osservare su una tendenza di ricoperture rialziste, e non in termini assoluti,il che porterebbe ad un’errata interpretazione del dato.
Il quadro tecnico di gbpusd resta in tendenza rialzista, e i livelli di 1.23 figura sono al momento le resistenze principali che potrebbero aprire la strada a 1.26, ma per cogliere migliori opportunità sarebbe corretto attendere i livelli di 1.1875.
YEN
Ancora posizioni nette corte per lo yen, che vede le mani forti ferme a 65996 contratti netti corti, in attesa che qualcosa cambi nell’economia nipponica e nelle decisioni della BOJ, che rimane al momento iper accomodante, la debolezza dello yen compensa al momento quella del dollaro americano mantenendo usdjpy fermo a 136.50 incapace al momento di proseguire nel movimento ribassista intraprese da ottobre 2022 ad oggi.
CANADA
Ci risulta difficile interpretare il posizionamento delle mani forti sul dollaro canadese, che rimane profondamente colpito da posizionameni netti corti ,attualemnte ben 22090, sebbene la BOC abbia ancora una volta alzato i tassi di interesse portandoli ad un allettante +4.25%.
Sebbene il tasso di interesse ponga il dollaro canadese tra le valute indubbiamente identificabili come curry trade, questo asset sembra al momento legato alle sorti di un wti in caduta libera, piuttosto che alle sorti di un0economia che viaggia in parallelo con il resto del mondo occidentale.
Il quadro tecnico pone dunque molti eccessi ribassisti sui cross canada, molti dei quali creano interessanti condizioni di swap positivo, come cadjpy o cadchf, tutti asset che pagano interessi positivi con posizioni long, e che tuttavia restano legati a trend ribassisti ancora forti. Li collochiamo pertanto tra gli asset da monitorare peer coglierne prossimamente interessanti inversioni di tendenza.
-EQUITY:
Il mondo azionario profondamente colpito dagli ultimi dati sui prezzi alla produzione Usa , pubblicati venerdi, che ancora una volta hanno raffreddato gli animi di coloro i quali pensano ad una rapida risoluzione del problema inflattivo mondiale. I prezzi restano sostenuti, special modo nei servizi, e questo porta ancora a pesanti vendite del comparto equity USA.
S&p
Sebbene questa settimana abbia visto uno scarso interesse da aprte del mondo delle mani forti,che hanno ricorperto solo 457 contrtti netti long, ci pare evidente che i 203719 contratti netti corti presenti al momento sul mercato la stiano facendo da padrone.
Il quadro tecnico rimane senza dubbio ribassita nel medio periodo, sebbene il mini rally vissuto nei giorni scorsi abbia portato i prezzi al ritest della trand line resistiva che congiunge i massimi da inizio anno e che antiene quindi il mercato con un tono bearish.
Da monitorare i supporti a 3932 pnt , livello oltre il quale si aprono strade ribassite fino a 3700 pnt e poi ai minimi di questo 2022.
COMMODITIES
GOLD
Brillano di nuovo i metalli, come gold e silver, che trovano nuova fiducia da parte delle mani forti, che si portano a 115125 contratti netti long sul gold, sostenendo cosi le quotazioni di un ‘asset prediletto sia per una stagionalità molto forte in questa parte dell’anno, sia da un dollaro debole che si accompagna a rendimenti obbligazionari in calo. Un Mix che aiuta il metallo giallo ad aggredire le resistenze poste ora 1087$.
buon trading
Salvatore Bilotta
NATURAL GAS (NG) - Ancora deboleIl NATURAL GAS (NG) dopo aver raggiunto un picco massimo a fine Agosto 2022 ha avviato una fase ribassista che ha portato a metà Ottobre alla rottura al ribasso di una trend line dinamica che fungeva nel passato da importante supporto.
Questa trend line di supporto è diventata, a seguito del break out al ribasso, resistenza avvertita recentemente diverse volte durante le fasi di ritracciamento. L'ultimo tocco della trend line è avvenuto a fine Novembre per poi tornare il mercato fortemente al ribasso
Gli ultimi giorni sono stati di ritracciamento avvicinandosi ad un'area statica di offerta/resistenza (rettangolo rosso in figura) che potrebbe riportare i prezzi al ribasso sino al raggiungimento di un'area più bassa di domanda/supporto (rettangolo verde in figura)
Anche la stagionalità supporta l'idea di una continuazione al ribasso per qualche altra settimana.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Analisi completa sul nostro canale youtube.
Buon trading!
ECONOMIE MONDIALI TROPPO ROBUSTE?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 06.12.2022
-CONTESTO
La prima banca centrale a dare il via a questi 10 giorni non stop è stata la RBA, la banca centrale australiana, che stanotte ha alzato ancora il tasso di interesse , portandolo ad un definitivo +3.10%.
Molto morbida la linea della banca centrale australiana che nel percorso di rialzo tassi non ha mai effettuato rialzi “jumbo” da 75Bp, ma ha preferito seguire un cammino fatto da 25-50 bp per riunione, rimanendo attentamente dietro la curva.
Al netto della notizia ben scontata oramai dai mercati e che ha suscitato poco scalpore nelle price action notturne, quello che di interessante se ne ricava viene dalla lettura dello Statement , nel quale la RBA manifesta preoccupazione per un’inflazione ancora troppo sostenuta e per la quale non ci sono proiezioni in calo a causa di un mercato del lavoro troppo forte.
Le aziende australiane fanno fatica a reperire mano d’opera e questo porta a dover alzare i salari per invitare le persone ad entrare nel mondo del lavoro, innescando una spirale viziosa di aumento dei prezzi.
Con tale scenario le azioni della RBA non possono che essere proiettate a futuri ulteriori rialzi del costo del denaro, restringendo cosi le possibilità di un soft landing.
-FOREX
Il mondo valutario dopo la giornata di ieri dettata da un buono storno rialzista del dollaro americano, trova ora già le prime resistenze pronte a frenare la corsa, lasciando di fatto il biglietto verde in un limbo non lontano dai minimi, che potrebbe perdurare fino all’appuntamento con la FED.
Il mondo retail non lascia grande spazio all’individuazione di tendenze chiare per il dollaro americano che resta al 51% long, sbilanciando quindi la nostra operatività su delle posizioni short dollari.
Restano di contro sostenute euro e sterlina, con i basket che mostrano ancora un 60% di posizioni short per l’euro e un 63% short sulla sterlina, palesando una fase di ritracciamento rispetto alle esposizioni che avevamo ieri e che si esprimono in movimenti ribassisti di breve su eurusd e gbpusd a caccia dei supporti di breve
Più interessanti le dinamiche sul dollaro canadese, che attende le decisioni della BOC di domani, chiamata ancora ad un rialzo tassi che potrebbe portare il costo del denaro ad un definitivo 4.25% superando di fatto anche il biglietto verde.
L’attuale dinamica del dollaro canadese che resta legata a doppio filo alle sorti del petrolio, non gode al momento di splendore e la debolezza della divisa canadese porta un 85% dei retail a cacia dei minimi con posizione long.
Restano quindi interessanti le dinamiche sui cross canada come ad esempio cadchf e cad jpy, dove un interessante delta tasso potrebbe spingere gli operatori a prendere posizioni in tendenza rialzista, consentendo il rientro degli eccessi presenti su cadchf ora al 97% di retail long.
-EQUITY
Il comparto equity riname ancora diviso per aree geografiche, con l’europa più tonica, dando forza ai titoli value, mentre la debolezza sembra concentrarsi sulle tecnologiche americane, con il nasdaq a guidare potenziali ribassi, al momento l’indice resta fermo sotto le resistenze di medio periodo a 12000 pnt.
Resta debole anche l’SP500 sotto la trend line che congiunge i massimi dal gennaio 2022 che passa oraa 4100pnt, intrappolato in un canale rialzista di breve che se violato porterebbe al break out dei supporti a 3950 pnt e ad estensioni ribassiste importanti.
