Oro: da monitorare 1750 per rialzi, 1720 per ribassiAbbiamo parlato tante volte delle caratteristiche di breakout possedute da alcuni asset finanziari come ad esempio l'oro. Siamo nel campo dei metalli preziosi e in particolare degli strumenti rifugio per eccellenza. Tuttavia, è bene ricordarlo, ultimamente le tipiche correlazioni di un tempo (avversione al rischio = spostamento di liquidità verso asset rifugio come l'oro appunto) sono saltate ed è per questo motivo che l'analisi tecnica potrebbe darci un aiuto nell'ipotizzare scenari operativi.
Il grafico giornaliero ci dà modo di apprezzare l'area di congestione che si è venuta a creare, stiamo parlando della congestione intervenuta dopo la rottura di quella che a tutti gli effetti può essere considerato un pattern di prosecuzione rialzista: il pennant. La rottura della trend resistenziale aveva proiettato le quotazioni verso 1750, l'importantissima resistenza di periodo. Lunedì abbiamo assistito al tentativo di violazione del livello, ma tale tentativo si è rivelato fallace. La spinta al ribasso, intervenuta nella seconda parte della giornata, è stata notevolissima e difatti abbiamo avuto il retest della trend resistenziale ora divenuto supporto (passante attorno all'area 1720 dollari.
A questo punto gli scenari operativi potrebbero essere i seguenti: alla rottura di 1750 dollari, con conferma su chiusura di una candela giornaliera, si potrebbe procedere long con un obbiettivo collocabile attorno a 1780. Viceversa, la rottura di 1720 (confermata anche qui da una chiusura daily) potrebbe portarci prima a 1700 dollari (cifra tonda e soglia psicologica importante) e poi 1680 (l'importantissimo supporto degli ultimi mesi).
Oroidea
L’Oro continua il trend positivoDopo aver concluso il 2019 in rialzo, l’oro prosegue il trend positivo anche nei primi giorni del 2020. Uno dei fattori che mi ha colpito particolarmente nell’ultimo periodo è stata la tendenza dell’oro dallo scostarsi dalla sua correlazione negativa con il mercato.
Generalmente gli investitori scelgono di investire il loro denaro negli asset che garantiscono un più elevato ritorno. In caso di maggiore convenienza nell’investimento in imprese saranno le borse a salire e l’oro a scendere. Al contrario, in caso di recessione, l’oro viene visto come bene rifugio e il suo prezzo sale.
Il 2019 è stato un anno di grande crescita per il mercato USA. Lo S&P 500 è cresciuto del 30,43%, Il Dow Jones del 25.34%, mentre il Nasdaq del 37,89%.
Anche l’oro però si è apprezzato, soprattuto nei mesi finali dell’anno, chiudendo il 2019 a 1523,10 $ l’oncia. Il trend sembra essere impostato al rialzo anche per il periodo iniziale del 2020. Le tensioni tra USA e Iran stanno contribuendo ad alimentare incertezza sui mercati favorendo dunque l’apprezzamento del metallo giallo. Ad ogni modo le questioni geopolitiche sono generalmente temporanee, quindi non aspettiamoci un prezzo esclusivamente legato ad esse. Non prevedo un proseguimento della correlazione positiva tra oro e mercati.
Dopo i grandi rialzi dei mercati nel 2019, il 2020 potrebbe essere più turbolento, soprattutto in vista delle elezioni americane di novembre. L’attrito militare tra Stati Uniti e Iran dunque e, in generale, i motivi geopolitici non saranno l’unico fattore in grado di rafforzare o indebolire il valore dell’oro.
Da un punto di vista grafico l’oro presenta un’impostazione rialzista. Per questo grafico ho utilizzato candele giornaliere, quindi il segnale è forte. Una ipotesi di proseguimento del trend rialzista viene dal PMO (Price Momentum Oscillator) che chiudeva la giornata di ieri con un valore di 1.18. Generalmente il PMO oscilla tra -2.5 e +2.5, quindi, per questo indicatore, abbiamo ancora possibilità di apprezzamento.
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