-COMMODITIES
Il mondo commodities porta il Ngas a ribassi profondi dopo l’apertura settimanale in gap down sotto le aree di 6.00$ portando le quotazioni a ridosso dei primi supporti a 5.35$
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attendiamo la giornata di domani che si focalizzerà sulla BOC , mentre per oggi ben pochi i dati macro da seguire in grado di muovere i mercati e dare loro direzionalità di medio periodo.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
10 GIORNI CON LE BANCHE CENTRALIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 05.12.2022
-CONTESTO
Entriamo di fatto negli ultimi 10 giorni veri di contrattazione sui mercati per questo 2022, si guungerà al 15 dicembre con l’appuntamento con BCE e BOE per poi lasciarci alla pausa natalizia, almeno per il calendario macroeconomico, pertanto i prossimo 10 giorni vedranno delinearsi le linee guida che potrebbero essere carattere dei mercati sul finire di questo 2022.
Avremo in ordine cronologico , questa settimana la RBA ed i tassi australiani, poi mercoledi la BOC, per poi focalizzarci la prossima settimana su FED , BCE e BOE… 10 giorni ad alto ritmo per gli operatori.
In attesa di questi eventi, i mercati continuano il loro mood di debolezza di dollari USA, dopo che anche i dati sul lavoro pubblicati venerdi sono stati messi in forte dubbio, date le discrepanze con le indagini sulle famiglie americane. A quanto pare il mondo del lavoro americano non è poi cosi robusto come vuol sembrare, sebbene ci siano una buona quantità di posti di lavoro, molti americani sono costretti a fare più di un attività lavorativa, non creando pertanto la ricchezza diffusa che invece emerge dal dato sui NFP. Una persona che lavora per tre, sebbene ci siano 3 posti di lavoro, resta pur sempre un solo lavoratore, pertanto la prospettiva pessimistica di un’economia in difficoltà sembra trovare adeguate fondamenta sulle quali basare le prospettive di recessione e quindi di debolezza del dollaro americano.
-FOREX
Il mondo valutario , al netto di fisiologici respiri, continua ad avere debolezza di dollari usa, con un 72% di retail in mean reverting long sul basket dollaro, il che porta splendore alle altre majors, con un 72% short sull’euro eun 68% short sulla sterlina. Prosegue anche la forza sdel franco svizzero che trova nel basket un sentiment del 76% corti, portando cosi usdchf ad un 88% di sentiment long, mantenendo cosi la strada aperta ad ulteriori ribassi.
Debole anche il dollaro canadese, che vede sul basket un 83% di retail long, un sentiment equilibrato nella debolezza con il dollaro americano, portando di fatto usdcad ad un 62% long,ma che vede maggiori squilibri sui cross come cadchf con un 97% long, o nzdcad con un 97% short.
Si conclude il mondo forex con la forza del dollaro neozelandese, che vede sul basket un 95% di retail short, e sul cambio principale nzdusd un 81% short, segnale ancora di forza, ma che non è lontano da interessanti eccessi , maturi per la ricerca di mean reverting.
-EQUITY
Il mondo equity ancora alle prese con il rally di natale, spera in banche centrali più accomodanti che possono in qualche modo aprire la strada ad un 2023 più dovish, ma se la recessione mondiale dovesse colpire più duramente del previusto, il risveglio potrebbe essere doloroso per i tori.
Il mondo equity europeo al momento ancora prediletto con il dax sotto le resistenze di 14600 pnt ma sopra i punti chiave di 14330 pnt
Il mondo america penalizza ancora il comparto tecnologico con il nasdaq sotto le resistenze di 12140 pnt con un -0.40% in premarket, debole anche l’SP in pre market sotto le resistenze di 4100 pnt pronto per potenziali allunghi ribassisti fino a 4050.
Restano tonici gli industriali con il DJ a 34429 pnt non lontano dal voler rompere a rialzo le resistenze.
-COMMODITIES
Attenzione al mondo dei metalli, con il gold e il silver in grande spolvero rialzista, non possiamo non monitorare il gold alle prese con le resistenze di 1807$ e il silver con i 24 $, mentre resta pesantissimo il nGAS con un’apertura in gap down sotto i 6$... il mondo energy ancora altamente volatile richiede la massima prudenza.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
LE BANCHE CENTRALI NON POSSONO FERMARSIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 23.11.2022
Ancora rialzi tassi tra le decisioni delle banche centrali e questa volta è stato il turno della RBNZ, la banca centrale neozelandese, che sebbene fino ad oggi ha visto scelte meno hawkish di quelle che il mondo si aspettava con rialzi tassi da 25-50Bp, si è vista costretta questa volta ad un rialzo jumbo da 75Bp.
Nello statement che accompagna la decisione di politica monetaria, appare chiara la necessità di raffreddare l’economia, che rimane resiliente con una domanda aggregata molto forte, sebbene l’inflazione sia sui massimi degli ultimi 30 anni e le prospettive globali siano di forte decrescita, sembra non arrestare la fiducia dei consumatori, ancora forti di un mercato del lavoro tonico con la disoccupazione ai minimi.
Poco da indugiare quindi, si passa al rialzo tasso e si porta il costo del denaro oltre il 4% al 4.25% giustificando cosi il forte rialzo del dollaro neozelandese vissuto in questi ultimi mesi.
In una settimana scarna di appuntamento macro, in vista del giorno del ringraziamento americano, oggi sembra l’unica giornata di contrattazione degna di nota, con i dati dei pmi tedeschi , che seppur ancora sotto il 50% quindi in fase di recessione, mostrano un leggero miglioramento rispetto alle ultime rilevazioni, cosi come quelli del Regno Unito, che si assestano al 48.3 nel composito e al 46.2 nel manifatturiero e al 48.8 nei servizi.
Attesa per questa sera l’incontro con il FOMC per scoprire quali prospettive ci sono nel prossimo incontro della FED il 14 Dicembre, appuntamento che segnerà di fatto la fine dell’anno finanziario.
Il mondo valutario prosegue le sue dinamiche dollaro centriche, con un dollar index ancora alle prese con le resistenze di breve a 107.75 e sembra al momento aver perso il brio che lo ha guidato in questo 2022. La possibilità di posizionamenti corti in dollari sembra ora essere un aspetto da prediligere, sebbene l’appuntamento con FOMC e FED possano generare ulteriori spinte rialziste di breve, generando potenziali occasioni di trading.
Il mondo retail al momento al 65% long sul dollaro americano, trascina con se posizionamenti contrari anche sull’euro con un 66% short e sulla sterlina con un 62% short.
Sebbene i basket siano di poco sbilanciati, sembra piu interessante la dinamica sulle majors con eurusd che segna un 72% short di posizioni retail, il che apre ancora a possibili allunghi rialzisti della moneta unica fino 1.04 e 1.0425.
Interessante il posizionamento dei retail sul dollaro neozelandese, che dopo un mese di rialzi e un rialzo tassi da 75Bp visto stanotte, trova ancora un 92% di retail in posizione contrarian short a caccia dei messimi di periodo sul basket e un 67% shoprt sul cambio principale nzdusd.
Resta di fatto interessante monitorare continuazioni di trend rialziste per il dollaro neozelandese, che trova ora a suo vantaggio positici swap contro le altre majors, special modo contro lo yen giapponese che resta l’unica valuta ad avere tasso negativo.
Restano contrastati gli indici azionari mondiali, con l’euroa che ha corso molto di più ed un dax sui massimi di periodo a 14440 pnt, che offre a nostro avviso migliori opportunità di speculazione di breve, rispetto all’equity americana che resta invece meno tonica e più timorosa di una FED iper aggressiva, anche in operazioni di QT mirate al drenaggio di liquidità, a differenza della BCE ancora accomodante su questi temi.
Il nasdaq potrebbe trovare le sue prime resistenze a 12000 pnt e solo in caso di break out rialzosta portarsi fino ai 12200 pnt, cosi come l’S&P ora alle prese con i 4000 pnt pronto ad allungare a rialzo dino al test della trend line discendente che parte dai massimi di questo 2021-2022e che passa ora a 4080pnt.
Interessante per il comparto delle commodities il ngas che si porta a 7.25$ e sembra puntare a 8.0$ prima area di resistenza, per un asset che ha visto tanto interesse in questo 2022 e che potrebbe ancora riservare non poche sorprese.
buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta Trader
“IO SPERIAMO CHE LA DISOCCUPAZIONE SALE!”IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 04.11.2022
-CONTESTO
Volge al termine un’ottava di contrattazioni incentrata ancora una volta alle banche centrali, prima l’RBA con un rialzo timido di 25BP, poi la FED super hawkish con un rialzo da 75Bp e apertura a ulteriori spinte rialziste anche per la riunione di dicembre 2022, e ieri infine la BOE che segue i cugini americani in un rialzo da 75Bp per contrastare l’inflazione dilagante.
Diverse le economie in esame e diverse le congiunture macroeconomiche dei tre blocchi in esame, da un lato l’America , con una congiuntura ancora robusta, forte domanda aggregata, e disoccupazione ai minimi storici, e sebbene i PMI mostrino un settore manifatturiero in rallentamento , le vere ripercussioni nell’economi a reale sembrano tardare ad arrivare, il che da spazio alla FED di agire con energia al rialzo tassi per contenere un’inflazione record che resta priorità assoluta per la banca centrale anche a costo di eventuali recessioni.
Dall’altro lato il Regno Unito, decisamente più fragile, in chiara recessione, con un’inflazione oltre il 10% forte deficit di bilancio, e una BOE ancora più aggressiva della FED se si considera l’inizio delle vendite nette di obbligazioni sovrane già messo in atto in questa settimana. Oltre a dover contrastare un’inflazione record con politiche economiche rigide ed aggressive, il Regno Unito si troverà a fare i conti con politiche fiscali pressanti per imprese e famiglie nel nuovo piano introdotto dal cancelliere Hunt e dal nuovo PM Sunak, ma sembra essere un male necessario.
Cosi con due politiche ugualmente aggressive, da un lato il dollaro si rafforza e dall’altro la sterlina si indebolisce!
La fiducia nell’economia americana resta da sempre un mantra nelle serie storiche di recessione mondiale, mentre la difficile congiuntura UK mette seri dubbi sui tempi di uscita dalla fase di recessione, il che porta molti investitori fuori dagli asset UK
Sebbene le decisioni siamo chiare da parte delle banche centrali, oggi avremo focus sul mondo del lavoro USA, e mai come prima le speranza sono riposte in una salita della disoccupazione!
Per quanto possa sembrare assurdo, ma gli operatori ben sanno che l’unica strada per vedere calare l’inflazione Usa e quindi sperare in una Fed meno aggressiva, è riposta solo ina disoccupazione in aumento, così da colpire pesantemente i consumi e la domanda aggregata.
Se questo circuito non inizia la sua ruota, difficilmente la morsa della FED si allenterà, pertanto … io speriamo che la disoccupazione aumenta!
-FOREX
Il mondo valutario resta incentrato al dollaro centrismo, con il biglietto verde che non trova ora la forza necessaria a rompere a rialzo le resistenze chiave poste per dollar index a 113.50 prima e 114.75 poi, rimanendo all’interno di un canale lateral ribassista che lascia pensare ad un dollaro stanco e prnto a maggiori prese di profitto. Il mondo retail che ha venduto in mean reverting la salita degli ultimi giorni, si porta al 63% short dal 60% di ieri sul basket dollari.
Lo sbilanciamento è evidente su tutte le majors, con eurusd con i retail al 64% long dal 59% di ieri , cosi come il cable con un 64% long dal 53% di ieri.
Salgono anche usdchf e usdcad, che vedono ingressi contrarian per i retail al 74% short per usdchf e al 62% su usdcad, entrambi gli asset su interessanti aree di resistenza, che se rotte a rialzo potrebbero dare importanti allunghi rialzisti in scia con la forza del biglietto verde.
-EQUITY
Il comparto azionario a partire da quello americano, sembra aver già esaurito il pessimismo seminato dalla FED due giorni orsono, e sebbene i mercati siamo tornati non lontano dai minimi di questo 2022 non pare esserci ulteriore spinta ribassista in questa sessione europea tale da garantire allunghi oltre i minimi.
Il nasdaq ha trovato supporto a 10700 pnt, e al momento fativa a rompere detto supporto e guarda con simpatia ai massimi di 10900 prima e 11000 poi.
Anche l’SP500 al momento segna candela inside nei prezzi di eri compresi tra 3700 e 3800 pnt, senza dare ulteriori indicazioni di trend.
Il dax che sembra essere uno degli indici mondiali migliori tiene le aree di massimo relativo a 13300 pnt, puntando alle resistenze di 13440 pnt.
-COMMODITIES
Il mondo della commodities è nel suo insieme senza direzionalità ancora con candele nettamente inside su base daily, a aprtire dai metalli con il gold fermo a 1646$ sopo il test dei minimi a 1620 non ha trovato forza per rompere a ribasso i minimi e allungare verso nuovi lidi.
Spolvero per il comparto energetico con il wti che recupera area 90$ e sembra voler attaccare 93$ prima vera resistenza di questo asset, mentre resta decisamente inside il NGAS che resta fermo a 6.25$ e solo una ripartenza oltre i 6.40$ potrebbe dettare una vera e propria ripartenza rialzista
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attesi oggi i dati sull’occupazione USA, con la speranza di veder salire la disoccupazione oltre l’attuale livello di 3.5% per sperare in un raffreddamento dell’economia USA
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
QUANDO LO STORNO DEL DOLLARO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 27.09.2022
-CONTESTO
È oramai chiaro a tutti la forza del biglietto verde, e che il mondo intero sia prossimo ad una fase recessiva sembra essere un dato di fatto, ma come sempre i tempi dei mercati finanziari non rispecchiano quelli dell’economia reale, e un anticipo di circa un semestre è per buon accordo condiviso da tutti.
I mercati guardano in media ad un semestre nel futuro e si preparano pertanto ad una fase di rallentamento delle attività produttive mondiali, il che porterà a scarsi utili per una parte delle attuali aziende mondiali e alla chiusura totale delle attività per una gran parte delle restanti imprese.
Si creerà meno ricchezza nel mondo, e le banche centrali questa volta non faranno nulla per risollevare le sorti dell’economia globale a differenza di quello che siamo abituati a vedere nell’ultimo ventennio, perché è priorità globale quello di far calare i prezzi al dettaglio e l’unico modo e colpire la domanda.
Alla luce di una fase di forte recessione non sembra esserci altro mood se non quello di scappare dalle attività di rischio e rimanere liquidi, ovviamente la liquidità prediletta nelle fasi crisi mondiale è la liquidità in dollari USA!
Questa fame di dollari sta portando al collasso tutti gli altri asset class, specialmodo il mondo fx sta vedendo ora una fase di iper volatilità a ribasso per tutte le altre majors che soffrono grandemente la forza del biglietto verde.
Sarà difficile credere in ulteriori allunghi rialzisti del dollaro senza che le ripercussioni sull’economia reale di paesi come il Regno Unito, o del blocco europeo possano non risentirne, pertanto maggiori saranno da ora gli allunghi rialzisti del dollaro, maggiori saranno le possibilità di un intervento delle banche centrali per riequilibrare le economie globali.
FOREX
Un 2022solo pro dollaro al momento, il che ha portato il basket dollari a segnare da inizio anno ad oggi un +7.89% medio, contro tutte le altre majors che soffrono invece pesanti ribassi, come lo yen giapponese che segna al momento un -11.45% medio, sebbene la BOJ abbia dichiarato apertamente la sua volontà di intervenire nel mercato fx per sostenere lo yen contro il dollaro usa.
Il mercato valutario vede un 2022 particolarmente volatile, e gli eccessi principali sono su usdjpy che segna da inizio anno un +25.49%, performance che non troviamo cosi di frequente neggli annali di questo asset, che pur esprimendo chiaramante le divergenze di politiche monetarie hawkish per il mondo usa e dovish per il mondo asiatico, sembra ora giunto su estremi tali da impensierire anche la banca centrale giapponese.
A far nota ancora il collasso della sterlina, che oltre al peso del dollaro usa, soffre una profonda sfiducia da parte degli investitori, che vedono poco realizzabili i piani del nuovo PM Truss a sostegno di imprese e famiglie data la volontà della BOE di drenare la liquidità immessa in questi ultimi anni a sostegno delle fasi di crisi legate non solo alla Brexit ma anche alla Pandemia.
Serve liquidità ora che le banche centrali devono ritirarla, il rischio di cadere in facili utilizzi di una iper liquidità iniziano a diventare concreti, e si dimostra ancora una volta come sia difficile fare a meno di liquidità stampata e non ricchezza creata a sostegno dell’economia.
-EQUITY
Anche il comparto equity che oramai è per tutti gli asset mondiali ai minimi di questo 2022, vede maggiormente penalizzato l’equity europeo, che soffre la crisi energetica che soffoca le necessità produttive del polmone tedesco. Senza energia sarà innegabile la fase di ristagno dell’economia tedesca in primis e di quella europea tutta.
Contro tendenza ovviamente il comparto equity asiatico, che gode ancora di ampia liquidità immessa dalle banche centrali, e che offrono quindi migliori spunti di investimento a fronte dell’azionario occidentale, che al netto di fisiologici respiri è destinato ancora a ribassi rilevanti.
-COMMODITIES
Il gold primo asset commodities a soffrire non solo la forza del dollaro ma anche gli alti rendimenti obbligazionari mondiali, che sono investimento migliore in fase di recessione e alta inflazione a fronte del gold che non offre rendimenti. Si fugge quindi dal metallo prezioso, e in generale dal mondo commodities, in virtù di un futuro calo della domanda globale, anche per l’energy., che trova quindi ribassi sia per il NGAs che per il WTI, che tornano ai loro fair value. Interessante sarà vedere come agirà l’opec + all’eventuale calo della domanda, al fine di sostenere i prezzi che non saranno troppo ben visti sotto soglie significative dei 50$.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
LA TEMPESTA PERFETTA è ALLE PORTE!ANALISI COT REPORT del 18.09.2022
-CONTESTO
Siamo giunti ad una delle settimane più importanti di questo 2022, appuntamento immancabile per gli operatori quello con la FED del 21 settembre, che sarà determinante per conoscere il destino dei mercati finanziari.
In questa rubrica dedicata esclusivamente alla lettura del posizionamento dei non commercial sul mercato dei futures quotati al CME di Chicago, non possiamo esimerci dalla lettura dei dati in previsione della FED e cercare quindi di capire come si stanno preparando le mani forti e quali aspettative possono avere da questo appuntamento attraverso le loro posizioni.
Il quadro generale dei dati forniti dal report di questa settimana, ci pare abbastanza chiaro, con delle correlazioni inter-market stabili nel mood dominante del risk off.
Sia il comparto valutario, che quello equity per finire alle commodities sembrano tutti dare fede ad una lunga fase di recessione dalla quale doversi proteggere e pertanto posizioni prudenziali sono chiare nel sentiment dei big players, ma procediamo con il consueto ordine.
-FOREX:
il comparto valutario mantiene stabile il suo sentiment pro dollaro USA, penalizza ancora la sterlina e lo yen giapponese, mentre sembrano comparire segnali interessanti sulla moneta unica, che potrebbe rivelarsi il prossimo driver delle mani forti.
EURUSD
Si ricoprono circa 24500 contratti questa sola settimana sull’euro, passando cosi di fatto da -36350 a -11800 contratti, il che permette ancora si un posizionamento netto corto, ma che apre le porte a potenziali cambi di rotta, special modo se questa settimana che è alle porte dovesse vedere forti prese di profitto sul dollaro USA e se la profonda crisi energetica che stringe il vecchio continente nella sua morsa dovesse trovare una qualche soluzione.
Da un punto di vista tecnico rimaniamo sulle aree di parità con il dollaro usa, e le aree di minimo di 0.9850 sembrano per ora reggere a nuovi tentativi ribassisti. Evidente la necessità di attaccare i massimi a 1.01 prima e 1.02 poi, per parlare di potenziali allunghi rialzisti, che potrebbeor portare alle resistenze di area 1.0340
GBPUSD
Senza sosta la caduta della sterlina, dove le mani forti toccano i -68086 contratti, incrementando la loro posizione netta corta di ben 17654 contratti. si torna a guardare con simpatia le massime esposizioni corte viste già in questo 2022
Il quadro tecnico non può che confermare il trend ribassista in atto, con prezzi che toccano nuovi minimi sotto 1.14 e che aprono la strada a nuovi ribassi. Difficile dire quale sarà la fine diquesto movimento, ma certo che un intervento politico economico sarà ben presto doveroso per sostenere le sorti della moneta britannica
USDCAD
Fatica anche il dollaro canadese che seppur ha goduto per un lasso di tempo della forza del wti, oggti ne paga lo scotto, mantenendo stabile la correlazione diretta, che oggi penalizza fortemente le sorti del doollaro canadese. Le mani forti si trovano oggi con 12425 contratti netti lunghi, ma in questa sola settimana hanno ridotto di ben 5485 contratti.
Anche il quadro tecnico per il futures cad sembra impostato chiaramanet a ribasso, con il break out di 0.7560 che ha aperto la strada ad allunghi ribassisti.
YEN
Per i big plaiers ancora no né tempo per ricomprare massicciamente yen, mantenendo pertanto ancora posizioni nette corte per ben 80692 contratti, incrementando di ben 22500 contratti la posizione precedente.
Il quadro tecnico per il futures yen, sembra aver trovato un primo supporto, che tutta via dovrà dimostrare la prossima settimana la sua validità, e la cui rottura ribassista, sarebbe un chiaro segnale per ulteriori ingressi in trend ribassista.
Dollar index
Stabili le posiozioni sul dollaro americano, che continua a vedere le mani forti detenere circa 35600 contratti, senza grandi scossoni al momento, in chiara attesa per le parole di Powell della prossima settimana, che potranno determina ulteriori allunghi o prese massicce di profitto.
Il quadro tecnico mostra ancora un dollaro stabile sui massimi di periodo oltre 110 e poco possiamo sperare , in termini di volatilità, prima di mercoledi, dove potremmo vedere nuovi movimenti direzionali nascere.
-EQUITY:
Inutile negare la sfiducia dei grandi operatori sul futuro dell’equity, palesemente mostrato nelle posizioni corte che hanno preso il sopravvento special modo questa settimana. Aumentano i contratti corti su tutti gli asset equity, a partire dall’S&P fino al DOW e al Russel.
I timori di una FED ancora iperaggressiva, che possa mettere sul tavolo rialzi tassi fino anche di 100BP fa tremare gli operatori, che preferiscono girarsi corti. Massima attenzione dunque nel cercare di prendere posizione contrarian long.
S&p
Con un incremento di ben 42284 contratti corti, le mani forti passano ad una posizione netta di ben -281000 contratti per l’S&P, mostrando chiaramente qule possa essere il loro sentiment almeno fino alla FED, dove potenziali prese di profitto non sono da escludere.
Anche il quadro tecnico ci pare in linea con il sentiment dei non commercial, andando a cercare nuovi minimi di periodo e puntanto ai minimi di per questo 2022 che se violati aprirebbero la strada ad importanti approfondimenti.
Anche il nasdaq vede nuovi contratti corti entrare sul mercato con ben 10240 pezzi, riducendo grandemente il flebile posizionamento long che passa a 11806 contratti.
Netti corti anche sul dow con -11686 contratti e sul russel con ben 99152 contratti, posizione che completa il quadro di una vera tempesta perfetta.
COMMODITIES
Il comparto delle commodities si allinea sia nel quadro tecnico che nel posizionamento dei big plaiers al mood di risk off, con l’energy che trova ancora riduzioni nel posizionamento di lunghissimo long per il WTI e per il Ngas
Il wti vede le mani forti a 227057 contratti e prezzi stabili sui minimi di periodo, mentre il Ngas , dove le mani forti sono netti corti a -145715 contratti, sembra voler abbandonare le arre di massimo dei 9$, per tornare a prezzi più vicini al fair value di 6-7$
Anche il gold trova posizionaemnti corti questa settimana con -5513 contratti e una posizione netta , che pur ancora long , si limita a 97344 contratti, minimimo da oltre 180 rilevazioni. Si accompaga al gols il silver dovbe le mani forti sono già netti corti con -4640 contratti.
Mood di risk off, che segue il ciclo macroeconomico di recessione, anche nei prezzi e nelle price action con il gold che ha rotto questa settimana l’importantissimo supporto a 1679$ che apre la strada ad offondi fino a 1600$
La settimana sarà caratterizzata dall’appuntamento con la FED di mercoledi che catalizzerà probabilmente l’attenzione degli operatori in questi primi giorni della settimana.
buon trading
Salvatore Bilotta
LA CRISI ENERGETICA BLOCCA L’EUROPAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 29.08.2022
-CONTESTO
Continuano le divergenze tra il blocco economico europeo e quello americano, a causa di una crisi energetica mondiale che sta colpendo duramente l’Europa, e che mantiene l’inflazione globale a livelli record.
L’inflazione resta il nemico principale da combatte ad ogni costo, e questa difficile lotta vede gli Stati Uniti in deciso vantaggio rispetto a noi europei, in primis per la loro maggiore indipendenza sul settero, rimanendo esportatori netti di petrolio, ed in secundis per una migliore congiuntura macroeconomica che pone la FED in condizioni di maggiore forza rispetto alla BCE.
La Banca centrale europea dovrà oramai intervenire ad ogni costo, le scommesse su un prossimo rialzo tassi di 50BP salgono di giorno in giorno. La rilevazione sull’inflazione in eurozona è attesa in settimana al nuovo picco del 9% a causa dei costi del comparto energy che stanno mettendo in ginocchio l’industria europea , colpendo la locomotiva tedesca e a seguire la Francia con costi record per l’elettricità.
Trovare fonti di energie alternative, e farlo rapidamente, la stagione invernale è alle porte e i costi del Ngas sono saliti alle stelle, impedendo le consuete scorte pre invernali , e preannunciando cosi un raddoppio della bolletta per industrie e consumatori. I governi europei hanno stanziato oltre 280 miliardi per aiutare famiglie ed imprese a sostenere l’impatto del costo energetico, ma di certo immettere liquidità non rende più agevole il compito della BCE che dovrà inasprire le politiche monetarie e alzare il costo del denaro per tentare un raffreddamento dell’economia e contenere l’inflazione.
Decisamente un quadro delicatissimo in Europa, che cammina su un filo , in equilibrio tra aiuti al costo energetico, e la necessità drenare liquidità e inasprire le politiche monetarie.
La migliore condizione economica degli states permette alla FED di tenere toni da falco nell’ultimo intervento a jackson hole, portando avanti una linea dura senza mezzi termini: si procede al rialzo tassi, si manterra il costo del denaro alto per molto tempo, il 2023 non sarà un anno di inversione di tendenza!
Insomma ci attendono anni di politiche aggressive, senza troppi ammorbidimenti, fino a quando l’inflazione non sarà inequivocabilmente domata!
I mercati mondiali da venerdi sono tutti tornati in modalità bearish! Si torna in territorio negativo e si spengono gli entusiasmi mondiali!
-FOREX
Il comparto valutario torna a premiare il dollaro usa, come si poteva facilmente intuire dopo le parole di Powell. Ci si aspettano ancora forti rialzi tassi , e sebbene questa è la linea di diverse economie mondiali, sembra per ora che solo gli States possano essere in grado di vivere una rapida ripartenza, il che premia il biglietto verde.
Stamattin adollar index attacca nuovamente i massimi di questo 2022 e tenta allunghi oltre le resistenze di 109.30, per aprire la strada alle aree di 112.40 prossime vere resistenze.
Tutto il mondo valutario è in chiaro dollaro centrismo, e le majors soffrono all’unisono, con l’euro incapace di ripartire che attacca i minimi a 0.99 e senza un chiaro intervento della BCE non potrà vedere tapidamente la vìfine dei ribassi.
Anche il cable , che paga a duro prezzo l’iper inflazione presente nel regno Unito, che ricordiamo essere al +10.1% e che si proietta al picco del +13%, sembra incapace di reagire dai minimi di 1.1675, e punta alle aree di 1.14 figura, prima vera area di approdo.
Il super dollaro ovviamente schiaccia facilmente lo yen giapponese, che prosegue la sua fase di estrema debolezza, èpertanto si tornano ad attaccare i massimi a 138.75, per provare a segnare nuvi record per questo 2022.
Prosegue dunque inesorabile la forza del dollaro e sembra essere divieto assoluto quello di mettersi contrarian a questo mega trend.
-EQUITY
Profondi ribassi per il comparto equity, che vede nubi tempestose all’orizzonte, con le banche centrali pronte ad nuovi assalti all’economia reale con tassi di interesse più alti, drenaggi di liquidità, e per l’europa la possibilità di una duplice crisi, a causa del caro energy!
Indici mondiali in ribasso, con il dax che faro europeo si porta ai minimi di 12800 pnt , mirando potenzialmente alle aree di 12400, minimi del 2022.
Non fa meglio l’S&P che crolla sotto i colpi di powell e approda ai 4000 pnt, sembra reale l’ipotesi di ritorni ai minimi del 2022 a 3645 pnt, in tempi ragionevoli
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il calendario economico questa settimana si focalizza sul mercato del lavoro USA, che ancora rimane robusto, e da timidi cenni di rallentamento non ancora sufficienti a placare l’aggressività della FED. Seguiremo con attenzione i dati di questa settimana, per capire l’impatto degli ultimi rialzi tassi USA sul mondo del lavoro
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
NON SOLO JACKSON HOLEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 26.08.2022
Prosegue il simposio a Jackson hole e salgono le aspettative per le dichiarazioni di Powell. Ieri la prima a parlare è stato il capo della FED di Kansas City, che ha posto sul tavolo i suoi dubbi sul possibile rientro dell’inflazione. Difficile credere che l’inflazione sia già al giro di boa, e la necessità di una FED aggressiva ancora per le prossime riunioni di settembre e dicembre sembrano prendere sempre più corpo all’interno del board.
In attesa che si concluda il simposio e si abbiamo notizie più chiare, ieri sono state pubblicate le minute della BCE, che hanno messo in luce la forte crisi energetica che sta vivendo il blocco europea, e le conseguenti ricadute sul contenimento dell’inflazione. La proiezione per il prossimo futuro è purtroppo ancora pessimista per la corsa dei prezzi, e si fa fatica a vederne la fine.
Ancora dati nella giornata di ieri per il mercato del lavoro Usa, che mostra i muscoli, e mette in evidenza un buon calo delle richieste di disoccupazione settimanali,che si portano a circa 243 mila unità, rispetto alle precedenti 245000 e alle 395 000 di un anno fa.
Spazio dunque a possibili manovre da falco della FED, mentre resta debole la congiuntura macroeconomica europea, dove si lotta aspramente per il contenimento dei prezzi del gas e più in generale dell’energià che sta toccando livelli record.
Diversi paesi del blocco EU stanno implementando politiche di sostegno economico al caro energia, con piani di aiuti, che ovviamente non possono far altro che rallentare il processo di contenimento dell’inflazione.
-FOREX
Il mercato valutario, nostro termometro prediletto per interpretare il sentiment degli operatori, resta in un sostanziale dollaro centrismo, alternando giornate di dollaro forte a respiri più o meno profondi, ma che lasciano i prezzi all’interno di chiari trading range.
Dollar index resta dunque compreso tra i supporti di 108 figura e le resistenze di 109 .40 , area di massimo di periodo, che ha già svolto ottime funzioni di freno alla corsa del biglietto verde.
Ancora sotto la parità eurusd, con la moneta unica che non trova spunti per risorgere dai suoi minimi. Anche le fasi di debolezza del dollaro usa, sembrano non essere sufficienti a generare delle spinte rialziste di eurusd che resta ancorato ai minimi di 0.9950-60
Anche la sterlina resta profondamente negativa, ed i tentativi di recupero messi a segno ieri, sembrano già essere stati riassorbiti, in virtù di un quadro macroeconomico di medio -lungo periodo decisamente devastante. Ancora gbpusd resta ancorato nel suo trading range compreso tra 1.1760- e 1.1860
Prosegue dunque il movimento di up and downd di usdcd, che rimane chiaramente compreso in un canale lateral ribbasista, di cui ora ne sta testando la parte superiore a 1.2960
Tutti i giorchi sono da fare, le attese salgono per le parole di Powell e la possibilità che la FED mostri ancora i muscoli contro l’inflazione, dando ancora forza al biglietto verde.
-EQUITY
Giorni di positività per il comparto equity, che tenta allunghi rialzisti, particolar modo per l’equity americana, con l’S&P che attacca i massimi di 4200 pnt, senza tuttavia riuscire ad attraversare le resistenze già evidenziate nelle nostre live mattutine.
Le aree di supporto sono tuttavia lontane dai prezzi attuali, identificabili per il breve periodo a 4160 pnt prima e 4139 poi.
Anche il comparto tech ha dato respiro ai rialzisti, andando a testare le aree di attenzione da noi già richiamate a 13160 da qui la possibilità di ripiegare sui supporti chiave a 13000pnt prima e 12930 poi è tutta legata alle parole di Powell di oggi pomeriggio ed ai dati sul PCE
Più pesante il dax, che dopo un doppio test delle resistenze a 13355 sembra ora puntare ai minimi di periodo a 13100pnt, previo affondo del poc che caratterizza i minimi posto a 13200 pnt
-COMMODITIES
Anche il mondo dei metalli segue le sorti del dollaro americano, con continui upand down, oggi sulla scia rialzista del dollaro americano, il gold attacca nuovamante i supporti , ripiegando a 1750$ area oltre la quale si aprirebbero allunghi ribassisti verso i minimi di 1740 prima e 1730 poi.
Ancora fortissimo il Ngas, che vive una fase di fortissima speculazione, dovuta alla momentanea chiusura del Nord stream 1 per manutenzione, il che accentua le preoccupazioni di una mancata riapertura e di una scarsità di energia per l’Europa. La scarsa capacità di fare scorte, dato gli approviggionamenti fermi da aprte della Russia, pone l’Europa in una condizione di profonda debolezza economica, con il fantasma della recessione pronto a subentrare!
Al momento il Ngas, quotato in dollari , segna 9.50$ non lontani dai massimi visti ai 10$, tuttavia la chiara fase speculativa, potrebbe essere un’occasione per coloro i quali credono in una risoluzione rapida dello scarso stoccaggio di gas naturale in previsione dell’inverno.
Le aree di maggiore interesse restano ancorate ai 9.30$, picco volumentrico degli ultimi 10 giorni, che se superato, potrebbe aprire scenari ribassisti importanti fino ai supporti di 9$ prima e 7.80$ poi.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Oggi attesa per i due market mover chiave, ovvero pce usa, per una nuova valutazione dell’inflazione americana che guarda stavolta alla spesa diretta dei consumatori per beni personali ed infine alle dichiarazioni di Powell a Jackson Hole, che speriamo diano chiarezza al percoreso della FED da qui all’appuntamento di settembre.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
LA FED NON SI FERMERà A SETTEMBREIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 22.08.2022
L’attesa degli operatori si sposta su due appuntamenti cardine di questa settimana, da un lato la pubblicazione del PCE che rappresenta il vero indice di inflazione osservato dalla FED, e venerdi l’appuntamento con Jackson Hole e Powell per cercare di avere idee più chiare sui prossimi appuntamenti con le banche centrali a partire da settembre.
I dati sull’inflazione restano centro di tutte le attenzioni, perché è da li che si decideranno le mosse delle banche centrali, non intenzionate ad affidarsi ad una singola rilevazione in calo, e per di più sul generico IPC.
Per frenare la corsa a rialzo dei tassi di interesse per la FED ci sarà bisogno di una chiara tendenza ribassista dei prezzi, una serie continuativa di cali, che diano la chiara percezione che i prezzi stanno rientrando. Ancora tutti i dati macro economici mostrano una congiuntura forte nel Stati Uniti, il che lascia spazio di manovra alla FED che può procedere ancora senza grosse preoccupazioni a rialzi tassi importanti.
La prossima riunione di settembre, che a fine q1 doveva essere una riunione di pausa, dove la FED non alzava il costo del denaro, ma osservava la reazione dell’economia reale, si sta trasformando in una attesa di rialzo certo. L’unico dubbio rimasto è l’entità del rialzo tassi, se 50bp o 75bp, questa la forbice che separa una view hawkish da una dovish. Per quanto assurdo possa sembrare ma un rialzo di soli 50 bp potrebbe essere ben visto dai mercati, che lo potrebbero interpretare coma la fine della tempesta, e l’uscita da un clima hawkis predominante nella FED.
Tuttavia, seppur la FED dovesse rallentare il ritmo di rialzi tassi, non sappiamo ancora l’impatto che le politiche monetarie avranno sull’economia reale. Al momento i maggiori indicatori macroeconomici sembrano non subire l’incremento del costo del denaro, che in genere impiega dai 3 ai 6 mesi per riversarsi nell’economia reale. A quel punto potrebbero venir meno le rosee prospettive pubblicate dagli earing in chiusura di q2, con aziende che devono scontare alti debiti, a tassi importanti senza avere il sostegno dei consumatori, che potrebbero ritirarsi rapidamente, facendo crollare al domanda aggregata.
I timori non sono finiti, e la possibilità di mercati azionari in forte calo, non è terminata.
-FOREX
Il mercato valutario continua a vedere forza di dollari. Ilbiglietto verde resta principe del mercato fx, con la prospettiva di un tasso di interesse a fine anno oltre il 3% e soprattutto una congiuntura macroeconomica tra le migliori del panorama majors.
Dollar index oramai alle porte dei precedenti massimi a 108.67 – 109.40, area oltre la quale si andrebbero a segnare i nuovi massimi del 2022 per il biglietto verde, con una sequenza di 7 sedute di riazi consecutivi.
Ovvia la reazione delle altre majors, che subiscono la forza del dollaro e ne vengono schiacciate, a partire dall’Euro, che patisce l’assenza della BCE, che sembra non dare sostegno alla moneta unica in un clima privo di dichiarazioni , che possano stemperare l’assalto dei ribassisti. Eurusd oramai al ritest della parità a 1.0007 sembra intenzionato ad approfondire aprendo la strada a scenari ribassisti importanti.
Anche la sterlina non gode di un momento favorevole, con un’inflazione a doppia cifra e la BOE che oramai da per scontata una fase recessiva nel Q£, porta gbpusd al test di 1.18 figura, il che apre la strada verso i minimi di 1.16-1.15
-EQUITY
Si apre la strada ad una nuova fase ribassista per gli indici americani e mondiali, con la prospettiva di banche centrali ancora molto hawkish e la possibilità di una fase recessiva mondiale, le aziende sembrano non godere di un futuro cosi roseo come da loro prospettato, special modo se si considera che da settembre la FED inizierà a ridurre il Balance sheet ad un ritmo quasi doppio!
L’S&P punta dunque a 4100pnt, dopo aver abbandonato i 4310 pnt di massimo per questo rally rialzista che ha vissuto in questa estate. Solo sotto 4080 pnt, potremmo tornare a valutare affondi verso i minimi del 2022 dando il via nuovamente al bear market.
Quadro similare per il nasdaq che punta ai 12840 pnt, per entrare poi nuovamente in una grande area di attenzione volumetrica che giunge fino ai minimi di questo 2022.
Anche più pesante il dax, che segna giornate di profondi ribassi , ora alle porte dei 13300 pnt, che apre scenari ribassisti fino ai 13000 pnt, prima ed i minimi del 2022 poi.
-COMMODITIES
Per il mondo delle commodities, ancora pesa il dollaro americano sui metalli , che siano essi preziosi o industriali, il mood resta quello ribassista.
Il gold punta oramai ai 1722 dollari, livello oltre il quale si punterebbe dritto ai 1679 pnt., segue a ruota il silver che ha gia rotto l’area chiave dei 19 $ , e punta ai minimi dei 18.20$.
Diverso scenario per l’energy con il wti, che lotta sui supporti posti a 87.00$ 85.30$ senza per ora trovare spunti per rompere a ribasso e aprirsi verso i 77.00$, mentre spinge fortemente a rialzo il Ngas, che prosegue il suo rally rialzista che punto ora ai 9.60$ , livello oltre il quali si aprono scenari di allunghi rialzisti oltre i massimi di questo 2022.
LA LOTTA ALL’INFLAZIONE NON è TERMINATA!IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI
-CONTESTO
Gli ultimi dati sull’inflazione americana, hanno dato grande speranza ai mercati, che stanno vivendo una fase di chiaro risk on, dando spazio ad un rally bullish sui maggiori indici mondiali. Tutta via una singola rilevazione in calo, non può essere identificativa di una tendenza, e le incognite sul futuro dell’economia americana sono ancora molte. A pesare sulle view future sono anche le condizioni economiche globali, che mostrano i diversi blocchi economici vivere diverse fasi del ciclo economico, e rispondere in maniera diversa ognuna per le proprie peculiarità. Il blocco orientale, ancora non riesce a risorgere, con un’eocnomia asfittica, e penalizzata dai lockdown che hanno caratterizzato gli ultimi trimestri cinesi, penalizzando grandemente i dati sulla produzione industriale, e rallentando di fatto la crescita del paese. Simile contesto per il Giappone, con la BOJ che continua la sua politica di sostegno all’economia e contenimento dei rendimenti obbligazionari in attesa che l’inflazione faccia la sua comparsa, ma senza grandi risultati al momento, se non quello di penalizzare lo yen giapponese nella sua corsa alla svalutazione.
Più delicato il quadro per il blocco europeo, che vive l’iper inflazione dei paesi occidentali, ma con la fragilità di una congiuntura macroeconomica tipica europea, con la BCE che solo nell’ultima riunione ha azzardato un rialzo tassi di 50BP, e che al contempo deve dare spazio alla difesa dei paesi maggiormente indebitati, aprendo le porte a piani di sostegno per il blocco europeo. L’inflazione in eurozona, al momento non accenna a rallentare, anche a causa degli elevati costi del comparto energy. Anche il regno unito, che pur non facendo più parte dell’Europa, mostra ancora stamattina un’inflazione in aumento, con l’IPC che balza al +10.1% A/A rispetto al +9.4% precedente segnando un nuovo record per gli ultimi 40 anni. La BOE è chiamata inevitabilmente ad ulteriori inasprimenti della politica monetaria, che guarda ora a possibili tassi di interesse fino al 4%, aggredendo la domanda aggregata, e il PIL che sembra già essere penalizzato negli ultimi due trimestri.
Infine l’America e il Canada, che godono di una prima rilevazione sull’inflazione in calo, che sta dando grande fiducia agli investitori , ma che al momento non trova basi solide nei dati macroeconomici. Le trimestrali aziendali Usa sono state ottimiste per i prossimi trimestri, ma diversi studi, pongono dubbi su cosa accadrà a partire da settembre quando la FED raddoppierà il ritmo del QT e il drenaggio di liquidità aumenterà ponendo fine ai vantaggi visti dalle politiche espansive messe in campo per la pandemia. Gli utili aziendali, potrebbero non essere sostenuti da vendite adeguate, e un ulteriore calo della domanda, potrebbe mettere in crisi le prospettive future dell’economia americana, ponendo fine alle speranze che hanno guidato l’attuale rally rialzista.
-FOREX
Il mondo valutario continua il suo dollaro centrismo, che pone l’accento sulla rinnovata forza del biglietto verde che riparte ad aggredire i massimi di periodo, dopo una fase lateral ribassista partita dai massimi di 109.40. le prime aree di resistenza del dollaro americano si trovano a 106.60, e al momento nessuna chiusura daily oltre tale resistenza ha aperto la strada ad ulteriori allunghi rialzisti.
L’attuale ripartenza del dollaro americano dai minimi di 105, ha portato debolezza sulle altre majors, a partire dalla moneta unica. Eurusd dopo il test di 1.0370 ha creato una serie di massimi e minimi decrescenti che lo hanno portato agli attuali 1.0175. le aree di reistenza di 1.02 figura sono ora baluardo per il trend discendente, che potrebbe vedere nuovi test della parità.
Debolezza per le oceaniche, che soffrono non solo la forza del dollaro, ma la correlazione con i metalli che al momento hanno ripreso la loro fase discendente. Audusd prosegue i ribassi dopo il break out di 0.70 figura, e mira a 0.6875, con il mondo retail impostato contrarian long al 65% in continua aumento. Difficile ora credere in inversioni di questo mood.
Ancora interessanti gli eccessi sul franco svizzero, che iniziano a vedere piccoli respiri, con euruchf, che rimbalza dai minimi di 0.96 figura e gbpchf che recupera da 1.1360 portandosi agli attuali 1.15 figura, puntando ora al test della mm21 periodi daily a 1.1575 prima e 1.1750 poi.
-EQUITY
Il mondo equity, sembra essere giunto alle resistenze chiave,con S&P al test di 4300 pnt che frena la corsa dei prezzi, livello oltre il quale si aprirebbero scenari rialzisti fino alle aree di 4500 pnt. La tenuta delle resistenze per ora pone l’attenzione ad approdi alle aree di 4200 pnt prima e 4150 poi, livelli di supporto che se violati, aprirebbero la strada nuovamente al bear market.
Pesante anche il comparto equity europeo con il dax che non riesce a superare i 13970 pnt, ben lontano dai massimi precedenti a 14720 pnt, pronto a ripiegare verso i minimi di periodo a 13450 prima e 13000 poi. Presto per dire se il bear market sia davvero terminato.
-COMMODITIES
Divergenza tra il wti e il ngas. Il mondo energy si divide, con un wti, debole, che attacca i supporti a a 85.60$ , e in caso di rottura punta a 77$, mentre il nGAs vive un nuovo momento di forza, andando a testare i massimi di periodo a 9.40$. il wti molto più vicino al suo fair value, sembra ora andare alla ricerca di equilibrio, mentre la speculazione si muove esclusivamente sul ngas, dove i prezzi sono chiaramente lontani da un valore medio reale, che si aggira attorno ai 6$. Tuttavia prudenza nel ricercare operazioni di mean reverting, perché ulteriori allunghi , mirati a colpire gli stop posti oltre i 9.60-70$ potrebbero essere facilmente messi in campo dal mercato, prima di assistere ad un rientro dei prezzi.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il calendario economico, dopo gli importanti dati di questa mattina, si proietta al pomeriggio verso l’analisi della domanda aggregata USA, attraverso le vendite al dettaglio, dato chiave per capire quanto stia impattando la FED sull’economia reale e quanto la corsa dei prezzi possa davvero dirsi conclusa.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
-----------------------------------------------------------------
INFLAZIONE AMERICANA: SIAMO AL GIRO DI BOA?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.08.2022
-CONTESTO
Resta saldo il focus dei mercati sull’inflazione mondiale, con i dati pubblicati oggi relativi alla Cina che vede i prezzi al consumo salire al 2.7% su base annuale, rispetto al precedente 2.5%, pur rimanendo al di sotto delle aspettative del 2.9% degli analisti.
In leggero calo l’inflazione in Germania che si assesta A/A al +7.5% rispetto al precedente 7.6%.
Tutte le attese per il dato USA di oggi pomeriggio, dove gli analisti si aspettano il giro di boa, un primo dato inferiore che dia il segnale chiaro che il top è stato raggiunto. L’ipc A/A era al +9.1% e le attese sono per un +8.7%.
Pur considerando che un anno fa, agosto 2021, l’inflazione era già al +5.4%, e quindi una lettura fatta su una base già cosi elevata di inflazione, potrebbe fornire dati ugualmente preoccupanti, un primo dato in calo darebbe grande speranza ai mercati su più fronti:
-La prima grande aspettativa che si andrebbe a creare con un dato in calo, sarebbe sull’intervento della FED di settembre, che a quel punto potrebbe essere meno incisivo di quello che si pensa. La FeD è oramai concentrata sul contenimento dei prezzi, e se i rialzi già messi in campo, dovessero iniziare a dare i loro primi frutti, potremmo assistere ad una FED meno hawkish di quanto fino ad oggi visto.
-La seconda aspettativa, sarebbe sul comparto azionario, che potrebbe vedere alle sue spalle il periodo peggiore, con la prospettiva di una FED meno aggressiva, e un’economia che tutto sommato ha retto non male all’impatto con politiche monetarie aggressive, special modo se si pensa ai dati sul mercato del lavoro di venerdi scorso, che continuano a mostrare una congiuntura macroeconomica americana non cosi provata, dalle scelte della FED.
Le possibilità di un’inflazione globale in calo è spalleggiata dal rientro dei prezzi del petrolio, che sembrano finalmente scontare la volontà mondiale di un’energia a prezzi equilibrati.
La chiave come sempre saranno i dati, che scontano tutte le ipotesi e le congetture e ci daranno un quadro più chiaro e reale del contesto macroeconomico di questo agosto.
-FOREX
Il mondo valutario resta cristallizzato nei range delineati lo scorso mese, con il dollarindex che non abbandona i prezzi compresi tra 107.50 e 105.00. La mm21 periodi daily oramai totalmente flat, esprime chiaramente questa fase di lateralità del biglietto verde, che in un mercato dollarocentrico come quello attuale, influisce su tutte le majors lasciandole intrappolate in una fase di non direzionalità.
Si evidenzia chiara indecisione anche nel sentiment dei retail, che si preparano ai dati sull’inflazione USA in totale neutralità, con un timido 59% short sul basket dollaro. Tutte le majors pertanto si trovano con un sentiment sbilanciato contro dollaro, con eurusd al 58% long, usdjpy al 69% short, e gbpusd al 66% long.
I basket restano in sostanziale equilibrio, eccezion fatta per il franco svizzero, che vede l’84% dei retail short, come sempre in mean reverting a caccia dei massimi, di un aset valutario che da inizio settimana ad oggi sta performando un +0.66% mostrandosi la valuta migliore del panorama majors.
Restano quindi interessanti i cross contro franco svizzero, come ad esempio eurchf, dove i retail sono in chiaro eccesso long al 93% non lontani dai minimi di 0.97 figura.
-EQUITY
Il mondo equities sembra voler proseguire la sua correzione rialzista. Parliamo ancora di correzione rialzista e non di ripartenza, almeno fino a quando i precedenti massimi non saranno violati, cosi da aprire scenari long degni di questo nome. Al momento l’S&P resta alle prese con le resistenze poste a 4200pnt, ed i supporti di breve che troviamo a 480pnt. Fino a quando il mercato rimarrà sotto queste aree il trend discendente di lungo periodo non può ritenersi invalidato, ma il dato di quest’oggi potrebbe dare nuova linfa all’azionario USA con la speranza di una FED meno aggressiva, che dia quindi respiro ai mercati. Oltre le resistenze chiave di 4200pnt, ci proiettiamo a 4300pnt e 4500pnt.
Quadro più spinto per i tech, con il Nasdaq che ha già violato il precedente massimo a 12910pnt, e sembra ora trovarne supporto per nuovi allunghi. Obbligo il superamento dei 13500pnt, e della mm200 periodi daily che ci proietterebbe verso i 15250 pnt.
-COMMODITIES
Prosegue la caduta del WTI, che dai massimi di 123.80$ si ritrova oggi a 90.25$, dopo un rapido affondo sotto i 90$. I primi supporti li identifichiamo sulle aree di 85.30$ prima e 77$ poi, area a nostro parere di equilibrio per questo asset.
Maggiore indecisione per il Ngas che resta ancorato agli 8$ e non trova spunti per lasciare le aree di 7.50$, ultimo supporto, oltre il quale potremmo assistere ad affondi verso i 6.50$
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il calendario economico quest’oggi si concentra sull’IPC USA, dato atteso per le 14.30 ora italiana , poi il focus si sposterà alle 16.30 per le scorte di petrolio in America e i dati dell’EIA sulle scorte di Ngas.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
IL MONDO ENERGY RIPIEGA PER L’INIZIO DEL Q3BUONGIORNO FOREX DEL 01.07.2022
Parte oggi secondo semestre del 2022 , le politiche economiche occidentali puntano al contenimento dell’inflazione, e tutti guardano con interesse ai prezzi del comparto energy, che è stato il vero propulsore dell’inflazione mondiale.
Come letteratura macro economica vuole, il comparto delle commodities è l’ultimo a calare nella fase di rallentamento/recessione economica, e anche per questo bear market, la tradizione è stata rispettata, con i metalli industriali che stanno vivendo una fase di ribassi pesantissima.
Copper
Il primo tra i metalli a subire le proiezioni di un rallentamento economico è stato il rame, che dalle aree di 4.50$ è crollato a 3.60$, seppur le aree target a nostro parere restano più basse vicino a 3.50$
Silver
Il silver da noi piu volte richiamato nelle nostre analisi, ha rotto le prime aree di supporto a 20.47$ per crollare a 19.80$. resta a nostro giudizio possibile un approdo alle aree di 19$, prima di assistere ad una possibile pausa dei ribassi.
Seguono i metalli industriali, gli energetici che fino ad oggi hanno vissuto la forte debolezza dell’offerta, grazie alla quale hanno tenuto prezzi anormalmente alti, e che oggi , in vista del tetto massimo ai prezzi proposto dall’EU e dal potenziale rallentamento economico che ne vedrebbe un forte calo di domanda, iniziano a mostrarsi i primi segni di cedimento.
Ngas
Primo asset che si è riportato ai valori di equilibrio è stato il Ngas, che dai massimi di 9.46$ è crollato ai 5.70$, tornando ad oscillare sui livelli di real value dei 6$. Un asset più volte richiamato nelle nostre analisi , proprio per il suo valore anomalo, che gridava un riallineamento! Tardi ora per correre alle vendite, salvo ritorni alle aree di 7.36$ o 8$.
Wti
Il petrolio inizia solo ora una fase di ribasso, che lo trova comunque ancora legato a prezzi sostenuti di 105.30$. riteniamo che anche il petrolio dovrà trovare un fair value nel prossimo futuro che si attesti intorno ai 100$ o meno, tuttavia la chiave resta la produzione, che a fronte anche di un ridimensionamento della domanda, non è detto che non si adegui in un calo della produzione.
Al momento i primi supporti si trovano a 102.$ prezzi oltre i quali potremmo vedere approfondimenti fino 98.16$.
Dax
L’azionario europeo con il dax a guidare il settore, chiude un semestre pessimo, con i maggiori ribassi degli ultimi 10 anni! Per il dax siamo a ridosso dei minimi del 2022 visti in occasione dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, a 12474pnt. Indubbia area di supporto, che non sarà facile da oltrepassare, ma che tutta via potrebbe aprire la strada a scenari di panic selling fino le aree di 11754pnt e 11317pnt.
Nasdaq
I tecnologici americani riprendono la loro discesa verso i minimi,con il nasdaq a 11457 pnt, all’attacco delle aree già richiamate degli 11000 pnt. Presto per correre agli acquisti, che troverebbero fondamento a nostro parere solo a partire dai 10400 punti in poi, con adeguati segnali di ripartenza. Si resta pertanto venditori delle resistenze per ora, in attesa che la FED dia nuove indicazioni per il prossimo semestre 2022.
Usdindex
Ancora forte il dollaro, che attacca le aree di resistenza poste a 105.08 prima e 105.80 poi. Il tentativo di ieri, di break out finito non nei migliori dei modi, vede oggi gli operatori fare un nuovo tentativo di assalto, che se dovesse andare a buon fine, con chiusure daily oltre 105.80 aprirebbe la strada ad importanti allunghi rialzisti del dollaro.
Per il mondo valutario resta a nostro avviso di grande interesse lo yen giapponese, che sulle aree di minimo, inizia a dare segnali di ripartenza, seppur timidi, portando ad interessanti ribassi, sia usdjpy che chfjpy , asset che hanno generato forti performance rialziste da inizio anno ad oggi, e pertanto meritevoli di storni tecnici.
Seguiremo le pubblicazioni degli ultimi dati della settimana in corso, che potrebbero generare interessaanti chiusure settimanali si diversi asset.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Natural Gas -14% intradayIl Natural gas sta facendo una candela intraday da -13,5%. Negli ultimi 25gg sta perdendo dai suoi massimi il 44%.
Si sta appoggiando ad un importante area data dal 50% di Fibonacci dai minimi di Giungo’20 a 1,55$ ed i massimi recenti a 9,05$.
A questo livello un ingresso va provato, fino a 5,3$ anche se la perdita del 50% di Fibo potrebbe portare ad un ulteriore discesa.